martedì 13 marzo 2012

DESAPARECIDOS, OVVERO LA DITTATURA FASCISTA ARGENTINA DEGLI ANNI 70-80 COME MODELLO DEL FUTURO NWO...

La dittatura degli Anni 70-80. L'istituzione dell'Alleanza Anticomunista e delle
squadre paramilitari incaricate di uccidere e rapire gli oppositori del regime
DESAPARECIDOS, CAPITOLO ATROCE
DELLA STORIA ARGENTINA
di Gianni Martinelli

Nelson Martín Cabello Pérez, Gustavo Alejandro Cabezas, Ary Cabrera Prates, Jorge Eliseo Cáceres, Edgar Claudio Cadima Torrez, Eduardo Alberto Cagnola, Ricardo Luis Cagnoni, Italo Américo Cali, Simón Campano, Horacio Raúl Campione, María Silvia Campos, Luis Canfaila, José Antonio Cano, Alberto Canovas Estape, Carlos Hugo Capitman, Julio Cesar Carboni, Alvaro Cardenas, Daniel Hugo Carignano, Laura Estela Carlotto....

I pochi nomi sopra citati dovrebbero al contrario essere circa 30.000
perché questo è il costo in vite umane dell'immane tragedia dei desaparecidos in Argentina. Ma alla
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La Casa Rosada, il palazzo
del potere argentino
sparizione di 30.000 persone si devono aggiungere altre cifre agghiaccianti come l'appropriazione di più di 500 figli di scomparsi, la detenzione di migliaia di attivisti politici e l'esilio di oltre 2 milioni di persone.
Nomi e cifre identificano l'orrore del genocidio subito da un'intera generazione di civili argentini negli anni tra il 1976 e il 1983. Ricordiamo questo orrore perchè compito dello storico è quello di contrastare le attualissime spinte al revisionismo che cercano di nascondere e a volte addirittura di negare quello che in realtà è avvenuto. La portata di questa immane tragedia deve invece emergere in tutta la sua violenza e veridicità per essere anche un monito affinchè simili genocidi non si verifichino mai piu' in nessun luogo.
Come scrive Marco Bechis, regista di "Garage Olimpo" e "Hijos": "la memoria è la capacità di ricordare il passato e riconoscere nel presente tutte le situazioni che gli assomigliano. Quindi serve ad agire oggi e non deve essere solo qualcosa che funziona con 50 anni di ritardo. La memoria è l'unico strumento che può impedire il ripetersi di errori".
La storia dell'Argentina sarà per sempre macchiata dal sangue dei desaparecidos e "Nunca Mas" (Mai più) è il grido che risuona ed esplode da tutte le associazioni mondiali di tutela dei diritti umani e, più in generale, dagli "ultimi cittadini liberi di questa famosa città civile" (come cantava Fabrizio De Andrè nella sua "Domenica delle salme").

La Storia. Per comprendere appieno la tragedia
dei desaparecidos dobbiamo inserirla nel contesto storico che l'ha generata. La nostra analisi non può che partire dunque dalla data del 1 luglio 1974 giorno della morte di Juan Domingo Peron, leader incontrastato della scena politica argentina fin dagli anni 40. Peron venne eletto presidente per la prima volta nel 1946, ed emblematica è la sua rielezione nel 1973 sull'onda di oceaniche manifestazioni popolari, alla veneranda età di 78 anni.
Dopo la sua morte diventa presidente dell'Argentina la sua terza moglie Isabel Perón ma nello sgomento generale e in un clima di smobilitazione prende sempre più piede la figura di López Rega, che crea uno stato di polizia, inaugurando la fase del terrorismo con la formazione dell'Alleanza Anticomunista Argentina (detta Triple A). Nascono bande e organizzazioni paramilitari al servizio del potere politico con il fine di eseguire omicidi e sequestri degli oppositori al regime.
In un clima di sempre maggiore incertezza economica e politica i militari decidono di assumere direttamente il potere rovesciando il governo di Isabelita Perón.

E' il 24 marzo del 1976 e ha inizio in Argentina la dittatura militare con il terribile triumvirato Massera (comandante della Marina), Agosti (comandante dell'Aeronautica) e Videla (comandante dell'esercito e presidente di fatto).
Con il pretesto di effettuare un processo
di riorganizzazione nazionale instaurano il terrorismo di Stato su grande scala. Dichiarano lo stato di assedio abrogando i diritti costituzionali, sospendono le attività politiche e di associazione e chiudono e sequestrano sindacati e giornali.
Per ottenere qualsiasi tipo di informazioni su veri o presunti nemici del regime viene istituzionalizzata la pratica della tortura, praticata in clandestini centri di detenzione nei quali
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Hebe de Bonafini, presidente
delle Madres de Plaza de Mayo
vengono incarcerati i detenuti illegali. Il clima di terrore e paura tra la popolazione viene così accentuato dalle prime sparizioni di persone: è l'inizio del dramma dei desaparecidos.
I militari rimangono al potere fino al 1983 e il motivo della loro caduta va ricercato principalmente nell'insensata azione di guerra promossa nel 1982 dall'allora presidente Galtieri.

Questi facendosi paladino della realizzazione delle tematiche nazionaliste tanto care ai militari decide di occupare le isole "Malvinas" (Falkland), da 150 anni nelle mani degli Inglesi.
Il risultato dell'operazione bellica è disastroso; le truppe argentine sono inesperte, mal equipaggiate e mal alimentate, nascoste in trincee sotto il bombardamento delle superiori forze britanniche subiscono numerosissime perdite umane. Ed è proprio sull'onda di questo altissimo prezzo pagato che l'Argentina inizia il processo di transizione alla democrazia con la destituzione di Galtieri e la salita al potere di Bignone.

