mercoledì 31 dicembre 2014

SIMBOLISMO ESOTERICO DEL NATALE E DEL PRESEPE... http://www.visionealchemica.com/simbolismo-esoterico-del-natale-e-del-presepe/


Dietro la festa del Natale si nascondono antichi simboli tradizionali che il mondo moderno non è riuscito a cancellare completamente e che una mente attenta può invece riscoprire nella più consueta delle usanze di questi giorni, il Presepio.

Prima di tutto ricordiamo perchè il Natale, a differenza della Pasqua che è festa mobile, cada proprio il giorno del 25 dicembre: la ricorrenza della nascita del Cristo venne fissata intorno al III – IV sec. in tale data (in altre Chiese cristiane si festeggia invece al 6 gennaio), la quale era la stessa in cui l’Impero romano già festeggiava ilDies natalis Solis invicti, cioè il giorno di nascita di Mithra, il Dio identificato con il Sole o comunque in diretta connessione con esso.
Questa data venne adottata non solo per sovrapporsi alla festa di Mithra, molto sentita nel mondo romano anche perchè molti Imperatori erano iniziati ai Misteri del Dio, ma anche per la posizione calendariale di questo giorno, in stretto rapporto con il Solstizio d’Inverno e quindi con la ri-nascita del Sole: il significato allegorico e simbolico del Dio che nasce insieme al Sole è troppo evidente per richiedere ulteriori spiegazioni.
Notiamo come il 25 venga tre o quattro giorni dopo il 21 o il 22 dicembre (a seconda dello spostamento annuale dell’evento solstiziale) e questa differenza rispetto al Solstizio d’Inverno è analoga a quanto si riscontra nel Calendario romano, nel quale la comparsa della prima falce lunare il giorno delle Kalendae viene confermata nel giorno delle Nonae, in cui si annunciavano le festività del mese appena iniziato solo dopo essersi fatti certi che la Luna seguiva il suo corso regolare.
L’episodio della nascita di Gesù è narrato solo in due Vangeli: Luca riferisce che dopo la sua nascita Egli venne deposto “in una mangiatoia”, senza specificare se si trattasse di un edificio o di una grotta, e che i pastori furono chiamati dagli angeli a conoscerlo e adorarlo, mentre Matteo parla di una “casa” e riferisce della visita dei Re Magi, i nomi dei quali ci vengono da uno dei Vangeli apocrifi, il Vangelo degli Ebrei o dei Nazareni, in una citazione di epoca medievale (Erbetta Gli apocrifi del Nuovo Testamento pag. 130).
Due Vangeli apocrifi che vengono fatti risalire intorno al II sec. d.C. danno maggiori particolari sull’episodio: ilProtovangelo di Giacomo (cap. XVIII) precisa che Gesù nacque in una grotta e il Vangelo dello pseudo Matteo(cap. XIV) dà notizia della presenza del bue e dell’asino, i quali “lo adoravano senza sosta”. Ambedue i testi (rispettivamente al cap. XIX, 2 e XIII, 2) specificano che per tutto il tempo della permanenza di Maria nella grotta o almeno al momento della nascita del Bambino, questa risplendeva di luce: “la grotta cominciò a farsi piena di splendore e a rifulgere di luce come se vi fosse il sole, così la luce divina illuminò la spelonca”.

