mercoledì 29 marzo 2017

"LAVORARE GRATIS, LAVORARE TUTTI"... OVVERO, IL PARADIGMA DELLO SCHIAVO



NON E' LERCIO, anzi, un po' lo è...
cit.
Non è pure un film surrealista di BUNUEL, manco una puntata di BLACK MIRROR, purtroppo è tutto vero!!!

cit.

Nel suo nuovo libro “Lavorare gratis, lavorare tutti” sottotitolo: Il futuro è dei disoccupati, Domenico De Masi propone che i disoccupati entrino nel mercato del lavoro offrendo la propria opera gratuitamente, in modo da creare indirettamente una redistribuzione dell’occupazione su scala nazionale.
La soluzione che il buon sociologo propone per far fronte all’alto tasso di disoccupazione è la seguente.
Non essendo possibile, secondo lui, ridistribuire equamente il lavoro, lavorando meno e lavorando tutti a pari stipendio, i disoccupati dovrebbero scompaginare l'attuale situazione, offrendo gratuitamente la propria opera, finché non ci sarà una redistribuzione dei carichi di lavoro. 
Il DE MASI spera che il suo libro e le sue tesi divengano in futuro una proposta politica e che qualcuno si muova in tal senso. Aggiunge che il M5S sembra il partito più adatto per un progetto di questa portata, con ricadute importanti in termini di voti, visto che in Italia ci sono 3 milioni di disoccupati.
Pare che il partito di Grillo gli abbia commissionato una ricerca sul futuro del lavoro, che ha preso forma in un volume di 300 pagine dal titolo Lavoro 2025, con l’elenco degli impieghi a più alto tasso di sostituzione da parte delle macchine. 

Fatta la doverosa premessa per esigenza di cronaca e sottolineato il fatto che sia proprio il M5S a coccolare il nostro caro sociologo, partito emblema del futuro modernismo transumanista che avanza in punta di piedi, vediamo di capirci qualcosa di più usando l'arma dell'ironia. 
La risposta al pensiero situazionista/surrealista involontario di DE MASI è assai banale: 
Perché mai un giovane, al posto che divertirsi e dedicare tempo all'ozio (argomento che un tempo nei suoi dotti scritti sociologici salutava come valore da introiettare) dovrebbe andare a lavorare gratis per qualcuno che invece ci guadagna eccome? 
Lui non parla di fare esperienza nel mondo del lavoro, qui siamo oltre alla nefasta logica borghese padronale di apprendistato, lui afferma che per battere la disoccupazione bisogna iniziare a lavorare e produrre per altri gratuitamente, altri, che ovviamente ne beneficeranno in termini empirici e ringrazieranno tanto infilandoci il dito su per il culo. 
In realtà questo miope paradigma ultra-liberista è già in fase avanzata da anni, ma qui si vuole spingere ulteriormente l'acceleratore, un ulteriore salto quantico, proposto proprio da certe intellighenzie e da quei movimenti politici finto-democratici e modernisti, quelli dell'uomo macchina, come se il modernismo dovesse per forza coincidere con il nichilismo e la schiavitù passata.
Quindi non un mondo dove le macchine lavorino al posto nostro, dove esse possano regalarci la possibilità di vivere in un ozio perenne, dove potremmo riprenderci il nostro TEMPO prezioso e dedicarlo all'arte, all'amore ed alla conoscenza. 
No, troppo comodo e troppo bello cari miei, qui si teorizza la piena occupazione in nome non dell'uomo e della sua felicità, ma dell'entità metafisica OCCUPAZIONE, è questa la visione distorta e maligna.
La differenza con il passato è che questa fantomatica occupazione non dovrebbe assolutamente essere retribuita, anche se la produttività conseguente sarà ovviamente reale per alcuni fortunati. 
Secondo DE MASI, ciò nel tempo provocherà una reazione a catena virtuosa, terrificante per chi scrive, in coloro che già lavorano. Questi, impietositi da neo lavoratori anomali e subalterni, perché non c'è mai fine al peggio, doneranno come elemosina qualche ora di lavoro già ampiamente sottopagata, ai nuovi schiavi in cerca di gloria.
Insomma, gli attuali schiavi italiani che lavorano molte più ore dei loro colleghi europei guadagnando molto meno ed avendo meno Stato Sociale, non dovrebbero più lottare per i loro diritti ed aumenti salariali, invece, dovrebbero smezzare la loro infima miseria che percepiscono attualmente con i disoccupati a costo zero.
Una sorta di delirio surreale degno di un Jodorwsky in salsa nazista.
Si contorce e si contraddice in continuazione il nostro bravo pensatore, perché se premette correttamente che in futuro con l'automazione i disoccupati non potranno che aumentare, manda in vacca il suo delirio/pensiero dicendo che dovremmo far lavorare gratis tutti i giovani.
Seguendo proprio una logica transumanista, ma perché non fare in modo che nessuno lavori più, piuttosto che farci lavorare a gratis in una società che sta implodendo?
Se ci tiene a fare il pensatore distopico, provi ad osare di più ed immagini un mondo dove il lavoro sia solo un ricordo di ere passate, che senso ha affermare che i giovani dovranno lavorare gratis?
Se per assurdo percepisco un reddito minimo, con il cazzo che vado a lavorare gratis in fonderia, o il ricatto successivo è quello di non darmelo più, se non lavoro a gratis in un lager previsto?
Perché bisogna cambiare senso alle parole e non chiamare schiavismo quello che lui propone, perché edulcoralo con fantasiose e bizzarre proposte degne di un provocatore prezzolato?
Nella sua opera letteraria, il DE MASI concede di valutare un reddito minimo di cittadinanza o, per meglio dire, di "sudditanza" sociale, tanto per essere magnanimo e non farsi veicolare come agente padronale vestito da buon sociologo, con quell'aria da prete che fa la morale mentre di nascosto ruba la marmellata.

