sabato 29 agosto 2020

L'OMICIDIO GIOELE E LA PIRAMIDE DELLA LUCE


La 'Piramide al 38º parallelo' è un'opera dell'artista Mauro Staccioli e fa parte della 'Fiumara d'Arte', un museo all'aperto costituito da diverse sculture di artisti contemporanei ubicate lungo gli argini del fiume Tusa. Ogni anno, attorno alla scultura monumentale, si svolge il cosiddetto ''Rito della Luce'', un evento "ideato dalla Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte che coinvolge poeti, filosofi, musicisti, danzatori, artisti, gruppi di diverse etnie, associazioni, studenti del territorio e l’intera cittadinanza, con l’obiettivo di illuminare le coscienze di tutti, restituendo alle nuove generazioni messaggi positivi legati ai valori e alla speranza".

Il tormentone estivo purtroppo è tornato. 
Subito dopo Luglio, periodo che aveva portato un leggero allentamento da parte dei media sulla campagna terroristica del covid19, ecco che l'informazione ci ha pesantemente ammorbato con l'ennesima novella di sangue.
Una tragedia che ha colpito un po' tutti, soprattutto, perché la narrazione proposta, come succede spesso in questi casi, è stata reticente, ambigua e fuorviante.
Due morti assurde, una madre e suo figlio trovati nella boscaglia, ma distanti tra loro.
L'autopsia ammette di non comprendere le dinamiche della morte della madre, sembra un rebus senza fine, non si capisce o non si vuol capire come e cosa sia successo esattamente.
Si è scavato fin da subito sulle condizioni della DJ, è stato detto che era esaurita per via del Lockdown, ma chi di noi non si è esaurito in quel periodo surreale che pare non voglia finire mai? 
Sono proprio i media che, consapevolmente e inconsapevolmente, legano le due vicende.
Non esiste nessuna correlazione tra l'eventuale stato di salute mentale di Viviana, dovuto alla quarantena e questa storia assurda.
Suona più come un depistaggio che altro, per scaricare le colpe e deviare sulle possibili cause della vicenda.
Un’altra pista, stranamente poco veicolata, arriva proprio dal racconto del supertestimone. 
Viviana prima di scomparire si era diretta verso la montagna, un luogo in cui si trova un uomo ritenuto vicino al clan dei Tortoriciani, visitato dalla polizia. 
La mafia dei pascoli ha un ruolo nella scomparsa di Viviana e di Gioele? 
Chissà, probabilmente no, però è curioso come sia stata sminuita questa testimonianza e come tutti si siano concentrati solo sul fattore omicidio-suicidio, che risolve sempre certe questioni scomode.
Ritengo sia importante questa notizia, più per il fatto che si sia sussurrata e nascosta tra le righe, che per il fatto sia un reale coinvolgimento da parte di una mafia locale.
Il super-testimone:
«La donna, che aveva un atteggiamento protettivo verso il bimbo, andava a passo spedito. Le ho chiesto se aveva bisogno di qualcosa, ma ha cominciato a camminare lungo un viottolo, l’ho seguita, ma poi c’erano dei rovi, mi sono fermato».
Questa importante dichiarazione, sempre sia vera, insieme con altre testimonianze che avrebbero detto di aver visto la madre scavalcare il guard-rail con in braccio il bambino vivo, sono in netta e pesante contraddizione con le nuove indagini che puntano sul fatto del decesso avvenuto precedentemente in auto, dopo il presunto tamponamento con un furgone di operai nella galleria.

Torniamo un attimo alla cronaca nazionale. 
Il 14 Luglio il Governo ha permesso la parziale riapertura delle discoteche, questa pausa è durata un mese, giusto per placare la rabbia degli esercenti e dei lavoratori del settore, e per non affossare completamente il turismo estivo.
Un contentino strumentale, nel quale molti ingenuamente avevano creduto e sperato, durato quel tanto che basta per ristabilire ordine e fiducia nell'esecutivo.
La ripresa dei lavori dura fino al 15 Agosto e, dopo l'aumento di tamponi che hanno rilevato diversi contagiati asintomatici ed in buona salute, è stata decisa (ma era ovviamente cosa programmata) la nuova serrata dei locali, incriminati di ungere i poveri ragazzi italici ed i loro cari. 
Il corpo di Viviana viene trovato proprio 5 giorni prima della chiusura delle discoteche, ed è curiosa la casualità che innesca la conseguente suggestione inerente al fatto che la vittima fosse una DJ.
Muore DJ donna con suo figlio (donne e bambini sono i capri rituali tradizionali e preferiti di queste liturgie dell'orrore) e chiudono le discoteche.
È proprio il caso di dire quella carogna del "CARONIA-VIRUS..." 
L'assonanza tra Corona e Caronia ci può stare, ma il significato etimologico è differente: "L'etimologia deriva da un'ipotetica forma del latino parlato caronia, derivata di caro-carne. Si tratta di una parola particolarmente interessante, nella sua semplicità. L'immagine del cadavere animale in decomposizione evoca una serie di caratteri che vengono astratti, e interpretati in maniera figurata: dalla corruzione della carne si passa alla corruzione morale. 
La sgradevolezza che investe tutti i sensi e la pericolosa inclinazione ad avvelenare o a portare il CONTAGIO si attagliano bene a descrivere una persona spregevole, malvagia."

