mercoledì 27 luglio 2016

L'ABITO NON FA IL MONACO... cit.



L'ABITO NON FA IL MONACO...
cit.
Perché non sembrano la stessa persona, il presunto attentatore raffigurato sotto, ed il ragazzino della foto, accusato di essere il terrorista in questione???
Il tizio che spara è molto più grasso e corpulento, invece, il ragazzino presenta un torace molto più esile, una struttura corporea più magra ed asciutta.
Saranno stati i BIGMAC ad effetto immediato a farlo così repentinamente mutare d'aspetto, considerando che la foto è recente???
Inoltre, le foto ed i video del presunto attentatore, sono come al solito opache e confuse.



Il ragazzotto tedesco di origine iraniana, gridava dal tetto del Mc Donald's, "sono tedesco e odio i TURCHI".
A 5 anni esatti dalla tragedia di UTOYA dove morirono 77 persone, un'altra tragedia colpisce Monaco, e la Germania si conferma "anello mancante" del grande gioco terroristico in atto, insieme a Francia e Turchia.
Molti iniziano a svegliarsi, per quello che il SISTEMA sta preparando il piano B, ovvero quello di dissonare cognitivamente la controinformazione, dividendola e spostando il bersaglio sulla negazione del fatto REALE, e non sullo svelamento della rappresentazione falsa del reale.
Pietro Esposito: "Ovviamente non sono la stessa persona; e' la fiction che si ripete; cmq, al di là, di questi aspetti, la novità consiste nel messaggio occulto del Mercurio sublimato, cioè in futuro anche sedicenti "neonazisti" saranno coinvolti; il fatto che si parli di un "tedesco iraniano" significa che lo sciismo sarà infangato dal neonazismo e quindi funzionale al disegno reazionario in atto..."
"Ci sono, inoltre, due coincidenze: McDonald e' un cognome di origine ebraica e i fratelli McDonald's iniziarono la loro attività a S.Bernardino in California".



Il discorso ed il parallelismo tra il terrorista norvegese neo-nazista e l'attentatore di Monaco è stato rimarcato anche dai media, questa false flag ne celebra l'anniversario e ne mostra la firma, nel senso che da oggi saranno operative le avanguardie NERE neo-fasciste ed occulte teutoniche, quindi l'ISIS presto cambierà maschera, colore e si implementerà diversamente sul piano terroristico, mentre sul macro livello strutturale, scenderanno in campo le forze reazionarie dei poteri forti in termini più chiari e diretti, e non solo più celate come contenitore islamista, ma forse come "GRANDE ALLEANZA NERA ED ARISTOCRATICA" impegnata su un conflitto più globale alle porte, legittimato ad operare a causa del clima emotivo che LORO stessi hanno plasmato, considerando sempre il 2018 alle porte.
Probabilmente le URLODGES neocon alzeranno il tiro ed implementeranno la loro strategia della tensione con eventi epocali, forse perché si sentono paradossalmente accerchiate ed oggi più svelate, quindi una manifestazione di "debolezza" più che di forza reale, e punteranno sulla strada della guerra che risolve impasse e ridisegna la mappa del potere.

A livello mediatico, ci viene in aiuto un'altra RAPPRESENTAZIONE falsata del REALE, ovvero la testimonianza di Thomas Salbey...
Il vecchio bontempone tedesco dal balcone, con sguardo truce e poco rassicurante, si manifesta al mondo con due simboli curiosi, ovvero, un bello spottone mediatico ed una suggestiva veicolazione esoterica. Essendo la sua una ricostruzione assurda, l'operazione e la messa in scena sono da annoverare tra i messaggi signficativi che si usano proprio in casi del genere.
Un bel dragone nazista con rosa rossa ed un Corvo nero sul balcone, uccello tenuto in bella vista per impaurire i suoi colleghi volatili, ergo, gli antagonisti occulti alle brame neo-aristocratiche, antagonisti oggi più operativi che in passato ed appartenenti a circuiti latomistici progressisti.


