lunedì 22 maggio 2023

ALLUVIONE: LE GRAVI RESPONSABILITA' DI BONACCINI E SCHLEIN


I gravi errori e orrori del duo Bonaccini-Schlein sui fondi persi negli ultimi anni per la manutenzione degli argini e la messa in sicurezza del territorio, sono tristemente noti all'opinione pubblica. Questa è la vera tragedia umana e politica.
Al posto di enunciare ridicoli slogan ambientalisti d'accatto, pensiamo a tutte le opere di contenimento degli argini interrotte, messe come la polvere sotto il tappeto.

Pensate alla gravità di quello che è successo e pensate come oggi la Schlein faccia la morale a tutti, spostando il discorso, per evitare di parlare delle sue importanti responsabilità.
La Regione Emilia-Romagna poteva spendere 55 milioni di euro di fondi anti-alluvioni quando l'attuale segretario del PD era vice presidente, invece quei soldi non solo non sono stati mai spesi, ma sono stati pure restituiti al governo.
Bonaccini ora fa l'interventista sciocco, con tanto di giacca militare, fa lingua in bocca alla Meloni come dire, "ora rimbocchiamoci le maniche e facciamo partire il paradigma Green".
Ecco, il famigerato modello Green che pensa ingenuamente alle machine elettriche (auto che in caso di abbondante pioggia imploderebbero in pochi secondi, a causa proprio delle loro fragili batterie), agli infissi delle case e altre amenità surreali e ridicole, utili solo alle speculazioni e a rimpinguare il sistema neoliberista.
Nulla dice e nulla ha fatto per impedire e contenere la tragedia. Politici come minimo poco lungimiranti e ignoranti, incapaci e arroganti.
Ecco allora la Schlein spostare nuovamente il bersaglio, lodando "Ultima Generazione", come se le loro infami invettive contassero qualcosa riguardo quello che è successo e che succederà nuovamente. "Ultima Generazione" ha il ruolo cialtrone di gatekeeping, utile a celare le vere responsabilità e le cause di determinate sciagure. Nessuno che parla in termini concreti.

Gli interventi previsti in quei finanziamenti, incautamente restituiti, riguardavano la “manutenzione ordinaria per la sistemazione della rete idrografica del bacino Lamone“, i lavori di “sfalcio, taglio vegetazione riprofilatura e ripristino sponde in frana tratti saltuari nei corsi d’acqua dei bacini del torrente Idice e del torrente Sillaro“, gli interventi “urgenti d’emergenza nei corsi d’acqua dei bacini del torrente Idice“, come quelli “nei corsi d’acqua dei bacini del torrente Sillaro“.
Figurano anche i lavori di “sfalcio, taglio vegetazione riprofilatura e ripristino sponde in frana in tratti saltuari dei torrenti Idice, Savena, Sillaro, Quaderna, Gaiana e Fossatone“, come pure quelli di “manutenzione del torrente Ravone“.
A livello nazionale invece ci sarebbero addirittura 8 miliardi di euro di fondi anti dissesto che non sono mai stati spesi e che sarebbero dovuti essere spesi entro il 2023.
L’alluvione ha devastato intere città con 23 i fiumi esondati, 280 frane e oltre 400 strade interrotte. I comuni colpiti dall’alluvione sono 41 e oltre 20mila gli sfollati soprattutto dalle province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna.
Questo è il risultato di anni e anni di governi di sinistra e di destra che non hanno investito nella prevenzione e cura del territorio.
Ora bisogna investire in un grande piano di riassesto idrogeologico.
STOP alle esternalizzazioni dei servizi, sempre al ribasso, e messa a punto di tutto il territorio, manutenzione periodica e capillare, STOP disboscamenti e speculazioni edilizie nei pressi dei fiumi e in zone a rischio. E, soprattutto, STOP a qualsiasi Austerity economico-politica. Torniamo a pensare al bene pubblico, alla collettività, finiamola con il peloso cosmopolitismo progressista che abbandona le comunità martoriate.
Cara Europa, caro Governo, ora mettete mano al portafoglio, perché ci sono diverse decine di miliardi di euro da spendere subito.
Lasciamo perdere il Ponte sullo stretto di Messina, STOP all'invio di armi, per quanto poche, all'Ucraina e basta ipocrisie.
La triste immagine dell'elicottero precipitato nelle torbide acque è un po' il simbolo della decadenza del bel paese e dell'infausto destino che l'attende.






lunedì 15 maggio 2023

FEDELTA' ALLA ROSA (ANGELO IZZO E IL BATTESIMO DI SANGUE)



«Una vergine diciassettenne per "iniziare" una decina di fratelli alla Rosa Rossa, con un rito di sesso e di sangue, per poi sacrificarla».
Come sostenevo tempo fa, la Rosa Rossa, da tematica relegata a 4 complottisti un po' pazzi, sta diventando realtà mainstream.
I media per la prima volta parlano esplicitamente di RR in correlazione a diversi misteri e delitti degli ultimi 50 anni.
Vengono riesumati il caso Orlandi e il caso Erba su Italia1.
Poi è la volta del giornalista Purgatori e del magistrato antimafia Mignini su La7, riguardo al Mostro di Firenze, dove viene fuori il nome della RR, idem per il caso Pantani che torna alla ribalta.
Dulcis in fundo, Angelo Izzo (che in realtà aveva sempre parlato, ma non veniva ascoltato) nelle confessioni che ha raccolto la brava giornalista Ilaria Amenta nel libro "IO SONO L'UOMO NERO".
Oggi Izzo, in termini più chiari e precisi rispetto al passato, ci racconta lo scenario completo del Circeo e l'iniziazione di sangue alla Rosa Rossa di una decina di Fratelli.
Evidentemente, la guerra in corso è sempre più rumorosa ai piani alti, e non è finita qui, si aprono gli armadi, possiamo scorgere qualche scheletro ammuffito e, comunque, ne vedremo delle "belle"...



Dal Corriere della Sera: "Izzo e il racconto della setta della Rosa Rossa"
di Alessandro Trocino

Leggere i memoriali di Angelo Izzo ha tolto il sonno a lungo all’autrice di «Io sono l’uomo nero», Ilaria Amenta, giornalista Rai. Ci sono brani che tolgono il fiato. 
Come questo: «Gli stupri per lungo tempo furono per alcuni di noi una specie di hobby cui ci dedicavamo con una frequenza diciamo settimanale». Scrive Izzo che di «sfasci» (come chiama le violenze sessuali) ne commettevano talmente tanti che «era difficile distinguere le orgette con le nostre schiave sessuali, magari consenzienti, dagli stupri veri e propri».
«Ero nel cuore dell’odio: quando uccidevo, mi eccitavo».
Un gruppo di ragazzi, di adolescenti, della buona borghesia di piazza Euclide, a Roma, che prova l’ebbrezza del potere, del dominio, del sopruso sopra una donna. 
Izzo racconta: «In quelle situazioni sfogavo molto più che la mia libidine compulsiva. Provavo qualcosa di ben più profondo e mostruoso che mi albergava dentro e che sentivo premeva per irrompere. Ero nel cuore dell’odio, un po’ le stesse sensazioni che ho provato uccidendo. Quando uccidevo mi eccitavo»
Gli stupri che racconta qui precedono di un anno e mezzo il massacro del Circeo del 1975 e valgono al gruppo una prima condanna a due anni e sei mesi di carcere. 
Il tribunale scrive che i condannati hanno dimostrato una insensibilità che lascia sgomenti. Dopo sei mesi, però, i tre tornano in libertà con la condizionale. C’è una frase, in sentenza, che farà molto discutere, dopo il massacro del Circeo: «Gli imputati, tutti di ottima famiglia, una volta usciti dal carcere imboccheranno la strada giusta».
È una vicenda, quella di Izzo, che mette a dura prova la fiducia nel carcere non come strumento punitivo ma di reinserimento sociale. E nelle misure alternative come metodo per recuperare alla società chi ha commesso un reato. Ma qui siamo oltre, siamo in un territorio che evidentemente invade la sfera di una psiche malata e che non può essere usato per togliere valore agli strumenti che negli anni ’70, dalla legge Gozzini in poi, furono usati per evitare che il carcere diventasse criminogeno.

