Anche la Bibbia ci ammoniva del futuro premier e del castigo divino...
-La Bibbia dice di Achab, re d’Israele: “Achab, figliuolo di Omri, (RENZI) cominciò a regnare sopra Israele (ITALIA) l’anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò in Samaria (EUROPA) sopra Israele per ventidue anni. Achab, figliuolo di Omri, fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno più di tutti quelli che l’aveano preceduto. E, come se fosse stata per lui poca cosa lo abbandonarsi ai peccati di Geroboamo figliuolo di Nebat (BERLUSCONI), prese per moglie Izebel, figliuola di Ethbaal, re dei Sidonî, andò a servire Baal (BILDERBERG), a prostrarsi dinanzi a lui, ed eresse un altare a Baal, nel tempio di Baal (UE) che edificò a Samaria. Achab fece anche l’idolo d’Astarte. Achab fece più, per provocare a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di quello che non avean fatto tutti i re d’Israele che l’avean preceduto ( SILVIO MONTI, LETTA)...
(1 Re 16:29-33; 21:25-26)
Finalmente sono finite anche queste elezioni.
Il teatrino chiude il sipario, gli attori salutano e se ne vanno a casa, il pubblico pagante si alzerà dalla poltrona di casa e tornerà al proprio lavoro, COME SEMPRE.
Come dopo una partita di calcio o una domenica in festa, il popolo italiano tornerà a fare quello che ha sempre fatto... Schifo!!!
Noi astensionisti, annullatori di schede e veri sognatori, speravamo in un maggiore astensionismo generale, invece, LORO, sono riusciti a far votare fin troppi italiani. Il nostro partito del NON-VOTO ha perso ancora.
Renzi ha più del 40%, un vero record di votanti...
La DC non è mai morta, e come per la leggenda dei templari, sono ritornati con altra veste, per vendicarsi. Campioni di gattopardismo, il PD oggi è l'erede della vecchia Balena che ha partorito il luciferiano Pinocchio grullo fiorentino, mentre il "Grillo" impersonava la voce della coscienza per orientarlo verso le scelte giuste. -Nel libro di Collodi, il Grillo Parlante appare quattro volte: la prima di esse è poco dopo l'inizio delle avventure del burattino, quando, in preda alla fame, questi sta cercando del cibo in casa di Geppetto. In questa occasione Pinocchio, stufo di sentire i suoi rimproveri, gli lancia addosso un martello e lo uccide... Wikipedia E vinse le elezioni...cit.
Doveva vincere il centro sinistra ad ogni costo, anzi, costi quel che costi...
Doveva nascere il nuovo Golem...
L'agenda contemplava un forte partito pro-europeista proprio in Italia, in funzione di un risiko globale in progress, ma già modellato a suo tempo!!!
Farage e Le Pen hanno trionfato, in Grecia Alba D'orata, l'estrema destra ovunque è presente, ma da noi doveva vincere Grillo, almeno così poteva sembrare logico accadesse, oppure perdere per pochi voti.
Il M5S, di orientamento non propriamente destroide, anche se ne contempla alcuni aspetti attraverso certe dinamiche populiste comunicative, forse sarebbe stata formazione scomoda anche per i suoi futuri potenziali alleati nazionalisti anti-euro, una voce fuori dal coro, troppo originale rispetto ai vecchi schemi partitici.
Era più comodo vincesse un partito moderato in Italia. E per compensare lo scacchiere europeo complessivo, orientato in funzione apparente anti-euro troppo a destra, e per poter gestire meglio i nazionalismi redivivi una volta strumentalizzati, si è favorito un PD in funzione stabilizzante, con tanti voti di scarto rispetto al naturale vincitore "morale", che è stato doppiato ed umiliato.
Un cristo in croce senza essere stato divinizzato, un vero sacrificio...
Grillo, simbolicamente, anche se apparentemente sembra il contrario, ha in primis fagocitato la protesta, l'ha inglobata e poi l'ha digerita, questa era la sua mission, o meglio, era quella mission di coloro che l'hanno creato, lui ha provato a cavalcarla, in fondo, anche lui ha PROVATO A SOGNARE COME TUTTI, pur sapendo di essere attore di un film già scritto.
Rassicurata la pancia dal M5S, delegato al loro traghettatore le ansie di rivalsa verso un sistema che hanno contribuito a creare, i votanti moderati di ogni dove avevano bisogno di stabilità, cercavano un ancora di salvezza, finalmente qualcuno che tornava a prendersi cura di loro, come succede per i bambini in cerca di protezione. E non avendola potuta trovare a casa del loro paladino solitario, l'hanno ricercata altrove. Mentre molti a sinistra non l'hanno votato o si sono frammentati...
Paradossalmente, Grillo è stato, volente o nolente, il miglior alleato di RENZI dopo SILVIO, che l'ha sponsorizzato e col quale ha fatto un lungo passaggio di consegne, consegnando volutamente parte del suo elettorato al "nemico", facendo spesso le lodi del nuovo segretario, dicendo maliziosamente che aveva solo sbagliato schieramento, di fatto coronandolo leader dei NUOVI MODERATI 2.0.
Il sistema ufficialmente si presenta democratico, e per diverse cose lo è, per altre non lo è affatto, ma fa credere di esserlo. Questo serve a farsi percepire democratico agli occhi della gente e governa grazie al sonno della ragione.
Le elezioni hanno un indirizzo generale reale, già in partenza viziato da precedenti manipolazioni, poi si innescano ulteriori dinamiche per far quadrare il cerchio, per realizzare l'opera alchemica della competizione, dividere per poi riunire e tornare a regnare. Non escludo giochi delle tre carte e trucchi vari, l'agenda non può fermarsi dinnanzi l'illusione delle elezioni e di un eventuale vincitore non gradito.
