giovedì 27 febbraio 2014

MATTEI, PASOLINI E DE MAURO:UNA SCIA DI SANGUE E PETROLIO...


Mattei, Pasolini e De Mauro: una scia di sangue e petrolio
di Antonella Loi

Enrico Mattei, Pier Paolo Pasolini, Mauro De Mauro. 
Cosa c’è dietro la morte del presidente dell’Eni nei cieli di Bascapè? 
E di chi era la mano che uccise il poeta all’Idroscalo di Ostia: fu veramente il 17enne Giuseppe Pelosi o, come da lui stesso dichiarato in una recente intervista, “lo uccisero in 5, gente intoccabile”? 
E ancora, cosa aveva scoperto il giornalista Mauro De Mauro a proposito della morte di Mattei, tanto da diventare un pericolo per chi ne ordinò il sequestro e la morte? 
Una trama oscura che passa attraverso il libro che Pasolini stava ultimando, Petrolio, e la sceneggiatura per un film di Rosi sul Caso Mattei a cui il cronista siciliano lavorava. 
Uno dei tanti misteri d’Italia, un puzzle intricato che passa attraverso la loggia massonica P2, i servizi segreti deviati e la lotta per il potere di personaggi senza scrupoli a cui Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, nel loro libro Profondo nero - Mattei, De Mauro, Pasolini. Un'unica scia all'origine delle stragi di Stato (edito da Chiarelettere, 2009, 295 pp., 14,60 euro) hanno provato a dare un volto. Facendo nomi e cognomi.
Lo Bianco, l’uccisione di Mattei è stata un punto di svolta nella storia italiana?
"Direi proprio di sì. Enrico Mattei aveva in testa l'idea di un'Italia autonoma, energeticamente e finanziariamente, libera dalla dipendenza dalle Sette Sorelle, Mattei aveva un po' sconvolto l'equilibrio mondiale del mercato del petrolio. 
Era un personaggio assai scomodo, all'estero perché alterava questi equilibri e in Italia perché oltre ad avere una grande capacità economica aveva anche una grande capacità politica. 
Mattei era diventato una sorta di ministro degli Esteri italiano, era più importante del ministro degli Esteri, e in qualche modo decideva larghe fette di politica estera italiana, stringeva rapporti con i paesi del Medioriente e dell'Africa sulle questioni energetiche. 
Con la sua morte in molti hanno tirato un sospiro di sollievo e questo emerge dalle carte processuali e da documenti dei servizi segreti".
Dalla coltre di fumo che per anni ha circondato il "caso Mattei" emerge la figura di Eugenio Cefis, collante di un sistema eversivo sostenuto da una classe dirigente fuori dagli schemi della democrazia.

