mercoledì 28 dicembre 2011

LA CARBONERIA E IL TEMPIO INTERIORE di Sergio Ghivarello e Fulvio Mocco


Strutturato come la Massoneria, sui tre gradi d’accesso la Tempio Celeste, apprendista, compagno, maestro, il Grande Firmamento della Carboneria, era una delle più misteriose ed incomprese società segrete. Essa riceveva i neofiti tramite un "Maestro Terribile" o una Maestra – l’ordine era androgino – che, selezionandoli con una serie sempre più difficile di prove, li introduceva attraverso altri quattro gradini al Tempio Interiore.Esiste una pergamena conferita con l’iniziazione ai Carbonari militanti come ufficiali nelle file garibaldine, e in essi è raffigurato il Tempio, con l’ingresso fra le colonne del Sole e della Luna, i tre scalini d’accesso e sulla soglia il Maestro Terribile e la Maestra del Triangolo che introducono i neofiti. Al di là delle colonne inizia il sentiero che conduce alla vetta della montagna iniziatica.
La via è segnata dai simboli dei gradi per accedere al culmine, dove sovrasta la figura della dea, in piedi sul globo del mondo e con l’acacia dell’immortalità nella mano.
Penetrava in quest’ultimo solo chi riusciva simbolicamente a "passare" in mezzo alle due colonne del Sole e della Luna, inneggianti ad Uzza, il volto creativo della Triplice Grande Madre solare della leggendaria Arabia Felice, il cui santuario, nella valle di Nakhla, era costituito da tre alberi d’acacia, in uno dei quali, secondo la leggenda, si sarebbe manifestata la dea.
Secondo Ragon, gli Arabi avevano fatto dell’Acacia il loro idolo.
Khaled, per ordine di Maometto, fece tagliare l’albero e uccidere la sacerdotessa della dea. G. Dumast sostiene che l’acacia era onorata, oltre che dalle tribù arabe, anche fra i Giudei, i cui iniziati, che la chiamavano huzza (forza), ne portavano con loro un ramo.
Da notare che in Sanscrito, forza si dice "utsaha." Secondo Fabre D’Olivet, all'epoca di Maometto, la Mecca era uno dei principali centri di raccolta delle carovane, caratterizzato, dalla presenza di un edificio cubico, la Ka'ba, ove era conservato un meteorite nero, oggetto di venerazione, perché collegato al Dio locale Hubal, e alle divinità femminili delle tribù carovaniere, Al-Lat, Al-Huzza, Al-Manat.

Tornando al cammino iniziatici carbonaro, l’adepto entrava così in una "via" illuminata dagli stadi progressivi di una conoscenza trasmessa attraverso una serie di "quadri iniziatici", illustrati da leggende allegoriche. Echi di questa "via carbonara" si rintracciano ancora oggi nelle allegorie rituali del IX, XV, XVIII, XXVI, XXXII grado scozzese, nonché nelle leggende massoniche di Phaleg, architetto della Torre di Babele, nel passaggio del fiume Nabuzanai, ed in quella dei "cinque colpi di cannone".
Nei gradi superiori e direttivi l’iniziato diventava una delle "Luci" del grande firmamento della Carboneria, luci che ruotavano attorno ad un "Polo", accompagnando il cammino della "Regina". Compito di quest’ultima era "illuminare" l’oscurità, riflettendo la luce del suo "Re", in attesa del suo risorgere. La Carboneria, a differenza della Massoneria, nacque infatti come ordine androgino, ed il suo motto fu scritto con le iniziali della frase "A Gloria della Grande Madre Universale", disposte nel modo seguente: A…G…D…G…M…U…
La U finale ricalca anche il nome Uzza, sotto cui era nota la grande dea autoctona a Carbonari e Massoni del Tempio Interiore.
I simboli della Carboneria, che illustravano anche il suo programma, erano: il gallo sull’omphalos, la croce drappeggiata con lancia ed asta porta-spugna, il fascio e la scure, spesso bipenne, Marte e Pallade Frigia, la "giardiniera" che porge la sua "rosa" alla rinata Fenice, la corona di spine, la spada ed il flagello, l’albero, l’acqua, il sole e la terra, la bilancia, e così via.
Tutti collocati intorno ai vertici – od all’interno – di due triangoli equilateri intrecciati in posizioni invertite e formati dagli anelli di una pesante "catena", col vertice superiore sormontato da una corona di mirto.
Il mirto, fra parentesi, era pianta sacra a Venere, insieme alla verbena e alla rosa.
Anche il cipresso, normalmente saturnino, è incluso, per l’assonanza con Cipro, isola della "ciprigna dea", nella sua fase "nera" o funeraria.
I carbonari, richiamandosi al significato occulto di una dualità sinergica, racchiusa nel mito dei figli di leggendarie proto-coppie di fratelli e sorelle - tipicamente quelli di Iside-Osiride e Nefti-Set - si definirono "buoni cugini"; le sezioni dell’ordine furono chiamate "vendite", per ricordare ciò che i carbonari erano tenuti a dare in cambio della "luce" ricevuta, luce che avrebbe continuato a brillare, illuminando perpetuamente il loro essere collettivo.
Analoghe coppie evangeliche: Giacomo Maggiore e Giuseppe (da cui Giacomo Minore), e poi Maria e Maria Cleofa (da cui M. Maddalena = le Tre Marie)

Il sodalizio riallacciava le sue origini alla leggendaria Confraternita fondata da Teobaldo di Champagne che, di ritorno dalla IV Crociata, si ritirò nella sua regione dedicandosi all'umile, nero lavoro del carbonaro. E' necessaria una lettura in chiave mitica ed allegorica per comprendere il significato di questo "umile lavoro" che rappresenta senza dubbio una metafora.
Il carbonaro, infatti, porta alla luce una "pietra", nera e sotterranea, che può liberare, attraverso una trasformazione "ignea", un'immensa energia.
Anche le Vergini nere delle cattedrali cattoliche esprimono un'energia tellurica e celeste allo stesso tempo, e la pietra nera o meteorica, diviene il simbolo stesso della tellurica Gran Madre solare d'origine celeste, in quanto -come il carbone- contiene il sole nel suo grembo.
Il nero e la pietra simboleggiano pertanto sempre trasformazione e rigenerazione.
Ciò richiama l’ermetico VITRIOL, il Lapis sotterraneo, e anche la pietra nera di Cibele.
I cristiani ne incorporavano una, per lo più di giaietto o onice, negli altari, usanza scomparsa non da molto. La doppia valenza, solare e tellurica, fu visibile nel culto della pietra nera da parte dell’imperatore e prete di Baal, Eliogabalo, che non seppe controllare la propria natura androgina.
Quanto all'oggetto prezioso portato alla luce dal carbonaro, nel nostro caso specifico, sappiamo soltanto che Teobaldo di Champagne partecipò alla IV Crociata, quella che si concluse con il saccheggio di Costantinopoli il 12 aprile del 1204 e la creazione dell'Impero Latino d'Oriente, ma Goffredo di Villehardouin, maresciallo di Champagne, racconta di avere partecipato a tutte le battaglie ed elenca parte del prezioso bottino dei Crociati; mentre il Cavaliere Robert di Clary, anch'egli partecipe al sacco di Costantinopoli, lascia scritto che: "...
Nel monastero di Santa Maria di Blacherne si conservava la Sindone nella quale fu avvolto Nostro Signore; ogni venerdì veniva esposta verticalmente, sicché si poteva vedere la figura in piedi...".



A Costantinopoli si affermava che la Sindone era stata "ritrovata" da Pulcheria Augusta, Imperatrice d'Oriente, figlia di Arcadio e sorella di Teodosio il Grande; la stessa Pulcheria che per le sue battaglie contro gli Unni e contro tutte le eresie fu chiamata Custode della Fede.
Sembra che da allora la Sindone sia stata custodita durante sette secoli, prima ad Edessa e poi a Costantinopoli, sempre dalla stessa antica Confraternita di Guardiani del Santo Sepolcro del Re del Mondo, istituita dall'imperatrice.
I crociati di Teobaldo di Champagne l'ebbero in consegna pacificamente, quando Costantinopoli fu espugnata, ereditando insieme al Lenzuolo le sue conoscenze esoteriche occulte, di cui lo stesso era simbolo e sintesi nello stesso tempo.
Qualche anno dopo, nel 1208, si comincia a parlare di Sindoni in Francia, ed effettivamente si possono seguire le tracce di un lenzuolo con l'impronta del crocefisso dal 1208 fino al 1794, quando durante la rivoluzione lo stesso fu portato a Parigi e distrutto dai rivoluzionari.
Tuttavia non è questa la Sindone descritta dal cavaliere di Clary; la sua descrizione corrisponde invece alla Sindone di Torino.
Il fatto che delle due esistenti in Francia sia stata la falsa Sindone ad essere distrutta dai rivoluzionari, giustifica l'ipotesi che l'attività segreta dei "Guardiani" di Teobaldo di Champagne - molto probabilmente associati al circolo più interno dell' Ordine del Tempio - sia stata abilmente diretta ad attribuire una grande notorietà ed una falsa autenticità al primo lenzuolo per circa un secolo e mezzo, tenendo accuratamente nascosta in Champagne la Sindone autentica.
Non è certamente una coincidenza che la leggenda di Parsifal e della Coppa del Graal sia stata scritta quasi allo stesso tempo da un altro cavaliere di Champagne, precisamente Cristiano da Troia (Troyes), la stessa città in cui venne poi alla luce la Sindone.

Di quest'ultima non si ebbero notizie attendibili prima del 1353, anno in cui l'autentica Sindone viene alla luce a Lirey, presso Troia di Champagne, come proprietà di famiglia del signore del luogo, Goffredo di Charney, quasi certamente uno dei "Guardiani templari" eredi di Teobaldo. Questa data segue di qualche anno la perdita della reggenza al trono di Bisanzio di Anna di Savoia (1347), madre dell'imperatore d'Oriente Giovanni V Paleologo, e l'inizio delle invasioni turche; evidentemente i tempi erano maturi per lo spostamento dell' "omphalos" esoterico del mondo, dagli imperatori di Bisanzio ai Savoia. L' ultima erede dei De Charney, infatti, Margherita, ex moglie di un vassallo dei Savoia, donò la Sindone, con regolare atto notarile del 22-07-1452, al duca Ludovico di Savoia e a sua moglie, Carlotta di Lusignano, figlia del Re di Cipro e Gerusalemme Giovanni II, che trasmise il diritto di successione al trono di Gerusalemme alla Casa Savoia.
Dunque, i diritti dei Savoia al trono crociato ed i loro meriti "cavallereschi" e "templari" dovevano essere allora regolari e sicuri, se tutti questi "retaggi" furono affidati a loro, o, se preferiamo dir così, "confluirono" nella loro Casata.
In effetti, gli stemmi ed i simboli di Casa Savoia rappresentano tutti un più o meno diretto richiamo a questo retaggio storico ed esoterico al contempo.

Quello universalmente noto è lo "scudo crociato", croce rossa in campo bianco, tipici colori simbolici dei Templari.
Anche le iniziali della sigla di Casa Savoia, FERT, furono sempre associate ad un retaggio esoterico o templare, malgrado non se ne conosca il preciso significato originario.
Si ipotizzò che fossero le lettere iniziali della frase Fratres Ex Regula Templi, od altra con significato analogo.
Noi siamo più propensi a credere che si riferisca ad un antichissimo nome, quello della mitica "terra astrale" che nell’impero di Atlantide fu la patria degli "uomini rossi" di FERT, figli di Venere, di Sirio e delle Pleiadi. Forse essa ne riassume i due significati, perché rosso e bianco furono anche i colori simbolici delle "due terre" dell’antico Egitto, del cobra e dell’avvoltoio, mentre nelle pitture si raffigurava con il rosso ciò che apparteneva al mondo manasico o sottile.
Bianco e rosso sono anche importanti in alchimia con una valenza rispettivamente femminile e maschile, e nelle apparizioni del folklore come Uomo Rosso e Dama Bianca.
In realtà, in Egitto spesso cobra e avvoltoio si identificavano in forma femminile come le Due Dame, la bianca e la rossa, omologhe delle due serpi intrecciate del Caduceo ermetico.
Quanto alle Pleiadi, sappiamo che anche nell’antica mitologia Indù rappresentavano la settuplice Shakti, madre di Skanda-Kumara, personificazione del "rosso" Marte, il sole del mondo sottile, in cui Venere ha il ruolo di luna, e Sirio quello di sole centrale.
Le Pleiadi, per Maya e Aztechi, erano il "sonaglio" del serpente piumato Tukulkan-Quetzalcoatl che sarebbe dovuto tornare bellicosamente alla fine dei tempi.
Skanda-Kumara era anche un dio della guerra; mentre per gli Egizi il pianeta Marte era "Horus il Rosso", il vendicatore del padre Osiride.
Quanto a Sirio (Sept per gli Egizi), la vita e il tempo sarebbero usciti proprio dalla sua placenta.

