martedì 19 dicembre 2023

MISTERI E SINCRONICITA' DOPO IL SACRIFICIO DI GIULIA parte 3°


La serie TV "IL SACRIFICIO DI GIULIA", pare non avere fine.
Recluso il Turetta, curiosamente, senza mai essere stato ripreso da nessuna TV, almeno fino ad oggi, attenuata l'egregora anti-patriarcato, subito sopita e pronta paradossalmente ad essere ribaltata, come avevo previsto fin dal mio primo articolo, entrano in scena, seppur in punta di piedi e senza troppi clamori, alcuni fatti curiosi, periferici e solo consequenziali alla tragedia.
Il primo riguarda un anziano di 91 anni, caduto misteriosamente dal balcone, alcuni giornali parlano di finestra, e morto sul colpo in via del Patriarcato, alle ore 11 del giorno 13 Dicembre, a Padova, città di Giulia. Pensate alla sincronicità, incredibile.
Muore proprio in via del Patriarcato, simbolicamente un "vecchio patriarca", nella realtà un povero pensionato che, pare si sia suicidato. Un accademico che aveva ispirato negli anni 60’ un libro premiato con lo Strega, che parla di un uomo che si suicida, ma guarda che combinazione e che preciso contrappasso.
Avviene proprio a Padova alle ore 11, come il giorno 11 era morta Giulia.
Se non fosse reale, ci sarebbe da sorridere, sembra quasi una scena di Final Destination, dove l'egregora muove un ineluttabile fato avverso.
Sempre lo stesso giorno e sempre a Padova, viene trovato anche il corpo di un giovane ragazzo straniero sul di un canale, presso Prato della Valle, luogo dei funerali.
Proprio il caso di dire: "Padova città maledetta", o semplicemente sfortunata.



Il secondo fatto riguarda la doppia macchina di Turetta, ovvero, la comparsa di un'altra macchina simile sulla scena del crimine.
Ufficialmente, la sua macchina è arrivata ai RIS di Parma dentro un tir, nascosta e non visibile. Contemporaneamente, è stata avvistata e fotografata un'altra Fiat Punto nera, inizialmente, attribuita al Turetta dal quotidiano Ticino on line, sul carro attrezzi dei carabinieri, sull'A2 in direzione Chiasso.
Come si può notare il modello presente sul mezzo dei militari italiani, una Grande Punto nera, è diverso da quello presente nel fotogramma. Nel secondo caso si tratterebbe di una Punto Evo nera. Ad avvalorare il tutto la scritta "Punto" che nella fotografia inviata a TIO è presente sul baule in basso a sinistra, mentre in quella delle immagini della telecamera di sorveglianza è presente al centro del baule.


1- L'auto immortalata dalle telecamere di sicurezza di un'azienda in via Quinta Strada a Fossò
2- La foto immortalata in autostrada da uno sconosciuto informatore del quotidiano svizzero.

Notizia ambigua, un po' tendenziosa, non si capisce quanto vera o falsa, ed anche nel caso fosse falsa, perché pubblicarla, a che pro?
Per correggere banalmente un precedente errore del quotidiano svizzero, per smentire eventuali sospetti, però lasciando un titolo che ammiccasse ad un presunto mistero in corso?
Questa notizia è uscita solo in Svizzera e non in Italia. Solitamente, gli svizzeri sono più precisi e seri, ma poi valla a sapere la verità.
Ci sono quindi due auto, una ripresa dai frame di una telecamera, ed una un "po' diversa", sul carro attrezzi dei Carabinieri, ripresa lo stesso giorno dell'annunciato rientro della macchina che verrà analizzata dai RIS.
PS: Chi è il tizio che si sarebbe preso la briga di fotografare un'auto sul carro attrezzi dei carabinieri, mentre guidava sull' A2, nella speranza di fare uno scoop, di depistare, di fare uno scherzo, o di mandare messaggi a chi di dovere?
Cosa voleva dimostrare, comunicare, veicolare, mandando la foto al quotidiano svizzero?
Non è nemmeno il caso di una notizia acchiappa-like, in quanto non si trova da nessuna parte, è praticamente sconosciuta e nessun quotidiano l'ha riportata.
Due macchine due verità, come nel caso della doppia auto presente sulla scena dell'omicidio di Pasolini.
Potrebbe anche essere proprio quella avvistata in autostrada la vera macchina del Turetta, quella senza macchie di sangue, come inizialmente affermarono le autorità tedesche, e quindi scartata per ovvie ragioni, mentre quella nascosta dal tir giunto a destinazione, una differente.
In quella fotografata sull'autostrada manca la targa ed è una Grande Punto Nera, lo stesso modello indicato fin dall'inizio da tutti i media, mentre quella ripresa dalla telecamera di Fossò è una Evo nera.
Ci sarebbe quindi il problema della targa, ma sul frame tratto dalla telecamera, è facile manipolarne l'immagine, montando la targa giusta.
Queste mie ultime considerazioni sono solo fantasie e non vogliono in alcun caso essere illazioni. Sicuramente, sono tutti casi sincronici, banali casualità, al massimo conseguenze delle egregore scatenate fin da principio.
Ovvio e palese che nessuno, soprattutto al giorno d'oggi, manipoli e complotti fino a questo punto. Tutto frutto della malasorte, ci mancherebbe!






