Sullo sfondo il mega campo da golf del vecchio Donald, uno scenario suggestivo con quell'erbetta profumata e ben rasata che ci ricorda Paperon de Paperoni mentre è intento a centrare la buca. Al suo interno 5 cari amici, fedelissimi, che giocano insieme divertiti, con pacche sulle spalle e battutine sul tipo di mazza da usare. Tipo: "C'è una mazza per ogni occasione..." e tutti ride.
lunedì 16 settembre 2024
THE TRUMPMAN SHOW
Sullo sfondo il mega campo da golf del vecchio Donald, uno scenario suggestivo con quell'erbetta profumata e ben rasata che ci ricorda Paperon de Paperoni mentre è intento a centrare la buca. Al suo interno 5 cari amici, fedelissimi, che giocano insieme divertiti, con pacche sulle spalle e battutine sul tipo di mazza da usare. Tipo: "C'è una mazza per ogni occasione..." e tutti ride.
domenica 15 settembre 2024
11/9: IL TEMPIO DELL' ILLUSIONE
L'11/9 gettò le fondamenta di questa struttura virtuale, oggi concretamente visibile nella società digitale del controllo.
Il nuovo mondo aveva bisogno di resettare la vecchia programmazione umana, bisognava aggiornare il software per immergersi nel brodo primordiale del pensiero magico e far accettare l'oracolo vigente.
Serviva un grande evento globale, creare una paura condivisa, plasmare un pensiero acritico e conformista.
Per questa ragione la sovragestione decise di realizzare un attentato con importanti bersagli simbolici, come la distruzione delle due torri del tempio.
Come far accettare una cospirazione del genere, apparentemente complessa e articolata, ma allo stesso tempo così semplice e vulnerabile? Attraverso lo specchio magico.
Oltre al milione di prove scientifiche, politiche, geopolitiche, militari, economiche e pure simboliche che dimostrano la false flag (ne basterebbe solo una), c'è da aggiungere il grande trucco illusionistico realizzato per l'11/9.
Tutti concentrano l'attenzione sui due famosi aerei, mentre l'elefante in salotto non viene notato. Nessuno si chiede come mai abbiamo visto solo l'ultimissima parte del loro tragitto, oltre al fatto che i bersagli erano cinque.
Perché non compaiono aerei dirottati anche sugli altri tre obiettivi?
Perché abbiamo stampato in memoria solo i due famosi Boeing (soprattutto il secondo), mostrati in loop per anni, mentre degli altri non abbiamo visto nulla e nulla sappiamo?
Perché era visivamente possibile creare l'effetto illusionistico solo nei punti più alti, quelli che toccano il cielo, mentre in tutti gli altri casi non sarebbe stata possibile questa manipolazione.
Questo strano enigma contiene al suo interno la nostra soluzione.
Ovvero, che nessun aereo di linea ha colpito nulla, che non c'è stato nessun dirottamento, che nessun aereo di linea a quella velocità, a quella altitudine poteva impattare le torri senza comprimersi ancor prima di penetrarle come burro, entrandoci compatto come in un fumetto, o come accade per una palese digitalizzazione e sovrapposizione di un'immagine sulle esplosioni, simile alle stesse tecniche adottate nel cinema.
Concentrandosi solo sull'aspetto tecnico dei piloni di acciaio e su tutti gli altri innumerevoli fattori, per quanto importanti, ci sarà sempre qualcuno che dirà la sua verità diversa dalle altre, ognuno con i suoi professionisti preferiti, mentre bisognerebbe capire e intuire il gioco delle illusioni. Anche perché è la soluzione più fattibile, gestibile ed empiricamente realizzabile.
Nessun aereo è stato dirottato contro le torri e contro il Pentagono, altro è successo.
Quindi, i bersagli sono stati colpiti da droni, missili o forse da nulla, ma le due torri sicuramente minate, motivo per cui sono crollate, come poi hanno ammesso ufficialmente per la terza torre, caduta per solidarietà.
