venerdì 12 agosto 2011

LA COSPIRAZIONE DEI SUPER-RICCHI !!!



Su Market Watch (Wall Street Journal) un articolo sorprendente: ''Dietro Davos c'è una cospirazione di super-ricchi quarantennale che finora ha provocato solo disastri. Una rivoluzione violenta li rovescerà''.
Dietro il Wold Economic Forum di Davos opera una società segreta, una cospirazione dei super-ricchi che, come nei malvagi piani di Blofeld, il capo della Spectre, mira apertamente a dominare il mondo concentrando sempre più potere e ricchezza nelle proprie mani. Il forum di Davos è un disastro che nel corso degli ultimi quarant'anni ha creato un mondo sempre più diseguale, povero di risorse e afflitto da sempre maggiori povertà, malattie e guerre.
Ma i super-ricchi di Davos non si accorgono che il capitalismo reaganiano è per sua natura autodistruttivo e, nonostante la repressione del dissenso, è fatalmente destinato a essere rovesciato da una rivoluzione violenta.

Questo non è un post anonimo pubblicato su Indymedia da qualche giovane militante anarchico no-global, ma il fedele sunto di un lungo e sorprendente articolo scritto pochi giorni fa dal principale editorialista del sito di analisi finanziaria Market Watch, collegato al Wall Street Journal e quindi di proprietà del magnate Robert Murdoch - che, tra l'altro, ha disertato il forum svizzero.
Il titolo del pezzo, a firma di Paul Farrel, è 'I super-ricchi a Davos: 40 anni di disastri'.
Merita leggerlo, almeno nelle parti salienti.

Davos, Alpi svizzere. Meeting annuale del noto World Economic Forum, club di soli invitati che dal 1971 riunisce super-ricchi e loro amici all'insegna del mantra positivo: ''Impegnati a migliorare lo stato del mondo''. Ma stanno fallendo. Negli ultimi 40 anni i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sono stati spazzati via.
C'è qualcosa si terribilmente sbagliato. Quando si parla di economia globale, Davos è un disastro.
Perché? Dentro Davos c'è una società segreta, una cospirazione di super-ricchi che coinvolge oltre metà dei 2.500 partecipanti all'evento. Hanno migliaia di miliardi.
Arrivano a Davos viaggiando a 50 mila piedi sui loro jet privati Gulfstream 5 esentasse, mangiando caviale, fois gras, filetto e bevendo Dom Perignon.

Ora passiamo in una realtà parallela: Nel film 'Al servizio segreto di Sua Maestà', James Bond vola all'Istituto di Blofeld sulle Alpi, noto per le sue avanzate attività di ricerca scientifica, ma che nasconde dietro le quinte un piano diabolico. Dopo una cena formale, Bond scopre che Blofeld fa il lavaggio del cervello a dieci splendide signore, gli Angeli della Morte, per spargere uan tossina mortale in giro per il mondo, un arma biologica di distruzione di massa, allo scopo di prendere in ostaggio il pianeta per ottenere fama, ricchezza e potere assoluto.
Si gente: in sostanza la cospirazione dei super-ricchi di Davos ricorda il tentativo di Blofeld di conquistare il mondo.
Ma purtroppo, nella realtà non esiste nessun eroe alla James Bond, e la flotta di jet privati può ben essere pilotata da personale dei servizi segreti e sorvegliata da agenti Cia, tutti pagati dal Congresso per proteggere i loro finanziatori nella cospirazione.
Domandatevi perché la cospirazione dei super-ricchi di Davos, con la sua altisonante missione di "collaborare in modo proattivo, integrato e sistematico per affrontare le sfide globali", ha in realtà creato un'economia globale che deteriora ad alta velocità, in cui guerra, malattia, sovrappopolazione e povertà stanno accelerando a ritmi allarmanti mentre le risorse del pianeta stanno rapidamente scomparendo? Perché? Perché Davos è veramente un disastro.
La loro economia è un disastro, il capitalismo è un disastro. La visione del mondo di Davos è un disastro.
Ma i super-ricchi non riescono a vedere la realtà mentre viaggiano a 50 mila piedi di quota.