La sigla FERT compare in effetti su tombe antecedenti lo scioglimento e la distruzione fisica dell’Ordine del Tempio; la troviamo nella tomba di Tommaso III, morto ad Aosta il 7 febbraio 1259 e sepolto nel duomo della città. Inoltre, i Templari non furono perseguiti, dopo la scomunica, in nessuna delle terre dei Savoia.
Esiste in più la testimonianza dell’insegna del Toson d’Oro, connessa al simbolo della Sindone ed ai Savoia, proprio in rapporto a questa missione templare e carbonara.
Detta insegna fu associata in seguito ad una delle decorazioni simboliche del rito massonico di Memphis che nel secolo XIX operò in stretta collaborazione con la Carboneria; questo rito fu infatti riunito con quello di Misraim ad opera del suo Gran Gerofante, il carbonaro Giuseppe Garibaldi, dando origine all’Antico Primitivo Rito Orientale di Memphis-Misraim.
L’insegna fu istituita dal duca di Borgogna Filippo il Buono nel XV secolo in onore della Madonna e di S. Andrea. Ricordiamo la connessione di questo santo, la cui festa ricorre il 30 novembre, con l’esoterismo: fu il primo a seguire Gesù, ed a condurre a lui il fratello Pietro.
Incidentalmente, Filippo il Buono fece arrestare a Compiègne Giovanna d’Arco, accusata di stregoneria ed eresia, ed abbandonata a se stessa dal Re di Francia.Bisogna poi considerare la parte avuta nel cosiddetto Risorgimento dalla Muratoria, dalla Carboneria, da Napoleone III, e da Vittorio Emanuele II; tutto ciò in relazione alla segreta missione della Contessa di Castiglione nel perseguimento di obbiettivi paralleli; cosa che allo stesso tempo lascia intuire che accanto agli scopi dichiarati o palesi dovevano esistere motivazioni occulte di ben altra natura, portata e finalità.
Queste motivazioni non ebbero sbocco né vennero alla luce, perché con ogni probabilità un insormontabile ostacolo impedì la materializzazione di un sogno forse piuttosto diverso da quello di Cavour, e che verosimilmente avrebbe potuto realizzare l’ideale più segreto di carbonari e templari.
Ricordiamo la paura e quasi l’invincibile repulsione di Nicchia per Cavour, il tormentoso rammarico di Garibaldi per un suo involontario ma fatale abbandono degli ideali carbonari, il triste distacco dalla politica e la mesta fine di Vittorio Emanuele II; la tragedia finale di Napoleone III, costretto a dichiarare guerra alla Prussia, sconfitto, prigioniero, esule e morente dopo l’insurrezione di Parigi e la proclamazione di quella III Repubblica che avrebbe aperto le porte alla definitiva affermazione della democrazia borghese.
Nicchia era il diminutivo di Virginicchia: nomignolo di Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, che fu istruita dal nonno, Ranieri Lamporecchi, probabile "Luce" del firmamento carbonaro, nonché ammiratore di Napoleone e tutore di Luigi Bonaparte.
La Massoneria era ormai divenuta inconsapevole strumento del nuovo potere economico e la Carboneria era stata costretta a ritirarsi nel Santuario Interiore, in attesa della resurrezione del suo Re e del "quinto colpo di cannone", mentre la maggior parte dei Cavalieri del Tempio erano ormai divisi in correnti divenute strumento occulto di un oscuro potere finanziario.
Mentre dunque la Carboneria, sconfitta e paralizzata sul piano operativo, si ritirava integralmente nell’ombra, il Gran Priorato per la Provincia Italiana dell’Ordine del Tempio, staccatosi da Parigi dopo le scissioni seguite alla morte del Gran Protettore, Napoleone I, con il proclama del 1815 sotto il Titolo di Ordine Sovrano dei Cavalieri del Tempio, confermava, con il proclama delle Idi di marzo del 1867 (Pasqua), la decisione presa, stabilendo tuttavia che la reggenza dovesse continuare. L’ultimo Reggente di cui si abbiano notizie ufficiali, tuttavia, fu trucidato nel 1945 a Bologna, ed il segreto più impenetrabile preclude da allora l’accesso ad ulteriori notizie.
Così, il passato sembra dipinto con colori irreale e fantastici, ci riferiamo ovviamente al quadro puramente storico in cui fu collocata la "mitica" vicenda della Contessa di Castiglione.
Tali colori non avrebbero tutto il loro contrasto se non completassimo i lineamenti esoterici del Tempio Interiore della Carboneria – del cui Grande Firmamento Nicchia fu "Rosa Bianca" e Regina, e di cui Napoleone III fu "Polo" – cercando di definirne anche la figura del suo "Re". Questo tempio Interiore Androgino, le cui due colonne "sostengono" e reggono il Grande Firmamento, che rappresenta l’aspetto visibile della Gran Madre del "dio occulto", fu sostanzialmente comune ai vertici di Templari, Illuminati e Carbonari.
Il loro scopo ultimo era l’instaurazione del regno del Grande Architetto e Re dell’Universo, consentendo l’introduzione e la manifestazione nel mondo della materia della sua presenza visibile, fondendo insieme, tramite una sulfurea sintesi alchemica, i due volti di vittima e giustiziere, Cristo e Lucifero.

I simboli esteriori del sodalizio parlano di sofferenza e persecuzione, ma anche di vendetta e riscatto, e si riferiscono, direttamente od indirettamente, al duplice mito di Gesù, al contempo vittima e Re del Mondo, collocato su uno sfondo tipicamente esoterico. A questo proposito, i simboli citati, il gallo sull’omphalos, la Fenice, i due triangoli contrapposti, il fascio e la scure, Marte e Pallade, si riallacciano ai miti della Grande Madre, alla quale si richiama il motto del sodalizio stesso. Anche il fatto che il predecessore di Napoleone III alla direzione del Grande Firmamento, il Marchese La Fayette, fosse uno tra i primi ad aderire con entusiasmo al primitivo Rito Egiziano Androgino di Cagliostro e Serafina, ci sembra altrettanto significativo.
La figura mitica che emerge da questo contesto simbolico è di un Gesù come Padre degli Illuminati che caratterizzò i vertici dell’Ordine Bavarese di Weishaupt, o piuttosto come il "nascosto" Re dei templari, piuttosto che aderente all’iconografia religiosa exoterica. Adam Weishaupt, lo ricordiamo, era un professore di diritto, nemico giurato dei dogmi clericali e gesuitici, che voleva sostituire con una conoscenza laica, ma che ammetteva la necessità di una religione per il popolino; malgrado una certa tendenza anarchica, proclamava che nessuna rivoluzione fosse utile, perché gli uomini vi conservavano le loro passioni.
Gli Illuminati ebbero dei contatti con la Rosa-Croce d’Oro, e altri più controversi con la Stretta Osservanza. Si dice che anche Cagliostro e il Conte di Saint-Germain avrebbero fatto parte degli Illuminati.

In sostanza, questo Gesù apparirebbe come l’uomo in cui le profonde, subconscie aspirazioni collettive dei popoli si proiettano e convergono assumendo una forma individuale che sintetizza in un essere singolo la coscienza delle genti stesse; perciò le sue sofferenze sono veramente quelle dei popoli oppressi da ogni forma di tirannia; il suo riscatto è il loro riscatto, la sua consapevolezza è quella delle nazioni stesse.
Raggiungere la comunione di coscienze che "proietta" nella storia questo autentico Re del Mondo diventa così lo scopo personale del carbonaro, mentre il riscatto dei popoli ed il risveglio delle coscienze nazionali, costituisce la missione preparatoria dell’Ordine.
Mito e storia si fondono, così, in una visione metastorica del mondo.
Non toccheremo oltre la figura della Grande Madre, in quanto, trattandosi anche in questo caso di un personaggio al contempo mitico e reale, individuale e collettivo, il suo ruolo costituisce uno dei più profondi misteri dell’Ordine.
La Sindone, indissolubilmente connessa al mistero simbolico racchiuso nell’insegna del Toson d’Oro, diventa così la sconcertante testimonianza di questa – razionalmente inaccettabile – proiezione del collettivo nell’individuale, nonché dell’irruzione del mito nella storia; mentre a sua volta la coppa del Graal diverrà il misterioso simbolo del veicolo stesso di tale "impossibile" proiezione.
Il Trono del Giudice Supremo sorgerà proprio dalla Coppa di Smeraldo, e la fine ed il principio del mondo saranno in Lui una cosa unica.

LA CARBONERIA... L'ALTRA MASSONERIA ???



Dal Congresso di Vienna la politica dei governi restaurati fu apertamente reazionaria.
Reazione significa il ritorno all’antico regime, all’assolutismo monarchico e al sistema dei privilegi, schiacciando ogni sentimento liberale e nazionale, e la difesa dei soprusi di una minoranza contro i diritti di tutti i cittadini. La politica adottata dai monarchi non permetteva alcuna manifestazione di libertà. I popoli sono sudditi di sovrani investiti della suprema autorità da Dio.
Le libertà di pensiero, di opinione, di stampa, di associazione e di riunione non sono permesse, perché dannose all’autorità costituita e quindi a tutta la società. Le leggi napoleoniche sono in molti Stati, abrogate e i privilegi dei nobili e del clero ripristinati.
I sovrani si attorniano di ministri retrivi, di uomini faziosi e di intelletto ristretto, incapaci di capire il nuovo corso storico. I sovrani avevano dalla loro parte molti aristocratici, la maggioranza dei funzionari pubblici, le forze di polizia e tutta la gente interessata a mantenere l’ordine costituito, "i conservatori". L’assolutismo viene inoltre favorito dall’indifferenza delle masse, ignoranti, povere e rassegnate. Gli innovatori sono un’esigua minoranza, scrittori, studenti, avvocati, giuristi, vecchi giacobini, ecc., ma hanno sui loro avversari l’immenso vantaggio che deriva dalla cultura, dalla preparazione, dalla capacità d’iniziativa e dall’entusiastica fede in un ideale.
Con il congresso di Vienna (novembre 1814 - Giugno 1815) il territorio italiano venne diviso nei seguenti dieci Stati:

  • Regno di Sardegna sotto Vittorio Emanuele I di Savoia (formato dagli antichi possedimenti sabaudi ed ingrandito con il territorio della soppressa Repubblica di Genova - Savoia, Piemonte, Nizza, Liguria e Sardegna); 
  • Regno Lombardo Veneto, sotto l’Imperatore d’Austria costituito dagli antichi Ducati di Milano e di Mantova e dalle province venete (Lombardia e Veneto) con Trento, l’Istria, Trieste e il litorale dalmata.
  • Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sotto Maria Luisa d’Austria; 
  • Ducato di Modena, Reggio e Mirandola sotto Francesco IV di Ausburgo-Este cugino dell’Imperatore dell’Austria;
  • Granducato di Toscana, sotto Ferdinando III di Asburgo-Lorena;
  • Ducato di Massa e Carrara, affidato a Maria Beatrice d’Este, madre di Francesco IV, con il patto che alla sua morte, doveva essere riunito ai dominii del figlio;
  • Ducato di Lucca, assegnato a Maria Luigi di Borbone. Tornati i Borboni a Parma, Lucca sarebbe stata aggregata al Granducato di Toscana;
  • Repubblica di San Marino;
  • Stato Pontificio sotto il Papa Pio VII (Lazio, Marche, Umbria e parte dell’Emilia, ma con il presidio austriaco su Ferrara e Comacchio);
  • Regno delle Due Sicilie, sotto Ferdinando IV di Borbone (Campania, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia); 
  • Principato di Monaco.

LE SOCIETÀ SEGRETE
Nel periodo della restaurazione ogni movimento politico innovatore trovava ostacoli insormontabili nelle disposizioni di legge e nelle persecuzioni della polizia. I liberali e patrioti che desideravano istituzioni civili e giuridiche più adeguate ai tempi erano perciò costretti a riunirsi di nascosto creando numerose società segrete atte a cospirare e a preparare la rivoluzione contro i sovrani.
Le più importanti furono: la Carboneria, i Patrioti europei, i Filadelfi e la Massoneria.
Quest’ultima si può ritenere la madre di tutte le sette fiorite nei secoli XVIII e XIX.
E’ la prima società segreta.
I Massoni credono in Dio, "Grande Architetto Dell’Universo", ma negano i dogmi della Trinità e dell’Incarnazione ed avversano il cattolicesimo e il clero. Vogliono favorire il progresso, condividono le idee dell’Illuminismo ed intendono promuovere la libertà e l’uguaglianza degli uomini. Si piegano poi dinanzi al dispotismo napoleonico. Sotto l’impero Napoleonico la Massoneria si riorganizzò e rafforzò le sue file, diventando uno strumento di governo.
Caduto l’impero Napoleonico le logge si sciolsero e quelle che rimasero non ebbero più seria importanza politica. Molti affiliati, che non approvarono l’atteggiamento dei capi, si divisero dalla Massoneria e fondarono nuove sette. Esse erano diffuse soprattutto in mezzo alla classe borghese. La società più importante che primeggiò fra le sette fu la Carboneria.
Società segreta, politica, liberale e patriottica che fiorì in Italia durante il periodo della Restaurazione e fu molto attiva durante il Risorgimento.