«Di ottima famiglia»
Quella sentenza, però, dice un’altra cosa. Dice che chi è «di ottima famiglia» è più facile da recuperare. Ottimismo classista che mette i brividi. Invece - scrive Amenta - «Per Izzo e i suoi compagni di ‘orgette sessuali’ la donna è un pezzo di manzo, un giocattolo, una “cosa” per sfogare gli istinti animali, lo avete letto, accontentata la bestia…, un passatempo, un hobby appunto». Molti anni dopo, nel 2004, Izzo fu liberato e l’anno dopo uccise ancora due donne, a Ferrazzano. Perché, scrive nel diario, «avevo pure collaborato con la giustizia, ma l’ho fatto per uscire, per poi tornare a commettere reati di fuori. Non ho mai voluto fare altro»«Ho stuprato anche maschi, sono femminista».
Izzo si prende gioco di tutto, impone la sua morale distorta in una lettura paradossale della realtà. Gli anni ’70 sono gli anni del femminismo, del tentativo della donna di riacquistare il dominio sul proprio corpo e l’uguaglianza con gli uomini. Izzo stupra, sevizia, uccide donne, ma si proclama femminista: «A pensarci bene, anche il fatto che ho ucciso svariate donne potrebbe voler dire, paradossalmente, che io non faccio differenze di genere. E davvero non faccio differenze, perché mi è assolutamente indifferente uccidere un uomo o una donna, e perché, come facevano gli unni, quando mi è capitato, non ho mai esitato a stuprare anche qualche maschietto. Odio la società patriarcale e mi dispiace per le femministe, che così perdono un facile bersaglio per le loro polemiche, ma probabilmente sono molto più femminista di loro. Per me, uomini e donne hanno esattamente gli stessi diritti e gli stessi doveri».

Neofascisti, massoni e satanisti
Il libro di Amenta (qui l’introduzione, nella Rassegna del Corriere) è uno schiaffo, ma anche uno squarcio inedito della storia dei «drughi pariolini». Non un gruppo di ragazzi deviati che imitano solo Arancia meccanica, ma una vera setta, la Rosa Rossa, che unisce neofascisti e massoni, notabili e satanisti.
Due mesi prima del delitto del Circeo, scompare Rossella Corazzin , allora appena diciassettenne, proprio come Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, le due donne massacrate al Circeo (Colasanti riuscì a sopravvivere). La ragazzina sparisce a Tai di Cadore, dove era in vacanza con i genitori. L’unica traccia che lascia sono alcune lettere nelle quali accenna di aver conosciuto un certo “Gianni”. Nel 2016, dopo quasi mezzo secolo, Izzo riferisce al Procuratore di Belluno che Rossella Corazzin fu sequestrata da una banda di stupratori, portata sul lago Trasimeno, violentata e uccisa. 
Il magistrato non gli crede ma nel 2022 la commissione Antimafia dice che il suo racconto è credibile. Nel memoriale pubblicato da Amenta, Izzo racconta i dettagli.

Il mostro di Firenze
Il rito di iniziazione, secondo la ricostruzione di Izzo, avvenne intorno a un tavolo della villa del medico perugino Francesco Narducci, rampollo di una nota famiglia dell’alta borghesia fortemente legata ad ambienti massonici, il cui nome compare negli atti delle indagini sul mostro di Firenze e scomparso nel nulla nel 1985. «Noi vestiti con tuniche bianche con cucita su una rosa rossa, abbiamo a turno violentato la ragazza e quindi “iniziato” una decina di noi, trasformandoli in adepti, fra cui Andrea Ghira»
Izzo descrive Narducci come «un camerata, un figaccione, biondino, belle moto, belle auto, sempre elegante con cui avevo stretto una bella amicizia. Partecipammo insieme anche a riunioni e convegni massonici e di gruppi di estrema destra».

L’iniziazione
Izzo, racconta Amenta, aveva sentito parlare per la prima volta di questo Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’oro da Julius Evola e poi da un monsignore del Vaticano. Glielo descrissero come una setta molto potente para-massonica, la fratellanza Rosacroce, gli eredi dei Templari. Ed è così che i «drughi pariolini» vengono iniziati alla Rosa Rossa, in una villa di Firenze: «In questa specie di villa medicea impura, ci furono presentati, come padroni di casa, un anziano fiorentino di antica nobiltà, che intrattenendoci ci raccontò che Dante Alighieri era un Rosacroce, un paio di anziani medici, un professore di chiara fama, un noto politico e soprattutto fummo raggiunti da un giovane uomo, che ci fu detto essere un gran maestro dell’Ordine della Rosa Rossa. Aveva due occhi inquietanti, abbronzato, capelli neri ricci, alto e molto elegante. Ci fu detto che era un massone del 33°, il massimo livello della massoneria».

Il «Re del male»
La disponibilità all’omicidio è il primo compito assegnato: «Uccidere per evocare potenze dell’aldilà, uccidere per acquisire forza. Uccidere per procurarsi sangue e feticci che servivano per altre potenti pratiche esoteriche, oltre che per le evocazioni. Parlammo anche del sesso come mezzo per ottenere poteri alchemici e per attrarre nella setta uomini potenti e viziosi che una volta entrati nella setta ci avrebbero favorito in tutto e per tutto»
Izzo entra quindi nella setta, con un rito descritto nei dettagli, che prevede un nuovo stupro. Ma poi racconta: «Io che sono un vero Re del male potrei mai obbedire a questo santone di provincia? E immaginai la scena dell’uccisione del maestro: la mia spada di fuoco che calava rapida e silenziosa alla base del suo collo e io che alzavo la sua testa sanguinante e bevevo il sangue che sgorgava copiosamente dalla vena giugulare esterna».

sabato 13 maggio 2023

LA PIRAMIDE DELLA ROSA ROSSA



ALLA SCOPERTA DELLA ROSA
Siamo nel pieno di uno scontro epocale a livello esoterico, che si riflette in campo geopolitico, economico e culturale.
Questa manifesta guerra di mondi, a differenza del passato, ci permette di conoscere diversi scheletri nell'armadio dell'una e dell'altra fazione belligerante, addirittura dai media mainstream. Ultimamente si è parlato di omicidi mediatici e di errori della giustizia, abbandonando la narrazione ufficiale solitamente colpevolista e superficiale, abbracciando curiosamente l'impostazione della controinformazione degli ultimi decenni. Sono così tornati in auge molti casi come quello della Orlandi, il caso Erba, il caso Pantani e ancora una volta le vicende del Mostro di Firenze. Soprattutto, è tornato fuori il nome della Rosa Rossa.
La prima persona che ha parlato di omicidi rituali e di Rosa Rossa è stata Gabriella Carlizzi, già consulente dei Servizi Segreti, in contemporanea con Giuseppe Cosco, "Investigatore privato, direttore del Centro di Intelligence e di Investigazioni Speciali".
Successivamente, sempre riguardo alla matrice esoterica dei mandanti del MdF, il Capo della Squadra Mobile, oggi scrittore, Michele Giuttari ed il PM Giuliano Mignini.
Nel 2008 fu la volta dell'Avvocato Paolo Franceschetti che rese di dominio pubblico le tematiche degli omicidi rituali, scrivendo ben 3 libri sulla Rosa Rossa, oltre a innumerevoli conferenze ed articoli sul suo blog.
Un altro nome che ne ha sempre parlato, ma dall'altra parte della barricata è Angelo Izzo, serial killer e personaggio ambiguo, ma molto informato sulle trame oscure della strategia della tensione, trait d'union fra ambienti dell'estrema destra, P2, Rosa Rossa, massoneria e magistratura deviata, dagli anni 70 ad oggi.
Personaggio utilizzato sia come killer, sia come candidato manciuriano, sia come depistatore, ma anche come informatore, essendo interno a certi mondi.

