lunedì 17 ottobre 2016

IL MISTERO BUFFO DELLA FENICE DEI VIP...


Un saluto al grande Dario Fo, un abbraccio all'uomo, all'intellettuale che meglio ha saputo denudare il Re attraverso la satira, l'intelligenza, il linguaggio, ed un benvenuto a Dylan, vecchia roccia rotolante, poeta di un mondo antico che non c'è più, o forse non è mai esistito.
Non sono in grado di dire se entrambi meritassero il Nobel, personalmente lo avrei dato prima a Fabrizio De Andrè e a Stanley Kubrick, o forse a nessuno di loro, perché ritengo il premio Nobel un retaggio di un mondo ipocrita. 
-Ricordiamo che, nel 1888, mentre Alfred Nobel si trovava a Cannes, suo fratello Ludvig morì, e per errore un giornale francese pubblicò il necrologio della morte di Alfred condannandolo aspramente per l'invenzione della dinamite. 
Il titolo del necrologio diceva "Il mercante di morte è morto" (Le marchand de la mort est mort): Alfred Nobel, colui che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile. (wikipedia)
A seguito di questo episodio Nobel avrebbe iniziato a preoccuparsi di come sarebbe stato ricordato dopo la sua morte e quindi in lui sarebbe maturata la volontà di lasciare un migliore ricordo di sé.

La nascita del famoso premio ha origine dalla volontà di redenzione di un mercante di morte, quindi per concessione del Re di turno. Simbolicamente santifica lo status quo e dall'alto della sua regale giuria, indica il meritorio tra i tanti concorrenti del reality più aristocratico che ci sia.
-Un premio intriso di sangue che riconosce emeriti umani insigniti al rango pneumatico superiore, con annesse statuette sacre per la pace come Obama, Al Gore e Kissinger, non mi ha mai convinto. 
Per carità, nella lunga lista dei vincitori ci sono anche tante personalità degne di tale onorificenza, ma ritengo sia un gioco strumentale politico attraverso il quale il sistema occidentale si indora e ci indora la pillola sociale del più bravo tra i bravi.
Con il Nobel nasce il concetto moderno di reality e di meritocrazia, però senza gara, con vincitori ad honorem, una sorta di competizione senza competizione, in base alle virtù espresse in vita e durante la propria luminosa carriera. 
Un retaggio antico che è trasmutato sotto altra forma in un mondo bisognoso di modelli e di archivi di Stato ove catalogare le opere d'arte viventi, meglio se prossime alla morte nel caso di artisti, ancor meglio se morte nello stesso momento in cui si celebra il nuovo nato, dove si replica dalle sue ceneri il mito della Fenice sotto forma di vip, ma un po' tutti VIPere.
Il Mistero Buffo della Fenice dei vip e del suo eterno ritorno aleggia su di noi, trasmuta dal giullare al menestrello di Stato...


Drappi, tappetini regali, completi in Tait e rose rosse annesse ci portano nel mondo dorato della messa laica, in realtà estremamente religiosa, della premiazione, del BENEMERITISMO, delle medagliette e stigmate decorative luccicanti. Tra sorrisi a denti stretti o a gengive da cavallo, tra frizzi, lazzi e sollazzi, tutti insieme appassionatamente a celebrare questo mondo tanto cattivo, ma che in fondo può vantare eccellenze di gran croce, faro per le prossime generazioni di sudditi. 
La premiazione è un po' come una piccola morte, una medaglia apposta sulla tomba senza il cadavere, la fine di un percorso, un fiore che non appassisce perché impregnato di un'energia egregorica socialmente condivisa, ed è interessante notare la significativa coincidenza astrale del lungo viaggio di Fo che fa simbolicamente il passaggio di consegne al menestrello americano.
La vecchia america in odor di elezioni politiche saluta il "meglio" che può rappresentare ed esprimere per farsi bella, nonostante il trucco stia scemando e le rughe siano sempre più evidenti.
Tra due loschi figuri contendenti alle politiche, Clinton e Trump, il terzo gode con occhiali scuri ed aria da becchino, incoronato direttamente dal presidente Obama.
Il buon Dylan progressista ripulisce in un nano-secondo lo specchio nei quali i sudditi proiettavano le loro immagini come ombre e mostra la faccia onesta a stelle e strisce.
Il messaggio mediatico internazionale è quello di morte e rinascita.
Quale cambiamento dobbiamo aspettarci, chi muore e chi rinasce???
Un messaggio subliminale come spot a favore della Clinton in evidente debacle???
A favore degli USA in contrapposizione a Putin il conservatore???
Quale evento ci aspetta alle porte, un nuovo conflitto militare globale annunciato e forse imminente?
O, semplicemente, una velleità aristocratica di veicolare e glorificare l'atto celebrativo in quanto tale, nel ritornello sempreverde dei ruoli sociali condivisi??? 

Dal giullare al menestrello siamo ancora in pieno medioevello...
cit. IL RE DEI RE





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