I super-ricchi di Davos perseguono la ricchezza personale, il potere poiltico, la gloria. A loro non interessano le masse. Sono miopi narcisisti, come gli Angeli della Morte di Blofeld, addestrati solo a concentrarsi sulle opportunità di profitto e la marginalizzazione dei rischi.
La realtà sui progressi economici da quando Davos è stato lanciato nel 1971 è discutibile. Francis Fukuyama, autore di 'La fine della storia' e tra le principali menti della politica estera del presidente Ronald Reagan ha recentemente scritto sull'American Interest Journal: ''E' dimostrato che la disuguaglianza retributiva negli Stati Uniti è fortemente aumentata negli ultimi trent'anni e che i frutti della prolungata crescita economica durata fino al 2007-2008 sono sproporzionatamente finiti ai vertici degli strati più ricchi della società''.
Sì, da quando Davos è stato lanciato, i super-ricchi miliardari si sono accaparrati il grosso della prosperità economica. Fukuyama scrive: "Uno studio condotto da Thomas Piketty e Emmanuel Saez mostra che tra il 1978 e il 2007, la quota di reddito Usa percepita dall'uno per cento delle famiglie americane più ricche è saltato dal 9 al 23,5 per cento del totale, con i salari dei lavoratori fermi al 1970''. L'ultima volta che la divario retributivo era così grande era alla vigilia della Grande Crisi del 1929 e della Grande Depressione.
I super-ricchi vengono a Davos per trovare furbi trucchetti politici, legali, fiscali e finanziari per proteggere e accrescere le loro ricchezze personali e il loro potere, ignorando le masse.
Fukuyama scrive ancora: "I sostenitori dell'economia di mercato hanno ripetuto per anni che la crescita col tempo filtra giù verso tutte le classi, ma con il passare degli anni gli smisurati guadagni del vertice della piramide dei redditi non sono filtrati in alcun modo''. Insomma, le ricette del capitalismo reaganiano hanno fallito miseramente, ma ironicamente stanno tornando alla ribalta. Perché? Perché la cospirazione dei super-ricchi di Davos è ossessionata dalla ricchezza, dal potere e dal globalismo.
Non ci sono organizzazioni segrete comandate da un diabolico clone di Blofeld che complotta di distruggere il mondo. Sicuro, i super-ricchi complottano, ma lo fanno alla luce del sole.
Controllano tutto. Hanno tutti i soldi e i lobbisti necessari per comprare abbastanza politici da far apparire legale e costituzionale il loro comportamento corrotto e immorale.

Alla fine del brillante saggio di Chrystia Freeland, 'L'ascesa della nuova élite globale', pubblicato sulla rivista Atlantic, l'autrice cita il best-seller 'Quando i mercati collidono' dell'amministratore delegato di Pimco, Mohamed El-Erian : ''La vera minaccia per la super-élite è la possibilità che la rabbia popolare, ancora non organizzata, provochi pressioni politiche protezioniste''. O magari una rivoluzione La Freeland conclude che ''la storia ha dimostrato che le super-élite hanno solo due modi di sopravvivere: reprimere il dissenso o distribuire la propria ricchezza''.
Purtroppo c'è una terza, più violenta, possibilità.
Il capitalismo è in una spirale di morte, resa evidente dalla recente recrudescenza delle ricette reaganiane in America. Non sopravviverà. La storia ci dice che alla fine la repressione del dissenso fallisce sempre, e che la distribuzione della ricchezza non avviene in modo pacifico e diplomatico, ma solo dopo violente rivoluzioni che rovesciano i 'sistemi' esistenti, come quello della cospirazione dei super-ricchi di Davos.