QUALE ROSA ROSSA?
Il nome Rosa Rossa uscito per la prima volta nelle cronache giudiziarie delle vicende del MdF, non è affatto leggenda, ma realtà della cronaca giudiziaria.
Personalmente, non ritengo riguardi esclusivamente "L'Ordine della Rosa Rossa e della Croce d'Oro", inteso come Ordine Interno della società magico-iniziatica Golden Dawn dell'800. Sono convinto che quello sia solo il primo livello del labirinto, ma non tutta la verità completa.
Mi spiego meglio, "L'Ordine della Rosa Rossa e della Croce d'Oro" nella sua storia ha avuto adepti implicati in delitti rituali, essendo, nel bene o nel male, una sorta di terra di mezzo di poteri occulti dell'epoca vittoriana, nonché il massimo epicentro della cultura iniziatica e delle migliori menti di fine 800, ma la Rosa Rossa odierna è qualcosa di ben più ampio, diverso e transnazionale.
Per "Confraternita della Rosa Rossa" non intendo quindi una specifica Società Segreta, ma qualcosa di molto più grande e complesso. Lo stesso David Icke parla di "Ordine della Rosa" come una sorta di deepstate globalista che si occupa di stragi e delitti di ogni tipo, e non solo come specifica realtà iniziatica. Un network di più entità che condividono interessi e agende comuni.
Rosa Rossa è il nome di questo cerchio magico, di questa sovragestione, di questo contenitore variopinto che oscilla tra reparti deviati dei Servizi Segreti, mafie, massonerie spurie, sette sataniche, che però utilizza la stessa grammatica esoterica, lo stesso linguaggio operativo, mutuato dalla tradizione secolare rosacrociana e, nello specifico, dall' "Ordine della Rosa Rossa e Croce d'Oro", pur essendo altro rispetto ad esso, probabilmente il suo aggiornamento 2.0, insieme a tante altre organizzazioni di diversa natura.
Questo a prescindere siano stati implicati o meno, nelle vicende del MdF, personaggi appartenenti all'Ordine originale, ancora esistente e più volte rifondato.
Il nome Rosa Rossa, inteso nell'accezione moderna, è quindi più un "sistema", un codice operativo. Quello che conta alla fine, più che il nome, è il concetto di base dietro a questa ideologia criminale, è come opera, come si inserisce nella nostra storia repubblicana, come è parte integrante delle stanze del potere, attraverso le sue innumerevoli infiltrazioni nelle Forze dell'Ordine, nella Magistratura, nel giornalismo, i suoi retaggi culturali magico-esoterici e cerimoniali.
Il PM Mignini intervistato recentemente su LA7 indica un'altra entità di questo network del crimine rituale, a suo parere ancora più pericolosa e potente. L'ONA, detto anche "Ordine dei 9 Angoli".
La realtà della Rosa Rossa, che io chiamo anche la Gladio degli omicidi rituali, venne fuori anche nelle vicende del povero Marco Pantani e più nell'ombra, tramite la sua simbologia, in quasi tutti i casi degli ultimi 40 anni. Ricordiamo Cogne, Meredith, Yara Gambirasio, Sara Scazzi, Garlasco, Melania Rea e tanti altri.
Oltre a queste terribili vicende, personalmente, aggiungo il "Caso Alinovi" che trattai diversi anni fa e che purtroppo è finito nell'oblio, pur essendo stato con il MdF, uno dei primi casi moderni della fantomatica Rosa Rossa.



I 7 LIVELLI DELLA PIRAMIDE
La piramide degli omicidi mediatici, potrebbe essere così suddivisa:
1° LIVELLO: Rosa Rossa (Network a ragnatela di società segrete magico-esoteriche deviate, culti satanisti, culti religiosi e massonici deviati, atti a creare omicidi rituali da veicolare sui media per ragioni di controllo sulla psicologia di massa e individuale, di ordine magico-cerimoniale, egregorico, ma anche politico, geopolitico, militare, di distrazione di massa)

2° LIVELLO: Servizi Segreti Nazionali e Internazionali (Reparti Speciali/Contractor/Infiltrati, ma anche killer delle mafie, utilizzati come braccio operativo)

3° LIVELLO: Magistratura (Magistrati corrotti, ricattati e/o appartenenti al Cerchio Magico per sistemare processi e accusare innocenti)

4° LIVELLO: Politica (Politici che fanno da collante con i diversi livelli, utilizzati per depistare e fare distrazione di massa)

5° LIVELLO: Media (Giornalisti/Giornali/TV interni al Cerchio Magico adibiti alla propaganda mediatica, spesso rivolta al capro espiatorio prescelto)

6° LIVELLO: Capri espiatori (Innocenti messi alla gogna e condannati per delitti che non hanno commesso e/o parzialmente coinvolti o ricattabili dai Livelli Superiori)

7° LIVELLO: Opinione pubblica (Plagio emozionale per indirizzare il pensiero collettivo, atomizzandolo e per ristabilire i ruoli sociali in campo, per alimentare l'odio e l'astinenza da rogo dei benpensanti, per alimentare collaborazionisti inconsapevoli tra le persone comuni)

Esiste un ulteriore livello teorico, il numero 0.
Il livello 0 è un po' come la parte della piramide tronca, è inerente all'aspetto più metafisico,
Questo livello non è umano, è una forma pensiero che prende vita, alimentata ed evocata dal rito sacrificale. Questo conferisce o conferirebbe potere a chi ci crede, come a chi lo pratica da millenni. Più alta è la qualità del corpo sacrificale, maggiore è il potere di controllo da esercitare sulla psicologia di massa o per ottenere eventuali benefici personali.


STORIA DI UN RITO
Il Mostro di Firenze è l'archetipo, il modello originale dal quale scaturiranno tutti gli omicidi mediatici importanti veicolati dal sistema negli ultimi 50 anni. Nell'incredibile ed infinita storia di questo caso, rientrano visibilmente tutti i livelli enunciati sopra, attraverso una fitta documentazione a livello processuale, occultata, parzialmente taciuta e depistata dai media.
Il Mostro di Firenze è stato mutuato dal suo alter ego Zodiac negli USA, caso mediatico di fine anni 60. Sempre in America in quel periodo ci furono gli efferati omicidi attribuiti alla setta di Charles Manson, con l'omicidio dell'attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski. Veri e propri sacrifici rituali accaduti curiosamente dopo l'uscita del film RoseMary's Baby, che parlava proprio di sette sataniche e svelava l'arcano riguardo a questa realtà. Fin dal titolo del capolavoro di Polanski, gli elementi simbolici della rosa abbondano.
I primi omicidi sacrificali documentabili, invece, risalgono agli omicidi della Rosa Rossa di fine 800, come quelli della storia di "Jack Lo squartatore", di "Dottor Jeckil e Mr Hyde", opere scritte da appartenenti alla Confraternita dell'epoca, da sempre a conoscenza di certe dinamiche occulte. Il romanzo è spesso usato come metafora di questa realtà.
Gli omicidi mediatici sostituiscono ed aggiornano il Rito di Sangue ancestrale, da sempre esercitato dal potere in ogni sua espressione politica e religiosa, ovunque nel mondo antico.
Un tempo erano tutte le Chiese diversamente declinate (in parte ancor oggi), le sedi adibite alla liturgia nera, dopo la Rivoluzione Industriale dell'800, dopo l'Illuminismo ed il Positivismo, altri poteri magici, prima all'ombra di ogni sistema, sono riemersi diventando loro i registi principali di certi eventi.
La magia è confluita nella tecnologia, formando i moderni Servizi Segreti, espressione dei Guardiani del nuovo Oracolo, implementandosi con il complesso militare, occupando le stanze dei bottoni delle Corporation, nuove mecche che hanno sostituito le tradizionali monarchie, relegandole apparentemente all'oblio.
Magistratura, Media, Forze dell'Ordine, criminalità organizzata, terrorismo, sono state talvolta infiltrate, cooptate, strumentalizzate, eteropilotate dal 1° Livello, come una piovra.
La mafia stessa è organizzata allo stesso modo ed è l'espressione più visibile di questi rapporti di forza tra potere occulto e società civile.
Lo scopo è uno solo, sempre lo stesso, il mantenimento del potere, la difesa dell'oracolo, il controllo delle masse, soprattutto, in tempi "democratici", dove l'aspetto mistico-rituale non potrebbe essere accettato come in passato, quindi viene esercitato sotto altra forma più sofisticata e celata.
L'infiltrazione a piovra nella società e la conoscenza sapienziale antica, ne conserva il potere, così da poter traslare da un sistema politico o religioso ad un altro.
Ciò che preserva il potere della Confraternita è la conoscenza della natura umana, del cosmo, delle arti magiche, contrapposta alla fede, all'ignoranza delle masse sacrificabili.
Il rito evoca entità dal basso astrale, conferisce ordine e gerarchia sociale.
Il rito è come il bastone del pastore che guida il gregge di pecore, è il fluato magico che ipnotizza serpenti e passanti, una metodologia magico-esoterica che identifica i ruoli sociali e sessuali.
Non può esistere sistema politico completamente scevro dal rito di sangue o da un certo tipo di propaganda inerente al sacrificio, in primis perché fa parte del retaggio ancestrale dei popoli, poi perché i livelli magici e politici che da millenni comandano sono da sempre transnazionali, gerarchici, invisibili, ma soprattutto sono a conoscenza della manipolazione della psiche.

