lunedì 23 novembre 2015

SIMBOLISMO VENERDI' 13 E NEO-MEDIEVALISMO DELLA POLIZIA RELIGIOSA SAUDITA...


Gli attentati di Parigi sono stati fatti in un giorno particolare, non uno a caso, ma in una data piena di simbolismi e ricorrenze, di suggestione. Una firma chiara che sigilla l'evento e traccia il territorio, come fosse il nome dell'autore del romanzo, un romanzo criminale reale, in quanto la realtà spesso supera la fantasia.
Leggiamo insieme quanti accadimenti e significati si porta dietro il VENERDI' 13...

Molte storie moderne sostengono che la credenza secondo cui il giorno venerdì 13 porti sfortuna, si sia originata venerdì 13 ottobre 1307, quando Filippo IV di Francia diede l'ordine di arrestare tutti i templari. Tuttavia, sebbene il numero tredici sia storicamente considerato un numero sfortunato (convenzionalmente i commensali dell'ultima cena sono 13), sembra che la sua associazione con il giorno venerdì risalga ai primi anni del XX secolo. (wikipedia)

Se sul calendario il numero 13 cade di venerdì, allora tale combinazione viene definita "il venerdì nero". La superstizione intorno a questa data però ha origine, o comunque prevale, nel mondo anglosassone. In Italia, infatti, credenze di segno opposto, ritengono fortunato il giorno 13 (salvo, magari, si tratti proprio di un venerdì) e sfortunato il venerdì 17.
Cerchiamo di ripercorrere un po’ la storia di questa superstizione così diffusa, per capire da cosa ha avuto origine.
I simbolismi della tradizione, sia il venerdì che il 13 come numero in sé, trovano da sempre radicate tradizioni, non solo in Occidente, che li considerano come fattori negativi o infausti.
Il più evidente simbolismo, almeno per la nostra cultura, si trova nel novero dei commensali dell’Ultima Cena, con il tredicesimo del presenti, Giuda, che si rende traditore di Gesù, il quale proprio di venerdì muore sulla croce. Da questo deriva la superstizione, diffusa ancora oggi, intorno al fatto di partire per un viaggio in una comitiva di 13 persone, o essere in 13 a tavola, soprattutto quando ciò avviene per l’arrivo inatteso di un tredicesimo invitato: è come se prendesse il posto nefasto di Giuda.
Queste credenze vengono spesso combinate al significato attribuito al giorno venerdì, anch'esso quindi di probabile origine religiosa. Da qui deriva la superstizione del venerdì combinata col 13. Nella tradizione biblica il venerdì è anche il giorno della tentazione di Adamo ed Eva, dell’inizio del Diluvio Universale e della distruzione del Tempio di Salomone.
Nella Roma pagana il sesto settimanale rappresentava il giorno delle esecuzioni, come più tardi in Inghilterra per l’impiccagione dei condannati. Nel Nord Europa, il venerdì è il giorno dedicato alla dea Freya (Friday in inglese, Freitag in tedesco), che se può coincidere nel ‘dies Veneris’ con la figura di Venere, possiede rispetto alla divinità greco-romana l’ulteriore caratteristica di essere protettrice delle arti magiche, e per estensione del culto delle streghe.

Fischer chiama tredici il fattore Geova poichè alcune parole della lingua Ebraica sono state ispirate dall'essenza di Geova il cui valore numerico è 26, cioè uguale a 2 x 13. Le parole seguenti hanno tutte un valore numerico (gematria in "N") il cui fattore comune è 13:
o Moses (Mosè), 351= 27 x 13;
o Giuseppe, 156= 12 x 13;
o Isaac (Isacco), 208= 16 x 13;
o Abraham (Abramo), 104= 8 x 13;
o Torah, 611= 47 x 13;
o Jacob (Giacobbe), 182= 14 x 13;
o Israele, 546= 42 x 13;
o Sinai, 130= 10 x 13;
o mese, 312= 12 x 26= 12 x 2 x 13;
o la divinità scritta in ebraico, [aleph], [he], [beth], [he], 1+5+2+5= 13.
Anche usando la gematria in "n," le parole seguenti hanno in comune il fattore 13:
o Elohim scritto in ebraico, [aleph], [lamed], [he], [yod], [mem finale], 1+12+5+10+24= 52= 4 x 13;
o Amen scritto in ebraico, [aleph], [mem], [nun finale], 1+13+25= 39= 3 x 13.

