lunedì 22 giugno 2020

TRUMP VS FLOYD, SECONDO LA NARRAZIONE UFFICIALE


Ogni anno in USA ci sono circa 2000 omicidi da parte delle forze di polizia, tra questi molti afroamericani. Il razzismo purtroppo serpeggia ancora in certi ambienti e ben si comprende il motivo per cui, ogni volta che viene fuori un caso mediatico come quello di George Floyd, la comunità afroamericana e non solo, scende in piazza e protesta anche violentemente contro l'apparato repressivo di stato.
L'ennesimo omicidio brutale, xenofobo, da dittatura sud-americana, è stato massivamente veicolato dalla stampa USA, non tanto o solo perché fosse legittimo e giusto farlo, ma per colpire l'attuale Governance.
Non è certo la prima volta e non sarà l'ultima, infatti, durante la presidenza di OBAMA I° IL BUONO, come durante qualsiasi presidenza del passato, gli omicidi a sfondo razzista e non solo quelli, sono stati all'ordine del giorno.
La gente ha paura dei posti di blocco delle forze dell'ordine, ha paura a fare certi movimenti che potrebbero essere scambiati come minaccia, talvolta si teme di più l'autoritarismo di coloro che dovrebbero tutelare la legalità, piuttosto della criminalità ordinaria.
Il clima non è certo quello di una democrazia sana e compiuta, in certi casi sembra proprio di osservare le dinamiche di un moderno e distopico regime.
Gli stati Uniti soffrono di questo grave problema da sempre e l'impennata repressiva è cresciuta a partire dagli anni 80 fino ad oggi, passo dopo passo, tra un telefilm poliziesco ed un'estrema unzione.
Naturale poi, che questa dinamica scaturisca quello che tutti abbiamo osservato attraverso i media e la stampa.
Questa volta a differenza di tanti altri episodi simili, si "E' SCELTO" un determinato omicidio, per un discorso di potere che con la giustizia ha purtroppo veramente poco a che spartire.
Si aggiunge ad un crimine osceno, un'ipocrisia generale che non coglie il senso dell'operazione a monte e dello sfruttamento del caso mediatico per fini opposti.


Trump è stato il "cavallo di troia" di certi ambienti massonico progressisti contro le altre destre (clan Bush, Clinton) nella livella del backstage del potere, ed a breve ci saranno le elezioni presidenziali.
I DEM stanno pompando il loro candidato, crollato dopo diversi scandali ed utilizzano cinicamente questa tragedia per i loro scopi elettorali. Non solo, l'estrema destra tira la giacchetta a Trump per opposte motivazioni, quindi, il miliardario ex-ridens si trova ora tra due fuochi incrociati.
Le narrazioni mediatiche diventano realtà ogni volta che sono rappresentate in termini di propaganda, nel senso che si materializzano nelle piazze e per le strade, quando certi casi diventano i simboli della rivolta popolare. Ed è giusto sia così, guai fosse il contrario.
Peccato che non è successa la stessa cosa per altre centinaia e migliaia di vicende criminali simili.
Il fatto è che questa mattanza, identica a tante altre, talvolta ancora più violente e terrificanti, è stata ben romanzata in termini televisivi, perché tutto ciò che viene ritualizzato in video assume un valore simbolico sociale più forte.
Questo processo psicologico, quasi pavloviano, determina il "successo" del caso dell'anno (successo ovviamente da parte di chi ne vuole trarre beneficio e vantaggio politico).
Dopo è naturale e fisiologico che, a differenza di tante altre volte e, invece, come alcune specifiche volte è accaduto, ci sia l'effetto domino della popolazione vessata, che non aspettava altro per scatenare la rabbia repressa da secoli di oppressione, dal baratro nel quale è precipitata, e con lei la civilissima AMERIKA negli ultimi decenni di involuzione democratica.
Questi omicidi e la loro specifica e chirurgica strumentalizzazione, apparentemente per fini nobili e condivisibili, accadono sempre in USA e servono semmai ad esorcizzare il lato oscuro di quel paese di coloni, molto incline all'autoritarismo, riversando la colpa sulla solita mela marcia o sul politico di turno, e non verso il sistema che legittima l'uso brutale della forza.
Durante la presidenza di OBAMA I° IL BUONO, succedevano esattamente le stesse cose, e quindi, dopo esserci indignati dell'ennesimo omicidio a sfondo razziale, dovremmo allo stesso tempo comprendere che l'informazione crea il contenitore emozionale per veicolare una data notizia, manipolarla, oppure, come in tante altre storie del genere, ignorarla.
Per il caso Floyd i media hanno fatto una propaganda martellante, convergente, pazzesca ed ipocrita (gli stessi media che appoggiano guerre di milioni di morti nel 3° mondo, guerre che Trump, spiace ricordarlo, non ha ancora fatto), e nessuno si chiede perché questa volta ciò sia avvenuto in questi termini, oltre alle apparenze e nonostante la gravità dell'omicidio.