OSCURE ORIGINI DELLA CARBONERIA
Non è stato ancora possibile stabilire, con precisione, dove, come e quando sorgesse la Carboneria, né si potrà forse mai, visto le discrepanze delle più autorevoli fonti storiche oggi note.
Il capitolo sulle società segrete di Paolo Giudici riporta che secondo lo storico Giuseppe Ricciardi le origini della Carboneria sono persino poste nel XI secolo.
Lo storico scrive: "Credesi fondatore di essa un Teobaldo, detto poi Santo, e meritevole di essere esaltato, siccome quegli che moriva da martire.
Nacque in Francia Teobaldo nel 1017 nella città di Provins. Fattosi prete in Italia, si ritrasse, indi a poco, in Svezia, provincia germanica, ove dicesi nata la setta, alla quale, morto Teobaldo, non vennero meno le forze, ma invece, si accostarono uomini di ogni ceto.
Un catechismo, in forma di dialogo, fu compilato sin da quei tempi e, ad accrescere il numero dei proseliti, in un’età di profonda superstizione, ogni cosa fu involta fra le dottrine e le pratiche del Cattolicismo; ma ciò che fa la Carboneria degna di nota, anzi di somma lode, fin dai suoi principi fu questo, che ad essere accolto nel di lei seno condizione primaria ed indispensabile era una vita incontaminata. I buoni cugini, come si chiamavano fin da allora i Carbonari, eran tenuti strettissimamente ad esercitare l’ospitabilità non solo verso i loro consettari, ma a pro di chiunque loro apparisse perseguitato dalla fortuna, col dargli oltre il letto il mangiare e il bere, cinque soldi ed un paio di scarpe. Ben presto le foreste della Germania, della Franca Contea, dell’Ardesia, del Giuria furono piene di Carbonari, denominati così dalla professione esercitata dal maggior numero de’ proseliti della setta, e le loro riunioni assunsero il nome di Vendite.

A costituire le quali bastavano tre buoni cugini, undici a farle perfette. Affidabili e caritativi, in tempi tutt’altro che caritativi ed affabili, i Carbonari facevansi voler bene e rispettare da tutti.
E la setta durò in questi termini fino agli ultimi anni del secolo scorso, cioè allo scoppiare della rivoluzione francese. La quale commoveva siffattamente i popoli tutti d’Europa che ogni più piccola associazione si mutava issofatto in politica: una tale trasformazione, che fu subita anche dalla Carboneria, ebbe luogo segnatamente in Italia, e in specie nel regno di Napoli, dove alcun ramo della setta esisteva da lungo tempo, anzi forse dal tempo in cui dominò quivi la dinastia degli Svevi".
Altri scrittori affermano l’origine straniera della setta. Le testimonianze sono discordi sul luogo di nascita della Carboneria: chi la vuole francese, chi svizzera, chi magari tedesca come propaggine della Tungendbund, chi magari spagnola o polacca, chi italiana. Ma tutto porta a ritenere la nascita della Carboneria nel mezzogiorno visto la grande floridità, e il veloce propagarsi in pochi anni per tutta l’Italia.Come è noto la Carboneria sorse dal seno della Massoneria, con riti, simboli e formule pressoché uguali e c’è chi sostiene che avesse origine nei monti Abruzzesi.
A questo riguardo G. Pansa scrive nella Rivista "I sigilli segreti della Carboneria Abruzzese": "il seme sparso durante l’occupazione francese di Giuseppe Napoleone non fu però seme infecondo, si radicò in Abruzzo la setta della Carboneria, ritenuta generalmente una riforma del massonismo, allo scopo di educare il popolo e di distruggere l’influenza del regime borbonico, che mirò poi al riscatto nazionale ed ebbe la virtù di non cedere alle lusinghe dei napoleonidi, che ne volevano trar vantaggio, e la forza e la costanza di resistere alla violenza di Antonio Capese Minutolo, principe di Canosa (1763-1838), ministro di polizia di Ferdinando I delle Due Sicilie, che voleva annientarla".

Il principe di Canosa costituì nel 1813 la setta segreta filoborbonica dei Calderari.
Beniamino Costantini sul libro "Carbonari e preti in Abruzzo dal 1798 al 1860" riporta:"la Carboneria sorta con nobili scopi, presto degenerò e le vendite s’inquinarono di spie e di facinorosi. Vi fu anzi un momento, in cui anche Ferdinando IV si fece carbonaro, poi Francesco I di Borbone; però con l’unico intento di apportarvi il disordine e lo sfacelo. E difatti, accresciuto in modo straordinario il numero degli affiliati, furono stampati i catechismi dell’associazione, divulgati i misteri e si giunse persino a vendere i diplomi al migliore offerente. Ma a paralizzare ancor più l’azione della Carboneria, fu dalla moglie di Ferdinando, Maria Carolina, promossa la setta dei "Calderari", detta anche la "Caroliniana", di cui fu organizzatore e capo supremo il principe di Canosa" . Costantini scrive inoltre: La Carboneria prese il nome dal "carbone" il quale purifica l’aria, e, quando arde nelle abitazioni, ne allontana le bestie feroci. "Pulire le bestie dai lupi" significava, infatti, per i nostri carbonari liberare la patria da stranieri e da despoti.
Secondo il P.Dolce il nome di Carbonari, che era così evidentemente connesso ai Charbonniers o ai Fendeurs francesi, sarebbe dovuto "alla eventuale circostanza di essersi uniti i primi settari in un convento di frati detto di S.Carbone"(!).
Per il P.Dolce la Carboneria o Lega Nera (come viene chiamata da Lui), è sbocciata nel Mezzogiorno d’Italia durante la spedizione di Russia o poco dopo, come pura diffusione delle Logge massoniche inglesi. Nel rapporto del 1815 il Dolce dice che gli inglesi si giovarono degli Illuminati di Germania per creare oppositori a Napoleone. Con i regnanti e nei popoli suscitarono sentimenti di sdegno contro l’autore del blocco continentale.
Dove gli inglesi non trovavano dei monarchi, si rivolsero alle popolazioni per mezzo delle società segrete, e si servirono degli Illuminati che non mancavano anche a Napoli, per organizzare le vendite carboniche. Il Dolce non fu mai stanco di ripetere che il fermento carbonico, sfruttato dai preti e dai Borboni in Sicilia, era principalmente acuito dal machiavellismo britannico, dall’onnipotenza della sterlina, con il richiamo alle costituzioni della Guelfia, concordate nell’ottobre 1813.
La Guelfia manifesta in quelle prime costituzioni un odio per Napoleone e la sua dinastia.

La Guelfia viene indicata come lo "spiritus rector" della Carboneria, come il sinedrio "d’incogniti superiores" cui la setta subordinata obbediva. L’Illuminismo napoletano era caratterizzato da una rete di logge massoniche, influenti nell’Italia meridionale.
Alcune di queste Logge praticavano il rito inglese, altre i rituali templari di stretta osservanza ma nel 1786 diverranno una filiazione degli Illuminati di Baviera ( fonte più importante è il diario del viaggio in Italia del vescovo luterano danese Münter, su istruzione degli Illuminati bavaresi e la corrispondenza successiva con illuminati italiani).
Fulvio Bramato nel libro "Napoli Massonica nel Settecento" scrive: "La tendenza al razionalismo politico e culturale si trasformò in vera e propria deviazione dai principi basici della Massoneria, quando alcune logge accolsero e professarono idee nate al di fuori di esse. Alludiamo soprattutto a quelle de "Gli Illuminati di Baviera", un associazione segreta fondata il 1 maggio del 1778 ad Ingolstadt (Baviera) da Adam Weishaupt. Gli scopi del giurista bavarese e dei suoi seguaci erano molto diversi da quelli della Massoneria. Il Weishaupt creò l’Ordine Illuminato con lo scopo di rovesciare e distruggere la società del suo tempo, essendo il principale ostacolo dell’umanità nel tentativo che stava compiendo di tornare alla perfezione primordiale.
Dopo un inizio stentato, la setta bavarese riuscì a diffondersi, con la connivenza di alcuni massoni, in una loggia di Monaco e da qui a diffondere il suo messaggio in tutta Europa.
Divulgatore in Italia della deviazione "illuminata" della Massoneria fu Friedrich Münter, un giovane e colto pastore luterano".
Altri storici sostengono che intorno al 1810, nel Regno di Napoli, alcuni ufficiali francesi dell’esercito di Murat si staccarono dalla Massoneria dando vita alla Carboneria, un’associazione segreta di tipo settario.

Le origini della Carboneria vanno ricercate in Francia nella seconda metà del 1700 (CHARBONNIERS: società dei BUONI CUGINI), come strumento operativo e reazionario della più famosa Filadelphia. I Filadelfi utilizzavano le forme associative dei bons cousins charbonniers per occultare il progetto politico repubblicano e un progetto militare di congiura antibonapartista, (attuato dal colonnello Oudet che poi fallirà con le due congiure di Malet).
Queste forme associative offriranno alla Carboneria il modello organizzativo piramidale delle cellule a cinque membri e del consiglio centrale,"Alta Vendita", senza comunicazione orizzontale.
Alcuni Filadelfi francesi, funzionari e ufficiali massoni arrivati nel Regno di Napoli, insieme alle Logge napoletane illuminate, negli anni 1792-94, daranno vita ad una rete culturale-politica, producendo un’organizzazione di oppositori al regime in nome degli ideali giacobini.
L’organizzazione giacobina napoletana era strutturata senza comunicazione orizzontale su quattro livelli: elementari, deputati, elettorali, club centrale.
Tra i Filadelfi è probabile che vi fosse Joseph Briot, ex seguace di Babeuf al quale molti storici attribuiscono la nascita della Carboneria.
Uno di questi è Oreste Dito, massimo studioso della Carboneria (è l’autore del libro "Massoneria Carboneria ed altre società segrete nella storia del Risorgimento"), che alla fine dell’800, trattando di statuti carbonarici rilevati nei costituti del Maroncelli, (iniziato carbonaro a Napoli nel 1815), affermò la derivazione massonica di essi:"…essendo molto contatto fra le due sette, ed anche perché tra i compilatori degli Statuti Massonici, stampati in Napoli nel 1820, ma che risalgono al 1813, era il Briot, uno degli organizzatori della Carboneria in Italia".
L’organizzazione dei Carbonari napoletani strinse relazioni con gli inglesi per ricevere aiuti economici nella lotta contro il dominio Murat e del Bonaparte. Nonostante che le radici provengano dalla Francia e gli aiuti economici dall’Inghilterra, la nascita della Carboneria è da ricercarsi nel movimento giacobino napoletano (che a sua volta deriva dai Massoni illuminati).
Nella "Rivista Pugliese" del 1897,1904 il De Ninno ha pubblicato un materiale utile per la storia della Carboneria. Secondo lui la Carboneria sarebbe stata una "Massoneria popolare" o meglio anche una "Massoneria trasportata dal campo dell’idea in quello dell’azione"; la Carboneria "meglio rispondeva agli interessi della borghesia", al sentimento d’indipendenza " che nel Napoletano s’era sviluppato sotto i Borboni". La Massoneria era diventata "alquanto barbogia" e "incomprensibile alla grandissima maggioranza", per questo l’abbandono delle Logge, per le Vendite, alle quali molti massoni confluirono (scisma).

La Carboneria si diffuse rapidamente in Italia, specialmente in Romagna, in Francia e in Spagna, e fu la principale causa di inquietudine dei governi fino al 1831.
Gli appartenenti alla Carboneria - liberali e patrioti - erano soprattutto ufficiali, nobili, membri della borghesia illuminata e liberale, possidenti, commercianti, soldati, artigiani e intellettuali come scrittori, magistrati, avvocati, professionisti, giuristi, impiegati, studenti, vecchi giacobini, sacerdoti, ecc., che volevano instaurare regimi liberali e lottare per ottenere dai sovrani una Costituzione che sancisse i diritti dei cittadini. Lo scopo comune dei Carbonari era sostituire dappertutto le monarchie assolute con monarchie costituzionali; in Lombardia aspiravano alla liberazione dal dominio austriaco e all’indipendenza, e in Romagna ambivano alla fine del potere temporale dei papi. L’articolo di un giornale clandestino, il QUARAGESIMALE ITALIANO, n.10 del 16 marzo 1819, riporta le riforme alle quali aspiravano ad esempio i Carbonari romagnoli: Abbiano i principi italiani e i loro ministri in vista le massime principali oramai conosciute e reclamate da ogni nazione: garanzia della libertà civile e personale; tolleranza di tutti i culti ed abolizione dell’inquisizione; uguaglianza di tutti in faccia alla legge e per conseguenza abolizione di ogni privilegio e dei diritti feudali; rappresentanza nazionale liberamente eletta dal popolo, nella emanazione delle leggi e nella votazione delle imposte; libertà di stampa; responsabilità dei ministri e degli impiegati subalterni; persistenza nell’abolizione della tortura; miglioramento della pubblica istruzione; incoraggiamento all’industria nazionale, protezione all’agricoltura; eleggibilità di ogni cittadino a qualunque impiego, carica o dignità, purchè sia capace di sostenerli con decoro ed utile dello Stato.

