lunedì 29 marzo 2021

UN REVOLVER 38 PER CATRICALA'


INTRODUZIONE:
Quella della morte di Catricalà è una vicenda oscura e poco trattata dai media, troppo impegnati nel quotidiano terrorismo pandemico e nella propaganda vaccinale.
Forse la morte dell'avvocato e magistrato è in qualche modo legata alla presidenza dell'attuale premier Draghi, o di qualche ambiente a lui vicino o inviso.
Le nostre suggestioni, perché allo stato attuale non disponiamo di nessuna certezza e, soprattutto, di nessuna prova riguardo al fatto sia stato ucciso o si sia suicidato, possono rappresentare solo l'incipit di ulteriori e più approfondite ricerche che tutti possono fare. 
Alcuni giornali, tra i tanti consultati, rilevano diverse incongruenze sulle dinamiche della morte, alimentano dubbi sulla versione ufficiale, ci costringono a riflettere su altri scenari e questo blog è il luogo adatto alla trattazione di certi eventi.
Mi limiterò questa volta a fare un collage degli articoli più interessanti, citando alcuni stralci in ordine sparso e solo apparentemente caotico. Lascerò poi voi lettori a districarvi nel labirinto, oppure, ad interpretare la notizia come mero fatto di cronaca casuale e nulla più, senza dietrologia alcuna.

LE ORIGINI:
- Antonio Catricalà (Catanzaro, 7 febbraio 1952 – Roma, 24 febbraio 2021) è stato un avvocato, magistrato, dirigente pubblico e politico italiano.
Avvocato cassazionista, è stato magistrato del Consiglio di Stato della Repubblica italiana, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di segretario dello stesso durante il Governo Monti, Viceministro al Ministero dello sviluppo economico durante il Governo Letta. Il 30 giugno 2015 viene nominato presidente dell'OAM (Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi). Il 20 aprile 2017 è stato nominato presidente di Aeroporti di Roma S.p.A.. Il 18 febbraio 2021 viene nominato presidente dell'Istituto Grandi Infrastrutture (IGI).

LA MORTE:
- A scoprire il corpo è stata la moglie Diana Agosti. Era riverso sul pavimento del terrazzo della sua abitazione nel quartiere Parioli di Roma, al primo piano. 
Non si vedeva la pistola, che era finita sotto il corpo, come accertato dai poliziotti intervenuti con la Squadra mobile e il pm di turno. 
Antonio Catricalà, 69 anni, è stato trovato morto mercoledì mattina alle 9.10 dalla moglie che sotto choc ha chiamato il 118. La procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, come «atto dovuto». Dai primi accertamenti investigativi Catricalà si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia. L’arma, un revolver Smith&Wesson calibro 38, regolarmente detenuta, è stata recuperata proprio sul terrazzo. Si cercano in casa eventuali messaggi di addio nei quali l’avvocato potrebbe aver spiegato i motivi del tragico gesto. La moglie agli inquirenti avrebbe parlato di un profondo stato depressivo di cui soffriva Catricalà.