Traduzione di
Enrico Piovesana



22 commenti:

  1. @ MDD. Sempre attuale e allerta! complimenti per l' interessantissimo articolo. Vacanza o meno "peschi" sempre bene! Lilith

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  2. Ciao a tutti,
    bha, articoli come questo mi danno la sensazione di come il giornalismo sia sempre più simile al gossip. L’importante è vendere, dare alla gente che legge una eccitazione momentanea, buona per le casalinghe, ma senza nessun effetto reale anche per la mancanza di uno studio vero ed approfondito sulle questioni trattate.
    Scusate, so di essere di un cinismo imperdonabile…ma perdonatemi lo stesso. Ero un ragazzo e mi proclamavo marxista. Pensavo che davvero la rivoluzione era alle porte e che sarebbe stata una festa, un momento di liberazione globale. Le “masse” si sarebbero rivoltate e avrebbero rotto le loro millenarie catene. Era bello pensare di fare qualcosa di utile, di perseguire uno scopo nobile. Non sono deluso, sono semplicemente cresciuto e mi sono accorto che le “masse” non esistono. Esistono invece gli individui, ognuno diverso dall’altro, con la loro personale storia, con i loro problemi, con i loro particolari interessi.
    Il complotto c’è davvero, ma chi pensa che sia dettato dal denaro a mio parere sbaglia di grosso. Il denaro è solo uno strumento del potere, non è un fine ma un mezzo. Oggi siamo nella condizione della resa dei conti. Il sistema sta implodendo in se stesso. Wojtyla lo disse all’indomani della caduta dell’Unione Sovietica, che dopo di loro sarebbe stata la volta del capitalismo. Ci saranno delle rivolte, ma non la rivoluzione che tutti ci aspettavamo, piuttosto un ritorno al sistema feudale, ad un nuovo medioevo, se tutto va bene, con la benedizione di Papi e vescovi. (cont)

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  3. La storia insegna che le rivoluzioni vanno preparate e la preparazione dura decenni, se non secoli, e vanno guidate da leader, rivoluzionari di professione che sanno quello che fanno. Normalmente sono dei fuoriusciti della classe dirigente del momento e comunque non facenti parte della massa. Queste persone in grado di guidare una rivoluzione vanno preparate accuratamente. Nulla può venire lasciato al caso.
    Poco dopo l’incoronazione, il nuovo re di Francia Luigi XVI si recò in visita in una famosa scuola di Parigi, il collegio Louis-le-Grand di Parigi, il discorso di benvenuto venne recitato da uno studente: Maximilien Marie Isidore Robespierre. Che strana coincidenza! Robespierre, orfano di madre e con un padre scomparso per motivi misteriosi, entra in una delle più famose scuole di Francia a spese della Chiesa (e si, sempre loro!!!) e proprio lui da il benvenuto al nuovo re di Francia. Era circa un secolo che la rivoluzione francese veniva preparata dalla massoneria. La stessa setta degli illuminati era nata con questo scopo: condurre la Francia alla rivoluzione. E non solo, chi ha letto il manifesto del partito comunista di Marx e lo compara con il manifesto fondativo dell’ordine degli illuminati e reso noto dalla volontà del principe elettore di Baviera all’indomani della messa al bando dell’ordine, troverà delle analogie sconvolgenti. Marx non era altro che un agente degli illuminati, il cui lavoro procedeva dopo il grande successo (oltre ogni più rosea aspettativa) della rivoluzione francese.
    Sto preparando un articoletto su questi temi. MDD, appena finito te lo mando e se ti piace, e ti va di farlo, magari lo pubblichi sul blog.

