martedì 22 novembre 2016

TRUMP, OVVERO "SINISTRA" "CENTRO" "DESTRA" DEL PARTITO UNICO LIBERISTA



                                


TUTTO TORNA e torna male...
Quando parlo di continuità e di "passaggio di consegne" trasversali in politica, mi riferisco a questo paradigma.
Questo delle recenti elezioni presidenziali americane è uno dei tanti esempi, ma evidentemente è dura da digerire per chi ha sempre percepito una realtà dicotomica bianca o nera.
Il banco vince sempre...
cit. Lo Schema


Essersi sbracciati a favore della Clinton è uguale all'essersi sbracciati a favore di Trump.
Non ha vinto la nuova politica, non esiste la nuova politica. Lo schema è sempre quello ed il convento offre quel menù, puoi scegliere tra carne e legumi, puoi preferire il pesce alla pizza, puoi anche decidere di digiunare, ma la chiesa rimane tale e continua ad officiare messa come prima e più di prima.
Molti analisti e critici di ogni latitudine ed estrazione hanno salutato positivamente la vittoria di Trump, percepito come il nuovo salvatore, ovvero, il CAMBIATORE, colui in cui riporre l'ennesime speranze tradite, il vendicatore che sfancula l'apparato e la sua icona di Stato, interpretata da una antipatica e supponente Clinton.
Una volta tanto, noi italiani, siamo stati dei precursori con Berlusconi. Anche noi abbiamo creduto al miliardario ridens, anche noi siamo rimasti affascinati dal suo potere, dai suoi soldi, anche noi ci siamo identificati proiettando le nostre ansie nell'avatar più noto mediaticamente, colui che faceva già parte dell'immaginario collettivo da anni.
Lo stesso è accaduto in USA, perché Trump ha risvegliato quell'orgoglio a stelle e strisce sopito da anni di pessima politica dell' Establishment, percepita come lunga mano dei poteri forti, che con Obama ha tradito qualsiasi aspettativa reale di cambiamento, a parte pochi zuccherini ottenuti sulla sanità ed un "buon accordo" storico con l'Iran sul nucleare.
Per il resto, la precedente amministrazione ha continuato la sua politica imperialista in medioriente, in Ucraina, alimentando il terrorismo ovunque, ha continuato ad esercitare la sua ingerenza in tutti i paesi satelliti e garantito lunga vita al sistema liberista di cui era consapevole espressione.
Il popolo americano difficilmente premia i Democratici più di 2 volte di seguito, questo almeno negli ultimi decenni, la storia americana invece ha visto i Repubblicani vincenti un terzo delle volte in più rispetto ai propri colleghi.
Nell'immaginario popolare la Clinton aveva già governato 2 volte, prima con il marito e poi con l'amministrazione Obama, rappresentava il vecchio, la solita gestione della res publica lontana dalla gente, incarnava tutto quello possiamo definire come mala-politica. Poco sono serviti gli appelli delle star, la campagna mediatica televisiva e di buona parte della stampa, il sentimento popolare aveva già scelto il proprio monarca, essendone in astinenza.
Trump è la materializzazione del sogno americano dal punto di vista del suo elettorato, il jolly che scombina le carte, colui che è apparentemente fuori dai giochi politici, uno vicino al popolo pur essendo così lontano da esso, l'icona perfetta che funge da specchio per le allodole, quello che nella vita è riuscito a realizzare tutto e di più.
Quale migliora icona populista poteva esserci per battere il grigiore dei Democratici?
Vince chi legittima i sogni non chi li castra, la massa ha bisogno di identificarsi nel proprio capo branco, egli deve rappresentare una figura patriarcale, severa, autoritaria ma, talvolta, bonaria e compassionevole.
La Clinton simbolicamente ha pagato il fatto di essere donna, nonostante potesse sembrare il contrario, e se dovessimo fare un quadretto familiare, potrebbe essere la zia acida e zitella che fa la saputella, ma nasconde tanti scheletri nell'armadio, mentre Trump lo zio mascalzone ed un po' burlone che, durante le feste natalizie, arriva con la slitta dorata guidata da 2 dive di play-boy e ti regala proprio quello che segretamente desideravi da tempo ed un intero catering per il lauto pranzo, pagato in prima persona e portato da una flotta di camerieri in divisa. La zia acidella, invece, quella che ha preparato la solita vecchia torta di carote, pensando facessero tanto bene, invece odiate da tutti i commensali, spacciata per torta casalinga, magari pure comprata al discount multietnico dietro alla 5° Avenue di New York.
In uno scenario del genere, era ovvia la vittoria di Paperinick/Paperone aka Trump, con il suo ciuffo volutamente trasandato, come se fosse appena uscito da un party molto trandy.
Il popolo aveva già scelto, anche se i sondaggi avevano convinto la maggioranza di noi della vittoria certa della Clinton.
Purtroppo per il popolo, anche il sistema aveva vinto, assicurandosi la vittoria in entrambi i casi.
Ogni candidato rappresentava una certezza e sosteneva indirettamente il suo avversario, soprattutto, ogni candidato assicurava al sistema che li aveva espressi la stessa continuità politica, magari con diverse sensibilità l'una rispetto all'altra, ma sostanzialmente la stessa minestra dello stesso convento di cui sopra.
Andiamo ad analizzare le similitudini ed iniziamo a scoprire le carte, osservando che anche Trump aveva i suoi importanti alleati...