In contrapposizione alle suddette aspirazioni Carbonare, il Papa Leone XII prima con la Bolla "Quo griaviora" del 13 marzo 1823 scomunica la Massoneria, poi con la "Ecclesiam a Jesu Christo fundatam" condanna LA Carboneria, contro la quale attua un’attività persecutoria che viene esercitata in Romagna dal Cardinale Agostino Rivarola. Nel 1825 il Papa Leone XII indisse un nuovo Giubileo, quello che in realtà, non si era potuto celebrare nel 1800, viste le vicende legate al periodo napoleonico. Durante l’Anno Santo, nonostante il clima religioso, a Roma venne eseguita la condanna a morte dei Carbonari Angelo Targhini bresciano e del romagnolo Leonida Montanari, ghigliottinati in Piazza del Popolo con l’accusa di cospirazione.
L’organizzazione Carbonara era regolata rigidamente dall’alto, il comportamento era ispirato alle regole della massima segretezza. Gli affiliati tenevano adunanze segretissime e si servivano del vocabolario cifrato, di un gergo per non destare sospetti nella polizia:

  • il CARBONE era l’azione che alimentava il fuoco della libertà;la BARACCA il locale dove si adunavano i Soci del Primo Grado;
  • la VENDITA erano le sezioni locali composte di 20 affiliati (equivale al nome di Loggia);
  • PAGANI i loro avversari;
  • un SOLE un giorno;
  • una LUNA un mese;
  • VANTAGGI sono gli applausi;
  • TRONCO un tavolino;
  • ORDONI le file dei Soci (nome forse derivato da Ordini);
  • LUPI i persecutori della Società;
  • un PEZZO DI FORNELLO una composizione qualunque;
  • CAMERA D’ONORE l’unione del secondo grado;
  • MONTAGNA l’unione al terzo grado;
  • SAN TEOBALDO il protettore della Società nei suoi due primi gradi;
  • GRAN MAESTRO DELL’UNIVERSO è il nome che i Carbonari davano alla divinità; 
  • REGGENTE corrisponde al titolo di Venerabile fra i Massoni;
  • PATRIARCA era il capo, o Gran Maestro, della Società;
  • ASSISTENTE PRIMO e SECONDO Dignitari corrispondente ai Sorveglianti delle Logge;
  • BATTUTE sono le Batterie prese dalla Massoneria;
  • LIBERARE LA FORESTA DAI LUPI significava liberare l’Italia dallo straniero e il mondo dai tiranni.

Un misero mestiere del popolo come quello dei carbonari si prestava molto bene come camuffamento per i cospiratori politici, perché chi lo praticava doveva spostarsi di continuo dovunque ci fosse legname da trasformare in carbone. Inoltre si trattava di un’attività piuttosto diffusa in Italia.
Ogni iscritto doveva possedere un fucile, una baionetta, 25 cartucce e versare nella cassa sociale una lira al mese.
L’iniziazione alla Carboneria si compiva, come in tutte le sette, con veri e propri riti che avevano del simbolico, del misterioso e insieme del pauroso .
Il Rituale dei Carbonari è derivato dalla Massoneria.
Essi chiamano la loro Società L’Ordine Carbonico.
Il principio dell’anno è il Primo di marzo che si chiama Primo Sole della Prima Luna.
Così gli altri mesi si chiamano: Secondo, Terzo, Quarto, ecc..
Il calendario Carbonico recupera elementi dal calendario giacobino di Romme e dalle feste decadarie, elementi presenti nella stessa simbologia, dei quadri carbonici (sole, luna, sette stelle, ecc.), che corrispondono ai tappeti di Loggia massonici.
Nella Carboneria era in vigore il gradualismo, già presente nella Loggia illuminata, quindi il programma dell’associazione veniva svelato solo gradualmente all’adepto dai superiori (quando era ritenuto degno di essere iniziato ai segreti).
La Carboneria era divisa in quattro gradi: apprendista, maestro, gran maestro e Grande Eletto (anche questi termini derivano dall’organizzazione corporativa del lavoro medievale dei liberi muratori e dalla Massoneria speculativa). In seguito vi saranno diverse riforme dei rituali e dei gradi, con l’introduzione di altri gradi e con una diversa gerarchia di essi.
Nell’Italia meridionale i gradi da quattro arriveranno a nove, questo dovuto anche alle divergenze di programma politico.

I GRADI CARBONARI
I° grado: Apprendista.
Il novizio "pagano", smarritosi nel buio della foresta, va a cercare la luce nel Tempio della Virtù, dove con diffidenza viene accolto, quindi spogliato dei metalli e accompagnato nel gabinetto di riflessione, dove viene interrogato sulle ragioni della sua richiesta. In seguito viene condotto a fare i tre viaggi simbolici, sottoposto a prove tendenti ad intimorirlo e infine condotto a prestare il giuramento, con il quale si impegna a mantenere il segreto, a soccorrere ed aiutare i Cugini in difficoltà e ad essere sempre a disposizione dell’Ordine.
A questo punto l’iniziato può assumere un nuovo nome scelto fra quelli della tradizione greco-romana oppure fra i simboli di lotta contro la tirannide, questo sia per celebrare la morte rituale che per agevolare la lotta politica clandestina. Attraverso questo rituale di morte rinascita e affratellamento simbolico, rituale iniziatico che non può conoscere divisioni sociali o etniche, presenti solo nel mondo profano, si viene a far parte della famiglia Carbonarica, che è una sola su tutta la terra, di cui gli affiliati si chiamano Cugini.
Nel primo grado, "apprendente carbonaro", le cerimonie rivelano una egemonia simbolica cattolica sia con parole sacre di impronta cristiana (quali fede speranza carità) sia con il culto dei Santi,(in particolare San Teobaldo patrono dei carbonari), e inoltre con la presenza di un filone culturale del cristianesimo esoterico (dalla storiografia sugli Illuminati di Baviera il mito di un cristianesimo giovanneo). Quest’ultimo sostiene l’esistenza di una iniziazione cristiana originaria, fondata su una rivelazione segreta di Gesù trasmessa per via orale ai discepoli e, tramite loro a una catena di iniziati. Nel primo grado si professavano genericamente alcuni principi umanitari e attività filantropiche, impostati sulla morale e sulla religione tradizionale.
Nella Carboneria il processo di perfezionamento dell’uomo che consegue alla morte rituale, adotta la simbologia della foresta con al centro la carbonizzazione, che significa combustione e trasformazione del legno attraverso il fuoco della fornace per purificarlo fino a divenire materiale combustibile. Nella Massoneria la simbologia dei costruttori di cattedrali invece, pone come punto centrale il tema della pietra grezza che deve essere sgrossata e squadrata.
Nel rituale del primo grado viene utilizzato un linguaggio massonico con poche trasparenti sostituzioni: Apertura dei travagli = apertura dei lavori, cugini =fratelli, profano =pagano, pezzo di architettura = pezzo di fornello, ecc..

II° grado: Maestro.
Nel secondo grado, detto "pitagorico", si parlava di costituzione, d’indipendenza e di libertà, propugnando la lotta contro il dispotismo politico per l’indipendenza nazionale.
Il rituale del secondo grado riprende parte del rito del grado diciottesimo massonico di rito scozzese di Sovrano Principe Rosa-Croce, che è imperniato sul sacrificio di Cristo.
Alla simbologia cristiana del sacrificio e della fraternità si sovrappone quella del ciclo di morte e rinascita vegetale: foglie, terra, ceppo, ciocco, fascina, ascia, scala di legno…, dalle parole sacre del primo grado fede - speranza - carità, di impronta cristiana si passa alle parole di passo del secondo grado di impronta naturalistica felce e ortica, (piante che mescolate alla terra separano gli strati di legna per favorire la carbonizzazione).
Il rituale fa uso di simboli simili a quelli della tradizione massonica come il gomitolo di filo, simbolo muratorio della catena d’unione che può essere anche una catena dei diritti naturali, oppure simbolo di vendetta per legare il tiranno.
Il rituale è a volte chiaro, quando trasmette il progetto politico dell’ordine, a volte di più difficile interpretazione facendo uso di simboli polivalenti, per cui lo stesso simbolo o le stesse parole sacre onore virtù probità, assumono significati diversi nel procedere delle rivelazioni.

III° grado: Gran Maestro.
Il terzo grado, inizialmente nato come grado amministrativo, diventa il grado operativo del progetto finale dell’Ordine nel quale si proclamava l’aspirazione a creare, con la restituzione all’uomo della purezza primordiale, un regime di eguaglianza sociale nella forma politica della Repubblica, che comportasse la spartizione delle terre e la promulgazione della legge agraria, attraverso la lotta contro la superstizione religiosa e il dispotismo del principe.
Il programma comunista del terzo grado appare ripreso dai gradi superiori dell’esperienza degli Illuminati Bavaresi e dal programma di Francois-Noël Babeuf detto Gracchus, soprannome che egli stesso si era dato.
Il comunismo di Babeuf, basato sulla società precapitalistica fatta di piccoli coltivatori e artigiani, il prodotto del cui lavoro doveva essere messo in comune e ridistribuito con criteri egualitari, rimaneva fortemente intriso di elementi utopistici, ma per la prima volta nella storia dava luogo a un programma politico concreto per la presa del potere attraverso un’organizzazione partitica e una dittatura rivoluzionaria.
Accanto a F. N. Babeuf fu Filippo Buonarroti (si erano conosciuti in carcere) uno dei dirigenti della cospirazione degli "Eguali" che divenne il principale teorico dell’ideale di una società egualitaria essenzialmente rurale, fondata sulla comunanza dei beni e realizzata attraverso una dittatura di un ristretto nucleo di "Virtuosi" rivoluzionari.
Le parole sacre del rituale del terzo grado," Libertà e Uguaglianza", costituiscono i valori del cittadino che ama la Patria e lotta per la costituzione.
Le correnti radicali della Massoneria, il filone teistico laico, che nell’esperienza Carbonara si trasforma in società segreta politica, si incontrano con l’evangelismo cristiano dando una nuova forma politica italo-meridionale, espressione del bisogno di riscatto delle plebi meridionali, di cui si fanno portatori molti esponenti del clero e delle confraternite cattoliche.
L’importanza di questo incontro è evidente non solo per la storia dei movimenti sociali dell’800 ma soprattutto per una rilettura delle origini della democrazia cristiana nell’Europa occidentale.
Nel prefigurare una società buona e migliore, la Carboneria finisce per operare riforme politiche, repubblicane e socialiste, con il grande merito di applicare dalle Vendite alla politica i valori di libertà, fraternità, ed eguaglianza.
La Carboneria (nella quale sono gli intellettuali i "nuovi sacerdoti") contribuisce inoltre a creare una nuova religione che libera la vita civile da ogni divisione religiosa, formando un forte legame sociale fra i vari ceti.
Nell’Ordine della Carboneria coesistono dunque in un intreccio perfetto i tre grandi filoni politici dell’Europa moderna: il liberalismo, il comunismo e il cristianesimo sociale.
Difficile risulta verificare l’omogeneità delle esperienze Carbonare del "programma comunista" del terzo grado nelle diverse regioni italiane nel corso degli anni. La molteplicità delle riforme dei rituali, dei catechismi e dei gradi, finora parzialmente note, rende impossibile uno studio esaustivo.

IV° grado: Grande Eletto.
I rappresentanti di venti Vendite formavano una Vendita Centrale presieduta da un Grande Eletto; i rappresentanti di un certo numero di Vendite Centrali costituivano un’Alta Vendita.
Infine i rappresentanti delle Alte Vendite formavano la Vendita Suprema.
Il giuramento dei Grandi Eletti aveva la seguente formula: " Io giuro in presenza del Gran Maestro dell’Universo e del Grande Eletto, buon cugino, di impiegare tutti i momenti della mia esistenza a far trionfare i principi di libertà, di uguaglianza e di odio alla tirannia, che sono anima di tutte le azioni segrete e pubbliche della rispettabile Carboneria.
Io prometto, se non è possibile di ristabilire il regime della libertà senza combattere, di farlo fino alla morte". Mancando pubblicazioni storiografiche della Carboneria europea per quanto riguarda i centri organizzativi sovranazionali, fra Parigi, Genova, Ginevra e Berna, sul "Comitè dirécteur o Grand Firmament" ,con a capo un "Grand Amphytrion", non mi posso occupare della politica diplomatica delle grandi potenze sulle origini e sviluppo della Carboneria .
Le Vendite avevano tra gli affiliati preti, frati e delle donne dette Sorelle Giardiniere con la funzione di diffondere gli ordini eludendo i controlli della polizia, e a volte venivano riservati loro compiti politici di grande delicatezza, come nel caso della Maestra Giardiniera Cristina principessa di Belgioioso.

