giovedì 28 maggio 2015

IL SANTO DEI VOLI, L'A.N.S.A. E L'ANSIA...


Iniziamo, parlando di Giuseppe da Copertino...
Tra i tanti santi più o meno conosciuti, abbiamo anche il Santo dei Voli, me lo ha indicato un'amica del nostro gruppo facebook. Ignoravo la sua esistenza, ma è interessante metterlo in relazione ai due eventi successi nei giorni scorsi.
Il beato in questione è tal Giuseppe da Copertino, al secolo Giuseppe Maria Desa, nato il 17 giugno 1603 a Copertino e morto a Osimo il 18 settembre del 1663, santo patrono di questi due paesi.
Nella devozione cattolica viene chiamato il Santo dei Voli, a motivo della levitazione che secondo le cronache del tempo avrebbe compiuto in stato di estasi e che gli procurarono il processo dinanzi al Sant' Uffizio per abuso di credulità popolare, dal quale però venne assolto.
Viene anche indicato come il santo degli studenti, perché venne consacrato sacerdote dopo il difficile superamento degli esami; per questo viene invocato dagli studenti cattolici durante gli esami.
Gli aviatori cattolici statunitensi lo venerano come loro protettore.


Cronaca #1:
Studente precipita dal 5° piano dell'Hotel Da Vinci a Milano, durante una gita scolastica.
La prima notizia parla di suicidio, poi si inizia a parlare di un brutto episodio di bullismo finito in tragedia da parte dei suoi compagni, poi si parla di disgrazia, di casualità...
Una decina di studenti del liceo «Ippolito Nievo» sono stati nuovamente sentiti per ore in questura.
Il ragazzo si chiamava Domenico Mauroantonio, aveva solo 19 anni e lascia una famiglia distrutta dal dolore e dalla rabbia.
La Preside afferma inizialmente di uno sconosciuto, un uomo di origine slave, al piano dell’albergo, un tizio che, dalla testimonianza di due studentesse, girava avanti e indietro da solo, fermandosi diverse volte a fumare nella scala antincendio. La Preside in seguito ritratta e dice di aver avuti ordini dall'alto di non interferire nella storia. Affermerà: «Non parlo più, mi trovo in un tritasassi».
La mattina dopo la tragedia, il corpo di Domenico è stato trovato da uno degli addetti dell’albergo, che è subito corso alla reception e ha chiamato il 118. Poi ha fatto una foto col cellulare al cadavere ed è andato nella sala dove le classi stavano facendo colazione con gli insegnanti e li ha avvertiti che era successo qualcosa di grave a un ragazzo... Il corpo di Domenico era stranamente adagiato su un fianco, seminudo, con accanto alcuni indumenti intimi. Era ospite della stanza 533, i suoi compagni di classe si sono tutti chiusi in un silenzio sospetto ed omertoso. Il liceo «Ippolito Nievo» è una scuola per giovani rampolli della medio-alta borghesia, il riservo è "d'obbligo".


Cronaca #2:
Roma, cade dalla balconata per una gara di sputi: muore 17°.
Il fatto succede a Palestrina, un giovane studente Stefano Salvatori è morto sabato notte precipitando da una balaustra alta 4 metri dei “Giardini del Principe”.