E anche il valore numerico della parola
o "uno," [aleph], [heth], [daleth], 1+8+4= 13, ed
o amore, [aleph], [he], [beth], [he], 1+5+2+5= 13, in ebraico; ed il valore numerico del nome di
o Gesù in ebraico, [yod], [he], [waw], [shin], [ayin], è 10+5+6+300+70= 391, dà 13 per riduzione (cioè 3+9+1=13, n.d.t.).

Nella Bibbia di Ostervald, il Vecchio ed il Nuovo Testamento contano 1040 capitoli per un totale di 66 libri. E 1040= 80x13. In più, sempre nella Bibbia di Ostervald, il Vecchio Testamento conta 780 capitoli per un totale di 39 libri, e 780= 60 x 13.
· Il numero 13 sarebbe, in un certo modo, in correlazione col nostro pianeta Terra che è chiamato in israelitico Eretz e che è scritto [aleph], [resh] e [tzade]. 
La lettera [tzade], messa alla fine di una parola, non ha come valore 90 ma 900. Il valore numerale dà, perciò, 1+200+900= 1'101. Questo numero, interpretato nella base matematica due (binario), è equivalente al numero 13 nella base decimale.
· Il valore numerico della parola israelitica BEV, che significa “caos”, dà 13.VENERDI 13...


Dal simbolismo storico e metastorico, passiamo alla cruda realtà dell'agenda nera di certi poteri forti che, nell'ARABIA SAUDITA vede incarnato una forma di totalitarismo da prendere come esempio futuro di Governance, ovviamente da adattare al mondo occidentale in senso tecnocratico, ma comunque un modello di società classista e medievalista utile alla gestione delle sempre più numerose masse popolari.

NEO-MEDIEVALISMO DELLA POLIZIA RELIGIOSA SAUDITA...
(un modello di sistema per le avanguardie occidentali neo-aristocratiche)
Se proprio dobbiamo svuotare gli arsenali militari contro paesi arabi e fare crimini di Stato (è una provocazione, in quanto non auspico nessun conflitto bellico), almeno bombardiamo l'ARABIA SAUDITA e non la Siria e il finto Stato dell'ISIS che è una sua pagliuzza, finanziata e ben nutrita da quella monarchia, nostra alleata.
Sarebbe come combattere la mafia bombardando la casa di un singolo scugnizzo che è andato a riscuotere il racket da un commerciante, finanziando ed alimentando i suoi mandanti. E' abbastanza surreale.
Un paese con la POLIZIA RELIGIOSA e con i Califfi criminali miliardari che tengono in schiavitù la popolazione, non può esistere.
Il problema che queste teocrazie malate naziste e fondamentaliste sono i peggior kapo' del sistema capitalista occidentale e nessuno oserà mai proferire parola, anche quando giustiziano artisti e semplici dissidenti come FAYAD.
Vediamo tutti un RENZI in visita dai Califfi criminali che fa da zerbino tra un salam e una battuta risicata.

Le motivazioni della sua condanna e della sua esecuzione gridano vendetta e dovrebbero iniziare a suscitare scalpore nella comunità internazionale, non solo per il record di omicidi di stato dell'ARABIA SAUDITA contro il suo popolo schiavo, una delle più feroci dittature di tutti i tempi da far impallidire nazismo e stalinismo, ma perché nel loro apparente MEDIEVALISMO, sono l'avanguardia e l'esempio principale per certi poteri forti neo-con occidentali che usano il terrorismo per spostare l'asse a destra e in direzione neo aristocratica.
Sono il modello che alcuni ILLUMINATI NERI vogliono implementare anche in occidente.
I vari PATRIOT ACT, le LORO "augurabili" restrizioni dei diritti civili, dei diritti di sciopero, di distruzione dei diritti dei lavoratori, della libertà di parola, le voglie non tanto nascoste di censurare la rete, il desiderio dell'arrivo dell'uomo della provvidenza che imponga la nostra sharia, vanno nella direzione conservatrice e reazionaria che stanno progettando passo dopo passo.
Il discorso è complesso perché i poteri forti neo aristocratici che utilizzano crisi economiche, strategie della tensione e, subito dopo, guerre imperialiste, mostrano alla massa che sono gli islamici, coloro che vorrebbero imporre le loro dottrine, mentre nella realtà dei fatti, siamo noi che stiamo rubando a quei paesi certi modelli di pensiero.

