domenica 21 marzo 2021

LA METAFISICA DEL GENDER NEUTRAL

                               

È molto interessante leggere e comprendere le motivazioni che si celano dietro al neolinguaggio proposto, in quanto normalizzatore verso il basso, nato all'interno del paradigma neoliberista e padronale.
Kim Elsesser, è una promotrice di MORGAN STANLEY, una neo-femminista del vigente transumanesimo manageriale, modello non propriamente vicino ai diritti delle lavoratrici, bensì cavallo di troia di un modello sicuramente dominante che, nella sua essenza è e rimane declinato al maschile, anche quando è incarnato da figure femminili.
Nella sua intervista per Forbes, rivista di settore e megafono edulcorato del modernismo dei salotti buoni, ci spiega il suo punto di vista ed indora pillola, illustrandoci il nuovo mondo.
Da un lato si propone un'astratta e metafisica uguaglianza tra i generi, distorcendo le lingue correnti con forzature semantiche verso un NEUTRO di comodo, postulato in virtù di una volontà di annullamento delle differenze, dall'altro NULLA si fa e si propone per quanto riguarda il lavoro, quello materiale, reale, non astratto, fatto di sfruttamento della classe lavoratrice TUTTA, di salari non adeguati, di differenze sociali criminali, di pensioni da fame, di libertà di licenziare senza giusta causa, di mancanza di diritti sul lavoro, di inesistenti protezioni sindacali ed assenza di diritti per tutti alla felicità ed alla realizzazione individuale e collettiva.
Non è casuale che questo paradigma neoliberista indossi le vesti dei diritti civili, strumentalizzandoli a suo favore verso un ribasso del lavoro, illudendo i GENERI, finalmente uguali nella miseria e nell'indigenza.
Piuttosto che concentrarsi sugli aumenti salariali, sui diritti di tutti ed elevare anche le lavoratrici che godono di minori tutele e di stipendi più bassi in diversi settori, rispetto ai colleghi maschi, si attuano e si propongono modelli verso una più gestibile neutralità, utilizzando appunto il neolinguaggio come avanguardia di appiattimento percettivo e culturale, che precede una chiara volontà di azzeramento dei diritti che NON saranno.
Si corteggiano i generi verso un'ammiccante quanto illusoria uguaglianza FORMALE, che rimane astratta e mai si materializza in crescita sociale.
Si è nominalmente tutti uguali all'interno di un sistema che rimane piramidale, classista e gerarchico, sistema che, in virtù dell'accettazione di una falsa prospettiva paritaria e di un falso progressismo, si rafforza in termini reazionari e sempre più conservatori, seducendo le masse che rimangono neutralmente plebee.
Interpretando il ruolo del progresso e delle uguaglianze, ne consegue che i nuovi padroni neutri del vapore, incarnino le figure del cambiamento, quelle dei saggi, dei "buoni", dei nuovi Savi dello smartworking, che emerge dietro ogni riga, del miraggio transumanista, come salvifico arcangelo del bene. 
Ogni criticità e visione divergente diventa, così, passatista, sbagliata o ancor peggio populista e maschilista. Si ribaltano i significati ed i significanti, per cui uguaglianza diventa gregge, un po' come pace è già mutata nel tempo e nel tempio del potere, sostanzialmente in guerra.
Una guerra delle parole, appunto, e schierandosi dalla parte dei giusti si consegue la patente per guidare il carrozzone in questa selva oscura.
Rivendicazioni femministe trasmutate in manipolazioni manageriali, ad opera di classisti maschietti che dirigono sempre il gioco ed utilizzano provvide officianti del culto, sacerdotesse elevate al rango di megafono.
Un sistema neoliberista che è drasticamente elitario, endemicamente patriarcale e necessita di veicolarsi GENDER NEUTRAL, paritario, non prima di aver decimato i suoi dipendenti, giocato in borsa con la salute di popoli, aver contribuito a distruggere economie, lavoro a vantaggio di pochi uomini e qualche donna più fortunata.


