venerdì 31 ottobre 2014

SNOWPIERCER, OVVERO LA METAFORA E IL SUPERAMENTO DELL'UROBORO...


"Io appartengo alla testa, voi appartenete alla coda... Rimanete al vostro posto!!!"

Snowpiercer è un film di fantascienza post-apocalittica del 2013 diretto dal sud-coreano Bong Joon Ho, basato sulla serie a fumetti francese "Le Transperceneige".
Ritengo sia uno dei migliori film degli ultimi anni, molto originale, con diversi livelli di lettura, pieno di rimandi letterari e molto sofisticato dal punto di vista strutturale, presentando una fusione di generi ben mescolati tra loro.
Potremmo considerarlo un film "MENTALE", molto consapevole ed ordinato nella sua visionarietà e grottesca anarchia, ricco di particolari ma al contempo sobrio e minimale, un'opera che può piacere anche ai non amanti della fantascienza, perché attraversa il genere e va oltre i soliti confini già precedentemente percorsi. E' principalmente un film fantapolitico, quasi messianico ed utilizza un linguaggio archetipico, come nella metafora sapientemente usata del treno-serpente, dove la coda diviene circolarmente la testa, ma dove avviene anche altro, ovvero il superamento dell'UROBORO.
Il superamento coincide con la presa di coscienza, da parte dei protagonisti, della vera realtà, una sorta di trapasso a nuova vita, un nuovo inizio fuori dagli schemi, fuori dall'eterno panta rei artificiale della matrice e forse verso una nuova superiore circolarità, questa volta nella direzione interiore, anche se visualizzata come esterna al treno-serpente.
Una fuga verso D'IO e verso una pace dei sensi inaspettata.
Ciò avviene dopo la naturale ascesa verso la testa del treno, dove regna WILFORD, creatore e padrone del serpente, quasi una sorta di oracolo, ma non prima di un lungo e tormentato percorso iniziatico e di sangue che vede il sacrificio di molti reclusi delle classi indigenti ed abitanti della coda.


La rivoluzione è alle porte, il malcontento ha raggiunto limiti oramai insopportabili, Curtis l'eroe protagonista, insieme all’amico Edgar e all’anziano Gilliam, decide di ribellarsi all’oppressione dei soldati e di condurre una rivolta fino alla testa della locomotiva, con l'intento di uccidere lo stesso creatore del treno. Il treno è composto come una casta piramidale, la coda è abitata dagli schiavi, la parte centrale dai militari e dai reparti produttivi, la testa dal padrone e dalla classe dirigente, ovvero WILLFORD, inventore di un treno magico che percorre quasi tutto il globo e si autoalimenta attraverso un moto perpetuo circolare.
Fuori il mondo giace soffocato dai ghiacci e sotto temperature siderali, unica via di salvezza è la vita dentro il serpente meccanico che si nutre delle sue regole ed impone ruoli sociali gerarchici.
Il film inizia con aerei che rilasciano scie chimiche attraverso un gas per arrestare il riscaldamento globale, fluido che provocherà una nuova Era glaciale con tutte le sue nefaste conseguenze.
Il clima claustrofobico, nella sua diversità, mi ricorda quello di The Cube, in quel caso bisognava attraversare un cubo quantico per trovare la luce, quello era un UROBORO più di natura SATORIANA, mentre in Snowpiercer è rappresentato dal serpente e dalla circolarità infinita. Concettualmente sono identici, e dopo essersi ribellati al potere costituito e alla figura genitoriale dell'autorità negativa che impone arbitrio e regole assolutistiche, i personaggi ritrovano se stessi nel punto ZEN ZERO, ovvero nella consapevolezza del superamento del conflitto, superamento che deve avvenire solo dopo aver attraversato quel conflitto che genera la farfalla e vede il bruco come un lontano ricordo.

Snowpiercer rivela quindi diverse letture, la prima di carattere politico e metaforico con la realtà, presentando un mondo diviso in caste, dopo propone il superamento dello schema sociale imposto, attraverso la rivoluzione e la scalata verso la testa, e ancora un nuovo superamento basato sulla non accettazione del gioco e sull'uscita dall'eterno loop, provocando la distruzione del mostro meccanico, ovvero del sistema e ritrovando se stessi altrove, scoprendo che il mondo esterno o altro mondo non faceva così paura e che non era così invalicabile come era stato insegnato e tramandato dall'autorità.
Il superamento delle colonne d'Ercole coincide con la consapevolezza di una nuova realtà da scoprire, dove si è finalmente diventati re di se stessi e si è compiuta quell'anarchia iniziatica che i culti religiosi ed i sistemi politici hanno sempre negato all'umanità, tenendola sempre prigioniera di una credenza, di un dogma  e di una forma mentis impositiva ed irrazionale.
Il pensiero magico della matrice artificiale è stato dissolto, ora l'uomo è pronto a vivere se stesso...

Buona visione...



3 commenti:

  1. Film inguardabile ma se MDD ne parla, allora maximum respect

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  2. Ma come non ti è piaciuto? :-)
    A me è piaciuto molto.

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    1. Mi è sembrato un fumettone pretenzioso e scontato con regia e attori così così... Forse al cinema guardo molto, troppo, la parte tecnica e artistica, anche se non per questo amo il cinema americano mainstream, mirabilmente prodotto ma i cui contenuti sono quanto di più massificante e subdolo esista al mondo. Nel caso di questo film 'indipendente' si poteva fare molto di più, peccato. Il finale l'ho trovato ridicolo, anche se sarà sicuramente pieno di contenuti esoterici.
      Comunque sempre complimenti per le tue schede, assolutamente di prim'ordine e di grande interesse! :)

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