Alleati finanziari:
Il sistema militare USA ha votato prevalentemente Repubblicano, come da tradizione.
Le lobby delle armi si sono schierate per la deregulation a favore dell'elefantino rosso, le lobby dell'edilizia e delle grandi costruzioni lo hanno finanziato fin dall'inizio, le lobby del carbone, ovvero dell'energia "sporca" lo hanno incensato contro il "modernismo ambientalista" dei Democratici, la lobby agroalimentare e tanti altri mondi legati alla vecchia concezione di produzione più isolazionista, idem. Inoltre, le diverse case farmaceutiche e Fondazioni per la ricerca e produzione di vaccini e OGM per allevamenti industriali hanno visto in Trump quello che meglio poteva rappresentare i loro interessi.
Ognuno ha i suoi sostenitori e simpatizzanti che, a targhe alterne, un mandato piuttosto che l'altro, possono soddisfare le proprie esigenze industriali, talvolta aspettando qualche anno, talvolta nell'immediato.

Immaginario popolare:
La gente ha votato Trump per 3 motivi principali.
1- La percezione di essere difesi dagli immigrati, lo spauracchio della guerra tra poveri alimentato dalla propaganda populista. Simbolicamente e sempre in uno scenario familiare, quello di non essere più i figli prediletti e di non accettare tanto benevolmente di condividere la propria tavola con figli illegittimi, stranieri, nuovi arrivati senza storia, con altra storia alle spalle, coloro che vanno a rompere lo schema patriarcale antico ed accettato e vengono accolti come propri simili o pari.

2- La percezione che la Clinton non fosse adatta al ruolo che le competeva, intanto una donna (come si permette una donna di comandare una nazione) per di più una donna stanca ed ammalata, cornuta ed onnipresente nel freddo ed algido scenario politico corrotto e non certo in quello più accomodante, evanescente e dorato di Trump, che appartiene al mondo proiettivo e delle fiabe, con i suoi castelli moderni senza fine dove tutto è possibile accada.
Entrambi mondi lontani dalla gente, ma sicuramente più affascinante, subliminale e vincente quello di Trump.

3- Per le scelte politiche reazionarie proposte, salutate positivamente anche dalla working class oggi estesa al ceto medio, perché l'americano medio percepisce lo Stato come un ostacolo e quindi non ama politiche di spesa pubblica che riguardino Sanità, Scuola, Stato Sociale, Immigrazione e Tasse.
Non esiste una reale rappresentanza a sinistra, la coscienza di classe è un termine proibito e misconosciuto, generalmente la massa o sceglie di non votare, oppure si butta direttamente a destra, nella speranza della concessione delle briciole da parte del regnante di turno, scegliendo per simpatia, per spirito di rivalsa tra una categoria e l'altra, come quando assistiamo ad uno show televisivo o ad una partita, dove ognuno di noi tifa per uno dei due giocatori o per una delle due squadre in campo.
Solitamente la squadra che ha più tifosi è la vincente, e ciò è direttamente proporzionale con lo status del fedele sostenitore che ha bisogno di identificarsi in qualcosa più grande di lui, qualcosa che lo faccia sognare ancora un'altra volta, qualcosa che confermi e riconfermi il rito familiare al quale è abituato a sottostare fin dalla nascita.