    Democrito

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  4. Si Democrito,volentieri, mandamelo via mail...
    :-)

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  5. Scrivero' qualcosa di cinico anch'io a proposito di quanto dice Democrito all'inizio del suo commento. Democrito mi pare appartenga ad una generazione che ha detto alla mia (i quarantenni): "Noi la rivoluzione volevamo farla davvero ma poi abbiamo cambiato idea. Fidatevi di noi, la rivoluzione non esiste, non si puo' fare. Quindi, non rompete i coglioni e tornatevene nel privato".
    Questo discorso l'ho sentito gia' tante volte e riguarda soprattutto la generazione dei cinquanta/sessantenni contro quella dei quarantenni. Negli anni ottanta, mentre una gran parte dei primi diceva "contrordine compagni" e si affrettava ad occupare tutto l'occupabile nell'odiato sistema capitalistico, a noi allora diciottenni veniva detto dagli stessi che non potevamo fare quello che avevano fatto loro, che non era piu' tempo, che dovevamo abbassare la cresta, trovarci un lavoro, mettere su casa e famiglia e scomparire dalla storia. Grazie mille. Purtroppo, gran parte degli allora diciottenni, si sono fatti convincere. Eh gia', chissa' perche' loro si e noi no. A me, quando sento certi discorsi, ribolle ancora un po'il sangue. Scommetto che i ragazzi che misero tempo fa a ferro e fuoco il centro di Roma, spontaneamente e senza un leader, per attirare l'attenzione su problemi seri, furono convinti dai soliti sessantenni a non ripetere l'esploit e a manifestare la settimana dopo in Tangenziale Est (sulla quale non a caso affaccia la casa di Fantozzi). Poveri ragazzi, non se li e' filati nessuno, in tangenziale sembrava una processione del santo patrono: la legge contro cui protestavano e' passata, tutto e' rientrato, nessuno ricorda piu'. Viva Fantozzi. Grazie sessantenni ex-rivoluzionari, avete fatto un altro favore al (vostro) sistema. Non sia mai scoppiasse una rivolta senza leader, non sarebbe accettabile. Il sistema deve mantenere il monopolio anche delle rivolte.

    Finito lo sfogo comunque, da quarantenne non avvezzo per motivi generazionali alle piazze, credo anch'io che la rivoluzione possa essere oggi individuale. Se in tanti, individualmente, decidiamo di non indebitarci per la macchina nuova tenendo invece quella vecchia che ancora va benissimo, di non sprecare cibo e beni, di fare consumo responsabile, di autoprodurre il piu' possibile, di sporcarci le mani e aggiustare le cose noi stessi, di cucinare manicaretti invece di andare al ristorante, di non vivere in citta' ma dove forse non abbiamo bisogno nemmeno di mutuo per comprare casa, di lavorare solo il poco che basta per mantenere una vita frugale ma allegra, conviviale e dignitosa, il sistema sara' ridotto in briciole. Ecco la mia rivoluzione. Utopia? Non credo, ormai siamo tanti.

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  6. Ciao conte,
    in parte hai ragione, ma in parte no. La mia non è una rivalsa generazionale, ma semplicemente la constatazione che le rivoluzioni non sono mai spontanee, ma accuratamente preparate. Anzi aggiungerei che non vi sono state varie rivoluzioni, ma una sola rivoluzione che nasce nel 1600 e dura fino ai nostri giorni.
    Sui sessantottini posso darti ragione, gran parte di loro sono diventati delle emerite teste di cazzo, servi ancora più dei loro padri del sistema che molti di loro hanno finto di combattere. Però se al tempo volevi cuccare dovevi obbligatoriamente travestirti da rivoluzionario.
    Io nel ’68 ero ancora un bambino (non sono così vecchio), ma ho vissuto parte degli anni ’70 alle superiori e un’idea me la sono fatta di quel periodo.
    Chi pensa che le rivoluzioni possano nascere spontaneamente sbaglia di grosso. Anche Marx, nella sua “critica dell’anarchismo” affronta il problema e dimostra come per arrivare alla società utopica promulgata dagli anarchici, non dissimile a quello che Marx chiama Comunismo, occorra passare attraverso una organizzazione ferrea, che prepari il terreno alla rivoluzione, e dopo che questa sia avvenuta occorre un periodo di smaltimento ideologico che lui chiama dittatura del proletariato, ovvero lo stato che riconduce a se stesso la proprietà dei mezzi di produzione. L’abolizione della proprietà privata non significa nel pensiero marxista l’eliminazione degli effetti personali, come inteso e messo in pratica in alcune regimi comunisti orientali (Cambogia, Laos, ecc.), ma la statalizzazione dell’industria che li produce. Questo passaggio per Marx è assolutamente obbligato, perché il popolo non è educato alla libertà, ma alla sopraffazione ed occorrono vari cambi generazionali per costruire l’uomo nuovo, quello che sarà in grado di gestire se stesso ed il rapporto con gli altri senza bisogno dello stato e delle sue leggi. Se non è roba da Illuminati questa, allora cosa lo è? (cont)