LA VITA, GLI AMICI, IL LAVORO:
- Cattolico praticante, professionalmente attivo, assiduo al circolo del Tiro al piattello che ai Parioli rimane il club dell’upper class, Catricalà sarebbe caduto vittima della depressione. Delinea subito quel perimetro la persona a lui più vicina, la moglie Diana Agosti che dirige alla Presidenza del Consiglio il dipartimento delle Politiche Europee. Il Presidente di Aeroporti di Roma aveva ricevuto l’ultimo incarico la settimana scorsa. Il Consiglio direttivo dell’Istituto grandi infrastrutture, infatti, pochi giorni fa aveva nominato presidente l’ex magistrato ed esponente del governo Letta. Nella carica di presidente Igi era succeduto a Luigi Gianpaolino, alto magistrato di lungo corso, morto il 2 novembre 2020 per un malore improvviso. 
Dall’Igi ci rispondono sotto choc. «Abbiamo appreso increduli la notizia, aveva appena inaugurato una stagione intensa e ricca di prospettive». Al telefono il segretario generale del centro ci rivela di aver intrapreso con il presidente Catricalà un fitto rapporto, anche se l’incarico di Presidente lo aveva accettato solo il 18 febbraio scorso. «Si era messo subito al lavoro, due riunioni in presenza nei primi cinque giorni di attività, con una serie di incontri che teneva a fare, di iniziative cui stava iniziando a lavorare». Approfondiamo la natura dell’incarico: qualcuno parla di nomina pubblica, ma è sbagliato. Il centro studi Igi, ci viene detto, è una associazione privata e ha per finalità quella di approfondire i temi degli appalti pubblici nei loro aspetti normativi, anche in vista degli investimenti europei in predicato di arrivare.
È il Segretario generale Igi, Federico Titomanlio, ad aprirci la schermata del suo cellulare: «Questo gruppo Whatsapp è stato creato quattro giorni fa da lui. E’ stato il neo presidente Catricalà a dirmi “Bisogna fluidificare la comunicazione interna, apriamo una chat tra tutti i membri del direttivo così ci aggiorniamo in tempo reale, tutti allineati”. Era così che lo abbiamo conosciuto solo la settimana scorsa: pieno di energia, vitale, veloce. E determinato a produrre risultati». Non solo buone intenzioni. «Questa nella chat è una comunicazione di ieri (martedì, nrd). Qui stavamo fissando la riunione di giovedì 25, pomeriggio. Ecco il suo intervento, qui ci chiede di posticipare di un’ora la nostra call perché l’ora prima avrebbe avuto un’altra persona da incontrare». Stiamo parlando di recentissimi aggiustamenti nell’agenda di oggi, giovedì 25, richiesti da Catricalà appena poche ore prima dell’estremo gesto. Domando se avessero l’impressione di avere a che fare con una persona fortemente depressa.
«Ma che dice? Era più vitale di tutti. Guardi qui i suoi frequenti interventi, il suo impulso all’agenda. Era super attivo, positivo, determinato». Niente lasciava presagire il gesto? «Proprio no. Ed è per questo che siamo increduli. Una persona che nella giornata di martedì sistema per bene gli appuntamenti del giovedì, non si spara in testa il mercoledì mattina». Mentre si susseguono le attestazioni di stima della politica e i più autorevoli messaggi di cordoglio delle istituzioni vanno alla famiglia, gli amici personali di Catricalà, nella high society del Tiro al piattello dei Parioli sono letteralmente scioccati. L’avvocato Massimiliano Sammarco non trova le parole. «Non è possibile», ripete. «È incappato in qualcosa di brutto», ipotizza.
L’economista Fabio Verna è attonito. «Mai avrei potuto immaginare da una persona così attiva e impegnata che potesse essere caduto in una depressione così grave». Si parla di un tumore all’ultimo stadio, il colpo finale che avrebbe spezzato quel filo invisibile che separa la vita a colori dalla depressione più nera. L’avvocato d’affari Paolo Zagami – anch’egli socio del Tiro a volo, calabrese come Catricalà – lo frequentava assiduamente ed insieme stavano lavorando a più di un progetto, da sviluppare nelle prossime settimane. «Iniziative, presentazioni di libri, tra Roma e la Calabria. Sono devastato, era una delle persone su cui si sapeva di poter fare affidamento per determinazione, organizzazione, costanza». Il professor Gianluca Maria Esposito, che insegna diritto amministrativo a La Sapienza, aveva con Catricalà una consuetudine ventennale rinnovata in questi ultimi giorni.
«Non sapevo affatto che fosse malato e questo mi ha colpito, perché ci vedevamo spesso, anche a tavola e in contesti familiari», ricorda. «Era un uomo di Stato, sempre umile e con la testa sulle spalle. 
Sono atterrito due volte: per la sua morte e per aver appreso le circostanze di questa morte». Circostanze inspiegabili, ripete per tre volte il giurista. «Non è spiegabile. 
Due volte ci siamo parlati nell’ultima settimana. 
Rileggo i suoi ultimi due messaggi sul cellulare, sempre pronto a rispondermi… 
Alla vigilia della formazione del governo Draghi qualcuno fece girare il suo nome. Lo chiamai per sentire se fosse vero. “Farei il consigliere solo a titolo gratuito”, aveva risposto. 
Non aveva ambizioni di governo ma era di quegli statisti sui quali sai di poter sempre contare, soprattutto nei momenti difficili», aggiunge il professor Esposito.
«Depresso? Non lo avrei mai detto. Con me era sereno, lucidissimo. 
E innamorato della sua famiglia, era non solo padre ma nonno e parlava con grande gioia del suo nipotino». 