Un linguaggio mutuato negli ambienti manageriali, aziendalisti, ambienti che nelle moderne democrazie, interpretando la psicologia delle masse, cavalcano l'onda dei diritti civili, declinandoli solo nella forma, esaurendosi nella forma e MAI nella sostanza.
La FORMA sostituisce la sostanza, e non è un caso che questi think tank nascano proprio nelle multinazionali e nelle maschili Corporation, e siano veicolati attraverso il lavoro capillare delle Fondazioni filantropiche di riferimento, fino alle Università ed a collaudati ministeri.
Non è un caso che un certo neolinguaggio sia appannaggio di manager donne che lavorano per uomini, come nel caso della Elsesser della Morgan Stanley, azienda che nei decenni ha licenziato migliaia di lavoratrici e lavoratori e che se ne frega beatamente dei salari dei sottoposti, avendo appunto una visione padronale dei rapporti di classe.
In questo paradigma manipolatorio, manca completamente la rivendicazione di CLASSE, sostituita appunto dalla "metafisica del neutro" di genere che risolve le differenze una volta per tutte, scongiurando, appunto, la lotta di classe.
Non viene fatta neanche alcuna rivoluzione linguistica, perché, in punta di piedi, sempre con fare compassionevole e molto borghese si vuole artificialmente destrutturare la lingua di ogni popolo, guidandola verso un contenitore valido per tutti e per nessuno, o meglio, solo per qualcuno. 
Una visione tipica e distopica del pensiero unico, unilateralmente neutro, con i suoi dogmi linguistici, ora mantenuti, ora stravolti per sostituire auspicabili rivendicazioni, con lo zuccherino di un'appartenenza orizzontale solo nella teoria, esaurendosi ed esaurendoci nell'astrazione indotta, creando di volta in volta ruoli aziendali e terminologie di riferimento anglofone che ci illudono al cambiamento; diventiamo tutti manager, ci sentiamo così tutti importanti adviser, tutti nulla.
Quindi nascono i politicamente corretti MX, che potrebbero sostituire i Mr e Miss, i più incalzanti LATINX, che andrebbero a sostituire i più retrogradi Latinos. 
L'importanza delle apparenze vs l'obsolescenza programmata delle appartenenze.
Diventiamo tutti teoricamente uguali e sostanzialmente più sudditi, dove la strumentalizzazione dei sacrosanti diritti civili, viene snaturata verso la società del ribasso, della merce neutra, senza identità, quindi senza potenza di volontà creatrice e rivoluzionaria.
In ultimo si propone la digitalizzazione come arbitro imparziale degli eventi umani, con la spiegazione che una futura A.I. potrà renderci tutti ugualmente sottoposti, però in termini più scientifici, matematicamente sottoposti all'algoritmo neutro, ma in fondo sempre maschile.
SIATE UGUALMENTE SOTTOPOSTI, SIATELO IN TERMINI NEUTRI
cit. Idiocracy






5 commenti:

  1. https://www.edizionilpuntodincontro.it/libri/pandemie-non-autorizzate-libro.html (un bel mattone di 651 pagine inclusa la bibliografia e non 416 come viene riportato nei dettagli del prodotto, oltre al covid spazia e incorpora anche altri argomenti già trattati e leggermente ampliati, interessantissima anche la parte inedita dove collega i vaccini con il transumanesimo).

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  2. L'ho scritto spesso, lo ribadisco, il femminismo mi fa schifo perché è uno dei tanti prodotti di questo sistema marcio e corrotto, e io non mi sento affatto femmina, anche se a livello biologico/animale sono una femmina della specie "umana", ma mi sono costruita pezzo per pezzo il mio essere Persona, e persona LIBERA, da condizionamenti e anche dal mio stesso essere nata femmina.
    Ma è un percorso per persone consapevoli che nulla ha a che vedere col rigettare il proprio ruolo di compagna/moglie e madre.
    Io stessa se non avessi capito fin da subito che siamo carne da macello su questo pianeta avrei messo al mondo dei figli, non l'ho fatto perché sapevo che saremmo finiti così un giorno, non serve un indovino per capirlo, e nemmeno un genio.

