giovedì 31 gennaio 2013

MESSAGGI NELLA BOTTIGLIA... OVVERO COME RIEDUCARE UNA MASSA ATTRAVERSO I NUOVI E VECCHI MEDIA !!! PART 2°



Dopo aver trattato nella prima parte la funzione malefica dei media e di chi ne detiene il controllo,
passo a descrivere i MESSAGGI NELLA BOTTIGLIA, con esempi e descrizioni di eventi significativi... Stabilito che il MEDIA per eccellenza è il monolito televisivo, andiamo a vedere cosa ci offre il panorama odierno.
In passato si celebravano riti sacrificali di putti e vergini ogni qual volta si doveva edificare un tempio, dare una svolta sociale/politica, cerimoniare un evento significativo, DARE UN ESEMPIO...
Il rito definisce i ruoli in campo, determina ordine e gerarchia tra classi sociali e permette a chi detiene il potere di mantenerlo nel tempo...

Oggi la situazione è cambiata solo apparentemente, da un lato si condannano pubblicamente crimini che riguardano Sette e che coinvolgono bambini, ragazzi e donne, mentre dall'altro lato, segretamente, si continuano a commettere delitti e violenze di ogni tipo, snuff movie, organizzazioni pedofile transnazionali, vendita di organi e omicidi mediatici...
I media sono delegati alla veicolazione di determinati fatti criminosi, omicidi presentati come disgrazie familiari dove spesso i colpevoli sono innocenti e dove le indagini sono depistate volutamente per alimentare una sorta di strategia della tensione atta al controllo psichico della popolazione... 
Il noto PLAGIO EMOZIONALE è svolto dalle agenzie rieducazionali dell'elite in diversi modi...
1- DISTRAZIONE DI MASSA ATTRAVERSO NOTIZIE FUORVIANTI...
1- VEICOLAZIONE DI EVENTI CHE ALIMENTANO LA PROPAGANDA DEL SISTEMA
3- COSTRUZIONE QUOTIDIANA DELLA FABBRICA DEL CONSENSO
4- VEICOLAZIONE DI MESSAGGI IN CODICE ATTRAVERSO DICHIARAZIONI, DIBATTITI, TG E DISCORSI DI LEADER POLITICI O PERSONAGGI APPARTENENTI AL POTERE ECONOMICO, MILITARE, MASSONICO, RELIGIOSO...
5- STRATEGIA DELLA TENSIONE ATTRAVERSO STRAGI, OMICIDI POLITICI, OMICIDI RITUALI MEDIATICI...

Esistono quindi delitti particolari ATTENZIONATI dai media, questi possono essere utili per capire come funziona il sistema quando vuole veicolare MESSAGGI in codice alla popolazione...
Non tutti i delitti presentati sono rituali, ovviamente ci sono delitti "fisiologici" che accadono naturalmente in ogni paese del mondo, alcuni di questi sono strumentalizzati ed eteropilotati, altri passano in sordina e possono appartenere a quelli comuni, e poi ci sono quelli sacrificali che hanno funzione cerimoniale e religiosa nell'accezione negativa del termine, quindi nella direzione fideistica e di plagio mentale...
La tv funge da oracolo tecnocratico e le scalette dei TG SONO FATTE seguendo un ordine simbolico e significativo, secondo una certa logica non casuale, per mantenere vivo l'incantesimo di una realtà apparente che viene imposta come REALE...

I messaggi dati in pasto all'opinione pubblica sono parte della propaganda del sistema e hanno funzione ri-educativa, possono rappresentare un linguaggio ermetico occulto e subliminale ma anche più diretto e impositivo.
La messa in scena di un omicidio creato ad arte da agenzie dei servizi e da massonerie deviate, svolge un MONITO sacerdotale e colpisce la pancia dello spettatore/fedele. Spesso questi eventi criminali vengono protratti nel tempo e non hanno mai fine, mai un colpevole certo, alimentano la paura e la morbosità delle persone che diventano giudici inconsapevoli dei fatti stessi, distogliendo l'attenzione da un eventuale risveglio collettivo, dalla consapevolezza individuale e dalla coscienza di classe...
Una sorta di bolla magica dove tanti "ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE" sono accompagnati dal BIANCONIGLIO verso un inferno senza uscita, un labirinto che funge da prigione virtuale... In questo labirinto mentale, il sacerdote ci invia quotidianamente messaggi che noi subiamo inconsciamente e che vanno a tarpare qualsiasi attività critica cerebrale, relegandoci dentro un ruolo regressivo e passivo...

L'evento violento apre la strada al labirinto, i messaggi fuorvianti ci impediscono di uscirne!!!
Alcuni massoni, mafiosi, politici, intellettuali, giornalisti e persone di potere conoscono questo linguaggio antico, oggi perfezionato grazie alle tecnologie del 20° secolo.
ECO come scrittore ammicca spesso a questo mondo, ironizzandoci e trattandolo come fantastico, relegandolo solo alla dimensione letteraria dei suoi romanzi, che al contrario mostrano una grande conoscenza dell'argomento... 
IL NOME DELLA ROSA è un'opera che già dice tutto a livello simbolico, ma quasi tutta la sua bibliografia tratta l'esoterismo e l'occulto come materie a lui ben note e conosciute... 
La ROSA DA SIMBOLO ANCESTRALE CREATIVO DI AMORE E DEMIURGO TRA SPIRITO E MATERIA, diventa una volta CONTROINIZIATA, SIMBOLO PROIBITO che rappresenta la conoscenza occulta negata all'uomo comune, quella che non si può sapere, e infatti chi osava leggere i libri proibiti MORIVA AVVELENATO... Metafora di una antica civiltà basata sulla negazione della conoscenza ma anche metafora della realtà odierna, dove la ROSA rappresenta il simbolo controiniziato del potere e del proibito, della morte e della sottomissione...
CHI TOCCA MUORE... !!! 




Silvio Berlusconi negli ultimi 20 anni ci ha abituato a diversi messaggi nella bottiglia...
Veicolando la vicenda di RUBY RUBACUORI nipote di Mubarak, ha sicuramente voluto dire qualcosa ai suoi SIMILI o ai suoi padroni, forse un assenso verso una direzione che la politica internazionale stava seguendo...
Silvio celebrava e condivideva un EVENTO su vasta scala, nel quale anche lui doveva INCHINARSI al potere che l'ha creato, ubbidire a un ordine sinarchico...
Ma le stesse "corna" mostrate in diverse foto e filmati assieme ai suoi colleghi di altri paesi, potevano rappresentare oltre la sua ridicola e nota ilarità, anche qualcosa di più profondo, corna che sembrano essere una moda tra i politici di alto rango quando vengono ripresi pubblicamente...
Ultimamente ha fatto una delle sue note gaffe sul fascismo in concomitanza della commemorazione della Shoah, assolutamente gratuita e fuoriluogo, talmente inutile che uno si chiede il motivo di tale uscita... Secondo me era un messaggio in codice come ne ha detti tanti in questi decenni...
Mario Monti alla domanda se è massone oppure no, ha dato un grande messaggio in codice all'opinione pubblica ignara, ha affermato senza pudore che lui manco sa cosa sia la massoneria, facendo anche un ghigno supponente, un pò come dire...
"IO APPARTENGO AI PADRONI DELLA MASSONERIA, NEL SENSO CHE ESSA RAPPRESENTA SOLO IL PRIMO STEP DELLA PIRAMIDE, IO SONO ALLE DIPENDENZE DI BEN ALTRO E ALTO POTERE, NON MI SCOCCIATE CON QUESTE INEZIE..."
La Fornero che piangeva, un pò come una Madonnina LacriMARIUM, mandava un messaggio di natura emotiva e psicologica ai fedeli tele-utenti...
Bersani che appare sempre più comico e insopportabile, manda un messaggio a quel tipo di elettorato che vuol essere tranquilizzato, sviando dalla tragedia della crisi, mentre il messaggio subliminale più sofisticato e pericoloso che sottende questa operazione, è quello di far rappresentare la sinistra da poveri omarelli senza ne arte ne parte, scemi del villaggio che non farebbero male a una mosca...
Il messaggio della sinistra al suo popolo è questo : ECCO, NOI SIAM QUESTI QUI, MICCA COME LORO CHE PETTINANO LE BAMBOLE...(RIFERITO AI BUNGA BUNGA???) SIAMO SEMPLICI E IN QUANTO SEMPLICI ANCHE UN PO' COGLIONI...



Poi il sistema televisivo veicola massivamente i 2 MARIO nazionali che assumono un valore patriottico come fossero i 2 MARO' che, per contrappasso, sono finiti male, meritandosi un non lieto finale...
Il MARIO ashkenazita nordico rettiliano ricco, ubbidiente e zerbino e il nuovo MARIO "negro" che gioca con la palla e fa il ribelle ma che piace proprio per quello, assunto al ruolo di nuovo italiano talentuoso che trasmuta il bianco italico obsoleto in altra razza, quindi in altra natura...
Una sorta di scacchiera massonica, il bianco e nero, i ringo boys de noiartri, yin e yang all' A-matrixiana...
Sempre Monti, quando afferma che la CRISI è un'occasione di Rinascita, indica la strada del NWO e della morte rinascita-alchemica, ma in senso strumentale e ribaltata nel significato...
Strada già spianata da NAPOLI-TANO quando affermava che occorre entrare in un NUOVO ORDINE MONDIALE, senza dire quale... un sorta di ENTITA' ASTRATTA che aleggia sopra le nostre teste, un CLOUD del sistema...???
A proposito di Entità... Pochi anni fa un complottista VELTRO-ni, affermò in un paio di uscite televisive che esisterebbe L'ENTITA', una sorta di ANELLO OCCULTO o CERCHIO SOVRASTRUTTURALE, dietro a tutti i fatti criminosi della storia repubblicana, dalle stragi di stato, ai suicidati, alle stragi mafiose, ai delitti politici e tanto altro... Affermazioni fatte ad Anno Zero, titolo simbolico, nell'indifferenza di Travaglio e San toro che hanno sempre continuato il loro gossip politico...
L'outing lo fece anche da Fazio nel programma della EN-DEMOL, poi si placò sparendo dal video per due anni... Ecco, uno dovrebbe chiedersi... perché un politico che è stato vice presidente del consiglio manda questi messaggi che dovrebbero essere trattati come notizie e rivelazioni fondamentali dai giornalisti in questione???
Senso di colpa???
Sgarro all fazione massonica avversaria???
Un volersi liberare da un peso troppo grosso???
Oppure una sorta di messaggio in codice con una sua valenza precisa e con un suo scopo occulto???