LO STATUTO:
Art.1 – Tutti i Carbonari si chiamano Buoni Cugini; di qualunque paese essi siano, e dovunque trovinsi, sono sempre membri dell’ordine cui appartengono, e fanno parte integrale della società, poiché la Carboneria forma una sola famiglia, essendo unico l’oggetto a cui tende.
Art.2. – La Carboneria è un ordine che ha per oggetto la perfezione della società civile.
Art.3. – In qualunque paese dove esistono dieci Buoni Cugini Carbonari alla meno, potrà installarsi una vendita regolare.
Art.4. – La vendita non è altro che la riunione dei buoni cugini Carbonari.
Art.5. – La vendita adotta un titolo distintivo, ed il suo paese assume il titolo di Ordine: tutte travagliano (operano) sotto gli auspici del glorioso S. Teobaldo, la cui festa si celebra il I° luglio.
Art.6. – Ogni vendita di qualunque grado avrà indispensabilmente sette dignitari, cioè Gran Maestro, primo assistente, secondo assistente, oratore, segretario, tesoriere, archivista. Possano avere degli ufficiali, che saranno in appresso nominati. I primi tre dignitari si chiamano Luci.
Lo statuto è tratto da Ernesto Lama, Antologia del Risorgimento italiano, Vito Bianco Editore, Roma - Milano - Napoli.

CONCLUSIONI
Alla Carboneria spetta il primo posto fra tutte le società segrete degli albori del nostro riscatto nazionale perché con la sua scuola di sacrificio rinvigorì il carattere degli Italiani, tenendo desto il desiderio di libertà contro la tirannide e lo straniero, ed iniziò ad affratellare con un legame ideale gli abitanti delle varie regioni italiane, ponendo così la prima pietra della costruzione dell’unità d’Italia. Per quanto riguarda il discusso rapporto fra Carboneria e Massoneria si risolve, a mio parere, nella storia dei conflitti interni alla Massoneria stessa, dove la Carboneria non è altro che una espressione organizzativa del filone massonico deista e repubblicano.
Ciò che interessa è cercare di comprendere quali siano state le ragioni che portarono la Massoneria, o buona parte di essa, a costituire delle società politiche segrete per realizzare il proprio fine di educazione della società umana. L’attività morale del perfezionamento dell’uomo, fondata sui diritti di libertà ed eguaglianza, e l’attività filantropica delle Logge si mescolarono all’esterno con le iniziative politiche promosse dai suoi stessi membri, nelle quali questi ideali di libertà, fraternità, eguaglianza e sovranità popolare trovarono una prima realizzazione nella riforma politica.
Tale riforma mirava a costruire da una società dinastica patrimoniale una forma razionale legale di Stato "Res publica", fondata sull’eguaglianza degli uomini-cittadini di fronte alla legge, dove la pratica dei rapporti fraterni possa essere fondata sull’eguaglianza dei diritti.
La Carboneria costituisce una esperienza intellettuale e storica finora trascurata e in parte ricostruita in modo superficiale e lacunosa nonostante la grande importanza per l’origine dei moti liberali europei.
La Carboneria formatasi come si è detto dalle correnti radicali massoniche ha il grande merito di aver contribuito, con la strategia di riformare la società, all’evoluzione culturale e politica dell’uomo.
Con la Carboneria si era rafforzata così l’idea democratica e repubblicana, frutto di una progettualità umana consapevole (sostenuta da partiti politici di massa, di cui le Vendite sono state una prima espressione storica).
L’utopia Carbonara aveva dato l’avvio alla grande scuola democratica, portando al popolo italiano un grande esempio di avanguardia nel processo di riforma delle istituzioni; erano state gettate le basi di quel sentimento che darà la vita al Risorgimento Nazionale.

Daniele Failli
dal sito web www.esoteria.org/attualita.htm


mercoledì 21 dicembre 2011

SERPICO ED I NUOVI CALCOLATORI ORWELLIANI...


IL MERAVIGLIOSO FILM ROLLERBALL SPIEGAVA FIN TROPPO BENE COME SAREBBE CAMBIATO IN PEGGIO IL NOSTRO CARO MONDO, COME LE CORPORATION AVREBBERO PRESO IL POTERE IMPONENDO UN REGIME FASCISTA TECNORATICO MONDIALISTA.
IL FRAMMENTO VIDEO DEL FILM CHE HO POSTATO SOPRA, DESCRIVE IRONICAMENTE, COME LA SOCIETA' ABBIA ABDICATO LA MEMORIA STORICA IN FAVORE DI UN SUPER CONTROLLORE QUANTICO CHE FA LE VECI DEL NOSTRO CERVELLO E DEI LIBRI BANDITI DAL SISTEMA... UNA SOCIETA' SENZA MEMORIA CHE SI AFFIDA AL TOTEM TECNOLOGICO, UNICO DETENTORE DEL SAPERE, UNICO DETENTORE DEL CONTROLLO, STRUMENTO IN PRIMIS MILITARE MA ANCHE RELIGIOSO...
SE ANALIZZIAMO L'EVOLUZIONE INFORMATICA DEGLI ULTIMI 30 ANNI, POSSIAMO NOTARE E CAPIRE COME IL SISTEMA CI STIA ABITUANDO AD AMARE LA TECNOLOGIA, FACENDOCELA ADORARE COME UN FETICCIO, UN IDOLO MODERNO...
LA DIPENDENZA PSICOLOGICA DA MONITOR E' QUALCOSA DI REALE, DI SESSUALE, DI GENITORIALE ED AL TEMPO STESSO ALIMENTA IL NOSTRO DELIRIO DI ONNIPOTENZA, RELEGATO PERO' DENTRO LE MURA DI CASA, NEL SENSO CHE RIMANE ILLUSORIO E VIRTUALE, COME UNA SORTA DI PRIGIONE SENZA SBARRE, DI PRIGIONE DELLA MENTE...

SARA' DIFFICILE NEL FUTURO PROSSIMO VENTURO TORNARE A LEGGERE COME SI FACEVA UN TEMPO, PERCHE' MENTRE IL RAPPORTO TATTILE CON LA CARTA E CON LA MATERIALITA' DEL FOGLIO E DEL SUO PROFUMO CI TENEVA VIVI E CONSAPEVOLI, L'ASTRAZIONE PROIETTATA, SEMPRE DI NATURA RELIGIOSA, CI ALLONTANERA' SEMPRE PIU' DALL'AUTOCOSCIENZA E DALLA CONSAPEVOLEZZA INDIVIDUALE, DALLA CONOSCENZA VERA...
NEI COSTUMI E NEL CIBO OGM ED INDUSTRIALE ABBIAMO GIA' AVUTO QUESTA INVOLUZIONE...
SARA' DIFFICILE CRITICARE LA MODERNITA' NEL FUTURO PROSSIMO VENTURO, SAREMO CONSIDERATI OBSOLETI CONSERVATORI ANCHE DA COLORO CHE SI SENTIRANNO PROGRESSISTI, E SARA' PRASSI AFFIDARE LA NOSTRA MEMORIA, I NOSTRI DESIDERI E LA NOSTRA PSICHE AL COMPUTER ZERO...
FATE MENTE LOCALE A "ZERO", PAROLA USATA COME SLOGAN DAL 2001 IN POI, CHE STABILISCE UN PUNTO DI VISTA NUOVO DEL REGIME, UN NUOVO INIZIO, TABULA RASA: ANNOZERO, COCOCOLA ZERO, ZERO INTERESSI, PROBLEMI ZERO... FORMULE ASSIMILATE ED INDOTTE DALLE MODE LINGUISTICHE MAINSTREAM DA 10 ANNI A QUESTA PARTE...

NEL FILM VIENE ANALIZZATA LA SOCIETA' FUTURA IN TERMINI SOLO APPARENTEMENTE FANTAPOLITICI, QUANDO INVECE, LA NOSTRA DI SOCIETA' STA ATTRAVERSANDO IN MANIERA SCIENTIFICA ED ANALITICA PROPRIO TUTTI QUESI PASSAGGI CHE IL FILM STESSO DESCRIVE, AGGIUNGO IO, IN TERMINI NEOREALISTI...
E' INCREDIBILE NOTARE LE SIMILITUDINI CON QUELLO CHE STA ACCADENDO OGGI NEL MONDO... LA REALTA' ODIERNA SEMBRA IL PREQUEL DEL FILM IN QUESTIONE...
SEMBRA DESCRIVERE COSA ACCADDE PRIMA DELLA STORIA DEL FILM...
ANCORA UNA VOLTA LA FANTASIA NON SUPERA LA REALTA', MA SI LIMITA AD ANTICIPARLA, PERCHE' SE LA CREATIVITA' E' RESA LIBERA, OGGI NON SIAMO PIU' NEGLI ANNI 70 ED HOLLYWOOD E' COMPLETAMENTE AZZERATA QUALITATIVAMENTE PARLANDO ESSENDO SOLO VELINA DELLA NASA, DELLA DISNEY E DEL GOVERNO, PUO' DESCRIVERE MINUZIOSAMENTE QUELLO CHE ACCADRA' MOLTO MEGLIO DI UN NOVELLO NOSTRADAMUS...
ORWELL FU UNO DEI PRIMI A DESCRIVERE GLI SCENARI FUTURI DEL MONDO E LE SUE INVOLUZIONI, MA ANCHE LO STESSO ORSON WELLS, KUBRICK E POLANSKY RESERO
OMAGGIO  A QUESTA TENDENZA ILLUMINATA ED ILLUMINANTE, DENUDANDO IL RE E PAGANDO DI PERSONA...

LA TECNOLOGIA CHE IL GOVERNO MONTI HA DECISO DI UTILIZZARE AL MEGLIO CON IL SUPER COMPUTER SER.PI.CO, VA OVVIAMENTE IN QUESTA DIREZIONE, ANCHE SE VERRA' SPACCIATA COME STRUMENTO UTILE ED ANZI POPOLARE CONTRO I GRANDI EVASORI, DIMENTICANDOSI CHE I GRANDI EVASORI SONO NEGLI STESSI PIANI ALTI DEI PADRONI DELLA TENCOLOGIA IN QUESTIONE E CHE NON AVRANNO PROBLEMI AD ELIMINARE DALLA LISTA NERA CON UN CLICK QUALCHE NOME SCOMODO, QUALCHE TRANSAZIONE ILLECITA, RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO E QUANT'ALTRO, SENZA CONSIDERARE CHE BASTERA' FAR USCIRE I DANARI IN PARADISI FISCALI APPARTENENTI AGLI STESSI POTERI CHE HANNO FINANZIATO IL SUDDETTO CALCOLATORE...

IN REALTA', QUESTO E' IL PRIMO PASSO FONDANTE DEL NUOVO IMPERO CHE AVANZA, QUESTO E' SOLO L'INIZIO, DOPO CI SARANNO I LIBRI DIGITALI CHE NESSUNO PIU' LEGGERA' PERCHE' OGGETTIVAMENTE SCOMODI, UNA VOCE DELL'INFORMAZIONE UNICA, UNA SOLA TENDENZA CULTURALE, UNA SOLA BANCA ON LINE, MAGARI I MICROCHIP DI ICKE CHE CI REGALEREMO A NATALE, LE TELECAMERE IN CASA COME NEL FILM BRAZIL E VIA DICENDO...
POI SI INIZIERA' DAL BASSO A DISTRUGGERE I PARTITI, CI STA PENSANDO CULTURALMENTE GRILLO E LA CASALOGGIA, CHE SEMBREREBBE ANCHE BUONA COSA DA FARE, MA INVECE, ANALIZZANDO MEGLIO LA QUESTIONE E LE APPARTENENZE DI TALI PERSONAGGI CON LE LORO SOLUZIONI REAZIONARIE, L'OPERAZIONE CULTURALE SIGNIFICHERA' NEI FATTI ABOLIZIONE DELLA RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA CHE PER QUANTO LIMITATA E DIFETTOSA, AVEVA E DAVA PALETTI AL POTERE, E  LA VOLONTA' DI TRASMUTARLA IN DEMOCRAZIA VIRTUALE, CON SCIOPERI VIRTUALI, REFERENDUM VIRTUALI E ALLA FINE, AGGIUNGO GIUSTAMENTE PER NOSTRA COGLIONERIA, CON STIPENDI VIRTUALI...