TRA MAGIA E CAPITALISMO
La nostra società consumista e materialista è terreno fertile per il rinnovato culto magico, proprio perché apparentemente scevra da sovrastrutture religiose. Una tabula rasa sulla quale riscrivere nuovi dogmi fideistici. Non a caso la società scientista, nata nella rivoluzione industriale, ha sostituito i vecchi apparati tradizionali, creando nuove forme di culto e di controllo sui popoli. Il passaggio di consegne è avvenuto nell'800 tra religione e capitalismo.
Nel massimo albore post-illuminista e positivista, paradossalmente, rifiorirono tutte le società magiche di un tempo, un ginepraio di nuove sette e nuovi bisogni religiosi si fecero strada sulle macerie del dominio cattolico millenario. Il modernismo illuminista, suo malgrado, ha decisamente rafforzato l'aspetto misterico ed esoterico, al contrario di quanto si possa pensare. Il pensiero magico ha trovato nuove frontiere per continuare a svilupparsi ed essere talvolta strumento di abili burattinai.







mercoledì 19 aprile 2023

CERCASI BABY SITTER ROM



                              

Dialogo immaginario e ironico tra benpensanti progressisti alle prese con problemi di identità:

1- Ciao Irina, conosci qualche baby sitter per mio figlio Enrichetto di 3 anni?
2- Ciao Clotilde, come stai? Sai, mi hanno detto a scuola che stanno facendo un nuovo progetto per dare lavoro ai nomadi della zona e sono previste lezioni per classi speciali di soli Rom dove, oltre ad imparare bene la lingua, imparano anche un lavoro.
Ovviamente, loro, si accontenterebbero di poco. Quindi pensavo che una buona alternativa fosse la baby sitter Rom, cosa dici?

1- Irina, lo sai che non sono razzista, ho sempre votato PD, poi sono a favore del "Genere" insegnato a scuola e dei corsi di lingua rumena antica interattivi alle elementari, ma non è che poi mi svaligiano casa o fanno del male al mio povero Enrichetto?
2- Sai cara Clotilde, i tempi sono cambiati, cosa vuoi che ti freghino, non hai tutti questi soldi, no? Oggetti preziosi neppure, il tuo cellulare costa un decimo di quelli usati anche dal più pezzente dei barboni.

1- Irina, non mi piace il termine pezzente attribuito ai più indigenti, mi pare un po' offensivo, non trovi? Io direi ai più disagiati, sennò si cade nel qualunquismo, nel populismo, sei d'accordo?
2- Sai cara Cloty, a volte ci scappano parole che manco pensiamo, forse siamo condizionati anche noi dalla televisione. Comunque ti interessa la baby sitter Rom o no?
Ne avrei una che fa al caso tuo, pensa che, povera, è stata stuprata da tutta la famiglia e ripetutamente picchiata dal nonno paterno, ma lei è tanto volenterosa e soprattutto buona, sta sempre zitta e non rompe le scatole. Te l'ho sempre detto che questi stranieri servono alla nazione, sennò chi li fa i lavori di fatica? Chi ci paga le pensioni? Chi sta dietro al tuo povero Enrichetto? Vuoi che un giorno vada lui a raccogliere pomodori e finisca sfruttato dal caporalato della bassa Italia? Accetta, ti conviene, pensa al tuo povero Enrichetto.

1- Irina potrebbe andare, mi hai convinto con la tua descrizione, con tutto quello che ha subito è il minimo che io non la prenda a lavorare. Ovviamente la pagherei poco, non voglio spendere tanto, tipo 5 euro all'ora al massimo, oppure, un buono pasto.
2- Sai Cloty cara, non credo accetti una cifra così bassa, le posso dire qualcosa per 7 euro all'ora, va bene?

1- Irina, aspetta, ragioniamo, in fondo stiamo parlando di zingari, il mio Enrichetto si merita ben di più. Quella stracciona si accontenterà, oppss, scusa, mi è scappato, sorry.
2- Sai Cloty, devo essere onesta, ogni tanto scappa anche a me. Pensa che ieri, mentre camminavo al mercato, mi si è avvicinato un africano che voleva soldi. Dopo il mio rifiuto mi ha apostrofato dietro e mi ha detto che al suo paese d'origine le donne lavorano e gli uomini le scopano e stanno al bar. Pensa che robe, e allora mi è come uscito un "bip DI MERDA TORNA AL TUO PAESE...". Dopo mi sono, come dire, sentita liberata, una sensazione strana ma bella, prima ero tanto, tanto compressa. Tutto molto pittoresco. 
Ripensandoci non era poi così malaccio, eh... Peccato però, così scuro, scuro, brrr.

1- Irina, brutta porcellina, che ridere, pensa che la settimana scorsa la barista marocchina del bar sotto casa mi ha guardato male, ma così male, con quegli sguardi che solo loro sanno fare, ed io dopo un po' che mi fissava le ho risposto "COSA HAI DA GUARDARE bip DEL CAZZO???"
Devo dire che anch'io mi sono sentita più leggera. Tutto quello yoga che faccio inutilmente, tutto quello che ci dicono a scuola sulle direttive da avere con i diversi, sul linguaggio da utilizzare, che palle, mi avevano compresso anche a me. 
Avevo bisogno di un liberatorio "A CASA VOSTRAAA..."
2- Sai cara Clotilde, ogni tanto penso che bisognerebbe provare a votare qualche altro partito, tipo quelli, come si chiamano... Ma ovviamente per scherzo, eh. uhuhuh!

1- Irina, te lo confesso, io una volta (lo dico silenziosamente, sss) ho votato FDI, ma non lo dire a nessuno, che non si sappia in giro, ufficialmente a scuola tutti sanno che sono del PD. Poi è successo solo una volta, mi sono sentita tanto in colpa che per espiare mi sono dovuta sorbire 3 ore di documentario sulle condizioni dei congolesi nelle miniere di cobalto, che poi serve a produrre le batterie dei nostri IPhone, delle nostre macchine elettriche. Bisogna pensare all'ambiente sennò si sciolgono i ghiacciai e dopo come faccio a sciare? Giuro che non lo faccio più, ora che ho fatto outing con te mi sento meglio, però che emozione, che sensazione liberatoria.
2- Sai cara Cloty, quando ci vuole, ci vuole, eh. Non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno e sai cosa ti dico? A quella zingara le diamo solo 3 euro all'ora e poi la denunciamo per furto, ahahah...

1- Nooo dai. Ahahah! Che matta che sei, va bene, 3 euro all'ora e pedalareee.
Tanto sono solo poveri zingariii.
Opppssss!!! Cancella la chat che se qualcuno ti frega il cellulare e viene letto il contenuto, ci denunciano. Noi non possiamo permetterci di essere razzisti, noi!
2- Certo Cloty, allora ti saluto e, te lo dico silenziosamente, ma che rimanga qui, che non si sappia... W sua eccellenza! Scherzetto, dai... Ciao "Faccetta Nera", uhuhuh!
PS: Cancella tutto anche tu, mi raccomando, e poi fai questa benedetta 5° dose al povero Enrichetto che è così gracile ed indifeso, il mondo la fuori è tanto cattivo. 
Non si sa mai di questi tempi, bisogna sempre essere dalla parte dei bottoni.
Buona serata cara, un abbraccio. Domani ti mando il numero della disgraziata.

NB: Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi narrati sono il frutto della fantasia dell'autore.