In questa ultima fase la dittatura getta le basi per il suo epilogo: i militari particolarmente preoccupati per le possibili conseguenze dei loro atti eliminano gli archivi della repressione clandestina e decretano un autoindulto che li esonera dalla responsabilità per gli atti compiuti durante la dittatura. Nel 1983 i radicali portano alla presidenza Raúl Alfonsín. Il nuovo governo ristabilisce pienamente le libertà democratiche e le garanzie costituzionali tentando, ma riuscendovi solo in parte, di giudicare e condannare i colpevoli dei massacri e delle torture.

Buenos Aires Horror Tour. Massimo Carlotto
nel suo libro "Le irregolari" descrive un viaggio nei luoghi dell'olocausto argentino. Ne emerge una Buenos Aires segnata anche topograficamente dalla tragedia: ogni sua strada, ogni sua piazza, ogni suo angolo porta con sè i segni indelebili dell'orrore.
Il lettore entra insieme all'autore nel pullman della memoria guidato da un reduce della tragedia, per ripercorre insieme a loro i luoghi della vergogna da non dimenticare:
"Numero 5600 di Avenida Rivadavia... il ventinove giugno del 1978 lì dentro hanno sequestrato Jorge Alejandro Segarra" (...)
"Numero 1444 di calle Andonaegui, qui viveva il ventiduenne Eugenio de Cristofaro... lo sequestrarono il 14 settembre de 1976"
Ma la tappa più terribile del Buenos Aires Horror Tour è forse quella dell'ESMA, la terribile Escuela de Mecanica de la Armada. Nei suoi locali la dittatura allestisce uno dei più terribili campi di concentramento nel quale vengono rinchiusi e torturati migliaia di desaparecidos. Si calcola che dentro la scuola morirono circa 5.000 persone.
Per due anni, ogni mercoledì, dalla base militare dell'ESMA, aerei carichi di desaparecidos si levano in volo diretti verso l'oceano; migliaia di persone torturate e narcotizzate vengono lanciate in mare ancora vive. La verità sta lentamente emergendo anche grazie alle confessioni di Adolfo Scilingo, ex capitano della marina militare argentina che ha svolto servizio proprio all'ESMA.
Ecco le terribili parole che rivela al giornalista Horacio Verbitsky:
"Era qualcosa che doveva essere fatto. Non so cosa senta un boia quando deve uccidere... A nessuno piaceva farlo ma era gradevole... Era qualcosa di supremo che si faceva per il paese. Un atto supremo".
Questa breve testimonianza evidenzia il clima di follia e di terrore che regnava in quegli anni in Argentina.
Un clima che fa sorgere spontanea una domanda: ma quanto è lungo questo horror tour? La risposta ce la fornisce lo stesso conducente del pullman: "Non ti basterebbero tutte le notti della tua vita. Buenos Aires non finisce mai".
Il 30 aprile 1977 per la prima volta 14 donne "ingenue, vecchie e molto addolorate" scendono nella Plaza de Mayo di Buenos Aires a chiedere ragione della sparizione dei loro figli; la polizia, chiamandole locas (pazze), tenta di sloggiarle intimando loro di "camminare".
Così, camminando attorno alla piazza, inizia la lunga marcia delle Madres dei desaparecidos davanti alla Casa Rosada, sede della presidenza argentina.
Una marcia attorno all'obelisco simbolo di Buenos Aires con il capo coperto da un fazzoletto bianco e in mano le foto e le immagini dei cari scomparsi.
Una marcia che non si arresta neanche di fronte alla dura repressione militare che uccide Azucena Villaflor, la fondatrice del movimento.
Le Madri non si danno per vinte e ogni giovedì scendono sempre in piazza noncuranti delle manganellate e degli arresti della polizia che cerca ogni volta di disperderle invocando le norme sullo stato d'assedio che proibiscono gli assembramenti non autorizzati.

A chi chiede di accettare la morte senza spiegazioni, le donne cominciano a chiedere "la ricomparsa in vita".
A chi propone di ricercare le tombe, esse rispondono: "Nessuna tomba può contenere un rivoluzionario". Leader del movimento diventa Hebe de Bonafini che così commenta:
"Non vogliamo la lista dei morti, vogliamo i nomi degli assassini. Non vogliamo l'oblìo, perché vogliamo che ciò che è avvenuto non si ripeta mai più. Non dimenticheremo, non perdoneremo.
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Un corteo di figli di desaparecidos
A noi non interessa che i desaparecidos siano ricordati e le madri stimate. Vogliamo che i nostri figli siano imitati. "
Ma le madri non sono sole. Il 5 agosto 1978, giorno dedicato all'infanzia, due giornali pubblicano un appello.

E' quello delle Abuelas (Nonne) di Piazza de Mayo, ed è rivolto alle "coscienze e ai cuori delle persone che detengono i nipotini scomparsi, o li hanno adottati, o sanno dove trovarli". Anche le nonne come le madri urlano con forza che i piccoli scomparsi dopo il golpe devono tornare alle famiglie legittime; è orribile che i bambini vengano cresciuti dalle stesse famiglie che hanno torturato e trucidato i loro genitori legittimi.