Chi era Cefis?
"Cefis era un burocrate di Stato, un boiardo, un grande manager pubblico che come Mattei veniva dalla Resistenza. Condividevano la stessa esperienza anche se si erano annusati e non si piacevano molto. Avevano combattuto insieme sulle Alpi lombarde. 
Come tutti coloro che vengono dalla Resistenza avevano due caratteri forti, temprati dalla guerra, molto duri. Ma al contrario di Mattei, Cefis preferì fin dall'inizio allacciare rapporti con gli americani, rapporti che segneranno poi tutta la sua carriera. Cefis era un uomo con l'ossessione della segretezza, Giorgio Bocca l'ha raccontato molto bene. Sue fotografie in giro non ce ne sono. 
Quelle agli atti dei processi sono state più volte acquistate così come, forse per conto di Cefis, sono state acquistate anche quelle della tragedia di Bascapè dove perse la vita Mattei. Foto acquistate dall'investigatore privato Tom Ponzi che, successivamente, finì coinvolto in storie di spionaggio".
Un personaggio misterioso.
"Un'informativa dei servizi segreti indica Cefis come il capo della loggia massonica P2, che poi avrebbe lasciato in eredità a Licio Gelli e Umberto Ortolani. 
Quello che ci ha colpito scrivendo questo libro è che per oltre quarant'anni, al di là delle responsabilità di Cefis e del 'sistema Cefis, a noi italiani hanno fatto credere che questo aereo si fosse schiantato a Bascapè in una sorta di incidente aereo. 
Sono riusciti a camuffare un sabotaggio facendolo passare per un incidente aereo. 
E ci sono riusciti benissimo per molti anni".
Perché non si è mai arrivati ad una verità giudiziaria sul caso Mattei?
"Perché i primi testimoni, penso al colono Mario Ronchi, hanno ritrattato quello che hanno detto di aver visto nell'immediatezza ai giornalisti della Rai, documenti poi scomparsi o alterati: dal video di un servizio Rai è sparito addirittura l'audio. 
Sono entrati in gioco una serie di meccanismi di copertura e di depistaggio fortissimi, che non potevano non avere radici nell'apparato dello Stato. 
Penso appunto al colono Ronchi al quale, dopo questa sua ritrattazione, è stata costruita una strada a spese dell'Eni, o meglio della Snam. Ronchi stato assunto dalla Snam con un contratto annuale per fare il custode di quello che sarebbe diventato il memorial Mattei, fu assunta perfino una figlia. 
Lui era l'unico testimone che aveva detto di aver visto la palla di fuoco in cielo, cioè era l'unico che aveva visto qualcosa che dimostrava che era successa qualcosa a bordo dell'aereo sul quale viaggiava Mattei, aveva visto le fiamme in aria. Sparita quella prova poi tutto finì".
Anche una commissione d'inchiesta indagò sulla morte del presidente dell'Eni.
"La commissione parlamentare, che venne insediata dall'allora ministro della Difesa, Giulio Andreotti, però non riuscì ad arrivare a nessuna verità. 
E anche se il comandante Giambalvo, che il procuratore Calia (il magistrato che nel 1994 aprì un'inchiesta che per la prima volta mise in correlazione gli omicidi Mattei, Pasolini e De Mauro n.d.r.) ha sentito e il cui verbale fu allegato agli atti dell'inchiesta, ha detto di avere lasciato la commissione con un'intesa tra i componenti della commissione stessa, e di avere visto poi un esito del tutto diverso spuntato nell'ufficialità dei documenti finali. Anche quella è una pagina molto oscura. 
Soltanto dopo la riesumazione dei cadaveri, l'esame dei reperti dell'aereo custoditi negli hangar, il pm Calia fece un lavoro brillante, faticoso e tenace, riuscendo a ristabilire la verità, una verità che era stata nascosta agli italiani".


Da Mattei a Pasolini. Il poeta - ucciso il 2 novembre 1975 - provò a denunciare l’eversione di stato: Pelosi ha parlato di una banda di picchiatori che, mentre massacravano il poeta, urlavano “frocio, comunista”. Quella di Pasolini è stata dunque una morte "politica"?
"Pelosi non la racconta tutta. Evidentemente non la racconta tutta e non la racconta ancora giusta. 
Però è pure vera una cosa: come dice la Maraini, nel suo raccontare questa verità a rate, ci si avvicina sempre di più a quello che lei e il gruppo di intellettuali vicini a Pasolini avevano gridato, cioè che si trattava di un delitto politico. Bernardo Bertolucci, grande amico di Pasolini, parlò di una fatwa lanciata dal palazzo. Pelosi evidentemente, arrivato a cinquant'anni, sente forte il peso di questa responsabilità che non vuole più portare da solo. In fondo ha pagato solo lui".
Pelosi racconta una storia totalmente diversa da quella resa al processo.
"Pelosi parla oggi di un commando di cinque persone, parla di un appuntamento che Pasolini avrebbe preso con lui una settimana prima, aprendo uno scenario del tutto nuovo: non è stato un adescamento casuale alla stazione Termini, ma un appuntamento concordato che poteva offrire agli assassini l'occasione per ammazzare Pasolini. E Pelosi fa i nomi. 
La cosa singolare che abbiamo evidenziato bene nel libro è che due di questi erano stati identificati due mesi dopo dal maresciallo Renzo Sansone che, infiltrandosi in una bisca del Tiburtino, riuscì a raccogliere le confidenze dei fratelli Franco e Giuseppe Borsellino che dissero di aver ucciso Pasolini insieme a Giuseppe Mastini detto "Johnny lo Zingaro". 