IL MISTERO DELLA PISTOLA , L'IRI, I POTERI FORTI:
- Strano modo di suicidarsi, comunque, sul balcone di casa (temeva di sporcare la tappezzeria?), con il bossolo trovato su quello di un appartamento vicino, peraltro vuoto.
Ma, dopo i suicidi con due colpi di pistola, questo particolare che sarà mai?
Di solito chi compie questo gesto ed è credente, si rifugia in un angolo a lui caro per un momento di raccoglimento, perché l’atto è definitivo!
Analogamente strana l’indecisione sul tipo di pistola usata, una Smith & Wesson che, all’inizio, era un revolver (non rilascia bossoli), poi diventata una semiautomatica, ma in questo caso non “riporterebbe” il tipo di bossolo trovato, che è un “9 lungo”, mentre la S & W di Catricalà usa solo il “9 corto”.
E poi così, senza un biglietto d’addio.
Nessuno avrebbe sentito il colpo. Sarà interessante conoscere l’ora precisa del suicidio. O magari … no, non lo diciamo.
La Procura, in effetti, sta indagando d’ufficio.
Il mondo della politica sembrerebbe sconvolto, si era parlato di lui come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Vale più di un Ministero.
Lo era già stato con Monti e, forse, è questa la ragione per cui è stato dirottato su un altro incarico, seppur prestigioso. Sarebbe stata troppo evidente l’analoga matrice politica del Governo Draghi con quello di Monti, nonostante i tempi siano molto diversi.
Alcuni quotidiani hanno rimarcato la figura della moglie, Diana Agosti, cui vanno le nostre doverose condoglianze. E questa curiosità ci sembra un po’ strana. Ci aspettavamo altro.
Si sarebbero conosciuti nei corridoi della Presidenza del Consiglio. Lei vi entrò per concorso, nel 1984, e oggi è a capo Dipartimento per le Politiche Europee. E’ un ruolo poco menzionato ma d’importanza fondamentale. Si mormora, e niente più di questo, che avrebbe reso la vita impossibile al Ministro per gli Affari Europei del Conte 1, Paolo Savona, mentre invece il Sottosegretario, Luciano Barra Caracciolo, sembrava che la portasse in palmo di mano.
Ne pubblichiamo una brevissima sintesi che, miracolosamente, ci sentiremmo in parte di condividere in relazione alla creazione di una nuova, se abbiamo ben compreso, IRI.
Un articolo quanto mai attuale, dedicato all’intervento dello Stato nell’economia e scritto citando anche Mario Draghi pochi giorni prima che l’ex banchiere centrale ricevesse l’incarico di formare il nuovo Governo:
«Nel dibattito pubblico quando si discute dell’intervento dello Stato nell’economia si evoca il fantasma dell’Iri additandolo a esempio negativo» — osserva Catricalà — «Invece, dobbiamo ripartire proprio da quell’acronimo che indicava nella Ricostruzione Industriale la mission dell’Istituto. Siamo in una fase straordinaria, che richiede la mobilitazione di tutte le energie del Paese e l’abbandono di contrapposizione ideologiche».
«L’emergenza, dunque, impone di concentrarci sulle condizioni dell’intero tessuto produttivo e sull’assetto che si intende dare al sistema economico italiano» — e in questo quadro, secondo l’ex Presidente dell’Antitrust — «l’intervento diretto dello Stato nelle imprese è infatti solo uno strumento da utilizzare, con attenzione, per ridare slancio a un’economia che da troppi anni stenta a crescere, con ciò ampliando in modo inaccettabile le diseguaglianze sociali».
«Siamo davanti a un passaggio epocale durante il quale occorrerà contaminare modelli antitetici tra loro. Perché ha ragione il documento del G-30 coordinato da Mario Draghi a evocare “una certa quantità di distruzione creatrice” e a prevedere che “alcune aziende si ridimensioneranno o chiuderanno, altre apriranno; alcuni lavoratori dovranno cambiare imprese e settori con un appropriato re-training e assistenza nella transizione. Ma non sarà il libero mercato a sprigionare la sua distruzione creatrice: sarà la mano, visibilissima, dello Stato a guidare la direzione. E non solo in Italia», spiega Catricalà.
Che così continua: «Next Generation EU rappresenta, del resto, il tentativo di tutta Europa di ridisegnare la propria economia rendendola competitiva, sostenibile e inclusiva. E ovunque il ruolo dei Governi sarà determinante. L’Italia non potrà essere da meno, anche a costo di utilizzare strumenti invisi ai puristi del libero mercato. Purché non si compiano gli errori del passato dei quali ancora oggi paghiamo il conto».

ASTROLOGIA E NUMEROLOGIA:
- Secondo quanto si apprende, la donna che era in casa al momento del suicidio del marito, ha riferito di aver udito lo sparo e prima di fare qualsiasi altra cosa ha chiamato le forze dell'ordine.
Ora voglio ricordare alcuni tratti per delucidarvi. Ad esempio lui è Acquario un segno d'acqua legato alla rivoluzione, mutamento, rottura con il vecchio. Altro tratto che vorrei rimarcare è la litigata che lui ebbe per il caso Vivendi per la diatriba Vivendi Mediaset e guarda caso Berlusconi esclama: atto doloroso la morte.
Poi altro tratto da ricordare l'attacco di Catricalà a Morgan Stanley.
C’è, per esempio, la Morgan Stanley chiamata in causa dalla Corte dei Conti per un affaruccio di qualche miliardo di derivati sui titoli pubblici italiani che il governo italiano sull’orlo della crisi finanziaria ha dovuto pagare alla banca d’affari per una rescissione unilaterale del contratto. 
Sgarbo avvenuto proprio mentre Catricalà era a Palazzo Chigi, dall’altra parte della barricata. 
Vorrei dire per esempio che Catricalà diceva che lo stato doveva aiutare le imprese non le banche.
Il Corriere della Sera invece ricorda che sei anni fa, sempre a febbraio, la polizia sventò un furto nella sua abitazione, da dove fuggirono tre uomini incappucciati. 
Cosa cercavano i 3 uomini in casa sua?
La pistola detenuta da Catricalà è un revolver Smith&Wesson calibro 38.
Il bossolo non viene rinvenuto nella stanza ma molto lontano.