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  7. Un’altra cosa, le rivoluzioni per avere successo devono fallire. Tutte le rivoluzioni sono state un fallimento, a partire dalla rivoluzione francese, diventata ben presto, dopo il poco edificante periodo del terrore e dopo l’epopea di Napoleone, il regno della restaurazione di Luigi XVIII Buonaparte. A seguire la rivolta della Comune di Parigi, soffocata nel sangue, e la Rivoluzione Russa, che fallisce nei suoi principi con l’assassinio di Trotsky e l’insediamento di Stalin al potere. Da allora in poi una serie di governi autoritari hanno portato l’URSS ad una crisi economica sempre peggiore e al crollo del paese alla fine degli anni ’80.
    La rivoluzione cinese fallisce proprio nel suo punto di maggior forza, la rivoluzione culturale. Un popolo ed una classe dirigente, estirpati dalle proprie radici culturali e storiche sono destinati a ricostruirle su modelli preesistenti, quindi l’assimilazione della Cina al modello economico americano e la creazione del mostro che tutti ben conosciamo.
    Eppure tutte le rivoluzioni citate sono state un successo. Sono riuscite a cambiare il mondo nella direzione desiderata dagli organizzatori. Il popolo non è che lo strumento inconsapevole della Storia e la Storia è guidata dalla massoneria. Come fosse un autobus, in cui il bus è la Storia, il popolo i passeggeri e la massoneria l’autista. (cont)

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  8. Prevedo che fra non molto ci saranno delle rivolte di piazza in tutta Europa, sulla falsa riga di quelle inglesi. Se hai voglia di partecipare è ok, ma non ti illudere che non ci sia un piano dietro ognuna di queste. Perlomeno dietro quelle che avranno un qualche successo che non sia solo rifarsi il guardaroba. Queste rivolte cambieranno il volto dell’Europa e saranno quindi un successo, ma non per coloro che vi avranno partecipato. Questi saranno picchiati, ammazzati, messi in galera e non è detto che molte rivolte non saranno soffocate nel sangue in nome dell’ordine pubblico. Alla fine l’assetto dell’Europa cambierà secondo i desideri di chi ha organizzato, il regista avrà il prodotto che desiderava, ma gli attori verranno sgozzati.
    Lo stesso è avvenuto nel ’68. il mondo non è più stato lo stesso, ma il prezzo pagato dai partecipanti (quelli veri) è stato molto alto.
    Quoto comunque la tua rivoluzione personale e mi associo, anche se di mandare il sistema in briciole non è il mio obbiettivo primario.
    Democrito

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  9. Io non partecipo alle rivolte che tu dici. Il mio modo di intendere la rivoluzione e' pacifico ma dirompente, l'unico secondo me oggi efficace e l'ho descritto nel mio commento. E' fatto di scelte di vita.

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  10. @CONTE & DEMOCRITO,
    a differenza di voi due avendo sulla groppa(ma NON solo) oltre 65 anni il '68 l' ho vissuto in prima persona; tengo a sottolineare NON da protagonista in quanto NON so se per fortuna o sfortuna ho frequentato allora un ISTITUTO di AGRARIA a PADOVA che a differenza di altri era considerato "ultra-conservatore" e immune quindi a quella RIVOLUZIONE, infatti la STORIA insegna che l' attività primaria l' AGRICOLTURA è SEMPRE stata "conservatrice" per sua NATURA condizionata fortemente dai ritmi della STAGIONI e dal TEMPO cosmico e meteorologico !!!

