sabato 30 dicembre 2023

PATRIARCATO DIGITALE



Buon anno e buon 2024.
La polizia inglese ha aperto un’indagine sul «primo stupro virtuale di gruppo» dopo che una ragazza sotto i 16 anni è stata circondata e abusata da altri avatar maschili nel Metaverso.
La giovane stava utilizzando un visore per accedere alla realtà aumentata quando ha subito l’accerchiamento. 
Ora, la polizia britannica è alle prese con quella che, per gli inglesi, è una violenza sessuale di gruppo a tutti gli effetti, anche se avvenuta in una realtà virtuale, quindi è scattata la prima indagine di questo tipo nel Regno Unito.
Questa notizia grottesca e surreale sembra una barzelletta, ma purtroppo è vera, nonostante sia non reale.
Incredibile come il sistema faccia di tutto per annichilire la realtà, parificandola con la virtualità.
Gli scenari che si prospettano sono inquietanti, soprattutto, saranno una scusa per legittimare il controllo del digitale per quanto riguarda la morale, l'etica e, per osmosi, il dissenso e la controinformazione, anche se qui si parla d'altro.
Però, non si sta parlando d'altro, perché istituire in futuro reati digitali come fossero eventi fisici e concreti, avrà conseguenze nefaste e illiberali spaventose.
Non c'entra nulla la violenza sulle donne, anzi, il meme giornalistico potrebbe pure essere un fake, però è la scusa lampante per istituire un controllo patogeno sulla vita virtuale, cioè, sul nulla, ma con ripercussioni reali.
Peccato che la vita nel Metaverso equivale ad un video-game interattivo e, se realmente esiste la possibilità di rappresentare uno stupro digitale, bisognerebbe prendersela con chi ha programmato questo inutile arnese che è il Metaverso.
A quando una bella accusa di cat calling virtuale?
E il Patriarcato digitale, ne vogliamo parlare?
Il problema non è uno stupro che non è mai accaduto, il problema è questa sottile quanto invasiva induzione all'utilizzo del nulla, ma con delle regole. 
Che senso ha per una persona replicare una vita con tutte le sue regole e tutte le sue miserie su di un video, attraverso un caschetto?
Sembra piuttosto una dinamica sociale malata e patologica. 
Io mi preoccuperei di questo aspetto, non di altro. 
Siamo assuefatti dagli orrori dei palestinesi trucidati nella realtà, ma riteniamo un NON-STUPRO, un fatto reale. Questa è pura schizofrenia sociale!
Questa sorta di rieducational-channel della modernità, questo moloch al quale non puoi controbattere, se non con il buon senso e la logica (questa sconosciuta), sta trasformando la società occidentale in una caricatura dalle tinte liberal che celano un osceno autoritarismo.
Perché allora non denunciare anche chi usa video-game per uccidere e sublimare la propria violenza, magari quando fa strage di zombi famelici. E dei diritti degli zombi ne vogliamo parlare?
A quando un tribunale speciale della Santa Digitalizzazione che faccia un rogo REALE di chiunque simuli azioni violente ed antisociali nel mondo digitale?
In rete abbiamo già diversi esempi, travestiti da politicamente corretto che, guarda caso, vanno a colpire in primis chi non si conforma e magari si permette di criticare lo status quo.
Queste dinamiche fasciste ed anti-democratiche saranno replicate anche nel Metaverso.
Oggi la scusante è un finto stupro, domani qualsiasi pensiero divergente politico.
Spero non avvenga mai il giorno in cui saremo tutti connessi con il Metaverso, ma non certo perché qualcuno finga di violentarmi o uccidermi, ma perché significherebbe che siamo già stati tutti oscenamente stuprati nella vita reale.
Buona vita a tutti e buona fortuna !!!