Gli aerei che abbiamo visto nei vari filmati, in realtà sempre gli stessi, sono esteticamente tutti differenti, con sfondi trattati e virati da filtri. Le immagini dell'impatto sulla prima torre sono rarissime e quasi introvabili, ricordiamo quella del pompiere che improvvisamente si volta e dalla strada vede l'esplosione, mentre il 99% dei video e delle altre immagini riguardano sempre il secondo attacco.
Dovremmo iniziare a comprendere come queste false flags vengano ripetute continuamente in tutte le salse. Gli USA sono campioni in questo, ovvero, fare spostare l'attenzione su altri particolari e giocare con le apparenze. Dall'attentato a Kennedy fino al recente attentato a Trump, dalla gag fumettistica di Bin Laden fino alle guerre per esportare la democrazia, dalle stragi dell'Isis fino agli attuali conflitti.
Fin da tempi antichissimi le classi sociali dominanti si adoperavano per far accettare alle popolazioni i ruoli sociali prestabiliti in campo. Il potere storicamente si basa sulla manipolazione mentale e sullo spostamento dei bersagli, lavorando sui bias cognitivi, sulla destrutturazione della psicologia di massa. Come per esempio i sacerdoti egiziani che si veicolavano come divinità agli occhi dei sudditi, creando un alveare umano con le sue gerarchie.
L'alveare ragionerà sempre come tale, e pure chi si emancipa da esso, farà molta fatica ad uscire dal cerchio magico, dove le regole sono state create da altri. Si arrampicherà sugli specchi per non screditare troppo la versione ufficiale, pena, il metter in totale discussione le sue credenze, quindi la sua programmazione.
Capito questo passaggio logico, possiamo iniziare a comprendere le motivazioni di un'opera del genere e le implicazioni egregoriche, con le sue forme pensiero che si vengono a plasmare. Lo scopo ultimo di queste operazioni, oltre alle motivazioni geopolitiche, economiche e militari dei rapporti di forza nello scacchiere mondiale, è quello di educare la mente del suddito all'accettazione del dogma, qualunque esso sia.
Aderire ciecamente a una realtà disegnata da altri, dal potere costituito, percepirla come vera, sacra, inconfutabile.
Questa operazione militare è da considerarsi la fondazione del "Tempio dell'illusione", la celebrazione del nuovo mondo, del transumanesimo contro un "passato obsoleto" umanista. Da quel momento il concetto di democrazia, di libertà e, soprattutto, il pensiero critico hanno subito una mutazione antropologica.
I vecchi noglobal sono trasmutati in proglobal, rinchiusi nel recinto dell'ideologia woke e del politicamente corretto. Il liberismo che sponsorizza ambientalismo e rivoluzioni colorate è così diventato alleato e confidente del pubblico progressista.
Da quel momento in avanti, purtroppo, l'intellettuale tipo, soprattutto marxista e di sinistra, meglio se ateo e fieramente materialista, è diventato il miglior alleato del paradigma neocon liberista e dei padroni del vapore, bollando come "gombloddoh" tutto ciò che non vuol e non può accettare, talvolta, non avendo gli strumenti cognitivi e culturali per emanciparsi dalla versione ufficiale. Aggiungo, oltre a un insano conformismo piccolo borghese, da leggere come legittima difesa per non far crollare inesorabilmente il proprio castello di carta.
Di conseguenza il giornalismo investigativo più radicale, ma non solo quello, è diventato un bersaglio mediatico, quindi considerato risibile, attaccabile, visionario.