Ora la questione di salute del cuore che molti accennano non porta a un suicidio. Poi nondimeno la depressione può scaturire un suicidio soprattutto per un uomo che stava per insignito del ruolo a breve. Se si fosse ucciso di mattina presto senza neanche aver fatto altre azioni come la colazione sorgerebbe un dubbio, poi come mai la moglie sente lo sparo ma non si precipita? Ora in ultimo voglio soffermarmi sulla questione cardine il bigliettino di addio che ad ogni suicidio fa capolino ebbene si stavolta è assente. 
Poi la data 24 febbraio 2021 cioè 2-4-2-2021 porta risultato 13, il numero 13 significa la trasformazione, il cambiamento e la rinascita, il punto di arrivo di una nuova era, che in questo caso è il nuovo ordine mondiale.
Il predecessore di Pitruzzella, Antonio Catricalà, si è dimesso proprio perché nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Monti. Catricalà eseguiva l'ordine di Montiecco. Dopo il richiamo del premier Monti, il presidente del colosso aerospaziale Guarguaglini è stato ricevuto dal sottosegretario nel novembre 2011.
Il presidente del gigante controllato dallo Stato è accusato di aver creato fondi neri e di aver corrotto alcuni politici, ma resiste alle pressioni.
Come ben sapete i fondi neri sono soldi proventi da illeciti finanziari, criminali come accadeva con il fondo Ambrosiano.
Per tornare a giorni odierni dove un ministro di Draghi era CEO di Leonardo azienda ex Finmeccanica cioè Cingolani.
Un Catricalà che voleva dire cose secondo voi lo avrebbero messo in condizione di vuotare il rospo? 
La frode americana, intercettazioni, controlli ambientali audio e video, uso dei satelliti vi dice qualcosa?L'arresto a Fiumicino di un informatico di Leonardo?
Catricalà stava per parlare e lo hanno silenziato. Tempo fa Alessandro Profumo AD di Leonardo, viene citato da Benotti non casualmente perché Profumo tempo fa elogiò Cingolani. Ancora non mi seguite?
Quindi Catricalà se parlava faceva cadere Cingolani, Profumo e molti altri.

CASO DERIVATI: (Cassazione conferma difetto di giurisdizione per Morgan Stanley)
- La Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, con la sentenza n. 2157 del 1° febbraio 2021, ha confermato il difetto di giurisdizione della Corte dei Conti sulla domanda di risarcimento del danno formulata dalla Procura Regionale nei confronti di Morgan Stanley con riferimento alla sottoscrizione con la Repubblica Italiana di alcuni prodotti finanziari derivati e all’operazione di ristrutturazione contrattuale degli stessi prodotti avvenuta tra il 2011 ed il 2012.
La sentenza ha affermato principi molto rilevanti in merito al perimetro della giurisdizione contabile e, in particolare, alla nozione di rapporto di servizio.
In particolare, con specifico riguardo alla posizione della Banca, la Corte di Cassazione ha escluso la sussistenza di giurisdizione contabile sulla base del fatto che le condotte contestate riguardano la veste contrattuale di specialista del debito pubblico e si sono estrinsecate secondo modalità tali da non determinare l’assunzione di un modello funzionale di esercizio di potestà pubblica integrante una relazione di servizio e di inserimento organico nell’Amministrazione.
Sotto un secondo profilo, la sentenza ha rilevato il difetto di giurisdizione contabile anche alla luce della particolare competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze nella materia della gestione del debito pubblico e della relativa qualificazione come controparte qualificata, dalla quale discende una posizione di assoluta parità con la Banca e l’assenza di asimmetria, avendo la Corte paritariamente individuato in capo alle parti contraenti il patrimonio di conoscenza, esperienza, informazione e autonoma capacità valutativa.
Anche nel giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione, Morgan Stanley è stata assistita da Freshfields Bruckhaus Deringer, con un team guidato da Enrico Castellani, partner responsabile del team Dispute resolution, coadiuvato dagli avvocati Eugenio Pizzetti (oggi passato allo studio Cappelli RCCD), Elisa Salatino e Stefania Guarino; dallo studio legale internazionale BonelliErede, con un team guidato dal partner e leader del Focus Team Debt Capital Markets Massimiliano Danusso (nella foto a sinistra), coadiuvato da Francesca Marchetti, senior counsel, ed Ettore Frustaci, managing associate; e da Lipani Catricalà & Partners, con un team composto da Antonio Catricalà e da Fabio Baglivo.





https://www.mittdolcino.com/2021/02/26/il-suicido-fatto-male-di-catricala/




https://leorugens.wordpress.com/2021/03/04/il-suicidio-di-antonio-catricala-mi-fa-sovvenire-quello-di-thomas-schafer/

domenica 21 marzo 2021

LA METAFISICA DEL GENDER NEUTRAL

                               