venerdì 29 dicembre 2023

NATALE DI SANGUE IN PALESTINA



Continua il genocidio e la deportazione di civili palestinesi.
Siamo a più di 25.000 morti, città completamente rase al suolo, ospedali distrutti, campi profughi colpiti come fossero birilli.
Non esiste più una rete fognaria, non esiste più una rete idrica non inquinata, i bambini nascono morti e non si possono più curare i feriti, che moriranno a breve a decine di migliaia.
I civili sono spinti a sud, chi cade dai veicoli per mancanza di spazio, viene ucciso dalle milizie occupanti senza pietà.
Il reazionario governo israeliano, composto da partiti ex-terroristi, da mafiosi e pure razzisti, in barba a tutte le convenzioni di guerra, sta addirittura colpendo convogli umanitari, giornalisti, sedi dell'ONU.
Nessuno Stato occidentale prende seriamente le distanze da questo orrore. Tutti pavidi, vigliacchi al cospetto delle volontà sacrificali del Moloch. Tutti moderati e giustificazionisti.

"C'è un invaso e un invasore" cit.
La reductio ad minchiam della logica e del buon senso sembra prevalere.
La Palestina è la terra di mezzo che deve essere sacrificata, e a questo sacrificio non partecipa solo Israele, ma anche tutta la galassia dei Fratelli Musulmani.
Ognuno di essi ne trae vantaggio da questa oscena mattanza post-moderna, ma tanto tribale.
L'Egitto che è una polveriera a cielo aperto, spera nell'azzeramento, almeno parziale, del suo debito.
Il Qatar che protegge i capi di Hamas rimane incredibilmente fuori dalla traiettoria occidentalista e israeliana per ovvi motivi di complicità economiche e geopolitiche.
I paesi dell'area saudita hanno le mani lorde di sangue e sono in affari con gli USA e con tutto l'occidente.
Lo sterminio dei palestinesi serve a tutti loro!
Israele vuole occupare definitivamente la Striscia di Gaza per motivi militari e industriali.
La Palestina in futuro dovrà diventare un immenso hangar portuale e passaggio marittimo, tramite nuovi canali artificiali che attraverseranno tutta l'intera zona.
Immensi giacimenti di gas e di petrolio sono stati da anni individuati sulle coste palestinesi ed al largo di esse.
Siamo coinvolti anche noi europei nel famigerato PIANO MATTEI (il povero Mattei si rivolterebbe nella tomba), per gestire le briciole di questo immenso patrimonio naturale sotterraneo.