                                        




mercoledì 12 aprile 2023

DAL POSITIVISMO AL TRANSUMANESIMO DELL' AI



GENESI (IL PECCATO ORIGINALE):
Tutto parte dalle derive del Positivismo che, inizialmente, poteva avere le sue ragioni filosofiche e storiche, ma divenne in seguito la giustificazione per l'edificazione della moderna società industriale con le sue nuove caste sociali e disuguaglianze. 
Nella seconda metà dell'Ottocento il Positivismo rappresenta l'elaborazione ideologica di una borghesia industriale e progressista per cui, in particolare nel Regno Unito, ma anche nel resto d'Europa, trova corrispondenze con l'affermazione del pensiero economico del liberismo. 
Mentre il riformismo illuminista tendeva a tradursi in una rivoluzione, come fu poi quella francese, il riformismo positivista è antirivoluzionario e, pur contrastando la vecchia tradizione, è ostile alle nuove forze rivoluzionarie del proletariato, come all'ideologia socialista.
Mentre gli illuministi, come Kant, ancora si preoccupano di dare una giustificazione teorica del valore limitato di verità delle scienze, i positivisti la danno per scontata e puntano a una "visione scientifica globale del mondo", cadendo nella metafisica di un'interpretazione unica e totale della realtà.
Gli illuministi ricorrono alla scienza, pur con il suo limite, contro una vetusta visione della metafisica e la religione, i positivisti rendono la scienza una metafisica di certezze assolute con la fondazione di una nuova religione scientifica.
Nel 1852 il filosofo Auguste Comte scrisse il "Catechismo positivista".
Egli sente l'esigenza di ridefinire la propria filosofia, inizialmente di tipo scientista, in senso politico e religioso. Sensibile alla diffusione della conoscenza, egli sceglie di affidare tale dottrina anche alla forma del catechismo, mutuata dalla tradizione cattolica. 
Il Comte maturo, rielaborando quindi alcune concezioni mistiche ed ideali del romanticismo, le spoglia dalla derivazione religiosa e cristiana fondendole con la visione illuminista, per costruire una sorta di religione laicista e scientista, la Chiesa positivista
Nel Calendario positivista (che prevede tredici mesi) e nel Catechismo positivista, il filosofo francese traspone gli elementi dottrinali, liturgici ed etici della Chiesa nella sua nuova religione dell'umanità di cui il sociologo, l'intellettuale positivista e lo scienziato sono i nuovi sacerdoti.
Il Positivismo ebbe sicuramente meriti storici, contribuendo a innovare la società dell'epoca ancora troppo conservatrice e chiusa, ma presto divenne un pensiero borghese reazionario al servizio dello stesso potere che si prometteva di combattere, attraverso la scienza e la tecnica. Senza comprendere che i futuri padroni del vapore avrebbero replicato gli stessi schemi di potere dell'Ancien Regime di un tempo, semplicemente cambiando brand. 
Purtroppo, erano ancora lontani le illuminazioni di un Huxley o, ancor meglio, di un Orwell, che avrebbero mostrato all'umanità le conseguenze nefaste di un mondo ipertecnologico, governato da un pensiero unico scientista e, udite, udite, ancora una volta conservatore, però con strumenti a disposizione ancor più efficaci e pervasivi, avendo dominato ed evoluto la tecnologia. 
Comte con la sua Chiesa non sembrava troppo interessato alle conseguenze della rivoluzione industriale, percepita dal suo ingenuo punto di vista come sacrosanto progresso ineluttabile, imprescindibile della società, e quindi da organizzare ed ordinare come una vera e propria religione, con le sue liturgie ed i suoi catechismi.
Paradossalmente, aveva da un lato distrutto il vecchio paradigma per edificarne uno nuovo che aveva gli stessi difetti, e dall'altro lato nutriva una vera e propria fede nel progresso che avanzava. L'aveva semplicemente spostata altrove, ma sempre di fede si trattava. 
Sicuramente è comprensibile la sua weltanschauung, se collocata nel suo tempo, ma rappresentava anche i suoi enormi limiti, perché fu strumentalizzata dal potere per far accettare un determinato paradigma modernista e scientista di dominio. 
Quello in cui viviamo oggi è un mondo che trae origine in buona parte dal Positivismo, da un lato godendo dei prodigi della tecnica, dall'altro percependone le conseguenze più nefaste, dove la tecnologia da oggetto è diventata soggetto da venerare come un oracolo. In questo, Comte con la sua Chiesa, inconsciamente, aveva centrato il problema, anche se lui intendeva e percepiva il progresso in un'accezione unicamente positiva ed evolutiva della società, senza però liberarsi delle sue liturgie para-religiose e, quindi, ancora una volta, reazionarie.



INTELLIGENZA ARTIFICIALE (DA OGGETTO A SOGGETTO):
Bisogna intendersi sul linguaggio e sulla terminologia. Se per AI intendiamo moderni strumenti digitali a servizio dell'uomo, ben vengano. 
Google stesso che tutti noi già utilizziamo da anni è una forma di AI che funziona tramite algoritmi, idem tutti i social in uso e tutta la tecnologia avanzata che disponiamo quotidianamente. Se il soggetto rimane l'uomo e la tecnologia, per quanto invasiva e pervasiva, rimane mero strumento, non vedo grossi problemi, anzi, può rappresentare grandi opportunità di comunicazione, di conoscenza e di sapere individuale e condiviso. 
Quando però la tecnologia, che non è un'entità astratta ma il lavoro dell'ingegno umano, spesso al servizio del potere, smette di essere "orizzontale" e si trasforma in soggetto decisionale, in esempio educativo, o ancor peggio, in una sorta di totem sistemico, sorgono grossi dubbi e nascono i primi grandi problemi sulle conseguenze che ne possono derivare, ancor prima di natura pratica, sociale e politica che etica. 
Quando l'AI diverrà definitivamente soggetto, paradossalmente, saremo tornati indietro nel tempo, e per conseguenza logica, una governance o più governance mondiali avranno l'arma definitiva di dominio sulle menti umane. Se mai ciò accadrà, torneremo ad una forma teocratica simile a quella del passato, dove le parabole  dell'oracolo saranno aggiornate digitalmente. 
Verrà accettato e sarà percepito come soggetto naturale da venerare come un feticcio. Una sorta di nuovo culto è già in atto, anche se spesso ci scordiamo che l'AI non è realmente intelligente, semmai ci stanno abituando a percepirla tale.
Le AI sono macchine statistiche molto veloci senza ontologia e semantica interna, come abbiamo noi. Non possono evolvere oltre il limite della programmazione umana. 
Qualcuno le ha definite degli splendidi tostapane senza il pane, probabilmente, con pane sintetico. Tali tostapane sono già parte integrante di un'ideologia operativa che va verso la auto-sacralizzazione. Non sono coscienti ma possono influenzare i nostri comportamenti, ergo riducono e normalizzano il pensiero umano, secondo le logiche per cui sono state create, e chi finanzia e detiene lo scettro di tali innovazioni, ne determina lo scopo.
Risulta quindi intuibile che non hanno il compito di evolvere la nostra mente, ma di standardizzarla, secondo dettami prestabiliti da qualcuno che necessita e lavora per esorcizzare risvegli collettivi, coscienza di classe, potenziali rivoluzioni dal basso, proprio in un'epoca dove le conoscenze determinate anche dall'ausilio tecnologico, potevano realmente innovare la società. 
La macchina esegue, chi detiene la macchina governa, tutti gli altri la subiscono passivamente come durante una messa, in cambio di ostie elettroniche. 
Il sistema si riprende quello che aveva generosamente elargito alle masse, abituate ed adagiate allo strumento digitale comodamente condiviso, ritirando il giocattolo che potrebbe ad un certo punto ritorcersi contro, e mette in campo il soggetto AI, quindi interrompendo il fluire "abbastanza orizzontale" della tecnologia e del relativo sapere, per come eravamo abituati ad utilizzarla.
La semina digitale è stata fatta, i nostri pensieri scritti in rete sono già patrimonio assimilato della macchina, che ha imparato meccanicamente i nostri linguaggi impressi in anni di interazione, oggi è il tempo di raccogliere i frutti e di tagliare i rami secchi, inutili ed obsoleti orpelli non previsti per il mantenimento dello status quo.



