mercoledì 29 aprile 2015

W LA LIBERAZIONE IN PIENO REGIME FASCISTA 2.0...



Ringrazio tutti quegli uomini, valorosi partigiani patrioti, che hanno contribuito a liberare l'Italia dalla dittatura nazi-fascista, ringrazio il loro sacrificio senza il quale oggi non saremo qui a parlare.
Non si mettono in discussione i valori dell'antifascismo, non si mette in discussione la LIBERAZIONE in quanto tale, non è quello il punto, il punto è che viviamo tutti nell'attuale sistema FASCISMO 2.0, sistema che si erge a difensore della democrazia, si definisce antifascista, ma è solo la sua versione aggiornata, così potente che ti concede di festeggiare se stesso, dopo essersi trasmutato da passato a presente...
Ti consente di sublimare attraverso la festa liturgica e tu credi di essere libero ma non lo sei, forse solo in parte...
Ciò non significa che la Festa della Liberazione non sia evento importante e fondativo di una comunità democratica, quindi essenziale processo da salvaguardare come esempio e memoria storica, ma oggi, purtroppo, rimane tale solo in una sua dimensione interiore, personale, in pochi duri e puri e non più come evento originario. Collettivamente è utilizzato dalla Governance come lustrino da esibire e per legittimare la propria natura reazionaria, anche se ufficialmente nominata e proclamata LIBERA e DEMOCRATICA, ribaltando il linguaggio ed il significato delle parole, ... 
Viene fatto piacere in quanto liturgia, ergo nei suoi aspetti esteriori, svuotato della sua impronta archetipica e del suo spirito popolare di lotta.


La critica è sull'elemento egregorico che nasce dalla sua strumentalizzazione in contenitore metabolizzatore dei bisogni e dei valori sociali in esso contenuti e celebrati... 
Siamo un paese LIBERATO, antifascista e che è fondato sul lavoro, ma ci piacerebbe che lo fosse veramente, invece la liturgia ce lo fa sublimare, ce lo raccontiamo che siamo liberi. 
Siamo BUONI, DEMOCRATICI e MODERNI, i nipoti dei liberatori della patria, viviamo in una società GIUSTA, considerata tale per definizione, ergo, indirettamente abbracciamo lo status quo che festeggia la sua presunta libertà, che si erge a totem assoluto, ma va in una direzione opposta e realmente neo-aristocratica...
Ciò avrebbe senso se fossimo in una società socialista, slegata dal Vaticano, con uno stato sociale che funziona, con una ricchezza equamente ridistribuita, avrebbe senso festeggiare se vivessimo in una società orizzontale, che potesse bearsi di aver tagliato col passato e avesse cittadini consapevoli e con un minimo di coscienza di classe.
Invece, ci siamo trasformati in una democrazia elitaria, ancora più classista, dove le tentazioni autoritarie sono sempre alla porta, dove vige la voglia di RE, dove si richiede l'intervento dell'uomo della provvidenza, dove ci rimane solo un'infinita guerra tra poveri, dove il vero bersaglio padronale comune non viene percepito dalla massa.
Una società democratica dove le forze dell'ordine fanno mattanze fasciste, ma poi festeggiano l'oracolo della LIBERAZIONE.
Lo stesso discorso vale per la Festa dei Lavoratori.
Festeggiare il 1° maggio in un mondo dove il lavoro non esiste più, è come pregare un dio che non esiste, in un paese che concede lo zuccherino del 1° maggio, ma approva il Jobs Act...
Non si critica la liberazione dal fascismo, si critica la strumentalizzazione che un altro sistema diversamente autoritario fa della sua celebrazione, esorcizzandosi democratico e giusto.
Si ragiona sul sigillo magico che ne impedisce la critica e la sua destrutturazione, paradossalmente, ma invece naturalmente, proprio attraverso una festa GIUSTA, fatta da giusti contro un mondo sbagliato. 
Ed in virtù della nostra democraticità presunta e propagandata, il sistema opera nella direzione di una visione realmente elitaria, e si allinea al sistema globale che lo contiene come distretto e su vasta scala opera in termini imperialistici. Quindi, ci siamo liberati da una terribile dittatura, ma siamo diventati parte di una dittatura ancora più grande, ramificata e complessa...
Un FASCISMO 2.0, un sistema liquido che ti permette di celebrare il suo trasformismo.
Manteniamo vivo il ricordo della LIBERAZIONE dal fascismo, la memoria storica è di vitale importanza, ma facciamo rivivere la LIBERAZIONE tutti i giorni e non solo durante le messe laiche, ricordandoci che siamo in una sua fase aggiornata di autoritarismo, non esauriamo il nostro entusiasmo nella celebrazione di stato, ma riversiamo le nostre energie nella lotta quotidiana e nella critica del potere costituito in ogni momento...
Festeggiamo la volontà di una quotidiana LIBERAZIONE e non solo la sua rappresentazione religiosa con i santini dello status quo.