I CASALOGGIA INFATTI ERANO ORIGINARIAMENTE DELLA TELECOM ITALIA, GRUPPO  VICINO ALLA SOGEI DETENTORE DEL SUPER COMPUTER SER.PI.CO, ORGANO DELLA CIA E AFFILIATO ALLA P2, QUINDI TUTTI  RIUNITI DA MONTI AI COSIDDETTI ALTERNATIVI, NELLA DISTRUZIONE DELLA PRIVACY, NEL CONTROLLO CAPILLARE TECNOLOGICO, NELL'INDUZIONE DI GUSTI E SCELTE, NELL'ABOLIZIONE FUTURA DEI LIBRI, DEL DIRITTO D'AUTORE CHE POI SARA' DI PROPRIETA' DELLE CORPORATION ALLA FACCIA DEI FINTI LIBERTARI, DELL'INDIVIDUALITA' RESA NUMERO E CODICE NUMERICO, INSOMMA CI VOGLIONO TUTTI BAMBOCCIONI IN UNA COMUNITA' VIRTUALE, VOGLIONO SEPARARE LA VITA REALE DA QUELLA VIRTUALE RELEGANDOCI IN QUEST'ULTIMA, FACENDOCELA AMARE COME FOSSE UNO ZUCCHERINO PER I CAVALLI, DOVE LE PATOLOGIE MENTALI POTRANNO FINALMENTE EMERGERE E POTREMO ESSERE CICIOLINA E NAPOLEONE AL TEMPO STESSO...
DI PARI PASSO ARRIVANO LE NUOVE MODE DEL PRECARIATO CHE OGGI VOGLIONO ACCELLERARE QUESTO PROCESSO FASCISTA, ELIMINANDO L'ARTICOLO 18 RENDENDOCI TUTTI NEO-SCHIAVI, AZZERANDO LE CONQUISTE SINDACALI FATTE CON IL SANGUE, TRAMITE UN MARCHIONNE DI TURNO, IL CUI STIPENDIO BASTEREBBE A SALVARE 3 AZIENDE FIAT SENZA CHE I LAVORATORI SIANO LICENZIATI...
CAPITE L'ASSURDO, VE LO SPACCIANO COME RISPARMIO, QUANDO INVECE RAPPRESENTA SOLO LA TENDENZA DI AGGIORNARE IL SISTEMA, ELIMINANDO LE VECCHIE ED OBSOLETE STRUTTURE LAVORATIVE CHE NON AVRANNO PIU' SENSO DI ESISTERE IN QUANTO NESSUNO IN FUTURO CONSUMERA' PIU', QUANDO IL POTERE SARA' CENTRALIZZATO COME IN ROLLERBALL, MA GIA' ORA NESSUNO COMPRERA' PIU' MACCHINE SENZA PIU' SOLDI, AGGIUNGO IO, FINALMENTE, ALMENO IN QUESTO CASO...
LO STIPENDIO ABNORME DEL FRATELLO GESUITA NERO MARCHIONNE, RAPPRESENTA APPUNTO IL FATTO CHE I SOLDI NON C'ENTRANO NULLA, BISOGNA TAGLIARE PERCHE' SIAMO IN PROCINTO DI UN NUOVO ASSETTO INDUSTRIALE, ECONOMICO, CULTURALE E RELIGIOSO...
IL SISTEMA DEVE ESSERE AGGIORNATO, SIAMO AL SOFTWARE "MONTI.ZERO"...

INFATTI, ECCO IL PENSIERO NEWAGE DAR MAN FORTE A QUESTA CRIMINALE TENDENZA, PENSIERO CONSOLATORIO PER I NEO-DISOCCUPATI CHE TEORIZZA DI SMETTERE DI LAVORARE, VIVERE DI PRANA O CON POCO E FARSI UN BEL PODERE DA RISTRUTTURARE CON ORTO ANNESSO, CHE SAREBBE ANCHE BELLO SE NON SI CONSIDERA IL FATTO CHE NON TUTTI POSSONO PERMETTERSELO, NON 60 MILIONI DI ITALIANI...
POTREBBE RAPPRESENTARE UN BEL PROGETTO DI VITA INDIVIDUALE, MA RIMANE UN BEL PENSIERO ARISTOCRATICO ED ELITARIO, ESCLUSIVO E NON CERTO POPOLARE ED ALLA PORTATA DI TUTTI, ERGO NON RISOLUTIVO, LE SOLITE PEZZE AL CULO PER INTERDERCI O RISOLUTIVO PER CHI HA LA FORTUNA DI POSSEDERLO E DI VIVERE DI RENDITA...

TUTTE LE TENDENZE CULTURALI NEORELIGIOSE, INTERNIANE, SOCIALI, VANNO IN DIREZIONE DELL'ISOLAMENTO, DELLA DIPENDENZA E DELL'ACCETTAZIONE DEL SISTEMA, ANCHE SE MOLTI PENSANO ERRONEAMENTE DI COMBATTERLO...
UNICO COMUN DENOMINATORE CHE LEGA IL VEGETARIANO CHE VIVE DEL SUO ORTO NEL CASOLARE AL BANCHIERE MASSONE DELLA CITY SARA' E GIA' LO E', LA TECNOLOGIA, ENTRAMBI SARANNO DAVANTI AD UN MONITOR E DIPENDERANNO DA ESSO...
MOLTO MEGLIO DI UN PROFILATTICO, IL MONITOR, SIA ESSO LA TV O UN PC, RAPPRESENTERA' LA NOSTRA IMPLOSIONE CULTURALE, SARA' LA NOSTRA TOMBA...

TOGLIETEMI TUTTO MA NON IL MIO MONITOR...
PS: CHE MI RICORDA TANTO IL MONOLITE DI KUBRICKIANA MEMORIA...
:-)

MDD


DOPO IL NOTO VIDEO IMBARAZZANTE DEL FUTURO CHE CI ATTENDE DEGLI ALTERNATIVI ED INDIGNADOS EX TELECOMINI DELLA CASALOGGIA, VIDEO CHE FINISCE CON UN BEL LOGO DELTA MASSONICO CON ANNESSO OMARINO IMPOTENTE NEUTRO AL CENTRO, SEGUE LA DESCRIZIONE DEL NUOVO SUPER SBIRRO VIRTUALE DAL NOME SER.PI.CO...DETTO IL CALCOLATORE ZERO...

SERPICO BY SOGEI:
- Una vera e propria arma letale nella lotta all’evasione. L’Italia mette in campo “Serpico”.
Il primo gennaio 2012 è il D-Day della guerra contro i furbetti del fisco.
Il giorno – così si augura il governo Monti – della svolta. Il segreto bancario non esisterà più.
Archiviati i botti di San Silvestro (o quando saranno raggiunti gli accordi con le banche e gli intermediari finanziari) i nostri conti correnti, i titoli che abbiamo in banca e tutte le nostre operazioni sopra i mille euro saranno un libro aperto per l’Erario.
E a rastrellare questi dati per mettere nel mirino chi muove milioni senza dichiarare un centesimo sarà Serpico. Non Frank, l’inflessibile super-poliziotto newyorchese reso immortale da Al Pacino, ma il maxi-cervellone da un milione di miliardi di byte di memoria che ronza 24 ore su 24 nei sotterranei romani della Sogei.

È lui – il Grande fratello dell’Agenzia delle entrate – il jolly del Belpaese per far fare il salto di qualità alla lotta ai furbetti del fisco. Duemila server stipati in meno di duemila metri quadri che conoscono al centesimo tutti i nostri segreti finanziari. Un super-eroe con il cervello di silicio cui è affidata un missione fondamentale per salvare le casse tricolori: quella d’acchiappa-evasori.
Obiettivo: utilizzare le 22.200 informazioni al secondo che transitano dai suoi processori per stanare gli italiani che ogni anno sottraggono all’erario qualcosa come 120 miliardi (3mila euro a contribuente), una cifra che da sola basterebbe a pagare gli interessi su tutto il nostro debito pubblico.

Il curriculum vitae di Serpico – acronimo di Servizi per i contribuenti – è già più che onorevole: da cinque anni a questa parte ha dato un contributo sostanziale per raddoppiare da 5 a 11 miliardi le cifre recuperate dall’Erario e smascherare 350mila evasori totali. Ecco come funzionerà l’acchiappa-evasori della Laurentina quando da Capodanno avrà a disposizione il suo nuovo arsenale di dati.
Un tesoro in byte. Visto così, alla prima schermata, Serpico pare una creatura innocua.
Qualche campo da riempire, sfondo turchese e due caselle chiave: codice fiscale o partita Iva.
Basta digitare uno dei due valori però, e il Grande Fratello del fisco mostra subito i muscoli.
La seconda videata è solo l’antipasto. Nome e cognome del contribuente, più le sue ultime cinque dichiarazioni dei redditi. Un “invio” e si va oltre.
Scavando in pochi millesimi di secondo tra tutte le banche dati collegate online con l’Einstein della Sogei (catasto, demanio, motorizzazione, Inps, Inail, dogane, registri) il pc alza il tiro: sul megaschermo appaiono le auto intestate, le case, i terreni, eventuali aerei e barche.
Un altro invio, la schermata vira in blu, e il servizio è completo. Serpico ha scovato tutte le nostre utenze (luce, gas, acqua) le spese voluttuarie più alte e significative, le polizze assicurative, le operazioni per cui ci è stato chiesto il codice fiscale, persino le iscrizioni in palestra o allo Yacht club Costa Smeralda.

La quinta schermata, il bazooka come lo chiamano in Sogei, è figlia del Salva Italia ed è in fase di preparazione. Fotografati i redditi dalla dichiarazione, censiti i principali beni immobiliari, l’occhio del cervellone fotograferà i soldi che teniamo in banca, i movimenti dei nostri conti correnti e le operazioni sopra i mille euro. Le banche e gli intermediari finanziari manderanno una nota periodica e lui elaborerà per segnalare le eventuali anomalie.
Una rivoluzione visto che il controllo dei conti correnti era consentito fino ad oggi solo se sul singolo contribuente era già in corso un controllo.
Il faro sui sospetti. Nessun essere umano, naturalmente, è in grado di gestire la valanga di dati che piove ogni giorno nel sotterraneo a due passi dalla Laurentina.
Serpico macina quasi 31 milioni di dichiarazioni dei redditi, poco meno di 5 di comunicazioni Iva e quasi un centinaio di migliaia di pagamenti telematici all’anno.
L’Agenzia delle Entrate imposta gli algoritmi applicativi per concentrare la ricerca sulle categorie più a rischio. L’anno scorso è toccato alle finte Onlus e al redditometro, la spia che segnala la disponibilità di beni sproporzionati al reddito percepito.

Il lavoro sporco lo fanno i duemila server (che hanno un po’ di gemelli in Abruzzo per salvare il data-base in caso di problemi): incrociano i dati, verificano le anomalie. E quando individuano il sospetto mandano in automatico un “alert” informatico alla direzione dell’agenzia delle entrate e alla sede provinciale del caso individuato. Con un “bip” del computer il super-ispettore ha già scovato 518 proprietari di aerei e 42mila titolari di barche più lunghe di 10 metri che dichiarano meno di 20mila euro. Tutti finiti ora sotto accertamento.
Il Salva-Italia, ovviamente, moltiplica la sua efficacia.
Non tanto sul fronte del numero dei contribuenti passati ai raggi X, quanto rendendo più semplice isolare i casi a rischio evasione grazie alla fotografia in tempo reale dei loro conti correnti, delle loro spese e del loro patrimonio mobiliare.
La palla agli ispettori. La verà novità della manovra, dicono in camera caritatis tutti i super-esperti di fisco, è proprio qui. Nessuno andrà a ficcare il naso nelle tasche dei contribuenti fedeli, ma gli algoritmi di analisi di rischio di Serpico selezioneranno un elenco di presunti colpevoli (si spera) a basso tasso d’errore. Le vecchie lettere del redditometro di qualche anno fa, per dire, avevano incastrato solo 12mila evasori su 75mila cartelle erariali inviate.

Le cose già ora sono migliorate (su 30mila accertamenti con il redditometro nel 2010 ben 12mila si sono conclusi con un patteggiamento dell’interessato). Gli “alert” informatici usciti dai sotterranei della Sogei, dopo l’era delle cartelle pazze, dovrebbero partorire quella delle cartelle intelligenti.
E il lavoro dei 15mila ispettori delle Entrate e della Finanza – che nel 2010 ha scovato un evasore all’ora contro uno ogni 71 minuti del 2009 – dovrebbe essere molto più semplice, mirato ed efficace.
Lo stesso discorso vale per Gerico, il software con cui autonomi e partite Iva calcolano la congruità dei loro redditi con gli studi di settore (la media per la loro categoria d’attività).
Il timore che l’occhio lungo del fisco possa scoprire dai sotterranei della capitale i capitali evasi potrebbe convincere molti ad aumentare il tasso di fedeltà al fisco.
Anche perché il Salva-Italia ha introdotto norme che premiano le dichiarazioni più realiste inasprendo le pene (indagini finanziarie più sanzioni penali) per chi dichiara il falso.
E con sul collo il fiato di Serpico – così spera Monti e tutto il paese – non saranno in molti quelli che oseranno sfidare la sorte.