Nella fantasia popolare la storia della nascita del Cristo diventa invece un racconto ricco di personaggi e di situazioni, che trova la sua espressione nella forma del Presepio quale molti di noi in questo mese allestiscono nelle proprie case e la cui origine si fa risalire a San Francesco d’Assisi, mentre il suo sviluppo più fastoso e “codificato” si avrà molto più in là nel tempo, a partire dal XVII-XVIII secolo.
Queste semplici statuette di terracotta o di altro materiale sono in grado di raccontarci una storia molto più complessa e profonda di quanto appare in superficie: vediamo di tracciare gli elementi fondamentali di questa che potremmo chiamare una “versione esoterica” del Presepio, precisando subito che si intende qui parlare dal punto di vista del simbolismo tradizionale, senza voler entrare nella dimensione religiosa e specificatamente cattolica del fatto.
In un Presepio in genere troviamo la grotta in cui il Bambino è deposto nella mangiatoia, tra Maria e Giuseppe e riscaldato da due animali sempre presenti, l’asino e il bue; vicino alla grotta vi sono i pastori con le loro greggi e gli Angeli che li chiamano per adorare il Bambino; spesso è presente una scena di osteria o di mercato, mentre in disparte, fino al giorno dell’Epifania, vi sono i tre Magi con il loro corteo di servitori e di animali.
Tutti questi elementi possono essere basati sul ricordo dei testi, canonici e apocrifi, che abbiamo sopra citato: ma è possibile, ponendo attenzione ad una lettura in chiave tradizionale, riconoscere nel Presepio un significato che va al di là della rappresentazione allegorica.

La grotta è un simbolo universale: essendo all’interno della terra o di una montagna la grotta è simbolo del Centro del Mondo ed è per eccellenza il luogo della nascita e della ri-nascita, è il centro spirituale del macrocosmo che è l’universo, poiché il tetto della grotta rappresenta il cielo e il pavimento la terra; la grotta dei Misteri di Mithra presenta in modo esplicito questo simbolismo, e il mithraismo, come sappiamo, ha dato al nascente cristianesimo molti elementi.
La grotta è anche figura del cuore e in questa accezione è il centro del microcosmo che è l’uomo: la “più piccola camera del cuore”, nella quale per la tradizione vedica ha sede l’Atma, il Principio cosmico. Per il suo essere un “luogo della nascita o ri-nascita” la grotta è anche una figura dell’utero.
È nella caverna che nasce Lao Tze, il sapiente cinese fondatore del Taoismo e la caverna del Bambino irradia luce come in Giappone la Dèa Amaterasu emana il suo abbagliante splendore dal profondo dell’antro in cui si trova.
Come tutti i simboli anche la grotta presenta un duplice significato: essa è il luogo dei morti e la porta degli Inferi, la regione dei mostri e dei draghi e sono i draghi che custodiscono il tesoro che l’Eroe deve conquistare uccidendone il guardiano.
Nella grotta il Bambino è riscaldato da due animali domestici: l’asino e il bue, due tranquille bestie la cui presenza in una stalla è assolutamente normale.

Ma l’asino è un importante simbolo bivalente: è l’animale malefico simbolo di oscurità, ignoranza e morte; in India è la cavalcatura del Re dei Morti, in Egitto è l’animale di Seth, il Dio del Caos primordiale, signore della terra arida che si oppone alla fertile terra nera ai lati del Nilo e lo stesso Seth è raffigurato proprio con la testa di onagro, l’asino selvatico che vive nel deserto. L’asino rappresenta a livello microcosmico la sensualità ed i bassi istinti dell’uomo, come tale è al centro del racconto iniziatico di Apuleio L’asino d’oro o Le Metamorfosi. Per questo il colore dell’asino è il rosso, colore della bestialità e dell’ira.
Esso ha però un aspetto positivo: è la bianca asina su cui il Cristo entra in Gerusalemme nel giorno delle Palme, alla quale corrisponde l’asino che porta sulla groppa gli oggetti sacri nei Misteri di Dioniso; infine secondo Pindaro è il nobile animale che gli Iperborei sacrificano al Sole-Apollo.
Il bove ha un aspetto positivo che lo contrappone al toro, simbolo della forza temibile dei re e degli Dèi: è l’animale pacifico usato nel tiro del carro e dell’aratro, simbolo di bontà e di tranquillità, è la cavalcatura di Lao Tze, l’animale tanto sacro per i greci che il sacrificio per eccellenza è l’ecatombe, letteralmente “il (sacrificio di) cento buoi”. In India è simbolo della sapienza, che in sanscrito è go-kara, il “pascolo dei buoi”. In linea con il pensiero indù, per lo pseudo Dionigi il bove è l’animale che scava con l’aratro nella terra che è l’uomo i solchi che ricevono la pioggia vivificante della sapienza.