L'ANIMA DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE:
Riguardo alla fantasia che l'AI, per quanto performante e veloce, possa addirittura eguagliare l'uomo nelle sue caratteristiche più profonde, naturali, spirituali, coscienziali, ritengo sia una grande e colossale bugia. 
La macchina, ricordiamolo ancora, è programmata da umani, solitamente al servizio di altri umani che la producono per interessi di varia natura, come per tutte le cose di questo mondo. 
L'AI non si pensa, non ha coscienza di sé, non prova sentimenti, non ha sogni ne desideri, non sviluppa pensiero critico, pensiero astratto, non ha anima. Semmai è "animata" digitalmente per simulare, quindi replica meccanicamente dati che qualcuno ha inserito o fatto in modo che immagazzinasse. Non nasce in natura sotto un cavolo, non la porta nemmeno la cicogna, non nasce dallo spirito santo e nessuno la partorisce dopo nove mesi. Nonostante sia vestita di attributi divini e divinatori, è uno strumento super-tecnologico che, se potenziato e trasformato in entità metafisica, può diventare un'arma a doppio taglio.
Questo è il suo grande limite per nostra fortuna, ma c'è la volontà di farla percepire per quello che non potrà mai essere.
Il sistema globalista e tecno-fascista (uso volutamente un termine mutuato da Pasolini, perché di questo si tratta) ha interesse a far credere alle masse, sia più umana dell'uomo, come nei sogni dello scienziato pazzo di Metropolis (oggi non sarebbe nemmeno descritto come pazzo, semmai genio virtuoso), ma rimane una sciocca chimera dietro alla quale il potere si nasconde per far accettare il cambiamento epocale che stiamo vivendo, la famosa transizione verso un futuro roseo quanto illusorio.
Questo paradigma di dominio non è affatto nuovo, è lo stesso schema religioso del passato. Nell'antico Egitto anche i faraoni si veicolavano ai sudditi come divini e immortali, utilizzando le tecnologie dell'epoca dietro alle quali mascherarsi, incarnando il sapere e la conoscenza assoluta, quindi esercitando il potere della magia sulle masse ignare.
Bisognerebbe abolire il termine "intelligente", riferito ad una macchina. 
L'equivoco è sempre linguistico, ma non è casuale, perché se da un lato si attribuisce la massima intelligenza ad una macchina, per osmosi, dall'altro lato saremo portati a sminuire il pensiero umano, come obsoleto e deficitario, magari legato ancora ai suoi umori primordiali.
In fondo, questa nuova/vecchia ideologia non ha troppa simpatia per l'uomo, per la natura e per i sentimenti. Potrebbe essere comprensibile, visto i danni che l'uomo è portato a fare, peccato rappresenti l'ennesimo strumento in mano a chi per millenni ha esercitato l'autorità.



NAZISMO, MODERNITA' E TRANSUMANESIMO:
Diverse agenzie americane e scienziati di tutto il mondo lavorarono fin dagli anni 50 per la creazione dell'Intelligenza Artificiale. L'IBM e la NASA fin dagli albori, sperimentarono diverse forme di AI, declinandole in ogni sorta di ricerca scientifica.
La NASA nacque con il contributo della miglior elite scientifica nazista, scelta e salvata dagli americani dal processo di Norimberga.
Se ci pensiamo bene, il regime criminale nazista fu precursore del transumanesimo.
Lo sviluppo dell'eugenetica e della tecnologia militare, raggiunse vette mai vista in diverse applicazioni. I velivoli sperimentali tedeschi ricordavano nella loro fredda estetica gli attuali UFO, la stessa teoria della razza e la sua conseguente selezione ariana rispetto alle razze cosiddette inferiori, rappresenta una sorta di transumanesimo applicato per generare esseri "superiori" e post-umani.
Questo per dimostrare che la scienza non è necessariamente buona o cattiva, dipende dall'uso che ne viene fatto, dipende quali sono gli interessi che si celano dietro ad una determinata scoperta, ricerca, invenzione.
Il Futurismo agli inizi del secolo scorso fu un movimento artistico-culturale che celebrava il progresso, la velocità, la guerra, l'automazione e possiamo inserirlo a pieno titolo tra i precursori del moderno transumanesimo. Successivamente e non a caso, confluì in parte nel regime fascista.
Un tempo erano le dittature a portare avanti determinate avanguardie scientifiche e tecnologiche, come idea di progresso per un paventato dominio nazionalista su gli altri popoli. Dopo il crollo del Terzo Reich e la vittoria degli americani, certe ricerche vennero portate avanti dai vincitori e poi da tutto l'occidente democratico.
Sul fronte orientale la Russia sovietica si adoperò per tutta la guerra fredda a competere su questo fronte con il nemico, talvolta superandolo ed anticipandolo, talvolta subendone la supremazia.
Oggi sono la Cina, l'India e il Giappone i nuovi baluardi della ricerca scientifica nella direzione del post-umanesimo, mentre in occidente sono i movimenti progressisti, liberal, della cosiddetta nuova sinistra a portare avanti questo paradigma, perché in tempi di globalizzazione, una certa innovazione deve essere fatta accettare, deve far parte della vita quotidiana di tutti i cittadini, ed i feticci tecnologici del controllo devono essere una sorta di prosecuzione del nostro corpo fisico e mentale, creando veri e propri legami con l'utente che ne usufruisce, come fossimo legati da un cordone ombelicale invisibile.
Chi oggi potrebbe fare a meno del proprio cellulare, delle mail, delle chat, dei social e dell'interazione con il mondo della metafisica digitale? Un domani dell'AI?
La tecnica che alimenta se stessa fino alla sostituzione finale dell'uomo è un sogno prometeico e apocalittico che diverse Fratellanze Nere hanno sempre perseguito, mescolandosi nei secoli in tutte le forme politiche possibili per portare avanti le loro agende di controllo sull'umanità, per innovarla e sfruttarla, per allevarla e poi nutrirsene.
Un tempo il potere temporale di qualsiasi regime o forma democratica era decisamente più frontale e riconoscibile, oggi si confonde mescolandosi in tutti i settori della vita civile, diventando sempre più pervasivo e amico dei cittadini, coinvolgendoli nel processo produttivo, aggiornandoli come software, presentandosi come soluzione a tutte le problematiche dell'uomo e dei tempi moderni che contribuisce a plasmare.
Le avanguardie naziste scampate alla morte furono infiltrate nelle cosiddette democrazie e messe a capo dei settori più importanti e strategici, come IBM, NASA e CIA, proprio per portare avanti questo disegno, questa progettualità, questa visione del mondo.
Lo stesso capitalismo neoliberista, frutto della rivoluzione industriale e del retaggio positivista ottocentesco è sempre stato interessato a creare società fortemente classiste, però facendosi percepire come salvifico e come rottura rispetto ad un passato oscuro da cancellare, assumendo quindi connotati fideistici e liturgici.
La differenza sostanziale tra presente e passato è che oggi questo modello deve essere accettato e condiviso dalle masse, non deve essere imposto direttamente ma subliminalmente, deve fare parte della nostra intimità, deve creare quella dipendenza tossica di cui non possiamo fare a meno.
Una vera e propria piovra che permea tutto il mondo che alimenta costantemente un pensiero unico, esclusivo, globale e, ancora una volta, religioso, avendo sostituito la divinità con un oracolo digitale.


DAL GOLEM A METROPOLIS, FINO A HAL9000:
La filosofia che si cela dietro l'AI, intesa come soggettività da preservare e che possa sostituire l'uomo in diverse funzioni ed utilità, ma che poi, immancabilmente, ne perde il controllo, viene da lontano e si perde nella notte dei tempi.
La ritroviamo nel concetto cabalistico esoterico del Golem, nella favola di Pinocchio, passando per il Mostro di Frankenstein, fino agli androidi di Blade Runner e le visioni di Matrix. Il Golem è un uomo di argilla, plasmato da un Rabbino per difendere la sua comunità e consacrato perché abbia una vita propria ma sia ubbidiente. Tutto si svolge in epoca medievale a Praga, dove ancora ci si può immergere nel mistero esoterico di questa leggenda. Il rabbino Loew creò i Golem con il fango delle rive della Moldava. La terra veniva animata dagli altri tre elementi, fuoco, acqua e aria, ma era la parola a risvegliare i mostri: “emet”, verità, bisognava scrivere sulle loro fronti, mentre per spegnerli occorreva cancellare la “e”, scrivendo “met”, morto. L’ubbidienza, poi, si otteneva mettendo nella loro bocca una tavoletta con scritto Dio.
Ma un giorno il rabbino si dimenticò di inserire questa tavoletta. Privo del divino, il Golem divenne una macchina di distruzione, e Loew dovette spegnerlo.
Il Golem è una metafora calzante riguardo alle derive distopiche dell'Intelligenza Artificiale.