Marco De Santis, 20 dicembre 2011
BLOGTAORMINA

mercoledì 14 dicembre 2011

NOBILTA' NERA E SOCIETA' SEGRETE... ( parte 2° )


A Cartagine, i Cananei si facevano chiamare “punici”.
Roma attaccò Cartagine a piena potenza, nel 264 aC e completarono l’ opera uccidendo o schiavizzando ogni cartaginese, cospargendo il terreno di sale perchè non potesse cresce più niente in futuro. Gli Edomiti (i Mongoli?) discendenti da Esaù si mischiarono ai turchi creando una discendenza mista Turco-Edomita che più tardi divenne nota come Khazara (Vengono chiamati Khazari i precedenti padroni della Khazaria che vennero cacciati dalla Mongolia).
I Khazari occupano attualmente Israele. Questi cananei si fecero chiamare anche “Sepharvaim” (Sefardita) per scopi disonesti. Divennero in seguito noti come i Veneziani, sposandosi con quella nobilità europea definita “nobiltà nera”.
I Veneziani controllano oggi il sistema della Federal Reserve negli Stati Uniti.

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Attorno al 1400 dC, i centri del potere europeo si divisero in 2: i Ghibellini, che sostennero gli imperatori della famiglia Hohenstaufen, ed i Guelfi, da Welf, il principe tedesco che lottò contro Federico per il controllo del Sacro Romano Impero.
Il Papa stesso era alleato con i guelfi. Tutta la storia moderna nasce direttamente dalla lotta tra questi 2 poteri. I Guelfi vennero chiamati anche i Guelfi neri, o Nobiltà Nera e supportavano Guglielmo d’Orange e la sua ascesa al trono d’Inghilterra, che alla fine portò alla formazione della Banca d’Inghilterra e alla Compagnia delle Indie Orientali, che avrebbe governato il mondo dal 17 ° secolo.
Tutte le rivoluzioni, le guerre e i colpi di stato nel diciannovesimo e nel ventesimo secolo servirono ai Guelfi per mantenere e valorizzare il loro potere, che ora si chiama Nuovo Ordine Mondiale.
Il potere dei guelfi si estenderebbe attraverso i centri finanziari italiani fino alla Francia (tutti i banchieri italiani venivano chiamati “Lombardi”).
Lombardo in tedesco significa “deposito bancario”, e i Lombardi furono banchieri per tutto il periodo medievale. Avrebbero poi trasferito le operazioni a nord ad Amburgo, poi ad Amsterdam ed infine a Londra. I guelfi avrebbero iniziato la tratta degli schiavi nelle colonie.

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Uniformi della East India Com. 1843 circa
I Guelfi, al fine di aumentare il loro controllo nella finanza e nella politica, avrebbero seguito culti gnostici, che si svilupparono poi nei Rosacroce, negli Unitari, nella Fabian Society e nel Consiglio Ecumenico delle Chiese.
La compagnia delle Indie Orientali, insieme a John Stuart Mill, avrebbe finanziato l’Università di Londra. Un amico di Mill, lo storico George Grote, uno dei fondatori dell’Università di Londra donò £ 6000 allo studio della “salute mentale”, che diede inizio in tutto il mondo al “movimento della salute mentale”.
Migliaia di piccole e grandi banche fanno parte del network del Comitato dei 300, tra cui la Banca Commerciale d’Italia, la Banca Privata, il Banco Ambrosiano, la Netherlands Bank, la Barclays Bank, il Banco del Colombia, il Banco de Ibero-America. Di particolare interesse è la Banca della Svizzera Italiana (BSI) – dal momento che gestisce investimenti di capitale da e per gli Stati Uniti – principalmente in dollari e obbligazioni statunitensi – si trova isolata nella “neutrale” Lugano, il centro dei capitali in fuga della nobiltà nera veneziana.
Lugano non è nè in Italia nè in Svizzera, ed è una sorta di zona franca per le operazioni finanziarie illegali con i capitali in fuga.
George Ball, che possiede una grande fetta delle azioni della BSI, è un importante “insider” e rappresenta gli Stati Uniti all’interno della banca.

Nel trattato segreto di Verona del 1822 (tra Austria, Francia, Prussia e Russia) i gesuiti furono d’accordo nel distruggere la Costituzione degli Stati Uniti e sopprimerne le libertà. I loro metodi compresero: distruggere la libertà di parola, calpestare e sopprimere la stampa, la censura universale, collaborando con il Papa ed il clero nell’utilizzare la religione per mantenere le nazioni sotto obbedienza passiva e finanziando guerre contro i paesi con governi rappresentativi.
I monarchi che firmarono questo trattato vennero alla fine deposti.
La maggior parte di queste famiglie sono molto ricche e potrebbero essere più potenti oggi rispetto a quanto non lo fossero quando sedevano su i loro troni. Sono conosciuti collettivamente come la Nobiltà Nera.
Privatamente queste famiglie rifiutano di riconoscere la legittimità di qualsiasi legge, apparte la loro.
Il fatto che questo trattato sia stato scritto molto tempo fa non vuol dire che ora non abbia più valore.
Il trattato è stato inserito nelle registrazioni del Congresso il 25 aprile 1916 dal senatore Owen.
Nel 1948 George H.W. Bush si laureò alla Yale University ed era un membro della Skull and Bones. E’ un lontano cugino della regina d’Inghilterra, parte della Nobiltà Nera che fa risalire il suo potere ad oltre 5000 anni fa.

Il principe Bernardo d’Olanda creò un gruppo che prese il nome di Bilderberg.
Molti ricercatori “conservatori” sono giunti a riconoscere il fatto che il Bilderberger è una forza importante del “Nuovo Ordine Mondiale”.
Nota: Dato che il Bildeberger, secondo l’ex agente dell’intelligence britannica, John Coleman, serve come elemento di coesione tra le tre maggiori forze del ‘governo mondiale’ – i Wicca-Massoni (cioè il comunismo), i discendenti della Nobiltà Nera dei primi imperatori romani e i gesuiti maltesi. . . ognuno dei quali ha rispettivamente 13 rappresentanti nel comitato di 39 membri del Bilderberg – e poiché un nazista delle SS fu il responsabile dello sviluppo di questo Consiglio di Coordinamento del “Nuovo Ordine Mondiale”, e poichè il secondo libro di Adolf Hitler si intitolò “Il Nuovo Ordine Mondiale “. Non c’è da stupirsi che il sogno di Adolf Hitler – e quello dei suoi predecessori i “Kaisers”, una traduzione in tedesco di “Cesari” – fosse la rinascita dell’impero romano.
Secondo l’ex agente dell’intelligence britannica Dr. John Coleman, i tre gruppi di potere mondiale: i Wicca-Massoni (cioè il comunismo), i gesuiti maltesi e la nobiltà nera lavorano per il comando centrale degli illuminati.
I nomi delle famiglie includono: i Rothschild, i Kuhn, i Loeb, i Lehman, i Rockefeller, i Sachs, i Warburg, i Lazard, i Seaf, i Goldman, gli Schiff, i Morgan, i Schroeder, i Bush e gli Harriman. . .
Ce ne sono altri che per brevità non citerò. Questo elenco rappresenta un buon punto di partenza se si vuole rintracciare l’attuale nucleo interno della cospirazione.

La storia del gruppo Bilderberg stesso, che è una copertura per gli Illuminati bavaresi, con le sue connessioni naziste, sarebbe probabilmente un ottimo inizio.
Molto importanti nel consiglio sono anche i seguenti membri del Comitato dei 300: la famiglia Giustiniani, della Nobiltà Nera di Roma e di Venezia, il cui lignaggio si può tracciare indietro fino all’imperatore Giustiniano, Sir Jocelyn Hambro della Banca Hambros; Pierpaolo Luzzatti Fequiz, il cui lignaggio si può far risalire ai più antichi Luzzatos, la Nobiltà Nera di Venezia, e Umberto Ortolani dell’antica famiglia della Nobiltà Nera che porta lo stesso nome.
Altri vecchi elementi della nobilità nera veneziana, membri del comitato dei 300 e soci del consiglio dell’ASG e della RAS sono la famiglia Doria, i finanzieri degli Asburgo di Spagna, Elie de Rothschild della famiglia francese dei Rothschild, il barone August von Finck (Finck, il secondo uomo più ricco della Germania ora deceduto), Franco Orsini Bonacassi della Nobiltà Nera, il cui lignaggio si può far risalire al senatore romano che portava lo stesso nome, la famiglia Alba, il cui lignaggio risale al grande duca di Alba, e il barone Pierre Lambert, un cugino del ramo belga dei Rothschild.

L’Italia venne scelta come cavia per i test, dal Comitato dei 300. Essa è importante per i piani dei cospiratori in quanto è il paese europeo più vicino al Medio Oriente ed ha diversi collegamenti economici e politici con quest’ultimo .
E’ anche la sede della Chiesa cattolica, che Weishaupt ordinò di distruggere oltre ad essere l’ubicazione di alcune delle famiglie oligarchiche dell’antica nobilità nera più potenti d’Europa .
Se l’Italia si fosse indebolità dopo il caso dell’omicidio di Aldo Moro, questo avrebbe avuto ripercussioni in Medio Oriente, diminuendo l’influenza statunitense.
L’Italia è importante anche per un’altra ragione: è un passaggio per la droga che entra in Europa da Iran e Libano.

Diversi gruppi provocarono la caduta di molti governi italiani da quando venne fondato il Club di Roma nel 1968. Tra questi, la Nobiltà Nera di Venezia e Genova, la Loggia massonica p2 e le Brigate Rosse, che lavorarono tutti per gli stessi obiettivi.
Gli investigatori della polizia di Roma lavorando al caso Brigate rosse/Aldo Moro si imbatterono nei nomi di diverse e importanti famiglie italiane che lavorarono a stretto contatto con questo gruppo terroristico. La polizia scoprì anche le prove che dimostravano che in almeno una dozzina di casi, queste potenti e importanti famiglie offrirono la loro ospitalità e / o l’utilizzo delle loro case come posto sicuro per le cellule delle brigate.
Peccei diresse l’Atlantic Institute Economic Council per tre decenni, mentre fu il capo dell’esecutivo per la società “Fiat” di Giovanni Agnelli.

Agnelli, membro di un’antica famiglia italiana della Nobiltà Nera, fu uno dei più importanti membri del Comitato dei 300. Svolse un ruolo di primo piano nei progetti di sviluppo dell’Unione Sovietica.
Il Club di Roma è un’organizzazione ombrello, uno sposalizio tra i finanzieri anglo-americani e le vecchie famiglie della Nobiltà Nera europea, in particolare della “nobiltà” Londinese, Veneziana e Genovese.
Brzezinski non stava scrivendo da privato cittadino, ma da consigliere per la sicurezza nazionale di Carter, come membro di spicco del Club di Roma oltre che a socio del Comitato dei 300, del CFR e della vecchia nobiltà nera polacca. Il suo libro spiega come l’America si sarebbe dovuta lasciare alle spalle la sua base industriale ed entrare in quello che lui chiama “una nuova e distanza epoca storica.”
A questo proposito, ad un membro francese della Nobiltà Nera, Etienne D’Avignon, membro del Comitato dei 300, venne assegnato il compito di far collassare il settore dell’acciaio negli Stati Uniti. E’ molto improbabile che le centinaia di migliaia di operai che sono stati lasciati a casa senza lavoro abbiano mai sentito parlare di D’Avignon.