Anche una persona con un QI minimo sindacale, a questo punto, capirebbe che le ragioni dell'occupazione militare israeliana, appoggiata da quasi tutto il pianeta e fintamente osteggiata da Iran, Russia e Turchia, ha solide motivazioni geopolitiche e industriali.
Chi pensa ancora che questo scempio sia stato causato dall'attentato del 7 Ottobre 2023, o ha interessi di varia natura, oppure, finge di crederci con una dose di ipocrisia e cinismo che poche volte abbiamo visto nella storia moderna.
Ricordiamo per l'ennesima volta che Hamas è stata voluta dall'attuale governance israeliana.
Si ricordino le parole pubbliche di Benjamin Netanyahu, detto Bibi, dove benediceva Hamas contro quelle forze moderate palestinesi che volevano i due Stati.
Si ricordino gli attentati di estrema destra israeliana contro Rabin, il lungo e taciuto avvelenamento di Arafat, due leader che, con tutti i loro limiti, stavano lavorando per un progetto serio di pace tra i due paesi.
Questo non andava bene all'ala sionista di estrema destra israeliana, troppi gli interessi in gioco, troppe le mafie da accontentare, troppo pressanti i rapporti di forza nello scacchiere occidentale. Bisognava anche oscurare i tanti, troppi scandali dell'attuale Governance e di Bibi in primis.
Insomma, basterebbe un centesimo di quello che ho descritto, per comprendere finalmente le ragioni di una guerra a senso unico, dove persiste solo l'occupante contro civili inermi.
Quanti altri palestinesi, tra bambini, donne e uomini deve essere ancora sacrificato per vendicare un attentato realizzato con la complicità palese del Mossad?
Capisco la maggioranza dei giornalai di area meloniana nostrana e della paccottiglia liberal moderata che accetta questo genocidio, loro hanno interessi di posizione sociale nel difendere l'indifendibile, ma per tutti gli altri provo grande pietà.
Nemmeno a Natale si sono interrotti i bombardamenti e ora vengono colpiti i campi profughi.
Pensate realmente di combattere Hamas massacrando civili o, in cuor vostro, segretamente sperate che la guerra continui fino a fare tabula rasa di questi brutti e sporchi palestinesi, troppo scomodi per l'agenda del civilissimo occidente?
Secondo me, la seconda che ho scritto!
Per coloro che usano impunemente l'arma dell'antisemitismo per chi critica la governance di Israele e non certo la popolazione, provo semplicemente orrore. 
Chi usa quest'arma infame non ha argomentazione e non ha nessuna giustificazione, perché confonde volutamente antisemitismo ad antisionismo. 
Oltretutto, anche all'interno del sionismo ci sono differenti visioni ed orientamenti, perché non esiste solo un sionismo, ma quello più forte e vincente è quello di estrema destra (usiamo i termini diretti senza paura) ed è la causa principale della dissoluzione della Palestina dopo 70 di conflitti.
Il sionismo reazionario non ha mai voluto la pace, ha sempre finanziato il terrorismo islamico per avere la giustificazione di una rappresaglia, che oggi si è concretizzata nell'occupazione senza vergogna della Palestina.
Guardiamo la cartina geografica dal 48 ad oggi e notiamo come Israele ha occupato gran parte di quelle terre, espandendosi sempre più. 
La cartina geografica è cambiata di anno in anno, con la riduzione sempre più evidente delle terre palestinesi. A breve non esisterà più questo secolare problema, se continua questo conflitto senza fine.
Ricordiamo inoltre che SEMITI lo sono anche gli attuali palestinesi, e lo sono pure  in maggioranza rispetto ai coloni israeliani.
I coloni, e lo dice la parola stessa, sono colonizzatori di terre altrui, sennò si chiamerebbero in altro modo.
Dove vogliamo arrivare di questo passo?
La vostra sete di sangue non è ancora sazia?

Allora buon Natale e buon anno a tutti voi, vittime e carnefici, soprattutto, a voi pavidi difensori dei cosiddetti BUONI e DEMOCRATICI, talmente buoni da compiere un genocidio in nome di un sedicente ed illusorio popolo eletto, non certamente da alcun Dio, meglio dire, eretto da altri semidei più materiali e terreni.
Buon 2024 e che la pace sia con voi!



martedì 19 dicembre 2023

MISTERI E SINCRONICITA' DOPO IL SACRIFICIO DI GIULIA parte 3°


La serie TV "IL SACRIFICIO DI GIULIA", pare non avere fine.
Recluso il Turetta, curiosamente, senza mai essere stato ripreso da nessuna TV, almeno fino ad oggi, attenuata l'egregora anti-patriarcato, subito sopita e pronta paradossalmente ad essere ribaltata, come avevo previsto fin dal mio primo articolo, entrano in scena, seppur in punta di piedi e senza troppi clamori, alcuni fatti curiosi, periferici e solo consequenziali alla tragedia.
Il primo riguarda un anziano di 91 anni, caduto misteriosamente dal balcone, alcuni giornali parlano di finestra, e morto sul colpo in via del Patriarcato, alle ore 11 del giorno 13 Dicembre, a Padova, città di Giulia. Pensate alla sincronicità, incredibile.
Muore proprio in via del Patriarcato, simbolicamente un "vecchio patriarca", nella realtà un povero pensionato che, pare si sia suicidato. Un accademico che aveva ispirato negli anni 60’ un libro premiato con lo Strega, che parla di un uomo che si suicida, ma guarda che combinazione e che preciso contrappasso.
Avviene proprio a Padova alle ore 11, come il giorno 11 era morta Giulia.
Se non fosse reale, ci sarebbe da sorridere, sembra quasi una scena di Final Destination, dove l'egregora muove un ineluttabile fato avverso.
Sempre lo stesso giorno e sempre a Padova, viene trovato anche il corpo di un giovane ragazzo straniero sul di un canale, presso Prato della Valle, luogo dei funerali.
Proprio il caso di dire: "Padova città maledetta", o semplicemente sfortunata.