Ma anche le nonne si scontrano contro il muro di gomma dei tribunali e dei militari che reagiscono ricordando che i loro figli erano degli "assassini" e quindi non hanno il diritto di allevare i propri nipoti perché li trasformerebbero ugualmente in criminali accaniti.
Dal 1989 è Estela Carlotto la presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo. Sua figlia Laura poco prima di venire uccisa le ha rivelato di avere partorito uno splendido bambino che avrebbe voluto chiamare Guido. Riportiamo di seguito alcuni passi della commovente lettera che Estela Carlotto ha inviato al nipote, mai conosciuto, al momento del suo diciottesimo compleanno:
"Caro Guido,
oggi che compi diciotto anni, voglio raccontarti cose che non sai ed esprimerti sentimenti che non conosci. I tuoi nonni appartengono a quella generazione che attribuisce a ogni data un valore speciale e particolare. La nascita di un nipote è una di queste date (...). Oggi stai festeggiando i tuoi diciotto anni sotto un altro nome, accanto a un uomo e una donna che non sono tuo padre e tua madre, ma i tuoi ladroni. Loro neppure immaginano che la tua mente custodisce le ninne nanne e le canzoncine che Laura ti sussurrava, sola nella prigione, mentre tu ti muovevi nel suo ventre. Un giorno ti sveglierai, scoprendo quanto tua mamma ti amò e come tutti noi ti vogliamo bene. (...). Ti sveglierai un giorno da questo incubo, nipote mio, e sarai libero.Con tanto amore, nonna Estela"

Ma anche i figli non dimenticano e si è infatti costituito il gruppo "Hijos" che riunisce molti di quei ragazzi che hanno da poco scoperto la loro vera identità. Attraverso esami del DNA e ricerche accurate e approfondite cercano di rintracciare fratelli e sorelle spariti, cercando di smascherare le famiglie di quei militari che hanno dei figli pur essendo le donne geneticamente sterili. Un bell'esempio di queste indagini ce lo fornisce Marco Bechis nel suo film "Hijos" nel quale una ragazza argentina cerca di rintracciare il presunto fratello rubato e affidato a una famiglia di militari.

Cinema e musica. Documenti angosciosi
del nostro tempo, molti film e molte canzoni denunciano senza indulgenze le crudeltà della tragedia dei desaparecidos, dando voce e cassa di risonanza ad un grido di dolore che non può essere dimenticato.
Nel campo cinematografico ricordiamo il bellissimo e drammatico film di Hector Olivera "La notte delle matite spezzate" (1986) che, ispirandosi a fatti e persone reali, descrive gli arresti, la segregazione e le torture subite da un gruppo di giovani studenti.
I fatti si svolgono a La Plata e la notte degli arresti (settembre 1976) verrà appunto ricordata come la notte delle matite spezzate per ironizzare cinicamente sul corso di studi artistici che stavano seguendo questi ragazzi che mai verranno restituiti alle loro famiglie.
L'unica loro colpa è stata quella di avere richiesto il tesserino liceale in modo da avere prezzi ragionevoli sul caro libri e sull'uso dei mezzi pubblici, ma per i militari è abbastanza per fare scattare la repressione. Il film descrive l'arresto e le torture subite in particolare da sette studenti; le scene girate in carcere sono crude e realistiche con la macchina da presa rasente a muri scrostati e umidi e carrellate continue lungo le sbarre che simbolicamente sembrano testimoniare come l'intera Argentina sia incarcerata. Continui sono gli zoom sui lucchetti delle celle che immobilizzano una generazione il cui unico movimento è ridotto alle voci sussurrate dei ragazzi che bisbigliano da una cella all'altra cercando di farsi coraggio e di non impazzire.

Solo uno di loro, Pablo Diaz, uscirà vivo dall'esperienza, dopo aver scontato 4 anni con l'accusa di essere stato scoperto a distribuire volantini sovversivi, guarda caso proprio nel periodo in cui era già desaparecido... Probabilmente uno degli intenti del film è anche quello di tentare di dare una spiegazione della scelta caduta su Pablo: arrestato fuori dal gruppo e in una situazione successiva, per la logica poliziesca risulta defilato rispetto all'organizzazione e quindi non è pericoloso. "E' stato deciso che tu viva, ti porteremo fuori di qui: a patto di dimenticare tutto quello che hai visto, tu non sei mai stato qui": desapariciòn fisica, mentale, psicologica.
Nella cinematografia italiana ricordiamo invece gli altrettanto struggenti ed emozionanti film di Marco Bechis "Garage Olimpo" (1999) e "Hijos" (2001). In "Garage Olimpo" si racconta la storia di una ragazza, Maria, militante in un'organizzazione che si oppone al regime dittatoriale
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Laura Carlotto, sparita nelle carceri
della polizia politica
argentino. Una mattina le milizie la rapiscono sotto gli occhi della madre per portarla in uno dei numerosi luoghi di tortura nascosti a Buenos Aires: il garage Olimpo. Qui subisce interrogatori, torture e violenze di ogni tipo fino al tragico epilogo.
Il secondo film "Hijos/Figli" è la continuazione naturale di "Garage Olimpo". È la storia dei figli dei desaparecidos, nati nei campi di concentramento e adottati illegalmente da famiglie di militari che non ne potevano avere.
Quei bambini sono oggi uomini e donne che non sanno di essere figli di desaparecidos, non sanno che le persone con cui sono cresciuti sono state molto spesso le responsabili dirette della morte dei loro veri genitori.

Il film racconta la storia di due gemelli Rosa e Javier che vengono separati alla nascita grazie alla levatrice che per salvare almeno la piccola è costretta a fingere di aver fatto nascere il solo maschietto che viene rubato da una coppia di militari in procinto di trasferirsi in Italia. Vent'anni dopo, da Buenos Aires, Rosa inizia a cercare il fratello e riesce tramite internet a contattarlo a Milano dove decide di incontrarlo. I due ragazzi inizieranno ora a scoprirsi tra le paure di una e le diffidenze dell'altro.
Oltre al cinema anche la musica si è più volte ispirata al dramma dei desaparecidos e molti cantanti hanno tentato di rappresentare in musica e parole questa immane tragedia. Citiamo ad esempio Manu Chao e Sting tra gli interpreti stranieri con te le canzoni "Desaparecidos" e " They dance alone" mentre in campo italiano ricordiamo i Nomadi con "Canzone per i desaparecidos" e Paola Turci con "Bambini".