Ma ad assassinare Pasolini erano in cinque, quindi ce ne sarebbero altri due, che Pelosi descrive come "quarantenni con la barba" che non avrebbero direttamente partecipato al pestaggio ma avrebbero in qualche modo sovrinteso all'agguato dell'Idroscalo e questi potrebbero essere legati ai servizi segreti deviati. Ma tutto questo dovrà essere accertato giudiziamente se, come chiesto dall'avvocato Maccioni, il fascicolo verrà riaperto".
Un altro omicidio legato alla morte di Mattei e poi di Pasolini, è quello del giornalista Mauro De Mauro - sparito da Palermo il 16 settembre del 1970 - che indagava sui giorni siciliani, gli ultimi, di Enrico Mattei.
"Il delitto di Pasolini è legato più logicamente che giudiziariamente agli altri due. Il delitto De Mauro invece è legato in maniera fortissima al delitto Mattei. De Mauro indagava sul delitto Mattei per conto del regista Rosi. Due giorni prima della sua scomparsa De Mauro aveva incontrato il senatore Graziano Verzotto, un personaggio chiave di questa vicenda perché attraversa incredibilmente tutti e tre i delitti. Verzotto, capo delle pubbliche relazioni dell'Eni, è l'uomo che chiama Mattei in Sicilia per quell'ultimo viaggio trasformato nel viaggio della morte".
Verzotto è legato a Mattei ma anche a De Mauro.
"Sì, Verzotto è l'uomo che incontra De Mauro e al quale fa tutta una serie di confidenze, fino all'ultimo incontro il 14 settembre due giorni prima della sua scomparsa, quando gli parla di una serie di cose, indicandogli Cefis come un possibile mandante del delitto Mattei. 
Verzotto, nella sua qualità di presidente dell'Ente minerario, è finanziatore di quell'agenzia che si chiama 'Roma informazioni' e che è collegata a 'Milano informazioni', che pubblicò il libro Questo è Cefis. L'altra faccia dell'onorato presidente, scritto da tale Giorgio Steimetz, misteriosamente ritirato dagli scaffali, da cui Pasolini aveva tratto spunti per il suo Petrolio. 
Quindi De Mauro aveva capito probabilmente una fetta di verità relativa a Mattei e proprio per questo, secondo noi, è stato fatto scomparire".


Dal suo libro emerge un intreccio di depistaggi ed omissioni che tocca imprenditori, politici, servizi segreti, passando per la mafia e la massoneria. Una sequela di non-verità che si protraggono fino ai giorni nostri: l’Italia degli anni ’70 vive ancora oggi?
"L'Italia degli anni '70 si proietta in maniera inquietante negli anni '90 e nel terzo millennio. Non siamo riusciti a fare chiarezza su tutti i buchi neri del nostro passato recente, nonostante una bellissima relazione di maggioranza della Commissione stragi presieduta da Giovanni Pellegrino abbia messo dei punti fermi sulla storia sottotraccia di questo Paese, disegnando perfettamente quella che fu negli anni '70 la strategia della tensione".
Una pagina chiusa?
"Tutt'altro, quella strategia non è conclusa, quella stagione si proietta ancora fino ai giorni nostri e lo ha sottolineato lo stesso pubblico ministero Calia quando, nella sua inchiesta, cita una società che si chiama 'Cefinvest' che sarebbe in qualche modo collegata alla Edilnord centro residenziali, già Edilnord Sas di Silvio Berlusconi. 
Lui cita questo come un dato di cronaca ma fa riflettere abbastanza, al di là delle informative dei servizi segreti che indicano Cefis come il vero fondatore della loggia P2. 
E' una parte oscura, che arriva fino alle stragi del '92 e '93 - quindi alla nascita della Seconda Repubblica, che avrebbe bisogno di venire illuminata".

21 aprile 2009


martedì 18 febbraio 2014

POLANSKI E' ROSEMARY'S BABY ??? (WEB RADIO BORDER NIGHTS 18-02-2014)


http://bordernights.blogspot.it/




BUONASERA, SALVE A TUTTI, BENVENUTI NELLA TERZA PUNTATA DELLA MIA RUBRICA SU BORDER NIGHTS, OGGI VOLEVO PARLARVI DEL FILM ROSEMARY’S BABY, CAPOLAVORO DI POLANSKI, PRESENTANDOVI UN ARTICOLO DEL MIO BLOG DATATO OTTOBRE 2010, PARZIALMENTE RISCRITTO PER L'OCCASIONE, DAL TITOLO: POLANSKI E’ ROSEMARY’S BABY???