Come vedete i messaggi dell'ORACOLO sono tanti, sono quotidiani, sono di differente livello e funzione, da quelli alimentati dalla strategia della tensione attraverso stragi e omicidi rituali, a quelli di distrazione di massa, a quelli rieducativi, fino a quelli in codice tra LORO...
Lo scopo finale penso sia quello del GOLPE PERPETUO, non per rovesciare il sistema ma per CONSOLIDARLO E CRISTALIZZARLO... Proprio come un tempo faceva la Chiesa, ma forse è sempre lo stesso potere temporale e secolare religioso che è trasmutato in altro potere per convivere in una democrazia apparente, fingendo un passaggio di consegne forse mai avvenuto, ma restando in sella al cavallo...
Si, proprio un cavallo, come quello della RAI, come quello veicolato da Benigni durante l'anniversario dei 150 anni dell' Unità di Italia...
Tanti messaggi di un macro messaggio, e noi li davanti all'altare della patria o del televisore, che poi concettualmente hanno la stessa valenza simbolica, sacerdotale e oracolare !!!


TRATTO DALLE MEMORIE DI UN  DIETROLOGO CHE VIVE IN CIMA ALLA MONTAGNA SACRA DELLA SUA MENTE...


"E' APPENA INIZIATA L'APOCALISSE...
OGNI INDIVIDUO HA IL SUO CORRISPETTIVO ANIMALE SIMBIOTICO E ASTROLOGICO...
VEDO L'AURA DI UN GALLINACEO DOMINARE SULLA TESTA DI UN COMMESSO STOLTO E RUFFIANO, VEDO UN LEONE SULLA TESTA DI UNA GRAN DONNA CHE SPRUZZA ENERGIA DA TUTTI I PORI... LA SERPE? QUEL VECCHIO GIUDICE CHE CONDANNO' UN LADRO DI POLLI PER AVER RUBATO NELLA CASA DI CHI ALLEVO' QUEI POLLI SULLA
PELLE ALTRUI...
ANCHE IL BIANCONIGLIO E' STATO SACRIFICATO ALLA CAUSA, QUALCUNO L'HA CUCINATO PER ME, ORA INIZIO A CAPIRE, UNA STRADA MI SI PRESENTA INNANZI...

RICORDA!!!
RICORDO???
E' UN COMPLOTTO, UN COMPLOTTO PLUTO GIUDAICO MASSONICO???

QUALCOSA DI KAFKIANO, DI VERDE RETTILIANO, VERDE COME LA PENNA DI QUEL GIUDICE CHE SI FIRMA E SI DISTINGUE PER ESSERE UNO DEI CAPI APPARENTI...
HAI PRESENTE QUEI CHIP CHE GLI AGENTI DELLA RED ROSE TI INNESTANO NEL SONNO E TU PENSI CHE ERA SOLO UN BRUTTO INCUBUS???"
ECCO, STA ROBA QUI... cit.





mercoledì 30 gennaio 2013

PROPAGANDA... STORIA DELLA FABBRICA DEL CONSENSO E DELLA PERSUASIONE DI MASSA !!!


La propaganda è “l'attività di inseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni” ovvero il "conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obbiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo". In antitesi alla propaganda dovrebbe essere la pura e semplice esposizione dei fatti, della realtà nella loro completezza. Qualora nell'esposizione i fatti siano esposti in modo incompleto, travisati o siano aggiunti particolari inesistenti si parla di propaganda fraudolenta.
L'uso della propaganda in modo fraudolento è dannoso per la libera e naturale formazione dell'opinione personale e pubblica e il danno poi si riflette sulla persona stessa e sulla società.

Un tipico esempio di propaganda dannosa/catastrofica è stata quella del nazismo: tramite un uso sapiente dei mezzi di comunicazione di massa, Hitler aveva convinto le folle a massacrare degli innocenti e ha condotto un'intera nazione in una guerra che ha devastato la Germania e mezzo mondo producendo milioni di morti. Casi meno estremi, ma non meno dannosi di propaganda fraudolenta sono quelli volti all'arricchimento di pochi "eletti" a discapito dell'impoverimento delle masse, rese miopi da una propaganda fatta di promesse non mantenute.
In questo caso i leader, con un sapiente uso dei sondaggi, conoscono quali sono i desideri e i bisogni delle persone, promettono loro di esaudirli, ma poi nei fatti compiono azioni atte ad esaudire i loro propri desideri, spesso in antitesi con i desideri delle persone, danneggiandole.
Il successo della propaganda fraudolenta necessita di una efficace censura sui fatti esposti, altrimenti essa sarebbe facilmente smantellata. La presenza di una situazione di censura è un pesante indizio di una propaganda fraudolenta in corso. La propaganda ha la capacità di esaltare e rendere più importanti i sogni, i pensieri, i desideri rispetto alla realtà dei fatti, facendo spesso uso di simboli in modo da indurre le persone a far coincidere l'obiettivo della propaganda con i simboli utilizzati, anche quando talvolta in realtà fra loro non c'è nessun nesso.

 

Origine del termine e tipologie di propaganda 

La propaganda, come azione intesa a conquistare il favore di un pubblico, è un'attività vecchia quanto l'uomo, presente in ogni tempo, luogo e dimensione sociale.
Il termine propaganda nasce in contesto religioso quando la Chiesa cattolica nel XVI secolo organizza, come contrattacco alla diffusione del protestantesimo, una Congregatio de propaganda fide, un dipartimento preposto alla propagazione della fede cattolica.
Originariamente il termine non intendeva riferirsi a informazioni fuorvianti.
Il moderno significato di propaganda risale alla prima guerra mondiale.
La propaganda, in attività “storicamente rilevanti”, si è manifestata in relazione ad ambiti diversi e quindi in tipologie diverse, spesso intrecciate fra loro.
La propaganda religiosa è solo una delle forme storicamente più definite e diffuse di propaganda.
La propaganda culturale, e in particolare quella letteraria, è tra le più importanti, essendo la propaganda un fatto essenzialmente “comunicativo”.

San Paolo è uno tra i più "insigni" propagandisti della storia religiosa; propaganda era il De bello Gallico, che servì a Cesare per accrescere la propria reputazione a Roma.
Questa tipologia di propaganda si è dunque intrecciata spesso con quella religiosa o ancor più con la propaganda politica. In questo caso la finalità politica si aggiunge a quella prettamente estetica-artistica, in misura ovviamente variabile (nei casi “più estremi” la finalità artistica può essere solo un velo posto su quella primaria, politica).
L'Eneide di Virgilio accanto alle finalità estetiche ne aveva anche di “politiche”, vale a dire l'esaltazione di Roma (erede della mitica Troia) e dell'imperatore Ottaviano Augusto (della famiglia Iulia, fondata da Iulo figlio di Enea).
Gli esempi sono numerossisimi: in parte propagandistiche furono le intenzioni e il significato della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti, un "capolavoro di propaganda razionale", volto a cristallizzare l'opinione pubblica nordamericana e giustificare la rivoluzione all'estero (si pensi in tal caso al “divario” tra l'idea di democrazia e uguaglianza, e la realtà effettiva di una classe dirigente eletta da una percentuale della popolazione che si aggirava intorno all'1,5% del totale).
I libelli di Martin Lutero e gli scritti di Karl Marx sono stati in parte scritti con presupposti propagandistici.
La loggia massonica P2 si chiamava "Propaganda 2".

Più delicata appare storicamente la questione della propaganda economica, soprattutto nelle forme assunte a partire dalla fine del XIX secolo. Secondo alcuni studiosi la pubblicità è una sorta di propaganda economica, mentre secondo altri essa presuppone un beneficio anche per chi riceve il processo persuasivo, il che la dovrebbe distinguere dalla propaganda vera e propria, in cui il beneficio per il ricevente può crearsi solo accidentalmente.
Le pubbliche relazioni sembrano rientrare più chiaramente tra i rami della propaganda: ne sono una moderna forma evolutiva, riguardano specificatamente i rapporti tra un'organizzazione di grandi dimensioni e il pubblico moderno; possono anche essere considerate più semplicemente "un modo più carino” di chiamare la propaganda.
I propagandisti cercano di cambiare il modo in cui la gente comprende una questione o una situazione, allo scopo di cambiarne le azioni o le aspettative, in un modo che sia quello auspicato dal gruppo di interesse. In questo senso, la propaganda serve come corollario alla censura, nella quale lo stesso scopo viene raggiunto, non attraverso false informazioni, ma prevenendo la conoscenza di informazioni vere. Ciò che rende la propaganda differente da altre forme di controllo è la volontà del propagandista di cambiare l'orientamento delle persone, attraverso l'inganno e la confusione, piuttosto che tramite la persuasione e la comprensione.
In senso ancor più stretto la propaganda si riferisce solo alle informazioni false che hanno lo scopo di rassicurare la gente che già ci crede. L'assunto è che, se la gente crede in qualcosa di falso, sarà costantemente assalita dai dubbi. Poiché questi dubbi sono spiacevoli (vedi dissonanza cognitiva), la gente è desiderosa di estinguerli, e quindi ricettiva alle rassicurazioni di chi è al potere. Per questo motivo la propaganda è spesso indirizzata a coloro i quali già simpatizzano con il potere.
La propaganda può essere classificata in base alla fonte:
  • la propaganda bianca arriva da una fonte chiaramente identificabile;
  • la propaganda nera pretende di arrivare da fonte amica, ma in realtà è dell'avversario;
  • la propaganda grigia pretende di arrivare da fonti neutrali, ma in realtà arriva dall'avversario.