L'UGUAGLIANZA non bisogna farla al ribasso del "tutti schiavi", ma al rialzo del "tutti ben pagati" seriamente. Il punto non è la ridistribuzione del lavoro, quella si dovrebbe fare in ogni caso, lavorando meno tutti, ma guadagnando di più tutti quanti, se le cose andassero per il verso giusto e fossero consequenziali, la ridistribuzione la si deve fare partendo da un cambiamento totale di modello sociale. 
Non DEVO FAR LAVORARE GRATIS i disoccupati prima, per sperare che gli occupati lavorino meno dopo. Il suo discorso demenziale si traduce matematicamente in salario zero futuro, in ricattabilità sociale, perché si abbatterebbe ulteriormente il potere d'acquisto della persona e lo stipendio sarebbe ancora più basso per tutti, mentre dovrebbe essere per tutti maggiore. 
Chi inizia a lavorare gratis, con quale spirito potrebbe fare il suo lavoro? 
Per quanti anni dovrebbe sacrificarsi per la causa, sperando in futuro di raccogliere le briciole? 
Che modello assurdo di vita è mai questo?
Qualcuno di voi vuole fare da cavia?
La piena occupazione degli schiavi è proprio il paradigma iperliberista reazionario di oggi, ma pensato ancora più crudele e dispotico. E' una forma mentis medievalista e feudataria tradotta in salsa modernista, il peggio del peggio... 
Oltretutto nessuno accetterebbe di farlo, manco un pazzo masochista...
Oppure, se nessuno lavorerà GRATIS perderà, attraverso meccanismi ideati ad hoc, quei diritti fondamentali oggi ancor garantiti e tra i pochi rimasti? 
Un ricatto sociale che sposta il problema su coloro oggi che lavorano già sottopagati, per scaricare, in una guerra tra poveri, i problemi strutturali di un meccanismo autodistruttivo a monte.
Sarebbe come curare dei malati di cancro facendo diventare un po' malati tutti quanti e non cercando di debellare la malattia...

Voi li vedete giovani e rabbiosi operai, muratori ed incazzati asfaltatori che, per battere la disoccupazione, vanno a lavorare gratis? 
Abbiamo risolto anche l'annoso "problema" degli scioperi, o qualcuno scenderà in piazza per difendere la sua prestazione gratuita, e se devo spostarmi per recarmi al lavoro, devo pure pagare le spese per lavorare a gratis?
Un capolavoro, sembra veramente una barzelletta od è invece un modello di pensiero che in punta di piedi si sta concretizzando?
Perché non proporre direttamente un suicidio di massa a gratis?
Si potrebbe pensare anche ad una forma di estinzione del genere umano, in questo modo avremmo risolto una volta per tutte il problema lavoro e ridistribuzione.