Per carità, non voglio alludere al fatto che una giovane donna sia stata uccisa con il figlio piccolo solo per comunicare in codice uno step governativo da entità preposte a farlo per incidere sul plagio emozionale dei telespettatori, però è molto curioso come spesso in queste tragedie mediatiche, l'etimologia di nomi e luoghi sia fortemente correlata con la storia.
L'etimologia parla di cadaveri animali in decomposizione, e nella realtà i corpi sono stati martoriati da animali selvatici, oltre al fatto che l'etimologia parla, sempre casualmente, di contagio e di persone malvagie.
Corruzione della carne fino alla corruzione morale, non certamente delle povere vittime, più probabilmente di coloro che devono leggere e tradurre il messaggio. Le attribuzioni sono sempre ribaltate.
Colpa dei lavoratori che insistono a lavorare in piena epidemia?
Colpa di una madre con seri problemi di salute mentale (la salute, questa sconosciuta)?
Secondo me, assolutamente no, e lo deduco proprio da come sono state confezionate queste veline, in modo subdolo e peloso. Ogni volta che la storia e le dinamiche ufficiali non reggevano, quasi a venire in soccorso della sceneggiatura scritta, sono stati inseriti elementi e ne sono stati celati altri, considerati strumentalmente poco rilevanti. 
Oltretutto, la famiglia, gli amici, fino ai conoscenti in città, hanno tutti confermato come Viviana amasse la vita e suo figlio, sempre pronto ad accudirlo e proteggerlo. Non si capisce, quindi, il movente di un potenziale omicidio-suicidio. Manca completamente il movente, non stiamo parlando di una pericolosa serial killer aguzzina, ma di una persona normale con tutti i problemi delle persone comuni, ed anche i rumors sul fatto che non stesse bene e fosse depressa, non certificano affatto e, men che meno giustificano, quello che le è stato attribuito.

La ricostruzione mediatica è surreale e ridicola, piena di fallacie logiche. 
Una donna in auto con a bordo il figlio piccolo, dopo aver urtato un furgone (è vero? Di chi era quel furgone, o era il furgone di chi la stava speronando?), si accosta dopo aver attraversato la galleria e incredibilmente scappa, scavalcando la recinzione del guard-rail, perdendosi nella boscaglia adiacente. 
Tutto questo delirio avviene, secondo i media, perché voleva suicidarsi e uccidere il figlio. 
Ma perché mai uccidere ed uccidersi in questo modo strampalato?
Sarà stato l'urto del furgone a risvegliare in lei insani pensieri di morte, o ha scelto la via più macchinosa, complessa ed assurda per compiere questo gesto insano? 
Cosa c'entra il fatto che sia stata urtata da un furgone, se le intenzioni iniziali erano veramente quelle descritte dai media riguardo alla sua volontà omicida e suicidaria? 
Nulla c'entrano, a questo punto avrebbero potuto dire qualsiasi cosa, per esempio, che aveva pulito alla perfezione la sua Opel Corsa, o che si era fermata un'ora prima a mangiare qualcosa in un bar. 
Sono elementi assolutamente ininfluenti e fuorvianti, atti a coprire una dinamica che potrebbe aver visto un furgone INSEGUIRLA e lei scappare impaurita con il bambino appresso, addirittura sfidando la fitta vegetazione e la presenza di animali selvatici. 
Per quale altro motivo, se non una fuga da qualcuno o qualcosa, dopo aver ricevuto minacce, una madre con il figlio in braccio si sarebbe dovuta fermare dopo una galleria, all'improvviso, e perdersi nella foresta siciliana in pieno giorno? 
Se fosse una sceneggiatura di un film poliziesco, gli stessi che si bevono la versione dei TG, chiederebbero indietro i soldi del biglietto. 
Arridateci i soldi!!! È troppo grottesca la storia imbastita per essere credibile, infatti, la famiglia non crede si sia uccisa ed abbia addirittura ucciso il figlio Gioele, e non comprende cosa può essere successo realmente.
È ovvio, quindi, che l'introduzione del fantomatico furgone che l'avrebbe speronata, oppure, che avrebbe subito il tamponamento, serve solo a depistare e a giustificare la sua sosta, seguita poi dalla FUGA (non saprei chiamarla diversamente) in lidi sconosciuti e pericolosi. 
Non ha alcun senso la sua fuga per alcuni chilometri con Gioele, in mezzo alla fitta boscaglia, per poi potersi finalmente suicidare da un'altura, non prima di aver ucciso il figlio a mezzo km altrove. 
Se per assurdo avesse voluto suicidarsi con suo figlio, avrebbe avuto a disposizione infinite scelte più semplici, pratiche e plausibili, e non dopo un piccolo incidente in una galleria stradale. 
Che senso ha, anche dal punto di vista della follia suicidaria ed omicidiaria questa dinamica grottesca? 
Nessun senso! Non solo, il corpo della donna è stato ritrovato in un punto completamente diverso da quello del ritrovamento del bambino, corpo che per 13 giorni 70 professionisti non hanno trovato nemmeno con i cani molecolari, per poi essere ritrovato da un vecchio volontario, ex CC in pensione, in un pomeriggio senza alcun problema. 