Problematiche storiche e attuali 

La propaganda ha assunto nel corso della storia un ruolo rilevante soprattutto col procedere della massificazione della società. Infatti, per motivi già semplicemente di ordine “fisico”, laddòve il numero degli individui formanti una comunità si ingrandisce, maggiori diventano le difficoltà, o se si vuole le esigenze, del fattore comunicativo, nella costruzione delle relazioni sociali, politiche, economiche, ecc..(si veda su questo tema lo storico lavoro di Jacques Ellul, “Propaganda: The Formation of Men's Attitudes”. New York: Knopf, 1965).
Tale attività, pur mantenendo storicamente sempre la stessa struttura di fondo, a partire dalla fine del XIX e i primi del XX secolo ha assunto forme e dimensioni mai viste prima, negli ambiti, spesso correlati, di politica, economica, cultura e soprattutto informazione.
Molti analisti sostengono che negli ultimi decenni i media, oltre a "divertire, intrattenere e informare", abbiano avuto la funzione (il più delle volte implicita) di "imprimere negli individui valori, credenze e codici di comportamento atti a integrarli nelle strutture istituzionali della società di cui fanno parte". Funzione questa, assolutamente coerente con la precedente storia dell'uomo, nel corso della quale parte delle produzioni culturali e delle attività informative hanno da sempre svolto anche una funzione “propagandistica” (come già accennato sopra).
Solitamente nella storia le varie società, caratterizzate da determinate strutture economiche, sociali e istituzionali, hanno avuto bisogno (e fatto sì) che i sistemi formativi e informativi non andassero a interferire con tali strutture; al contrario, sono stati chiamati a rafforzarle. E questo è stato particolarmente evidente nei casi in cui le élite politiche ed economiche siano state in grado di controllare direttamente i mezzi di comunicazione.
Oggi si fa notare come i media abbiano “dietro” generalmente grosse imprese economiche, controllate da forze orientate al mercato e al profitto, o verso una fede politica. Dunque, l’informazione fornita da quei media (che erano peraltro maggioritari) non potrà non risentire degli interessi di chi li finanzia.
Philip M. Taylor (docente di Comunicazioni Internazionali dell'Università di Leeds e uno dei maggiori studiosi viventi di propaganda), nella sua "History of Propaganda", scrive che in seguito all'estensione del diritto al voto e alle innovazioni tecnologiche nel campo delle comunicazioni, il XIX secolo ha assistito a "una costante crescita nel ruolo dell'opinione pubblica, e nell'uso della propaganda da parte delle élite governative per influenzarla".

Storia della Propaganda 


Propaganda USA che raffigura il Nazismo che oltraggia la Bibbia, con la scritta «Questo è il nemico».

Propaganda inglese (1915). Una bambina sta leggendo un libro, e chiede al padre: «Babbo, che hai fatto TU nella Grande guerra

Probabilmente uno degli esempi più noti di propaganda: lo Zio Sam di James Montgomery Flagg del 1917.

Propaganda sovietica. «Lenin è vissuto, Lenin è vivo, Lenin vivrà» (slogan tratto da una poesia di Vladimir Vladimirovič Majakovskij).

Preistoria, Età antica, medievale e moderna 

La storia della propaganda affonda le radici nel Paleolitico, laddove furono utilizzati simboli visivi per precisi scopi persuasivi, come nel caso di maschere, lamenti di guerra e gestualità minacciose utilizzate per spaventare un nemico.
Una delle prime testimonianze scritte di un uso di propaganda a scopi politici (e militari) si ritrova nella Bibbia, nell'Antico Testamento, in occasione dell'assedio di Gerusalemme da parte degli assiri: nel secondo libro dei Re si narra di quando nel 701 a.C. Sennacherib, re di Assiria, tentò di sottomettere la popolazione giudea di Gerusalemme utilizzando propaganda intimidatoria.
Nel Medioevo, una delle propagande più famose è forse quella operata da certi ambienti della società europea dell'XI, XII e XIII secolo, a favore della causa crociata. Non a caso il ruolo chiave lì fu svolto dal clero cristiano, depositario della cultura e quindi del sistema informativo e formativo dell'epoca (Si veda il Discorso di Urbano II a Clermont nel 1095).
Famose in epoca moderna la propaganda controriformistica e quella colonialista.

Età contemporanea: nascita della propaganda “moderna” 

« Il XX secolo è stato caratterizzato da tre sviluppi di grande importanza politica: la crescita della democrazia, la crescita del potere economico, e la crescita della propaganda per proteggere il potere economico dalla democrazia »
(Alex Carey, Taking the Risk out of Democracy: Corporate Propaganda versus Freedom and Liberty, University of Illinois Press, 1997, p.19)
La propaganda presuppone l'utilizzo della comunicazione per trasmettere un messaggio, un'idea o un'ideologia: il secondo Ottocento si pone quindi come un periodo storico sconvolgente per la propaganda e per il suo utilizzo nelle società moderne, perché questo non solo è il periodo della rivoluzione delle comunicazioni (telegrafo, ferrovia, mezzi di comunicazione di massa, ecc.), ma anche della rivoluzione del ruolo del “pubblico” nella società.

Contesto storico: allargamento della base politica e nascita delle società di massa 

La Rivoluzione Francese e i Moti del '48 hanno scosso la società europea rivelandosi come simboliche tappe di un lungo processo di rielaborazione della distribuzione del potere.
I moti della prima metà dell'800 ridefiniscono gli equilibri sociali, preparano il terreno per le successive agitazioni, e lasciano la società in preda agli squilibri. La borghesia elabora le teorie sui diritti naturali degli individui per giustificare la lotta con gli antichi regimi, ma una parte sempre più consistente delle popolazioni, che si andava versando dalle campagne alle città, se ne appropria generando un moto rivoluzionario che si estende per tutto l'800 e oltre: nascita della Prima Internazionale (1864-1914), movimenti popolari, grandi scioperi, crescita dei sindacati e inserimento dei partiti socialisti nel mondo politico. Nelle società occidentali tra il 1880 e il 1920, la proporzione degli individui aventi diritto al voto approssimativamente triplicò.
In Gran Bretagna e negli Stati Uniti il suffragio si estese dal 10-15% al 40-50% della popolazione.
Il risultato era che "sempre più persone stavano iniziando a pensare alla politica"
Di fronte agli esplosivi ideali democratici, la richiesta di partecipazione politica e la crescita dei tumulti per l'affermazione dei 'diritti del lavoro', per la classe dirigente l'uso della forza indiscriminata non era più sostenibile (come già dimostrato ampiamente dai disastrosi risultati del “pugno duro” di Luigi XVI durante le prime fasi della rivoluzione francese). Per le nuove classi dirigenti, le strategie della legge sociale andavano rielaborate e adattate alla nuova realtà.
« Anche coloro le cui attitudini verso l'opinione pubblica nella politica non erano cambiate, si resero poi conto della necessità di imparare i meccanismi della persuasione pacifica attraverso la propaganda. Con un esteso diritto al voto e una popolazione in crescita, stava diventando ormai troppo costoso fare qualunque altra cosa. Se una volta i voti potevano essere comprati, adesso dovevano essere persuasi. I politici dovettero interessarsi alla propaganda. »
(T.H.Qualter, Opinion Control in the Democracies, (1985))

Fine XIX secolo: nascita della Psicologia delle folle (o delle masse) 

I primi studi di psicologia delle folle sono una conseguenza degli sviluppi a cui andarono incontro le società dell'Occidente nel corso del XIX secolo, e non è un caso che vengano dalla Francia: sia lo psicologo sociale Gustave Le Bon che l'amico e collega Gabriel Tarde appartenevano a quella generazione di borghesia illuminata e stanca di lotte che aveva assistito alla Comune di Parigi (1870) e alla crescita politica del socialismo.
Gustave Le Bon, saggista e positivista francese, con "La Folla: Studio della mentalità popolare" (1895), pone le fondamenta della Psicologia delle masse. Il libro ebbe un vasto successo, tradotto in inglese l'anno dopo, ristampato più volte nei decenni successivi, divenne una sorta di manuale utilizzato per gli studi di psicologia sociale. Nel libro si spiega come "l'opinione delle masse", dopo essere stata soppressa con successo per quasi tutta la storia dell'umanità, sia ormai diventata incontenibile.
« L'ingresso delle classi popolari nella vita politica è una delle più sorprendenti caratteristiche di questa nostra epoca di transizione. Le masse stanno creando sindacati davanti ai quali le autorità capitolano un giorno dopo l'altro... Oggi le rivendicazioni delle masse ... mirano a distruggere completamente la società come adesso esiste, con l'intenzione di tornare indietro a quel comunismo primitivo che era la condizione normale di tutti i gruppi umani prima dell'avvento della civilizzazione. Il diritto divino delle masse sta rimpiazzando il diritto divino dei re.È solo studiando la psicologia della folla che si può comprendere che le azioni della legge e delle istituzioni su di loro sono insignificanti, che loro [i popolani] sono incapaci di sostenere un'opinione qualunque se non quelle che gli vengono imposte, e che non è con le leggi basate sulle teorie della pura eguaglianza che essi vanno guidati, bensì con lo studio di ciò che li impressiona e li seduce. »
(G. Le Bon, 1895)
Finora gli effetti caotici dell'irrazionalità dell'uomo erano stati contenuti dalla rigida gerarchia sociale e dalla guida dei pochi intelligenti. Ma i tempi stavano portando le masse in politica e vedevano il declino delle gerarchie religiose e sociali.
Nel 1887 il sociologo tedesco Ferdinand Tonnies in Gemeinschaft und Gesellschaft (Comunità e Società), descrivendo la rivoluzione in corso d'opera della società e del mondo delle comunicazioni, aveva indicato nella stampa uno straordinario strumento per la manifattura dell'opinione pubblica, un canale attraverso il quale un gruppo particolare avrebbe potuto “presentare la propria volontà come la razionale volontà generale” .
« In questa forma di comunicazione, i giudizi e le opinioni sono impacchettati come gli articoli delle drogherie e offerti per il consumo nella loro obbiettiva realtà ... preparati e offerti alla nostra generazione nel miglior modo possibile dai giornali, che rendono possibile la più veloce delle produzioni, delle moltiplicazioni e delle distribuzioni di fatti e pensieri, proprio come la cucina di un albergo prepara cibo e vivande in tutte le forme e quantità immaginabili. La stampa è il vero organo dell'opinione pubblica, un'arma e uno strumento nelle mani di coloro che sanno come utilizzarla e devono utilizzarla. Essa è comparabile, e in un certo senso superiore, alla forza materiale posseduta dai governi con i loro eserciti, i loro tesori e la loro burocrazia. A differenza di questi infatti, la stampa non ha confini naturali ma, nelle sue tendenze e nelle sue potenzialità, è decisamente internazionale, e quindi comparabile al potere di una permanente o temporanea alleanza fra stati. »
Gabriel Tarde, famoso sociologo e criminologo francese, professore di filosofia moderna al Collège de France, nel 1901 contraddisse l'amico Le Bon là dove questi considerava preponderante la voce delle masse: la folla era infatti per Tarde "il gruppo sociale del passato". Era il pubblico, il "gruppo sociale del futuro". Il pubblico moderno era un'entità un po' diversa dalla massa: più ristretta, economicamente superiore, lontano dalla piazza, dalle conversazioni faccia-a-faccia e dal dibattito politico diretto. Si trattava essenzialmente di "una collettività spirituale, una dispersione di individui fisicamente separati la cui coesione è interamente mentale".
« La stampa unifica e rinvigorisce le conversazioni... Ogni mattina i giornali forniscono al proprio pubblico le conversazioni del giorno... questa crescente somiglianza di conversazioni simultanee in un sempre più vasto dominio geografico è una delle più importanti caratteristiche del nostro tempo. [...] I giornali hanno unificato nello spazio e diversificato nel tempo le conversazioni degli individui. ... Anche coloro che non leggono giornali, parlando con quelli che lo fanno, sono costretti a seguire il solco tracciato dai pensieri presi in prestito di quelli... »
Gli studi di Le Bon e Tarde arrivarono subito negli Stati Uniti, il cui ordine sociale era travagliato quanto quello europeo. Uno dei primi e maggiori sostenitori di Gustave Le Bon in America fu proprio il presidente Theodore Roosevelt: nel corso della sua presidenza (1901-1908) "teneva gli scritti del francese sempre a portata di mano", e fu dopo numerose insistenze del presidente che alla fine i due si incontrarono nel 1914.