I mondiali del disonore. Nel 1978
fu disputata in Argentina l'edizione più drammatica e infame dei campionati mondiali di calcio. Nonostante i governi di mezzo mondo e le autorità del calcio fossero al corrente dei crimini tremendi che venivano commessi nell'Argentina sotto la dittatura militare, venne fatta la scelta vile di recarsi ugualmente a disputare quella che doveva essere una grande festa sportiva per il mondo intero.
Disputare ugualmente quel torneo fu una grande occasione persa per emarginare un regime criminale e denunciare fatti di infinita gravità e si trasformò al contrario in un autentico regalo alla dittatura (e ai suoi protettori e padrini internazionali) che ebbero dal resto del mondo una sorta di riconoscimento formale del regime.
Anche grazie alla vittoria annunciata della squadra argentina strafavorita da arbitraggi e inganni, i campionati del mondo vennero usati da Videla e Massera per distogliere l'attenzione di un popolo terrorizzato dalla tragica realtà e per cercare di dare al mondo intero una immagine di normalità.
Ingenti furono i costi della manifestazione, il tutto "perché si diffondesse ai quattro venti il sorriso di un paese felice sotto la tutela dei militari" come riporta Eduardo Galeano.
Ma contemporaneamente allo svolgersi del Mondiale continuavano i piani di sterminio delle alte cariche tanto che, proprio nel periodo della manifestazione calcistica, in Argentina la repressione toccò il suo culmine e con essa il numero dei rapimenti e degli assassinii.

In pratica i boati del tifo argentino ai goal di Mario Kempes nascondevano il rumore degli aerei della morte che sorvolavano gli stadi trasportando i desaparecidos pronti per essere gettati ancora vivi in mare
Ma le autorità non si curavano di questo e numerose furono le esternazioni di ringraziamento al regime militare. Il presidente della FIFA Havelange parlando davanti alle telecamere delle televisioni osservava: "Finalmente il mondo può vedere l'immagine vera dell'Argentina". Henry Kissinger, ospite d'onore della manifestazione, dichiarava: "Questo paese ha un grande futuro, a tutti i livelli".
L'unico gesto dignitoso lo compirono i giocatori olandesi sconfitti in finale dai padroni di casa: al momento di ricevere il trofeo si rifiutarono di salutare i capi della dittatura.
BIBLIOGRAFIA
  • Argentina 1976-2001. Filmare la violenza sotterranea. Con due sceneggiature scritte con Lara Frender: Garage Olimpo e Figli/Hijos, di Marco Bechis - Ubulibri, Milano 2001
  • Desaparecidos. La sentenza italiana contro i militari argentini, a cura di G. Miglioli - Il Manifesto Libri, Roma 2001
  • Il volo, di Horacio Verbitsky - Feltrinelli, Milano 1996
  • In Sudamerica, di Italo Moretti - Sperling & Kupfer, Milano 2000
  • Le irregolari,
  • di Massimo Carlotto- Edizioni E/O, Roma 1998
  • Non piangere Argentina, a cura di Maurizio Chierici - l'Unità Edizioni, Roma 2003
  • Splendori e miserie del gioco del calcio, di Eduardo Galeano- Sperling & Kupfer Editori, Milano 1995
  • Storia dell'età moderna e contempoanea. Volume terzo 1945-1990, di Massimo L. Salvadori - Loescher, Torino 1990
  • Un continente desaparecido, di Gianni Minà - Sperling & Kupfer, Milano 1995

25 commenti:

  1. CONTINUA L'EXCURSUS STORICO NELL' AMARCORD DEGLI ANNI 70, LABORATORIO GLOBALE DEL FASCISMO SIONISTA E SPERIMENTAZIONE GEOPOLITICA DI NUOVI FUTURI ASSETTI E MODUS OPERANDI IN VISTA DEL NUOVO CHE AVANZA...
    DAI DESAPARECIDOS ALLA CRISI ECONOMICA, L'ARGENTINA NEGLI ULTIMI 40 ANNI HA SVOLTO LA SUA FUNZIONE DI CAVIA E SPERIMENTAZIONE MILITARE PER CONTO DELLA CIA, DELLA MASSONERIA NERA, DELLA CHIESA E DELLE CORPORATION TRANSNAZIONALI PIU' IMPORTANTI...

    APPARENTEMENTE DIFFERENTE DAI 2 ULTIMI POST, IN REALTA' QUESTO DOCUMENTO, AD UN OCCHIO PIU' ATTENTO, CI DOVREBBE FAR CAPIRE I COLLEGAMENTI STORICI, I CONTESTI E LE CAUSE DI COME IL FASCISMO ED IL CAPITALISMO SIANO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA E DI COME ABBIANO LAVORATO E LAVORINO PER FRONTEGGIARE L'OPPOSIZIONE DEMOCRATICA, POPOLARE, ATTRAVERSO COLPI DI STATO, STRATEGIA DELLA TENSIONE, OMICIDI POLITICI E CIVILI, OMICIDI PRIVATI,PROPAGANDA,SACCHEGGIO DEL BENE PUBBLICO, DISTRUZIONE DELL'APPARATO DEMOCRATICO E TANO ALTRO...
    STESSO SISTEMA CHE IN UN CONTESTO APPARENTEMENTE PIU' DEMOCRATICO, L'ITALIA, SI SVILUPPAVA INTORNO AD UNA STRATEGIA DELLA TENSIONE COME PER IL CASO LUDWIG, PIUTTOSTO CHE MODELLATO SU DI UNA DITTATURA PALESE E SANGUINARIA...

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  2. ALTRO DOCUMENTO IMPORTANTE DI QUEL PERIODO, TRATTO DA UNA POESIA DI PABLO NERUDA...

