sabato 20 giugno 2020

APOCALISSE NATURALE ARTIFICIALE: Mostra di ALDO GALGANO

                                      I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE

Sono lieto di presentarvi l'ultima personale di Aldo Galgano dal titolo "APOCALISSE NATURALE ARTIFICIALE". Dopo aver partecipato alla Biennale del Muro Dipinto di Dozza del 1983, Aldo Galgano torna in questa meravigliosa cornice storica con una Mostra che ci parla della contemporaneità e dei suoi simboli.
La Mostra era iniziata lo scorso Marzo, interrota una settimana dopo causa lockdown, oggi riapre i battenti e rimarrà allestita fino al 19 Luglio.
Ho curato personalmente una delle tre recensioni pubblicate nel catalogo delle opere di mio padre e mi sembrava giusto fargli un omaggio anche sul blog.
Le tematiche riguardano da vicino la contemporaneità e i quadri esposti sembrano aver in qualche modo predetto quello che è successo quest'anno. Gli artisti spesso hanno slanci visionari, annusano quello che succede intorno a loro e forse hanno quella sensibilità che permette loro di anticipare i tempi.
Se vi capita di essere nei paraggi e siete interessati, siete i benvenuti alla Rocca di Dozza Imolese per la personale di Aldo Galgano.
https://www.fondazionedozza.it/programma-eventi/eventi-spettacoli-alla-rocca-di-dozza-2/Eventi/104-apocalisse-naturale-e-artificiale-di-aldo-galgano.html
https://www.fondazionedozza.it/programma-eventi/eventi-spettacoli-alla-rocca-di-dozza.html

                                                         LA CONDIZIONE UMANA 


APOCALISSE (ARTIFICIALE NATURALE):
di Simone Galgano
La nuova produzione artistica di Galgano concilia un approccio concettuale, con il dato espressivo, facendo uso di elementi pittorici della tradizione e della contemporaneità.
Nella sua estetica non è presente uno stile come fatto ultimativo, ma essi vengono utilizzati e superati per esprimere una ritrovata armonia. Un viaggio attraverso le correnti pittoriche, come libera effusione delle proprie intuizioni visionarie, andando oltre lo schermo protettivo degli ISMI.
Nelle nuove opere è presente una continua tensione dialettica tra le forme e i significati degli elementi che lo compongono, lasciando spazio anche all’ironia per evitare che il dramma diventi l’elemento dominante. Una ricerca della poesia attraverso un dialogo delle immagini dove gli stili vengono adoperati come colori della tavolozza.
Galgano ha una sua teoria del colore che non svela e che viene rigorosamente utilizzata in ogni suo dipinto.

                                                                 I QUATTRO FARI

Naturale e artificiale sono termini oramai sovrapponibili nella declinazione della grammatica odierna. La distopia è una rappresentazione di uno stato di cose futuro, dove si prefigurano situazioni, sviluppi, assetti politico-sociali e tecnologici pervasivi. Una sorta di utopia ribaltata.
È naturale replicare ciò che è artificiale, così il nuovo golem è diventato figlio naturale di questo mondo. Il sogno dell'apocalisse è una rivelazione del reale e può sottendere, come passaggio ulteriore, una volontà di cambiamento, non una passiva accettazione dello status quo.
La nostra modernità, con le sue complessità, con le ideologie del transumanesimo e del postumanesimo, ci ha assuefatti a questo modello esistenziale che, dobbiamo ammetterlo, ha il suo fascino e le sue peculiarità. La tecnologia è meravigliosa, aiuta l'uomo, è comoda, universale, talvolta ci dona immortalità e onnipotenza.

                                                                  IL PENSATORE

                                                          SI, QUESTA È UNA PIPA

Potremmo da domani fare a meno delle macchine impiegate nella medicina, nelle industrie, per non parlare dei computer e dei cellulari? Però c'è un evidente rovescio della medaglia.
L'uomo in questa sua ibridazione con la macchina ha perso il senso del suo viaggio, ha confuso il medium con l'obiettivo, con lo scopo ultimo della sua esistenza. Oggi si fatica a percepire differenza tra contenitore e contenuto.

                                                        IL CENTAURO DIMEZZATO

Qual è il senso della vita? Non lo sappiamo più e non ci interessa saperlo, siamo troppo impegnati a sopravvivere, a soddisfare bisogni indotti, non abbiamo più tempo per pensare, siamo distratti dai fuochi fatui dei cimiteri meccanici in cui viviamo. Il tempo ci è stato sottratto, ne abbiamo dedicato troppo a celebrare la macchina e il suo tempio modernista che ha sostituito i vecchi culti obsoleti, creando nuovi dogmi religiosi e paradisi artificiali digitali.
È proprio in questa dimensione che nasce l'esigenza e la voglia di comunicare attraverso “Apocalisse”, la nuova produzione artistica di Galgano che traccia la via per una ritrovata modernità, partendo dalle metafore e dagli archetipi per plasmare l'estetica di un nuovo umanesimo.
Una livella necessaria per realizzare l'ordine dal caos. Un'estetica pittorica ed esistenziale che non ha il pudore di mostrare le forme e i suoi simboli, mentre la contemporaneità tende a svuotare senza riempire, a clonare se stessa, chiudendosi in un cerchio magico con il suo pensiero unico.
Aldo Galgano ha la pretesa di spezzare questo incantesimo.



                                        TRITTICO: CAVALIERE DISARCIONATO /
                                                         ASINCRONICO / EXIT

Oggi prevale un nuovo oracolo, che di moderno ha solo la facciata, mentre al suo interno, le dinamiche sociali e di potere rimangono intatte.
Un'estetica realmente nuova la possiamo plasmare riscoprendo l'aspetto umano e la sua natura duale, i suoi demoni ed i suoi sogni. Ecco perché l’artista compie un viaggio nell'ade, mostrandoci quei demoni, attingendo dal mondo onirico con il suo pantheon di personaggi.
Si aprono nuove strade, modernità e tradizione si alleano, tracciano il loro manifesto neoumanista, immergendosi nell'oceano dell'inconscio individuale e collettivo, dove gli scenari sono infiniti, dove le visioni artistiche non hanno limite, dove le combinazioni travalicano i generi e le etichette, dove quello che conta è la testimonianza senza censure.
Una volontà di potenza, che non è solo una meravigliosa ed espressiva modalità, ma il desiderio di incamminarsi verso una strada di speranza, verso un'utopia che non può più celarsi come reietta, facendo pace con la propria anima.
Apocalisse, non come mera constatazione nichilista del nostro paesaggio post-atomico e decadente, non come anatema, ma come nuovo paradigma culturale, di cui sentiamo la mancanza per potere continuare con amore il nostro cammino.

                                                            LA TORRE DI ELEBAB

Nessun commento:

Posta un commento