FESTEGGIARE LA LIBERAZIONE IN PIENO REGIME FASCISTA 2.0, E' COME BUTTARSI SENZA PARACADUTE PENSANDO CHE SOTTO CI SIA UN MATERASSO...
cit.
PS: Ci meritiamo la Boldrini che canta "Bella Ciao"







giovedì 16 aprile 2015

BOSSETTI LIBERO SUBITO... OVVERO IL GIROLIMONI DEI GIORNI NOSTRI!!!


Bossetti è il Girolimoni dei giorni nostri, una vicenda diversa ma parallela e piena di similitudini, un labirinto dell'orrore al cui confronto una novella di Kafka ha l'inquietudine di una rivista di cronaca nera da barbiere di periferia...
Il caso del povero muratore ricorda il caso emblematico di Gino Girolimoni, che accusato di gravi delitti, fu additato dalla stampa come mostro. Successivamente scagionato, ne ebbe comunque la vita sconvolta. La sua vicenda rappresenta un caso emblematico degli effetti perversi sulla pubblica opinione di una campagna giornalistica pilotata e aprioristicamente accusatoria.
Bossetti paga una campagna mediatica denigratoria senza precedenti, vergognosa ed illiberale sotto ogni aspetto, sia giuridico che giornalistico, una propaganda delle peggiori e degna di uno stato totalitario, appunto come fu per Girolimoni...
Da mesi i TG, i talk show, ogni programma del cerchio magico puntano il dito e affondano il coltello ancor prima che si sia fatto il processo. Questa vicenda rappresenta una sorta di nuova Santa Inquisizione verso un capro espiatorio palese, dato in pasto alla pubblica piazza vogliosa di saziare la sua pancia, con pubblica gogna, senza dubbi di sorta, una condanna già avvenuta e veicolata dai media, veri assassini di Yara e di Bossetti.
Sbatti il mostro in prima pagina...
cit.


Nella trasmissione della D'urso, in una puntata di marzo è entrata in scena una nuova testimone o persona informata di certi fatti, tal Vilma Cutini di Genova.
La signora anziana asserisce che conobbe molto bene tal Liviu, straniero venuto in Italia in cerca di fortuna, lo ospitò a casa, forse affittandogli un piccolo appartamento od una parte del suo, si frequentarono e strinsero un rapporto di amicizia, anche affettivo di tipo parentale, un po' come se lei fosse una sua vecchia zia.
La signora Vilma conferma il fatto che Liviu avesse avuto in un recente passato, un rapporto con la minorenne; ricordiamo che lui oggi ha 25 anni e Yara nel 2010 ne aveva solo 13...
La testimonianza della signora parla di una telefonata che Liviu fece il giorno della scomparsa di Yara, ovvero il 26 novembre 2010, telefonata fatta ad una donna che poco dopo lo fece parlare con Yara, come fossero in quel momento assieme.
La signora Vilma ricorda che Liviu le fece vedere giorni prima una foto di Yara, descrivendola come giovane ginnasta, dicendo che fosse la sua ragazza e che un tempo lavorava per i Gambirasio, relazione interrotta perché la famiglia non voleva si frequentassero, forse per la differenza di età, forse per altri motivi. 
Questa preziosa testimonianza è stata incredibilmente scartata dagli inquirenti e censurata, prima di approdare su Canale5.
Ma la cosa interessante è che la signora Vilma, ha affermato in trasmissione che gli è stato vivamente consigliato di limitarsi a parlare di Liviu e di non trattare altri fatti più compromettenti che metterebbero in crisi il castello di carte accusatorio contro Bossetti.
Vilma quindi asserisce che il giorno della scomparsa di Yara, Liviu l'avrebbe contattata e che lei era insieme ad un'altra donna, Liviu esprime il desiderio di andarla a trovare il giorno stesso con una fretta incomprensibile, motivata dal fatto che voleva andar via dall'Italia per dirigersi in Norvegia, precisamente ad OSLO, non si capisce se per motivi di lavoro o di convenienza.
Quel giorno Yara viene rapita e probabilmente uccisa, Liviu prende un aereo per Oslo, ma prima afferma sia telefonicamente, sia a Vilma che andrà a salutare Yara di persona...
Successivamente verrà incarcerato Bossetti, senza che a nessuno venga in mente che, magari, poteva esserci qualche leggerissima correlazione tra i fatti descritti, correlazioni in teoria importanti per l'indagine in corso.
Detto questo, si potrebbe obiettare che la signora Vilma è una visionaria, un'attrice, che sia un caso inventato dai media per alimentare il gossip, ma allora il fatto sarebbe ancora più grave, perché avrebbero depistato un'indagine, facendola andare a parlare con gli inquirenti, creando precedenti ancora più inquietanti, facendo di fatto un reato grave e penalmente rilevante.
Insomma, in entrambi i casi, il depistaggio è in atto, e allora chiediamoci cui prodest!!!

