mercoledì 5 maggio 2021

LA SURREALTA' DEL DDL ZAN


Egemonia del neo-liberismo californiana. Disruption politiche sociali e trasmutazione del narcisismo di massa in egolatria di massa. Business plan futuri: sesso coi cyborg e fixing “utero in affitto”.
cit. Ivo Germano

Non muoverò critiche di stampo tradizionalista su questo delicato tema, sono visioni e sensibilità che non mi appartengono. Sono un sincero libertario e ripudio qualsiasi visione maschilista, omofobica e sessuofobica. 
Le persone non andrebbero catalogate per il colore della loro pelle o per i loro sacrosanti orientamenti sessuali, lo stesso dovrebbe valere per i cosiddetti disabili, rispetto ai cosiddetti abili. Le persone vanno considerate persone in quanto tali, con le loro unicità, con le loro peculiarità, con uguali diritti ed uguali doveri.
Fortunatamente, soprattutto in occidente, i diritti civili ne hanno fatta tanta di strada ed in questo la società è cambiata in meglio, mentre i diritti sociali, purtroppo, hanno fatto il percorso inverso.
Viviamo in tempi di reset del capitalismo, la società negli ultimi decenni è diventata sempre più globalizzata, ciò è accaduto senza che nessuno ce lo chiedesse.
Il divario tra classi sociali è aumentato in maniera esponenziale e non è più sostenibile, il potere economico è sempre più nelle mani di poche entità apolidi, le stesse comunità-nazione hanno perso le loro identità culturali, la loro sovranità monetaria e non sono più in grado di fare spesa a deficit.
In una società globalizzata è consequenziale e logico si adotti un pensiero unico, siano imposte norme sempre più stringenti e, paradossalmente, si vada nella direzione di democrature, quindi di meno libertà, di meno diritti sociali, quindi di grandi differenze sociali, oggi più che in passato.
Stiamo vivendo cambiamenti epocali, non c'è dubbio!
Questa direzione, però, stride con l'impianto generale sui diritti civili, perché rischia di diventare un contentino delle società neo-aristocratiche che, non potendo elargire salari adeguati, lavoro, pensioni, sanità pubblica e Stato Sociale, consentono di edulcorare alcune visioni libertarie, per celare meglio le loro inadeguatezze politiche e le contraddizioni del neoliberismo.
Fin qui, tutto bene, anzi, tutto male, dato che i diritti sociali sono spariti da qualsiasi agenda politica di sinistra. Il problema nasce quando legittime ed innovative istanze sui diritti civili, siano in realtà il cavallo di troia dell'aggiornamento di un sistema intimamente classista.
Se il paradigma dei diritti civili deve rappresentare la sentinella per fare accettare la logica di una censura generale sul linguaggio, operando sulle opinioni altrui, su come bisogna comportarsi in rete ed al bar, sull'essere sempre a norma e mai fuori posto, come in una sorta di Collegio-Nazione, sulle parole da dire e non dire in società, viene a crearsi un grosso problema culturale e di democrazia.
Si rischia di cadere nella mera demagogia, miglior alleata inconsapevole di un sistema, quello si fallocentrico, reazionario ed elitario. Si rischia di entrare nel coro ufficialista, riguardo a quello che sia lecito pensare o meno, e ciò non è affatto buona cosa. 
La cosa più subdola, è quella di utilizzare dei principi giusti per arrivare a fare ALTRO, per giustificare ALTRO.
Il DDL ZAN scontenta un po' tutti, dai tradizionalisti che hanno problemi con le altrui sessualità, fino alle femministe, passando per quelli che temono sia solo un ulteriore tassello in vista di future censure e di limitazioni di libertà. In realtà non produrrà alcunché dal punto di vista dei diritti, probabilmente degli orrori legislativi e delle problematiche giudiziarie, non di poco conto.
Gli esempi si perdono e sembra di vivere in una demagogica surrealtà. 

SELF ID:
Il mondo femminista esprime critiche di sostanza: «Aver esteso il ddl Zan anche ai reati di misogenia e disabilità, fa regredire le donne nel passato, le considera una categoria, una minoranza mentre siamo più della metà del paese», spiega al Corriere Francesca Izzo, storica del pensiero femminista contemporaneo, «Anche sull’identità di genere bisognerebbe fare dei cambiamenti»
Sul concetto ritorna anche Terragni che assieme al Mit (Movimento Italiano Transessuali) afferma «L’identità di genere è un oggetto non definito e non puoi mettere in una legge penale un oggetto non definito. Nel testo si parla di identità autopercepita che è l’ambiguità che apre la porta alla “Self Id”, l’autopercezione del genere. Per capire: in California, dove il self-Id è diventato legge ci sono stati 270 detenuti che si sono dichiarati donne e hanno chiesto di andare nel carcere femminile, con il terrore delle detenute. In Gran Bretagna è successo lo stesso con uno stupratore che si è dichiarato donna. Non basta l’autocertficazione per cambiare sesso ci vuole un percorso».

CASE RIFUGIO COME SE PIOVESSE:
"Il testo della legge Zan prevede la creazione di centri antidiscriminazione e di case rifugio (?), per dare riparo e sostegno alle vittime, sull'esempio di quanto fatto per difendere le donne vittime di stalking.
Viene anche sancita l’istituzione il 17 maggio di ogni anno della Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, con l’obiettivo, si legge nel testo, di «promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sanciti dalla Costituzione».

