Ringrazio tutti quegli uomini, valorosi partigiani patrioti, che hanno contribuito a liberare l'Italia dalla dittatura nazi-fascista, ringrazio il loro sacrificio senza il quale oggi non saremo qui a parlare.
Non si mettono in discussione i valori dell'antifascismo, non si mette in discussione la LIBERAZIONE in quanto tale, non è quello il punto, il punto è che viviamo tutti nell'attuale sistema FASCISMO 2.0, sistema che si erge a difensore della democrazia, si definisce antifascista, ma è solo la sua versione aggiornata, così potente che ti concede di festeggiare se stesso, dopo essersi trasmutato da passato a presente...
Ti consente di sublimare attraverso la festa liturgica e tu credi di essere libero ma non lo sei, forse solo in parte...
Ciò non significa che la Festa della Liberazione non sia evento importante e fondativo di una comunità democratica, quindi essenziale processo da salvaguardare come esempio e memoria storica, ma oggi, purtroppo, rimane tale solo in una sua dimensione interiore, personale, in pochi duri e puri e non più come evento originario. Collettivamente è utilizzato dalla Governance come lustrino da esibire e per legittimare la propria natura reazionaria, anche se ufficialmente nominata e proclamata LIBERA e DEMOCRATICA, ribaltando il linguaggio ed il significato delle parole, ...
Viene fatto piacere in quanto liturgia, ergo nei suoi aspetti esteriori, svuotato della sua impronta archetipica e del suo spirito popolare di lotta.
La critica è sull'elemento egregorico che nasce dalla sua strumentalizzazione in contenitore metabolizzatore dei bisogni e dei valori sociali in esso contenuti e celebrati...
Siamo un paese LIBERATO, antifascista e che è fondato sul lavoro, ma ci piacerebbe che lo fosse veramente, invece la liturgia ce lo fa sublimare, ce lo raccontiamo che siamo liberi.
Siamo BUONI, DEMOCRATICI e MODERNI, i nipoti dei liberatori della patria, viviamo in una società GIUSTA, considerata tale per definizione, ergo, indirettamente abbracciamo lo status quo che festeggia la sua presunta libertà, che si erge a totem assoluto, ma va in una direzione opposta e realmente neo-aristocratica...
Ciò avrebbe senso se fossimo in una società socialista, slegata dal Vaticano, con uno stato sociale che funziona, con una ricchezza equamente ridistribuita, avrebbe senso festeggiare se vivessimo in una società orizzontale, che potesse bearsi di aver tagliato col passato e avesse cittadini consapevoli e con un minimo di coscienza di classe.
Invece, ci siamo trasformati in una democrazia elitaria, ancora più classista, dove le tentazioni autoritarie sono sempre alla porta, dove vige la voglia di RE, dove si richiede l'intervento dell'uomo della provvidenza, dove ci rimane solo un'infinita guerra tra poveri, dove il vero bersaglio padronale comune non viene percepito dalla massa.
Una società democratica dove le forze dell'ordine fanno mattanze fasciste, ma poi festeggiano l'oracolo della LIBERAZIONE.
Lo stesso discorso vale per la Festa dei Lavoratori.
Festeggiare il 1° maggio in un mondo dove il lavoro non esiste più, è come pregare un dio che non esiste, in un paese che concede lo zuccherino del 1° maggio, ma approva il Jobs Act...
Non si critica la liberazione dal fascismo, si critica la strumentalizzazione che un altro sistema diversamente autoritario fa della sua celebrazione, esorcizzandosi democratico e giusto.
Si ragiona sul sigillo magico che ne impedisce la critica e la sua destrutturazione, paradossalmente, ma invece naturalmente, proprio attraverso una festa GIUSTA, fatta da giusti contro un mondo sbagliato.
Ed in virtù della nostra democraticità presunta e propagandata, il sistema opera nella direzione di una visione realmente elitaria, e si allinea al sistema globale che lo contiene come distretto e su vasta scala opera in termini imperialistici. Quindi, ci siamo liberati da una terribile dittatura, ma siamo diventati parte di una dittatura ancora più grande, ramificata e complessa...
Un FASCISMO 2.0, un sistema liquido che ti permette di celebrare il suo trasformismo.
Manteniamo vivo il ricordo della LIBERAZIONE dal fascismo, la memoria storica è di vitale importanza, ma facciamo rivivere la LIBERAZIONE tutti i giorni e non solo durante le messe laiche, ricordandoci che siamo in una sua fase aggiornata di autoritarismo, non esauriamo il nostro entusiasmo nella celebrazione di stato, ma riversiamo le nostre energie nella lotta quotidiana e nella critica del potere costituito in ogni momento...
Festeggiamo la volontà di una quotidiana LIBERAZIONE e non solo la sua rappresentazione religiosa con i santini dello status quo.
FESTEGGIARE LA LIBERAZIONE IN PIENO REGIME FASCISTA 2.0, E' COME BUTTARSI SENZA PARACADUTE PENSANDO CHE SOTTO CI SIA UN MATERASSO...
cit.
PS: Ci meritiamo la Boldrini che canta "Bella Ciao"
cit.
PS: Ci meritiamo la Boldrini che canta "Bella Ciao"