Il secondo fatto riguarda la doppia macchina di Turetta, ovvero, la comparsa di un'altra macchina simile sulla scena del crimine.
Ufficialmente, la sua macchina è arrivata ai RIS di Parma dentro un tir, nascosta e non visibile. Contemporaneamente, è stata avvistata e fotografata un'altra Fiat Punto nera, inizialmente, attribuita al Turetta dal quotidiano Ticino on line, sul carro attrezzi dei carabinieri, sull'A2 in direzione Chiasso.
Come si può notare il modello presente sul mezzo dei militari italiani, una Grande Punto nera, è diverso da quello presente nel fotogramma. Nel secondo caso si tratterebbe di una Punto Evo nera. Ad avvalorare il tutto la scritta "Punto" che nella fotografia inviata a TIO è presente sul baule in basso a sinistra, mentre in quella delle immagini della telecamera di sorveglianza è presente al centro del baule.


1- L'auto immortalata dalle telecamere di sicurezza di un'azienda in via Quinta Strada a Fossò
2- La foto immortalata in autostrada da uno sconosciuto informatore del quotidiano svizzero.

Notizia ambigua, un po' tendenziosa, non si capisce quanto vera o falsa, ed anche nel caso fosse falsa, perché pubblicarla, a che pro?
Per correggere banalmente un precedente errore del quotidiano svizzero, per smentire eventuali sospetti, però lasciando un titolo che ammiccasse ad un presunto mistero in corso?
Questa notizia è uscita solo in Svizzera e non in Italia. Solitamente, gli svizzeri sono più precisi e seri, ma poi valla a sapere la verità.
Ci sono quindi due auto, una ripresa dai frame di una telecamera, ed una un "po' diversa", sul carro attrezzi dei Carabinieri, ripresa lo stesso giorno dell'annunciato rientro della macchina che verrà analizzata dai RIS.
PS: Chi è il tizio che si sarebbe preso la briga di fotografare un'auto sul carro attrezzi dei carabinieri, mentre guidava sull' A2, nella speranza di fare uno scoop, di depistare, di fare uno scherzo, o di mandare messaggi a chi di dovere?
Cosa voleva dimostrare, comunicare, veicolare, mandando la foto al quotidiano svizzero?
Non è nemmeno il caso di una notizia acchiappa-like, in quanto non si trova da nessuna parte, è praticamente sconosciuta e nessun quotidiano l'ha riportata.
Due macchine due verità, come nel caso della doppia auto presente sulla scena dell'omicidio di Pasolini.
Potrebbe anche essere proprio quella avvistata in autostrada la vera macchina del Turetta, quella senza macchie di sangue, come inizialmente affermarono le autorità tedesche, e quindi scartata per ovvie ragioni, mentre quella nascosta dal tir giunto a destinazione, una differente.
In quella fotografata sull'autostrada manca la targa ed è una Grande Punto Nera, lo stesso modello indicato fin dall'inizio da tutti i media, mentre quella ripresa dalla telecamera di Fossò è una Evo nera.
Ci sarebbe quindi il problema della targa, ma sul frame tratto dalla telecamera, è facile manipolarne l'immagine, montando la targa giusta.
Queste mie ultime considerazioni sono solo fantasie e non vogliono in alcun caso essere illazioni. Sicuramente, sono tutti casi sincronici, banali casualità, al massimo conseguenze delle egregore scatenate fin da principio.
Ovvio e palese che nessuno, soprattutto al giorno d'oggi, manipoli e complotti fino a questo punto. Tutto frutto della malasorte, ci mancherebbe!