L'HATHOR PENTALPHA, URLODGE di estrema destra neo aristocratica, ci farebbe la firma nel trasformare tutto l'occidente in un'immensa ARABIA SAUDITA regolata da una tecnocratica SHARIA, una sorta di Petrol-monarchia del futuro.
Un neo-medievalismo come obiettivo, come tappa finale di un lungo percorso, tappa che assicura la conservazione del potere a coloro che da anni dominano la scena internazionale con il sangue ed il terrore.
L'occidente distrugge solo i paesi musulmani moderati o comunque non allineati, quindi è alleata di quelli più criminali.
Ha distrutto esempi di laicità islamica che, con tutti i loro limiti, vedi Libia, avevano creato modelli socialisti ed indipendenti, modelli che avevano creato benessere sociale in perfetta contrapposizione alle dittature SAUDITE.
Perché Israele non critica l'ARABIA SAUDITA, ma reprime i palestinesi?
Perché l'ISIS non fa attentati nelle capitali SAUDITE???
Perché nessuno in occidente dice nulla e si allinea al conformismo imperante???






martedì 17 novembre 2015

BA TA CLAN: "VENERDI 13 DI SANGUE E ARENA".


Parigi d'autunno tra foglie morte e note de "Le vien rose" in un Venerdì Nero, un venerdì 13 con tutto quello che si porta simbolicamente dietro e tutto ciò che di suggestivo possiamo attribuire all'evento.
Sette attentati terroristici stravolgono la capitale e tutto il mondo occidentale, colpiscono diversi punti della città, locali, ristoranti, stadio di calcio, punti di aggregazione e di svago, di cultura e di arte.
Sono diversi i messaggi da rilevare, le esplosioni durante la partita Francia-Germania riguardano il linguaggio più esplicito, diretto, diciamo politico e servono come monito, sia ad Hollande che alla Merkel, per sacralizzare gli schieramenti in campo, ovvero quelli che verranno definitivamente a crearsi nei prossimi anni, rompendo di fatto il blocco del Brics, che potrebbe alla lunga rappresentare un problema ed un rallentamento dell'espansionismo occidentale.
Da un lato Hollande, premier che ha tradito fin dagli inizi la fazione progressista, mostrandosi facilmente manipolabile per la causa neo-aristocratica, ed utilizzato come ariete per la guerra in Siria da parte del Blocco Nero, e dall'altro la Merkel, già più volte ammonita e redarguita a colpi di scandali industriali, per la sua voglia recondita di allearsi strategicamente a Putin e quindi "opporsi" all'agenda USA israeliana di guerra senza fine in Medio Oriente e di perseguire interessi economici indipendenti. Vladimir Putin e Angela Merkel, secondo quanto ci spiega Gioele Magaldi nel suo libro "MASSONI Società a responsabilità illimitata", furono iniziati presso la stessa Ur-Lodge: la Golden Eurasia.
I due leader si conoscono bene e si stimano, qualche volta sognano una terza via, un contenitore metapolitico che possa contare sul piano diplomatico internazionale, atto ad arginare lo sbilanciamento dell'asse a favore della Governance yankee, contenitore che potrebbe fare da ponte e da interlocutore proprio al Brics, con tutto quello che ne consegue sul piano militare, economico e politico globale.
L'attentato allo stadio di Parigi ristabilisce i ruoli in campo, si assicura le alleanze e ammonisce coloro che vorrebbero prendere il volo, in un colpo solo, e lo fa simbolicamente proprio in un Arena, durante l'amichevole scontro sportivo tra i due paesi chiamati in causa, ma indirettamente indica anche a Putin la strada consigliata da percorrere e che da oggi non potrà più alzare tanto la voce sulla Siria, costringendolo di fatto ad un silenzio assenso a denti stretti riguardo al "Casus Belli". Ricordiamo che recentemente è stato colpito un aereo russo in Egitto pieno di turisti che nessun ha ricordato, e questo è successo per dare un segnale chiaro a Putin.