La mentalità patriarcale in uno dei paesi più razzisti e misogini di sempre, ma vale per qualsiasi luogo sulla terra, è per natura masochista ed aggressiva. Non a caso la campagna di Trump è stata perfettamente impostata su quel registro, era tutta atta a riattivare quegli schemi archetipici classici di un gregge in cerca del proprio pastore autoritario che lo difenda dal lupo e da greggi stranieri. Non a caso assomiglia nei modi e nell'aspetto a quei predicatori evangelici che gli americani hanno imparato a conoscere negli ultimi 50 anni.
Se il male minore (per il sistema) fosse stata la Clinton, il sistema avrebbe fatto in modo di truccare le votazioni a suo favore, invece, ha ritenuto con saggezza che il male minore (per il sistema) fosse proprio Trump, già presente nell'immaginario collettivo da decenni come rampante cavallo di razza.



"SINISTRA" "CENTRO" "DESTRA" del Partito Unico Liberista...
Hillary, bruciata fin dall'inizio, non era che il ponte per arrivare a far fare ad un nuovo avatar quello che a lei non avrebbero permesso di fare, sempre in relazione alla percezione popolare.
Intendo dire che il popolo americano non avrebbe tollerato più una finta sinistra governativa, per quello che Trump sarà colui che continuerà più o meno la stessa politica di prima da diversa angolazione, legittimato a fare il lavoro sporco, rilanciando il Sistema.
Trump sarà per la piazza moderata quello che Obama fu illusoriamente per i neri.
Un contenitore che svolge il compito di metabolizzatore del dissenso, trasformandolo in accettazione del sistema. E' lo stesso meccanismo nostrano del "berlusconismo" e del "boldrinismo", non a caso i piddini si comportano da parte opposta come i forzisti dei bei tempi, ovvero esercitano la strenua difesa del capo e l'accettazione del cerchio magico con le sue regole irrazionali ed i suoi cortocircuiti logici.
L'importante è preservare il proprio campanile, la propria parrocchia, anche se la chiesa è poi la stessa.

In realtà, cambierà molto poco e qualcosa cambierà in peggio.
Concretamente forse muterà "solo" la gestione della spesa pubblica interna, ciò non farà che aumentare il divario tra chi si può permettersi cure e istruzione e chi no.
Ci saranno ulteriori tagli al sistema sociale, mentre per quanto riguarda la politica estera non cambierà assolutamente nulla, anzi, ci sarà un'evoluzione dell'agenda, nuove strategie ma per gli stessi scopi di prima.
In USA e un po' ovunque, i candidati di entrambi i partiti sono scelti in base alla loro ricattabilità.
In realtà essi sono solo P.R. di lusso, ovviamente non decidono proprio nulla, devono solo rappresentare in maniera diversificata gli stessi interessi generali, poco importa se i livelli intermedi possono appoggiare l'uno rispetto all'altro candidato Premier, il Sistema è comunque salvo in entrambi i casi.
Questo è uno dei motivi per cui gli schieramenti in campo sono così terribilmente simili.
Sono due facce della stessa medaglia del Partito Unico Liberista, sono due pupazzi piazzati in TV per far credere alla maggioranza silenziosa ma sempre festosa quando si celebra una vittoria, di vivere in una democrazia, sono creati per far percepire ai sudditi una recondita speranza e dar senso alle loro misere esistenze di schiavi, la classica gabbia con sbarre invisibili.