Se gli Angeli, gli “annunziatori”, sono un chiaro riferimento all’emanazione dell’Uno manifestatosi nella caverna nel suo passare dall’unità alla molteplicità, più complesso è il simbolismo dei pastori.
Il pastore è la guida del gregge degli agnelli e per tale ragione è identificato con il Re o il Sacerdote, colui che conduce il popolo ma su di un livello superiore egli è simbolo del Vegliante, del sapiente che vigila nella notte e conosce il percorso della luna e delle stelle, e quindi sa riconoscere le fasi del tempo, è il nomade che percorre i sentieri della terra come nomade è l’anima nel mondo della materia, alla ricerca della via che la riporterà al mondo celeste da cui è venuta.
Solo colui che veglia nella notte e conosce i segni del cielo può ascoltare il richiamo degli Angeli e riconoscere che Colui che è nella mangiatoia è la Via da seguire che occorre rifarsi bambino per trovare la strada che porta alla terra perduta attraverso il sacrificio della propria parte inferiore. Per questo il pastore è signore degliagnelli, gli animali simbolo per eccellenza dell’offerta sacrificale, il cui nome è simile a quello di Agni, il Dio vedico del fuoco e del sacrificio.
Notiamo che, non a caso, nel Presepio sono presenti tra i pastori due figure altamente significative: un pastore nell’atteggiamento di ascoltare l’Angelo ed un secondo il quale invece è steso per terra addormentato; è molto chiaro il simbolismo espresso da queste figure: l’anima che non è pronta non è in grado di “sentire” la chiamata angelica, di portare cioè a termine la ricerca per cui si trova su questa terra. Più chiaramente, la divisione tra le “anime che cercano” e le “anime ottenebrate” è data dalla presenza accanto ai pastori di personaggi intenti ai godimenti materiali dell’osteria o alle cure degli affari nel mercato: sono il simbolo della completa immersione nella materialità, dove non è più possibile ascoltare la voce degli Angeli.

Ultimi a comparire sulla scena del Presepio sono i Re Magi: nel testo di Matteo non sono riferiti né i nomi né il loro numero, che in testi non canonici dei secoli successivi varia da due fino a dodici, ma la tradizione del Presepio in modo sapiente sceglie il numero tre e i doni offerti al Bambino sono sempre gli stessi, cioè l’oro, l’incenso e la mirra. I tre doni sono riuniti nella religione ebraica nel rituale dell’offerta di incenso a Jahweh: la tavola d’oro delle offerte viene prima unta con mirra purissima e poi su di essa si brucia incenso (Cardini I Re Magi). Ognuno dei doni ha però di per sé un significato ben preciso: l’incenso è l’aroma che si offre agli Dèi, l’oro è prerogativa dei Re e la mirra è la sostanza che rende incorruttibile il corpo del defunto preservandolo per l’eternità. Essi quindi rappresentano il triplice stato del Bambino che è nato nel Centro del Mondo che è la grotta: Egli è un Dio, un Re e un Uomo immortale, rappresenta quindi la completezza dell’”essere uomo”.

Possiamo ora riassumere brevemente quanto detto riportandolo sui due piani del macro e del microcosmo.
Da un punto di vista macrocosmico il Principio Creatore, al quale sono propri gli attributi di divinità, potenza ed eternità, si manifesta come luce nella tenebra del caos equilibrando le opposte forze del Bene e del Male; a Lui si dirigono le anime che vegliano nella notte aspettando l’ora del ritorno, chiamate dalle manifestazioni molteplici dell’Uno, poiché esse sono ancora immerse nella molteplicità del materiale e tali forme “angeliche” sono le uniche forme che possono vedere prima di conoscere la Verità suprema della Luce.
A livello microcosmico il Presepio è figura dell’anima che rinasce dopo l’iniziazione, nascita da Vergine perché la rinascita spirituale è inversa a quella materiale, è un “ritorno nell’utero” che si attua passando attraverso la morte: nella notte della morte il Rinato splende di luce essendo divenuto egli stesso Sole e può richiamare a sé le potenze psichiche che gli appartengono e dalle quali si è separato per passare attraverso l’oscurità della disgregazione, per purificarsi e rinascere Uno. La conferma del suo reale compimento sul piano iniziatico è nel triplice attributo che riceve come Dio, Re ed Immortale.