    Appena squillò la tromba
    tutto era pronto sulla terra,
    e Geova divise il mondo
    tra Coca-Cola Inc., Anaconda,
    Ford Motors, e altre società:

    la Compagnia United Fruit
    si riservò la parte più succosa,
    la costa centrale della mia terra,
    la dolce cintura d’America.
    Ribattezzò le sue terre
    “ Repubbliche Banane”,
    e sopra gli inquieti eroi
    che conquistarono la grandezza,
    la libertà, e le bandiere,
    instaurò l’opera buffa:
    cedette antichi benefici,
    regalò corone imperiali,
    sguainò l’invidia, e chiamò
    la dittatura delle mosche,
    mosche Trujillo, mosche Tavho,
    mosche Carias, mosche Tartinez,
    mosche Ubico, mosche umide
    d’umile sangue e marmellata,
    mosche ubriache che ronzano
    sopra le tombe popolari,
    mosche da circo, sagge mosche
    esperte in tirannia.

    Tra le mosche sanguinarie
    sbarcò la Compagnia
    stipando di caffè e frutta
    le sue navi che poi scomparvero
    come vassoi con il tesoro
    delle nostre terre sommerse.
    Frattanto, entro gli abissi
    pieni di zucchero dei porti,
    cadevano indios sepolti
    dal vapore del mattino:
    rotolò un corpo, una cosa
    senza nome, un nome caduto,
    un grappolo di frutta morta
    finita nel letamaio.

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  3. Questa poesia è stata scritta da Pablo Neruda (1904-1973), poeta cileno, che nel 1971 ebbe il premio Nobel per la letteratura: essa è un canto di protesta e di lamento per la nuova forma di schiavitù a cui la sua gente viene sottoposta dalle multinazionali statunitensi.

    Con espressioni martellanti e con metafore molto significative il poeta dice che Dio, dopo aver creato il mondo, distribuì il suolo della costa dell’America centro-meridionale tra le varie industrie agro-alimentari, come quella della Coca Cola e della Unit Fruit, perché ne sfruttassero le risorse naturali e umane.

    E proprio per realizzare i loro obiettivi economici, le compagnie americane hanno favorito la nascita di dittature, che come mosche “succhiano” il sangue della povera gente: infatti, nella parte centrale della poesia, l’autore, servendosi della metafora della mosca, elenca i vari tipi di dittatori che si sono succeduti.

    Le compagnie riempiono le loro navi di tesori, senza curarsi dei porti pieni di cadaveri di indios, che muoiono per gli stenti, ridotti a numeri, cose senza nomi.
    Nei paesi del Terzo mondo operano oggi delle grandi società multinazionali(società che hanno la loro sede madre in patria e molte filiali all’estero).

    Alcune società di questo tipo sfruttano le risorse minerarie dei paesi sottosviluppati e detengono il monopolio della produzione e del commercio di molti prodotti, come le banane, il caffè, il cacao, i frutti tropicali.
    Esse comperano o affittano grandi appezzamenti di terreno, li destinano a monoculture, cioè alla coltivazione di un solo prodotto, si affidano alla manodopera locale poco costosa e senza alcun diritto sindacale, organizzano in proprio la conservazione, il trasporto e la vendita della produzione: in questo modo s’impadroniscono dei mercati e ne traggono grandi guadagni, mentre le popolazioni del Terzo Mondo s’impoveriscono sempre di più, perché non sfruttano le proprie terre per i loro interessi.

    Per raggiungere le grandi dimensioni che hanno oggi, alcune di queste società hanno fatto spesso ricorso alla corruzione, hanno sostenuto dei governi autoritari e dittatoriali, talvolta hanno anche fomentato delle rivoluzioni, in qualche caso hanno acquistato la benevolenza dei governi finanziando delle opere pubbliche.

    La United Fruit Company, la più importante industria statunitense in America latina, fu fondata nel 1899.
    Essa si occupava della produzione e della vendita di frutta e riuscì ad accumulare enormi ricchezze con la corruzione degli uomini politici e con lo sfruttamento della monodopera, ridotta in condizioni di schiavitù.
    Finanziò colpi di stato e rivoluzioni per rovesciare i governi che cercavano di controllare le sue attività.
    Si impegnò a costruire ferrovie che avrebbero dovuto favorire lo sviluppo economico, ma che servivano solo per collegare le piantagioni ai porti da cui la merce partiva per gli USA.

    La United Fruit è stata perciò una delle cause che ha impedito lo sviluppo democratico dell’America centrale.

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  4. Da quel che mi risulta la United Fruit Company opera anche qui,coperta dalla"mafia statale"........nel nord Italia di sicuro.

    Presto avremo la più grande base americana d'Europa a Vicenza.Quella di Rota (Spagna),che prima era la più grande,è stata spostata in Sicilia,così che se ci ribellassimo gia sappiamo cosa ci succederebbe!!!

    La Spagna ha cacciato via quasi tutti gli americani,prima da Barcellona e poi da Rota!

    L'80% dell'agricoltura spagnola non usa pesticidi.Ed hanno aumentato gli stipendi del 26%..................
    Strano che venga considerata tra i paesi PIG!!!!!!!!!