mercoledì 6 dicembre 2023

IL SACRIFICIO DI GIULIA parte 2°




PREMESSA:
Fatte le sentite e dovute condoglianze alla famiglia per la prematura scomparsa di Giulia, ci tengo a sottolineare che questo articolo, come anche il precedente, nasce dalla volontà di ricercare "un'altra versione dei fatti" e dare spunti interpretativi alternativi, scevri da conformismi, dalle tante incongruenze sulla dinamica della vicenda, e dalla vulgata mediatica che omette informazioni, indirizzando la psicologia di massa verso un pensiero unico preconfezionato. Quindi, nel massimo rispetto per il dolore della famiglia, dei suoi cari e senza la pretesa di possedere qualsivoglia verità assoluta.


COSA SONO GLI OMICIDI SACRIFICALI? 
Sono il prodotto della magia rituale che impulsa determinati profili, un po' come la persona fragile e semplice viene plagiata dalla propaganda TV, o un fanatico religioso da una fede cieca. Vengono scelti determinati attori inconsapevoli e poi qualcuno muove gli eventi, secondo me, sia materialmente che a livello sottile, e si compie un determinato rito propiziatorio per soddisfare diverse esigenze su più piani e livelli.
Il sacrificio rituale non si esaurisce semplicemente uccidendo una vittima predestinata, quello è solo il medium dell'opera in nero, perché il vero rito è determinato dall'effetto che si vuol ottenere.
Nel caso di certi omicidi mediatici, quelli che secondo i ricercatori dell'occulto (Cosco, Carlizzi e Franceschetti in primis), non rientrano nella cerchia dei delitti normali e casuali, lo scopo è sincronizzare la psicologia di massa su determinate frequenze basse e strutturare l'effetto alveare per indirizzare il pensiero di milioni di persone nello stesso momento su una determinata egregora.
L'egregora è una forma pensiero che prende vita e rappresenta l'energia motrice dell'alveare che ha penetrato a livello subliminale.
L'omicidio in questo caso è solo l'input per poter scatenare l'effetto domino ed aggregante della forma pensiero.
L'omicidio è come un sasso gettato nello stagno che fa propagare un'onda che sposta, appunto, gli oggetti meno resistenti in esso contenuti da una parte all'altra.
Lo stagno è la nostra società e gli oggetti più leggeri e meno resistenti sono determinati profili di persone che possono essere manipolate meglio di altre. È una questione di peso specifico, più la persona è consapevole e meno sarà plagiabile, al contrario, potrà diventare strumento inconsapevole del rito.