Curiosità e casualità, OSLO è la città che ospita la sede principale della Corporation di fertilizzanti chimici e di ricerca ambientale, dal nome YARA s.p.a., in Italia legata all'ENI e con tante corporation satelliti, fino alla Libia e l'Arabia Saudita, quindi multinazionale che si occupa anche di energia, risorse alternative, cloud seeding e ricerca sperimentale anche con apparati di Intelligence, con legami anche con la Black-Waters e milizia privata per operazioni di controllo e difesa di territori sperimentali e zone particolari...
Sicuramente una casualità, ma comunque è una vicenda degna di nota e simbolicamente interessante per i sincronismi e le analogie...
Egregore all'opera???
Nel frattempo...
BOSSETTI LIBERO SUBITO...
cit.






mercoledì 8 aprile 2015

IL CAVALLO DI TROJAN...


Il grande fratellone spione è arrivato...
un tempo gli ingenuisti di sinistra e di destra, indistintamente coglioni alla stessa maniera, sfottevano le "derive" cospirazioniste, dicendo che erano bufale, che era fantascienza, che siamo in una democrazia e certe cose verrebbero fuori, salvo poi attaccarle se emergono a galla, e via dicendo...
Invece, sbagliavano, come spesso sbagliano coloro che hanno fede nel sistema, anche quando pensano di essere critici...
Fascismo in punta di piedi, passo dopo passo, perché l'ingenuista, per natura, non ha visione d'insieme, complice il suo fideismo verso un avatar proiettivo deistico o sistemico di natura mistica/sociale, complice il suo basico ed obsoleto materialismo, che ne limita e castra la visione d'insieme, insomma, banalmente due facce della stessa medaglia che qualcuno si diverte a far roteare sulla loro testa...

Ecco che arrivano in punta di piedi, annunciati dal cinema, vera velina propagandistica militar-religiosa, gli spioni legalizzati, ovvero i nuovi virus informatici di Stato.
Strumenti che potranno legalmente e pubblicamente spiarci, rubare dati ed inibire qualsiasi vera controinformazione o antagonismo di sorta, classificandolo nel tempo, come attività terroristica.
A breve, con la scusa del Cavallo di Trojan infiltrato tra le mura domestiche in stile Brazil, inizierà ad entrare nel linguaggio comune, il termine censura.
Sarà comunemente accettata la graduale restrizione della libertà di parola, di stampa, diritti sacrosanti che saranno condizionati, a breve, da una serie di protocolli che prevedono solo determinati discorsi, frasi e concetti, consoni al sistema, e determinati linguaggi da evitare, pena, l'arresto o multe salate...
Ecco, questo è il nuovo mondo che avanza, indicato 20 anni fa da alcuni uomini liberi, chiamati con disprezzo, complottisti...
Con la scusa del terrorismo, della criminalità organizzata, dovremo nel tempo adeguarci tutti ai nuovi standard di comunicazione e poco alla volta, senza che troppi se ne accorgano, le nostre menti saranno incanalate verso determinati paradigmi di pensieri indotti dall'alto, il linguaggio che ne deriverà sarà quello politicamente corretto, e tanti zuccherini placebo eviteranno che la piazza virtuale faccia antagonismo reale.



Se in futuro, IO SISTEMA, affermo che il complottismo è una malattia mentale alla stessa stregua della paranoia psicotica, ecco che saranno bannati tutti coloro che andranno in una certa direzione. 
Se in un gruppo, magari anche segreto, dopo essere stati spiati dai futuri cavalli di Trojan, si decide dall'alto che si cospira contro il bene comune, ecco che verranno fermati potenziali terroristi dalla polizia cibernetica...
Ma ancora peggio, si potranno creare colpevoli dal nulla, controllando direttamente gli account degli utenti, manipolandoli direttamente dal loro profilo, immettendo dati e post passibili di denuncia.
Chi si ribellerà a tutto ciò???
I pupazzoni elementali di Second Life???
I bimbi minkia che si ubriacheranno di selfie e di elfi, gattare e cazzari?
Ai poster l'ardua sentenza, dopo averli appesi e colpiti con freccette rosse...
Essi avevano ragione, prendiamone atto e facciamo i nostri mea culpa. 
La prossima volta non sbagliamo il bersaglio...
cit.


mercoledì 1 aprile 2015

GERMANWINGS E LA MONTAGNA SACRA, OVVERO ICARO DEPRESSO...