Altra cosa interessante, è che per questo omicidio è stato scomodato tal Michael M. Baden, medico americano e patologo forense, certificato per la sua attività di investigazione sui morti di alto profilo.
È considerato un personaggio controverso ed è stato presidente di patologia forense per la House Select, avendo indagato sull'assassinio di John F. Kennedy.
In pratica, hanno scomodato un medico della CIA, fatto curioso e non casuale, dato che questa morte, avvenuta in un determinato momento di tensioni tra opposte fazioni, presenta tutti i crismi del caso mediatico rituale e potrebbe non essere casuale. Anche se lo fosse, sarebbe comunque identica la volontà di veicolarlo massivamente a livello globale.
In fondo, anche tutti noi ne parliamo proprio perché è diventato un caso mediatico globale, nessuno o pochi ne parlerebbero in questi termini, se appartenesse alla terribile conta di tutti quei morti invisibili finiti sotto il tappeto, ovvero, il 99%.
Ho spesso denunciato e pubblicato sui social diversi fatti simili ed ancora più spaventosi da parte delle forze dell'ordine, ma tutti questi casi, che avrebbero avuto almeno pari dignità nell'essere VISTI e CONOSCIUTI dal grande pubblico, nessuno li ha voluti sentire.
E' nei fatti che, questa volta, questa precisa volta, dopo anche l'esperienza negativa del lockdown che ha sfavorito ulteriormente alcune classi sociali, sia stata "scelta" di essere celebrata e ritualizzata in pompa magna la morte del povero Floyd.
Tutte le altre volte no, e siamo stati veramente in pochi a rendercene conto, nonostante fossero ampiamente documentati i fatti in rete; esistono canali youtube e simili che trattano queste tematiche.
Perché questa differenza?
Perché l'onda d'urto mediatica ha avuto il suo enorme peso, questo è inequivocabile e matematico. Nonostante i social da anni denuncino gli abusi perpetrati dalle forze dell'ordine in USA, come in tanti altri luoghi del mondo, i media ufficialisti, la stampa ufficialista e l'autorità preposta a legittimare simbolicamente lo scontro, hanno dato il loro importante e determinante contributo solo oggi. Dopo, l'effetto domino diventa inconsciamente naturale, diventa un automatismo prevedibile e, per alcuni che ne traggono interesse dall'alto, augurabile.
Queste dinamiche di potere ci mostrano nei fatti che, nonostante sia giusto e sacrosanto ribellarsi contro lo status quo, i motivi per cui è stata fatta rotolare la pietruzza dalla montagna innevata che ha creato la valanga inarrestabile, sono purtroppo altri.
Questo ovviamente non va ad inficiare i motivi dello scontro che denunciano le violenze della polizia, al contrario, dovrebbe essere sempre così, dovrebbe e potrebbe essere augurabile che la gente incazzata scenda per le strade, ma non dopo il tam tam mediatico.
Le conseguenze dal punto di vista dello scontro in atto all'interno del potere, purtroppo, si trasformano in altro.
Questo scontro è ciò che avviene normalmente dietro le quinte del potere, a prescindere da come la si pensi sull'inquilino della Casa Bianca.
Uscendo per un attimo dalla narrazione mainstream, sulla cui gravità siamo tutti d'accordo, potremmo iniziare a comprendere la funzione di Trump come araldo della massoneria progressista, sostenuto perché incarnasse un ruolo ostile ai DEM e all'estrema destra neocon del klan Bush, oggi in curiosa assonanza tra loro, in un'unione di intenti che, appunto, svela questa strategia a loro danno.
I giornali di tutto il mondo riportano la notizia che il klan Bush ed accoliti non sosterrà Trump alle prossime elezioni presidenziali, anzi, molti repubblicani hanno dichiarato senza mezzi termini che appoggeranno proprio il candidato democratico. Questo dovrebbe essere un campanello di allarme, ed è curiosa che questa "santa alleanza" tra falchi NEOCON e DEM, sia nata proprio ora, dopo le forti ed incessanti pressioni del 5° potere USA, che conta forse più dello stesso Presidente, di qualsiasi Presidente in carica.