    E ancor di più schifo la nozione di gender neutral perché è un altro orrendo sotto prodotto di questa società decadente e pervertita, tanto è vero che fino a pochi decenni fa non esistevano che casi rarissimi di individui infelici di essere nati di un sesso biologico piuttosto che un altro.

    Schifo entrambe le istanze (femminismo e transgenderismo/gender neutral) perché si basano sull'identificazione con quanto si ha tra le gambe e non dentro al cervello e al cuore.
    Perché ciò che siamo nati dovrebbe crearci problemi? Perché è la nostra mente malata a crearne, non c'è nulla di vero nel sentirsi del sesso sbagliato, è solo un gioco mentale che non va assolutamente alimentato.
    Se uno si sente donna dentro può viversi la sua vita andando con altri uomini e mettendosi il tanga di pizzo e i tacchi a spillo a casa sua, ma non rompa i coglioni pretendendo di far accettare alla società qualcosa che esula da ciò che è sempre stato la dicotomia uomo/donna.
    E non temo di sembrare transfobica, a me i trans non piacciono e non li comprendo né voglio comprendere, perché il più delle volte sono persone talmente problematiche (ma loro credono che i loro problemi siano causati da chi non li vuole accettare come le donne che non sono e MAI saranno, e non per il pisello tra le gambe, fosse solo quello), e diciamolo, esteticamente discutibili nel loro scimmiottare la femminilità che provo un misto di pena e tristezza per il dolore e il ridicolo che si auto infliggono.

    In questa illusione chiamata vita le femministe e il mondo LGBT sono i più illusi in assoluto: illusi di poter cambiare la natura umana con un intervento chirurgico e con qualche misero gioco di parole che non ha alcuna attinenza con la logica e il buon senso.

    Non a caso femministe e LGBT stanno diventando i peggiori nemici delle donne che ancora vogliono rivendicare giustamente il loro ruolo di madri e compagne oltre che lavoratrici (spesso per forza) e gli etero in generale.

    Se per ottenere dei diritti le donne devono diventare maschi nel senso più deteriore del termine, che è ciò che sta accadendo da tempo, grazie ma mi tengo la mia femminilità all'interno di casa mia, dove non mi vergogno di cucinare per chi amo e di fare la maglia se e quando mi va.

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    1. Tutte queste classificazioni sugli orientamenti sessuali non fanno altro che riflettere il modo in cui l'installazione estranea ci sguazza sopra nell'ampliare lo striminzito e stitico catalogo del tonal umano, ma giusto per dare l'illusione che qualcosa cambi, ma che sostanzialmente alla fin fine si rimane intrappolati nella famigerata "ruota del criceto". Sono dei micro-"cambiamenti" ammesso che possano essere definiti tali, in quanto davvero molto degradanti e osceni, che il "nostro indiscusso signore e sommo maestro" sua maestà il Volador ci consente. L'orientamento identitario sessuale scaturisce dalla polarità animico-energetico e dal modo in cui il tonal umano filtra e assembla le emanazioni luminose, alla fine nel modo in cui è impostata tutta la baracca dell'identità sessuale non si fa altro che alimentare l'illusorio e inconsistente riflesso dell'io, un ego bello cicciottello e tracagnotto, pronto ad esplodere come il sebo di un brufolo di proporzioni colossali (Osho diceva che gli occidentali sono avvantaggiati nella lotta del proprio ego perchè piu è gonfio e piu è facile riassorbirlo) e di conseguenza altro cibo per gli inorganici ombra. Che tristezza, gli organi sessuali che la natura ha concesso al sapiens sapiens per salvaguardare e all'occorrenza anche incrementare non solo il proprio metabolismo basale, ma ancor di piu per accrescere e raffinare il proprio livello di consapevolezza, non vengono compresi per ciò che realmente sono, anzi vengono interpretati in maniera troppo moralistica e quasi per nulla in modo energetico-sottile. Non a caso Castaneda definiva tutte le masturbazioni parossisticamente super-ossessive della mente aliena con l'appellativo di "manfifa". Solo la consapevolezza che il sapiens sapiens ha un ciclo di vita pre-stabilito e unito a dei costanti agguati a sè stessi ben farciti di contro-visualizzazioni mentali (atte a debellare e neutralizzare in anticipo gli automatismi e gli impulsi biochimici causati dalle fantasie e dalle distorsioni erotiche, prima che facciano il loro corso) può ripristinare il ruolo che realmente ricopre l'argomento del sesso con tutte le sue sfaccettature.