Andare a votare è un po' come andare a messa, si canta, si tifa, poi si mangia l'ostia dal sacerdote di turno, volendo ci si può confessare, e poi tutto torna come prima, come in uno Truman Show...
I moderati cercavano un nuovo Idolo da adorare, hanno sacrificato Grillo, hanno scelto ancora una volta chi li farà sognare, è un po' come il Gratta e Vinci, si spera sempre nella Dea Bendata.
Berlusconi a 77 anni (numero dell'angelo) doveva mollare il colpo e trasmutarsi in Renzi; cambia l'involucro, ma resta lo stesso spirito per perseguire il progetto liberista globale, sempre fatto in PUNTA DI PIEDI, per conto di altri poteri che operano su scala globale, ovvero i loro MASTRI CREATORI.
Torna la Balena, prende finalmente vita Pinocchio, ma Mastro Geppetto chi è???
Hanno già trovato il capro espiatorio, il Pacciani di turno.
E come si chiama??? Riccardo Viti.
Nel Mostro di Firenze il tralcio di vite compariva in alcuni delitti. "Chissà se a mettere il nastro adesivo in casa di Viti è stato il PM Canessa, come quando ritrovò magicamente il proiettile a casa di Pacciani..." cit. Stefania Nicoletti
La vittima, una giovane donna rumena Cristina Zamfir, crocifissa ad una sbarra vicino al cimitero di Ugnano. Zamfir evoca il cognome dell'omonimo compositore e suonatore di flauto di pan rumeno, e il Dio Pan ha la sua simbologia dalle forti connotazioni sessuali.
Come Dionisio e Priapo, fu rappresentato come un Fallo gigante, e fu definito il Dio della masturbazione da Hillman. A causa del suo aspetto, era solito esercitare la sua forza generatrice mediante la masturbazione, oltre che con la violenza sessuale.
Altra curiosità è che Zamfir compose la colonna sonora con il suo flauto di pan del famoso film di Peter Weir: PICNIC AT HANGING ROCK, pellicola che rappresenta simbolicamente il sacrificio all'oracolo attraverso la morte di 3 giovani donne di un collegio femminile australiano, in epoca vittoriana, metafora che ci riporta in quel clima rituale massonico inglese della fine 800...
Zamfir ricorda anche una distorta assonanza con l'angramma di Firenze. Firamz, Firenz, Zamfir...
Da notare questa palese e vistosa incongruenza nella vicenda dell'omicidio della Zamfir... "Il compagno della giovane rumena, arrivato in Questura, ha commentato in lacrime l’arresto del killer: “Sono molto felice per questa notizia”. Ma secondo l’uomo: “Cristina non si prostituiva. La sera in cui è morta è uscita intorno alle 22, disse che aveva un appuntamento di lavoro come baby sitter. Poi non l’ho più sentita, non ha più risposto al telefono e ai miei sms”.
Aveva un appuntamento di lavoro???
E cosa ci faceva in quel Getsemani controiniziato, frequentato da prostitute e puttanieri???
Non è che qualcuno l'ha portata in loco successivamente???
Dovrebbe essere accusato di falsa testimonianza il compagno di Cristina se ha mentito, oppure si indaghi sui tabulati telefonici che potrebbero rilevare il numero appartenente alla persona che le avrebbe dato lavoro come baby sitter, che l'avrebbe contatta e forse rapita ed uccisa...
Il compagno della donna, ma anche gli inquirenti, dovrebbero chiedersi se è vero che lei avesse un appuntamento di lavoro e come e quando il killer l'abbia potuta assassinare...
Ci dovremmo chiedere perché i media, tutti, hanno veicolato la menzogna che lei fosse una prostituta, mentre non lo era, perché inventarsi una falsità del genere???
Per far tornare i conti nella costruzione artificiale di una storia inventata ad hoc???
Perché da un lato abbiamo un reo confesso, forse costretto ad autoaccusarsi, che ammette di essere stato a prostitute e di averla pagata l'incredibile cifra di 30 euro per fare giochi erotici all'aperto, dall'altra un compagno che dice il contrario, ovvero che si stesse recando al lavoro...
I trenta denari di Giuda???
Già 30 euro mi sembrano veramente pochi soldi, e le forze dell'ordine dovrebbero saperlo bene, per pagare giochi strani all'aperto. Insomma, iniziano già le prime incongruenze, ma non è tutto...
Nei vari articoli sui giornali, si parla di un certo Ospedale Careggi, sito vicino all'abitazione del Viti, poi ancora luogo di lavoro della moglie del Viti. E' spesso veicolato ossessivamente pur non essendocene bisogno, quasi da sembrare un messaggio in codice o una firma.
Sembra che le tracce del DNA del Viti siano state ritrovate in alcuni frammenti dell'adesivo lasciato sulla vittima per legarla prima di ucciderla. E quell'adesivo pare appartenga al solito Ospedale Careggi, forse rubato per essere utilizzato per altri fini.
Ma allora approfondiamo la questione del Careggi, chi è stato in passato il presidente di questo Ospedale???
Ho un'intuizione, avevo letto che nelle vicende del MDF, sarebbe stato coinvolto più o meno direttamente, qualcuno della Loggia Concordia, Loggia massonica fiorentina antichissima, legata alla città ed ai suoi illustri personaggi... (sull'eventuale coinvolgimento il condizionale è d'obbligo)
Quindi trovo "casualmente" questo curioso link...
http://www.sienalibri.it/libri.php?ID=749 -Il volume ripercorre la storia della Loggia della Concordia dalla sua costituzione (15 giugno 1861) fino al 2000, restituendo verità storica al consesso massonico nella Firenze postunitaria. Nelle pagine di Olinto Dini è evidenziato come fin dagli albori la Concordia disvelò, attraverso i suoi uomini più capaci...-
Continuo la ricerca per saperne di più su questo Olinto Dini...