Nessuno di noi ama Trump come personaggio, personalmente sono lontano anni luce dalla sua visione e mi colloco geometricamente dalla parte opposta. Mi fanno orrore pure i siti che da destra lo elogiano come nuovo condottiero, spesso siti suprematisti e populisti, ma sono ben consapevole che questa è solo una facciata della narrazione ufficiale.
Comprendo però le motivazioni per le quali, certi ambienti che dovrebbero essere naturalmente ostili a quella visione ed a cosa rappresenta il personaggio in se', abbiano deciso e scelto di infiltrarlo, sostenerlo e guidarlo per quanto riguarda una strategia di più ampio raggio e che abbia connessioni con una diversa rimodulazione geopolitica ed economica di ritorno.
Strategia che io stesso ho faticato a comprendere, e ad oggi non so se ritenere ancora vincente o meno, ma sicuramente in termini di guerre coloniali (sempre continui la volontà di non fare guerre), è stata assai lungimirante.
Ricordiamo che entrambi i partiti americani negli ultimi 40 anni hanno fatto milioni di morti in giro per il mondo. 
Con Trump, "cavallo di Troia" e "cavallo pazzo" di certi ambienti progressisti massonici, come ci ricorda lo stesso Magaldi ed altre persone che possono avere una diversa e più ampia visione generale, si è bruscamente interrotto questo percorso.
Non solo, gli USA hanno finalmente avuto distensioni diplomatiche con Putin, con la Corea del nord, ed hanno evitato sciagure militari peggiori in Siria, in Iran ed in altri paesi mediorientali.
Al miliardario ridens, recitare il ruolo del cattivo compassionevole gli riesce piuttosto bene, per questo credo sia stato scelto, oltre alla sua grande notorietà.
Hanno attuato la stessa strategia che gli ambienti massonico reazionari mondiali hanno fatto prima di loro con i candidati opposti ai loro casati, occupando e cooptando quasi tutti i partiti politici progressisti e di centro sinistra in occidente.
Infatti, negli ultimi decenni, abbiamo subito le volontà scellerate di questi partiti, che ci fanno comprendere quali poteri sono intervenuti e perchè si siano sempre più spostati a destra in termini ultraliberisti.
Con Trump, anche gli ambienti massonico progressisti hanno appoggiato e sostenuto un candidato infiltrato nel partito opposto e nemico, per logiche geopolitiche e di destrutturazione dell'attuale assetto neoliberista fin troppo cristallizzato.
E' quindi la stessa strategia uguale/opposta quella avvenuta con Trump, a prescindere da quanto ci possa fare orrore il suo linguaggio triviale e grottesco, con i suoi proclami reazionari di facciata.
Questa strategia viene utilizzata in termini elettorali, per assicurarsi sostenitori fedeli e poter spostare gli equilibri elettorali nel panorama USA, non ancora pronto per un candidato realmente progressista e neokeynesiano. 
Sono due piani diversi e paralleli, apparentemente in contraddizione, ma assolutamente reali entrambi.
Consideriamo anche che, prima del lockdown, l'economia USA era cresciuta ai livelli degli anni 60.
Chi è nei fatti, nonostante le maschere e le apparenze del cattivo di turno, quello che ha attuato più politiche progressiste e neokeynesiane, in un mondo spostato a destra in tutti i suoi apparati strategici? 

Questo è l'unico motivo per cui, oggi, la stampa USA ha da subito SCELTO quell'omicidio, e non altri, creando di fatto il caso, a differenza di altre migliaia di volte successe prima, soprattutto durante la governance DEM, dove venivano oscurati. 
Su Trump fino ad oggi, ma forse se sarà ulteriormente tirato per la giacchetta potrebbe fare anche lui qualche guerra come da tradizione presidenziale, possiamo solo contare l'omicidio del generale Soleimani, della sua scorta e poco altro.
Ha avuto il merito di evitare altri conflitti con l'Iran, che ha ben compreso il gioco che stava dietro ed i rapporti di intelligence che avrebbero sacrificato il militare in cambio di una "pacificazione".
La colpa del cattivo e misogino Trump, volgare palazzinaro miliardario, è quella di aver ad oggi fermato la macchina bellica USA, quindi il fascismo imperiale voluto dalla destra repubblicana e dai DEM, e anche quella di aver introdotto (per quanto fosse possibile da infiltrato quale è) elementi neokeynesiani nella economia neoliberista reazionaria americana.
Trump paga questo, non altro, e l'omicidio è stato una manna dal cielo per i suoi avversari, proprio per implementare questo processo a favore dell'impresentabile Fratello reazionario BIDEN per conto dei circoli massonici più conservatori che oggi vedono all'interno delle loro UR logge di riferimento (HATHOR PENTALPHA, THREE EYES), gli stessi personaggi DEM in combutta con i loro apparenti avversari repubblicani, ma tutti uniti contro il cattivo Trump.
LORO, sono i BUONI antirazzisti, che piangono ogni volta che un homeless muore di stenti dietro i loro grattacieli dorati, che si commuovono delle minoranze, ma che non fanno assolutamente nulla per migliorare le loro condizioni esistenziali.