PERCHE' ESISTONO I SACRIFICI RITUALI. A COSA SERVONO?
Il famoso mago e filosofo nero Alister Crowley sosteneva che il sacrificio perpetrato su di una giovane donna indifesa o su di un bambino è molto più potente, perché l'energia che ne scaturisce è pura, primordiale, immensa e può essere nutrimento sottile per coloro che lo praticano e per l'entità di riferimento. Poco importa se esistano o meno certe entità, se veramente necessitino di tale nutrimento energetico o se, realmente, si sia in grado di soddisfarle per avere in cambio forza e potere, il dato di fatto è che questa tragica realtà purtroppo esiste da sempre ed è ampiamente documentata e trattata, sempre si voglia approfondire certe tematiche scomode.
Chi compie certi crimini vuol ottenere vantaggi per sé e per le forze oscure che ritiene di servire. I mondi che praticano questi riti sacrificali non sono convenzionali logge massoniche, neanche sette da 4 soldi, sono Società Segrete molto potenti, perfettamente integrate al nostro sistema neoliberista, ed hanno il compito di celebrare l'evoluzione dei tempi, attraverso una antica e primordiale liturgia nera che, nei secoli si aggiorna e si evolve.
Hanno quindi lo scopo di potenziare lo status quo, come fosse una sorta di "benedizione controiniziata", sia a livello materiale che sottile. Agiscono in chiave domestica e quotidiana, rispetto a quelle forze che, altrove, hanno plasmato ed alimentato la strategia della tensione per cristallizzare il potere costituito. Sono quindi potenze celebrative, le stesse che da millenni vivono all'ombra dei sistemi politici, gli stessi oracoli dietro a Re, imperatori, Papi e Presidenti. Rappresentano il back-office magico del potere.
Utilizzano uomini dei Servizi deviati, mercenari dello Stato Ombra, talvolta anche professionisti al soldo delle mafie.
Inoltre, l'omicidio o l'insieme di diversi omicidi che la cronaca riporta periodicamente, hanno lo scopo di veicolare messaggi su più livelli.
Messaggi di carattere egregorico, come quello scaturito in sincrono nelle piazze che invocavano la fine del patriarcato, ma anche messaggi superiori di carattere geopolitico e internazionale, solitamente differenti dai messaggi più espliciti e visibili.
La nostra società, come quella passata, vive e si nutre di forme pensiero.
Potremmo dire che è strutturata sulle forme pensiero, sulla ritualità, sulle celebrazioni.
Il rito stabilisce i ruoli in campo e mette ordine sociale, ovviamente, il LORO ordine.
Questo è un retaggio religioso ancestrale che nasce dalla notte dei tempi e dei templi, in ogni aggregazione umana evoluta, passando anche per la primordiale e cosiddetta società matriarcale.
Ogni società umana moderna ha quindi due facce, una costituita da una liturgia politicamente corretta ed accettata, quindi essoterica, ed una più profonda e celata, quella esoterica.
Entrambe le liturgie rappresentano i due poli magnetici che sorreggono tutta la struttura dentro la quale noi tutti viviamo. La struttura dove noi viviamo e sviluppiamo le nostre maschere ed i nostri ruoli sociali, è una sorta di enorme cerchio magico che qualcuno ha materializzato e che noi abbiamo inconsciamente alimentato e sorretto nel corso del tempo.

11.11 SAN MARTINO CONTROINIZIATO:
Giulia muore l'11.11, la notte di San Martino, una data simbolica importante per certe tradizioni, una data di passaggio, una data non casuale per certi mondi occulti. 
In Numerologia l’11 è, insieme al 22 e al 33, un Numero Maestro.
Rappresenta la visione che oltrepassa i limiti. Nel “vedere oltre”, è implicito sempre uno spostamento, un uscire dalla propria zona di sicurezza. Un viaggio, così come la vita comprende sempre anche dei rischi, ma la crescita spirituale passa anche e soprattutto attraverso di essi. Il viandante è colui che va, spesso e volentieri senza calcolare troppo i dettagli del viaggio, per lasciarsi insegnare, ispirare e guidare dal tragitto, più che dalla meta finale, lasciando spazio all’imprevisto e all’imprevedibile.
In termini rovesciati, sembra quello che è successo a Filippo, scappato fuori dall'Italia in un vagabondaggio errante, dettato dalla fuga e dalla paura, quindi un viaggio che comprendeva il rischio di essere preso dalle forze dell'ordine come poi è accaduto.
Il codice simbolico 11.11 è il forno alchemico che “SOLVE ET COAGULA” attraverso il quale dobbiamo passare per elevarci. In termini controiniziatici e riferito al caso in questione, diventa un passaggio verso l'abisso infernale.
La festa di Samain (il Capodanno dei Celti) si concludeva l’11 novembre con una festa pagana ancora sentita nell’Alto Medioevo, a cui la Chiesa sovrappose il culto cristiano di San Martino. Era il Dio celtico della ruota.
Nel calendario cristiano l’11 Novembre fu consacrato a San Martino e rimase tradizione il macello del bestiame. Sangue era versato dal capofamiglia davanti all’uscio di casa, forse in ricordo degli antichi sacrifici invernali.
Anche in questo caso abbiamo l'assonanza del sacrificio, però su di una giovane donna, e ricordiamo che gli inquirenti avevano indicato tracce di sangue nel parcheggio, proprio nei pressi dell'abitazione. Non abbiamo cavalli e animali, ma auto e moderni cavalieri disgraziati.
La gente si nutriva con la carne del toro, del cinghiale e del cavallo (ma anche dell’oca) e si vestiva con i loro teschi, ossa, denti e pelli per condividerne la forza.
Il fatto curioso, in questo caso, è che il Toro preso per le corna sia rappresentato da Giulia, essendo "casualmente" proprio di quel segno zodiacale.
La scelta del Santo non fu casuale. Il santo fu modellato sulla figura di un dio-cavaliere celtico (Wigalois il cavaliere con la ruota) che montava un cavallo nero e portava una corta mantellina scura: era un dio del mondo infero che trionfava sulla morte passando per un luogo di cento porte.
Le assonanze con Filippo si sprecano, anche lui è una sorta di cavaliere con la ruota, ma deformato, ed al posto del cavallo nero, possedeva una Fiat Grande Punto nera.