Olinto Dini è nato a Marciano (Arezzo) il 25 maggio 1926. Dopo il conseguimento della maturità scientifica si è dato con entusiastico impegno alla politica nelle file socialiste e ha militato nel sindacato, assumendo nel corso degli anni alte responsabilità nella Regione Toscana. Funzionario dell’Amministrazione Provinciale di Firenze, è stato nel 1967 vicesindaco della città e successivamente presidente dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova e quindi dell’Ospedale di Careggi.
Con le sue numerose pubblicazioni ha inteso approfondire gli ideali dei protagonisti delle vicende risorgimentali, con particolare riguardo alla Toscana, alla componente democratico-repubblicana e all’Ordine massonico.
Ecco allora che ritorna ancora il Careggi, legato alla stessa Loggia e legato alla vicenda della povera Zamfir... Per carità, saranno banali coincidenze, nessuno si permette di dare giudizi e fare sentenze, ma è curioso siano venute fuori queste informazioni.
Sicuramente è un caso che i media parlino di un Ospedale che è stato diretto da un massone (?) di una nota Loggia fiorentina, ma volevo condividerlo per dovere di cronaca...
La crocifissione di Andrea Cristina (croce di sant'Andrea), che prostituta non era da parte di Viti, il tralcio di vite lasciato nelle prostitute come firma dagli assassini, presente anche nei delitti del MDF e nei delitti vittoriani della Golden Dawn attraverso JACK THE RIPPER, è brensa di simbologia religiosa e massonica, puzza di rituale lontano un miglio, i 30 denari del Getsemani sono un'altra coincidenza, ma soprattutto un messaggio a FI-RENZI...
Tradimento di un Giuda???
Messaggio da associare agli eventi avvenuti durante la finale di Coppa Italia NAPOLI-FIORENTINA, presenti in tribuna Renzi e Grasso, attraverso l'uccisione di un tifoso partenopeo, le vicende di Jenny a Carogna con la maglia di Speziale libero, ma anche del messaggio di Piero Pelù al patatino fiorentino, apostrofato con parole argute, Boyscout di Gelli...
Sei solo un traghettatore non montarti la testa???
Stiamo puntando su Grillo, aspettati scandali in casa PD (VEDI RECENTI VICENDE EXPO E UNIPOL)???
Guerre massoniche interne in vista di riassetti post-elettorali???
FI-RENZI, entità antropomorfa a metà strada tra la città FIRENZE e Renzi, un messaggio attraverso un codice criminale veicolato da un omicidio e dalla sua simbologia, un sigillo.
Un messaggio celebrativo per l'erezione del NUOVO TEMPIO, ovvero del nuovo sistema che avanza, distrazione di massa della solita strategia della tensione, oppure un avvertimento al nuovo leader fiorentino che non si perda per strada, che righi dritto, o meglio, che si ricordi dei suoi burattinai???
Sempre che non abbiano già cambiato burattino...
EURO W SION: "CONCHITA WURST... LUCIFER TRUST" ???
Conchita Wurst... Lucifer Trust??? ANAGRAMMANDO... W LU(con) CIFER(chita) TRUST(urst)...
cit.
Brava Conchita...
Tipica voce da Musical, molto tecnica ed impostata, un gran prodotto dal punto di vista commerciale e della comunicazione, ottimo marketing della produzione...
Il punto è, perché una buona voce per diventare famosa, deve stupire forzatamente???
Perché bisogna esagerare???
Si da troppa importanza alla veste, si investe sulla veste.
Non bastava il suo bel canto?
Evidentemente no, sarebbe stato un solista anonimo, bravo, ma come migliaia di altri ovunque nel mondo, invece così, ecco che scatta il valore aggiunto. Il travestito con la barbetta che canta da uomo...
Perfetto, però che palle il brano...
Per fare capire a tutti come il fenomeno sia studiato nei minimi dettagli, Conchito fino a 3 anni fa si esibiva senza trucco, senza parrucca, addirittura senza barba...
Non siamo in presenza di un trans militante o di una Drag-Queen che, come tale, ha iniziato a farsi spazio nel mondo discografico lottando come tutti per un posto al sole, ma di un progetto atto a stupire, un progetto in progress, realizzato giocando sulla confusione dei sessi e quindi sulla curiosità delle persone...
Della serie, che si deve fare per campa'...!!!
Da Wikipedia: "Prima di travestirsi, si è esibito come uomo con il suo nome reale per alcuni anni. Tra il 2006 ed 2007 partecipa al talent show austriaco Starmania classificandosi al 2° posto alle spalle di Nadine Beiler e nello stesso anno entra nel gruppo vocale degli Jetzt Anders! con cui si esibirà fino a novembre 2007. Per qualche anno si ritira dal music business per diplomarsi alla Scuola di Moda di Graz. Nel 2011 è diventato una drag queen e ha adottato lo pseudonimo Conchita Wurst".
Una sorta di Cristo digitale, di icona postmoderna dell'ecumenismo mediatico in cerca di adepti del culto. Mi ricorda in versione più patinata e artificiale, la voce del cantante che interpretava Gesù in Jesus Christ Superstar, con la differenza che l'originale era più interessante artisticamente, anche se anticipava la spettacolarizzazione della religione in versione pop...
L'operazione discografica, ovviamente, non è fondata sulla libertà sessuale, ma va nella subdola direzione culturale della SATURAZIONE del DESIDERIO sessuale...
I media cavalcano i diritti civili e strumentalizzano i ruoli sessuali per creare confusione, per attirare la morbosità popolare.
Da un lato siamo in presenza nella società civile di giuste e sacrosante conquiste sociali, dall'altro lato la metà oscura del sistema strumentalizza certe tematiche per far accettare un prodotto ribaltando i fattori...
E' una questione di marketing, comanda il marketing...