Riassumendo, la donna in preda allo shock per aver tamponato un furgoncino (fatto evidenziato da subito e con insistenza dai media), si accosta e scappa in bella vista in pieno giorno, sotto gli occhi dei passanti, per i boschi per suicidarsi, non prima di aver ucciso misteriosamente il figlio a mezzo km di distanza. 
Non sembra una dinamica di una fuga? 
Secondo me si, e allora ben si comprende il ruolo della notizia gancio del tamponamento avvenuto in galleria, perché è li la chiave della storia e non dopo.
Come dicevo, probabilmente fuggivano ed erano impauriti.
Immaginiamo, per un attimo che, una volta raggiunte le vittime dai loro carnefici, i corpi siano stati nascosti, e poi sicuramente, mangiati da animali selvatici. Per giustificare la diversa posizione dei cadaveri, qualcuno ha avuto la bella idea di raccontare che il corpo del bambino fosse distante a causa degli animali selvatici (quali?) che lo avrebbero trascinato in una tana, risparmiando però il corpo della madre (perché non è stato trascinato anche il suo?), ma non parlatemi di omicidio-suicidio, perché è veramente una forzatura per distorcere la dinamica dei fatti. 
Non sapremo mai la verità e non ci accontenteremo della risoluzione del caso in TV, ma vedrete che daranno definitivamente la colpa alla madre. 

Pur non sapendo nulla e ben consapevole delle limitazioni delle mie congetture, intuitivamente, ritengo che questo omicidio mediatico, come tanti altri in passato, abbia una valenza simbolica e comunicativa, direi liturgica. Paradossalmente, anche fosse un suicidio o una casuale tragedia, l'uso cinico e strumentale dei media è lo stesso. 
Bisognava veicolare questo fatto di sangue in un dato periodo, che rispondesse a certe logiche e certe grammatiche oscure le quali, talvolta, vengono usate da determinate entità che gestiscono le forme pensiero da veicolare alla massa ignara, oltre a comunicare messaggi per chi deve capire.
Anche in passato è successo diverse volte che determinate vittime (quasi sempre donne e bambini) siano state scelte per un rito simbolico che santifichi lo status quo e, contemporaneamente, svolga un compito di propaganda, di distrazione di massa e di tanto altro.
Quindi, se per ipotesi non fosse una tragedia casuale, un omicidio-suicidio, chi avrebbe materialmente ucciso questa famiglia? Chi commette questi delitti? 
Spesso abbiamo parlato, e prima di me altri più noti ricercatori dell'occulto, di gruppi paramilitari, sicari, killer che vengono utilizzati per compiere delitti rituali.
"Ci sono diversi gruppi privati paramilitari che lavorano per entità (nome generico in cui confluire strutture segrete di alto livello). Contractors spregiudicati, profanamente classificati di "classe 5", che non sono soggetti alle Convenzioni di Ginevra e uccidono donne e bambini senza troppi problemi.
Questi gruppi segreti, per usare una terminologia più semplice, necessitano di liturgie, di memento mori, per svolgere la loro nota funzione egregorica, talvolta attraverso sacrifici da portare su un piatto lordo di sangue all'informazione, scelti per nome, attitudine, nomi di luoghi, e comunicare un certo linguaggio operativo."
Le TV ed i media, spesso anche ad effetto domino ed inconsapevolmente, replicano queste novelle ed inseguono il gossip quasi meccanicamente. Dall'alto chi decide che una certa notizia deve essere veicolata, la fa veicolare, anche perché le migliaia di altri suicidi ed omicidi "fisiologici" che purtroppo accadono ovunque, hanno uno spazio mediatico di un trafiletto sulla cronaca locale, quando va bene. Quelli prescelti, sono quelli che BISOGNA veicolare per gli start operativi conseguenti.