Ovviamente, esiste una guerra fratricida tra fazioni politiche, massoniche, industriali, ed ognuna tira acqua al suo mulino da sempre, è fisiologico tutto ciò, ma sopra di esse c'è la stessa IDEA, lo stesso schema di potere che si replica all'infinito, concetto ben raffigurato sul dollaro, ovvero, quello della piramide egizia con il vertice separato dalla sua base, dove impera religiosamente il grande occhio onniveggente che sublima il suo vertice. La moneta è la stessa, solo che ci limitiamo a guardare le facce una alla volta e non il significato recondito nella sua totalità.
In USA ha perso chi rappresentava i "poteri forti" delle banche e delle multinazionali ed ha vinto chi invece rappresentava veramente il popolo americano del ceto medio...!!! 
UN COGLIONE INSOMMA... sic!
cit Massimo Messina


Il discorso su Trump Fratello di frangia e sulla Sorella Clinton, espressioni delle rispettive casate massoniche, non rappresenta il vero problema, anche questo è fisiologico e sempre accaduto nei secoli.
Il problema non è scoprire se il nuovo paladino delle masse sia anch'esso massone come tutti gli altri, ma cosa riuscirà a fare di buono o di cattivo nel ristretto range di azione che può competere ad un burattino presidenziale.
Diminuirà la spesa pubblica del welfare per il suo popolo, tagliando scuola e sanità come auspicano anche masochisti suoi elettori proletari, i primi poi a subire tali tagli?
Oppure salverà quel poco di buono e di sociale che, tra una guerra e l'altra, ha fatto Obama detto il buono, quello del Nobel della pace che ha però stranamente sulla coscienza migliaia di morti?
Farà ulteriori favori fiscali mafiosi al grande capitale edilizio ed imprenditoriale, come quelli di cui ha goduto 20 anni fa dopo pesanti bancarotte fraudolente, pagate in toto dall'erario americano e dal suo stesso popolo e futuro acclamatore?
Si accorderà con Putin sulla questione UCRAINA, magari facendone una nuova in qualche lontana regione BRICS, tirando le lenzuola semplicemente dall'altra parte?
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riconoscerà Gerusalemme come capitale "indivisa" di Israele, "unica ed indivisibile", come sancito nel 1980 dalla Knesset, provocando volutamente malumori sul fronte arabo palestinese e quindi presupposti per una nuova/diversa stagione di terrorismo, sempre in previsione di una vittoria finale sull'ISIS che, a quel punto, cambierà nome come già è avvenuto in passato, mantenendo sempre la prerogativa di gatekeeping per giustificare nuovi conflitti ed un nuovo espanSIONISMO, il tutto magari insieme ad improbabili alleati come i russi?
Rispetterà gli accordi con l'Iran sul nucleare, nonostante i malumori della destra israeliana?

In realtà, come è auspicabile e terminati i toni reazionari di propaganda, sul fronte interno dello Stato Sociale, seguirà la rotta precedente di innalzamento della previdenza sanitaria, dato che saremo in presenza, almeno inizialmente, di un conservatorismo compassionevole che rappresenterà una sorta di neo-keynesianesimo, atto a placare anche la "fame" chimica dei suoi oppositori, sempre Senato repubblicano permettendo. Nel caso optasse per ulteriori politiche di tagli e privatizzazioni, ci troveremmo dinnanzi ad un'involuzione democratica reale.
Dopo e in virtù della stessa agenda, proseguirà più o meno nella stessa direzione anche in politica estera. Speriamo vivamente non faccia altre guerre come i suoi predecessori, ma temo di sbagliarmi, infatti gli hanno piazzato Pence a controllarlo da dietro le quinte, l'uomo CIA e dello scandalo antrace post-2001, il reazionario PENTHALPHA alle costole, l'uomo ombra della politica estera, come lo fu per Bush, lo stesso che ricevette finanziamenti da quell' illusorio avversario di un SOROS, lo stesso che ha giurato guerra al neo-presidente, quello delle primavere arabe, finanziatore delle manifestazioni colorate anti-Trump.
Soros da buon ed intelligente sinarca sionista quale è, gioca contemporaneamente su più tavoli ed avrà ancora un ruolo come finto antagonista dei repubblicani, andando a rafforzare l'immagine eroica del nuovo inquilino presidenziale.