Gli altri attentati terroristici sono stati pianificati scientificamente in luoghi ricreativi, tipici della nostra cultura europea ed occidentale, il più significativo ed importante attacco è stato sferrato al Bataclan.
Il Bataclan è uno storico locale di Parigi, una sala utilizzata per concerti e spettacoli, che si trova nell’11° Arrondissement, un quartiere nel centro della città.
Il nome del locale è ispirato all’operetta Ba-ta-clan di Jacques Offenbach, che aveva un' ambientazione cinese, piena di draghi e decorazioni orientali, ed è stata rappresentata per la prima volta nel 1855.
Jacques Offenbach nasce a Colonia nel 1819 e muore curiosamente a Parigi nel 1880; è interessante la suggestiva casualità che vede l'artista riunire entrambi i paesi chiamati in causa anche dalla sfida calcistica, attraverso la sua nascita e la sua morte. 
Scrisse la sua prima importante opera nel 1858 dal nome "Orfeo all'inferno"  
La trama riprende, in chiave comico-satirica, la vicenda mitologica della discesa di Orfeo agli inferi per riportare alla vita l'amata Euridice. Nel presentare gli dei dell'Olimpo come meschini e ridicoli personaggi, Offenbach diede all'opera un sapore scandaloso e dissacrante, sotto la farsa, si celava una satira corrosiva del Secondo Impero e della nuova "nobiltà" borghese di Napoleone III. 
Offenbach fu molto legato al suo paese d'adozione, e molti suoi lavori sono di sapore patriottico. 
Ma ciò non l'aiutò quando scoppiò la guerra tra Francia e Germania nel 1870, poiché fu qualificato dalla stampa tedesca come un traditore e da quella francese come una spia di Bismarck. 
Quando tornò a Parigi dopo la guerra, le sue irriverenti operette furono accolte con successo dal pubblico, e segnarono, in concomitanza di fatti politici e militari, la fine dell'impero di Napoleone III. Andato in fallimento nel 1875, l'anno successivo recuperò una buona parte delle perdite in un tour negli USA, dove diede 40 concerti a New York.
Anche qui sono curiose le analogie con quanto di suggestivo ci riporta il simbolismo dietro gli attentati. Come durante la partita di calcio in un freddo Venerdì 13 del 2015, scoppiò la bomba "islamista", l'inventore del Bataclan fu preso tra due fuochi, da quello francese e da quello tedesco, sempre in concomitanza di una guerra e dal suo magico fil rouge che attraversa le epoche ed analogicamente si ripropone ciclicamente, determinando di fatto l'incarnazione dell'egregora dominante perpetua. Ed è interessante come artisticamente si salvò, presentando le sue opere, in primis l'Orfeo all'inferno, proprio negli Stati Uniti, percorrendo di fatto la stessa strada che l'opera militare odierna del terrore vuole indicarci con le sue firme ed i suoi ammiccamenti sottili, ovvero, la lunga via che unisce e plasma il percorso evocativo, dalla Germania, passando per la Francia fino agli Usa.

Ieri "Orfeo all'inferno", oggi gli "Eagles of Death Metal", nome ironico di un gruppo vintage rock sulla via della consacrazione mondiale, il cui nome ironizza sul genere musicale Death-Metal, ma alla luce dei fatti può anche essere tradotto come "Aquile della morte metallica" che ben rappresenta la messa in scena teatrale dell'attentato a suon di Kalashnikov dei terroristi. 
Ovviamente, la nota di colore non poteva mancare, perché la band stava suonando il brano "Kiss the devil", veramente un degno contrappasso ed una sorta di involontaria controiniziazione da attribuire al destino. 
Il teatro Bataclan è stato per decenni di proprietà di due facoltosi ebrei. 
Pascal Laloux, uno degli ex proprietari del teatro, ha detto che il teatro è stato venduto nel mese di settembre di questo anno, dopo 40 anni e diverse minacce recenti da parte di gruppi terroristici islamisti.
Suo fratello Joel, il co-proprietario, ha dichiarato a "Channel 2" che hanno venduto il teatro l'11 settembre ed è recentemente emigrato in Israele. Ha pure dichiarato che ha preso una telefonata dal teatro nel momento preciso dell'attacco, potendo sentire gli spari in diretta.
"I terroristi non hanno regole" ha detto Pascal. "Dobbiamo prendere il toro per le corna nella battaglia contro il terrorismo""la Francia dovrà intervenire".
Una profezia facilmente azzeccata, visto l'intervento immediato della Francia con bombardamenti a tappeto in Siria, o come è più politicamente corretto dire, nello Stato Islamico dell'ISIS...
Come ben vediamo, le suggestioni e le analogie imperano in tutta questa tragedia di sangue, ma sono paradossalmente i fatti più concreti che possiamo rilevare, perché ritengo che le firme e la simbologia veicolata anche dal circo mediatico nelle prime ore, siano piuttosto chiare. E' entusiasmante osservare la prima pagina della Stampa on-line che riporta una Rosa Rossa con una frase scritta in francese: "au nome de quoi?= in nome di cosa?"... 
Ovvero, "In nome della rosa", ma qui a fare i complottisti sono i funzionari della stampa ufficiale.