Nel capolavoro di Fritz Lang, Metropolis, addirittura si prefigurano con precisione le distopie di una società del futuro basate sull'ibridazione uomo macchina.
Il prototipo robotico diventerà un androide dalle sembianze femminili indistinguibile da una persona in carne e ossa, che lo scienziato pazzo spera di poter usare per "resuscitare" Hel.
Un oracolo robot con le sembianze di una donna dal nome non casuale di Maria, che incarna sia la bellezza e l'amore, che la meretrice di Babilonia, utilizzata per placare la rabbia della massa operaia ridotta in schiavitù e per divertire l'aristocrazia che vive nel mondo di sopra.
Il genio visionario di Lang ha dell'incredibile per come ha descritto la realtà dell'epoca, prefigurando quella futura, mostrando le oscenità dello sfruttamento capitalista, le problematiche proletarie, il controllo capillare che opera il mondo di sopra sui sudditi, fino alla costruzione di un oracolo tecno-religioso per infondere fiducia e ristabilire i ruoli sociali, senza considerare il discorso esoterico e magico intimamente legato alla tecnologia. Il tutto all'interno di un mondo meccanizzato e futuristico, delineato splendidamente attraverso spettacolari scenografie ed immagini.
In 2001: A Space Odyssey, Kubrick affronta l'ultimo capitolo dell'epopea umana, ovvero le tematiche dell'AI, attraverso le vicende di Hal 9000, mostrandoci il rovescio della medaglia dell'Intelligenza Artificiale.
Kubrick percorre la storia dell'uomo fin dagli albori dei primi ominidi, tratta dell'intimo legame tra tecnologia e potere, dall'osso usato come arma, fino al cervellone che si autoconserva e lotta contro il genere umano per la sua sopravvivenza. La salvezza sarà rappresentata dal viaggio interiore dell'astronauta con la metafora del viaggio spaziale, dove riscoprirà se stesso e sarà pronto per una nuova rinascita, attraverso il feto astrale.


LA NATURA DISTRUTTIVA DELL'UOMO:
Deve far parte della natura umana la volontà di trasformarsi in una divinità e sostituirsi ad essa, replicando una forma di vita artificiale, tutta la storia ci mostra questo recondito desiderio autodistruttivo della psicologia dell'uomo. 
Senza accorgersi che la natura dispone già di tutto, in quanto a creazione della vita, quella vera e non quella simulata. 
Chi pensa ingenuamente sia possibile trasferire la nostra coscienza su un corpo digitale, su un AI o all'interno di un cyborg, donandoci l'eternità, è un illuso molto ingenuo.
Egli non ha capito nulla della vita e della natura, quindi la teme e la combatte per distruggerla, creando per ogni cosa una sua infima replica, una copia in serie. 
Peccato che il nostro spirito e/o la nostra coscienza è relativa al nostro corpo, non può prescindere da esso, almeno in questa vita, in questa realtà. 
Non è che estrapolando una parte del nostro cervello o DNA, noi continueremmo a vivere su altri corpi. Non saremmo noi con la nostra unicità e singolarità, perché a livello eterico siamo intimamente connessi con il nostro stato fisico. Sono stupide chimere queste volontà, ma i padroni del vapore che guidano e finanziano la cosiddetta scienza lo sanno bene, l'importante è farlo credere per creare dipendenza nell'autorità vigente, come succedeva per il cyborg Maria di Metropolis. Lo scopo ultimo di certe visioni è riproporre gli stessi schemi di dominio del passato, però aggiornati e fatti accettare come ineluttabili ed imprescindibili alle masse ignare. L'oracolo di Delfi docet...






mercoledì 5 aprile 2023

LIBERATE OLINDO E ROSA BAZZI


Un noto psichiatra, scrittore e volto televisivo, quello con sguardo un po' truce ed autorevole, pare abbia deliberatamente manipolato Olindo e Rosa Bazzi, registrando un video dove confessano delitti mai commessi, i noti delitti di Erba. Questo video è stato commissionato dal primo avvocato di difesa della coppia, poi sostituito.
Prima del processo esce un libro che mette alla gogna la coppia di Erba, in barba alla privacy ed a tutte le regole del caso, libro che contiene fatti che solo la difesa poteva conoscere, spostando accuratamente l'opinione pubblica su posizioni colpevoliste e forcaiole.
La difesa dei coniugi di Erba non sembra svolgere il suo lavoro, per usare un eufemismo, così i due innocenti vengono condannati all'ergastolo, mentre i veri assassini sono ancora a piede libero.
In quasi tutti i casi mediatici famosi non torna mai il movente, spesso manca l'arma del delitto, sono presenti incoerenze ridicole, ci sono occultamenti, depistaggi, pesanti intromissioni dei Servizi, prove scomparse, false testimonianze, piste alternative volutamente scartate. Bastano questi banali elementi per capire che, spesso, i colpevoli portati su un piatto d'argento siano altri e non quelli frettolosamente indicati dalla procura.
Nel caso di Erba gli inquirenti non hanno riscontrato tracce ematiche sui vestiti e sui corpi dei presunti assassini che, magicamente, riescono ad attraversare le scale condominiali, entrano senza problemi negli appartamenti dei vicini, arrivando fino alla lavanderia esterna, il tutto levitando in aria, senza sporcarsi, rimanendo addirittura intonsi dopo la mattanza. Fanno un strage, uccidono tre persone (una quarta morirà successivamente in ospedale) e, senza batter ciglio, ammazzano addirittura un bambino di due anni.
Riescono, con estrema facilità e senza alcuno strumento o arma rinvenuta, ad entrare in ogni appartamento come fossero una squadra di S.W.A.T. e sempre senza lasciare alcuna traccia. Nemmeno una goccia di alcol viene rinvenuta nei loro abiti, quando "decidono" di bruciare l'intera palazzina, compreso il loro appartamento.
Sembrerebbe una storia noir tragicomica, se fossimo spettatori di un film chiederemmo subito il rimborso del biglietto, ma purtroppo è la sceneggiatura della storia ufficiale. Qualsiasi persona dotata di un QI minino sindacale capirebbe che qualcosa non torna. Invece, il noto psichiatra forense è talmente sicuro della loro colpevolezza che registra una confessione molto forzata e recitata, in cambio del miraggio di una riduzione della pena, evidentemente, dopo averli convinti con l'avvocato di difesa che per loro non c'è speranza.
La quarta persona, che morirà in ospedale, è il supertestimone Frigerio. Inizialmente descrive il suo assalitore di carnagione olivastra, alto, moro, magro e più giovane, un profilo completamente differente e contrario a quello di Olindo. Purtroppo, dopo diverse pressioni di un uomo delle Forze dell'Ordine che insiste sulla presenza di Olindo, si "convince", cambia versione e, successivamente, muore.

Gli omicidi mediatici, a prescindere dalla loro natura e da chi li compie, sono un ottimo strumento di propaganda, servono a creare forme pensiero, instillando fedeltà nei confronti dell'autorità e del potere costituto. Prima attraverso la paura e lo shock che un fatto del genere possa accadere realmente, facendoci sentire insicuri, alzando il livello dell'ansia, perché il nostro odiato vicino potrebbe vendicarsi di qualche torto subito o percepito tale. In un secondo momento, attraverso la rassicurazione che il colpevole è stato prontamente individuato e consegnato alla giustizia. Risulta confortante che il colpevole di turno sia sempre un poveretto, una persona talvolta ignorante, il matto del quartierino, quasi mai una persona insospettabile appartenente alle classi più agiate.
Il caso di Erba è solo uno dei tanti casi televisivi con innocenti in carcere, e l'astinenza da rogo del popolino, alimentata dai media e da certi noti personaggi, conferma questo paradigma dell'orrore e chiude il cerchio. "Giustizia è fatta, domani è un altro giorno, possiamo dormire sonni tranquilli ed alzarci presto per andare a lavorare".
Per chi ancora si stupisce ingenuamente del fatto che, a volte, i presunti colpevoli confessino non senza contraddizioni i delitti di cui sono accusati, basta pensare al caso Pelosi, il cosiddetto assassino di Pasolini che, dopo tanti anni, ebbe il coraggio di ritrattare, affermando fosse stato costretto e ricattato a fare certe dichiarazioni.
Esistono varie tecniche psicologiche spinte, oltre a forti pressioni stressanti, per manipolare la mente, soprattutto, quando si tratta di persone molto emotive, oligofreniche, gente semplice che non ha strumenti per difendersi e ragionare secondo logica.
Il messaggio che ne deriva è servito. La funzione egregorica e propagandistica è molteplice, perché se gli assassini di certi delitti sono sempre gli ultimi della società, per osmosi significa che l'autorità e chi la governa, rappresenta la giustizia di cui fidarsi ed a cui affidarsi. Il potere costituito incarna così il "bene" e ci protegge come un buon padre. Ecco a cosa servono questi omicidi mediatici, a ristabilire i ruoli sociali in campo, perché ogni rito sacrificale rimette ordine ed alimenta la fede nell'oracolo, qualunque esso sia.
 