Questo è il quadro di come funziona e si muove il potere nel backstage, tutto il resto sono narrazioni da salotto e visioni miopi di come funziona la geopolitica.
Perché i poteri controiniziati reazionari massonici, avversari e nemici giurati dei poteri massonici progressisti che sostengono cavallo pazzo, appoggerebbero da un lato l'estrema destra dei BUSH, dei REAGAN e contemporaneamente le avanguardie imperiali neoliberiste DEM?
Perché vogliono polarizzare lo scontro su un modello che rimanga sempre turboliberista e coloniale, a prescindere chi vinca.
Per questo motivo che Trump è stato sempre osteggiato dall'establishment su tutti i fronti, in particolar modo per aver bruscamente interrotto l'agenda imperialista, e per aver introdotto piccole iniezioni keynesiane nell'economia, perché chi lo ha sostenuto ha necessità di applicare le direttive massoniche progressiste che possano trasformare gli Stati Uniti.
Tiro incrociato contro il cattivo Trump che, allora e forse, sarà costretto dalle contingenze ad esprimere almeno un conflitto per non essere ricordato come il più buonista di tutti. 

Vedremo nei prossimi mesi se subirà passivamente l'evocazione celebrata dalla liturgia avversaria, o se riuscirà a resistere, perché diversi malumori serpeggiano anche dentro gli ambienti massonici che lo hanno appoggiato 4 anni fa. Qualcuno inizia a pensare non sia più adatto ad interpretare e recitare questo ruolo e che sia dentro un gioco immensamente più grande di lui, oppure, che abbia terminato il suo cammnino, altri invece lo continueranno a sostenere per arrestare l'onda d'urto di una parte di un certo Deepstate che non si è mai arreso e cerca di sopravvivere.




https://it.businessinsider.com/cosi-al-qaeda-vuole-approfittare-delle-rivolte-in-america/?fbclid=IwAR2ErSmCu1N43gbfs9IlY7ps40OBo4JAxMWpFA9wvamoI39lzuK17rx4ElM

https://www.bbc.com/news/world-us-canada-52999812

https://www.repubblica.it/esteri/2020/06/07/news/elezioni_usa_2020_bush_e_romney_non_voteranno_trump_-258619523/?fbclid=IwAR0zzTrn9kVrVJlrJRn_8P8Eg1v57rOVO3MqHhqw8VpSPPXvLj-LzrCwVDw








sabato 20 giugno 2020

APOCALISSE NATURALE ARTIFICIALE: Mostra di ALDO GALGANO

                                      I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE

Sono lieto di presentarvi l'ultima personale di Aldo Galgano dal titolo "APOCALISSE NATURALE ARTIFICIALE". Dopo aver partecipato alla Biennale del Muro Dipinto di Dozza del 1983, Aldo Galgano torna in questa meravigliosa cornice storica con una Mostra che ci parla della contemporaneità e dei suoi simboli.
La Mostra era iniziata lo scorso Marzo, interrota una settimana dopo causa lockdown, oggi riapre i battenti e rimarrà allestita fino al 19 Luglio.
Ho curato personalmente una delle tre recensioni pubblicate nel catalogo delle opere di mio padre e mi sembrava giusto fargli un omaggio anche sul blog.
Le tematiche riguardano da vicino la contemporaneità e i quadri esposti sembrano aver in qualche modo predetto quello che è successo quest'anno. Gli artisti spesso hanno slanci visionari, annusano quello che succede intorno a loro e forse hanno quella sensibilità che permette loro di anticipare i tempi.
Se vi capita di essere nei paraggi e siete interessati, siete i benvenuti alla Rocca di Dozza Imolese per la personale di Aldo Galgano.
https://www.fondazionedozza.it/programma-eventi/eventi-spettacoli-alla-rocca-di-dozza-2/Eventi/104-apocalisse-naturale-e-artificiale-di-aldo-galgano.html
https://www.fondazionedozza.it/programma-eventi/eventi-spettacoli-alla-rocca-di-dozza.html

                                                         LA CONDIZIONE UMANA 


APOCALISSE (ARTIFICIALE NATURALE):
di Simone Galgano
La nuova produzione artistica di Galgano concilia un approccio concettuale, con il dato espressivo, facendo uso di elementi pittorici della tradizione e della contemporaneità.
Nella sua estetica non è presente uno stile come fatto ultimativo, ma essi vengono utilizzati e superati per esprimere una ritrovata armonia. Un viaggio attraverso le correnti pittoriche, come libera effusione delle proprie intuizioni visionarie, andando oltre lo schermo protettivo degli ISMI.
Nelle nuove opere è presente una continua tensione dialettica tra le forme e i significati degli elementi che lo compongono, lasciando spazio anche all’ironia per evitare che il dramma diventi l’elemento dominante. Una ricerca della poesia attraverso un dialogo delle immagini dove gli stili vengono adoperati come colori della tavolozza.
Galgano ha una sua teoria del colore che non svela e che viene rigorosamente utilizzata in ogni suo dipinto.