    Il vigilante

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  5. Bravo Maestro...mi ha fatto piacere il fatto che hai dedicato un post a questa anomalia storica accaduta solo pochi anni fa in un paese come l'Argentina. Una generazione intera letteralmente eliminata in modo selettivo da una giunta militare che non lavorava da sola ma era ben supportata dai criminali NaziUSA del Plan Condor e promossa anche dal Vaticano che con la nuova figura del Papa polacco si stava apprestando al'eliminazione di ogni piccolo rigurgito socialista e comunista verso la fine della guerra fredda. Nel tuo post manca proprio la partecipazione attiva della massoneria Vaticana...dell'opus dei ...che mi piace definirla la Santa Mafia. Uno dei migliori amici del terribile generale Videla era il nunzio apostolico Pio Laghi...con lui giocava a tennis la domenica ed il mercoledì benediva gli aerei della morte che partivano dall'ESMA carichi di giovani (sovversivi secondo il loro modo di vedere) per essere lanciati vivi in mare in attesa che gli squali li mangiassero. Il buon Monsignor Pio Laghi...responsabile di questo genocidio...rientrato a Roma, dopo qualche anno è stato promosso proprio dall'oscuro papa polacco...ora questo essere immondo è morto per vecchiaia ma il messaggio di Papa Giovanni segundo per chi vuol intendere è stato chiaro....lo ha ringraziato per aver svolto un ottimo lavoro in Argentina. Son cose realmente accadute che purtroppo la maggior parte dei cattolici non sa e se qualcuno gliele racconta non vuole assolutamente credere.
    Dieci anni fa scrissi una poesia sui Desaparecidos argentini...si chiama il volo degli Angeli...te la lascio qui sotto....


    "Nota : Nel 1976 in Argentina iniziò un terrificante genocidio che portò alla sparizione di 30.000 persone... I DESAPARECIDOS... migliaia di persone, prima torturate e poi narcotizzate, venivano lanciate in mare da aerei militari ancora vive. Queste semplici parole sono poca cosa, solo un piccolo ricordo per non dimenticare mai IL VOLO DEGLI ANGELI.

    IL VOLO DEGLI ANGELI

    Dimenticare
    è così semplice lasciarsi andare
    nell'azzurro dell'oblio volare
    per non pensare
    a voi angeli dispersi in mare.

    Giovani vite spezzate
    da anime dannate
    di odio e rancore armate
    a noi cosa lasciate?
    In Plaza de Mayo
    nelle foto ancora sorridete
    vi tengono strette al cuore
    le vostre donne amate
    a noi cosa chiedete?
    L'america sapeva
    il mondo si nascondeva
    il benpensante sotto sotto godeva
    kissinger mentiva
    Pertini forte urlava
    voce sola protestava
    in nome dell'umanità si indignava
    ma nessuno l'ascoltava
    anche la chiesa il Vangelo dimenticava.
    In Argentina per paura un popolo gli occhi si bendava
    ma per un gol di Mario Kempes esultava
    CAMPIONI DEL MONDO per le strade insanguinate gridava
    con una pietra nel cuore rideva e festeggiava
    mentre il nero generale il vicino di casa rapiva
    torturava, narcotizzava
    e da un areo in mare buttava.

    Dimenticare
    come si fa a lasciarsi andare
    con voi vorrei volare
    a voi di più pensare
    cari angeli dispersi nel mare."

    HASTA SIEMPRE
    COMPAGNOPABLO

    RispondiElimina
  6. @Pablo: Bella poesia veramente!Scusate ma colgo l'occasione (della citazione dell'opus dei)per allacciarmi ad una cosa che mi ronza in testa da un po:

    ----Nel tuo post manca proprio la partecipazione attiva della massoneria Vaticana...dell'opus dei ...che mi piace definirla la Santa Mafia. ------


    ....scusate se vado un po fuori tema: ma avete notato che nessuno o quasi ha scritto,nelle migliaia di articoli che Lucio Dalla era dell'opus dei?

    Mr Blue

    RispondiElimina
  7. Caro Mr Blue....mi fa piacere che ti sia piaciuto il mio ricordo degli Angeli gettati in mare. Non sapevo nulla dei collegamenti di Dalla con l'Opus Dei, ho fatto qualche ricerca ed in effetti la notizia sembra vera ma per qualcuno è solo leggenda metropolitana....

    "...Dalla rivela di essere anche un devoto di Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei. Si sente vicino al santo spagnolo per la sua logica del lavoro, spiega: «Io credo nella ricerca del bello, nella santità e nella mistica del lavoro, che poi vuol dire santificarsi per mezzo della propria professione», e anche Escrivá de Balaguer «non faceva del lavoro un idolo, ma affermava che qualsiasi attività dovesse essere eseguita con scrupolo, professionalità e dedizione. Così ci si santifica nel lavoro e si santifica il lavoro»: quello che la voce di «Henna», «Caruso», «Disperato Erotico Stomp» cerca di fare ogni giorno della sua esistenza, «anche attraverso la mia affiliazione all’Opus Dei», contrastando «ogni forma di ateismo e di secolarismo, fenomeni che mortificano purtroppo i nostri tempi».

    La frase sull’Opus dei viene rinfacciata a Dalla in molte occasioni. Un mese dopo, però, il cantautore aveva parzialmente ritrattato tutto. Intervistato in “Niente di Personale” su LA7, disse che nell’intervista precedente aveva

    semplicemente asserito di essere concorde con le affermazioni riguardanti il lavoro fatto dal fondatore dell’Opus Dei, il cui nome ed il relativo pensiero aveva sentito per la prima volta in quell’occasione. Nella medesima partecipazione televisiva ha dichiarato inoltre di essere una persona avulsa dal senso di vergogna, e di portare un parrucchino."

    Quello che invece è certo è la sua affiliazione all'ordine dei Cavalieri di Malta...in questo articolo c'è una foto emblematica che conferma il suo far parte a questo ordine massonico..

    http://www.ecplanet.com/node/3116

    Poi sul fatto che Dalla non sia morto di infarto ma è stato ucciso in un complotto personalmente ho molti dubbi...certo che proprio a Montreaux...città esoterica e collegata ai Templari...attendo l'opinione dell'esimio Maestro Galganius....