È molto interessante leggere e comprendere le motivazioni che si celano dietro al neolinguaggio proposto, in quanto normalizzatore verso il basso, nato all'interno del paradigma neoliberista e padronale.
Kim Elsesser, è una promotrice di MORGAN STANLEY, una neo-femminista del vigente transumanesimo manageriale, modello non propriamente vicino ai diritti delle lavoratrici, bensì cavallo di troia di un modello sicuramente dominante che, nella sua essenza è e rimane declinato al maschile, anche quando è incarnato da figure femminili.
Nella sua intervista per Forbes, rivista di settore e megafono edulcorato del modernismo dei salotti buoni, ci spiega il suo punto di vista ed indora pillola, illustrandoci il nuovo mondo.
Da un lato si propone un'astratta e metafisica uguaglianza tra i generi, distorcendo le lingue correnti con forzature semantiche verso un NEUTRO di comodo, postulato in virtù di una volontà di annullamento delle differenze, dall'altro NULLA si fa e si propone per quanto riguarda il lavoro, quello materiale, reale, non astratto, fatto di sfruttamento della classe lavoratrice TUTTA, di salari non adeguati, di differenze sociali criminali, di pensioni da fame, di libertà di licenziare senza giusta causa, di mancanza di diritti sul lavoro, di inesistenti protezioni sindacali ed assenza di diritti per tutti alla felicità ed alla realizzazione individuale e collettiva.
Non è casuale che questo paradigma neoliberista indossi le vesti dei diritti civili, strumentalizzandoli a suo favore verso un ribasso del lavoro, illudendo i GENERI, finalmente uguali nella miseria e nell'indigenza.
Piuttosto che concentrarsi sugli aumenti salariali, sui diritti di tutti ed elevare anche le lavoratrici che godono di minori tutele e di stipendi più bassi in diversi settori, rispetto ai colleghi maschi, si attuano e si propongono modelli verso una più gestibile neutralità, utilizzando appunto il neolinguaggio come avanguardia di appiattimento percettivo e culturale, che precede una chiara volontà di azzeramento dei diritti che NON saranno.
Si corteggiano i generi verso un'ammiccante quanto illusoria uguaglianza FORMALE, che rimane astratta e mai si materializza in crescita sociale.
Si è nominalmente tutti uguali all'interno di un sistema che rimane piramidale, classista e gerarchico, sistema che, in virtù dell'accettazione di una falsa prospettiva paritaria e di un falso progressismo, si rafforza in termini reazionari e sempre più conservatori, seducendo le masse che rimangono neutralmente plebee.
Interpretando il ruolo del progresso e delle uguaglianze, ne consegue che i nuovi padroni neutri del vapore, incarnino le figure del cambiamento, quelle dei saggi, dei "buoni", dei nuovi Savi dello smartworking, che emerge dietro ogni riga, del miraggio transumanista, come salvifico arcangelo del bene. 
Ogni criticità e visione divergente diventa, così, passatista, sbagliata o ancor peggio populista e maschilista. Si ribaltano i significati ed i significanti, per cui uguaglianza diventa gregge, un po' come pace è già mutata nel tempo e nel tempio del potere, sostanzialmente in guerra.
Una guerra delle parole, appunto, e schierandosi dalla parte dei giusti si consegue la patente per guidare il carrozzone in questa selva oscura.
Rivendicazioni femministe trasmutate in manipolazioni manageriali, ad opera di classisti maschietti che dirigono sempre il gioco ed utilizzano provvide officianti del culto, sacerdotesse elevate al rango di megafono.
Un sistema neoliberista che è drasticamente elitario, endemicamente patriarcale e necessita di veicolarsi GENDER NEUTRAL, paritario, non prima di aver decimato i suoi dipendenti, giocato in borsa con la salute di popoli, aver contribuito a distruggere economie, lavoro a vantaggio di pochi uomini e qualche donna più fortunata.


Un linguaggio mutuato negli ambienti manageriali, aziendalisti, ambienti che nelle moderne democrazie, interpretando la psicologia delle masse, cavalcano l'onda dei diritti civili, declinandoli solo nella forma, esaurendosi nella forma e MAI nella sostanza.
La FORMA sostituisce la sostanza, e non è un caso che questi think tank nascano proprio nelle multinazionali e nelle maschili Corporation, e siano veicolati attraverso il lavoro capillare delle Fondazioni filantropiche di riferimento, fino alle Università ed a collaudati ministeri.
Non è un caso che un certo neolinguaggio sia appannaggio di manager donne che lavorano per uomini, come nel caso della Elsesser della Morgan Stanley, azienda che nei decenni ha licenziato migliaia di lavoratrici e lavoratori e che se ne frega beatamente dei salari dei sottoposti, avendo appunto una visione padronale dei rapporti di classe.
In questo paradigma manipolatorio, manca completamente la rivendicazione di CLASSE, sostituita appunto dalla "metafisica del neutro" di genere che risolve le differenze una volta per tutte, scongiurando, appunto, la lotta di classe.
Non viene fatta neanche alcuna rivoluzione linguistica, perché, in punta di piedi, sempre con fare compassionevole e molto borghese si vuole artificialmente destrutturare la lingua di ogni popolo, guidandola verso un contenitore valido per tutti e per nessuno, o meglio, solo per qualcuno. 
Una visione tipica e distopica del pensiero unico, unilateralmente neutro, con i suoi dogmi linguistici, ora mantenuti, ora stravolti per sostituire auspicabili rivendicazioni, con lo zuccherino di un'appartenenza orizzontale solo nella teoria, esaurendosi ed esaurendoci nell'astrazione indotta, creando di volta in volta ruoli aziendali e terminologie di riferimento anglofone che ci illudono al cambiamento; diventiamo tutti manager, ci sentiamo così tutti importanti adviser, tutti nulla.
Quindi nascono i politicamente corretti MX, che potrebbero sostituire i Mr e Miss, i più incalzanti LATINX, che andrebbero a sostituire i più retrogradi Latinos. 
L'importanza delle apparenze vs l'obsolescenza programmata delle appartenenze.
Diventiamo tutti teoricamente uguali e sostanzialmente più sudditi, dove la strumentalizzazione dei sacrosanti diritti civili, viene snaturata verso la società del ribasso, della merce neutra, senza identità, quindi senza potenza di volontà creatrice e rivoluzionaria.
In ultimo si propone la digitalizzazione come arbitro imparziale degli eventi umani, con la spiegazione che una futura A.I. potrà renderci tutti ugualmente sottoposti, però in termini più scientifici, matematicamente sottoposti all'algoritmo neutro, ma in fondo sempre maschile.
SIATE UGUALMENTE SOTTOPOSTI, SIATELO IN TERMINI NEUTRI
cit. Idiocracy