Il quesito che mi pongo è il seguente:
1- DE MASI afferma ciò perché si vuol fare pubblicità negativa, ma tutto fa brodo, così molti compreranno il suo libro, magari per criticarlo, libro che ovviamente non sarà gratis???
2- DE MASI afferma ciò perché sta scrivendo da una clinica privata psichiatrica in Svizzera e gli hanno concesso un'ora d'aria dopo che ha saltato la terapia farmacologica del giorno???
3- DE MASI afferma ciò perché vuole fare concorrenza alla rivista satirica online di Lercio???
A rincarare la dose in questa direzione ci ha pensato il ministro Poletti: 'Nel lavoro si creano più opportunità giocando a calcetto che a spedire curricula'.
Frase del ministro durante incontro con i giovani studenti a Bologna sul tema dell'alternanza scuola-lavoro.
Lo sviluppo di DE MASI è quello del bieco sinistrume da salotto di sociologi, mancati artisti che sublimano la creatività con sciocchezze considerate spirito creativo. "Comunisti con il culo degli altri", leggi amici del padrone, che dividono la società in conveniente per loro, libro in vendita a caro prezzo, e stipendio virtuale per tutti gli altri. 
Gente che nel mio mondo ideale, sicuramente più evoluto del loro, sarebbero appesi come lampadari ed ornamento a ricordo di un passato oscurantista.
Ne ho conosciuti tanti di intellettuali utili ed inutili piazzati ad occupare posti e a farci la lezioncina su come NOI dovremmo vivere mentre loro VIVEVANO mantenuti da coloro che oggi dovrebbero lavorare e/o già lavorano quasi a gratis. 
Auspicabile a questo punto un allegro giacobinismo consequenziale, inevitabile a causa loro (principio di causa effetto)??? 
In realtà, non bisogna odiare nessuno. E' sbagliato ed inutile odiare il nemico, bisogna amarlo. 
Ma un conto è non odiare, un conto è difendersi. 
Io amo tanto i cani, ma se un cane rabbioso mi vuole mordere e sbranare io, pur amandolo alla follia, dovrò preoccuparmi di difendermi prima che lui mi mangi. 
E' proprio una questione di pragmatismo vitale, per quanto mi riguarda io starei così bene ad oziare nel mio eden creativo, ma per colpa LORO mi tocca difendermi e perdere tempo prezioso.
Non sarà appunto che i padroni del vapore, tramite i loro più vecchi e tristi epigoni sul viale del tramonto, puntino alla piena occupazione del nostro TEMPO?
Guai mai che l'uomo si risvegli dal suo torpore, bisogna abituarlo e convincerlo a lavorare gratis piuttosto che permettergli di essere libero.
Una sorta di fascismo del tempo rubato...
Diciamo che come tanti epigoni del fancazzismo intellettuale DE MASI è da considerarsi una forza dell'ostacolo, e allora ben venga... 

Un gesto creativo sarebbe quello di regalare il libro all'uscita dalle fabbriche. Nel giro di poche settimane cambierebbe il titolo: "COME NON LAVORARE ED ESSERE RETRIBUITI DIGNITOSAMENTE SENZA LEGGERE IL MIO LIBRO"



2 commenti:

  1. L'utilità del lavoro è insita nel guadagno, mancando il guadagno viene meno anche l'utilità del lavoro.

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  2. Allucinante è dire poco...dirò di più, infatti: è sicuramente uno dei tanti tasselli di questo orrido programma di desertificazione morale e sociale che i soliti gruppi innominabili stanno attuando ferocemente e lentamente.
    Il brutto è che stanno riuscendo nei loro fini immondi, il bello è che la vita è imprevedibile di suo...non possono e non potranno controllare/manipolare/corrompere sempre tutto e tutti...non sono immortali, anche se tentano di esserlo

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