                                                                 I QUATTRO FARI

Naturale e artificiale sono termini oramai sovrapponibili nella declinazione della grammatica odierna. La distopia è una rappresentazione di uno stato di cose futuro, dove si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici pervasivi. Una sorta di utopia ribaltata.
È naturale replicare ciò che è artificiale, così il nuovo golem è diventato figlio naturale di questo mondo. Il sogno dell'apocalisse è una rivelazione del reale e può sottendere, come passaggio ulteriore, una volontà di cambiamento, non una passiva accettazione dello status quo.
La nostra modernità, con le sue complessità, con le ideologie del transumanesimo e del postumanesimo, ci ha assuefatti a questo modello esistenziale che, dobbiamo ammetterlo, ha il suo fascino e le sue peculiarità. La tecnologia è meravigliosa, aiuta l'uomo, è comoda, universale, talvolta ci dona immortalità e onnipotenza.

                                                                  IL PENSATORE

                                                          SI, QUESTA È UNA PIPA

Potremmo da domani fare a meno delle macchine impiegate nella medicina, nelle industrie, per non parlare dei computer e dei cellulari? Però c'è un evidente rovescio della medaglia.
L'uomo in questa sua ibridazione con la macchina ha perso il senso del suo viaggio, ha confuso il medium con l'obiettivo, con lo scopo ultimo della sua esistenza. Oggi si fatica a percepire differenza tra contenitore e contenuto.

                                                        IL CENTAURO DIMEZZATO

Qual è il senso della vita? Non lo sappiamo più e non ci interessa saperlo, siamo troppo impegnati a sopravvivere, a soddisfare bisogni indotti, non abbiamo più tempo per pensare, siamo distratti dai fuochi fatui dei cimiteri meccanici in cui viviamo. Il tempo ci è stato sottratto, ne abbiamo dedicato troppo a celebrare la macchina e il suo tempio modernista che ha sostituito i vecchi culti obsoleti, creando nuovi dogmi religiosi e paradisi artificiali digitali.
È proprio in questa dimensione che nasce l'esigenza e la voglia di comunicare attraverso “Apocalisse”, la nuova produzione artistica di Galgano che traccia la via per una ritrovata modernità, partendo dalle metafore e dagli archetipi per plasmare l'estetica di un nuovo umanesimo.
Una livella necessaria per realizzare l'ordine dal caos. Un'estetica pittorica ed esistenziale che non ha il pudore di mostrare le forme e i suoi simboli, mentre la contemporaneità tende a svuotare senza riempire, a clonare se stessa, chiudendosi in un cerchio magico con il suo pensiero unico.
Aldo Galgano ha la pretesa di spezzare questo incantesimo.



                                        TRITTICO: CAVALIERE DISARCIONATO /
                                                         ASINCRONICO / EXIT

Oggi prevale un nuovo oracolo, che di moderno ha solo la facciata, mentre al suo interno, le dinamiche sociali e di potere rimangono intatte.
Un'estetica realmente nuova la possiamo plasmare riscoprendo l'aspetto umano e la sua natura duale, i suoi demoni ed i suoi sogni. Ecco perché l’artista compie un viaggio nell'ade, mostrandoci quei demoni, attingendo dal mondo onirico con il suo pantheon di personaggi.
Si aprono nuove strade, modernità e tradizione si alleano, tracciano il loro manifesto neoumanista, immergendosi nell'oceano dell'inconscio individuale e collettivo, dove gli scenari sono infiniti, dove le visioni artistiche non hanno limite, dove le combinazioni travalicano i generi e le etichette, dove quello che conta è la testimonianza senza censure.
Una volontà di potenza, che non è solo una meravigliosa ed espressiva modalità, ma il desiderio di incamminarsi verso una strada di speranza, verso un'utopia che non può più celarsi come reietta, facendo pace con la propria anima.
Apocalisse, non come mera constatazione nichilista del nostro paesaggio post-atomico e decadente, non come anatema, ma come nuovo paradigma culturale, di cui sentiamo la mancanza per potere continuare con amore il nostro cammino.

                                                            LA TORRE DI ELEBAB

martedì 16 giugno 2020

IL PRESENTE SENZA FINE SANIFICATO E SANTIFICATO



"Ogni disco è stato distrutto o falsificato, ogni libro è stato riscritto, ogni immagine è stata ridipinta, ogni statua e ogni edificio è stato rinominato, ogni data è stata modificata. E il processo continua giorno per giorno e minuto per minuto. La storia si è fermata. Nulla esiste tranne il presente senza fine in cui il Partito ha sempre ragione". 