Riguardo alla suggestione di un eventuale scenario dove Trump impazzisca e faccia di testa sua, non esiste nessun reale problema, verrebbe subito ricattato proprio in virtù dei favori che gli salvarono il culo 20 anni fa dalla grande bancarotta.
I miliardari di un certo rango non pagano le grandi imposte con semplici stratagemmi. Devono però sottostare a qualsiasi diktat e ricatto futuro, nel caso un giorno tornino utili alla causa o provino a sfuggire dalla ragnatela, uscendo dal loro ruolo sociale preordinato.
Tale ‘sconto’ è stato concesso a Trump in quanto dalla sua dichiarazione dei redditi per il 1995 risultava che avesse una perdita pari a 916 milioni di dollari. Dichiarare una tale perdita potrebbe avergli consentito di cancellare oltre 50 milioni di dollari all’anno di reddito imponibile per oltre 18 anni. Gli esperti fiscalisti intervistati dal New York Times spiegano che esistono delle regole fiscali molto vantaggiose per i miliardari come Trump che permettono l’uso di questo stratagemma per evitare di pagare le tasse in maniera del tutto legale.
Se quindi dovesse uscire dai binari prestabiliti, farebbe la fine dei suoi 3 collaboratori precipitati con un elicottero in un incidente molto oscuro, fatto accaduto sempre 20 anni fa, nel suo periodo più nero. NB: Ricordate Silvio Berlusconi e lo stalliere di casa che lo controllava a suon di avvertimenti mafiosi???
Gli Anni 90 furono un periodo fondamentale che segnarono un passo importante della scalata mafiosa di Trump nel Club, fortuna che dovrà rendere conto ai suoi padroni al momento opportuno, come a tutti è capitato da sempre, senza eccezione. Kennedy pagò con la vita certe scelte... 
Lui è ben consapevole di essere una pedina ricattabile, ed anche in quest'ottica rientra la sua "spontanea" candidatura e vittoria alle presidenziali USA 2016.

Ecco, io penso che le elezioni di TRUMP, come un po' tutte le altre, siano il risultato di un doppiogioco per giustificare nuovi contenitori di dissenso e far accettare la solita agenda liberista da chi illusoriamente, oggi, rappresenta il Nuovo contro il Vecchio.
Magaldi ha parlato di un Trump espressione di poteri forti massonici misti, atti a scongiurare la cordata del neo-Bush alle primarie repubblicane, gli stessi poteri che, come dice giustamente Carpeoro, si sono scelti il nemico, quindi e di fatto si è giocato barando fin dall'inizio.
La Clinton poteva essere un'opzione, ma soprattutto, secondo me, è stata il cavallo di troia della vittoria di Trump che, stando alla logica del discorso di cui sopra, avrebbe fatto vincere sempre gli stessi competitors, le stesse fazioni trasversali contro altre ancora più pericolose, oppure, semplicemente diverse, o, ancor peggio, differenti/uguali.
Trump sarà lo sbirro buono che ha sconfitto quello cattivo, la Clinton, quindi una manna dal cielo per il Sistema dei Sistemi che potrà continuare il suo lavoro sporco con la benedizione del suo popolo sovrANO.
Soros, come la stampa avversaria, non farà che fortificare la leadership di Trump, dato che questo odiato miliardario finanziatore delle primavere arabe sarà il suo apparente nemico giurato.
Tanti nemici, tanta gloria con il plauso del popolo.
I poteri forti in questo modo hanno sempre pronto il piano B, l'importante è che la Fenice rinasca dalle sue ceneri e che il Partito Unico Liberista continui la sua opera, magari con altra maschera, ma sempre con lo stesso schema di potere alle spalle o sulle ali.
Trump, come chiunque altro al posto suo, è servito a rafforzare il Sistema dei Sistemi, lo stesso di prima, a convogliare voti in contenitori populisti escludendo la iattura di un vero antagonismo radicale anti-sistema che inizi a sognare modelli politici differenti dal pensiero unico vigente, riaccendendo l'egregora sopita verso il totem di comando.
L'egregora alveare si era spenta con la Clinton/Obama che era un altro uguale/diverso plagio passato, c'era bisogno di riaccendere la sacra fiamma regale.
Lo si è fatto con un personaggio che piace alla maggioranza silenziosa, così LORO potranno fare le stesse cose con il beneplacito dei sudditi, la consacrazione è energeticamente vitale per il potere costituito.
W il  P.U.L. Partito Unico Liberista (antico e accettato)