Analogie e media:
Tutti i media descrivono le due vicende depistando con elementi confusivi, irrazionali, magici, ciò può significare che è in corso un plagio. Queste notizie ci abituano ad una visione favolistica della realtà, spostandola nella dimensione del Reality, ci ricordano l'antico adagio del MEMENTO MORI...
Non sporgerti, bambino, che sei piccolo, vedi che cadi...!!! 
L'Hotel Da Vinci, un palazzo inquietante a metà strada tra l'OverLoook Hotel di Shining e il collegio di Suspiria, ma color ROSA violetto.
Il MISTERO non è circoscritto tanto o solo nella caduta di Domenico, ma nel bisogno di veicolarla in un certo modo sui giornali e sui TG, quello è lo scopo.
Che è poi la funzione magica della cronaca nera...
Quante migliaia di persone cadono ed hanno disgrazie ogni giorno?
Per quale motivo è stata scelta questa notizia come anche quella di Stefano, tra le tante possibili e similari che accadono continuamente?
Riguardo alla tragedia di Stefano, storia meno importante che deve attenuare l'impatto di quella di Domenico e, contemporaneamente, riportarla a galla, ci sono elementi fuorvianti, come quello e ridicolo della gara di sputi...
E poi gara di sputi dove, nel vuoto appesi come Tarzan alla recinzione della balconata???
Come e chi misurava le lunghezze di tali imprese, quale premio era riservato a colui che aveva il getto più potente di saliva???
E’che non potendo scrivere che era depresso, hanno dovuto scrivere che faceva una GARA DI SPUTI, che non si fanno più dai tempi del libro CUORE...
NON SPUTARE SUI SANTINI... cit.
Questa favola mi lascia in testa solo questi due elementi, SPUTI e SANTINI, dato che è rimarcato più volte come avesse in casa un rosario e vari santini, crocifissi, ecc...
Per quale motivo l' Italia dovrebbe essere a conoscenza di questa disgrazia domestica così banale, ADDIRITTURA su RAI NEWS, tra una crisi economica e un ISIS, la RAI ci mostra questa incredibile storia...
Due mesi prima era successa una storia simile a quella di Domenico ad una studentessa greca della sua stessa età...

http://www.rainews.it/.../ContentItem-e8369e2e-cb90-4afc...
"Come Aveva visto nel film Sette anime di Gabriele Muccino, in cui Will Smith che interpreta il personaggio principale..."
Ecco, questo particolare ha gli stessi elementi depistanti dello "sputo" del ragazzo di 17° di Palestrina... Perché prodigarsi a specificare che aveva visto il film 7 ANIME???
Allora vada per il 17° italiano che cade dal muretto, ma che la RAI veicoli a livello nazionale la caduta dal terrazzo di una studentessa greca, pare curioso... O era riferito alla caduta della Grecia, della sua economia, la morte della Dea Atena???
Questa storia non è legata alle ultime due, ma forse a qualcosa di inerente alla situazione greca odierna, o per catalizzare l'attenzione su qualche vicenda politica di quel paese, magari in relazione alla situazione politico economica italiana od europea...
Tutti i media, in perfetto sincrono, tramite l'ANSA, stanno veicolando queste due tragedie parallelamente alla riforma scolastica del Governo Renzi.
Una sorta di Livella compensativa, ad una nuova nascita, Riforma della Scuola, deve simbolicamente corrispondere una morte o più morti, attraverso una celebrazione nera, una messa collettiva e condivisa, dove il bacino dei fedeli è immensamente ampliato rispetto ai fedeli tradizionali del culto, dove il nuovo Oracolo, è incarnato dalla tecnologia e dalla TV, che si propone trasversalmente ad atei e credenti come nuovo contenitore magico. Una celebrazione che sia al tempo stesso messaggio subliminale, distrazione di massa, con la mitizzazione dei due episodi complementari tra loro, che si rafforzano e si annullano... Domenico è in compagnia di Stefano, due destini uguali/diversi che fanno lo stesso percorso simbolico, che volano giù mentre sale la nuova politica, la nuova scuola.
Tutti veicolano all'unisono la stessa MESSA...

L’Egregora è servita:
In chiesa si prega assieme, si crea un’egregora, la tecnomagia fa di più e non relega la messa solo ai fedeli, ma ne amplia il bacino. E' questo il vero rito che si compie attraverso la morte dei due poveri ragazzi, il loro sacrificio, sia esso puramente casuale o indotto dal sistema, svolge un'azione magica polivalente, rafforzando il plagio emozionale e creando quella forma pensiero adatta ad alimentare quel clima immaginifico da celebrare in un determinato momento storico, politico, culturale di una comunità, che per natura, risiede all'interno di un cerchio fatto di regole accettate e create dal Magus di turno.
L’ANSA è L’ANSIA... cit. 