lunedì 15 marzo 2021

VACCINATEVI TUTTI CON ASTRANAZECA


Invito voi tutti a vaccinarvi con Astranazeca, non cedete all'isteria novax del capro espiatorio indicato da tutti quanti. Ora l'ASTRA è rimandata a Settembre, dovrà pagare lo scotto di questa indignazione di massa. Non siate conformisti, vaccinatevi e fatelo al più presto.
Ritengo sia giusto seguire il proprio istinto, la vostra credenza, ed io non voglio interferire con la vostra FEDE.
Sono pronto a scendere in piazza con tanto di striscione e combattere per i vostri sacrosanti diritti, affinché VOI abbiate la possibilità di vaccinarvi tutti quanti, anche arricchendo eventualmente le multinazionali apolidi di riferimento; è giusto poter contribuire all'arricchimento di big pharma, se questo risponde ad una precisa e libera volontà del FEDELE di esercitare il suo libero arbitrio.
Io vi ringrazio anticipatamente per il vostro sacrificio, tenendo presente che le eventuali reazioni avverse sono realmente molto, molto rare. Non abbiate paure, affidatevi agli aghi di Stato o di sovragestione.
cit. Il Presidente della Bocciofila sotto casa

Premesso questo, e soddisfatte legittimamente le pulsioni del vostro cervello rettiliano, adibito alla sfera istintuale, ed in parte a quello limbico, adibito alla sfera emozionale, vediamo almeno di intravedere da lontano il castello magico che abbiamo contribuito ad edificare, in assenza di appalti pubblici e nonostante la fitta nebbia che incombe.
Il vaccino è un caposaldo fondamentale del neoliberismo e di una visione totalitaria e rieducativa della società, che poi sono due facce della stessa medaglia, complementari allo stesso schema di potere o della stessa lavagna sociale, che comprende i BUONI ed i CATTIVI di turno.
Risponde alla volontà di destrutturazione della sanità pubblica o di implementare in essa soluzioni universali e distopiche, laddove la sanità sia ancora pubblica.
La dimensione universale dell'accettazione di un pensiero unico rappresenta la base del pensiero magico, è emanazione dall'alto dei cieli, è mariana annunciazione, poco importa appartenga ad un culto antico o alla scienza.
Questo paradigma ha il merito o il demerito di accomunare un po' tutti sotto la stessa bandiera, un po' come il calcio (egregora suprema), ed offre la possibilità di comprendere come funziona il linguaggio del potere, anche quando siamo in presenza di schieramenti apparentemente contrapposti.
Draghi in fondo, ci permette di capire meglio come la politica, nel 3° millennio, in realtà anche prima, non conti nulla, anzi, come sia pericoloso credere conti qualcosa, avallando appunto la forma pensiero vigente, legittimandola.
FIGLIUOLO, E' VERO CHE DA GRANDE VUOI FARE IL GENERALE?
SI MAMMA E STAI TRANQUILLA CHE TI VACCINERO' PER PRIMA... STRONZA NOVAX
cit. Generale sopra la collina

La cosiddetta modernità è modellata su un eterno presente, incontestabile, pervasivo, non giudicabile, buono e buonista, democratico, senza possibilità di rivoluzioni e senza fine.
La cosiddetta modernità è culto anch'esso, si edifica sulla psicologia di massa e sul concetto di globalità, perché la maggioranza di persone utilizza il cervello R-COMPLEX, preposto all'istinto e fatica ad accedere alla visione olistica del cervello NEO CORTEX, preposto ad una visione d'insieme.
In questo contenitore metafisico vivono e vegetano flore e faune apparentemente contrapposte.
Quindi possiamo trovare sostenitori nel vaccino ovunque, dall'uomo medio fino all'antagonista che combatte l'uomo medio, dalla famosa ed archetipica massaia di Voghera, che nel frattempo avrà compiuto almeno 100 anni, e allora auguri, fino al prototipo alla Michele Serra e/o tutti gli altri epigoni ed "intellettuali da salotto" che il sistema dispone e propone, da Salvini a Leu, dal barbone al barbiere, e non solo di Siviglia.
Il bello è che queste categorie umanoidi saranno poi le prime della lista a cambiare idea quando il totem, lo stesso che aveva plagiato emozionalmente la massa caprona, annuncerà una novella differente, ovvero, che "alcuni" vaccini possono avere controindicazioni anche letali, fino all'isteria di massa NOVAX.
Questo meccanismo di natura squisitamente oracolare, e non importa essere sbattezzati per esserne immuni, ci appartiene, fa parte del corredo del nostro DNA, del nostro spirito e ci pervade come un cancro, motivo per cui, ora è il momento del CAPRO ESPIATORIO che assolve i mali del mondo.
Ora è il momento dello scandalo internazionale.
Ritirati vaccini Astrazeneca. Buona notizia...-1
cit. Albert Bourla CEO pfizer