Continua... (?)
lunedì 9 settembre 2024
UNA PALLOTTOLA SPUNTATA PER TRUMP
GENESI DI UNA MESSINSCENA (LA VERSIONE UFFICIALE):
L'attentato a Donald Trump è stato il tentativo di omicidio attuato il 13 luglio 2024 in danno dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, mentre teneva un comizio elettorale in una fiera agricola a Meridian, alla periferia ovest di Butler, in Pennsylvania. Alle 18:11 Trump è stato colpito all'orecchio destro da Thomas Matthew Crooks, ventenne di Bethel Park. Protetto dal Secret Service, è stato scortato su un veicolo e condotto al Butler Hospital in condizioni non critiche. Le autorità federali e locali hanno dato notizia di due morti: l'attentatore e un partecipante al raduno, Corey Comperatore, pompiere volontario di Buffalo. Altri due partecipanti sono rimasti gravemente feriti. Secondo quanto concluso dall’FBI dopo le prime indagini, Crooks ha agito da solo e pensava probabilmente di poter sopravvivere dopo l’attentato: all’interno della sua auto è stato trovata una bomba e nella sua casa materiale esplosivo e la strumentazione per costruirla. Dalle prime indagini non sono invece emerse indicazioni sulla motivazione che può averlo spinto a sparare. I familiari si sono detti sorpresi e non hanno dato particolari indicazioni, la polizia non ha trovato nella sua stanza o sui suoi profili social messaggi che possano rappresentare una sorta di “rivendicazione”, come succede spesso in questi casi. Crooks non era particolarmente attivo online e, almeno da una prima analisi, non sembra aver mai pubblicato contenuti politici o dato indicazioni che potessero far pensare che fosse un soggetto a rischio: non era nelle liste dell’FBI di individui potenzialmente pericolosi. L’arma con cui ha sparato era un fucile semiautomatico AR-556: è un modello derivato dall’AR-15, un’arma molto simile a un fucile da guerra che può essere acquistata legalmente negli Stati Uniti ed è stata usata in molte delle stragi con arma da fuoco avvenute negli ultimi anni nel paese. Era stata acquistata legalmente dal padre. Crooks è stato descritto come un ragazzo molto solitario, piuttosto timido, che amava vestirsi con indumenti mimetici e che «raramente ti guardava negli occhi quando parlavi», ha detto una sua ex compagna. Anche sulle sue idee politiche non ci sono informazioni chiare: era iscritto alle liste elettorali come elettore del Partito Repubblicano, ma nel 2021 aveva donato 15 dollari a un gruppo che sosteneva iniziative del Partito Democratico.
L'ACCESSO MAGICO AL TETTO:
Una grande questione da chiarire è come un ventenne con un fucile semiautomatico abbia potuto appostarsi su un tetto a meno di 130 metri da Trump senza essere notato e fermato dal Secret Service. Alcuni partecipanti al comizio hanno detto ai giornalisti di aver provato a informare il Secret Service della presenza di una persona appostata sul tetto del prefabbricato, ma di non essere riusciti a farlo in tempo. Gli agenti lo avrebbero individuato solo pochi secondi dopo i primi spari, quando hanno sparato a loro volta, uccidendolo.
Questa è la prima vistosa incogruenza, perché è assurdo che un ragazzino armato di 20 anni possa avere avuto accesso alla zona circostante il comizio di un ex Presidente. Oltretutto, in un paese dove il controllo capillare e gli accessi sono ampiamenti schermati e protetti.
Non solo, ma che sia potuto salire su un prefabbricato posizionato praticamente davanti ai cecchini, dotati di strumentazione per visualizzare a grandi distanza con rilevatori termici anche un insetto.
Invito gli scettici a replicare la scena senza essere individuati ancor prima di estrarre l'arma. Invece no, in questo caso e proprio durante un comizio di Trump e non durante un mercato rionale, nessuno si è accorto magicamente di nulla, nonostante la presenza del Secret Service schierato ed appostato davanti a poco più di 100 metri. Se fosse una scena di un film, molti di voi storcerebbero il naso per i buchi di sceneggiatura e chiederebbero indietro i soldi del biglietto.