PS: http://rossland.blogspot.it/
La vita, la morte e la giustizia, ci diciamo in cuor nostro, sono nelle mani di Dio.
Qualunque cosa sia e comunque lo si chiami, tutti siamo indotti fin da bambini a pensare (a credere), che il supremo destino delle nostre esistenze debba stare in mani ultraterrene, che il giudizio finale debba appartenere a qualcuno (i posteri) o a qualcosa (Dio) che sta oltre il nostro limitato istante di vita. Solo così, lasciandone le sorti in mano a un giudice altro che sia al di fuori della limitata vita umana, riusciamo a sopportare le perenni ingiustizie ad opera dei potenti.
Innocenze o colpe, ingiustizie o ingiustizie, ogni religione li mette idealmente fuori dalla nostra portata di azione così che la vita buona rimane sempre solo una incerta promessa.
Il Potere invece, o avoca a se stesso ogni decisione, o non è.







sabato 23 maggio 2015

SHINING E L'ETERNO RITORNO DI KUBRICK...


Se Kubrick fosse un simbolo sarebbe l'Uroboro, perché tutto il suo cinema è legato alla teoria dell'eterno ritorno. L' Uroboro è un simbolo associato all'alchimia, allo gnosticismo e all'ermetismo, raffigurato da un serpente che si morde la coda, esso rappresenta la natura ciclica delle cose, quella dell'Uno-Tutto e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo che ricomincia dall'inizio dopo aver raggiunto la propria fine.
La poetica del regista si basa essenzialmente su questo pensiero filosofico e sapienziale, e tutti i suoi film sono incentrati sulla circolarità della natura, sull'eterno respiro e moto perpetuo dell'inspirare ed espirare cosmico. 2001: Odissea nello Spazio o Arancia Meccanica, ma un po' tutta la sua filmografia, sono ottimi esempi per comprendere i temi della circolarità e del "ritornello".
Shining è un altro suo capolavoro che si basa sulla rappresentazione dell'Uroboro.


In Shining l' Overlook-Hotel, ovvero il "castello dell'impero", nell'accezione letteraria più kafkiana, rappresenta il potere temporale, oggi incarnato dall'America. Sistema fondato e celebrato attraverso il sacrificio di sangue degli indiani, ma potrebbe essere qualsiasi popolo sottomesso della storia dell'umanità. Le sue fondamenta sono state edificate sopra il cimitero dei nativi, nella miglior tradizione pagana occulta secolare, che talvolta ha eretto i suoi templi sul letto dei morti per ragioni magiche ed egregoriche. Questo forse per avere il controllo della via di comunicazione preferenziale con il basso astrale e della via degli inferi, una sorta di terra di mezzo con i suoi passaggi e le sue porte dimensionali, dove il tempo scorre diversamente e dove tutto si ripete, una sorta di eterno ritornello antropomorfo.
Il fantasma del vecchio guardiano che uccise le due figlie gemelle e le apparizioni dei personaggi che abitarono quel mondo, sono il risultato delle forme pensiero plasmate e consolidate dal sacrificio rituale e rievocate dalla medianicità del bambino attraverso la luccicanza (come Lucifero, portatore di luce e verità, figura positiva), fanciullo che, nella sua simbolica purezza, svela l'arcano, denuda il re e sconfigge nel finale il "suo" Minotauro interiore dentro il labirinto cnossiano, ovvero uccide il padre e spezza il sigillo magico nero (in realtà, il "male" o semplicemente il suo involucro, rimane ibernato, come un vampiro pronto a tornare in vita nel caso qualcuno gli tolga il paletto dal cuore).
Per comprendere meglio il tema alchemico della circolarità, Kubrick ci mostra nell'ultima sequenza del film, una foto in bianco e nero del 1921 dove Jack Nicholson celebrava una festa d'epoca insieme a personaggi altolocati. Essa rappresenta l'eterno ritorno e il continuo divenire del male che replica se stesso, attraverso una determinata ritualità.
Jack è sempre LUI nella foto, non è mai cambiato il modus operandi, la celebrazione si ripete ad infinitum come in un loop.
Un apparente lieto fine, dove il mostro in realtà non muore ma rimane sopito sotto il ghiaccio, pronto a riemergere dall'abisso, dal basso astrale.