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    2. Sono d'accordo.
      Il mio era chiaramente un discorso abbastanza "terra terra" diciamo, affinché chi non è edotto dello sciamanismo capisse cosa intendo.

      Nel mondo sciamanico come saprai non è ben vista la promiscuità sessuale, così come non è ben visto tutto ciò che distoglie dal proprio percorso verso l'infinito.
      Ed in ogni caso le donne hanno un loro ruolo ben preciso nella comunità, pur nella consapevolezza dell'illusione.

      Non a caso gli sciamani e chi gravita loro intorno non hanno generalmente una vita familiare poiché non consona a ciò che praticano e intendono ottenere, ovvero la sconfitta della morte.

      Dico sempre che se le donne comprendessero appieno il potere magico del loro utero non sarebbero ridotte come sono, ma vivremmo in un mondo quasi ideale. Non a caso le donne sciamano sono più potenti degli uomini per questo fattore biologico diciamo.

      La specie umana è caduta in mille trappole, una di esse il credere che il sesso sia importante, sia esso praticato che attaccato tra le gambe e che lo scopo degli organi genitali sia riprodursi.

      La verità è che non bisognerebbe avere alcun orientamento sessuale, quando si fa un percorso spirituale ben definito la libido cala senza traumi né contraccolpi, e quell'energia creativa e vitale viene finalmente usata per, come dici tu, affinare i propri poteri e raggiungere soglie di consapevolezza mai viste.

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    3. Concordo in toto, alla fine è la zona di comfort che rinvigorisce e mantiene intatto il legame con la forma umana e rende il processo cosi doloroso e complicato. La sessualità sia interiore che esteriore con le sue sfaccettature è uno di quei fattori che da vita a tutte le complicazioni esistenziali le quali poi creano tale andazzo di cose. Questo calo della libido l'ho notato anche su me stesso, non soltanto la ricapitolazione sciamanica, ma qualunque tipo di visualizzazione creativa crea come una sorta di zona di distacco, una specie di "distanziamento" da quegli istinti atavici che vengono equiparati a degli impulsi irresistibili e irrefrenabili. E dietro tutto ciò non c'è solo il timore dell'ignoto, ma la paura umana piu potente che esista, quella del distacco definitivo del corpo energetico dal corpo fisico. Fa comodo temporeggiare e rimandare al dopo, ma nel frattempo il "dopo" arriva e non appena si giunge prima dell'ultimo respiro è troppo tardi. Però cerco di essere il piu comprensivo possibile, osservo piu che altro con curiosità ancora chi ha problemi (complessi psicologici) di identità, non solo sessuale, di qualunque tipo, ora peccherei ad affermare di aver trasceso la forma umana, ma sono dell'idea che si arriva ad punto della propria vita in cui si sente l'esigenza di un moto di distacco emotivo da tutte le pseudo-preoccupazioni mondane, le quali paradossalmente non solo consumano energia a vuoto, ma finiscono per trasformare in realtà concreta i propri turbamenti interiori. In linea di massima un pò tutti quanti abbiamo attraversato la fase nigredo, quella fase in cui si palesa davanti alle proprie esistenze un ciclo karmico turbolento e privo di validi e solidi punti di riferimento, per cui non biasimo chi ancora si sta contorcendo le budella in senso figurato, alla ricerca di qualcosa che possa placare quel qualcosa di indefinibile, come se ci sentisse incompleti, da li poi è possibile sganciarsi dal labirinti mentali e sociali, piu importanza si attribuisce alla propria ideologia e paradossalmente piu la si carica, la si energizza.

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