Questo ragazzino dai super poteri sarebbe riuscito a passare indenne ai controlli, perchè le forze dell'ordine non erano fisicamente solo dentro il comizio, ma ovviamente monitoravano tutta la zona di accesso che portava al comizio. Poi armato di tutto punto è salito sul prefabbricato senza problemi, anche se filmato da alcuni presenti. Come è possibile che sia stato visto salire, sia stato indicato e filmato dai passanti e non sia stato ancor prima visualizzato dalle forze di sicurezza? Oltretutto, nei protocolli di protezione e sicurezza, tutti gli edifici circostanti sono mappati di default fin dall'inizio e ancor prima dell'evento, non esiste al mondo che nessun militare preposto alla difesa non l'abbia visto, ma non solo sul tetto, perfino raggiungere quell'edificio. A maggior ragione a quella distanza.
Questa è la prima grande bufala che ci è stata raccontata. Non c'è nessun appiglio razionale, nessuna scusante, questa narrazione non regge e basterebbe a dubitare della veridicità della storia. Ma non è l'unica! Evidentemente, siamo in presenza di un accesso magico, però visibile solo dai comuni cittadini.
Una volta salito, posizionato, una volta caricata l'arma, presa la mira, il nostro eroe avrebbe sparato alcuni colpi verso il comizio, colpendo di striscio l'orecchio destro di Trump, ferendo gravemente due spettatori, ed uccidendo un pompiere.
Anche in questo caso siamo in presenza di diverse incongruenze balistiche e protocolli surreali. Trump viene colpito all'orecchio destro, ma i rivoli di sangue, al posto che essere dietro all'orecchio, sui capelli, sulla nuca, si sono rivolti magicamente in avanti, sul volto fino alla bocca. Sono andati immediatamente nella direzione opposta al colpo ricevuto, controvento finendo ordinatamente stampati, quasi dipinti nella labbra e rimanendo identici per tutta la durata delle riprese del video ufficiale. Senza considerare che, anche se di striscio, la quantità di sangue sembra un po' troppo esigua per uno sparo inferto da un fucile. Se fosse stata solo una semplice abrasione per la distanza ravvicinata del proiettile ma senza essere stato colpito, non avremmo visto due rivoli di sangue che vanno in direzione contraria, perfettamente isolati e distinti, finendo in bocca, rimanendo stampati. Oltretutto, i due rivoli di sangue partono da metà guancia, saltando tutta la parte del viso vicina all'orecchio, sono come isolati, come dovessero essere evidenziati, quasi centrali, e poi si fermano. Dopo non esce più nulla, subito cicatrizzati all'istante. Appunto, se si trattava di una semplice abrasione avremmo visto l'orecchio sporco di sangue e magari anche i capelli sopra l'orecchio e non le labbra, non ha alcun senso.
Una dinamica del genere è molto irreale e sfida qualsiasi logica fisica e balistica.
Una pallottola spuntata, ma veramente spuntata!
La reazione di Trump al colpo non è sembrata molto dolorosa, un proiettile ad aria compressa avrebbe causato più dolore, quella è la reazione di uno che è stato punto da un insetto.
Il teatrino successivo conclude questa maratona dell'assurdo e, come nei fumetti dei super eroi, il buon Trump, in barba a tutti i protocolli si alza e si rialza, rimanendo incredibilmente un bersaglio, con gli agenti che fanno di tutto per scoprire la protezione, in modo che lui possa gridare con il pugno chiuso "Fight, Fight, Fight". Inizialmente, pensavo avesse detto tre volte Fuck, sarebbe stato ancor più comico, peccato sia stato scartato nella sceneggiatura. Ovviamente, l'attentatore viene colpito e ucciso subito dopo gli spari, finalmente gli agenti lo vedono e non si capisce cosa abbiano fatto fino a quel momento.
CONCLUSIONI E SUGGESTIONI:
Quello che a me pare fin troppo evidente e lampante, purtroppo non viene compreso da buona parte della contrinformazione, subito pronta a gridare al complotto quando sono coinvolti altri attori, mentre in questo caso cadono nel peggior vittimismo e si stringono attorno al loro martire, finendo per ragionare come i peggior debunker. Senza capire che se avessero realmente voluto far fuori Trump, non avrebbero assoldato un cazzone qualsiasi di 20 anni senza alcuna capacità, da mandare allo sbaraglio e sperare nella buona sorte.