Gli spot funzionano alla stessa maniera della veicolazione della vincente CONCHITA...
Creare confusione significa vendere, significa plagiare e plasmare il consumatore gregge.
Quando un popolo è confuso e diviso, è più controllabile, manipolabile...
Esempio pratico del mondo della pubblicità: spot del tonno RIO MARE...
Lo spot si basa sul ribaltamento della realtà fatta accettare come verità dogmatica...
"UN TONNO COSI' TENERO CHE SI TAGLIA CON UN GRISSINO", che è un controsenso, un ossimoro, perché un buon tonno è sicuramente compatto e non una frattaglia come RIO MARE, ovvero scarti macinati di pesce... (cit. Carpeoro)
Si dichiara il contrario per affermare una verità opposta alla realtà...
Si dice anche CONTROINIZIAZIONE DEL SIMBOLO...
La controiniziazione del Tonno...
Altra curiosità è il nome scelto dalla produzione che conferma la mia analisi.
Conchita femminile, Wurst, abbreviazione di wurster, maschile, ovvero l'insaccato concepito, il nuovo porco che avanza, il wurster Conchita, un po' Fallo un po' Fica, ma alla fine solo maschio vestito da donna che si finge donna barbuta, che ha bisogno di nascondere la sua vera identità veicolandone un'altra...
Roba da biennale. cit.!!!
Il ribaltamento del significato dei ruoli è la legge primaria di qualsiasi pubblicità seria...
Altro esempio è la carne in scatola, non ricordo ora la marca, dove nello spot viene mostrata sempre nascosta da patate, verdure e comunque abbellita da altri generi alimentari, proprio per celare la merda che ti viene venduta...
Insomma, si vende merda dicendo che è cioccolato!!!
In politica avviene la stessa identica cosa.
UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO, mentre nella realtà, un milione di posti in meno di lavoro...
Il pansessualismo funziona perché strumentalizzato da chi conosce il linguaggio esoterico ed ermetico, la PNL e quant'altro.
Il modello che oggi, mediaticamente e politicamente è massivamente proposto dal sistema, è quello dello snaturamento della propria identità sessuale, qualunque essa sia...
Non è che semplicemente vogliono un mondo omosessuale, vogliono imporre gusti sessuali.
E' la stessa cosa che faceva un tempo la chiesa, stesso modus operandi UGUALE/CONTRARIO sul controllo sessuale, ovvero sul controllo dei ruoli sociali da far accettare...
Chi sta sotto e chi sta sopra, e se il popolo è femmineo, nell'accezione omofoba e patriarcale del termine, rappresenta il DOMINATO, mentre loro sono i DOMINATORI...
Un tempo si proibiva mentre oggi in occidente, non potendo controllare i ruoli sociali/sessuali della popolazione con il proibizionismo, si satura il desiderio, comprimendo la libera scelta individuale, quindi indirizzando le masse.
La SINISTRA è diventato un contenitore per manipolare e per far strumentalizzare le innovazioni e le avanguardie NEO-ARISTOCRATICHE che remano in senso contrario, ovvero, fanno solo i propri interessi...
Poi ad un livello più alto ed oscuro, fa gioco imporre determinate mode, cambiamenti, divisioni culturali che, come un effetto domino precipitano e si innestano nel substrato sociale, prendendo vita...
Provate a pensare ad un tizio che, in cima ad una montagna, getta un sassolino sulla parete innevata, che poi, a cascata, diventa una valanga sempre più grande che rotola verso valle, e sotto ci siamo noi...
La valanga per LORO è un medium per arrivare a creare degli schemi, si rieduca ad un certo gusto, si prepara la minestra, la si fa mangiare e metabolizzare, fino a quando saremo noi a richiederla se mai ci fosse negata...
Oggi va la barbetta e i prodotti si adeguano, basti guardare quanti giovani parlamentari del 5 stelle e non, hanno la barbetta trendy... (effetto domino peloso)
IN FRANCIA SUICIDANO TECNICI E QUADRI DIRIGENZIALI INFORMATI SUI FATTI???
Una epidemia di suicidi ha colpito la Francia, un'ecatombe che in parte continua anche ora...
Sono cinquanta tra impiegati e manager i dipendenti di France Télécom che si sono ammazzati da febbraio 2008 a maggio 2010. L’azienda ha riconosciuto come «incidenti sul lavoro» solo tre suicidi. Tutti gli altri sono stati archiviati come «dramma personale».
Deve essere pericoloso lavorare in certi ambienti, anche in Italia abbiamo avuto suicidati eccellenti, la depressione sarà stata contagiosa.
http://www.lettera43.it/cronaca/france-telecom-tagli-suicidi_4367556837.htm
2008
Suicida n° 1 Un uomo di anni 51. Tecnico di un’unità di intervento, degradato a centralinista di call center, tra le altre cose gli toccava subire le Orange journey, giornate di formazione in cui i dipendenti, «per esprimere la propria aggressività», erano costretti ad avvolgersi il capo in bandane arancioni (come i colori sociali). Il 19 febbraio si impiccò in azienda. QUESTO E' FANTOZZIANO, IMPICCATOSI IN SALA MENSA... SOLO PERCHE' L'HANNO MESSO A LAVORARE AL CENTRALINO...
Suicidi dal n° 2 al n° 6 Il 29 marzo un tecnico dell’unità di intervento Pays de Loire ricollocato in un call center. IDEM, UN ALTRO SI SUICIDA PERCHE' E' STATO MESSO AL CALL CENTER...
Il 17 maggio un tecnico dell’unità di intervento Alsace Lorraine, ricollocato pure lui. ANCORA UN ALTRO RICOLLOCATO CHE SI SUICIDA, DEVE ESSERE TERRIBILE LAVORARE NEL CALL CENTER DI TELECOM FRANCE...