Il vecchio guardiano, sotto forma di fantasma, esegue una sorta di passaggio di consegne tra il vecchio ed il nuovo ordine costituito, egli spiega dettagliatamente a Jack che, per mantenere l'ordine, bisogna dare l'esempio con la forza e lo invita a sacrificare il figlio e la moglie, come sempre è avvenuto, perché il Tempio prevede il tributo di sangue in suo onore.
Quindi lo istruisce per essere il nuovo Guardiano del castello, o colui che temporaneamente dovrà gestire il comando, colui che servirà fedelmente l'egregora fondativa della società occidentale.
Un'accusa politica TOTALE al sistema temporale umano, schiavista e capitalista, un suo svelamento dal profondo, entrando fino ai cluster della sua matrice.
E' interessante notare come Kubrick abbia ribaltato il termine Murder, volendo indicare allo specchio REDRUM (ovvero Red Room, "stanza del rito di sangue"), attraverso la medianicità del piccolo protagonista che percepisce ciò che sta per accadere, perché è sempre accaduto e sempre accadrà.
Il figlio come il padre ha determinate sensibilità, il figlio è il PADRE prima di scegliere la metà oscura, o meglio, ne rappresenta la parte positiva, archetipica, originale non corrotta, e come sensitivo si sintonizza nel NON-TEMPO, cogliendo ciò che avverrà essendo già avvenuto, avvenendo...
La scritta firmata di rosso sangue viene visualizzata sulla porta della stanza, porta che si mostra come il monolite di 2001, come porta dell'oracolo del rito che lo attende, entità che non riuscirà a cannibalizzarlo in forza del ricordo primigenio, perché il piccolo rappresenta un archetipo più forte, inarrestabile, ovvero la forza motrice universale della coscienza di Amore, nell'accezione di forza energetica progressiva del "PANTA REI". Consapevolezza rappresentata dalla luccicanza, dalla sua natura ILLUMINATA, luciferina, positiva contro il nemico divisorio "diaballo", Padre da uccidere, ergo, da superare per rinascere, perché la ruota della vita prevede questo processo, perché questo processo è la materia della natura stessa.


Shining ha diversi piani di lettura, oltre all'appena citato tema dell'eterno ritorno e al tema della celebrazione del rito ancestrale di sangue, il regista inserisce, quasi per gioco, alcuni elementi e messaggi più o meno celati in particolari apparentemente casuali, in realtà, messi in scena meticolosamente.
Attraverso questi elementi, Kubrick rappresenta talvolta se stesso come parte di quel potere occulto che critica e combatte, per avere in qualche modo "venduto l'anima" dopo aver realizzato, oppure solo aiutato a realizzare, il documentario NASA del noto Moon Fake.
Il regista lascia vari indizi sull'Apollo 11 mostrandolo platealmente sul maglione del bambino e in una certa numerologia, per esempio nel numero della camera della stanza proibita...
Si prende gioco del sistema e contemporaneamente espia la colpa attraverso una sorta di autocritica, giustificandosi sull'impossibilità di mantenete quella purezza esibita attraverso il piccolo protagonista, come a definire, in ultima analisi, la doppia natura dell'uomo, benigna e maligna, senza ergersi mai a giudice, e lo fa in assenza totale di falsi moralismi.
Kubrick ha fatto parte della Prometheus Fire ed altre Fratellanze, era persona con grandi conoscenze iniziatiche, non era un regista qualunque, fine intellettuale e mago in tutti i sensi del grande schermo, specchio della vita e della natura. Questo è solo un aspetto ulteriore, forse una sorta di firma, ma ritengo che il tema dell'Uroboro e quello rituale svolto nel Tempio, castello avatar in cui scorre il sangue millenario versato in nome di un'idea magica fondativa, siano le chiavi interpretative principali della sua poetica.