Quello che fin da subito mi è venuto in mente è la relazione tra il lavoro della vittima e la chiusura delle discoteche. Uno dirà: ma perché creare questi scenari assurdi ed uccidere una madre con il figlio, inscenando un assurdo suicidio, solo per potenziare energeticamente un passaggio politico, per comunicare in codice programmi? Si, solo per quello, ma spesso le motivazioni che in termini assoluti nessuno può sapere o contemplare, sono più di una ed ogni livello della piramide deve soddisfare la sua posizione, magari non conoscendo le motivazioni dei piani più alti.
Un tempo anche a me sembrava assurdo potesse accadere ciò, pensavo che certi fatti oscuri fossero legati solo a persone scomode, invece, mi sono dovuto ricredere. La realtà spesso supera e di molto la fantasia che, spesso e volentieri, è solo un suo specchio riflesso.
Dicevamo la piramide, infatti, i giornali hanno dato rilievo ad un'altra notizia strana e curiosa. 
Pare che Viviana volesse recarsi con Gioele alla Piramide della Luce, e sinceramente non si comprende cosa c'entra il fatto che volesse farlo o che l'avesse in qualche modo comunicato su FB.
Che relazione ci sarebbe tra un omicidio-suicidio e la volontà di recarsi in questo luogo pubblico, dove sono presenti installazioni di opere d'arte moderna ed addirittura dove si pratica un rito inerente al solstizio. Se avesse comunicato precedentemente di voler andare in un Luna Park o al cinema, sarebbe stato riportato dai media? 
Non credo, perché la sua eventuale volontà distruttiva non avrebbe avuto nessuna correlazione con ciò che dicono sia accaduto. Invece, questo elemento simbolico entra in maniera preponderante nella narrazione.
Perché allora veicolare la voglia di partecipare al Rito della Luce, presso la Piramide della Luce?
Per colorare la vicenda e darle un alone di mistero, o per veicolare una certa simbologia operativa?

Curioso che la storia si ripeta, seppur diversamente, ma comunque analogamente.
Negli anni 80, un importante imprenditore di nome Roberto Parisi, vittima della mafia, anche lui siciliano, perse la moglie e sua figlia nella strage di Ustica il 27 Giugno del 1980.
Un po' come nella scena finale di Shining, dove nella foto viene ritratto un giovane Nicholson vissuto all'inizio del 20° secolo, identico al padre padrone carnefice della sua famiglia. Anche in quel caso la storia si era ripetuta, come dentro un incantesimo, come in un loop magico, tipico di una certa ritualità che contempla i sacrifici di sangue. 
Il padre incarna simbolicamente il potere che si esprime tradizionalmente con queste modalità criminali e quindi, nel caso dell'opera di Kubrick, il luogo dove viene descritta la storia rappresenta quel mondo dove i vincitori edificano il loro tempio o la loro piramide di potere sul sangue dei nativi (Overlook costruito sul cimitero indiano).
Non solo, proprio d'estate e durante il meeting di Rimini di CL, un rinnovato Draghi, tornato all'ovile keynesiano, si è espresso in modo chiaro su come affrontare il presente, ed il manager/politico ex FI Parisi, ha più volte mediaticamente commentato con affetto la sua uscita pubblica, sostenendolo a spada tratta.
Questi nomi e queste assonanze, sono sicuramente casuali, anzi, sapete cosa vi dico, che tutta la storia è un'assurda coincidenza senza né capo né coda, e che probabilmente hanno ragione i giornali a puntare il dito sulla DJ siciliana. 
Non solo, ha ragione il Governo della Repubblica a chiudere le discoteche (DJ), minacciare di richiudere le scuole, anche quelle dopo averle momentaneamente riaperte, se qualcuno presenterà sintomi influenzali (bambini>Gioele) ed a tornare a terrorizzarci per conservare potere, posizioni di rendita e soddisfare i mandanti della loro Piramide della Luce, non certo dell'installazione d'Arte moderna siciliana, utilizzata a sproposito.
Come diceva il nostro Premier Conte qualche mese fa, questo non è il Governo delle Tenebre. 
Forse, visto quello che sta succedendo, ci sarebbe perlomeno da cambiare lampadine o FARO!