di P. Galiano e G. Ersoch

Fonte: simmetria.org

http://www.visionealchemica.com/simbolismo-esoterico-del-natale-e-del-presepe/



9 commenti:

  1. Articolo molto interessante e chiaro.

    Inverno di De Andrè, una delle sue più belle canzoni.

    Cambiando tema: Un certo David Orbat (onomanzia:DEMONIO ORBO),advisor della Singularity University,NASA( Silicon Valley, dove si trova anche Microsoft che ha acquistato il verichip per perfezionarlo); fondatore di Questar, distributore software italiano e cofondatore di WideTag in California che si occupa dell' " internet degli oggetti; ebbene, costui ha dichiarato (con voce robotica) di essersi fatto impiantare, insieme ad altri nell' ultimo summit, un microchip tra il pollice e l' indice, che per adesso non serve-a un emerito cazzo- ma che quando TUTTI l' avranno non ci sarà più bisogno di comprare il biglietto per andare in metrò ed altre balle del genere !!!!!!!!!!!!

    Viva il compagno Bergoglio che è contro il microchip!

    Nel 2016 ne vedremo delle belle, già che sarà il "loro" anno(2+1+6=9)

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  2. DAVID ORBAT:diavolo o "dio" che trasforma in orbi,o,demone o "dio" che acceca le genti e le città.
    Evviva l'onomanzia

    In quanto all'opinione del papa...credo se ne freghi.

    RispondiElimina
  3. DAVID ORBAT:diavolo o "dio" che trasforma in orbi,o,demone o "dio" che acceca le genti e le città.
    Evviva l'onomanzia

    In quanto all'opinione del papa...credo se ne freghi.

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  4. Qualcuno ha notato delle ORRIBILI,SPESSE,IMPONENTI e PESANTISSIME nuvole che sembrano composte di PIOMBO;e che anche se non ricordano quelle che si formano dopo le scie chimiche,sono evidentemente ARTIFICIALI?!?

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  5. Articolo interessante e assolutamente condivisibile.
    Ma,a mio giudizio,oggi come oggi inutile.
    Credo che tutte le menti CONSAPEVOLI dovrebbero CONCENTRARSI ed occuparsi,in questo TRAGICO momento,di trovare SOLUZIONI.
    Che a mio avviso sono:nel creare UNIONE e CONDIVISIONE(superando o per lo meno controllando antagonismi e invidie varie con cui ci hanno contaminato),nel SABOTARE i CONSUMI(punto IMPORTANTISSIMO) e CREARE e vivere in COMUNITA',
    MARTELLANDO senza sosta il concetto di FAMIGLIA RISTRETTA e PATRIARCALE che è la BASE del DIVIDI e IMPERA,

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  6. Caro Maestro sulla strage ancora non hai scritto nulla. Ci sono 12 persone uccise. E' tutto il mondo dice "JESU IS CHARLIE".
    Ho visto su Wikipedia che Charlie vuol dire anche "uomo libero".

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    1. Potrebbe essere anche un messaggio subliminale da imprimere bene nel cervello per qualche scopo futuro.

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  7. Dimenticavo....... il 7 Gennaio è il Natale Ortodosso

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  8. Mastro di chiavi ho appena terminato l'articolo sull'attentato di Parigi, sopra lo trovi :-)
    Non ho analizzato il nome Charlie, ho accennato alla forma mentis dell'evento... scrivi qualcosa nei commenti tu.

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