Da un lato della lavagna ci sono i buoni, quelli che facevano sperimentazioni letali in Nigeria di bambini (la lista dei crimini è lunga e documentata pubblicamente), ovvero la Pfizer et similia, dall'altra ci sono i cattivi, quelli dell' ASTRA, dei lotti andati a male, oppure al mare (ma siamo in zona rossa e allora niente bagnetto).
L'importante è non buttare via il bambino vaccinato con l'acqua sporca, e allora facciamolo questo battezzo laico sanitario e globale.
Da un lato si ammette l'ovvio, ovvero che siamo in presenza di migliaia di reazioni avverse, dall'altro che i decessi di persone sane dopo la vaccinazione, sono avvenuti magicamente per altre cause. 
Perché se si accetta il fatto che (per quanto minoritarie e rare possano essere alcune reazioni avverse) i vaccini possono anche essere pericolosi, non cadrebbe solo il castello dell'attuale colpevole, ma anche tutte le altre fortezze, magari iniziando a comprendere che esistono ben altre cure per i mali del mondo.
Siete dei peccatori se non vi vaccinate, se non aderite al pensiero comune, VOI non siete conformi.
VACCINATEVI, per DIO...
cit. ISIS9000

Le risposte del sistema sono sempre di natura religiosa, irrazionale ed è per questo che funzionano sulla mente dei fedeli.
Chi si affida al sistema e poi crede di avere una visione laica della vita, è il migliore fedele che il sistema si possa vantare di controllare. Siete una manna dal cielo, proprio di quel cielo azzurro e senza scie chimiche, dove vivono angioletti effeminati biondi con i loro bigodini dorati, putti che poi vi fanno pipì in testa, mentre voi date la colpa ai soliti piccioni. Questo è un po' quello che succede per il capro espiatorio di turno con i vaccini cattivi e quelli buoni.
Pensate il livello di cortocircuito che permea le menti delle persone controllate emozionalmente dopo l'ostia quotidiana digitale.
1- Malati anziani con 2/3/4 patologie, sarebbero morti a causa del corona virus e non per altre cause, solo perché positive ad un tampone spesso fallace
2- Persone giovani, sane e senza patologie, morte dopo il vaccino, al contrario, sarebbero morte per cause naturali.
DOVETE VACCINARVI, senza alcuna paura, e già che ci siamo, facciamo lo IUS SOLI!
cit. Letta & Magnata
Or dunque, bucatevi, applicatevi il siero, iniziatevi al cervello di scimmia, ivi contenuto come stabilizzante ed ai metalli pesanti curativi, il rito collettivo vi attende. 
Altro che ostie di riso soffiato, sangue e ghiaccio, ago e carne sia!
Siate corpo sacrificale e siatelo con passione, CREDETECI.
cit. Scimmia inglese 


Capite anche voi, nonostante tutto, come questo sia un paradigma profondamente assurdo, ma efficace. E allora il fumetto cresce inesorabilmente nella vostra mente:" non è possibile possano arrivare a tanto, non esiste il COMPLOTTO, maledetti negazionisti, non è possibile che il padre sia lo stupratore, la colpa è dell'uomo nero, noi siamo i buoni, la nostra famiglia è sana, e se così non fosse, significherebbe che abbiamo CREDUTO solo a stronzate per una vita intera e non possiamo accettare di far crollare il castello di carte che qualcuno ha costruito per noi, oltre ad accettare il fatto di essere dei gran coglioni".
Significherebbe accettare di soffrire di una sindrome di Stoccolma, e questo non può essere tollerato dall'uomo medio, pena il suicidio collettivo che, a questo punto potrebbe essere una buona soluzione.
Detto questo, lo ripeto ancora, non vi dirò di non vaccinarvi, anzi, vi invito a farlo e farlo in massa.
VACCINATEVI, anche e soprattutto con il vaccino Astrazeneca.
Se non volete farlo per voi, fatelo almeno per la patria.
Avete la mia benedizione!