 


martedì 25 agosto 2020

RITRATTO PSICOLOGICO DELLO SCIENTISTA D'ACCATTO



"Lo scientismo è la più assolutista di tutte le religioni, perché i suoi fedeli non cercano le spiegazioni ma si accontentano delle misurazioni". cit. Maurizio De Paola

In un mondo dove l'omologazione è qualcosa di accettato e di culturalmente accettabile, dove il pensiero critico è percepito come nemico della democrazia e della società, dove si tende a vivere in un presente senza fine, ecco che nasce l'ideologia scientista, ovvero, il fondamentalismo del pensiero scientifico in salsa religiosa.
In realtà, lo scientismo sarebbe l'opposto della ricerca scientifica che si mette in continuazione in discussione, sconfessandosi continuamente ed aggiornandosi di volta in volta.
E' una forma pensiero che riguarda più i problemi esistenziali di certi umani che altro, ed è per quello che ha conseguenze più di natura politica e di potere che scientifiche.
E' giunto quindi il momento di fare un ritratto psicologico dello scientista doc, figlio della propaganda mediatica e dell'eruditismo da "Baci Perugina" che imperversa un po' ovunque, sia nel mainstream che in rete.
Lo scientista medio, non l'uomo di scienza, che problemi ha?
Comprende di essere un qualunquista che ha sostituito una religione con un'altra?
No, non lo comprende perché ha bisogno di credere e di affidarsi ad un oracolo.
Non sarebbe un problema se si limitasse a credere per i fatti suoi, il punto è che vuol far proselitismo, pensando di essere dalla parte della ragione.
Lo scientista, più o meno inconsciamente, è alla ricerca di un schema di potere che possa rincuorarlo ed illuderlo, e soprattutto, possa legittimare i suoi bassi istinti per poter esercitare una sorta di bullismo intellettuale nei confronti degli ALTRI, ovvero, di coloro che non la pensano come lui.
Proprio come succede per i fedeli religiosi, lo scientista ben sapendo di essere dalla parte del pensiero dominante e del più forte, si sentirà in dovere di ammonire, segnalare, irridere chi non la pensa come lui, anzi, chi esprime criticità sarà visto come una persona che mette in discussione l'autorità e lo status quo e quindi la sua persona.
Non si curerà delle contraddizioni e di tutti i cortocircuiti logici che la sua fede incontrollata evidenzierà durante il suo cammino, il suo pensiero magico non lo consentirebbe e non avrebbe la forza morale di farlo.
Lo scientista ha la sindrome da primo della classe, questo status gli serve per poter esercitare il suo piccolo potere sociale, una sorta di kapò del pensiero, una forma liquida di fascismo del pensiero.
Ergo, lo scientista è un fascista inconsapevole, quindi ancora più pericoloso per i danni che può arrecare al prossimo ed alla società senza rendersene conto.
Spesso crede di essere di "sinistra", antifascista, liberal, si percepisce immune da qualsiasi negatività, non ha dubbi di appartenere alle forze del bene, non si mette mai in discussione.
In realtà, spesso e volentieri, è ignorante, misero intellettualmente, si nutre di nozionismo, molto peggio anche dei suoi nemici immaginari terrapiattisti, negazionisti, complottisti e via dicendo, che almeno partono da posizioni di reietti e di perdenti.
Lo scientista è un piccolo sbirro di quartiere dell'informazione, uno sbirro del pensiero, perché è convinto, o gli fa comodo credere, che il suo pensiero sia quello giusto e, diciamolo, vincente.
In un'altra vita sarebbe stato un fedele del culto, un inquisitore qualunque e non un Galileo o un Giordano Bruno che avrebbe considerato troppo complottisti e visionari, degni di essere messi al rogo.
Ha una struttura mentale alveare, statistica e meccanicistica, non è solitamente un creativo, non è intuitivo, ha pure poco senso dell'umorismo ed empatia, per dirlo alla Paul MacLean, utilizza il cervello R-complex (RETTILE), solitamente esegue molto bene i compiti senza chiedersi il perché delle cose, è un soldatino di latta contento di essere tale, e mal sopporta chi non si adegua, facendo il delatore quando serve e quando si sente attaccato.
In realtà è psicologicamente molto fragile e questo è uno dei motivi per cui istintivamente asseconda il pensiero dominante.
Come indole è un conformista, ma questo passa in secondo piano quando è in gioco il proprio castello di carte illusorio da alimentare e difendere a spada tratta.