L'evoluzione dell'industria mediatica in Occidente 

La stampa nel corso del XIX secolo, ma soprattutto alla fine, era andata incontro a un'incredibile evoluzione, diventando un enorme mezzo mass-mediatico. Nel corso dell'800, in Europa quanto in America, il giornale si trasforma da rivista per classi privilegiate a strumento di comunicazione di massa.
Negli Stati Uniti la prima rivoluzione della stampa iniziò nel 1833: Benjamin Henry Day fonda il New York Sun, il primo esempio di penny press americana. La penny press è una stampa che si avvale delle più recenti scoperte tecnologiche (nella tipografia e nei trasporti) e dell'advertising, per produrre più copie a un prezzo più basso, appunto 1 centesimo. Grazie allo sviluppo dell'alfabetizzazione e all'uso di nuove argomentazioni quali la cronaca violenta, le storie curiose e l'entertainment, questi media 'protomoderni' riescono a catturare l'attenzione della massa in via di formazione. Nel giro di qualche anno la circolazione dei singoli quotidiani arriva alle decine di migliaia di copie.
Intorno al 1880 avrà inizio la seconda rivoluzione della carta stampata, che porta la distribuzione di alcuni quotidiani dalle decine di migliaia al milione di copie, e vede la nascita nelle maggiori città di industrie di enormi dimensioni. Ciò richiese investimenti sempre maggiori. I costi di gestione salirono alle stelle, lasciando lungo la strada migliaia di testate giornalistiche incapaci di reggere il peso economico della sfida: nel 1851 a New York il costo del lancio di un giornale era di circa 70.000$ mentre negli anni venti del secolo successivo il valore si aggirava tra i 6 e i 18 milioni di dollari.

L'advertising divenne fondamentale per la vita dei giornali: la pubblicità infatti era diventata l'elemento chiave per ammortizzare i costi di produzione delle testate giornalistiche dei grandi centri urbani che arrivavano al milione di copie. Ciò rese il ruolo degli inserzionisti sempre più fondamentale, e la loro importanza cresceva parallelamente all'aumento delle tirature, secondo un processo che si è protratto e rafforzato nel corso del XX secolo, al punto che oggi, è possibile ritenere che "senza il loro sostegno finanziario i giornali cesserebbero di essere economicamente vitali".
La crescita della circolazione e della competizione, il relativo aumento dei costi di gestione che, insieme alla riduzione dei prezzi di vendita atta a rendere possibile l'aumento delle tirature, favorisce la capitalizzazione e la concentrazione in poche mani:
« A partire dal 1900, mentre i prezzi diminuivano e i lettori aumentavano, "il numero di quotidiani, comunque, è iniziato a diminuire vistosamente ... I motivi principali ... sembrano essere stati la perdita di introiti pubblicitari nei confronti dei giornali avversari ... , la crescita delle spese per l'equipaggiamento, il lavoro e il materiale. Il declino nel numero dei quotidiani è stato anche caratterizzato da una tendenza alla consolidazione, perché i giornali che avevano perso soldi venivano rilevati dagli editori dei giornali di successo ..., che poi li univano alle loro proprietà. La tendenza verso le catene editoriali ... iniziata a fine '800 ... è cresciuta considerabilmente. »
Come nel caso di altre industrie di cruciale importanza, attraverso "il consolidamento e l'innovazione tecnologica" le grandi testate giornalistiche videro "alterati caratteri e dimensioni.
Con lo sviluppo delle grandi catene editoriali ... la gente in un'ampia diversità di luoghi iniziava a essere provvista, a ritmo quotidiano, di conformi costruzioni della realtà".
Tra i 25.000 centri di comunicazione di massa (tra quotidiani, riviste, case editrici, radio, stazioni televisive e studi cinematografici) esistenti negli U.S.A. al 1986, solamente 29 gestivano oltre il 50% delle copie dei giornali affluenti sul mercato, mentre le quattro maggiori agenzie stampa dell'Occidente (Associated Press, United Press International, Reuters, Agence-France-Press) "controllano il fluire dell'80% dell'informazione mondiale".
Dividendo l'industria mediatica in 'livelli di capacità', questi "giganti dei media" risultano rappresentare il livello più alto in termini di prestigio, di risorse e di diffusione, sono legate economicamente e finanziariamente all'attività inserzionistica delle grandi imprese ed esercitano una necessaria influenza sui centri mediatici di piccole dimensioni.
« C'era un tempo in cui quasi tutti quelli che volevano dire la propria, potevano permettersi di farlo ... essenzialmente era un periodo salutare. Poi arrivò la crescita dei giornali delle grandi città e dei grandi editori ... la stampa americana cambiò da vecchia a nuova, da un approccio parrocchiale, individualistico, a un più sofisticato approccio corporativo ... la pubblicità divenne il primo metodo per l'acquisto e la vendita, e i giornali divennero i media.»

Gli sviluppi della psicologia delle masse ai primi del '900 

« [Oggi], una penna è sufficiente ad azionare milioni di lingue »
(Gabriel Tarde, 1901)
Robert Ezra Park, uno dei maggiori sociologi degli Stati Uniti, nel 1904 scrisse "La folla e il pubblico". Park portava Le Bon in America e, dopo aver affrontato il tema dello sviluppo dei media, notò come l'opinione pubblica stesse diventando sempre meno distinguibile dalla mente delle masse:
"la cosiddetta opinione pubblica è generalmente niente più che un semplice impulso collettivo che può essere manipolato dagli slogan. ... Il giornalismo moderno, che dovrebbe istruire e dirigere l'opinione pubblica riportando e discutendo gli eventi, solitamente si sta rivelando come un semplice meccanismo per controllare l'attenzione della collettività. L'opinione che si viene a formare in questa maniera, ha una forma logicamente simile al giudizio derivato da una percezione irriflessiva: l'opinione si forma direttamente e simultaneamente alla ricezione dell'informazione”
Nel 1908 nasce ufficialmente la Psicologia sociale: gli autori sono l'americano Edward Alsworth Ross e il britannico William McDougall (in quell'anno pubblicarono due libri con lo stesso titolo, "Social Psychology"). Nel libro di Ross si rende noto come i nuovi media abbiano la facoltà, senza precedenti nella storia dell'uomo, di "annichilire lo spazio", e di rendere possibile l'uniformità della moderna opinione pubblica:
"La presenza non è essenziale per la suggestione della massa. Il contatto mentale non è più vincolato dalla prossimità fisica... I nostri espedienti annullano lo spazio, rendono uno shock quasi simultaneo. Un vasto pubblico condivide la stessa rabbia, allarmi, entusiasmi e orrori.
Quindi, quando una parte della massa viene a conoscenza dei sentimenti della restante parte, le sensazioni si generalizzano e si intensificano."
Nello stesso anno Graham Wallas, prestigioso docente di Harvard e insegnante, tra gli altri, del giovane Walter Lippman, pubblicò "Human Nature in Politics":
"Chiunque cerchi di basare il suo pensiero politico su di un riesame del funzionamento della natura umana, deve iniziare col tentare di superare la tendenza alla sopravvalutazione delle facoltà intellettive della razza umana. Possiamo assumere che ogni azione umana è il risultato di un processo intellettuale, attraverso il quale l'uomo prima pensa a un fine desiderato e dopo calcola gli strumenti attraverso i quali quell'obbiettivo può essere raggiunto. L'empirica arte della politica consiste largamente nella creazione di opinioni, nel deliberato sfruttamento delle inferenze subconscie e non-razionali"
« Le elezioni popolari possono funzionare nella misura in cui non vengano sollevate quelle questioni che permettono ai detentori della ricchezza e del potere industriale di fare pieno uso delle proprie possibilità. Se i ricchi di qualunque stato moderno pensano che valga la pena ... di sottoscrivere un terzo dei propri introiti in fondi politici, nessun Corrupt Practices Act già inventato gli impedirà di spenderli. Se così faranno, c'è tanta di quella abilità da essere acquistata, e l'arte di utilizzare l'abilità per la produzione di emozioni e opinioni si è talmente sviluppata, che l'intera condizione dei contesti politici sarebbe destinata a cambiare nel futuro »
(Graham Wallas, 1909)

La Prima Guerra Mondiale e il “salto quantico” della propaganda 

La prima guerra mondiale segnò un altro momento fondamentale nella storia della propaganda, un “salto quantico”: le guerre napoleoniche avevano fatto da preludio alla guerra totale, ma è nel 1914 che questa diventa un "problema di ogni membro della popolazione".
L'opinione pubblica ha sempre giocato un ruolo fondamentale in qualunque scelta bellica, tanto nelle comunità neolitiche quanto ai tempi dell'assolutismo e in quelli odierni. Ma l'opinione pubblica del '900, per via delle evoluzioni demografiche, socio-economiche e politiche, aveva assunto una dimensione e un volume maggiori che in passato.
Il peso della propaganda messa in campo dai vari paesi dipese dal loro livello di “democraticità”, vale a dire in base al livello di partecipazione degli strati medi alla politica della nazione, secondo un rapporto inversamente proporzionale: le attenzioni prestate alla propaganda e le dimensioni dell'apparato persuasivo furono eccezionali in Inghilterra e Stati Uniti, modeste in Italia e molto mediocri in Russia e Austria-Ungheria.
I mass-media, allora sostanzialmente sintetizzati nella stampa, furono una componente essenziale della progressione dell'evento bellico, dall'origine alla fine, dentro e fuori gli stati.
Quando scoppiò la guerra la mobilitazione militare fu accompagnata da un altrettanto grandiosa mobilitazione politica e mediatica per lo sviluppo del mito della "guerra giusta", portato avanti con forza dai giornali della destra tradizionale e dei gruppi industriali e finanziari, e sostenuta anche da una parte del giornalismo di sinistra.