    HASTA SIEMPRE

    COMPAGNOPABLO

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  8. Grande COMPAGNO PABLO, bella poesia hai fatto bene a postarla... anzi, ogni qualvolta hai dei link, postameli direttamente qui sul blog...

    Su Dalla penso sia morto di infarto, capita...!!!
    Sul fatto che fosse del Opus Dei come dice MR. BLU non lo sapevo, alla fine quel che ci rimane sono qualche bella canzone e poco più, umanamente non mi stava simpaticissimo, ho sempre avvertito a pelle ambiguità ed antipatia, anche se ora tutti si sbattono a dire quanto fosse buono e generoso...
    :-)

    Grazie per i vostri contributi...

    HASTA LUEGO

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  9. ASSOLUTAMENTE OT...:-)VENUTOMI IN MENTE ORA...
    DECRIPTAZIONE SPOT DIGESTIVO BRIOSCHI...

    L'immagine si apre in una camera da letto dove una persona sotto le coperte, evidentemente appesantito dalla cena, si sente come se avesse un cinghiale sopra lo stomaco...
    Ed il cinghiale lo ha veramente sulla panza, si materializza sul letto e lo fissa orgoglioso e fiero...
    Soluzione???
    La pillola magica per regredire tra le braccia di morfeo, finalmente allegerito dal PESO e anche dalla sua inquietante presenza...

    SIMBOLISMO:
    Il cinghiale rappresenta sia la guarigione che la forza virile, nel sud del mondo anche la fertilità creatrice...
    In realtà non è simbolo negativo, ma di forza e consapevolezza, quindi il liberarsene, pur apparendo inizialmente un fatto positivo ed augurabile, rappresenta anche la volontà di negarsi la propria sessualità, il proprio ruolo naturale e di non affrontare le insidie della vita,di lasciarsi andare rimuovendo tutto attraverso una bella dormita consolatoria, forza virile rimossa che nel linguaggio visivo è legata appunto alla propria sessualità/forza...

    Quindi meglio una regressione ed uno stato di dormiente, piuttosto che una presa di coscienza della propria essenza, o ancora...
    meglio il MEDIUM druidico e magico della pozione/digestivo e la rinascita attraverso il sonno che ci riporta all'infanzia e quindi al nostro ruolo di COMSUMATORI/BAMBINI, piuttosto che affrontare il nostro satana/cinghiale, che poi rappresenterebbe una crescita individuale...

    DELLA SERIE...
    VECCHI PETER PAN NON CRESCONO MAI E SONO PURE CONTENTI DI DORMIRE E NASCONDERE LA TESTA SOTTO IL CUSCINO, SUDDITI MANSUETI E FEDELI
    :-)))


    ERGO, CONSUMATORE PERPETUO AD LIBITUM...

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  10. ----Su Dalla penso sia morto di infarto, capita...!!!
    Sul fatto che fosse del Opus Dei come dice MR. BLU non lo sapevo, alla fine quel che ci rimane sono qualche bella canzone e poco più, umanamente non mi stava simpaticissimo, ho sempre avvertito a pelle ambiguità ed antipatia, anche se ora tutti si sbattono a dire quanto fosse buono e generoso...---

    Anch'io penso che sia morto d'infarto e che non ci sia chissà quale complotto dietro.

    ----umanamente non mi stava simpaticissimo, ho sempre avvertito a pelle ambiguità ed antipatia, anche se ora tutti si sbattono a dire quanto fosse buono e generoso...---

    Non stava simpatico a NESSUNO tra i musicisti....mi chiedo come dal giorno alla notte possa essere diventato un santo...:-)))

    Mr Blue

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  11. Ehilà carissimi, sono incazzata nera perchè devo traslocare......un' ennesima volta !!! Vi abbraccio, e a presto !! Lilith

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  12. ----Dove vai lilith???
    Vieni ben a Bologna :-)----

    Si Lilith concordo con MDD....qui tortellini a balus!(per i vegetariani ci sono i tortelloni burro e salvia) :-)))

    Mr Blue

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  13. NB: QUESTO COMMENTO E' RIFERITO AD UNA RISPOSTA NEI COMMENTI DEL BLOG DI FRANCESCHETTI, L'HO RIPORTATO ANCHE QUI PER ASSICURARE LA VERIDICITA' CHE FOSSI STATO IO AD AVERLO SCRITTO...
    SCUSATE L'OT...
    :)

    @carissimo Anziano del blog alias MDD,
    spero tu stia scherzando.

    Non sono io "Anziano del blog",anzi,colgo l'occasione per dire che non commenterò per un bel pò di tempo,onde evitare solite diatribe virtuali, dato che mi sono chiarito con Paolo negli ultimi commenti e mi è parso più disponibile nei miei confronti, di questo lo ringrazio sinceramente...
    :)

    PS: se volete essere sicuri che sia veramente mio questo commento che sto scrivendo, lo potete leggere anche nel mio blog sotto i commenti dell'ultimo post con il mio account...