Nel suo fin troppo citato "1984", il Fratello massone progressista Orwell scriveva questo passaggio, riferito ad un ipotetico ordine mondiale futuro distopico, ma anche Truffaut, nel suo film visionario Fahrenheit 451 aveva ben trattato queste tematiche, un tempo appannaggio di una visione intellettuale anticonformista e realmente antagonista allo status quo.
Orwell fu un feroce anticlericale, antistalinista, antifascista, ma nei suoi romanzi non puntava il dito solo contro tutte le forme reazionarie di dittatura del secolo scorso, ma scandagliava l'animo umano in relazione al potere ed ai suoi schemi che prescindono apparenti ed illusorie categorie di appartenenza o di bandiera.
Il socialista dissidente ed anarcoide Orwell, al quale devo molto del mio imprinting dietrologico e culturale, essendo stato "iniziato" da piccolo alla lettura del suo immenso ed immortale capolavoro "La fattoria degli animali", romanzo che mi ha segnato nel profondo dello spirito, immaginava e prospettava un futuro dove la STORIA si fosse fermata, un PRESENTE senza fine, in cui il PARTITO (leggi POTERE) ha sempre ragione.


Orwell in tutti i suoi romanzi parla dello schema del potere che si replica per autoconservarsi, schema che prescinde ideologie e fedi religiose, schema che risiede nell'inconscio collettivo di tutte le culture e nell'uomo è declinato nel 4°archetipo junghiano del GOVERNANTE: Il governante è il classico leader, la guida che detta le regole del gioco in qualsiasi situazione. Sicuro, esigente, vuole che gli altri facciano quello che dice e ha tutti i motivi per pretenderlo.
I 12 archetipi della personalità di Jung ci appartengono tutti, in alcuni sono più presenti e preponderanti determinati aspetti piuttosto che altri, ed a seconda del momento storico, delle esperienze individuali, sociali, culturali o delle occasioni/necessità che si presentano nella nostra vita, possiamo incarnare un ruolo piuttosto che un altro.
Non solo, attraverso questo paradigma sapienziale, possiamo prevedere come si trasformeranno società ed uomini, tenendo presente che un determinato archetipo della personalità, avrà specifici sviluppi se si presenteranno certe precise condizioni.
Questo è uno dei motivi storici per cui spesso le rivoluzioni si trasformano in controrivoluzioni ed in dittature, proprio perché chi è GOVERNANTE e muove un gruppo fondato sui suoi principi, una volta al potere replicherà scientificamente le stesse forme pensiero che conosce meglio, sviluppando quelle egregore dello stesso schema di cui sopra.
Orwell che conosceva bene queste dinamiche psicologiche ed antropologiche, le stesse che, su altri orizzonti aveva studiato Jung attingendo anche da fonti iniziatiche, come peraltro tutti i grandi scienziati di un certo ambiente, era quindi in grado di descrivere perfettamente il futuro, prendendo a pretesto i totalitarismi dell'epoca, ma disegnando e prevegendo scenari possibili e realistici in termini quasi matematici.