Un’altro ufficio importante si trova in Svizzera ed è stato fino a poco tempo gestito da una figura misteriosa di cui non esistono foto dopo il 1941. Le operazioni vennero probabilmente finanziate dalla famiglia Oltramaire – parte della nobiltà nera svizzera, proprietari della Banca Odier di Ginevra.
Uno dei contatti primari era Jacques Soustelle – secondo i file di intelligence US Army-G2.
Questo gruppo fu anche uno stretto alleato di Allen Dulles e Jean de Menil, un importante membro del Comitato dei 300 e un nome molto importante del settore petrolifero in Texas.
Le registrazioni dell’Army-G2 mostrano che il gruppo venne fortemente coinvolto nel commercio di armi in Medio Oriente, oltre a questo, effettuò non meno di 30 tentativi per uccidere il generale de Gaulle, operazione nella quale Jacques Soustelle fu direttamente coinvolto. Soustelle stesso era l’uomo di contatto per lo “shining pathway guerilla group” che proteggeva i produttori di cocaina peruviani del Comitato.
Richard Gardner fu mandato a Roma per un incarico speciale.
Gardner sposò una delle più antiche famiglie della Nobiltà Nera veneziane, fornendo così all’aristocrazia veneziana una linea diretta con la Casa Bianca.
Il defunto Averill Harriman fu un altro dei collegamenti diretti del comitato con il Cremlino e la Casa Bianca, una posizione ereditata da Kissinger dopo la morte di Harriman.
Nel 1986 il dottor Coleman, scrisse, nell’ ”L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme”:
“Non è quindi una società segreta, apparte dove gli intenti sono stati modificati durante le riunioni interne, come l’Ordine della Giarrettiera, che è una creazione perversa dell’oligarchia della famiglia reale britannica, che si fa beffe di ciò che il Sovrano dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme rappresenta.
Come esempio, troviamo l’ateo Lord Peter Carrington, che finge di essere un cristiano anglicano, ma che è un membro dell’Ordine di Osiride e di altre sette demoniache, tra cui la Massoneria, inserito come un Cavaliere della Giarrettiera presso la cappella di St. George, nel Castello di Windsor, da Sua Maestà, la Regina Elisabetta II d’Inghilterra, che fa parte dei Guelfi della Nobiltà Nera, ed è anche a capo della Chiesa anglicana, che disprezza completamente. “
15,8 miliardi di dollari è una stima realistica dei possedimenti della regina – esentasse.

Fonte
http://cieliparalleli.com/documenti000/falseamiglierealieuropee.html http://neovitruvian.wordpress.com/2011/11/07/la-nobilta-nera/

domenica 11 dicembre 2011

LA NATURA AMBIGUA DELLA MASSONERIA... UNA CHIESA DI NOME G.O.I.


LEGGENDO IN RETE IL SITO UFFICIALE DEL GRAND' ORIENTE D'ITALIA, MI SONO IMBATTUTO NELLA PRESENTAZIONE DEL LORO STATUTO IDENTITARIO...MAI LETTA ROBA PIU' AMBIGUA IN VITA MIA...

IDENTITA':
La Massoneria del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani è un Ordine iniziatico i cui membri operano per l'elevazione morale e spirituale dell'uomo e dell'umana famiglia.
La natura della Massoneria e delle sue istituzioni è umanitaria, filosofica e morale.
E FINO A QUI NULLA DA DIRE...

Essa lascia a ciascuno dei suoi membri la scelta e la responsabilità delle proprie opinioni religiose, ma nessuno può essere ammesso in Massoneria se prima non abbia dichiarato esplicitamente di credere nell'Essere Supremo.
E QUI INIZIANO LE CONTRADDIZIONI...
NEL SENSO CHE VA BENE, MASSIMO RISPETTO PER LE CREDENZE RELIGIOSE NELLA LORO DIVERSITA', MA PERCHE' PER ESSERE AMMESSI NEL SALOTTO BUONO BISOGNA ADDIRITTURA CREDERE NELL'ESSERE SUPREMO???
E CHI SAREBBE QUESTO FANTOMATICO ESSERE SUPREMO???

DITE VOI SE QUESTA NON E' RELIGIONE AL CUBO, PEGGIO, MOLTO PEGGIO DI QUELLA CHE SOLO A PAROLE FINGONO DI COMBATTERE, ALMENO IL CRISTIANESIMO NELLA SUA TRAGEDIA PARLAVA DI TRADIZIONI MILLENARIE, DI FEDE, DI AMORE VERSO UN DIO... ASPETTI RELIGIOSI CHE IO ABORRO, MA CHE RITENGO ALMENO GIUSTIFICANTI NEL PROCESSO DI FIDEISMO INDIVIDUALE E COLLETTIVO VERSO UN DOGMA, INSOMMA NEL CRISTIANESIMO A TORTO O A RAGIONE ESISTEVANO DEI PRESUPOSTI PER CREDERE AD UN'ENTITA' SUPREMA...
INVECE NEL GOI, SUCCEDE CHE L'INCREDIBILE ED AMBIGUO STATUTO, SI DEFINISCA LAICO MA PER ESSERE UN FRATELLO SI DEBBA, A PRESCINDERE E SENZA MOTIVO APPARENTE, CREDERE NELL' ESSERE SUPREMO, CHE POI E' IL DIO DELLE RELIGIONI...
QUINDI IN CHE SENSO SI DEFINISCE ANTITETICA ALLA CHIESA ED ALLA RELIGIONE, SOLO NEGLI ASPETTI ESTERIORI???

IN REALTA', COME SPESSO AMO AFFERMARE, ESSO E' COMPLEMENTARE AD ESSA, NON SOLO PERCHE' A LIVELLO OCCULTO CONDIVIDA AFFARI ED INTERESSI ECONOMICI, COME LA STORIA MODERNA CI HA AMPIAMENTE MOSTRATO CON LA COMMISTIONE P2 (COSTOLA DEL GOI) ED OPUS DEI, GESUITI E VATICANO ED OGGI CON CL, MA PERCHE' DI FATTO, PER STATUTO, AFFERMA CHE PER ESSERE MASSONE DEVI, RIPETO DEVI ESPLICITAMENTE CREDERE NELL'ESSERE SUPREMO...
QUINDI TRATTASI DI UNA CHIESA, PIU' MODERNA RISPETTO A QUELLA CLASSICA, DOVE IL FIDEISMO E' MOLTIPLICATO ALL'ENNESIMA POTENZA, DOVE GLI ASPETTI RELIGIOSI E DOGMATICI SONO AMPLIFICATI ANCHE SE CELATI DA UN FASULLO LAICISMO DI FACCIATA, MENTRE GLI ASPETTI DI SPIRITUALITA', QUINDI DI CONTENUTO, RESI ESOTERICI E NON EXOTERICI...
MOLTO PEGGIO DELLA CHIESA E LA MIA CRITICA E' OVVIAMENTE IN SENSO LAICISTA ED A SINISTRA...
MA QUALI VALORI DELL'ESSERE SUPREMO...
MA PER FAVORE !!!

La Massoneria non è una religione né intende sostituirne alcuna: non pratica riti religiosi, non valuta le credenze religiose, non si occupa di nessun tema teologico, non consente ai propri membri di discutere in Loggia in materia di religione.
APPUNTO, DICE DI NON ESSERE UNA RELIGIONE, MA PRETENDE LA CREDENZA IN UN ESSERE SUPREMO, RETTILIANO???:-)... OLTRETUTTO LA RELIGIONE PER DEFINIZIONE E' LA CREDENZA ALL'ESSERE SUPREMO, QUINDI UNA CONTRADDIZIONE DOPO L'ALTRA, O MEGLIO UNA MENZOGNA DOPO L'ALTRA...

La Massoneria lavora con propri metodi, mediante l'uso di Rituali e di simboli coi quali esprime ed interpreta i princìpi, gli ideali, le aspirazioni, le idee, i propositi della propria essenza iniziatica.
E QUI POSSIAMO ACCETTARE IL CONCETTO, ANCHE SE I SUOI RITI, SACRIFICALI??? :-) NON VENGONO MENZIONATI... MAH :-)

Essa stimola la tolleranza, pratica la giustizia, aiuta i bisognosi, promuove l'amore per il prossimo e cerca tutto ciò che unisce fra loro gli uomini ed i popoli per meglio contribuire alla realizzazione della fratellanza universale.
ANCHE QUI STESSO DISCORSO CHE FA LA CHIESA CATTOLICA, CON LA DIFFERENZA CHE UNA PARTE DELLA CHIESA AIUTA REALMENTE I BISOGNOSI, MENTRE I LORO BISOGNOSI SONO SOLO E SEMPRE I FRATELLI INGUAITI IN LOSCHI AFFARI, COME LE CRONACHE HANNO MOSTRATO ANCHE ULTIMAMENTE...
MA QUALI BISOGNOSI, I CASSINTEGRATI??? I DISOCCUPATI??? NOI??? MA PER FAVORE, QUANTA IPOCRISIA... L'AMORE PER IL PROSSIMO??? AHAHAH...
L'AMORE PER GELLI E SIMILARI...
CARO LICIO TI AMO TANTO E LE TUE POESIE SONO PURE BELLE...:-)

La Massoneria afferma l'alto valore della singola persona umana e riconosce ad ogni uomo il diritto di contribuire autonomamente alla ricerca della Verità. Essa inizia soltanto uomini di buoni costumi, senza distinzione di razza o di ceto sociale.
UN'ALTRA MENZOGNA, IN TEORIA LORO AFFERMANO QUESTO, MA IN PRATICA NEL GOI NON CREDO CI SIANO AFFILIATI BARBONI O OPERAI, POVERETTI E PENSIONATI CON LA MINIMA... E POI DICIAMOLO, QUANTI UOMINI FRATELLI DI COLORE CI SONO NEL GOI??? QUANTI???
MA QUALI RAZZE E E CETI SOCIALI... :-)

I Lavori di Loggia sono di natura strettamente riservata, ma non segreta.
INSOMMA, L'UNICO DOGMA E' QUELLO DI ESSER ETERNAMENTE AMBIGUI SU TUTTO, DA UN LATO AFFERMANO CHE NON SONO UNA SOCIETA' DI NATURA SEGRETA PER APPARIRE BUONI E DEMOCRATICI, MA PERO' SONO TALMENTE RISERVATI DA ESSERE SEGRETISSIMI... INSOMMA, UN COLPO AL CERCHIO L'ALTRO PURE, LA BOTTE SEMPRE PIENA A PRESCINDERE
:-)

Il Massone è tenuto ad osservare scrupolosamente la Carta Costituzionale dello Stato nel quale risiede o che lo ospita e le leggi che ad essa si ispirino.
La Massoneria non permette ad alcuno dei suoi membri di partecipare o anche semplicemente di sostenere od incoraggiare qualsiasi azione che possa turbare la pace e l'ordine liberamente e democraticamente costituito della società.
FALSO, E' VERO OVVIAMENTE L'ESATTO CONTRARIO, VEDERE STORIA DELLA P2, NATA ALL'INTERNO DEL GOI, NATA DA TRAME ATLANTISTE PER DESTABILIZZARE ERGO, STABILIZZARE IL SISTEMA SEMPRE PIU' A DESTRA, E CI SONO PURE RIUSCITI... EPPOI, DICIAMOCELO, COSA SERVIREBBE UNA SOCIETA' SEGRETA CHE CONTROLLA ECONOMIA E POLITICA SE NON A FARE GLI INTERESSI DI UNA ELITE???
SONO PER DEFINIZIONE OCCULTI E LAVORANO IN QUESTO SENSO...

I Massoni hanno stima, rispetto e considerazione per le donne. Tuttavia, essendo la Massoneria l'erede della Tradizione Muratoria operativa, non le ammette nell'Ordine.
ANCORA, W L'AMBIGUITA' E LA DOPPIEZZA, MA VOI VI FIDERESTE DI UNO CHE AFFERMMA TUTTE STE ROBE, PERCHE' TANTE CONTRADDIZIONI???
SI, AMIAMO TANTO LE DONNE, MA DATO CHE LA TRADIZIONE LE VUOLE FUORI DAL TEMPIO, NON SONO AMMESSE NELL'ORDINE...
INSOMMA ANCORA COME I CATTOLICI...MA ANCHE PIU' ANTIPATICI E FINTI :-)

Ogni membro, al fine di rendere sacri i propri impegni, deve aver prestato Solenne Promessa sul Libro della Legge da esso ritenuta Sacra.
INSOMMA, ECCO UNA NUOVA BIBBIA IN CUI CREDERE, NON NE AVEVAMO AVUTO ABBASTANZA DI QUELL'ALTRA, CI RIFILANO QUESTA NUOVA BIBBIA IN SALSA PICCANTE, REPLICANDO CONCETTUALMENTE TUTTI I DIFETTI DELLA TRADIZIONE RELIGIOSA NEI SUOI ASPETTI DOGMATICI PIU' ESTERIORI E FORMALI, UN CROGIUOLO DI FORMALITA' E LIMITAZIONI CHE TI FANNO COME MINIMO VENIRE L'ORTICARIA... INSOMMA, SONO PROPRIO ANTIPATICI...
MA NON DITELO IN GIRO, SONO PERMALOSISSIMI, A DIFFERENZA DEI CATTOLICI, CHE POI LO SONO ANCHE MOLTI DI LORO, SI OFFENDONO...
:-)
LA NUOVA CHIESA E' GIUNTA TRA NOI, FRATELLI...
MA PER ESSERE AMMESSI DOVETE CREDERE... CREDERE E ANCORA CREDERE...
OBBEDIRE E COMBATTERE...
:-)

HASTA LUEGO

PS:IN CULO A TUTTI I PRETI DI OGNI COLORE, SOPRATTUTTO A QUELLI CHE LO SONO SENZA SAPERLO E SI DEFINISCONO LAICI...