Come Fellini, come Bergman e come i grandi registi della storia del cinema, Kubrick replica sempre se stesso, fa sempre o quasi sempre lo stesso film, svela il modus operandi del Potere Costituito, tratta la sua messa in scena, facendone una critica negli anni sempre più radicale ed anarchica.
Il fulcro del suo cinema è la filosofia dell'eterno ritorno contemplata in maniera ossessiva, sia nel bene che nel male, sia del bene che del male, del loro superamento e poi ancora un altro giro di ruota... 
In 2001: Odissea nello Spazio Kubrick, dopo un lungo viaggio astrale INTERIORE, vede se stesso fuori dal tempo, in un punto zero metafisico dove è contemporaneamente viaggiatore, vecchio e infine feto astrale, "Uno e il Tutto", mostrando una profonda visione spirituale laica e comprensione della natura umana. Anche se in maniera differente da Shining, pure in Eyes Wide Shut, c'è lo svelamento del potere occulto dietro le quinte, ma la critica al sistema viene fatta in diversi modi anche nei suoi film di guerra come Orizzonti di Gloria, più in termini politici, e Full Metal Jacket, in termini ancora squisitamente sacrificali; la guerra vista come il teatro di un rito allargato, più ampio, ma sempre legato alla natura maligna dell'uomo che uccide il suo prossimo, uccidendo se stesso allo specchio.


E, allora, ecco perché nel finale di Eyes Wide Shut, troviamo la maschera della festa del Cerchio Magico riposta sul letto, essa rappresenta un po' uno specchio del protagonista, lui prima e lui dopo, in un eterno circolo vizioso. E' stata adagiata sul cuscino come avvertimento? E' lui che la posiziona sul letto, scordandosi di averlo fatto precedentemente e scordandosi di "averlo sempre fatto"?
E' la Donna Scarlatta, simbolicamente incarnata dalla moglie rossa Nicole Kidman, ad averla riposta come affermazione del suo potere femmineo ancestrale sull'uomo, mero strumento passivo del rito? 
E' la Rosa che lo attende, nella sua eterna esplosione ed implosione floreale e sistemica?
Chissà...


martedì 12 maggio 2015

SUSPIRIA E LE TRE MADRI...


Suspiria è da molti considerato il capolavoro assoluto di Dario Argento.
E' un film, che per alcuni spettatori distratti potrebbe risultare solo un classico vecchio Horror dalle tinte gore e poco più, invece, è una meravigliosa fiaba nera neanche troppo fantastica.
E' una metafora visionaria ed onirica del sistema rituale delle società magiche, in una loro accezione deviata e radicale. Più "pop" e pulp di Rosemary's Baby di Polanski, ne ricalca il percorso, ne mostra i sentieri, però da un punto di vista più fantasy ed analogico.
Esce nel 77, numero non casuale che richiama il Liber Legis e il numero magico 7.
Viene elegantemente descritta la cerimonia sacrificale che alimenta il corpo alveare della Regina Nera, ovvero il collegio per giovani figli d'arte, un involucro rosso sangue che cela patti e tributi di sangue offerti in suo onore.
Edificio di Friburgo, città scelta per l'ambientazione, dimora tetra e sinistra insieme alla Foresta nera che evoca quel clima pauroso di certe favole del passato.
Metafora e allo stesso tempo, parodia del sistema millenario gerontocratico, basato sul nutrimento di giovani vergini per assicurarsi energia animica e vita eterna, le Tre Madri, di cui Suspiria è il primo episodio ed il meglio riuscito, sono la materializzazione antropomorfa di 3 archetipi che appaiono, in forma diversa ma simbolicamente identica, anche nello Sepher Yetzirah, considerato il testo esoterico cabalistico di riferimento della cultura ebraica, per citare una delle fonti a noi più vicina e riscontrabile.