PS: CENA SATANICA A CASA DELL'ARTISTA MARINA ABRAMOVIC:
(Domanda postata su FB prima dell'Election Day)
-Ritengo da tempo che Wikileaks svolga un ruolo, consapevole o meno, di velina del potere costituito. Viene veicolata ogni volta che il sistema deve aggiustare qualcosa, controbilanciare, riordinare. Questa volta è toccato a Hillary e suona come un avvertimento massonico chiaro come il sole, della serie "ricordati chi sei e da quali ambienti provieni".
Qui volevo soffermarmi sulle indiscrezioni delle mail rubate in join venture con l'FBI, e non tanto sulla zia arimanica o il finto antagonista populista Trump amico FRATERNO dei Clinton fino a ieri, ovvero, sulla funzione di una certa elite dell'Arte Contemporanea, ma il discorso potrebbe essere ampliato ad altri ambienti, che è un'emanazione di precisi circoli di potere controiniziati e che ha volutamente distrutto la vera Arte sostituendola con la sua sublimazione necrofila.
Ovviamente, la ABRAMOVIC nega tutto e ridimensiona la cena dei cretini, rigettando le accuse di satanismo, ma non è quello il punto. Non mi interessa se la pseudo-artista lo sia o meno, semmai è un certo humus culturale che aleggia dietro a certi poteri ad esserlo.
Questi gemellaggi culturali sono a mio avviso espressione di certi mondi che appartengono a questo eterno dualismo speculare.
1- Distruzione dello spirito/coscienza-Esaltazione dell'involucro e delle effimere apparenze...
2- Materia-Antimateria...
3- Esplosione-Implosione...
4- Vecchia religione-Nuova Religione...
5- Corpo Rituale e Sacrificio-Sacrificio e Corpo Rituale...

Risposta su FB di Pietro Esposito:
-Probabilmente ciò a cui si fa riferimento è il rituale delle "Cinque M", noto a certi ambienti, per il resto sono d'accordo sul fatto che sia sottoposta a "bilanciamenti" della Dea Maat; tuttavia, in queste ore, negli Usa, si sta decidendo se adottare o no una politica tipo Brexit su larga scala, oppure scegliere la continuità con la Clinton.
Voglio ricordarti il discorso sulla tentazione di Gesù Cristo da parte del diavolo, quando quest'ultimo invita il rabbi nazareno a buttarsi di sotto da un ampio pinnacolo, affinché intervenissero gli angeli a salvarlo...











6 commenti:

  1. Si spara sulla Chiesa, cristiana, e la Domanda allora sorge:

    e gli altri Templi casualmente, sono diversi? Sinagoghe, Moschee e altri?
    Qual è fondamentalmente il Problema?

    Chi ha il Potere prepotente o il Potere prepotente stesso? E cosa lo alimenta, viceversa, cosa lo scongiura?

    Chi pratica ciò che lo scongiura?

    Ricordiamo che la Moglie di Trump è Melania, di cui vedere il Profilo: Misoginìa, quella di Trump [quale Representative]?

    Felicità interiore-esteriore a tutti ovunque-sempre.

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  2. No, non c'entra nulla la chiesa cristiana, l'esempio della chiesa era in senso lato.

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    1. IndoEuropean, non hai proprio capito un c...o
      ;-)

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  3. Caro Maestro,

    il tuo è sempre uno dei più interessanti blog che circolino in Rete.
    Semmai sono i commentatori che talvolta non sono alla tua altezza.
    Ti seguo costantemente, anche se non scrivo, e mi complimento veramente con te per la tua competenza e profondità.
    Saluti.

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    1. Eli caro: d'altra parte, siamo un'Elite...

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