Viene anche prevista una rilevazione statistica e, con «cadenza triennale», l’elaborazione di una strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni."
In pratica, dopo questa operazione di facciata, non succederà assolutamente nulla, verranno buttati via altri milioni di euro per iniziative che porteranno vantaggio solo alla politica, attraverso fondazioni, ONG, filantropie ed annesse "banche etiche".
Non sarà questa ennesima americanata, realizzata per scopi meramente speculativi, ad aiutare le giuste cause del movimento LGBT, un marketing a base di case protette che mai saranno fatte, a base di proclami e bon ton, censure dei cattivi pensieri e nulla più.
La cultura del rispetto non la si impara a suon di decreti, chi è ancora omofobo, temo, rimarrà tale.
Funziona esattamente come per i vaccini, si vuol far accettare in nome di un principio giusto ed universale come la salute pubblica, qualsiasi implementazione totalitaria, qualsiasi obbligo, qualsiasi norma che non potrà mai essere messa in discussione, in quanto dalla parte del bene comune.

La cultura del rispetto la si realizza investendo in cultura a 360°, in salari, in pensioni, in Stato Sociale e, vedrete, come per magia, che gli omofobi razzisti improvvisamente incanaleranno le loro frustrazioni altrove.
Se vogliamo fare qualcosa, per esempio, per le donne, permettiamo loro di andare prima in pensione, con pensioni dignitose, e non contentini proto-progressisti e distopici sui termini da adottare e fantomatiche comunità per gay mutanti, proposte che sembrano uscite da un film di Terry Gilliam, tipo Brazil.
Al posto di istituire "Case Rifugio", facciamo una politica sulle case popolari estese a tutti, con prezzi popolari realmente accessibili.
Al posto di fare i novelli Savonarola arcobaleno, proviamo a cambiare l'impianto neoliberista, perché è questo che crea le divisioni tra persone, che crea indigenza, malattie, differenze ed odio.
Leggo che verrà istituita anche una rilevazione statistica con «cadenza triennale» con l'algoritmo AI, nel solco della digitalizzazione, altro che democrazia. Vedete come operano tutti nella stessa direzione?
Nella direzione repressiva, e questi sono piccoli esempi per istituire un "grande esempio" che verrà, il tutto fingendo di proteggere le cosiddette minoranze, quindi mostrandosi intoccabili e non giudicabili, perché dalla parte della verità.
Il DDL ZAN, che ad un occhio ingenuo e poco smaliziato, potrebbe sembrare buona cosa, in realtà e paradossalmente, diventa un ulteriore tassello a favore del paradigma di un neoproibizionismo, del controllo preventivo linguistico, del pensiero, ed anche in un certo senso, della repressione sessuale, verso una beata saturazione del desiderio. 
Una guerra contro i POVERY, questi ignoranti bifolchi che dicono le parolacce e vanno normalizzati, soggetti da guidare, rieducare come in "Arancia Meccanica", mentre i pochi soliti noti, possono fare quello che vogliono, al limite, pagarsi un buon avvocato. 
È l'ufficializzazione della grande forbice sociale, non solo economica e tra classi, ma anche culturale, linguistica e spirituale. 
"Come osi lurido proletario ad usare il termine NE@RO, NANO, F@OCIO, come osi esprimere criticità verso la scienzah ed i vaccini, come osi criticare il liberismo, la demokrazia, come osi essere sovranista, come osi essere uno del POPOLOH, insomma, come osi esistere?"
Questo sarà, ed in parte già rappresenta la forma pensiero dominante.

Concludo con una preghiera, che simbolicamente vorrebbe esorcizzare la foto di cui sopra.
Evitiamo di fare foto inquietanti almeno il 25 Aprile, giorno della Liberazione, mostrandoci con la mascherina in casa. Che senso ha? Quello di mandare l'ennesimo messaggio di terrorismo?
Ecco, io non mi fido di un politico che posta la sua allegra famigliola con la museruola, proprio il giorno della Liberazione, ben sapendo che dopo lo scatto se la toglierà come nulla fosse, e mangerà ipocritamente, alla faccia di chi mette i like.
Non mi fido di chi ha votato e sostenuto il governo Renzi ed il Jobs Act, che ha permesso il licenziamento di migliaia di lavoratori e lavoratrici, gay compresi.
È tutto molto spaventoso e ridicolo!






2 commenti:

  1. http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/il-ddl-zan-smontato-pezzo-per-pezzo-da-una-prospettiva-libertaria-ecco-perche-sarebbe-una-legge-pericolosa/?fbclid=IwAR2G1kGAVvpzTXFr2jelnpvB5SLa1zuKWfPxAPWF47vnakZANEXRza1syWU

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  2. Questo DDL è l'ennesima cagata spaziale di un'Italietta da Zelig più che Zan, per imbecilli manipolati e psicolabili fan di Fedez e di tutto il carrozzone radical chic de noantri finto buonista e finto inclusivo ma davvero analfabeta, ignorante e tamarro.

    Sapete perché il mondo lgbt sta tanto a cuore a quelli "de sinistra"?
    Ma ovvio, perché fanno da sempre i froci col culo degli altri, ecco perché.

    Ringrazio tutte le finte pandemie presenti e future per averci liberato da quella gran pagliacciata del Pride, se l'universo ci aiuta non dovremo mai più sentirne parlare.

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