7 commenti:

  1. Nella pubblicazione su FB, censurata, vi erano due o tre chiose interessanti (che secondo me potrebbero essere il vero "corpo del reato"). Peccato che qui non ci siano. Però se ci sono dei rischi lascia stare.

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    1. Si, c'è nell'articolo, era questo passaggio...
      Due macchine due verità, come nel caso della doppia auto presente sulla scena dell'omicidio di Pasolini.
      Potrebbe anche essere proprio quella avvistata in autostrada la vera macchina del Turetta, quella senza macchie di sangue, come inizialmente affermarono le autorità tedesche, e quindi scartata per ovvie ragioni, mentre quella nascosta dal tir giunto a destinazione, una differente.

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  2. Poi c'erano le chiose riguardanti Izzo e la cerimonia della RR del caso Corazzin. Non mi ricordo altro...

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    1. No, in effetti non c'era altro, mi sembra. E comunque il caso Corazzin mi sembra abbastanza diverso. Lì parliamo di una violenza continuata per giorni se non ho capito male, questa mi dà l'idea di una cosa che si è svolta abbastanza alla svelta. Al massimo, questione due o tre ore, e senza risvolti sessuali.

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  3. Sì ma infatti in questo drammone all'italiana non torna soprattutto il fatto che l'intera famiglia sfacciatamente metta in mostra, oltre all'impassibilità totale di fronte ad una tragedia, la seconda dopo la morte (dicono) della madre appena un anno fa, anche tutta una serie di simboli esoterici che rimandano guarda caso al libro e al film "Il silenzio degli innocenti" di Thomas Harris, e mi riferisco agli insetti che la Elena starebbe stampando su magliette per venderle online. Stessi insetti di libro e film. Va ricordato che libri e film di Harris riguardano la vicenda del mostro di Firenze, camuffati ovviamente da thriller diversi. A questo punto come ho letto in giro, e viste le chiose FB di cui parlate e che non ho letto non avendo un account FB, comincio a credere che questa vicenda Cecchettin voglia in qualche modo rimandare alla vicenda mostro o mostri di Firenze, caso Corazzin che secondo Izzo vide coinvolto persino il Narducci (e pare vi siano riscontri certi della presenza del Narducci a Cortina negli stessi giorni della sparizione Corazzin, in quanto pare i Narducci avessero una casa anche lì) e a qualche altra vicenda a rilevanza nazionale della storia recente. Il Narducci fa da trait d'union del tutto sembra.
    Tutto è collegato, sempre e in ogni caso, e quelli lo sanno molto bene essendo loro dietro ogni evento di cambiamento sociale, culturale, politico ed economico (e pure geofisico in alcuno casi, visto che Fukushima e il recente terremoto in Turchia sono opera dei loro militari).
    Insomma pare girare tutto intorno a Narducci, persino la questione denti del libro trovato accanto alla Giulia. Su un blog ho letto un commento davvero interessante di un utente che collegava il libro al medico e ricordava la vicenda riesumazione del presunto cadavere del Narducci, i cui denti erano in condizioni pietose, tutti otturati con pessimo amalgama, cosa davvero strana per un medico ricco e molto attento alla forma fisica e alla cura di sé. Che il libro sia davvero un rimando a questa cosa come suggerito nel commento?
    Tutto è ben oltre lo strano qui, adesso viene fuori come avevo predetto che l'auto in Germania non era del Turetta, cognome che rimanda alla sindrome di Tourette, non so se c'entri qualcosa ma quelli non scelgono le loro vittime sacrificali, vive o morte a caso.

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  4. TIO Ticino online, con tutto rispetto parlando, è un "giornalino" dedito molto agli scoop e a notizie "non notizie"!!

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    1. Non so cosa ne pensi il Padrone di casa, ma a volte determinate notizie vengono pubblicate proprio su questo tipo di giornali per metterle meno in risalto.

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