La mia posizione sui fatti accaduti in Francia è abbastanza chiara, ritengo che gli attentati di Parigi, come quelli passati di Charlie Hebdo, abbiano la stessa matrice, la stessa logica, gli stessi interessi, gli stessi mandanti, le stesse forze oscure che Magaldi indica appartenenti alla UR-LODGE Hathor Pentalpha. 
Forze occulte che si manifestano attraverso l'ISIS, una creatura occidentale che svolge bene in questa fase di globalizzazione imperiale, il ruolo di gruppo terrorista fondamentalista islamico che semina terrore e raccoglie guerre a favore del Blocco Nero, ovvero quel coacervo di forze trasversali neo-aristocratiche votate al caos per ricostruire un nuovo modello unitario in Medio Oriente, a guida USA ed alleati annessi, un Nuovo Ordine Mondiale, in linea con gli orientamenti neo-con, indipendente dalla politica con la P minuscola governativa, in quanto rappresentante vincente dell'attuale back-office del sistema capitalista padronale.
Un contenitore reazionario dei poteri forti, di una certa massoneria NERA che da più di 15 anni persegue precisi obiettivi militari ed economici a suon di bombe, ma potremmo anche espandere il discorso ad obiettivi più SOTTILI ed egregorici, che si contrappone a chiunque gli si presenti innanzi, creando e fortificando in progress, alleanze, alleati ed umili esecutori per la causa, determinando ruoli, plasmando attentati pianificati, alimentando il divide et impera e la paura tra i popoli europei.
L'ISIS, come pubblicamente anche la Clinton ci ricordava, è una creatura occidentale, da noi finanziata, edificata e ben nutrita, utilizzata come strumento puramente bellico per la solita triade che ben conosciamo: PROBLEMA, REAZIONE, SOLUZIONE.
CUI PRODEST???
E' un'entità con più teste, USA, ISRAELE, INGHILTERRA e annessi alleati come la Francia, l'Italia e a scalare, gli altri alleati europei, e teste mediorientali, come la Turchia, la fedelissima ARABIA SAUDITA e relativi satelliti islamici fondamentalisti con tanto oro nero.
Una creatura che, a dispetto di come volutamente ed erroneamente viene presentata dai media ufficiali in tutto il mondo, ha diversi livelli operativi ed organizzativi.


1- Un primo livello basico di arruolamento di fondamentalisti mercenari islamici, che con la religione hanno un rapporto fittizio e strumentale, utilizzati per la propaganda, per la messa in scena di teatri dell'orrore e rappresentazioni da guerra santa, atte a creare il PROBLEMA, che svolgono funzioni primarie, tra le quali anche atti terroristici dimostrativi ed azioni più semplici ed adatte al loro ruolo, ma raramente utilizzate per azioni da INTELLIGENCE che prevedano una metodologia ed un'operatività militare più complessa in join-venture con i Servizi Segreti. Sono le prime avanguardie, i FANTI del 21° secolo, nulla più, gli attuali candidati manciuriani. La loro funzione è soprattutto quella di determinare mediaticamente lo spauracchio dell'umo nero, dello straniero, della guerra di civiltà. Hanno infine una funzione simbolica.

2- Un secondo livello dove operano alcuni reparti speciali di INTELLIGENCE, di Contractor al soldo dei Servizi Segreti di riferimento, dove si pianificano gli interventi militari concertati dall'ALTO, dove è necessaria un'azione bellica più dettagliata, ampliata, complessa e sincronizzata, dove nulla viene dimenticato per strada, se non per ovvi motivi di linguaggio in codice, come accade per i soliti passaporti stranamente rimasti illesi da esplosioni, oppure, sempre dimenticati sul luogo del delitto come a determinare una firma per chi deve capire. 
Dove i testimoni vengono minacciati, schedati, controllati loro ed i loro eventuali filmati compromettenti, che latitano per logiche ragioni, dove esistono più livelli di infiltrati che permettono il realizzarsi di attentati scientifici, matematici, perfettamente coordinati tra loro, coperti da strutture statali subordinate e talvolta ricattate, dove è possibile entrare in ambienti controllati senza essere fermati, dove la logistica ricopre un ruolo predominante, dove la tattica e la strategia militare non possano lasciare nulla al caso, dove esiste un'organizzazione alveare, un corpo unico, come nella miglior tradizione della strategia della tensione storica, passando per l'11/9, fino ad oggi in Francia.