La stampa fu a pieno titolo una delle forze interventiste che rese possibile la Grande Guerra (e soprattutto la sua durata e la sua mole).
In Italia all'inizio della prima guerra mondiale la stragrande maggioranza del Paese era contraria o indifferente alla causa bellica. Gli elementi che permisero il superamento di questa opposizione sarebbero stati "l'appoggio del re, le grandi manifestazioni di piazza promosse dagli interventisti ..., la campagna di stampa capeggiata dal Corriere della Sera ..., e la passività nelle forze neutraliste".
Negli Stati Uniti venne creato il Committee on Public Information (CPI), un'agenzia governativa che avrebbe dovuto influenzare l'opinione pubblica in direzione interventista. Il CPI fu un organismo "straordinariamente sofisticato e dotato di un enorme raggio d'azione, che provvedeva un ineguagliato laboratorio per la produzione di lavori pubblicitari a livello locale, nazionale e internazionale", un apparato pubblicitario che "per portata e per concezione trascendeva qualunque cosa precedentemente esistita". Il lavoro dell'agenzia governativa avrà l'effetto di "impressionare permanentemente il business americano con le potenzialità di una propaganda su larga scala per il controllo dell'opinione pubblica".
« La guerra ci ha insegnato il potere della propaganda...Adesso quando abbiamo qualunque cosa da vendere agli americani, sappiamo come farlo »
(Roger Babson, 1919. Babson è il fondatore del Babson College e del Webber College, due delle business school private più prestigiose degli Stati Uniti)
Il direttore civile del CPI, George Creel, ricordò tre anni dopo come "la natura del lavoro della Commissione fu così distintamente quella di una campagna pubblicitaria, che tutti ci siamo istintivamente volti verso la professione pubblicitaria".
Nel 1927 Harold Lasswell riassumeva la lezione tratta dall'esperienza bellica con uno slancio di euforia:
« Un nuovo e ingegnoso strumento deve saldare migliaia e anche milioni di esseri umani in una massa amalgamata di odio, di volontà e di speranza. Una nuova fiamma dovrà bruciare il cancro del dissenso e temperare la spada di un bellicoso entusiasmo. Il nome di questo martello e di questa incudine di solidarietà sociale è propaganda »
(Harold Lasswel, 1927. Lasswell è uno dei maggiori politologi americani del XX secolo, presidente del World Academy of Art and Science e dell'American Political Science Association)
C'era chi si accorgeva dei cambiamenti con spirito meno entusiasta, come Randolph Bourne che in "War and Intellectuals" del 1917, riferendosi al CPI, scrisse: "è stata un'esperienza amara assistere all'unanimità con cui gli intellettuali americani hanno fornito il proprio supporto all'uso di tecniche di guerra"; il progressismo che un tempo si appellava alla ragione adesso approccia la gente americana come se fosse composta di "masse tarde, troppo remote dai problemi del mondo per esserne coinvolte, troppo scarse d'intelletto per percepire il loro stesso pericolo".
Le tecniche della propaganda vennero codificate e applicate in maniera scientifica per la prima volta dal giornalista Walter Lippman e dal pubblicista statunitense Edward Bernays (nipote di Sigmund Freud) agli inizi del XX secolo

Propaganda e potere politico: Walter Lippmann e la "fabbrica del consenso" 

Nel 1922 esce Public Opinion di Walter Lippmann, dove viene coniato il famigerato concetto di “fabbrica del consenso”:
"Nella maggior parte dei casi noi non siamo soliti vedere e poi definire. Noi prima definiamo e poi vediamo. In quella gran confusione che è il mondo esterno, noi siamo portati a riconoscere ciò che la nostra cultura ha già definito per noi, e tendiamo a percepire ciò che abbiamo riconosciuto nella forma stereotipata per noi dalla nostra cultura. Immaginiamo molte cose prima di averne avuto esperienza diretta. E questi preconcetti governano profondamente l'intero processo di percezione ".
Lippmann considerava necessari allo sviluppo della moderna "fabbrica del consenso" l'utilizzo delle moderne tecnologie di comunicazione di massa, non solo la parola della carta stampata ma anche e soprattutto la fotografia e la nuova industria hollywoodiana. Partendo dalle previe analisi della psicologia sociale sul potere dei simboli nella mente delle folle, Lippmann enfatizzava l'importanza dei processi di identificazione nella vita psichica dei ricettori. Nel The Phantom Public del 1927 la formula di Lippmann per le leadership era:
« L'elaborazione di una volontà generale da una moltitudine di desideri generali è ... un'arte ben conosciuta a leader, politici e comitati direttivi. Consiste essenzialmente nell'utilizzo di simboli che costruiscono le emozioni dopo averle staccate dalle rispettive idee. Poiché i sentimenti sono molto meno specifici delle idee ... il leader è capace di ottenere una volontà omogenea da un'eterogenea massa di desideri. Il processo attraverso il quale le opinioni generali sono spinte alla cooperazione consiste nell'intensificazione dei sentimenti e una parallela degradazione dei significati »
(Walter Lippmann, 1922)
La giustificazione del realismo democratico stava nella natura irrazionale delle masse:
« Il singolo non ha un'opinione su tutte le questioni pubbliche...Non sa come dirigere i pubblici affari...Non sa che cosa succede, perché succede, che cosa dovrebbe succedere. Non riesco a immaginare come potrebbe, né esiste la benché minima ragione per credere, come hanno fatto i democratici mistici, che il mescolio delle ignoranze individuali in masse di persone possa produrre una forza continua che imprima una direzione alle questioni pubbliche.Il pubblico deve essere tenuto al suo posto, non solo perché possa esercitare i suoi poteri, ma ancor di più per consentire a ognuno di noi di vivere libero dallo scalpiccio e dal rumore del gregge disorientato »
(Walter Lippmann, 1922)
Lippmann suggerisce di gestire il rapporto tra le autorità e la popolazione (o il pubblico) attraverso la fruizione di segni di natura semplice, capaci di colpire emotivamente la collettività e di condurla alle stesse conclusioni che gli esperti hanno previamente elaborato per via razionale:
"I segni devono avere un carattere tale da essere riconosciuti e compresi senza la necessità di un sostanziale sguardo alla sostanza del problema ... devono essere segni che diranno ai membri del pubblico dove conviene allinearsi per promuovere la soluzione [del problema]. In breve, devono essere guide per azioni ragionevoli a uso di persone disinformate".
Inoltre, continua Lippmann, "senza una qualche forma di censura, la propaganda nello stretto senso della parola non è attuabile. Per condurre una propaganda ci dev'essere una qualche forma di barriera tra il pubblico e gli eventi. L'accesso agli ambienti [dell'informazione] dev'essere limitato, così da evitare che qualcuno possa creare uno pseudo-ambiente da sé e ritenerlo giusto o desiderabile"

Edward Bernays e la nascita della scienza delle pubbliche relazioni 

Edward Bernays, "l'architetto delle moderne tecniche di propaganda” nonché padre della Scienza delle Pubbliche Relazioni (Ewen, p. 3), scrisse opere fondamentali per la storia della propaganda moderna quali "Crystallizing Public Opinion" e "Propaganda" (1923 e 1928):
« La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse è un elemento importante in una società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che ha il vero potere di governare nel nostro paese. Veniamo governati, le nostre menti vengono modellate, i nostri gusti influenzati, le nostre idee suggerite per la maggior parte da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare. Questa è la conseguenza logica del modo in cui è organizzata la nostra società democratica »
(Edward Bernays, 1923)
"La mente collettiva non ragiona nel vero senso del termine. Al posto dei pensieri ha gli impulsi, le abitudini e le emozioni, il suo primo impulso è solitamente quello di seguire l'esempio di un leader fidato. Questo è uno dei principi basilari della psicologia di massa" .
Nell'illustrare tale meccanismo Bernays pone ad esempio un lavoro pubblicitario elaborato per conto di un produttore di carne allo scopo di aumentare le vendite di bacon. La vecchia pubblicità avrebbe recitato "Mangia il bacon perché è economico, perché è buono, perché ti dà energia". Ma ruotando semplicemente sulle caratteristiche intrinseche del prodotto, "le conseguenze di questa campagna sarebbero minime". Un approccio migliore sarebbe quello di "radicare la campagna pubblicitaria nell'analisi delle strutture collettive della società e dei principi della società di massa". Il moderno pubblicista dovrebbe allora chiedersi "Chi influenza le abitudini alimentari del pubblico?". La risposta è "il medico generico!". Il PR (Public Relations counsellor) dovrà allora tentare di persuadere i medici generici "a dire pubblicamente che mangiare bacon è salutare". Il pubblicista sa "con matematica certezza che un gran numero di persone seguirà il consiglio dei propri dottori, perché comprende le relazioni psicologiche di dipendenza tra gli uomini e i loro medici"
Lo specialista delle pubbliche relazioni dev'essere uno studioso dei media e delle reti di comunicazione, deve conoscere la sociologia e l'antropologia e indagare costantemente le abitudini culturali dei vari strati della popolazione, perché si dovrà spiegare al pubblico "con termini che il pubblico possa capire e sia propenso ad accettare".