Il tema della setta SEGRETA è molto affascinante e nei film di Polanski è molto evidente, ed anche il tema del complotto ritorna sempre ossessivamente nelle sue sceneggiature...
ROSEMARY'S BABY ha veicolato messaggi subliminali al pubblico ben precisi, sono LORO che hanno voluto mostrarsi, forse per rendersi visibili e far capire alla massa che esistono e sono un potere reale, non di fantasia, per essere meglio metabolizzati ed accettati dalla massa come nuovi/vecchi capi. INSOMMA, SI SONO FIRMATI...
Penso che Polanski sia coinvolto in qualche setta satanica o protomassonica, l'avrebbero già fatto fuori in caso contrario, infatti nel Film viene mostrata in maniera palese l'infiltrazione dei loro membri ovunque, viene anticipato e narrato il fatto che LORO si vogliono sostituire ai vecchi culti, per mostrare la vera faccia del culto, ovvero quella più materialista e anti spiritualista, modernista ed affarista. Protocapitalista e piccolo borghese...
ROSEMARY'S BABY, ci svela la fecondazione da parte del RETTILE/DEMONE su una donna ariana, l’attrice Mia Farrow, e come dice il buon Icke, i rettiliani, metaforicamente i potenti, si incrociano con donne bianche arie, perché il loro DNA discenderebbe dalle loro prime ibridazioni ancestrali sull'uomo.

Nel film, esistono più livelli e letture...
Una di queste tratta come l'uomo moderno sia, volente o nolente, costretto di fatto a cooptarsi al potere costituito, perché il potere occulto si mostra come un NETWORK a ragnatela ed ha la capacità di inglobarci con la forza del ricatto fisico, morale, psicologico...
Quindi, il ricatto gruppale di appartenenza alla società BENE e ai meccanismi standard del sistema...
Poi, viene trattato il tema della Wicca, del neopaganesimo, che negli anni 60 stava riemergendo su più fronti, viene mostrata la porta comunicante con l'appartamento della setta attraverso l'armadio, che rappresenterebbe simbolicamente, un portale verso l'astrale inferiore, IL BASSO ASTRALE...
Il tema della Porta è un tema ALCHEMICO molto frequente, è il tema occulto per eccellenza, ed il grande schermo con la sua ipnotica fascinazione ha spesso avuto questo compito di veicolarlo come rituale LIQUIDO...
POLANSKI, IN GIOVENTU', FECE UN BEL CORTOMETRAGGIO, DAL TITOLO "2 UOMINI ED 1 ARMADIO" ... VISIONARIO VIAGGIO ESOTERICO IN B/N...

I registi che veicolano tali messaggi, sono comunque dentro il sistema dell'occulto, magari alcuni di LORO sono maghi bianchi, ma comunque guardati a vista, PENA la morte, ed infatti Kubrick si pensa sia stato ucciso, mentre Polanski è continuamente ricattato e tutta la sua vita è la storia del contrappasso rosacrociano ... IL SUO CONTRAPPASSO...
A partire dal genere che tratta, dai messaggi simbolici che pare voler svelare, fino alle sue vicende personali, come la morte della moglie per mano di satanisti controllati dai servizi, attraverso l'MK-ULTRA, fino alle sue vicende giudiziarie per presunta violenza su di una minorenne e tante altre varie disgrazie successe intorno a LUI...
Il network occulto, attraverso gli omicidi, si ritualizza e si rende pubblico, si nutre energeticamente e si autoalimenta, e in seconda battuta, ci rende succubi e paurosi, annichilendoci attraverso la sua magnificenza criminale, imposta ANCHE a livello inconscio...
La morte della moglie incinta all' 8° mese, l'attrice bionda Sharon Tate, per mano di Manson e della sua famiglia, rappresenta il contraltare della fecondazione di Mia Farrow mostrato durante il film ...
In verità, il film stesso rappresenta il suo contrappasso ed anticipa simbolicamente, quello che nella realtà gli capiterà meno metaforicamente...
Ha messo in scena il suo futuro, e per quanto mi riguarda, potrebbe averlo dovuto fare per forza...