Il 19 maggio un tecnico dell’unità di intervento Normandia. 4 TECNICI D'INTERVENTO SUICIDATI IN 3 MESI, LI ASSUMONO TUTTI DEPRESSI QUESTI INTERVENTISTI FRANCESI...
Il 24 maggio un tecnico dell’unità di intervento Alsace Lorraine («Non riusciva ad assimilare le nuove tecniche», fece sapere il sindacato Cgt). SEMPRE NELLO STESSO MESE, UN ALTRO TECNICO DI INTERVENTO, UN ALTRO DEPRESSO, SI SUICIDA... E SIAMO A 5 TECNICI...
Il 29 maggio un tecnico dell’unità di intervento Normandia. NON C'E' PACE, PEGGIO DI THE RING, 6 INTERVENTISTI NORMANDIA, DEVONO AVER VISTO QUALCOSA DI LOSCO IN QUALCHE TABULATO...
Suicida n° 7 Jean-Michel, 53 anni. Sposato, padre di tre figli, in France Télécom dal 1993 come tecnico specializzato nei satelliti, nel 2003 era stato ricollocato come venditore in un call center. Ossessionato dal motto aziendale «evolversi, adattarsi», terrorizzato dalle rigide direttive (5,2 chiamate l’ora, un minuto e trenta per compilare il report, raggiungere almeno il 60% dell’obiettivo pena trasferimento, ecc.), avvilito dai capi che lo prendevano in giro per gli scarsi risultati («buon venditore porta a casa i soldi»), più volte aveva chiesto di essere trasferito altrove, anche a fare il magazziniere, ma non l’avevano mai accontentato. Il 2 luglio, dopo aver telefonato a mezzo mondo, alle 18.15 chiamò anche la collega e sindacalista Anne-Marie e le disse che si voleva ammazzare, lei cercò di tirarlo su finché alle 19.15 sentì il fischio del treno sotto il quale Jean-Michel s’era buttato, lasciandosi stritolare. Una lettera, per la direzione di France Télécom: «Quando lavoravo ero solo un automa davanti a uno schermo. Il fatto stesso di essere rinchiuso tra queste mura mi demoralizzava. Io non chiedevo molto. Solo fare un lavoro più manuale e tecnico come lo chiedevano per me la dottoressa e l’assistente sociale. […] Ecco adesso potete dormire tranquilli. Vi libero di me. Era il vostro scopo? A quanto dite per me non c’è nient’altro. Siete una banda di carogne pronte a tutto per liberarvi della gente in difficoltà o che dà fastidio. Tutti i mezzi sono buoni per raggiungere i vostri obiettivi. È l’unico punto sul quale siete tutti d’accordo. Le uniche soluzioni per noi sono o andare via o farla finita, come me». LA PRASSI E' SEMPLICE, LI METTONO AL CALL CENTER E GLI INTERVENTISTI, QUESTO E' IL 7°, SI SUICIDANO, ALTRO CHE MOBBING...
Suicidi dal n° 8 al n° 11 L’1 settembre un tecnico si buttò da una falesia, nello stesso giorno un impiegato si impiccò nella sede Philippe Auguste di Parigi. DUE SUICIDI NELLO STESSO GIORNO, DEVE ESSERE UNA MALEDIZIONE...
Il 16 settembre si uccise un informatico, nella sua casa a Lille. E POCO DOPO AVANTI UN ALTRO...
Il 9 novembre un tecnico dell’unità di intervento Picardie. STRAGE DI TECNICI DI INTERVENTO... NEANCHE L'EBOLA...CIT. E PASSIAMO AL 2009, NEL 2008 SI SONO SUICIDATI IN 8 MESI "SOLO" 11 TECNICI...
2009
Suicida n° 12 Guy, 38 anni. Tecnico nella sede di Toulon-Devaly, il 28 gennaio si impiccò a casa sua. Una poesia, inviata ai colleghi via mail, dal titolo “Fine di me”. QUESTO E' IL PIU' ROMANTICO, HA SCRITTO UNA POESIA DI ADDIO, MA CHI SARA' IL PROSSIMO, SI NARRA CI SIANO STATE ESTRAZIONI IN AZIENDA E SCOMMESSE CLANDESTINE IN SALA MENSA...
Suicida n° 13... Il 3 aprile un incaricato Affari dell’unità di intervento Haut-de-Seine (a Nanterre) non si presentò al lavoro. Due colleghi lo andarono a cercare a casa e lo trovarono che penzolava dal soffitto. IL SUICIDATO NUMERO 13 NON POTEVA NON MORIRE IMPICCATO... FA SCENA!!!
Suicidi n° 14 e 15 Il 7 aprile si sparò in azienda un tecnico dell’unità interventi Normandia a Quincampoix. ECCO UN ALTRO INTERVENTISTA NORMANDIA CHE SI SUICIDA IN AZIENDA, MA NESSUNO CHE INIZI A SOSPETTARE QUALCOSA???
L’8 aprile si uccise un tecnico dell’unità di intervento Bretagne a Guingamp. E VIA ANDARE, SEMPRE INTERVENTISTA...
Suicida n° 16 Anne Sophie C., 42 anni. Ingegnere dal 1997 nella sede di Fulton a Parigi, negli ultimi anni era stata ricollocata quattro volte, da ultimo nella Gestione relazioni clienti. Il 20 aprile si buttò dalla finestra. DOPO 16 SUICIDATI IN UN ANNO, SE FOSSI UN ISPETTORE, COME MINIMO MI PORREI DEI DUBBI, POSSIBILE CHE SI SUICIDINO TUTTI IN MASSA, MA NEANCHE NELLE PSICOSETTE SONO COSI' ORGANIZZATI...