La società che descriveva Orwell era il futuro dell'eterno presente di un mondo che non ha bisogno di mettersi in discussione, società che ricorda molto quella che si sta instaurando oggi un po' ovunque.
Noi viviamo ancora sull'onda lunga di quella forma pensiero nata durante la rivoluzione francese, epicentro egregorico di diverse visioni che si erano sviluppate nei secoli precedenti, e che ha consentito lo sviluppo dell'illuminismo, delle ideologie moderne, della democrazia stessa, ma che in seno portava anche il suo contraltare di restaurazione, proprio in virtù dello stesso schema di potere, schema che si è materializzato nelle dittature del secolo scorso e che successivamente ha contaminato prima gli USA ed oggi la Cina, con tutte le loro diversità culturali, sociali e strategiche.
Oggi siamo giunti al compimento e forse al termine di questa creazione o evocazione, la sfera si è definitivamente plasmata, è quasi perfettamente regolare e non sembra presentare alcuna opposizione all'esterno da parte dei sudditi/cittadini.
Il 21° secolo è quello dell'ACCETTAZIONE volontaria e non più coercitiva come in passato, questo è avvenuto perché lo schema del potere si è aggiornato, le sue egregore hanno esperito nuove forme, crescendo nel tempo, e la propaganda ha rieducato le menti al miglior mondo possibile, unico ed infinito.
Questo modello si potrà presentare con diverse colorazioni, anche in contrasto tra loro, ma tutte le sue differenti quanto apparenti contraddizioni e declinazioni, andranno tutte nella direzione di un pensiero unico, però accettato dalla psicologia di massa.
Quello che è successo oggi con la pandemia e tutto quello che politicamente, sanitariamente, tecnologicamente ed economicamente si è implementato come effetto domino, più o meno controllato, ne rappresenta un esempio calzante.
Noi viviamo ancora in un momento storico di passaggio che, attraverso la tecnologia che verrà, ed attraverso la visione totalizzante post-umana promossa da tutti i settori strategici della nostra società, ci guiderà, pretendendo di farlo, in un presente senza fine, dove appunto la storia si ferma.
Un capolinea in frenetico movimento per la stasi totale dell'uomo, che non potrà che accettare questa visione implosiva, al pari dell'aria che respira, e forse manco di quella, avendo la mascherina d'ordinanza.
Un mondo sanificato e azzerato, dove i mezzi di divulgazione digitale sono e saranno sempre più inversamente proporzionali alla possibilità di esprimere se stessi in termini di libertà e criticità.
Dove, per la necessità di un presunto e falso BENE COLLETTIVO, saranno limitati i diritti civili e di parola, e dove la censura sarà dogma accettato perché non potrà esistere alcun DIO al di fuori dell'eterno presente. 
La pandemia delle menti è il vero virus, la nuova peste bubbonica sanificata, santificata e sempre più contagiosa
Una sorta di eden infernale popolato da morti viventi e poco senzienti, dato che coscienza individuale e collettiva saranno gestite da un algoritmo, da remoto, ed ovviamente dai soliti padroni del vapore, coloro che hanno ben sviluppato nel tempo l'archetipo del Governante.



mercoledì 3 giugno 2020

SIMBOLOGIA DISTANZIAMENTO SOCIALE


LE CONSEGUENZE DELL'AMORE a Milano...
Mesi fa scrissi su un post, dicendo che ci avrebbero multato per un bacio pubblico, una volta usciti dalla quarantena.
Subito gli ufficialisti si scatenarono indignati, forse per esorcizzare la loro ignavia verso l'autorità che alla fine subiscono di buon grado.
In fondo mi ero sbagliato, come al solito peccavo di ingenuità e di troppo poco "cospirazionismo",
Io parlavo di bacio e non avrei mai pensato che sarebbe bastato solo un abbraccio, come ci riporta impietosamente Repubblica di Lunedì 25 Maggio, nella cronaca di Milano.
Dispiace veramente non aver osato di più nel raccontare quello per me era ovvio, ma evidentemente non è così.
Sul distanziamento sociale e sul perché si sia scelto questo termine, potremmo parlare per ore,
ed è proprio nel neolinguaggio che si nascondono certe volontà sovragestionali.
Leggo che oggi il problema sarebbe la movida nelle grandi città, le manifestazioni, gli assembramenti eccessivi nei parchi. A Torino si gira con la mascherina a targhe alterne per metà settimana, evidentemente i nostri governanti hanno fantasia da vendere.
Già il termine movida, declinato al presente e decontestualizzato mi ha sempre fatto un po' orrore. Però, se abbiamo memoria storica, dovremmo ricordarci che nasce come reazione giocosa e popolare in Spagna, dopo la fase dittatoriale franchista.
L'aperitivo ed il divertimento sono percepiti male in questo periodo di sofferenza, bisogna essere tristi, depressi, e certi virologi cazzari non vorrebbero nemmeno riaprire le scuole, c'è già nostalgia di clausura, allora bisogna almeno far portare le mascherine anche ai bambini da Settembre fino a, chissà...
Questo mentre diversi altri virologi affermano candidamente che il covid ha perso la sua carica virale e che dovremmo eliminare fin da Giugno l'obbligatorietà delle museruole.
Quale visione prevarrà?
Intanto Boccia, politico inutile, dannoso e poco intelligente, ha proposto con poco successo le ronde del sorriso. In poche parole, infami delatori, solitamente inclini e ligi alle regole, che dovrebbero indicarci le buone maniere.