Ha messo in scena il suo personale Faust, sapendo che avrebbe dovuto vendere l'anima in cambio di potere e successo, sapeva che gli sarebbe capitato qualcosa di personale, magari non nei dettagli, ma era stato sicuramente informato e predisposta la sua assenza il giorno del delitto all'interno della sua villa, o magari fu presente al rito, procurandosi un alibi di ferro...
La parte del demone rettiloide, fu interpretata da A. Lavey, comparsa significativa e consulente del film in veste di massone esperto ed informato dei fatti...
E' proprio lui che feconda l'ariana Mia Farrow, secondo uno schema millenario ancestrale...
Lo stesso Lavey, capo della chiesa di satana, ufficialmente riconosciuta e specchietto per le allodole per celare ben altre sette e poteri occulti, uomo dei servizi segreti, e veicolo di plagio generazionale anni 60!!!
Il film come teatro di vita, un film autobiografico scritto al contrario, come una sorta di testamento occulto, forse solo un contratto demoniaco con relativo contrappasso rosacrociano...
Da notare che quel palazzo, teatro delle vicende narrate, tornò alla ribalta perchè ospitò un altro omicidio famoso, quello di John Lennon che all'epoca viveva nel Dakota Palace...

Quali strumenti utilizzano questi arcani poteri???
1- Il plagio
2- La cooptazione sistematica
3- Il femminicidio ed il suo conseguente rito sacrificale
Il vecchio satanasso vicino di casa della giovane coppia fu chiamato Roman Castevet, anagramma nel film di Steven Marcato, antico stregone nero che uccide chiunque si metta sul suo cammino, anche attraverso l'aiuto solidale dei Fratelli sparsi ovunque, sempre pronti ad intervenire...
Quando fu prodotto il film, nel 1968, lo status quo aveva necessità di rinnovarsi e ristabilire i ruoli in campo attraverso la nascita del nuovo anticristo, del MALE RINNOVATO, che doveva continuare ad essere incanalato per reggere energeticamente una piccola elite nel controllo perpetuo e nel comando della moltitudine attraverso l'incantesimo che attinge nel brodo del pensiero magico collettivo...
Ecco perché il regista fu prodotto e fu lasciato libero di veicolare come il sistema si afferma quotidianamente in punta di piedi nella società...
Libero di rappresentare, ma tenuto in bilico tra la vita e la morte, tra il ricatto e il massacro della moglie, in un'esistenza borderline, attraverso un contrappasso perpetuo che lo accompagnerà per tutta la vita...

Nel regista c'è tutto il pantheon dei personaggi dell'occulto...
1) un regista ebreo polacco che vende l'anima al demonio in cerca di successo, come nel film il marito della Farrow…
2) un pagamento del debito satanico attraverso la morte della moglie e del figlio per mano di Manson o di altri del NETWORK...
3) opere filmiche che trattano spesso di parapsicologia, complotti ed esoterismo...
4) collaboratori e produttori che sono contemporaneamente, ebrei e nazisti, satanisti e cattolici, liberal e conservatori, amici e traditori del regista...
5) contrappasso da scontare in eterno, sempre in bilico sullo strapiombo, sempre sul filo del rasoio...

A questo punto mi viene un dubbio o forse un'illuminazione...
Che sia Polanski stesso, Rosemary's Baby???
E' la storia della sua fecondazione simbolica, della sua consacrazione artistica, della sua cooptazione per mano del diavolo o se preferite del sistema, circondato da rose, satanisti, streghe Wicca, armadi come portali e palazzoni newyorkesi in odor di omicidio rituale ...
Un grande capolavoro della RosaRossa, direbbe qualcuno ...
Chissà, magari potrebbe anche aver ragione !!!





sabato 8 febbraio 2014

LA CANZONE DI OFELIA... OVVERO DE ANDRE' E LE ROSE ROSSE...