3- Un terzo livello che è rappresentato dalla stanza dei bottoni del Network, che coordina e pianifica l'agenda terroristica per ovvi motivi espansionistici e di potere, formato da quelle UR-LODGE, indicate precedentemente, da Poteri Forti che controllano le multinazionali del petrolio, delle armi, della droga, delle principali industrie mondiali di ogni settore, di certi ambienti neri magici iniziatici, vicini a posizioni naziste e neo-aristocratiche, ad Emirati e sultanati che supportano le operazioni, facendo da ponte e da kapò del macro sistema occidentale con quello arabo e fondamentalista, con ambienti ALTI militari, fino a chi controlla la proprietà dei media principali che servono ad alimentare la sacra fiamma del plagio emozionale. Poteri trasversali che si contrappongono, oggi primeggiando, ad altri più moderati che talvolta diventano complici ricattabili, oppure a minoritarie fazioni progressiste ancora troppo deboli, ma soprattutto, si giovano del fatto che la maggioranza silenziosa è con loro, perché gli è stato presentato su di un piatto d'argento un capro espiatorio, come nella miglior tradizione rituale massonico reazionaria. 
Siamo noi INGENUISTI i miglior alleati e fedeli del culto di ISIDE, noi che abbiamo avuto in dono come zuccherino, la possibilità di esercitare il nostro razzismo sugli altri, o di creare ulteriori scale sociali che dividano tutto il popolo, dove esiste sempre uno sotto di noi da guardare dall'alto in basso, replicando in piccolo lo stesso schema piramidale mutuato dai nostri padroni, nell'illusione di sentirci più forti, noi che siamo stati rieducati al divide et impera e ad indicare il nemico pubblico numero uno che, guarda caso, è sempre rappresentato dall'uomo nero che le elite di ogni latitudine ci impongono e di buon grado accettiamo, come nel miglior gioco di ruolo che si possa immaginare.

Allora, benvenuti tutti al BA TA CLAN, entrate ed ascoltate il bacio del diavolo, tra mattanze e champagne moltov, tutti attori di una rappresentazione teatrale dell'orrore, di cui non conosciamo la fine... Spettatori improvvisati, vittime ed un po' carnefici tra Sangue e Arena.




martedì 10 novembre 2015

SUBURRA E I 7 GIORNI PRIMA DELL'APOCALISSE...




Vi presento un bel film uscito nelle sale ad ottobre di Stefano Sollima dal titolo Suburra e lo dedico provocatoriamente a chi non ha mai amato l'ex sindaco Marino, coloro che illusoriamente aspettano l'uomo della provvidenza senza capire che da oggi tornerà quel clima politico ben rappresentato dal film in questione.

La Suburra (Subura dal latino sub-urbe) era un vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma situato sulle pendici dei colli Quirinale e Viminale.
Poiché la popolazione della parte bassa del quartiere era costituita dal sottoproletariato urbano che viveva in condizioni miserabili, benché affacciata su un'area monumentale e di servizi pubblici, il termine suburra ha ancora, nel linguaggio comune, il significato generico di luogo malfamato, teatro di crimini e immoralità.


Sette giorni prima dell'Apocalisse:
Nel film ci sono un po' tutti i protagonisti del romanzo criminale romano, dai fascisti figli di fascisti della Banda della Magliana ai politici cocati in cerca di sensazioni forti prima di tornare al focolare domestico, dagli zingari cravattari mafiosi e sanguinari ai picchiatori di strada, dai killer della mafia ai tossici disperati, dal Papa che vuole dimettersi perché non regge la sua leadership in odor di scandali che travolgono la sua fazione di riferimento, fino alla catarsi finale con l'estirpazione del MALE, che ciclicamente tornerà ad incarnarsi dopo l'apocalisse annunciata...
L'impianto narrativo e le storie che si inseguono e si intrecciano sono notevoli e vanno a plasmare il castello di carte criminoso su cui regge l'intera vicenda che verrà destrutturato dagli intoppi che intralceranno il suo fluire.
Una sceneggiatura ben scritta e tratta da un romanzo di De Cataldo, persona informata su certi fatti e che si prende il lusso di romanzare verità valide per tutte le stagioni, anche se il regista ha ambientato la storia in questi anni ed inserito elementi importanti, come la presenza del Papa ed altre sfumature che rendono il film più universale.
Ci sono diverse sottotrame ed è basato su una sorta di cosmo dove tutto ciò che si muove, innesca dei processi di causa ed effetto su altri piani ed il micro-cosmo si riflette sul macro.
Alle dimissioni di un Papa ne consegue un passaggio di consegne tra mafie e diverse lotte intestine tra criminalità, come per dire che, ad un battito di ali ne deriva uno tsunami, come nel macro mondo esiste una lotta intestina tra poteri forti interni del Vaticano, nel micro mondo esistono guerre fratricide per guadagnarsi ed annettersi territori di conquista.
I piccoli personaggi verranno a creare un effetto domino che incepperà un meccanismo quasi perfetto.