Bernays faceva sua la teoria dell'istinto già formulata da Trotter: "Gli individui e il gruppo sono guidati da un numero veramente basso di desideri, istinti ed emozioni fondamentali ... Il sesso, l'istinto gregario, il desiderio di dirigere, gli istinti materni e paterni", argomenti sui quali l'esperto "può basare le sue proposte di vendita". Per arrivare al cuore del pubblico l'esperto deve abbandonare ogni tentativo di ragionare con esso, "le discussioni astratte e gli argomenti pesanti non possono essere dati al pubblico se non previamente semplificati e drammatizzati"

Tecniche di produzione della propaganda 

Numerose tecniche vengono usate per creare messaggi falsi ma persuasivi. In molte di queste tecniche si possono trovare anche falle logiche, in quanto i propagandisti usano argomenti che, anche se a volte convincenti, non sono necessariamente validi.
Del tempo è stato speso per analizzare i mezzi con cui vengono trasmessi i messaggi propagandistici, e questo lavoro è importante, ma è chiaro che le strategie di disseminazione dell'informazione diventano strategie di diffusione della propaganda solo quando sono accoppiate a messaggi propagandistici. Identificare questi messaggi è un prerequisito necessario per studiare i metodi con cui questi vengono diffusi. Ecco perché è essenziale avere qualche conoscenza delle seguenti tecniche di produzione della propaganda:
  • Ricorso alla paura: Il ricorso alla paura cerca di costruire il supporto instillando paura nella popolazione. Per esempio Joseph Goebbels sfruttò la frase «I tedeschi devono morire!», di Theodore Kaufman, per sostenere che gli alleati cercavano la distruzione del popolo tedesco.
  • Ricorso all'autorità: Il ricorso all'autorità cita prominenti figure per supportare una posizione, idea, argomento o corso d'azione.
  • Effetto gregge: L'effetto gregge o l'appello alla "vittoria inevitabile" cercano di persuadere il pubblico a prendere una certa strada perché "tutti gli altri lo stanno facendo", "unisciti alla massa". Questa tecnica rafforza il naturale desiderio della gente di essere dalla parte dei vincitori. Viene usata per convincere il pubblico che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è nel loro interesse unirsi. La "vittoria inevitabile" invita quelli non ancora nel gregge a unirsi a quelli che sono già sulla strada di una vittoria certa. Coloro che sono già (o lo sono parzialmente) nel gregge sono rassicurati che restarci è la cosa migliore da farsi.
  • Ottenere disapprovazione: Questa tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un'azione o un'idea suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento. Quindi, se un gruppo che sostiene una certa politica viene indotto a pensare che anche persone indesiderabili o sovversive lo appoggiano, i membri di tale gruppo possono decidere di cambiare la loro posizione.
  • Banalità scintillanti: Le "banalità scintillanti" sono parole con un'intensa carica emotiva, così strettamente associate a concetti o credenze di alto valore, che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento. Esse richiamano emozioni come l'amore per la patria, la casa, il desiderio di pace, la libertà, la gloria, l'onore, ecc. Chiedono approvazione senza esaminare la ragione. Anche se le parole o le frasi sono vaghe e suggeriscono cose differenti a persone differenti, la loro connotazione è sempre favorevole: "I concetti e i programmi dei propagandisti sono sempre, buoni, auspicabili e virtuosi".
  • Razionalizzazione: Individui o gruppi possono usare generalizzazioni favorevoli per razionalizzare atti o credenze. Frasi vaghe e piacevoli sono spesso usate per giustificare tali atti o credenze.
  • Vaghezza intenzionale: le generalizzazioni sono sempre vaghe, in modo che il pubblico possa fornire la propria interpretazione. L'intenzione è quella di muovere il pubblico tramite l'uso di frasi indefinite, senza analizzare la loro validità o tentare di determinare la loro ragionevolezza o applicabilità.
  • Transfer: Questa è una tecnica di proiezione di qualità positive o negative (lodare o condannare) di una persona, entità oggetto o valore (un individuo, gruppo, organizzazione, nazione, il patriottismo, ecc.) a un altro soggetto per rendere quest'ultimo più accettabile o per screditarlo. Questa tecnica viene generalmente usata per trasferire il biasimo da un attore del conflitto all'altro. Evoca una risposta emozionale che stimola il pubblico a identificarsi con l'autorità riconosciuta.
  • Ipersemplificazione: generalizzazioni favorevoli sono utilizzate per fornire risposte semplici a problemi sociali complessi, politici, economici o militari.
  • Uomo comune: L'approccio dell'"uomo comune" tenta di convincere il pubblico che le posizioni del propagandista riflettano il senso comune della gente. Viene designato per vincere la confidenza del pubblico comunicando nel suo stesso stile. I propagandisti usano un linguaggio e un modo di fare ordinari (e anche gli abiti nelle comunicazioni faccia a faccia o audiovisive) nel tentativo di identificare il loro punto di vista con quello della persona media.
  • Testimonianza: Le testimonianze sono citazioni, dentro o fuori contesto, dette specificamente per supportare o rigettare una data politica, azione, programma o personalità. La reputazione e il ruolo (esperto, figura pubblica rispettata, ecc.) dell'individuo che rilascia la dichiarazione vengono sfruttati. La testimonianza pone la sanzione ufficiale di una persona rispettata o di un'autorità sul messaggio propagandistico. Questo viene fatto in un tentativo di far sì che il pubblico si identifichi con l'autorità o che accetti le opinioni e le convinzioni dell'autorità come se fossero sue.
  • Stereotipizzazione o Etichettatura: Questa tecnica tenta di far sorgere pregiudizi nel pubblico etichettando l'oggetto della campagna propagandistica come qualcosa che la gente teme, odia, evita o trova indesiderabile.
  • Individuare il Capro espiatorio: Colpevolizzare un individuo o un gruppo che non è realmente responsabile, alleviando quindi i sentimenti di colpa delle parti responsabili o distraendo l'attenzione dal bisogno di risolvere il problema per il quale la colpa è stata assegnata.
  • Parole virtuose: Sono parole appartenenti al sistema di valori del pubblico, che tendono a produrre un'immagine positiva quando riferite a una persona o a un soggetto. Pace, felicità, sicurezza, guida saggia, libertà, ecc., sono parole virtuose.
  • Slogan: Uno slogan è una breve frase a effetto che può includere la stereotipizzazione o l'etichettatura.

venerdì 25 gennaio 2013

MESSAGGI NELLA BOTTIGLIA... OVVERO COME RIEDUCARE UNA MASSA ATTRAVERSO I NUOVI E VECCHI MEDIA !!! PART 1°


La Televisione e dopo il Web, hanno sostituito negli anni l'altare religioso, diventando il nuovo tempio oracolare...
La TV è un sacerdote domestico che fa messa 24 ore al giorno, un tempo faceva una lunga pausa notturna, annunciata dalla sigla "Fine delle trasmissioni", oggi la persuasione è aumentata massivamente e replica news, spot e vecchi film a oltranza senza alcuna interruzione, come se l'ipnosi da alimentare non fosse mai abbastanza, come se ci fosse sempre più bisogno di alzare il tiro...
La compressione dei suoni e dei colori è decisamente più invasiva diventando oltremodo la realtà alternativa a quella reale, sostituendosi ad essa e trasformandosi nell'unica REALE POSSIBILE, in quanto ufficializzata dal sistema, perché se non appari non esisti.
Questo concetto globalista ed effimero di volere, dover necessariamente APPARIRE per ESISTERE, ha poco alla volta nei decenni consacrato la civiltà odierna al nuovo CULTO tecnocratico, evoluzione logica e aggiornata dei vecchi CULTI religiosi, in realtà ancora presenti come controllori dell'oracolo.
La trasmutazione da altare a televisore è avvenuta in 60 anni di RI-EDUCAZIONE generazionale al gusto, creando quei legami sottili che hanno permesso al nuovo MEDIA di affermarsi come nuovo sacerdote virtuale, liquido ma anche percepito come reale in una realtà non più tale.
Il TG, il Meteo sono due esempi concreti di questa rieducazione quotidiana, ma anche la tipologia dei programmi, il bombardamento pubblicitario e i film sono diventati il palinsesto della nostra SECOND LIFE non interattiva.

Una tecno-messa dove l'ancestrale richiesta salvifica o di preghiera/richiesta all'idolo, è stata sostituita dall'offerta sacerdotale che oggi incarna il mercante in fiera dell'imposizione valoriale a possedere e/o essere quell'oggetto, persona, smettendo di desiderarlo ma accettando che qualcuno ce lo imponga dall'alto... Oggi l'oracolo ti regala il sogno, non c'è più bisogno di sognare l'oggetto del desiderio chiedendolo a DIO.
E' la TV che ti impone/invoglia a desiderare il nuovo telefonino della Mac con vibratore annesso o la nuova Playstation 13 punto e capo, è sempre lei che ti indottrina a rincorrere la moda e il superfluo, creando falsi bisogni da soddisfare per allontanare le persone dalla natura delle cose, spostando l'attenzione dal reale al virtuale, dal significante al non sense del vivere...
Questa scatola nera, oggi forse diremmo più quadro da biennale post-atomica, ha superato e traslato il sapere scolastico divenendo lei stessa nuova scuola di massa, nuovo modello sociale, rendendo obsoleta qualsiasi forma di educazione classica e familiare, potendo entrare in tempo reale in ogni casa a qualsiasi ora del giorno, meglio e più di un tempo, dove il TEMPO aveva ancora quella funzione naturale da rispettare, nonostante fossero fin dall'inizio stabili i ruoli in campo, sacerdote e fedele, presentatore e telespettatore...

Una volta alfabetizzata la civiltà globale al video e quindi parallelamente, costruita anche una volontà uguale/contraria di interazione, assente precedentemente, il sistema ha creato la sua evoluzione attraverso la RETE che ci regala la bolla di un'apparente libertà d'azione, ma sempre concessa perché consona al potere costituito, una sorta di valvola di sfogo che funge da metabolizzatore di un naturale desiderio di andare oltre le apparenze ma sempre dentro un macro schema precedentemente imposto e voluto...
Un pò come quando le forze dell'ordine lasciano oasi felici per lo spaccio libero, all'interno di un sistema proibizionista, per potere controllare meglio un tessuto urbano mutevole, complesso e variegato come quello moderno...