ANCHE I MOSTRI SI LAVANO I DENTI:
Il titolo del libro per bambini ritrovato vicino al cadavere della povera Giulia è un messaggio emblematico, indirizzato a chi deve comprendere la natura del rituale. Non è tanto o solo il contenuto del libro quello che conta, ma il significato occulto di certe parole veicolate, e in questo caso sono i denti.
In alcune tradizioni ancestrali, ancora in voga soprattutto in medioriente e altrove, si usa seppellire accanto ai defunti i denti per propiziare il futuro dei propri figli, per curare malattie. Secondo alcune leggende dell’antichità, se si seminavano dei denti di drago, dalla terra poi ne nascevano uomini armati, forti e nuovi condottieri.
Il dente come le ossa, nella magia rappresenta il nuovo corso che avanza e si sostituisce con il vecchio. I denti e le ossa seppellite durante un rituale magico, mi ricordano anche le tre streghe del Macbeth nelle scene degli omonimi capolavori di Polanski e di Orson Welles, intente a propiziare il futuro sovrano, nel nostro caso, una sorta di suggestione simbolica che funge da firma. Non è certo la prima volta che succede.
Ricordiamo le famose frasi esoteriche ritrovate nei pantaloni di Pantani, morto all'Hotel Le Rose, anche quelle palesi sigle degli assassini.
Che bisogno avrebbe avuto Filippo di buttare proprio quel libro sul cadavere?
Soprattutto, perché mai Giulia se lo era portato dietro, dato che dovevano andare solo a cena al Mc Donald's?
Il libro in questione fu inquadrato in una delle prime interviste a casa Cecchettin dai media, ma prima del suo ritrovamento. Perché è riapparso sul corpo di Giulia?

IL SANGUE, QUESTO SCONOSCIUTO:
Come avevo scritto nel precedente articolo, azzardando una facile previsione, la polizia tedesca non ha trovato nessuna evidente traccia ematica nell'auto di Filippo.
Eppure, quella macchina con il cadavere nel bagagliaio per più di 100 km, avrebbe dovuto mostrare tanto di quel sangue e liquidi corporei, da spaventare anche gli inquirenti. Per non parlare dell'abitacolo dove, pare, avrebbe ucciso Giulia colpendola al collo, ma anche avendola uccisa altrove, il problema delle tracce sarebbe identico.
Una mattanza dentro pochi metri quadrati, roba da tingere di rosso tutta l'auto, per non parlare del ragazzo che, senza potersi lavare accuratamente, avrebbe attraversato mezza Europa per una settimana, senza mai venire notato dalla polizia, da benzinai che avrà necessariamente incrociato, da semplici passanti, senza mangiare, bere e dormire.
Dove si è nascosto per una settimana prima di farsi prendere in una corsia d'emergenza?
Chi ha incontrato, chi l'ha aiutato, o chi si è sostituito a lui per compiere un delitto alla Dexter. Un delitto premeditato senza lasciare tracce, se non davanti a casa in un curioso marciapiede che andrebbe a contraddire tutta la dinamica successiva degli eventi, per poi lasciarsi prendere come un pollo? Domande alle quali non avremo mai risposte!