E' questo l'impianto narrativo analogico e per certi versi junghiano e sincronico scelto dagli autori che, descrivendo una Roma Capitale mafiosa odierna, la modellano visivamente in un NON-TEMPO, come per sottintendere che ciò che succede e vedremo nel film è sempre successo e sempre succederà, da li i meriti per aver "profetizzato" Roma Mafia Capitale 2015, parlando di una Roma di qualche anno precedente a quella veicolata oggi dai media sui recenti scandali. Ma anche una involontaria "profezia" sull'attuale pontificato di Bergoglio che, pare avrà vita breve, a causa dei tanti nemici dell'Opus Dei e del conservatorismo reazionario vaticano, dinamica identica/contraria a quella del passato Pontefice.
Come vedete la storia si ripete circolarmente.

E' una Roma metafisica, fuori e dentro il tempo, e fuori dentro il Tempio, che è sempre esistita, come ci preannunciano i trailer, svelandoci il nome del titolo dell'opera e il suo significato interno.
Ma sarebbe stata la stessa cosa con una qualsiasi altra capitale europea.
Un po' a voler indagare, attraverso vicende a noi note e verosimili, come l'egregora del potere sia una fiamma eterna, da sempre alimentata da coloro che lo bramano e l'analisi successiva del rapporto delle persone con il potere stesso che le fagocita e le eteropilota.
Il potere è circolare, muoiono i suoi sacerdoti, ci sono passaggi di consegne, ma esso rimane immutabile nei millenni, ad ogni cosa ne corrisponde un' altra che invade e condiziona lo spazio vitale di altri piani di potere, come fossero tante bucce di cipolla, oppure una matrioska.
L'equilibrio tra macro e micro, le loro contaminazioni, le loro invasioni di campo reciproche, si espandono anche sullo stile dell'opera filmica, dove coesistono tranquillamente cinema ALTO e cinema BASSO, fumetto, fiction, cinema d'autore, cinema popolare, cinema visionario, accompagnati da un'ottimo montaggio, moderno ed incalzante. Un noir metropolitano, un gangster-movie, un film di genere ed oltre il genere.
Una buona regia grazie anche all'ottima recitazione degli attori più sconosciuti, come Alessandro Borghi, già visto in "Non essere cattivo" ed in tanti altri attori e attrici "minori", perfettamente dentro la parte, oltre ovviamente il grande Elio Germano e tutti gli altri protagonisti.
Suburra è interessante anche per la colonna sonora, il regista ha avuto il coraggio di implementare il sound moderno elettronico dei francesi M83, che si differenzia dal solito Score classicheggiante o da canzoni obsolete di repertorio, rendendo l'opera internazionale e moderna.



mercoledì 4 novembre 2015

BOSSETTI E IL FURGONE FANTASMA...


Questo video è dell'inizio del 2015, quando ancora la propaganda mediatica indicava i furgoni ripresi, riconducendoli tutti a quello di Bossetti, mentre oggi è venuto alla luce che è stata fatta una manipolazione dai RIS...

E' una magra consolazione averlo capito 4 anni prima, alla faccia degli INGENUISTI che si affidavano all'oracolo televisivo, che ti dicevano: "guarda la tv, non vedi il furgoncino bianco, è il suo, è lui il colpavole..."
Ho lottato per anni contro i luoghi comuni e contro la caccia alle streghe, ho sempre combattuto la vox populi, considerandola endemicamente fascista; diciamolo, il popolino mi ha sempre fatto paura, figlio della propaganda padronale di una società gerarchica e fatta a scale, dove il colpevole è sempre l'ultimo della piramide, il naturale capro espiatorio da sacrificare per tenere alta la fiamma dell'egregora sociale.
Oggi, verificando empiricamente che avevo/avevamo ragione, noi cospirazionisti visionari, avrei piacere di ascoltare qualche MEA CULPA da parte degli INGENUISTI, scientisti e perbenisti, neo-bigotti e forcaioli, con visione della realtà a ristretto raggio e bassa frequenza.
Vorrei sapere come giustificano le loro posizioni, palesemente errate e pericolosamente giustizialiste, miopi e vigliacche, in relazione al fatto che è trapelata la notizia del FURGONE FANTASMA, ovvero, del fatto che il furgoncino di Bossetti non è il solo che è passato nei paraggi della palestra, mentre viene veicolato come l'unico ad averci gironzolato attorno, poi trasmesso su tutti i canali italiani per 4 lunghi anni di denigrazione collettiva, di SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA, di propaganda mediatica che tanto piace al popolo bue, pieno di odio e voglioso che l'autorità legittimi quell'odio verso il presunto colpevole di turno.
Il video è stato mostrato per alimentare la presunta colpevolezza e condizionare l'opinione pubblica, nel video oltre al furgoncino di Bossetti, passano decine di altri furgoncini, non esaminati, che percorrono la strada ripetutamente, alcuni svariate volte, ma è stato preso solo quello del più sfigato, ovvero quello di uno che abitava nella zona e che tornava dal lavoro, quello del capro perfetto.
E' poi lo stesso modus operandi di come hanno svolto le analisi del DNA, escludendo la stragrande maggioranza di DNA sul corpo della vittima ed individuando, sempre sia vero, un solo ceppo al quale forse apparterrebbe anche quello di Bossetti, sempre escludendo a priori il 90% di altre tracce presenti sul cadavere, e nessuno o pochi che si sia chiesto il perché di questa incongruenza, di questa voglia di individuare un colpevole qualsiasi, piuttosto che comprendere risvolti occulti, forse troppo pericolosi.