Le tre Madri appaiono come: Aleph (Lachrymarum), Mem (Tenebrarum), Shin (Suspiriorum), che corrispondono a Aria, Acqua, Fuoco.
"Tre Madri Aleph, Mem, Scin; il loro fondamento il cavo dell'innocenza e il cavo del peccato, e il linguaggio termine ondeggiante fra i due. Tre Madri Aleph, Mem, Shin. 
Segreto grande, meraviglioso e occulto e magnifico e suggellato con sei anelli: ed escono da essi Aria, Acqua eFuoco, e da essi sono nati i Padri e dai Padri le generazioni. 
Sappi, giudica, medita come il Fuoco porta l'Acqua."
Sepher Yetzirah cap.2


L'alfabeto ebraico è composto da 22 lettere. L'antico testo cabalistico Sepher Yetzirah ("Libro della Formazione") divide queste lettere in tre gruppi: tre madri, sette doppie e dodici singoli. 
I singoli corrispondono ai dodici segni dello zodiaco, mentre i doppi corrispondono ai sette pianeti classici. Le tre lettere madri, Aleph, Mem e Shin costituiscono le coordinate fondamentali dell'universo (Sopra-Sotto, Est-Ovest, Nord-Sud) e corrispondono agli elementi Aria, Acqua e Fuoco. Fuoco e Acqua sono forze opposte come ascendente / discendente, il cielo / terra, Aria è l'elemnto riconciliatore. I corrispondenti colori per Aria, Acqua e Fuoco sono giallo, blu e rosso, come i colori primari, utilizzati massivamente soprattutto nei primi due capitoli della trilogia...

LA MAGIA E' QUELLA COSA CHE OVUNQUE, SEMPRE E DA TUTTI E' CREDUTA... 
cit.


"La Madre dei Sospiri." L'elemento Aria è rappresentato nel finale in diverse sequenze, come lo spostamento vorticoso di mobili ed oggetti nella stanza della Regina Nera, nel sospirare inquietante e bizzarro di Helena Markos mentre russa, dal vento che avvolge tutto e tutti ed interviene dopo la morte della strega.
In Inferno il blu è il colore dominante, colore corrispondente per "Mem".
Mentre in Suspiria il colore dominante è il rosso, corrispondente per "Shin".
Shin, in realtà significa neve e non fuoco, in ebraico, MA... “Anche se i vostri peccati fossero rossi come scarlatto, diventeranno bianchi come neve”.
Questa antinomia di significati si può intuire osservando il codice nascosto nella sequenza di neve sheleg: Shin – Lamed – Ghimel. Shin è la lettera del Fuoco, e l’abbinamento Lamed Ghimel (oltre che “log”, un’unità di misura dei liquidi), si dice contenga l’idea del “profondo”.
Quindi sheleg potrebbe essere: “la profondità del Fuoco”. È come se, andando nell’abisso più interiore del fuoco, trovassimo il suo opposto: il freddo della neve.
Tuttavia, Argento mescola tutti gli elementi in ogni film (tutte le madri sono presenti in quanto sono una unità). 


In Suspiria gli elementi fuoco e acqua sono presenti in continuazione, troviamo l'acqua nella scena della piscina ed il film inizia e finisce con la pioggia battente.
L'acqua è anche presente in Inferno nella cantina della dimora di Mater Tenebrarum, una cantina completamente allagata che rappresenta una sorta di abisso infernale.
Molti sono i simboli veicolati nella stanza della Regina Nera, il Delta con occhio onniveggente, simbolo religioso e massonico, il pavone, piramidi nascoste in oggetti lucenti manovrati per controllare la mente delle giovani vittime e la maniglia della RedRoom a forma di Iris, senza considerare i temi floreali e l'architettura che ricorda un certo espressionismo carico di suggestione e mistero.
L'Iris simboleggia la fede e la speranza ma anche il desiderio di trasmettere un messaggio dove si danno buone o cattive notizie, per fare gli auguri in generale e in particolare a chi sta per iniziare qualcosa d'importante. Nonostante la sua bellezza e il suo aspetto abbastanza riconoscibile, l'Iris è stato spesso confuso con il Giglio.
In Inferno l'architetto sulla sedia a rotelle che vive nell'edificio, personaggio lugubre e misterioso, è una sorta di prigioniero allattato dalle Madri, è colui che sottilmente ne sorregge le fondamenta, al tempo stesso sovrano e servo della Trinità nera. Rappresenta la metafora del mondo in cui viviamo, la casa delle streghe è come è la casa che ha costruito il grande architetto, cuore della matrice ma forse utile idiota dell'egregora secolare del cerchio magico. 
Nella mitologia delle Tre Madri, l'architetto costruì le tre case e poi fu imprigionato. 
Come se Dio fosse stato usurpato e imprigionato da tre streghe cattive che governano il mondo in segreto attraverso dolore, la morte ed il sacrificio rituale, o, forse più semplicemente, l'altra faccia o la vera natura del demiurgo cristiano o dell'altra faccia della cristianità, quella nascosta da un segreto floreale. 