-Nelle riproduzioni iconografiche come nei testi, la sequenza dell’uso degli uccelli corrispondeva alla sequenza delle operazioni svolte, nelle storte del laboratorio, dagli alchimisti, e iniziava con il Corvo seguito dal Cigno, dal Pavone, dal Pellicano per finire con la Fenice.
Nell’incisione il Pavone è sostituito dal Dragone, inizio della fase centrale che si risolve con la purificazione dell’animo dominando gli aspetti negativi dello stesso concludendo nella completa bellezza e splendore, rappresentata dalla molteplicità dei colori della coda del Pavone.
I processi fisici degli alchimisti risultavano essere un ciclo che prendeva vita da uno stato di disfacimento della materia in putrefazione o nigredo, per passare ad uno stato di albedo o calcinazione, proseguendo attraverso una rapida iridescenza, una distillazione a ricadere o «circolazione» e una finale «sublimazione».
Attorno alla struttura armillare della conoscenza alchemica, un anello diviso in cinque parti riporta le rappresentazioni di diversi animali.
Partendo da sinistra guardando l’incisione ritroviamo il Corvo, il Cigno, il Dragone mercuriale o Basilisco, il Pellicano e la Fenice.

Il simbolismo del Corvo è sempre stato associato a qualcosa di negativo.
Il nero del Corvo è il nero delle tenebre è il colore della morte.
In Alchimia è l’inizio della Grande Opera, la prima fase attraverso la quale il cammino verso la trasmutazione iniziava.
La materia prima veniva scaldata vigorosamente nell’uovo alchemico posto sull’Athanor finché la materia, mediante il processo di putrefatio, si calcinava carbonizzandosi: nigredo.
Quando la nigredo avveniva seguendo un processo di riscaldamento forte e veloce, l’operazione si diceva eseguita secondo la via secca e il simbolo impiegato negli scritti era il Corvo.
In alternativa alla via secca esisteva quella definita umida in cui la materia, comunque, giungeva allo stato di putrefazione, ma in un tempo estremamente più lungo con un riscaldamento lento e una continua circolazione. In questo caso l’animale utilizzato per la metafora era il rospo.
Un’altra allegoria per la rappresentazione di questa fase fu il Dragone Ouroboros, un consueto abitante dell’ampolla degli alchimisti. Il significato del dragone fu quello dello spirito che esala dalla terra quando la sostanza primigenia inizia a rilasciare le parti essenziali che poi si sublimeranno nell’alto dell’ampolla. La putrefazione culminava nella calcinazione, la cui corrispondenza era il Bianco Cigno.


Il pubblico del film ha accettato ben volentieri la storia del reality, anche dinnanzi ad incongruenze vistose, come la comparazione delle foto ed i colpi che sono andati quasi tutti a segno.
Un ragazzino considerato un utente psichiatrico, depresso cronico, non si capisce razionalmente come si sia potuto trasformare in un cecchino professionista ed abbia saputo come procurarsi, alla modica cifra di 3000 euro, armi militari, magari in ambienti malavitosi, e soprattutto, che il film sia stato ripreso dallo stesso giornalista della strage di NIZZA, piazzato fuori nel punto esatto della scena del crimine, già pronto casualmente a riprendere il tutto...
Quindi lo scopo quale è se non quello di abituarci al reality???
Il 14 luglio, Richard Gutjahr è a Nizza, sulla Promenade e riprende magicamente l'attentato in corso.
Il 22 luglio, Richard Gutjahr si trova a Monaco di Baviera: nuovamente al posto giusto nel momento giusto, davanti allo shopping center dove il "ragazzo" sta per fare una strage...
Richard Gutjahr è sposato con Einat Wilf, ex deputata israeliana del partito di Netanyahu, proveniente dagli ambienti della intelligence militare del Mossad.

Marcello Foa: “Chi filma è dall’altra parte di una strada molto trafficata e l’entrata di un Mc Donald è quanto di più banale ci sia. Ne converrete: è inverosimile che qualcuno decida di fare un filmino proprio lì e proprio mentre il killer esce, alza il braccio e inizia a sparare. Tanto più che quando l’assassino appare, l’inquadratura stringe subito sul folle tiratore.
La circostanza è troppo straordinaria per essere casuale. 
E allora? E’ evidente che chi ha filmato sapeva quel che stava per accadere. 
Era lì apposta. Un complice. E dai nervi d’acciaio. 
Nelle immagini seguenti si vede la telecamera puntata a terra mente l’uomo si allontana velocemente. Poi si sente la sua voce, parla in Hoch Deutsch, il miglior tedesco. 
Dice ai passanti: “Sta venendo qui. Correte gente”, ma senza urlare, senza panico. 
 Il tono è appena concitato, non è quello di un uomo sconvolto che ha appena assistito a un omicidio. Appare controllato, straordinariamente padrone di sé. 
Chissà se la polizia lo ha già individuato. 
Chissà se lo identificherà mai. Speriamo”.