    Nella vostra analisi avete entrambi ragione tu CONTE quando proponi di "vivere" semplicemente in maniera ETICA senza sprechi di sorta, il grande Serge LATOUCHE questa NUOVA forma di "consumare" l' ha etichettata come la "DECRESCITA FELICE"; anche tu DEMOCRITO hai ragione quando affermi che le RIVOLUZIONI direi quasi TUTTE sono state e SONO programmate e finanziate dal POTERE GLOBALE(=ILLUMINATI), ricordo ad es. il COMUNISMO e prima ancora la stessa RIVOLUZIONE FRANCESE e a casa nostra quella organizzata dal MASSONE il "mitizzato" a torto MAZZINI & Co. !!!

    NAMASTE'
    & HASTA SIEMPRE

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  11. @SIMONE(=MDD),
    bentornato in trincea amico MIO credo ci sarà parecchio da SCRIVERE da adesso in poi; intanto penso ti farà piacere sapere che il NOSTRO se così posso definirlo POST sull' EGGREGORE pubblicato su STAMPA LIBERA, in soli due mesi è risultato il secondo più letto sul BLOG con ben oltre 2.500 visite su decine e decine di altri !!!

    RIFLESSIONE: UNA BUONA SEMINA DA SEMPRE COPIOSI E ANCHE GUSTOSI FRUTTI

    NAMASTE'
    & HASTA SIEMPRE
    SDEI

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  12. "La verità vi renderà liberi....ma prima vi farà incazzare !!! "E questa è spesso la reazione che si ottiene dalla lettura dei commenti di Demo; e che le cose, così come stanno, sono dure da digerire, e il senso di impotenza che ne deriva lo è ancora di più. Però, Demo, non è detto che occorra "sempre" uno studio approfondito per dimostrare qualcosa, anzi spesso è vero il contrario, ma malgrado questo e quel tantino di cinismo, hai TREMENDAMENTE ragione nella tua sconfortante analisi. Personalmente condivido la condotta di Conte in quanto è l' unica risposta veramente rivoluzionaria POSSIBILE, perchè è concreta, FATTIBILE ed è basata sulla consapevolezza e i valori che ne conseguono; l' ESEMPIO e il CONTAGIO sono forze potenti, e in fondo sono le stesse che usano gli "uomini-bestie" per dominarci ( utilizzano le conoscenze che ci hanno rubato....occorre solo riappropriarsene)Vorrei mettere in rilievo la predizione di Demo sulle future "rivolte" in Europa e propagandare la "NON PARTECIPAZIONE". Facciamogli saltare I PIANI ed imparimo a creare noi le CAUSE, anche se ste MERDE sono sempre pronte a infiltrarsi come serpenti e a deviare le migliori intenzioni. RIPRENDIAMO NELLE NOSTRE MANI I NOSTRI DESTINI e mandiamo a fare in culo questi quattro arroganti ed involuti BASTARDI che ci fanno sputare sangue da migliaia di anni per placare l' invidia per gli dei che hanno in corpo (come vedi coerente col mio stile, SDEI!!!) Lilith

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  13. no no no, la vita' e' tutta un'altra storia, la creazione non avviene secondo le regole di questo matrix come voi erroneamente credete. assolutamente no, la vita ha come limite l'immaginazione del pensiero per cui tutto puo' cambiare anche in un istante.
    l'analisi storica serve per mantenere la vostra capacita' creativa a livello zero, se lo volete o no dipende solo da voi ma le possibilita' sono ben altre, immensamente al di sopra di cio' di cui parlate, talmente distanti da sembrare troppo incredibili.
    gli illuminati non controllano un bel niente, ognuno controlla il proprio mondo, sempre e comunque, anche quando crea una delega agli illuminati illudendosi che siano questi a controllare lui. no no no, e' sempr eil contrario, si ha sempre cio' che si desidera, sempre in ogni istante e se si desidera di avere l'illusione di essere comandati si avra' pure quella.

    idem

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  14. SDEI, nel mio sfogo generalizzato sui sessantenni (ok, non si dovrebbe mai generalizzare), ovviamente non mi riferivo a te o a persone a te affini, ma a coloro che prima hanno giocato alla rivoluzione e poi sono entrati nel sistema dalla porta principale.