Suicida n° 17 Joël, 44 anni, tecnico nella sede Kellermann di Parigi, depresso da quindici anni per non aver realizzato il sogno di diventare ballerino (raccontava a tutti di essersi esibito con un gruppo trasgressivo al “Coconut club”, ma nessuno gli credeva), viveva al sesto piano, nella banlieue, un divano letto di stoffa, pavimento di lineolum. Il 25 maggio aprì la finestra e si buttò di sotto. Una mail, piena di parole di odio per France Télécom. ECCOLO, QUESTO E' IL PIU' BELLO, SI SUICIDA PERCHE' VOLEVA DIVENTARE BALLERINO, UNA VITA BUTTATA VIA... DA PICCOLO GIOCAVA CON LE BAMBOLE E IL SUO SOGNO PROIBITO ERA DIVENTARE COME CARLA FRACCI...
Suicida n° 18 Un’impiegata del call service di Saint Lo. Saputo che l’avrebbero spostata in un negozio a far la venditrice, si tagliò le vene con uno scalpello. QUESTA IN PIENO DELIRIO, CHE L'MKULTRA CI FA UN BAFFO, SI SQUARCIA LE VENE CON ADDIRITTURA UNO SCALPELLO???
Suicida n° 19 Michel Deparis, 51 anni, celibe, due sorelle, impiegato quadro, da trent’anni in France Télécom nella sede in via Réattu, a Marsiglia. Sportivo, grande appassionato di maratona, aveva corso anche quella di New York. La notte tra il 13 e il 14 luglio (festa nazionale) si impiccò in casa sua. Il cadavere, trovato la mattina dopo dalla sorella Veronique. Una lettera: «All’attenzione della mia famiglia. E dei miei colleghi di lavoro. Diffondere questa lettera ai miei colleghi e ai delegati del personale. Mi suicido a causa del lavoro a France Télécom. È la sola causa. Urgenza permanente, sovraccarico di lavoro, assenza di formazione, disorganizzazione totale dell’impresa. Management attraverso il terrore! Tutto ciò mi ha totalmente disorientato e perturbato. Sono diventato un relitto, meglio finirla. […] PS: lo so che molte persone diranno che ci sono altre cause (sono solo, celibe, senza figli, etc.). Ma no, con tutto questo me la sono sempre cavata bene. È proprio il lavoro l’unica causa». I familiari non vollero ai funerali i dirigenti di France Télécom, che liquidò il suicidio come «Dramma personale». La sorella Christine: «Non ci hanno fatto neanche le condoglianze». QUI UN MARATONETA, IMPIEGATO, SI UCCIDE IL 14 LUGLIO, FESTA NAZIONALE...
Suicida n° 20 Un tecnico dell’unità di intervento Bretagne a Quimper. Il 30 luglio, giusto un giorno prima di rientrare al lavoro dopo le ferie, s’arrampicò su un ponte e si buttò di sotto. ECCOLI, I PIU' LOSCHI DI TUTTI, UN ALTRO INTERVENTISTA QUESTA VOLTA SI BUTTA DA UN PONTE... CAZZO MA FARE I TECNICI D'INTERVENTO E' IL LAVORO PIU' RISCHIOSO AL MONDO, MA NEANCHE IN MINIERA SUCCEDE ABBIAMO QUESTE MEDIE DI DECESSI...
Suicida n° 21 Nicolas G., 28 anni. Assunto nel 2005 come tecnico interventi rete, spostato agli interventi clienti nel gennaio 2009, costretto a turni di 48 ore settimanali, sempre più depresso, negli ultimi tempi aveva persino smesso di frequentare il cliccatissimo sito viedemerde.fr (vitadimerda.fr), dove i ragazzi infelici si autoderidono e dove lui lasciava aneddoti di questo tipo: «Oggi incontro un amico per strada. Non mi vede e allora gli telefono. Lui tira fuori il portatile, guarda chi chiama, sospira e non risponde». O ancora: «Oggi è il mio compleanno e i miei colleghi di France Télécom mi hanno offerto un deodorante». ECCO, QUESTO QUI, FORSE E' L'UNICO CHE SI E' SUICIDATO VERAMENTE... DAL PROFILO PSICOLOGICO, DIREI DI SI...
L’11 agosto, dopo aver cercato di telefonare all’ex fidanzata, si impiccò nel suo garage a Besançon. Una lettera: «Il mio lavoro mi fa soffrire. France Télécom mi ha messo nella merda finanziariamente facendomi cambiare lavoro. Oggi mi hanno insultato, vessato, urlato. Ho chiesto aiuto ma niente la gente se ne fotte. Sono a disagio con i clienti, il lavoro fa schifo e la gente è stronza (anche cretina). I soldi… anche questa settimana faccio 48 ore. Lavoro dalle 8 alle 19.30 con mezz’ora di pausa e capi e colleghi non mi rispondono quando li chiamo. Sono arrabbiato con France Télécom. France Télécom è largamente responsabile di quel che mi succede. Bisogna fare una dichiarazione d’incidente sul lavoro». FATEMI CAPIRE, MA UNO SI IMPICCA NEL GARAGE??? MA LICENZIARSI DA QUELLA MALEDETTA AZIENDA???
Suicida n° 22 Michel, 53 anni. Sposato, padre di tre figli, tecnico della rete ad alta velocità (Côte d’Amor Bretagne). Il 29 agosto si suicidò a casa sua. E VAI, SIAMO A 22... ANCHE A CASA.