La canzone di Marinella
di Fabrizio De André
Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta
Bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone
E c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani suoi tuoi fianchi
Furono baci e furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle

Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta
Questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose
E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose.

“dicono che mentre ritornavi, nel fiume chissà come scivolavi”.
De André mette in scena il mito di Ofelia dell'Amleto e lo traduce in canzone popolare, con un testo che racconta la tragedia di Marinella che visse solo un giorno come le rose. La trasmutazione di Ofelia avviene nel buio, sotto la vulva lunare e non nel sole e nella luce, infatti la canzone parla di morte e rinascita nell'alveo del fiume, letto sacrificale e anche medium portale verso altri mondi ed altre rinascite. Quindi un archetipo descritto più volte nella storia dell'umanità... Ma come Ofelia, Marinella muore uccisa, affogata nelle acque di un fiume o gettata successivamente, e come lei paga la purezza, rappresentando il capro da sacrificare per consolidare il Tempio dell'oracolo. De André in un'intervista disse che per la canzone si ispirò ad un fatto di cronaca reale, utilizzato come incipit per costruire il testo e la metrica. La tragica storia di una ragazza morta a sedici anni, che aveva perso entrambi i genitori ed era stata cacciata di casa dai suoi parenti, che divenne una prostituta e poi fu uccisa, gettata nel fiume Tanaro. Storia identica a quella del mito Shakespeariano di Ofelia, alla quale fu ucciso il padre e si "lasciò annegare", o meglio, venne uccisa in quanto oggetto simbolico rituale.
Nel 1579, una giovane di Stratford, Katherine Hamlett, annegò accidentalmente nel fiume Avon; conosciamo questo evento grazie a un'inchiesta di cui restano tracce negli archivi della cittadina. L'evento dovette scuotere la piccola comunità, tanto da suggerire che Shakespeare, allora quindicenne, abbia successivamente preso spunto da questa situazione per la morte di Ofelia che manca nelle fonti dell'Amleto.
E' curioso come la storia si ripeta, curiosa come la fonte di ispirazione sia stata la stessa per entrambi, presa da un fatto di cronaca reale. E come sia la stessa la simbologia veicolata, quella della morte/rinascita, ovvero della trasmutazione e del ricongiungimento con l'assoluto interiore, sotto una luna madre e matrigna. Ma è curioso anche analizzare la controiniziazione di questo mito, nell'accezione di rito di sangue, perpetrato come necessità del culto che sacrifica giovani donne per consolidare il sigillo con il potere temporale. Vengono quindi descritte sia le estasi iniziatiche che quelle del sacrificio da parte dell'autorità, del potere descritte con cappello e mantello...
Quindi sempre una doppia valenza, quella BIANCA spirituale e naturale di passaggio sottile, e quella del culto, più artificiale e materialista, che vampirizza il più debole per confermare il più forte attraverso il sangue... 
"Bianco come la luna il suo cappello come l'amore rosso il suo mantello"...!!!



Marinella Ofelia si cala dentro il fiume, percorso obbligato come quello del labirinto.
Il labirinto è luogo archetipico di iniziazione di tutti culti ed epoche, compreso quello cristiano che prosegue sotto altra veste i culti e le tradizioni precedenti. Esso rappresenta il peregrinare dell'uomo verso la ricerca del proprio centro (VITRIOL), scendendo al suo interno per poi trovare l'uscita.

REGINA
Una disgrazia incalza alle calcagna
un'altra, tanto presto si succedono.
Laerte, tua sorella s'è annegata.

LAERTE
Annegata! Ah, dove?

REGINA
C'è un salice che cresce di traverso
ad un ruscello e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente; qui ella venne,
il capo adorno di strane ghirlande
di ranuncoli, ortiche, margherite
e di quei lunghi fiori color porpora
che i licenziosi poeti bucolici
designano con più corrivo nome
ma che le nostre ritrose fanciulle
chiaman "dita di morto"; ella lassù,
mentre si arrampicava per appendere
l'erboree sue ghirlande ai rami penduli,
un ramo, invidioso, s'è spezzato
e gli erbosi trofei ed ella stessa
sono caduti nel piangente fiume.
Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua,
l'han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch'ella, come una sirena,
cantava spunti d'antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d'altro regno
e familiare con quell'elemento.
Ma non per molto, perché le sue vesti
appesantite dall'acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto ad una fangosa morte.