Chi segue certe tematiche è a conoscenza del fatto che, determinati fenomeni, siano governati dall'alto in una sottile quanto sofisticata strategia della tensione domestica. Esistono mondi occulti che strumentalizzano e talvolta creano questi eventi criminali per svariate ragioni di mantenimento dello status quo, organizzazioni predisposte a questo sporco lavoro che dispongono di mezzi e collegamenti inimmaginabili.
Per esempio, la funzione della nota "CONFRATERNITA FLOREALE" è quella di sfruttare, plasmare o addirittura eteropilotare gli "errori" della difesa e dei suoi fidi collaboratori, scrivendo di fatto la sceneggiatura ed il soggetto di queste tristi storie.
Lavorano al casting dell'orrore scegliendo i casi espiatori, manipolando psicologicamente persone indicate a priori come colpevoli, come dicevamo, solitamente tra le classi meno abbienti, meno scolarizzate, tra semplici casalinghe, pensionati, stranieri, tossicodipendenti e, nel migliore dei casi, tra studenti con problematiche, in modo che determinati omicidi mediatici funzionino e siano sempre deviati. 

Ci sono diversi livelli di operatività di certi personaggi utili alla nota organizzazione. Non appartengono necessariamente ad essa, ma ne sono in qualche modo manipolati e ricattati, in una sorta di piramide della malagiustizia dove ognuno svolge il suo ruolo.
In questo crudele meccanismo ben oliato sono coinvolti uomini corrotti delle forze dell'ordine, dei Sevizi Segreti con determinati ruoli di gatekeeping, magistrati, avvocati, giornalisti ed opinionisti. 
Di queste dinamiche ne erano a conoscenza noti intellettuali ed artisti di un tempo, come Pasolini, Elio Petri, Sciascia, persino il cantautore Rino Gaetano che pagò con la vita.

I 5 LIVELLI DELLA MANIPOLAZIONE:
1- Il primo livello consta nell' occultare la verità e nello spostare scientemente il "bersaglio", cercando capri espiatori utili all'operazione, in modo che il pubblico si faccia un'opinione sbagliata.
2- Il secondo livello consta nel produrre distrazione di massa, creando le storie criminali, in modo da deviare l'attenzione dei cittadini dai veri problemi nazionali di natura politica, economica e sociale, che vengono taciuti o messi in secondo piano.
3- Il terzo livello consta nel coprire determinati eventi, come operazione sotto copertura, sovrapponendoli a storie create precedentemente per il pubblico in astinenza da rogo nell'arena mediatica.
4- Il quarto livello consta nel creare forme pensiero nelle persone, in modo da rieducare i cittadini ignari come fossero fedeli durante una messa, mutuando linguaggi e simboli dalla grammatica esoterica, religiosa e sapienziale per controllare la psicologia di massa, esercitando una vera e propria liturgia nera.
5- Il quinto livello riguarda la funzione delle forme pensiero sapientemente plasmate, per creare o rafforzare fede nell'autorità. Autorità che da in pasto all'opinione pubblica un colpevole rassicurante, che confermi la bias cognitiva dei fedeli. 
La giustizia ha prevalso anche questa volta, proteggendo il suo gregge e creando quel sentimento popolare di natura alveare. Un intervento sacro e genitoriale nei confronti del popolo bambino, bisognoso di cure e conferme, che potrà nuovamente esorcizzare il male, applaudendo e ringraziando il sacerdote per il lieto fine.







sabato 1 aprile 2023

INDOVINA CHI VIENE A CENA?

 


Da piccolo mia nonna, che la sapeva lunga come Riotta, mi raccontava le imprese delle mitiche sfogline dell'Oklahoma e della qualità dei tortellini e delle tagliatelle che producevano nelle fattorie. Per non parlare dei tortelloni del Missisipi e delle lasagne verdi del Texas, una vera prelibatezza.
Gli spaghetti al pomodoro furono addirittura esportati dai primi coloni inglesi, perché non vedevano l'ora di insegnare ai nativi americani la bontà della pasta asciutta. 
I nativi in cambio offrirono tutte le loro terre, perché colpiti positivamente dal cibo straniero, aggiungendo però l'uso del peperoncino, tanto da creare la nota ricetta "all'arrabbiata" che piaceva tanto a Toro Seduto; "Seduto" perché si mangiava così tanta pasta da non riuscire più ad alzarsi, e così smise pure di combattere inutilmente.
Mia nonna, che la sapeva lunga come Riotta, mi svelò un segreto sulla vera mozzarella di bufala, ma non ditelo in giro. 
Fu Buffalo Bill il primo depositario della ricetta originale, chiamata così non certo per caso, mentre suo figlio brevettò il Parmigiano solo pochi anni dopo, ma si pensa fu una truffa ai danni di Pecos Bill, che ne andava matto.
Nessuno lo sa, ma la pastiera napoletana era già in uso in Virginia nel lontano 800 e veniva commissionata dai latifondisti come premio ai migliori schiavi mentre, a quelli che si erano distinti, veniva donato pure un babà per colazione alla domenica.
E' poi storia nota a tutti, di come i gloriosi cow-boys fossero ghiotti e si nutrissero essenzialmente di pizza margherita, alternandola alle melanzane alla parmigiana, al panzerotto barese ed alla focaccia ligure. I nomi furono scelti perché i cow-boys studiavano latino ed erano grandi appassionati di letteratura italiana, tanto da decidere di chiamare le loro ricette con nomiglioli italiani, così per vezzo.

Avete mai sentito parlare della buonissima mortadella di Manhattan, finemente affettata fin dagli albori di Nuova York? Non credo!
Mentre è noto che il pecorino fosse essenzialmente un formaggio dei nativi e, solo successivamente, esportato in Italia, nessuno conosce la vera storia del cacciucco alla livornese, ma mia nonna che la sapeva lunga come Riotta, mi ha svelato l'arcano.
Il cacciucco nacque per errore e per mancanza di altre vettovaglie dai cuochi marinai nel 44 e consumato addirittura sulle navi prima dello sbarco in Normandia ed in Sicilia, dove invece fu esportato un caposaldo della cucina a stelle a strisce, ovvero, il mitico cannolo, un lusso riservato agli alti gradi.
Pensate che il prosciutto di Parma fu una scoperta dei minatori del Kansas, che smisero di cercare l'oro perché notarono il proliferare dentro le cave di giganteschi prosciuttoni e, solo in seguito, si trasferirono a Parma per esportare il noto salume crudo.
Ma la cosa più incredibile, a parte la pasta con il pesto che fu inventata in Alaska, terra di basilico, sono la mitica amatriciana e la carbonara, ricette già in uso in Georgia ed apprezzatissime dai Padri Fondatori, che però preferivano la pajata.
In ultimo, il prosecco sgorgava da sempre nelle cascate del Niagara, mentre il Barbera si pensa si trovasse già imbottigliato sotto la catena montuosa del Gran Canyon, al fresco ed al riparo dal sole.

Al contrario, il MC Donald's, lo esportammo noi durante la crisi del 29 e, probabilmente, fu la causa principale della grande crisi.
Non solo quella italiana è una creazione americana, ma TUTTE le tradizioni culinarie del pianeta lo sono, perfino quella cinese.

Grazie Riotta per averci ricordato le nostre origini culinarie e quelle di tutto il pianeta, però ti sei scordato di dire che i gladiatori erano in realtà dei Marines e Leonardo Da Vinci il generale Custer.
PS: Un sincero ringraziamento a @MAUIPIPPA per la documentazione storica ed al povero babbo defunto di Riotta, grande fonte di conoscenza e di misteri irrisolti, chiamato in causa perché anche lui, come il figlio e mia nonna, la sapeva lunga.