Curiosa è la lapide nell'edificio di New York, sempre in Inferno, di G. Gurdjieff, dove si narrà che vi soggiornò durante 1910, e anche i non casuali riferimenti a Verdi ed il Nabucco che fanno pare della colonna sonora, anche nella versione riarrangiata da Keith Emerson. Essi sono riferimenti massonici importanti, un po' come dire che si sta parlando di certi mondi e cosa rappresentano all'interno della nostra cultura occidentale, certe simbologie e metodologie, certi linguaggi e certi codici.
Anche il nome dell'antiquario, Kazanian, è da menzionare, nome che ricorda l'assonanza con cazaro, popolo di origine turca presente sul Mar nero, che confluì più tardi a formare parte delle nuove etnie ebraiche, mescolandosi con slavi e popoli nordici e germanici.


Volendo allargare il discorso, attraverso certi particolari, Argento mette in scena una rappresentazione metastorica di certi mondi che hanno conservato tradizioni occulte, talvolta sfociate in arte magica deviata, talvolta custodi silenziosi di un archivio millenario sapienziale, mondi che oggi si identificano con il potere dietro le quinte, con certe società magiche che si nutrono delle nostre anime, come le Tre Madri Nere si nutrivano del sangue delle giovani vittime sacrificali.
Un' opera che svela la cerimonia nera che sta dietro al sistema, un sistema basato e plasmato sul rito sacrificale, noi come giovani cavie collegiali guidate dal Magus di turno.



http://www.everythingisundercontrol.org/nagtloper/write/l1.php
http://www.fuocosacro.com/pagine/cabala/letteremadri.htm
http://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato_dei_fiori/significato_simbologia_dell_iris.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Le_tre_madri




martedì 5 maggio 2015

1°MAGGIO SOCIAL EXPO...


ORIGINI DEL MALE E MODUS OPERANDI:
Intervista di Andrea Cangini, Quotidiano Nazionale (Il Giorno /Resto del Carlino/La Nazione), 23 ottobre 2008:
Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d’essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico Pci ma l’evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.
Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».
Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E’ dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...
Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all’inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com’era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c’è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente»


MAGGESE, LA FESTA DEL RACCOLTO: 
(Dalla raccolta della coltura precedente sino alla prima lavorazione nasce e si sviluppa durante l'autunno-inverno una vegetazione spontanea la cui produzione di erba può esser sfruttata per l'alimentazione animale) cit.

Tutto torna, la storia si ripete, il modus operandi è sempre lo stesso, anche se oggi c'è la novità della rete con tutto quello che ciò comporta.
Infiltrati e teppisti che a ruota bruciano la città lasciati indisturbati, magari arrestandone qualcuno come palliativo di Stato, magari proprio qualche sfortunato infiltrato scambiato per qualche studente rissoso e bastonato a dovere: "Sono un collega, sono un collega, fermi per carità !!!"
La celebrazione dell'EXPO in concomitanza paradossale e voluta con il 1° Maggio dei lavoratori, è veramente una cattiveria di Stato, il gusto sadico dell'esercizio del potere, la manifestazione dell'impunità del più forte, quasi a sigillare simbolicamente l'egregora del Magus.
In realtà un ottimo esperimento ingegneria sociale, amplificato dai media ed in concomitanza con i tagli alla scuola dove, invece, gli insegnanti che hanno pacificamente urlato i loro diritti sacrosanti calpestati da leggi liberticide e filo-padronali a Bologna, sono stati COSSIGHIANAMENTE caricati senza pudore.
La funzione del caos lasciato scorrere, legittimo o meno è un'alto livello di discorso, a Milano fa da contraltare al corteo di Bologna, dove l'unica cosa che è stata lasciata scorrere, è la macelleria sui manifestanti pacifici e pieni di giuste rivendicazioni e brutalmente annichiliti.
Mentre la celebrazione dello show room EXPO è stato trasformato, volente o nolente, in un fenomeno SOCIAL, sia per che quel riguarda i messaggi non tanto subliminali ai giovani di lavorare gratis e di farsi le scarpe l'uno con l'altro per far parte della crew dello status quo, sia per quanto riguarda il rito annunciato dello scontro di piazza pilotato e sviluppato sull'effetto domino dell'input violento iniziale, a Bologna è stato tutto più chiaro.
Chi osa contestare Renzi prende le botte, senza se e senza ma..
A Milano i fatti accaduti pur essendo reali, sono stati soprattutto esperimento SOCIAL, dove è stato premiato l'aspetto filmico, il gusto proibito del selfie, dove i media volutamente hanno amplificato certi episodi più in linea con il mood della rete.