    Democrito, allora sei della generazione di mio fratello, quella dei 77ini. Peggio mi sento!:)))

    Per quanto riguarda gli illuminati, Idem ci ha gia' rivelato in passato che, secondo il primo mistero gaudioso di Bali, sono li per il nostro bene: sono buoni ed evoluti, quindi non dobbiamo preoccuparci (ma solo assumere una certa posizione corporea...).

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  15. ^^quindi non dobbiamo preoccuparci (ma solo assumere una certa posizione corporea...).^^

    si, questa non è male...
    io sono entrato alla scuola superiore nel 1970 e ho mollato strane idee sulla rivoluzione nel 1975, dopo 5 anni di politica attiva. alla metà degli anni '80 ho iniziato a fare attività sindacale, non per fede mistica, ma perchè non mk è maio piaciuto delegare altri. ho mollato circa 20 anni dopo e dopo aver cambiato sigla numerose volte, perchè non ve ne erano altre e fanno tutti abbastanza schifo.
    come vedi ho un curricolum da far vomitare.
    il fatto è che la politica non è fatta di idee e ci si deve sporcare le mani. la tua rivoluzione è senz'altro la migliore alternativa possibile.
    leggevo qualcosa sulla comune di parigi del 1871, una delle poche rivolte spontanee della storia. a parte la confusione totale degli obbiettivi, che avrebbe portato in caso di vittoria ad uno scontro tutti contro tutti, era evidente la disorganizzazione militare e strategica, la pochezza delle idee sul come fare la guerra dei comunardi. sarebbe come se un'impiegato di banca, magari pure mingherlino, volesse affrontare sul ring il campione del mondo dei paesi massimi. finirebbe a pezzi e difatti nei 2 mesi di vita della comune vi furono ben 30.000 morti tra i comunardi per i combattimenti e altri 30,000 furono giustiziati sommariamente dopo la disfatta.
    in caso di rivolte, meglio seguire le idee di conte. le possibilità di vittoria sono nulle e il prezzo davvero carissimo.
    mi spiace fare il controrivoluzionario, ma prima di imbarcarsi in un avventura è bene avere le idee chiare su cosa si va incontro. il mondo cambia e non sempre in meglio, ma chi ci si trova in mezzo paga per tutti.

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  16. Grazie Sdei di tutto e namastè ;)
    Adesso con calma torno più attivo che mai, sono ancora invornito dal sole :-)
    Grazie a tutti per i commenti, ditemi la vostra sulla BCE che faccio un bel articolo...
    Se volete speditemi materiale alla mail s.galgano@yahoo.it