mercoledì 19 agosto 2020

IL COVID COLPISCE ANCORA NEL GOVERNO SENZA FINE




GOVERNO SENZA FINE? 
Come previsto, dopo la pausa consumistica ferragostana, contentino governativo per non affossare completamente la nostra economia, deludere gli esercenti incazzati e non licenziare nell'immediato migliaia di lavoratori, ecco che tornano i media in prima linea con la campagna terroristica dei contagi.
Nonostante non ci siano più morti e la carica virale del covid in questo momento sia praticamente nulla, è giunto il momento del terrore.
Tornano i provvedimenti liberticidi ed autoritari della destra governativa (PD-5STELLE), tornano le mascherine obbligatorie all'aperto, le ricette antisociali, ma a targhe alterne, si è contagiosi in base all'ora del giorno, chiudono le discoteche ma ci si può "contagiare" liberamente nei ristoranti, nei bar e nei selfie di gruppo (l'importante siano di vip), tornano tutte le demenziali proposte, inutili, idiote e pericolose, per salvare questo governo che ha capito come utilizzare strumentalmente la PAURA del popolino ignorante e sottomesso per continuare a procrastinare il proprio micro-regno, ad alimentare le sue mafie interne, i suoi interessi economici, le proprie posizioni di rendita, rendendosi malneabile ad essere a sua volta strumento della sovragestione, che opera nel silenzio e cavalca i tempi moderni, necessitando di un'ulteriore accelerazione.
La cosa che colpisce di più per gli osservatori più attenti e meno conformisti, è che i bersagli sono sempre i momenti della nostra vita ricreativa, creativa e sociale. L'Arte, la musica sono pericolose, i ristoranti ed i mercati no. Queste distinzioni già ci mostrano tutte le fallacie logiche anche partendo dal punto di vista ufficiale.
Non vengono colpiti gli assetti della grande industria e delle corporation, dove lavoratori sottopagati spesso lavorano in condizioni da fame e senza nessuno presidio sanitario (non solo per il corona virus), i bersagli rappresentano sempre e comunque le relazioni in tutte le loro declinazioni.
Il virus da abbattere è appunto l'aspetto relazionale, quello deve essere bandito e fatta accettare mediaticamente la presa in cura dei sudditi, questo come panacea a tutti i mali del mondo, perché non penserete mica che questo delirio finisca con il covid19?
In Inghilterra, la City of  London ha già dichiarato che lo smartworking sarà il futuro con o senza virus, ed ovviamente, i costi bancari ed assicurativi per i clienti non diminuiranno se non in rari casi e solo in apparenza, mentre diminuiranno i salari dei nuovi lavoratori, ma aumenteranno massivamente i profitti padronali. 
La forbice della disuguaglianza aumenta grazie alle pandemie eteropilotate, dove qualcuno è più uguale degli altri, e l'emergenza è il nuovo must per fare metabolizzare strategie in atto e controllarle emozionalmente come in un comando pavloviano.
Sempre in Inghilterra, come in Australia ed in altri paesi sotto il controllo della Corona (sempre di un corona si tratta), si stanno prospettando scenari sulla scuola del futuro realizzata esclusivamente da casa, a prescindere da virus attuali o prossimi venturi.
Esiste tutta una realtà in fermento che potrà finalmente attuare i propri paradigmi modernisti pensati, scritti e progettati decenni fa.
La scuola è tra i bersagli preferiti del transumanesimo che avanza e, quando anni fa scrivevo che il futuro avrebbe nel tempo previsto un Grande Fratello come maestro (in Australia ci sono già state sperimentazioni alcuni anni fa e senza pandemia), non andavo tanto lontano.
Le implementazioni fantapolitiche, leggi neorealiste, si stanno realizzando in punta di piedi, giorno dopo giorno, con il ricatto morale della sanità che gli stessi Stati neoliberisti mondiali hanno smantellato nei decenni passati.
Gli stessi epigoni prezzolati dal potere oggi si straccerebbero le vesti, preoccupati della salute dei loro sudditi, dopo aver distrutto Stato Sociale, diritti del lavoro, privatizzato servizi e chiuso ospedali?
Io ingenuamente continuo a meravigliarmi della stupidità, dell'ignoranza e del qualunquismo dei miei concittadini, pronti ad accettare qualsiasi volontà antidemocratica, senza comprenderne il significato simbolico, senza capire che questo precedente mondiale potrà in futuro permettere all'autorità qualsiasi scelta antidemocratica e reazionaria. 
Questo a prescindere dalla pericolosità di un virus o di qualsiasi altra sciagura. 
Stanno cancellando dalla memoria collettiva delle persone il ricordo e la paura di malattie ben più letali, per esempio come i tumori. Il male nasce con il covid, esiste un mondo prima ed un mondo dopo il covid, come in certi film post-atomici.
E' in atto una riformulazione del pensiero e della percezione generale, attraverso l'oracolo mediatico che ha sostituito in toto l'antico ruolo del sacerdote. Poi è subentrata la paura, la coercizione e la minaccia, il mantra dell' "o con noi o contro di noi", dell'ufficialista o del negazionista, del ribaltamento del significato delle parole, della nuova grammatica a metà strada tra buonismo, politicamente corretto e fascismo liquido. 
Juve o Milan?
Stiamo tornando in un clima dogmatico, in una liturgia digitale cavalcata dallo scientismo d'accatto, dai virologi star, bolliti come brodo Star, ci sono i radicali fanatici e quelli più laici, tutti sono lo specchio della società in una dicotomia che non trova soluzione.
La guerra per la costituzione della modernità è combattuta dalle varie fazioni belligeranti non solo a livello nazionale, ma soprattutto internazionale e sovranazionale, in tutti campi dello scibile umano.
I vari paesi riflettono le scelte e le strategie che il potere ha assunto, ed oggi si inseguono all'interno dello stesso gioco virtuale, proponendo gli stessi schemi e gli stessi paradigmi, anche perché sovente i nostri leader sono scelti, promossi o bocciati dai rispettivi casati sovramassonici e dai cosiddetti poteri forti, con le loro logiche, spesso trasversali, labirintiche e più complesse di quanto si immagini.