Suicida n° 23 Stéphanie detta Fanny, 32 anni. Single, abitava in 40 metri quadri al piano terra di un vecchio immobile a Sainte-Mandé, vicino a Parigi, con un coniglio di nome Zébulon e un gatto battezzato Frimousse. Uniche note colorate dell’appartamento, un vaso di fiori finti sul camino e una riproduzione di Miro, il suo artista preferito. Nessuna foto di se stessa: dopo che gli era morta la madre era diventata bulimica, prendendo 25 chili in cinque anni, e da allora si sentiva brutta e goffa. Laureata in Legge, entrata a France Télécom a 23 anni («L’inizio dell’inferno», secondo suo padre Guy, 63 anni), ricollocata due volte durante la ristrutturazione, da qualche mese aspettava il terzo trasferimento. L’11 settembre si cambiò d’abito tre volte, alle 18 aprì la finestra del suo ufficio, al quarto piano di un’elegante palazzina in rue Médéric, e si buttò di sotto, andando a schiantarsi sul marciapiede. Gli allievi cuochi della scuola alberghiera lì di fronte, in testa il lungo cappello bianco da cucina, sentito il tonfo si precipitarono a soccorrerla: «Aveva freddo, ha chiesto una coperta e se l’è tirata sopra il viso». Morì in ospedale dopo un paio d’ore d’agonia. Una mail, a suo padre Guy, inviata alle 17.10: «Buona sera papà, quando ti ho chiamato questa mattina mi hai detto che non sembravo in forma. Hai ragione. Le mie pulsioni suicida sono tornate. Ho deciso di farlo questa sera. Oh, è inutile avvisare il proprietario perché metterò fine ai miei giorni al lavoro. Il mio capo non lo sa ma sarò la 23esima impiegata a suicidarsi. Non accetto la nuova riorganizzazione del servizio. Cambio capo e, per avere qual che sto per avere, meglio morire. Lascio la mia borsa con portatile e chiavi in ufficio. Porto con me la carta di donatrice d’organi, non si sa mai… A parte questo, non dimenticare di andare a prendere Zébulon e Frimousse per dar loro da mangiare. Mi dispiace che tu debba ricevere questo genere di messaggi ma sono più che persa. Ti voglio bene papà. Stéphanie» (il suicidio di Fanny è tra gli unici tre archiviati da France Télécom come «incidente sul lavoro»). ECCO, LA SECONDA CHE FORSE SI SUICIDA VERAMENTE...
Suicida n° 24 Jean-Paul Rouennais, 51 anni. Sposato con Annie, padre di due figli di 12 e 7 anni, dopo che l’avevano degradato da tecnico a centralinista s’era convinto d’essere rimbambito, tanto che di continuo ripeteva agli amici: «Quando uno rimbambisce mica se ne accorge». Il 28 settembre comprò un biglietto del cinema, poi cambiò idea, guidò fino a un viadotto sull’autostrada A41, all’altezza di Alby-sur-Chéran (Haute-Savoie), scavalcò il parapetto e si buttò di sotto. In macchina una lettera alla moglie, nella quale accusa France Télécom: «Mi hanno ucciso loro, rendendomi la vita impossibile» (secondo caso archiviato come «incidente sul lavoro» dopo una mobilitazione di tutte le federazioni sindacali e un’indagine dal Comité d’Hygiène, de Sécurité et des Conditions de Travail). TERZO CASO DI VERO SUICIDIO VERO, ANCHE SE PALESEMENTE INDOTTO... MA POI CHISSA' ???
Suicida n° 25 Alain, 48 anni. Sposato, padre di tre figli, «sorriso fiero e allegro», amava le barche e le maree, dipingeva i paraggi della sua Bretagna. Da tredici anni ingegnere della direzione Ricerca e sviluppo, era considerato come uno dei migliori elementi della sede di Lannion (Côte d’Amor), però gli avevano sospeso la sua promozione nella sede di Rennes e lui s’era fatto sempre più cupo e depresso, tanto che da luglio stava in malattia e a un collega aveva confidato il terrore che l’azienda lo mettesse in mobilità forzata. La mattina del 15 ottobre la moglie, tornando a casa con le buste della spesa, lo trovò che penzolava dal soffitto della camera coniugale. Una lettera, dove si lamentava perché non l’avevano promosso a Rennes. QUESTO L'HANNO SEGATO DI SICURO...
Suicidi dal n° 26 al n° 29 Il 14 novembre un agente clienti della direzioni Grandi conti a Lanester (Morhiban). Il 4 dicembre un impiegato di call center nell’Isère. Il 5 dicembre un impiegato di Globecast a Parigi, nel terzo arrondissement. Il 6 dicembre un quarantatreenne addetto all’estrazione dei dati a Villeneuve-d’Ascq. SEGATI ANCHE LORO, SENZA SE E SENZA MA...
Suicidi dal n° 30 al n° 34 Alla fine del 2009 la direzione di France Télécom parlò di 34 suicidi tra i dipendenti: di cinque non si ha traccia. 5 LI HANNO FATTI SPARIRE, HAN FATTO PRIMA COSI'... UNA BELLA MEDIA 34 SUICIDI NELLA STESSA AZIENDA IN UN ANNO E MEZZO, SONO MENO GLI OMICIDI PER MAFIA...
2010
Suicidi dal n° 35 al n° 42
Il 2 gennaio si impiccò un impiegato di Arceuil, 33 anni. Lo stesso giorno si sparò un impiegato di Quimper di recente spostato al Servizio soluzioni clienti. ANNO NUOVO VITA NUOVA, ECCO CHE SI SUICIDANO ADDIRITTURA IN DUE LO STESSO GIORNO... SE FOSSE UN FILM MI DIREBBERO CHE E' ASSURDO...
Il 26 gennaio si suicidò un tecnico cinquantenne ricollocato al centro d’ascolto di Hirson. I FAMOSI RICOLLOCATI, PENSA SE LI LICENZIAVANO, FACEVANO STRAGI...
L’8 febbraio un tecnico dell’unità intervento Normandia fu trovato in un bosco che penzolava da un albero. VABBE', QUI SARETE D'ACCORDO ANCHE VOI INGENUISTI CHE TRATTASI DI OMICIDIO RITUALE. C'E' IL BOSCO, L'IMPICCATO... SEMBRA TODO MODO DI PETRI... CURIOSO PERO', SONO TANTI I MORTI TRA I TECNICI NORMANDIA, MA CHE CAZZO HANNO FATTO E SOPRATTUTTO, CHI CAZZO LI SOSTITUIRA', SAPENDO DELLA MALEDIZIONE DEL REPARTO MALEFICO???