Leggiamo il duello tra l'avvocato Claudio Salvagni e il Colonnello Lago...
- «Colonnello Lago, abbiamo visto questo video proiettato migliaia di volte. Perché lei ci dice che solo uno di questi furgoni è stato effettivamente identificato come quello di Bossetti?».
- «Perché dice questo, avvocato?».
- «Perché, colonnello, sommare un fotogramma con il furgone di Bossetti con un altro fotogramma di un altro furgone è come sommare pere e banane!».
- «Questo video è stato concordato con la procura a fronte di pressanti e numerose richieste di chiarimenti della circostanza che era emersa».
- «Cosa vuol dire colonnello?»
- «È stato fatto per esigenze di comunicazione. È stato dato alla stampa».

In pratica è stato confezionato dai Ris e diffuso ai media, un filmato falso, taroccato, che incredibilmente non compare nel fascicolo processuale, perché andrebbe a scagionare immediatamente Bossetti.
Giampietro Lago, il superpoliziotto, il comandante del Ris, l’uomo che dopo Luciano Garofalo è diventato il numero uno di tutte le indagini scientifiche coordinate dai carabinieri in Italia, sta dicendo che una delle immagini più suggestive di questo processo è stata assemblata dai suoi uffici non per dimostrare una tesi, o per documentare una verità, ma per condizionare i media con elementi di cui già si conosceva la non autenticità.
Basterebbe molto meno per scagionare immediatamente Bossetti.
Qui ci troviamo davanti ad un paradosso kafkiano dichiarato, ovvero si afferma come se niente fosse ciò che è stato manipolato e perché è stato manipolato, senza che nessuno, a parte poche voci isolate fuori dal coro, si indigni e faccia qualcosa, in primis la famiglia stessa di Yara, ma anche di Bossetti. l'opinione pubblica ed i cosiddetti intellettuali illuminati italiani.


Il pubblico ministero Letizia Ruggeri, si appella al fatto che questo documento non è nel fascicolo processuale, dicendo: «Presidente, questo video non è nella relazione che abbiamo consegnato! Presidente!!!»
«Non è nel fascicolo, non lo potete mostrare in questa aula». 
Risposta: «Lo avete fatto voi! È un vostro documento». 
La Ruggeri: «Non è nel fascicolo!».  
Camporini: «Chiedo che sia messo a disposizione della Corte l’intero materiale acquisito con le telecamere di videosorveglianza!». 
Successivamente interviene la presidente Bertoja che accetta le obiezioni del Pm: «Se non è nella relazione del Ris non ci interessa minimamente».

Capite il teatro dell'assurdo, io mi chiedo come loro signori dormano sonni tranquilli.
Il Colonnello Lago: «Il video è stato concordato con la procura a fronte delle numerose richieste di chiarimento». 
Bisognava convincere la stampa della colpevolezza di Bossetti, «per fini di comunicazione» i Ris hanno «confezionato» quel video, come fossimo in una fiction, meglio di una fiction.
Perché di questo si tratta, di un processo medievalista da Santa Inquisizione, dove regna il pensiero magico, ma solo apparentemente, in realtà dove regna la volontà di creare capri espiatori scelti da qualche ENTITA' occulta, militare, giudiziaria, perché a questo punto è chiaro il coinvolgimento di Servizi deviati, collusi con certa magistratura deviata, con frange delle forze armate, deviate anch'esse.

A questo punto, l'uomo medio dovrebbe iniziare a chiedersi perché il sistema manipoli certi fatti criminosi, perché certa magistratura non faccia gli interessi delle vittime, perché siano stati mostrati documenti falsi, perché si utilizzino i media come vivessimo in una dittatura orwelliana, e, soprattutto, perché DOVREMMO FIDARCI DI PROVE DEL DNA, esaminate dagli stessi che hanno depistato tutto e manipolato l'opinione pubblica.
Insomma, perché dovremmo fidarci del sistema, dello Status Quo e dell'autorità???
Aspettando il risveglio dal sonno della ragione, urlo a squarciagola...

BOSSETTI LIBERO...