IL COVID COLPISCE ANCORA?
Terminato per incanto il problema planetario dell'ISIS, come per magia e nel silenzio generale, la sovragestione ha scoperto la gallina dalle uova d'oro, una gallina malefica e mediatica a senso unico, il maledetto VIRUS, che potrà essere questo, la sua vendetta o altro ancora più pericoloso.
Una gallina concentrata a covare uova lucenti in onore al big-pharma ed agli interessi delle corporazioni, nell'attuale guerra tra case farmaceutiche per la scoperta di un vaccino inutile (chi arriva per primo vince una bambolina di carne), dannoso e cavallo di troia dello step successivo che i maghi avveniristici prospettano danni sull'ibridazione uomo macchina e sulla riprogrammazione del DNA. Orwell ed Haxley sono diventati libretti di istruzioni più che romanzi distopici, la distopia è il nuovo neorealismo, il film è realtà e la vita è fiction. 
Ci sono in ballo interessi geopolitici, si ristabiliscono i ruoli in campo delle superpotenze, si rinnova il pantheon della modernità incarnata dall'ideologia del postumano, e questo lo si compie attraverso la joint venture tecnologica e farmaceutica, sempre più alleate e contigue, attraverso emergenze ed innovazioni infinite per la presa in cura della loro creatura, ovvero, il bambino/popolo, attraverso un terrorismo ed un allarmismo perpetuo, procrastinato all'infinito.
Un eterno presente senza possibilità di redenzione, di cambiamento, che rinnova se stesso, una sorta di cerchio magico chiuso e circolare con le sue leggi e le sue credenze, un incantesimo, una favola nera per grandi e per piccini.
Il transumanesimo, la nuova ideologia, ansima con la bava alla bocca, dall'alto del suo altare ci osserva e si diverte come durante la finale di Champions, però senza fischio di fine partita per prolungare l'orgasmo.
Il nuovo Moloch necessita il sacrificio delle oramai obsolete e decadenti democrazie che garantivano quel minimo sindacale di libertà, di orizzontalità e di pensiero critico, tutto deve cambiare perché tutto resti come prima e più di prima.
Infatti il nuovo adagio del sempre eterno memento mori è :"Da oggi nulla sarà come prima...!!! cit.



sabato 15 agosto 2020

FERRAGOSTO E L'INVASIONE DEI CALABRONI KILLER



Ok, sposo il transumanesimo, basta insetti noiosi, fastidiosi e pericolosi, voglio solo cemento, radiofrequenze 7G e robot attorno a me...
Non mi ha fatto paura il covid, sguazzo dentro l'acqua circondato da meduse, ma odio gli insetti.
Ecco un altro segnale dell'imminente apocalisse, l'invasione estiva dei calabroni killer.
Voglio un mondo senza più calabroni impazziti che rompono i coglioni.
Non so se sono allergico, ma preferisco non imbattermi nelle loro punture.
Quest'anno tra vespe e calabroni è un delirio sia al mare che in città, oltretutto questi piccoli mostri assassini mangiano le api e distruggono i loro nidi, quindi non servono a nulla e sono pure pericolosi.
Ieri notte sono stato invaso nella mia cameretta. Dopo una fresca doccetta serale, ho acceso il computer ed ho sentito un forte ronzio sopra la capa.
La battaglia notturna (vinta) contro tre esemplari piuttosto incazzati e giganti, entrati all'improvviso, mi ha fatto definitivamente capire che non c'è posto per entrambi in questo mondo infame, o io o loro.
Come non bastasse, queste creature comunicano a distanza rilasciando i feromoni dalle loro ghiandole esocrine, per cui se ne uccidi uno e non fai in tempo a chiudere la finestra, ne arrivano altri in soccorso.
La società piramidale di certi insetti mi ricorda un po' la concezione aristocratico nazista della società, dove una regina stronza (giusto precisarlo) sacrifica le api operaie ed i maschi.
Una sorta di "Metropolis" degli insetti.