Poi ci sono coloro che dicono sia stata proprio una iniziativa personale del Crooks, senza l'ausilio di forze speciali infiltrate. Però questo è da escludere per le motivazioni di cui sopra, perchè sarebbe stato davvero impossibile arrivare sul tetto e bucare tutti i controlli come e meglio di un novello Diabolik.
Quindi cosa diavolo è successo veramente?
Nessuno lo sa, non abbiamo nessuna prova, ma fare un atto di fede alla versione uffciale, dopo tutto quello che ci siamo detti, è perlomeno assurdo e demenziale.
Dopo aver scartato le prime due opzioni possiamo immergerci in qualche suggestione, cercando di capire il "cui prodest" e i precetti del rasoio di occam, spesso utilizzato a sproposito per rassicurare gli animi più fragili.
Una possibilità, a mio avviso quella più logica e razionale, è quella del finto attentato per creare vittimismo intorno alla figura di Trump, quindi per smuovere e cercare di convincere quella fascia di elettori indecisi che potrebbero determinare la sua vittoria.
Una partita a scacchi che probabilmente non è ancora terminata, aspettando il confronto in TV. Attualmente, nei sondaggi sembra esserci un testa a testa, Trump ha guadagnato molti punti questa estate, dopo la pallottola spuntata, i Dem hanno recuperato con l'Harris.
Creando uno scenario organizzato nei minimi particolari dai poteri vicini all'ex presidente. Quindi utilizzando il povero Crooks, ma come candidato manciuriano da dare in pasto all'opinione pubblica, strumentalizzato e poi ucciso come fosse il vero attentatore (come solitamente succede ai candidati manciuriani). Uccidendo e ferendo qualcuno tra il pubblico per celebrare il rito, mentre Trump non sarebbe mai stato colpito realmente e avrebbe recitato goffamente una parte prestabilita. Il sangue da fumetto mostrato è la cosa più facile da simulare e ricorda quello del nostro amato cavaliere Berlusconi, quando venne colpito dalla piramide egizia di gomma.
Dice l'amico Pietro Espoosito, studioso nell'ambito iniziatico e magico: "L'averlo colpito all'orecchio è simbolico, dato che l' orecchio è, iniziaticamente, collegato all' intuizione superiore. Quindi il messaggio proviene da piani superiori che lo "invitano" a più accorti consigli, e al proverbio "adelante, Pedro, cum juicio, si puedes", ovvero, “Avanti, Pedro, con giudizio, se puoi”." Questa espressione, diventata proverbiale, Alessandro Manzoni la mette in bocca al Gran Cancelliere di Milano Antonio Ferrer quando si rivolge al cocchiere, mentre la carrozza passa circondata dal popolo in tumulto per la carestia che è sopraggiunta alla peste.
Ritengo più plausibile e logica la versione del finto attentato, ma tengo in considerazione anche la suggestione simbolica, per quanto, secondo me, più complessa, quasi impossibile da realizzare empiricamente senza errori. Sicuramente, scarto la versione ufficiale perché troppo ridicola e fallace, oltre a non aver alcun senso.
Buona visione a tutti...
domenica 8 settembre 2024
SANGIULIANO, GIULI E LEONARDO
Il giornalista Antonio Mazzeo, da sempre impegnato nella denuncia degli affari e delle politiche belliche di stati e multinazionali, ci viene in aiuto.
Tra i clienti “eccellenti” ci sono le forze armate di Francia, Regno Unito, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Nigeria, Egitto. Partnership strategiche sono state sottoscritte con le aziende del complesso militare industriale di Israele e Turchia.
La vicenda Sangiuliano allora prende una nuova forma, è quindi solo la veste apparente di un'altra storia, perchè così sempre funziona nei tradimenti politici, nelle faccende oscure, da coprire con gossip di altra natura.
Tutta la parte gossippara è una distrazione di massa per celare i veri motivi tra i rapporti altalenanti e certi trascorsi burrascosi, non troppo edificanti tra la Meloni e il colosso.