LA NONNA PITTRICE E IL LIBRO CONTRO IL FEMMINICIDIO:
Come non bastasse, vengono fuori come funghi nuovi particolari e nuovi personaggi, manco fosse una serie TV. Ecco che, prima del funerale di Giulia, viene fuori la nonna pittrice intervistata durante la presentazione di un suo libro. Tra quadri astratti e dichiarazioni un po' sgrammaticate, parla della vicenda di sua nipote in maniera, diciamo, abbastanza surreale. Sembra indifferente, come parlasse di una sconosciuta, il suo volto non sembra affatto sconvolto come dovrebbe, dispiaciuto come se fosse morta un'estranea.
La nonna di Giulia, ad un certo punto dell'intervista, dice una frase curiosa ed inquietante, forse dettata dall'emozione: "avrei preferito le cose fossero andate come deciso"...
Cosa voleva dire con questa frase? Che i fatti dovevano andare diversamente, come per le persone comuni? Deciso da chi e quando? Il tutto tra sorrisi e disquisizioni sul suo libro.
Per carità, nessuno vuol criticare la signora che ha tutti i diritti di presentare quello che ritiene più opportuno, anche in concomitanza del funerale di sua nipote e diventando protagonista sotto i riflettori dei media, ma il suo comportamento, per quanto legittimo, mi appare veramente strano ed incomprensibile.

FUNERALI DI STATO:
L'ultima puntata di questa macabra serie da Truman Show si conclude con il funerale di Giulia, dove finalmente tutti i suoi cari mostrano visibilmente il dolore per l'accaduto e si lasciano andare ai sentimenti, senza trattenere le lacrime, ma sempre in maniera molto dignitosa. Ecco, questo è forse l'unico momento di normalità di questa triste storia, di questo ennesimo femminicidio.
Peccato sia diventato un caso nazionale con la presenza di autorità, come fosse speciale, più importante, diverso dagli altri femminicidi, un caso che DOVEVA essere attenzionato e non si capisce per quale motivo. Perché tanti altri omicidi mediatici non sono stati presi in considerazione come questo? Perché proprio questo caso e fin dall'inizio della storia?
Perché alcuni fatti criminali diventano soap-opere, mentre altri, altrettanto gravi, finiscono subito nel limbo della cronaca nera e dimenticati?
Cosa doveva veicolare questa vicenda che altri casi identici non potevano o dovevano veicolare?
Noi purtroppo immaginiamo cosa possa essere realmente successo, troppe incongruenze, troppe stranezze, troppi cortocircuiti, dinamiche assurde, tanti particolari simbolici espliciti, tanta attenzione, forse troppa e per conto di chi?
Interessante notare la scelta del colore delle rose al funerale.
Solitamente per le donne si usano rose bianche o altri fiori, mentre per gli uomini le rose gialle o rosse. Giulia è stata salutata in una corona di rose gialle, probabilmente una scelta estetica e personale, anche se curiosa. La rosa gialla è il fiore perfetto per rappresentare l'amicizia e la gratitudine. In generale, questa rosa rappresenta la felicità, la gioia e l'ottimismo. È spesso associata a ricorrenze felici come le cerimonie di matrimonio e le feste di compleanno, ma in questo caso si trattava di un funerale di un omicidio.
Anche in questo caso siamo in presenza di un simbolo rovesciato, all'interno di una storia che pare non avere alcun senso, se non un significato più profondo e celato.