"A ma tu non sai quanto sono importanti gli insetti, tu sapessi per l'ecosistema..."
Rispondo: "Ma vaffanculo tu e l'ecosistema di sta cippa", i calabroni non servono a un cazzo e fanno pure danno alle api, sono inutili come le zanzare, e se si sono estinti animali sicuramente più interessanti come il Brontosauro, possiamo permetterci di perdere anche loro".
Noi stessi umani un domani potremmo estinguerci ed il creato andrà avanti lo stesso e meglio di prima, sai quanto me ne può importare, piantiamola con questa visione religiosa pietistica della natura, vista e percepita come un presepe immobile e perpetuo da iconografia stile "Torre di Guardia".
La natura va rispettata, certamente amata, ma va talvolta sfruttata ad uso e consumo dell'uomo, almeno in termini difensivi, come lei stessa fa con ogni specie vivente, aggiungo giustamente.

"Tu non sai quanti danni l'uomo arreca alla natura, agli animali e perfino agli insetti, pensa solo all'inquinamento..."
"Certo che lo so, ma non rompermi i coglioni, io manco ho la macchina, tu si ed inquini quotidianamente con il tuo tubo di scappamento, quindi muto".

Oltretutto, io non vado a rompere i coglioni a loro, sarei pure pacifico di indole, sono loro che sono attirati da me. 


Talvolta mi sembra di essere come Jennifer, protagonista del film Phenomena, che aveva una capacità rara di attirare su di sé ogni tipo di insetto, mi capita ovunque.
Ieri notte uno di loro, dopo essere entrato ed aver svolazzato all'impazzata sulla mia testa, per fuggire dal mio spray si era nascosto nell'intercapedine tra il muro e l'armadio nella casa dove sto trascorrendo le vacanze.
Premetto che prima avevo rivisto Pinocchio di Garrone al cinema, film che ho apprezzato ancora di più questa volta. Nella storia sono rappresentati diversi animali ed insetti umanizzati e così ero "pronto a spaventarmi e suggestionarmi" per quelli reali, forse sono stato condizionato come da piccino.
Sicuramente mi ha portato sfiga e, una volta tornato a casa ed accesa la luce, ecco l'invasione al 6° piano di un palazzone a forma di alveare ai piedi del San Bartolo, a 100 metri dal mare.
La lotta è stata dura, spazzoni, stracci, spray, scala di 3 metri per scovare i loro nascondigli, mobili spostati fino alle 5 di mattina e poi la strage...
Si, la strage tanto attesa che mi ha costretto a dormire solo poche ore con le finestre chiuse, fortunatamente con un ventilatore accanto al letto per il caldo, e poi i rimedi della nonna.
La signora che mi ospita in una porzione del suo appartamento che si affaccia sulla spiaggia, mi ha dato della polvere di caffè da bruciare e tenere sul terrazzo (l'odore allontana gli insetti).
Di più non posso fare, mancando le zanzariere, benedette chi le ha inventate, oltre a cercare di non accendere la luce di sera, ma si sa, può capitare.
Mentre i calabroni si nascondevano dietro l'armadio, pausa bellica, mi sono fatto una cultura enciclopedica leggendo di tutto e di più per quasi 4 ore.
Poi, con orgoglio e coraggio ho spostato il mobile e ho visto l'ultimo esemplare attaccato alla parete posteriore dell'armadio. Ci siamo incrociati con lo sguardo, lui è rimasto immobile, io pure, mentre la mia manona afferrava lo spruzzino per annaffiarlo a dovere e, lo ammetto, anche con un sadico piacere, un po' come si dovrebbe infierire su un soldato nazista che stenta a crepare dopo averti minacciato di morte.
Non moriva eh, starnazzava come un'oca nel laghetto chimico e finalmente, dopo aver consumato mezza boccia di Vetril (solo quello c'era, ma ha funzionato alla grande), la morte, silenziosa e tranquillizzante morte.
Come in un duello western ha vinto chi ha colpito cinicamente prima.
Ora ci sarà la riscossa dei camerati richiamati dal feromone rilasciato in tutta la stanza e chissà cosa succederà stanotte.
La vendetta del calabrone non perdona, ma troverà un valido e coraggioso combattente munito di tutto punto sul fronte.

Buon Ferragosto a tutti e vaffanculo ai calabroni killer...