NB:Le mie sono suggestioni, per carità, non ho la pretesa di avere la verità in tasca, probabile che tutto ciò sia sempre e solo un caso, un caso perpetuo, costante che ci insegue in un loop senza fine...

domenica 24 luglio 2016

VENDO GELATI A NIZZA...


Le incongruenze degli attentati, ricordiamoci la scarpa raccolta dai terroristi in fuga dopo la strage di Hebdo, o particolari surreali, accompagnano sempre gli attentati di nuova generazione.
Secondo me, rappresentano talvolta messaggi militari, talvolta sensazionalismi mediatici cavalcati per servir la propaganda di regime, talvolta una volontà di creare dissonanze cognitive per testare bias e psicologia di massa a livello subliminale.
L'inconscio capta ed assorbe tutto, anche quello che la nostra sfera conscia razionalmente rifiuta pregiudizialmente, ed abituando l'utente al non-sense, all'incomprensione, a certe forzature nella sceneggiatura, si può creare il consumatore di reality perfetto, il fedele perfetto, ovvero una massa mansueta e rispettosa del dogma.
Detto questo, non so se ci sia sangue o meno sulla fiancata del camion, come ammoniscono alcuni commentatori attenti, magari c'è solo sotto le ruote, non so perché manchino fori di pallottole dalla parte del guidatore, mentre il resto è stato colpito, non ho capito perché non abbiano sparato alle ruote, dato che alla fine del video rimangono gonfie, mentre colpendole si sarebbe subito arenato nel suo viaggio del terrore.
INSOMMA, se fosse stata una scena di un film, la maggioranza degli spettatori si sarebbe alzata gridando: "ridateci i soldi del biglietto". Non capisco perché le immagini sono talvolta seppiate e il camion cambia di aspetto nel tempo.
I morti purtroppo sono sempre reali, quello è l'unico dato inconfutabile che certi negazionisti alimentano. Magari sono meno, sono di più, poco importa il numero esatto, la tragedia è reale, quello che è falso è sempre la ricostruzione del reale.


Il profilo dell'attentatore non sembra quello del classico estremista islamico, anzi, sono venute fuori foto tipiche da social, alcune molto gay-friendly, ovviamente, anche in questo caso si è scordato i documenti sul cruscotto, tanto per continuare la tradizionale sceneggiata, sempre che sia stato solo, sempre che non sia stato un candidato manciuriano, sempre che la storia che ci hanno presentato sia la verità e non sia viziata da alterazioni.
Consideriamo anche il filmato di un presunto israeliano, non meglio identificato, come successe per la strage di C. Hebdo,  che mostra un arresto di un tizio, anch'esso non meglio identificato, portato via tranquillamente dalle forze dell'ordine.
L'annuncio era: "VENDO GELATI A NIZZA", sottotitolo (ma faccio stragi)

L'attentato del camion dei gelati è decisamente surreale per dinamiche e conseguenze, non ci capisce come sia possibile che sia potuto accadere il giorno del BASTILLE DAY, dopo tanti altri attentati, sempre in giorni simbolici per confermare firme autoriali e provenienza occulta.
Ricordiamo il venerdì 13 ottobre, data simbolica dell'attentato del BATACLAN...
Il Venerdì 13 ottobre dell’anno 1307, con una delle più brillanti operazioni di polizia della storia, il re di Francia Filippo IV fa arrestare il Gran Maestro dell’Ordine del Tempio Jacques de Molay e tutti i suoi dignitari residenti in terra di Francia.
Un’operazione accuratamente studiata e organizzata da tempo col consiglio del Cancelliere del Regno Guillaume de Nogaret e realizzata con una perfetta scelta di tempo che non concesse ai membri dell’Ordine alcuna via di scampo.


Sono morte diverse persone, i presunti crISIS actors servono a instillare il dubbio nelle tesi alternative per smontarle e sputtanarle. Un po' come certi estremismi complottisti che involontariamente o meno, mandano in vacca analisi che potrebbero essere prese in considerazione.
Devo dire che dai filmati visti, mi pare siano tutte quante, purtroppo, vittime reali, con buona pace di alcuni commentatori dubbiosi.
Credo succeda nella manipolazione di tutti gli eventi sovrastrutturali, dagli UFO al negazionismo dell'olocausto, dall'11/9 fino alla percezione di nazionalismi salvifici in finta contrapposizione con la governance mondialista, di cui sono invece espressione avanguardistica occulta e kapo' strumentali.
La sponda resa accessibile alla massa SOCIAL serve talvolta a spostare il bersaglio e a creare caos.