La rete è quindi uno zuccherino che il sistema è costretto a somministrare per eteroguidare e soddisfare la richiesta popolare a esistere, a interagire e credere di essere liberi all'interno di una più ampia prigione invisibile, compresi eventuali antagonismi e non percepita come tale ma accettata come REALE, incondizionatamente da tutti o quasi tutti...
All'interno di questo scenario plagiante modernista, il NEO oracolo della matrice ha una sua scaletta parallela e subliminale, composta per modellare la mente e la psiche della popolazione, rappresentata  cronologicamente nell'ordine delle notizie di un TG, trasmesse per indirizzare il pensiero verso una specifica strada e non su altri percorsi che potrebbero prevedere diverse visioni critiche del sistema ed eventuali prese di coscienza individuali e collettive.
L'annichilimento causato dalle cosiddette brutte notizie e dalla cronaca nera, svolge quel caro monito sociale, quell' adagio religioso che ricorda l'antico MEMENTO MORI medioevale, oggi rinfrescato in chiave hi-tec.
La distrazione di massa del gossip, di notizie create ad arte e anche di omicidi di stato inseriti in telenovelas infinite e veicolate come striscia quotidiana, sigillano la Matrix ri-educazionale determinando forme pensiero, egregore e modelli comportamentali assimilati in anni di lezioni neo-alchemiche digitali... La PROPAGANDA "neo-fascista", nell'accezione orwelliana del sistema e assolutista del termine, ha trovato nuove forme di vita e di veicolazione per alimentare quel cordone ombelicale evanescente che ci lega all'oracolo demiurgo nero...

Il sacerdote è servito, il menù offerto gentilmente dal convento, il capro insanguinato è al centro del tavolo grondante e pulsante di vita rapita, donato in pasto alla pancia del fedele utente che aspetta di esorcizzare il suo sacrificio in cambio di 11 minuti di gloria, dove poter giudicare ed essere grande al cospetto del suo simile, replicando le stesse dinamiche che i suoi padroni esercitano su di lui...
Un pò come il villano che osservava il rogo in piazza di una povera vittima sacrificale, eccitato e spaventato al tempo stesso, ma contento di essere dall'altra parte delle fiamme purificatrici...
Un sistema ri-educazionale che ha cooptato un pò tutti, facendo accettare le regole del gioco, i ruoli in campo e i dogmi da osservare...
La TV è un pò così, un MESSAGGIO nella bottiglia che dall'etere quantica naufraga nei nostri salotti oramai unti di grasso di coccodrillo, o sono solo le sue lacrime???



martedì 15 gennaio 2013

CAVE CANEM, I SANTI TORI E I GUARDIANI DEL TEMPIO !!!


SER-VIZIO PUBBLICO HA INIZIATO L’ANNO ZERO DEL POST-MAYA SUPERFAKE, NELLA PUNTATA DEL 10/1/2013, RAPPRESENTANDO LA COMMEDIA ALL’ITALIANA IN CHIAVE MODERNISTA E SURREALISTA. UNA RAPPRESENTAZIONE INUTILE E GROTTESCA DEGLI ULTIMI ANNI DI GOVERNO ITALICO, DOVE LE GIA’ NOTE GRANDI VERITA’ SUL NANO NON SI SONO MAI EVOLUTE DALLE SUE BALLERINE, QUASI IN UNA COMPENSAZIONE SIMBOLICA DI UN QUADRO GIA’VISTO IN TANTE ALTRE OCCASIONI...
DA UN LATO, UN NOTO GIORNALISTA TELEVISIVO CHE SI PRESTA ORAMAI SOLO AL GOSSIP POLITICO ANTIBERLUSCONIANO, DALL’ALTRO UN MAFIOSO CIBERNETICO E GOLEM IMMORTALE, SI RIPRESENTA PER LA 6° E ULTIMA VOLTA, PER LE EREZIONI DEL GOVERNO DEL BEL PAESE...
L’UNO, INSIEME AL FIDO TRAVE & AGLIO E DUE CONTRO-VALLETTE GIORNALISTE, ALTRETTANTO BELLE COME DA COPIONE, SONO DUE DECENNI CHE COMBATTONO UNA GUERRA VINTA IN PARTENZA CONTRO MR. KRIBBIO, MI CALL CENTER, TALVOLTA RAFFORZANDOLO ELETTORALMENTE,TALVOLTA NI, VOLENTI O NOLENTI...
MA NOI SEMPRE BEN PAGANTI!!!
L’ALTRO, DA SOLO MA SOSTENUTO DA UNA SCHIERA DI LACCHE’ GHOST-WRITERS INVISIBILI, QUASI MICROCHIPPATI, CHE GLI PREPARANO LE FONDAMENTA MURATORIE DEI SUOI DELIRI MENEGHINI SCRITTI CON LA PENNA STILOGRA(N)FICA...

ABBIAMO VISTO COME TUTTI GLI ATTORI IN CAMPO ABBIAMO RECITATO BENE LA PARTE E COME NON SI SIA MAI RIUSCITO A PARLARE IN TRASMISSIONE, SE NON IN UN BREVE INTERVENTO SUBITO SOPITO, DI POTERI FORTI, DI SOVRANITA’ MONETARIA, DI CRISI SISTEMICA, DI EURO E DI TANTE ALTRE BRUTTE COSE...
NO !!!
SI E’ ANCORA PARLATO DI RUBY RUBACAZZI, DI DELL’UTERO, CHE PER CARITA’, SARA’ ANCHE UN CRIMINALE MAFIOSO, MA LO SAPEVAMO DA ALMENO 20 ANNI, E HANNO PARLATO SOLO DELLA LORO PRIVATA LOTTA PERSONALE CHE DURA COME TUTTA LA SECONDA REPUBBLICA, SI E’ PARLATO DI RAGAZZE MANTENUTE DA UN RICCASTRO IMPOTENTE, STORIE VEICOLATE PER FAR PERCEPIRE IL CARO SILVIO ANCORA ATTIVO SESSUALMENTE E QUINDI "POTENTE" AGLI OCCHI TERRONIDI DEL VOLGO REAZIONARIO IN CERCA DI CAPI CHE GLI IMPALINO IL CULO SVENTOLANDOLO...

INSOMMA, SI E’ PERSA L’ENNESIMA OCCASIONE PER AFFRONTARE TEMI GENERALI CHE COINVOLGONO TUTTA LA SOCIETA’ E COLTA INVECE QUELLA PER DEVIARE L’INFORMAZIONE SULLE INEZIE E INERZIE ORGIASTICHE O FINTE TALI DEL BER-LUS-CONI, OVVERO IL MONTE DELLE CORNA DI LUCIFERO.
UN RE NUDO E CONTENTO DELLE SUE NUDITA’ OSCENE E DEL SUO CAZZETTO DA MILANESE TRONFIO DI RISOTTI ALLO ZAFFERANO E SCUDETTI DEL CUORE, UN FORZA PANINO E SPUMA SGASATA, UN GRANDE INTRATTENITORE DI ALTA SCUOLA CABARETTISTICA TIPO SPOGLIARELLO ORO-SCOPONE, COME DIFFICILMENTE SE NE ERANO VISTI IN TV...
DI TUTTA LA PUNTATA HO MEMORIZZATO SOLAMENTE UNA FRASE CHE HA PRONUNCIATO DOPO AVER PULITO LA POLTRONCINA  DI TRAVE DI AGLIO, PRIMA DI SEDERSI...
“ MA CRIBBIO, NON SI PUO’ NEANCHE SCHERZARE???”
FANTASTICO, DIREBBE CROWLEY, MAGIK !!! UN MONDO MAGICO, ALIMENTATO DAL SUO PENSIERO MAGICO  CHE SOLO UN UOMO DI DESTRA INTELLIGENTE E DIABOLICO COME LUI POTEVA METTERE IN SCENA...CREANDO UN’ IMMAGINE DIVERSA DALLA REALTA’ E INCARNANDO DIVERSI RUOLI FASULLI, A SECONDA DELL’OCCASIONE E DEL BISOGNO... UN MINUTO IL PADRE PADRONE, POI IL COMICO DA BALERA, POI IL MATTO, POI ANCORA IL FINTO ADULATORE LAIDO E TROMBONE...
AVERNE A SINISTRA DI QUESTA UMANITA’ E INVECE I GRIGI BER-SANI, GLI STITICI DELL'ANIMA, GLI SBRODOLONI PRODI, SEMPRE PIU’ SIMILI A TORTELLINI SCOTTI E TROPPO BOLLITI...
UOMINI INUTILI DI ASINISTRA, SERVE SCIOCCHE DI UNA TAV-ERNIA CHE NEANCHE SAN MICHELE, QUELLO VERO E QUALCHE SEDUTA A BASE DI SPRITE E VECCHIE LOGORE VEGGENTI DI GRADOLANDIA MEMORIA, AVREBBERO POTUTO COMPENSARNE LA GRANDEZZA, QUELLA DELL’ALTRO ILLUMINATO, DELL’ALTRO CAVE CANEM, IL PIU' BRAVO E COCCO LICIANO D'ORIENTE...
IL BASSOTTO SILVIO E NON IL CONTROFAGOTTO ROMANO E PRODI LUPETTI SCURZONI ILLUMINATI...LE SCELTE SONO IMPORTANTI VERO???