L’11 febbraio un quadro trentenne si suicidò nella sua casa di Dijon. Il giorno dopo s’ammazzò un project designer cinquantatreenne dell’unità di intervento di Parigi, in malattia per depressione. MA CHE CAZZO GLI FANNO FARE A QUESTI TECNICI CHE SI SUICIDANO TUTTI???
Il 19 febbraio un cinquantaquattrenne, degradato al call service di Lens, si fece soffocare dai gas di scarico della sua auto. IL CALL CENTER MALEDETTO, ROBA DA ESORCISTI...
Il 20 febbraio si tagliò le vene un’impiegata dell’unità di intervento Nord Pas-de-Calais (era in malattia perché ci aveva già provato). QUI HANNO L'HANNO SUICIDATA ALLA STESSA MANIERA DI QUELLA DELLO SCALPELLO...
Suicida n° 43 Un’impiegata di 50 anni. Ricollocata dalla direzione del Servizio clienti al Contatto clienti, chiese più volte il trasferimento, che le fu sempre rifiutato. Il 24 febbraio, dopo l’ennesimo vano colloquio con la responsabile delle risorse um
ane, tornò a casa sua e mandò giù una boccetta di barbiturici. QUESTO POTREBBE ESSERE VERO, MA CHISSA'...
Suicida n° 44 Daniel D., 54 anni. In France Télécom come tecnico da venticinque anni, ricollocato, dal primo novembre 2009, come agente di commercio, il 25 febbraio si suicidò. MA CAMBIARE DITTA, NO???
Suicida n° 45 Joël C., 51 anni. Sposato, tre figli, manager del call center tecnico di Lille. La notte tra il 10 e l’11 marzo si suicidò a casa sua. QUESTO L'HANNO SEGATO...
Suicida n° 46 François R., 50 anni. Impiegato di Lione, prima tecnico e poi addetto alla fatturazione, spesso in malattia per problemi di salute, «solitario», il 21 marzo si buttò dalla finestra. UN ESERCITO DI SOLITARI DEPRESSI, UNA MAREA DI BORDER, TUTTI ASSUNTI ALLA TELECOM FRANCE...
Suicida n° 47 Martine C., 47 anni. Assistente della Gestione risorse umane nell’agenzia Pro di rue Philippe Auguste a Parigi, in malattia da mesi, il 12 aprile si uccise a casa sua. QUESTA SI E' UCCISA A 47 ANNI ED ERA IL NUMERO 47 DEI SUICIDATI... CHE TEMPISTICA!!!
Suicida n° 48 Una donna di anni 31. Impiegata alla direzione Ricerca & sviluppo a Issy-Les-Moulineaux il 23 aprile aprì una finestra di casa sua e si buttò di sotto. MAH...QUESTI FRANCESI... CIT.
Suicida n° 49 Dominique D., 52 anni. Tecnico a Lille, mai colpito dalla ristrutturazione di France Télécom, separato e padre di quattro figli, il 9 maggio si impiccò nella sua casa di Loos. «Il suo responsabile, preoccupato di non vederlo al lavoro, lo ha trovato a casa morto» (il portavoce di France Télécom). I TECNICI DI LILLE O DI LILITH???
Suicida n° 50 Denis D., 59 anni. Vicedirettore di un’Agenzia vendita e servizio clienti, in malattia per depressione, nella notte tra il 10 e l’11 maggio, a Marq-en-Baroeul, nei pressi di Lille, s’arrampicò su un ponte pedonale e si buttò di sotto. Una mail, al suo superiore, per dire che s’era ammazzato per «motivi personali». LILLE, CITTA' FANTASMA, SI SONO TUTTI AMMAZZATI!!!
Aspiranti suicidi Tentativi di suicidi a France Télécom negli ultimi due anni: 36. Il caso più brutale e spettacolare, quello di Yonnel Dervin, sposato e padre di un ragazzo di 23 anni, che il 9 settembre 2009, a 49 anni, di cui trenta passati dentro France Télécom, fu declassato da ingegnere per i sistemi aziendali ad addetto guasti per i clienti privati, sentendosi dire dalla direzione: «Caro Yonnel, alla tua età non ci sono più prospettive di carriera, sei arrivato al massimo delle tue capacità». Il giorno dopo alle 8.30, durante la riunione che avrebbe reso ufficiale la riorganizzazione della sede France Télécom di Troyes, quando arrivò il suo turno Yonnel, alto, stropicciato, il volto grigio, si alzò in piedi, si mise a parlare dei disagi e del malessere dei dipendenti e mentre parlava, senza tremori, tirò fuori un coltello e se lo infilò nella pancia. Salvato, si fece poi intervistare accanto alla moglie, in tuta e pantofole, nel salotto di casa con le pareti rosse: «Avrei preferito morire. Nella mia testa vedo ancora tutto nero». QUESTO, INVECE ERA MATTO, PERCHE'??? PERCHE' SI...!!!
Moda dei suicidi «Bisogna finirla con questa moda dei suicidi» (l’ex presidente e amministratore delegato di France Telecom Didier Lombard, che poi si dovette scusare per la frase).
Fonti: Observatoire du stress et des mobilités forcées; Syndicat du Sud Ptt; Rapporto del ministero del Lavoro di Parigi; Le Nouvel Observateur; Le Figaro; Le Monde, LeParisien, Le Point, ParisMatch; FranceSoir; LaProvence; Rtl.fr; Ivan du Roy, Orange Stressé -Il management attraverso lo stress in France Télécom; la Repubblica; Il Sole 24 Ore.