W. Shakespeare - Amleto atto IV, scena VII





giovedì 6 febbraio 2014

LE PREMONIZIONI DI CASSANDRA...!!!



di Selva Oscura
Ho letto questo articolo:
http://www.tankerenemy.com/2014/02/neve-igroscopica.html#.UvD8QPtIP9M
Ho pensato ad alcuni registi di films di fantascienza, li ho paragonati a delle Cassandre.
Il più dei con-globati, similmente ai Troiani che preferirono leggere le premonizioni di Cassandra come visioni di una folle, portatrice di sventure, oggi preferiscono vedere i films di fantascenza come esagerazioni volte all'intrattenimento.
Alcuni titoli? "Blade runner", "Gattaca", "Codice 46", "The Island"... e ne dimentico molti, anzi, se ne avete in mente altri, suggerite.
Sono films in cui l'essere umano (?) abita sotto cupole geodetiche, dove l'aria è artificiale e somministrata da qualche multinazionale, forse ci sarà la possibilità di scegliere questa o quella miscela, più è biocompatibile, più la paghi (più o meno come il bio- oggi) o la fai pagare a qualcuno, a seconda di dove ti collochi nel rapporto homo-homini lupus.
In ogni caso non mancherà una certa percentuale di veleno all'interno, per mantenere florida l'industria farmaceutica e il controllo sulle vite. Non nomino il cibo, perché ci sono quasi già riusciti (senza bisogno di scomodare la fantascienza: http://www.youtube.com/watch?v=SCcdaMbeCUA&feature=youtu.be ).


Fuori dalla cupola: la desolazione.
Aria irrespirabile, acqua imbevibile, terra sterile, cataclismi di ogni genere, aspettativa di vita pressoché nulla... Quel che fa la differenza è quanto sei disposto a farti derubare e a rubare, quanto sei disposto a conformarti, per avere ciò che prima era offerto a tutti, indiscriminatamente, dalla natura, con il suo margine d'imprevedibilità.
E' antichissima la tecnica di avvelenare le acque di un fiume, per far cadere una città sotto assedio, che a quel fiume attinge, più recente quella di lanciare gas tossici nell'aria per allontanare manifestanti, o per uccidere interi popoli e le generazioni successive, di cui si vogliono le terre, le risorse e la mano d'opera gratuita.

Basta estendere al globo queste tecniche, s'indebolisce progressivamente l'essere umano, senza che quasi se ne accorga, di generazione in generazione, quando se ne accorge, è troppo tardi, lo si fa con ogni cosa di cui l'uomo necessita (cibo, acqua, aria) e si ottengono generazioni future completamente assoggettabili, più di quanto non siano già assoggettate.
Vuoi uno schiavo?
Tieni un essere umano al buio, nell'ignoranza, avvelenalo ogni giorno un po', nutrilo a malapena, sottoponilo a piccole violenze continue, privalo di ogni contenuto, sottrai senso e ancora senso, e sostituiscilo con ciò che ti serve in quel momento (per esempio la speranza di vincere la lotteria, o un viaggio per un isola felice, "The Island"), da subito, da sempre, per sempre, come se non fosse mai stato diversamente da così...
Mentre lo fai, fingi di non esistere, non apparire, non mostrarti, mostrati invece quando porti il cibo e l'acqua, quando lasci entrare un po' di luce, quando offri conforto e comprensione, quando comunichi che proprio lui è il vincitore della lotteria, quando incarni l'immagine del salvatore.



Quando sei il poliziotto buono, è in quel momento che l'uomo-schiavo sarà completamente nelle tue mani. I poliziotti sembrano due, uno cattivo, che comincia, e uno buono che finisce, ma l'artefice è uno. Come un corpo e la sua ombra. L'ombra deve rimanere impersonale, di origine ignota, misteriosa.
La Mafia lo sapeva: la Mafia non esiste, come la massoneria, chi prova a dimostrare la sua esistenza, semplicemente muore, o forse, un domani, verrà riprogrammato.