UN DELIRIO DI ONNIPOTENZA, DOVE O LO SI ACCETTA PER QUELLO CHE E’, PER QUELLI CHE E’O PER QUELLO CHE GLI HANNO DETTO DI ESSERE I SUOI PADRONI, GLI STESSI DI MONTI, BERSANI E FORMAZIONI ESTREME POPULISTE E QUINDI DI TUTTI GLI ATTORI IN CAMPO, OPPURE GLI SI SPARA IN BOCCA, MA SOLO PER SCHERZO, OVVIAMENTE...
GLI SPUNTA UN FIORE IN BOCCA???
UNA ROSA NERA DI FIRENZE??? (MA GIUTTARI POI CHIEDE I DIRITTI PER IL LIBRO, ALLORA MEGLIO UN BEL GIGLIO E QUALCHE MIRIAM OSIRIDEA SPARSA PER IL TEMPIO D’ORIENTE E NON SOLO LE NIPOTI DI MUBA-RACK(ET)... TELEFONO CASA???)
MA POI QUESTO IMU E NON EMO NICHILISTA DEL CARO FROCISMO DI STATO, APPROVATO PRIMA DA SILVIO E POI PASSATO IN AGENDA ALLO ZION, POI VOTATO E MAGGIORATO OGGI SPUTTANATO...
NON SI POTEVA NON VOTARLO FIN DA PRIMA???
QUINDI ERA TUTTA UNA GAG, PRIMA E DOPO, EBBENE SI..
UN GIOCO DELLE PARTI E SOLO IO TRA TUTTI I DIETROLOGI LO DICEVO, MENTRE TUTTI, E DICO TUTTI GLI ALTRI COMPLOTTARI INTERNIANI E NON, SI PRONUNCIAVANO SU EVENTUALI COSPIRAZIONI INESISTENTI E CONTRAPPOSIZIONI RIDICOLE TRA PARTITI, SENZA CAPIRE LA CONSECUTIO TEMPLARIS... TRA I SOGGETTI IN CAMPO, KRIBBIO !!!
MEGLIO DI SAN TORO E TRAVE DI AGLIO, CHE APPUNTO NON VEDE LA GROSSA TRAVE NEGLI OCCHI DEI POTERI FORTI MA SOLO IL LORO AZZURRO PUFFO ESECUTORE AD ALTEZZA PACCO, ORA UNO DEI TANTI ESECUTORI CIRCENSI... A BREVE IN PENSIONE, MONTI PERMETTENDO...
MA LORO NO.. !!! IMPERTERRITI NON HANNO MAI CAMBIATO ROTTA, SEMPRE DRITTI PER LA LORO STRADA O COME DIREBBE IL BUON BER-SANI,“ DI-RITTI”...
QUANDO SI PARLA DI BANCHE DEVIANO, LA BUTTANO IN CACIARA, FANNO BATTUTE, ALZANO IL VOLUME DEL KAOS E TUTTO VIENE FAGOCITATO E ANNULLATO...
E QUESTA SAREBBE LA LIBERA INFORMAZIONE DI TRAVE & AGLIO E DI SANT’ORO O SANTO THOR??
LA LIBERA INFORMAZIONE, STANDO A QUELLO CHE PRODUCONO MEDIATICAMENTE, SAREBBE L’ENNESIMA RAPPRESENTAZIONE DI UN MAFIOSO PUTTANIERE, CAUSA DI TUTTI I MALI ITALICI, COME SE LA CRISI INTERNAZIONALE FOSSE UN ASSUNTO COMPLOTTISTA E NON UN FATTO INCONTROVERTIBILE NEO-REALISTA ???
IL RE SILVIO CI HA MESSO DEL SUO, PER CARITA', SICURAMENTE ABBIAMO PERSO 20 ANNI DI VITA, HA PREPARATO IL TERRENO PER IL GOVERNO DEL FUTURO ZIO(N) MONTI DI SI-ON, HA AUMENTATO IL DEBITO, LE TASSE E MAI COMBATTUTO I SUOI DATORI DI LAVORO, VA BENE, LO SAPEVAMO DA ANNI, MA BISOGNA ANCHE SAPER ANDARE OLTRE, BISOGNA STUDIARE E NON AVER PAURA DI PARLARE DELLA VERITA’ CHE INCOMBE COME UNA SPADA DI DAMOCLE SULLE NOSTRE TESTE...
NON SI POSSONO AVALLARE LE GUERRE LIBERAL DEL NORD AFRICA E SIMPATIZZARE CON IS-RAEL E I SUOI METODI NAZISTI CONTRO LA PALESTINA E I SUOI LEGITTIMI ABITANTI SPODESTATI DA COLONI RETTILO-ARIANI... EH NO, CARI UOMINI ANCORA DELLA TV!!! 
NON SI PUO’ PARLARE DI CRISI E DI TASSE SENZA CONSIDERARE LA SITUAZIONE MONDIALE DEI RAPPORTI ECONOMICI OCCULTI DELLE FAMIGLIE REALI E DELLE POTENZE SECOLARI IN CAMPO, COME SI FA... ???
NON SI PUO’ EVITARE DI PARLARE DI MASSONERIE, DI SIGNORAGGIO BANCARIO E DELL’ ORO DEI VINTI, CARO SANT’ORO, NON SI PUO' LASCIARE TUTTO QUESTO BEN DI DIO ALLE ESTREME DESTRE POPULISTE CHE LO SCREDITANO, CANCELLANDO L'IMPATTO RIVOLUZIONARIO ANTAGONISTA, COMPITO PER IL QUALE SONO STATE CREATE DAGLI STESSI PADRONI DI TUTTI QUANTI, COME ANCHE NARRAVA LA MIA COPIA DEL 1921 DEI PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION, OVVERO I NONNI DEL MONTI E DI SUA SORELLA, OPPS, DI SUA MOGLIE E SUA SOSIA RETTILIANA !!!

I NOSTRI GIORNALISTI VOGLIONO I POMPINI, I BATMAN, SGUAZZANO SUI SCILIPOTI, SULLE IGIENISTE DENTALI, SUI BRUNETTA, SULLE PUZZETTE DELLE BALLERINE RI-FATTE, SU QUALCHE MAFIOSO DA FILM IN BIANCO E NERO CON CACIOTTA ANNESSA E ASCELLA CIPOLLATA...
A LORO NON IMPORTA NULLA DELLA CASA CHE STA BRUCIANDO, LORO SONO CONCENTRATI DA 20 ANNI SUL SINGOLO CERINO, INUTILE CERINO IN MEZZO ALLE FIAMME CHE DIVAMPANO...
E POI QUEL CAVE CANEM, AMBIGUO COME AL SOLITO NELLE SUE RAPPRESENTAZIONI SIMBOLICHE SANTORI(A)NE, CON I COLORI DELLA REDROOM...
UN CANE DA GUARDIA DEL POPOLO O DEI POTERI FORTI CHE HANNO CREATO LA7, TV DELL’AVANGUARDIA SIONISTA... MEDIA FINTO ANTAGONISTA MA REALMENTE CONSERVATORE...???
UN SAN TORO IN GRAN FORMA, MA FERMO ALLE LABBRA A KHAN-OTTO  DI UNA NOVELLA ASPIRANTE ASPIRAPOLVERE, UN TRAVE PIU' AGLIO FERMO ALLE STESSE SENTENZE, ESULANDO DA TUTTO IL CONTESTO GENERALE, PROIETTATO  IN UN MONOLOGO MANIACALE A DIR POCO SOSPETTO, MA FORSE SOLO STRUMENTALE ALLA PUBBLICAZIONE DEI SUOI LIBRI, PER CARITA’, BEN SCRITTI E SICURAMENTE INFORMATIVI, MA INFORMATIVI SOPRATTUTTO DEI POMPINI E NON DI TUTTO IL RESTO...

SILVIO ALLA FINE HA VINTO, LUI CONTRO TUTTI E’ STATO IL PIU’ SIMPATICO, QUELLO PIU’ SINCERO, HA BUCATO A SUO MODO LO SCHERMO... 
LUI E’ COSI’, UNA VERA MERDA, UN PIDUISTA AMICO DEI PEGGIORI CRIMINALI MONDIALI COME IL NAZISTA PUTIN, CAUSA PRIMARIA DEL RINCARO DEL GAS CHE PAGHIAMO PER DEGLI ACCORDI CHE HANNO FATTO SULLA PELLE NOSTRA E ANCHE DEI RUSSI...
CI MERITIAMO TUTTO???
SI, CE LO RICORDA ANCHE IL CAGNAZZO DEL LOGO CHE DIVENTA SEMPRE PIU’ IL DIFENSORE DEI POTERI FORTI CHE PERMETTONO ALLA TRASMISSIONE DI ESISTERE, PIUTTOSTO CHE DELLA LIBERA IN-FORMAZIONE PAVENTATA, MA NEANCHE TROPPO...
UN CANE UN PO’ KAPO’, UNA KAGNETTA ANTIPATICA ALLA QUALE SOTTRARREI VOLENTIERI L’OSSO SOSTITUENDOLO CON UNA BELLA POLPETTA AVVELENATA...

CAVE CANEM, SAN TORO E TRAVE PIU' AGLIO, INSIEME AL FIDO NANO CON LA CALOTTA RAMATA QUASI  IN COMPETIZIONE CON MAX HEADROOM ANNI 80, HANNO TUTTI INSIEME RECITATO LA PUNTATA ZERO, QUELLA PILOTA DI UN POSSIBILE TOUR TEATRAL TELEVISIVO, DA FARE IN TUTTO IL BEL PAESE...O A RETI UNI-FICA-TE...
UNO SPETTACOLO DELL’ORRORE, TRA IL SURREALE E IL DEMENZIALE, DOVE CABARET, FUTURISMO E NON SENSE SI ALTERNANO PER NASCONDERE LA REALTA’ E NON PER SVELARLA. FANNO LA STESSA OPERAZIONE MA RIBALTATA DI UN COMICO DISSACRATORE, CONTROINIZIANDO IL TUTTO, SMINUENDO IL TUTTO...
TRE LATI DELLO STESSO DELTA ORACOLARE MEDIATICO CHE SI AUTOALIMENTANO, VOMITANDOSI E COMPIACENDOSENE...

MA POI LE LUCI SI SPENGONO, LA GENTE TORNA AL SUO SOLITO MONDO E I FORNAI ACCENDONO L’ATHANOR PER CREARE PANI E DOLCI, PER FARCI DIMENTICARE QUANTO BRUTTO E’ IL MONDO, O L’ALTRO MONDO, GLI ALTRI MONDI, QUELLI DELLA PIRAMIDE DI FUOCO E DEL SERPENTE, BISCIONE ???
NOI SIAMO LI, TRA UN CERINO DEL FIDO TRAVE CANEM E UN DEPISTAMENTO DEL CAVE TORO, MENTRE LA CITTA’ BRUCIA A LUCI SPENTE PERCHE’ L’ALTRO CANE, IL SUO CUGINO DELL’ ENEL, CI AVRA’ TAGLIATO LA CORRENTE, PERO’ BEN SOSTITUITA DALLE LUCI DEI FUOCHI FATUI DEL FALO’ DELLE VANITA’ AL CIOCCOLATO, COME PIACEVA TANTO A RUBY RUBACAZZI... O ROSAMUNDA, ROSEBOUND???BOH, OR(O)SON W. DOCET...!!!
IL TUTTO MENTRE I MONTI ( DI SION?) INSIEME AI NOVELLI NERONI, BRUCIANO LA CITTA’...

BRUCIA TROIA, BRUCIA... cit.