La prima cosa che ho pensato dopo aver visto la tragedia dell'Airbus della Germanwings, è la seguente:" vedrai che tra 3 giorni leggeremo che nell'aereo c'era a bordo qualche 007 importante dell' INTELLIGENCE, vip della politica o del backoffice dei poteri forti, magari anche personaggi apparentemente sconosciuti alla massa, ma che sono dentro od attigui alle stanze dei bottoni...
Ed infatti... la realtà supera spesso la fantasia!!!
A bordo dell'aereo c'era Yvonne Selke, 58 anni, originaria di Nokesville, era un dipendente di una società di contractor del Pentagono specializzata in difesa e intelligence. L’azienda deve il 99% delle entrate ai contratti con il governo Usa, si occupa di costruire reti telematiche in grado di bloccare hacker e spionaggio, satelliti e mappe geospaziali.
Ha elaborato sistemi per intercettare segnali "nemici" e capire da dove provengono. 
Lavora pure con l’Aeronautica, l’Esercito, il Pentagono, la Nasa, i ministeri dell’Interno e dei Trasporti. In questo ambiente, dove l’alta tecnologia fa la differenza, operava da 23 anni Yvonne Selke. Una donna importante, una manager. Tanto che la notizia della morte è stata data da Jen Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato, che ha confermato la presenza di tre cittadini americani sul volo Barcellona-Düsseldorf. Yvonne era in compagnia della figlia Emily, 22 anni, laureata alla Drexel University nel 2013. Un’azienda strategica dove spesso sono finiti uomini che hanno operato per il governo. 

Quindi???
Nessun depresso, nessun pilota impazzito...
Semplicemente un attentato, come attentati sono stati le precedenti tragedie della Malaysian Airlines e tanti altri disastri aereonautici recenti, perché non possiamo tapparci gli occhi e far finta di nulla, la Selke potrebbe essere, almeno potenzialmente, una delle motivazioni della tragedia, magari una volontà di eliminarla, nascondendo l'omicidio all'interno della tragedia di un disastro aereo.
Io escludo il suicidio collettivo fantozziano, perché un depresso cronico medita suicidi solitamente meno eclatanti e sicuramente più solitari, tendenzialmente si chiude in se stesso, non fa una strage di quel genere con in sottofondo la cavalcata delle valchirie, perché ad un depresso cronico viene normalmente impedito di volare, perché non sappiamo realmente se fosse malato, dobbiamo come al solito fidarci delle veline dei media...
La tesi di un novello ICARO depresso, non regge!!!
Scatole nere che analizzano stati d'animo meglio di Freud, che colgono sospiri e desideri reconditi nell'animo umano, ma non registrano le grida dei passeggeri mentre l'aereo precipita, anche se gradualmente, stranamente tutti rimasti beatamente sorridenti ed in tombale silenzio fino all'impatto finale.
Senza considerare la presenza di alto valore simbolico di 3 capi stato nella celebrazione rituale dell'evento, vicenda che non ha precedenti nella storia dell'aviazione LOW-COST e non.
Ed invece la gente comune crede alla tesi del suicidio globale...
Come se lor signori fossero dentro un incantesimo.
Che sia questo il vero complotto???
E' una sorta di ingegneria sociale questa narrazione popolare così propagandata???
Un pilota intervistato asserisce che: "L'Airbus 320 è una macchina molto complessa da controllare in emergenza. Sono infatti 124 i computer di navigazione, programmati per correggere eventuali anomalie. Di conseguenza, se Lubitz avesse voluto scendere in picchiata, i computer sarebbero entrati in azione sia per controllare la velocità sia per correggere la quota." 
cit.



C'è un particolare non contemplato che taglia la testa al toro. Ovvero la valutazione che, se un omicidio politico, una strage, un'attentato, ma anche un omicidio domestico o rituale significativo, viene veicolato massivamente sui media, con relative contraddizioni, ambiguità, depistaggi e in presenza di un certo linguaggio iniziatico fatto di codici, accompagnato da rappresentanze politiche celebrative, esso SVOLGE una finalità precisa attraverso una comunicazione sottile ed occulta, veicola un linguaggio simbolico con diversi livelli di operatività anche paralleli e differenti tra loro.
Quindi bisognerebbe avere una visione d'insieme e comprendere che le tragedie veicolate dai media, prese tra migliaia di tragedie, PROPRIO QUELLE E SOLO QUELLE, sono la propaganda utile al sistema da veicolare ai fedeli telespettatori.
Ergo, è consequenziale che i media veicolino tutti gli avvenimenti RITUALI o in qualche modo quelli manipolati, perché è il loro compito, è la loro natura.
Il leone mangia la zebra, non è un complotto, è la natura delle cose...