    HASTA

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  17. Non so esattamente cosa succede e se accade solo a me ma non riesco a postare nessun commento ( in special modo in questi ultimi giorni ), malgrado sia conessa perfettamente ad internet e munita di pazienza certosina per ORE! apenna lo invio scompare e poi, quando cerco di mandarne un altro, riappare.....dopodichè sparisce tutto !!! La cosa mi stressa e demotiva....una vera rottura di palle !! La BCE (come qualsiasi forte "potere") viene percepita dal popolo come una "divinità" ed i politici come sacerdoti; questi ci chiedono sacrifici da offrire alle divinità adirate ( non si sa da che !! ), "per il "bene comune" che chiaramente è in realtà il bene dei pochi folli, egocentrici e megalomani, a cui a causa della guerra psicologica, dei sensi di colpa ( di cui ringraziamo le varie religioni ) e degli eserciti che se no ci sparano addosso, tutti obbediscono ciecamente. Hanno capito che ci possono tenere in pugno solo dandoci il minimo perdipiù sotto la continua minaccia di perdere anche questo. Ho visto un vecchio film recentemente sull' amicizia di un pitagorico greco ed un romano ostacolata dall' imperatore che, cercando di istruire il giovane figlio al "mestiere", gli dice che l' amicizia è pericolosa perchè è un sentimento umano, e che si deve contrastare poichè se si affermasse come concetto i re ed i reami soccomberebbero. Quindi, TUTTO è sempre il contrario di ciò che dovrebbe essere, ed il loro continuo ed "efficace" impegno cosiste nel prevedere e calcolare ogni possibilità affinchè nulla cambi....sono feroci perchè in fondo si tratta della loro sopravvivenza....se solo ci rendessimo conto che si tratta anche della nostra le cose sarebbero ben diverse, ma garantendoci un minimo, e rispaldati dagli esrciti e religioni, non lo sono, anzi l' involuzione prosegue indisturbata. C'è solo una soluzione, la presa di coscienza, la CONSAPEVOLEZZA e la VOLONTA' di capire attraverso la conoscenza che, possedendo degli intrinsechi valori e cambiando la nostra vita cambia, tramite l' ESMPIO ed il CONTAGIO, anche quella degli altri. Lilith

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  18. Domanda retorica: qualcuno dovrebbe spiegarci perche' la Banca D'Inghilterra, pur non facendo parte la GB dell'eurozona, detiene il 7 o il 17% (a seconda delle fonti) della BCE. La BCE crea Euro quindi debito pubblico, ma la proprieta' della BCE e' delle solite banche private. Se non facessimo parte dell'Euro e non avessimo per governanti dei farabutti delinquenti, potremmo fare coma la buona, grandissima Islanda.
    L'Islanda aveva un debito pubblico enorme verso banche estere, soprattutto britanniche. Il nuovo governo, nato dopo una nuova costituzione, ha detto alle banche: "non vi paghiamo nemmeno un centesimo. Che fate, venite coi carri armati?". Le banche hanno cominciato a farsela sotto, quindi hanno dovuto accettare condizioni durissime dal governo islandese: rimborso del debito in vari decenni a tasso ridicolo. O cosi' o niente. Le banche, per una volta, si sono dovute mettere loro a 90 gradi. Ecco un'altro esempio di rivoluzione pacifica. Hai voglia poi a minacciare sanzioni. Viva gli Islandesi, hanno un coraggio da leoni, sono i miei paladini di liberta'e le banche vanno prese a calci in culo.

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  19. Interessante Conte, non avevo seguito le vicende dell'islanda...
    Lilith, non so da cosa dipenda, lo fa anche con me a volte, ti consiglio di scrivere i tuoi commenti su word e poi fai copia e incolla sul blog osì non perdi il materiale...UN BACIONE :)
    MISTERI DELLA RETE...:(

    HASTA LUEGO

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  20. qui qualcosa sull’Islanda:

    http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/islanda_rivoluzione_silenziosa.html

    le lancette del timer che fa girare l’Impero sono sempre più molli.

    Abbracci dal cosmo

    a.V

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  21. Io sono una grande fan di Robert Kiyosaki. Qualche anno fa quando eravamo in pieno debito e non sapevamo come migliorare la nostra situazione finanziaria, avevo letto Padre Ricco Padre Povero di Kiyosaki, che ha aperto i miei occhi.

    Poi ho letto anche altri libri e questo libro in partecolare mi ha fatto vedere la realtà del nostro sistema monetario e come i ricchi stanno diventando ancora più ricchi e poveri stanno diventando ancora più poveri.

    E' vero anche che il nostro sistema scolastico non ci insegna niente su come gestire i nostri soldi, per cui facciamo fatica nel mondo reale quando dobbiamo maneggiare i nostri soldi.

    E' un ottimo libro da leggere per capire tutto il nostro sistema monetario.

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