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  14. Miei carissimi......CASPITA !! mi avete commossa......!! Mi incanterebbe vivere a Bologna, visto che ci sono i miei due BUONI amici:-))). E l' amicizia, la condivisione, crescere insieme armoniosamente, è sempre stato, almeno per me, uno degli obbiettivi principali perchè fonte di una delle più grandi gioie terrene ( che è stata distrutta e sostituita con la FALSISSIMA, FRUSTRANTE e INVOLUTIVA, famiglia monogamica del CAZZO ! ). Ma gli affitti lì sono troppo cari, e la mia scelta dei luoghi è sempre condizionata da questo fattore. Se la mia economia migliorasse.....non avrei dubbi.....verrei subito a magnà i boni tortelloni burro e salvia e anche i gustosissimi spaghetti alla bolognese. :-))) Lilith

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  15. @ MDD. Certo che confonderti con "L' anziano del blog"......!! brav' uomo e anche intelligente, non c' è che dire....ma persino un' ANATRA si sarebbe accorto che non siete la stessa persona.....ma si sa che di anatre ce ne sono tante !! Ebbene, FINALMENTE !!! sono VERAMENTE molto contenta del CHIARIMENTO e RAPPACIFICAZIONE tra te e Paolo ! A proposito dei messaggi che ci mandano coi simboli ( quella del cinghiale la trovo giusta, oltre che spiritosa :-))), anche io ne faccio continuamente: hai notato i colori che primeggiano nei vari spettacoli e reality ? Primo e più abbondante l' azzurro, che se fosse equilibrato col giallo andrebbe bene e sarebbe costruttivo....invece no, il giallo non c' è quasi mai, se non un pizzico, ma al suo posto c' è il rosso. Se si conoscono i significati e le influenze dei colori la spiegazione è facile: Con l' azzurro, alimentare la non violenza, l' inattività e la religiosità; con la mancanza del giallo: inibire l' energia, l' intelligenza attiva, la forza, la coscienza del corpo; con il rosso, incitare alle "passioni" e al sesso. Neanche a me piaceva Dalla e anche io lo trovavo ambiguo, difatti mi sorprese che "Caruso", che, da buona emigrata in terre lontane, amavo ascoltare, fosse sua. Hai letto che interessanti certi commenti di NMF ?!? è un piacere leggerli, è molto saggio. Lilith

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  16. @ Conte. Che fine hai fatto, troppo occupato con Transtion Italia ?!? Leggo le cose che fate. Ma ogni tanto fatti sentire......anche qui si fa una specie di Transition !! :-))) Lilith

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  17. @ Mr Blue. --------"Non stava simpatico a NESSUNO tra i musicisti.......mi chiedo come mai dal giorno alla notte possa essere diventato un santo....:-)))---------Sarà perchè la gente è SPUDORATAMENTE falsa, e perchè ha ELARGITO fior di QUATTRINI alla chiesa ?!? Speriamo di non vederlo nelle figurine come quel VISCIDO di padre Pio !!! Lilith

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  18. Vi racconto una bella storiella "In uno scompartimento di un treno ( quelli di una volta ) si ritrovano a viaggiare un operaio e un avvocato, quest' ultimo sbircia il primo dall' alto al basso sentendosi superiore, ma non trova conferme, e volendolo provare a sé stesso gli dice: - Senta, il viaggio è lungo, perchè non facciamo un gioco per distrarci: io le faccio una domanda e se lei non sa rispondere mi da cinque euro, e viceversa. - E l' operaio, che già si accingeva a fare un pisolino: - No grazie, preferisco riposare un pò. - Vabèh, dice l' avvocato indispettito: - Se lei non sa rispondere mi da cinque euro, e se non so sispondere io gliene do cento, - A questo punto l' operaio decide, per "dovere" e anche perchè così dopo potrà riposare tranquillo, di accettare. Comincio io dice l' avvocato: - Qual' è la distanza tra la luna e l terra ? - L' operaio si mette subito la mano in tasca e tira fuori cinque euro che gli porge in silenzio. Ora tocca a lei dice l' avvocato tutto contento. E l' operaio: - Qual' è quella cosa che va su per la collina con tre gambe e torna giù con quattro ? - L' avvocato rimane allibito, incomincia ad aprire il PC, cerca ma non trova niente, poi comincia a fare telefonate qua e là, ma niente; cosìcchè dopo un' ora sveglia l' operaio che si era intanto addormentato e gli dà i cento euro. L' operaio li prende, li mette in tasca e torna ad appisolarsi, nello stupore ed indignazione dell' avvocato che lo scuote e gli dice: - E allora, qual' è la risposta ? - Alchè l' operaio mette la mano in tasca tira fuori cinque euro, glieli mette in mano...e torna a dormire !! :-))) Lilith

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  19. Ot anch'io....riferimenti culto solare/Gesù nel film "La ricotta" di Pasolini.....

    http://www.youtube.com/watch?v=wWYSxBCootI

    alla fine della scena,al tramonto,uno dice la battuta....arrivederci febo(apollo).....:-)))

    Mr Blue

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  20. Bella la storiella di Lilith!
    nell'imediato mi aveva lascito un po perplesso ma poi l'ho capita....
    la furberia del proletario che vince sulla saccenteria del ricco!

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  21. Grazie Anonimo, anche io non l' ho capita subito, ma dopo mi è molto piaciuta !! Lilith

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  22. Io cerco una casetta piccolina qua e là,/ con un grande balcone e tanti fiori di lillà!/lalallallallallalla.........Porca puttana !!!

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  23. Ciao Andry, i DT veicolano da sempre una certa simbologia, ma lo vedo più come espediente commerciale, di genere, sempre esistito nel metal e nel prog, come immaginario iconografico ed anche dei testi...
    Gl iron maiden sono il top simbologia sia nei video che nei live...
    :-)

    La canzone di DALLA attenti al lupo scritta da RON è invece cripto-pedofila...
    ATTENTI AL CULO...
    :-)))

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  24. ----Io cerco una casetta piccolina qua e là,/ con un grande balcone e tanti fiori di lillà!/lalallallallallalla.........Porca puttana !!!---

    Dai Lilith che adesso la trovi!

    ---La canzone di DALLA attenti al lupo scritta da RON è invece cripto-pedofila...
    ATTENTI AL CULO...
    :-)))---

    ...Dalla ha scritto anche "il gigante e la bambina" che poi ha cantato Ron...oh è proprio un vizio!
    AHAHAHAHAHAHAHAHA!!! :D

    Mr Blue

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