Il 1° Maggio abbinato al fenomeno concettuale dell'EXPO  e alle immagini di guerriglia urbana più o meno pianificata, è stato come un film interattivo, dove alcuni partecipanti hanno svolto un gioco di ruolo, con tanta voglia di selfie e di esserci, non tanto per la lotta antagonista, ma per il gusto di condivisione, come se il teatro meneghino fosse una piattaforma virtuale, un videogame di ultima generazione.
A Bologna la contestazione al Premier del Giglio fiorentino, invece, pur essendo anch'essa oggetto della divulgazione digitale, è stata più reale, più vivida, e non a caso più repressa, NON A CASO!!!


Questa sottile distinzione, simbolica e percettiva, tra i due eventi, è il goal che deve essere raggiunto attraverso la propaganda. Ingegneria sociale urbana...
Di questo 1° Maggio rimarrà solo l'intervista del bimbo-minkia nazionale che rivendica il diritto di esserci in quanto EVENTO, e non potendo cliccare MI PIACE, si auto-piaccia nella famosa intervista tra un "cioè, cioè" e un "facciamo casinooo", con la Moretti calda in mano e un I-phone sempre carico, pronto a filmare gattini e manganelli...
Non è il contenuto di ciò che ha detto ingenuamente il ragazzo ripreso dal TG, è il fatto SOCIAL che si è fatto intervistare dallo stesso sistema che denuncia a parole come fosse un gioco di ruolo.
Io CRITICO l'aspetto simbolico dell'atto, non tanto la legittima voglia di esserci, di partecipare, con o senza cognizione di causa a seconda dei punti di vista, critico la VIRTUALITA' della fenomenologia SOCIAL che appiattisce ed annulla la lotta.
Rimarrà questo, oltre a tanti infiltrati vestiti di nero, simili a quelli già visti scendere dalle camionette a Genova nel 2001, mentre la Festa dei Lavoratori è stata fagocitata, implosa insieme a coloro che rivendicavano con coscienza di classe la storia e le ragioni della ricorrenza, di loro non si sa nulla, non si deve sapere nulla.
Annullata tra un obsoleto e stantio concerto di Stato e qualche selfie di troppo, rimarrà infine solo qualche salone vuoto dell'EXPO che funge da Biennale dell'orrore, un monumento vacuo e sonoro, file interminabili di annoiati visitatori senza identità in cerca di ristoro tra un sushi della Monsanto e un chicco di caffè sospeso per aria, irraggiungibile ma tanto chic, Bio e aristofreak, mentre fuori veniva proiettato il film " 1° Maggio Festa dell'EXPO"...
Rimarranno solo gli indumenti dei Black Bloc come cimeli, magari qualcuno li rivenderà su Ebay, lasciati nel guardaroba stradale, lasciati come firma; hanno avuto il tempo di spogliarsi e di fare la performance di Arte Povera.
Milano teatro di una nuova Biennale interattiva, un flash mobe in progress...
Un grande esperimento sociale, anzi SOCIAL...