mercoledì 3 marzo 2021

ARANCIA MECCANICA E LA NECESSITÁ DEL MALE




Arancia meccanica (A Clockwork Orange) fu scritto, prodotto e diretto da Stanley Kubrick nel 1971. Tratto dall'omonimo romanzo distopico, scritto da Anthony Burgess nel 1962, prefigura una società votata a un'esasperata violenza, soprattutto nelle nuove generazioni, ed a un condizionamento del pensiero sistematico.
Kubrick, in realtà, come per tutti i suoi film, prende a pretesto una storia come punto di partenza per andare oltre e delineare la sua cifra stilistica. Questo è il motivo per cui, tutti gli autori delle opere utilizzate dal maestro, hanno disconosciuto la sua versione cinematografica.
Burgess rifiutò l’interpretazione di Kubrick, il romanzo aveva un'impostazione più sociologica, estranea alla visione del regista, le cui intenzioni e volontà erano diverse dallo scrittore, e necessitavano di un respiro più ampio.
La violenza che il regista mette in scena non è tanto o solo quella dei Drughi, capitanati da Alex, bensì, quella del potere costituito. Una violenza più sottile e strumentale ad un progetto, inteso come cura e difesa della collettività contro il dilagare del crimine. In questo senso "meccanica", costruita artificialmente per rieducare le persone, controllandole per trasformarle in una sorta di meccanismo di un orologio sociale condiviso. Senza però tener conto che la natura dell'uomo non può essere completamente stravolta e che la nostra metà oscura, ci appartiene ed è un bene esista. 
Inutile rimuoverla, essa riemerge come un ciuffo d'erba apparentemente soffocato dall'asfalto. 
Un film sulla natura e sulla presunzione della tecnologia, riguardo al controllo mentale per estirpare la violenza e rendere mansueti e gestibili coloro che non sono allineati, a partire dai delinquenti, fino ai comuni cittadini della polis. 
Questa tecnologia però sfugge di mano a chi gestisce la scienza e il potere, perché le leggi del caos non possono essere controllate in toto (esplicativa la "farfalla Monarch" come simbolo di controllo mentale della famosa cura Ludovico). 
Per il regista è una chimera il desiderio di dominare e controllare tutte le variabili in campo, le leggi del caos vengono in aiuto dell'uomo, e solo queste possono essere utilizzate contro quel paradigma autoritario che si illude di conoscerle e piegarle, attraverso la scienza dell'epoca. 
Contrapposizione tra natura, che contempla giustamente anche la possibilità del male nell'uomo, versus il pensiero magico dello status quo, che vorrebbe mutarlo a piacere, forse ingenuamente e secondo le esigenze del momento, creando un'altra opportunità di dominio.
In realtà tutto gli si ritorce contro (vedi ultima scena dell'ospedale, dove Alex ritorna quello che era).


Morale della favola, il male non può essere fermato perché fa parte della nostra indole, qualsiasi forma di rieducazione è destinata a fallire nel tempo, ed il vero "bene" è che esista anche il nostro di male, come non possiamo prescindere dalla luce e dalle tenebre. 
L'importante è conoscerlo, attraversarlo, metabolizzarlo e non rimuoverlo ipocritamente, come la società benpensante ritiene di fare, nascondendo la polvere sotto il tappeto magico. 
Un cammino nel profondo e dell'importanza del libero arbitrio, della scelta di affermare noi stessi, in qualunque forma sia possibile, contro qualsiasi coercizione autoritaria, quella si violenta, dogmatica, religiosa e strumentale al dominio. 
Esistono diversi e molteplici livelli di lettura dei film del grande maestro, quello della denuncia politica, quello filosofico, quello psicanalitico, quello spirituale, quello simbolico, oltre all'aspetto puramente estetico della messa in scena, senza dimenticarsi mai dell'ironia, onnipresente in tutte le sue opere.
Il film di Kubrik non include il capitolo finale, quello in cui Alex si trova finalmente cresciuto e abbandona spontaneamente la violenza. In questo modo il film, a differenza del romanzo, propone un finale totalmente negativo, sulla malvagità intrinseca dell’essere umano che non può essere in nessun modo superata. In Kubrick non c'è redenzione, non c'è alcun moralismo. 
Fu proprio questo fattore ad irritare Burgess, che si aspettava un finale che rispettasse quello del romanzo e proponesse dunque una visione positiva. 
Nonostante ciò, il film ottenne grande successo, contribuendo anche alla diffusione del libro.

In questo aspetto, Arancia Meccanica, ripercorre lo stesso tema di Hall9000 di 2001:Odissea nello spazio, rispetto alla volontà dell'astronauta di affermare se stesso e di sconfiggere l'ostacolo di una effimera AI (cura ludovico più futuristica ed oracolare) che si incarta ed implode, cantando una filastrocca, diversamente declinata  a seconda del paese in questione. In Italia era "giro giro tondo, casca il mondo...", appunto, casca il mondo, quello della scienza transumanista che pretende di creare una nuova natura alternativa, un eden post-umano, come per Clockwork Orange, ma il suo desiderio di onnipotenza, muore nell'illusione e nelle contraddizioni della sua rappresentazione. 
Meglio l'inferno degli ultimi, che un paradiso artificiale e digitale dei primi.
L'etica di Kubrick è presente nell'estetica del viaggio interiore dei suoi personaggi e nella conoscenza del loro se' superiore, anche accettando i loro limiti ed i loro demoni, senza alcun giudizio, come mera rappresentazione universale.
Kubrick accusa il potere di essere diabolico, ma preserva se stesso ed i suoi personaggi, accettando i propri demoni interiori, quelli oscuri e reconditi in qualche antro della nostra coscienza.
In Shining, accade lo stesso, nonostante i film siano apparentemente molto diversi. 
In quell'inferno dantesco del labirinto dell'Overlook Hotel, che richiama l'archetipo del labirinto del Minotauro, Jack, il padre padrone e grande carnefice della gerontocrazia imperante, si ciba di bambini, dopo un travaglio nel quale ha la meglio la preda, suo figlio, e muore congelato sotto la neve, ma continua ad esistere per sempre. 
Rinasce all'infinito, un po' come Alex di Arancia Meccanica, perché parte di uno schema cosmico, ben delineato nel loop atemporale, dove un altro Jack è stato immortalato e "congelato" in una foto d'epoca che alberga in un eterno presente. 
Anche in quel caso, il male non muore, perché il male fa parte di noi!