Riguardo al fatto che fino a poco tempo fa non si poteva andare nei parchi pubblici (luoghi di perdizione/ ossigeno come droga) o, per esempio, celebrare messa, il sistema ha voluto dare messaggi chiari ed inequivocabili. Ha voluto tracciare un solco tra vecchio e nuovo oracolo, sostituendo il culto tradizionale con un nuovo culto scientista, anch'esso di sapore squisitamente religioso e dogmatico.
Non credo che la politica avesse realmente in mente questo, semplicemente ha applicati protocolli "consigliati" dall'alto, e per stare dalla parte dei bottoni, ha scelto questa strada.
Non sono cattolico, sono anticlericale da sempre e non ho mai amato le liturgie, però ho trovato assurdo ed illogico tenere chiuse le chiese, le moschee, le sinagoghe, quando i supermercati sono sempre stati aperti fino dall'inizio della quarantena, per non parlare dei mezzi pubblici.
Se fossero stati utilizzati gli stessi protocolli di sicurezza (a prescindere siano utili o meno), con il cosiddetto distanziamento sociale e la mascherina di cortesia, anche tutte le chiese, come è successo per i supermercati, sarebbero potute rimanere aperte, almeno dopo Marzo.
Questo per dire che, sull'onda dell'emotività e non certo della scienza, sull'onda del ricatto politico e di interessi vari, si è scelto di colpire un simbolo nella sua funzione più aggregante e sociale, a prescindere dalle nostre convinzioni individuali.
Lo stesso discorso vale per i musei, i centri sociali, per le piazze e tutti gli spazi all'aperto che sono per natura sani e non certo patogeni.
Si è voluto colpire simbolicamente la socialità nei suoi aspetti più profondi e più intimi, e la si continua a colpire ancora, dopo aver trasmesso ed instillato per mesi ansia e paura.
Questo è uno dei motivi per cui molti continuano ad indossare le mascherine anche all'aria aperta, perché non si fidano più neanche dell'aria che respirano, perché ha prevalso l'aspetto magico ed irrazionale ed il senso di appartenenza, di omologazione che scatta come un comando pavloviano.
Giorni fa in un parco ho visto due bambini piccoli, bardati di tutto punto, essere sgridati dalla madre di uno di loro, perché avevano osato toccarsi con le mani.
Pensate ai danni psicologici che questo paradigma culturale delirante andrà a creare nel tempo.
Potremmo fare migliaia di esempi simili, per esempio, riguardo alla scuola e non solo quella a distanza davanti ad uno schermo, ma quando riaprirà i battenti, con tutte le sue inutili regole castranti e diseducative, dove i bambini non potranno più sperimentare la conoscenza dell'altro attraverso il contatto, il gioco, il libero scambio emotivo.
La negazione del tatto, soprattutto nei bambini e nei ragazzi, ci apre nuovi scenari inquietanti che ci portano inesorabilmente nella direzione del post-umano.
Il distanziamento sociale ci divide, ci isola e contribuisce a far accettare il transumanesimo che verrà, paradigma che si occuperà di portare avanti questa agenda, attraverso l'implementazione futura del modello uomo macchina, ibridato sempre più con la tecnologia.


Si è voluto colpire l'individuo, perché esso rappresenta il virus di quella libertà non ancora totalmente controllabile in tempi di materialismo neoliberista.
Negli ultimi decenni tanti aspetti indotti nella nostra civiltà hanno seguito questo schema, in primis quello economico con un modello unico globale e condiviso come il migliore dei mondi possibili o, addirittura, come l'unico possibile, quello tecnologico che, con tutte le sue meraviglie, ha però portato l'essere umano ad isolarsi sempre più davanti ad un PC, davanti ad un video-game, poi davanti ad un telefonino, ed oggi, sotto il giogo di un paradigma sanitario, ci ha costretti all'atomizzazione perpetua e, forse, a tempo indeterminato.
Per questo motivo i protocolli che vengono decisi in certi ambienti e fatti adottare a tutti o quasi i governi del pianeta, sopra ed in barba alle loro costituzioni, sono andati a colpire simboli di aggregazione, come lo sport, la scuola, il gioco, la religione, i centri sociali, i musei, l'arte in tutte le sue espressioni, i centri benessere, i ristoranti, i bar e via dicendo.
Però, non si sono mai colpiti i supermercati, la grande industria e la grande distribuzione, pur presentando oggettivamente le stesse problematiche di carattere sanitario.
Si sono tracciati le linee guida che struttureranno il nuovo mondo.
Se potevamo liberamente "contagiarci" nei luoghi deputati al consumismo primario, non potevamo farlo altrove, e guarda caso, proprio in quegli ambienti che rappresentano il benessere psicofisico delle persone ed i luoghi di aggregazione.
Non credo affatto sia casuale.
Esistono ambienti che progettano e creano ad hoc determinati protocolli, travestiti da scienza, per giustificare qualsiasi delirio e propaganda. Questi, attraverso la piramide sociale, incarnata dai media, dalla politica e da tutte le strutture di potere fino ai livelli più bassi, plasmano i piani da attuare in caso di pandemia per tutta la popolazione.
Per questo motivo, la sovragestione del futuro sarà rappresentata dal binomio tecnologia e sanità, sempre più legate ed unite in un moloch di vecchia fattura, totalitario ed antico, magico ed oracolare.