Ritengo che la narrazione di eventi reali sia fantastica e reality, pur rimanendo vera la tragedia.
Credo sia questo lo scopo ultimo degli attentati, intesi in una visione di insieme che sottoscriverebbe Elio Petri in TODO MODO. Gli eventi di un certo tipo sono parte di un unico macro messaggio e, oltre ad essere grammatica e linguaggio, sono anche modello percettivo indotto e fatto accettare alla massa.
Per esempio i video falsi dei VERI attentati delle torri gemelle...
Perché mostrare in maniera cialtronesca filmati con banali sovrapposizioni ed errori grafici vistosi, dato che l'evento è reale?
Per screditare analisi vere di false ricostruzioni di veri attentati. Per impedire alla maggioranza l'accesso razionale di certi codici di linguaggio che, se svelati, mostrerebbero l'arcano della propaganda imposta. Creando confusione, illogicità si controllano le emozioni e le percezioni degli utenti.
Quella è l'unica cosa reale che ha effetto immediato.

PS: piccola curiosità, lo stesso giorno della celebrazione e dell'attentato è uscito BASTILLE DAY, un film poliziesco di azione e terrore.



sabato 16 luglio 2016

"MAMMA LI TURCHI SON TANTO CATTIVI E FAN FINTI GOLPE"...


Dopo le falseflag, gli attentati con CRISIS ACTORS, ma nella sostanza reali, i candidati manciuriani immolati alla DEA ISIS, il divide et impera di distrazione di massa perpetrato dal tecno-oracolo, ecco che arriva la nuova frontiera del terrorismo virtuale, i FINTI GOLPE che servono a stabilizzare il potere attorno al leader.
Era facile da comprendere, bastava aprire gli occhi e affacciarsi per notare incongruenze vistose.
Erdogan in fuga in mezza europa, rifiutato anche dalla culona tedesca e dagli alleati petrolieri della HATHOR PENTALPHA, che si lagnava di un misero gruppetto non meglio definito di traditori, chiamava a se l'intero popolo turco che, in un flash mobe da veri schiavi ilici, si è stretto attorno al POTERE COSTITUITO, confermando il progetto alveare in corso d'opera.
Il colpo di stato per cristallizzare il potere, e allora ecco sui social scatenarsi in tempo reale commenti e paure sull'apocalisse che, intendiamoci, è in corso d'opera, ma sposta sempre e sempre meglio l'attenzione dai veri obiettivi, lavorando sottilmente sulla dissonanza cognitiva.
Quando un leader fa propaganda e chiama il popolo intero in piazza c'è sempre da preoccuparsi...
Il messaggio subliminale è il seguente: "Il popolo non deve ribellarsi al suo dittatore, ma deve stringersi intorno a lui perché incombe un pericolo esterno, in questo caso, interno." 
"Siamo minacciati, qualcuno vuole il nostro male e allora scendiamo in piazza e combattiamo contro i fantasmi".


Il POTERE si appropria della piazza e ribalta il suo significato storico-politico, lo fa a NIZZA in Francia, durante la celebrazione della Presa della BASTIGLIA il 14 Luglio contro il suo popolo e lo fa in Turchia con la falseflag di un golpe annunciato ma dissolto come neve al sole.
Il golpe ai danni/vantaggi di Erdogan, anagramma italico di DRAGONE, era stato annunciato dal sacrificio di sangue in vari paesi europei, ultimi l'Italia e la Francia.
In Italia, simbolicamente, attraverso la tragedia pugliese dei due treni-serpenti-draghi che impattano, veicolando sui media il nome dell'elicottero dei SOCCORRITORI, quelli del "DRAGO 52", teosoficamente 7 (5+2) numero di Seth, il Dio del caos, il DRAGONE anagramma di ERDOGAN, ed i due treni che rappresentano i due poteri che si scontrano in seno al governo turco, evento successo dopo la visita di Renzi in Turchia.
In Francia durante la celebrazione del 14 luglio ai danni di allegri manifestanti calpestati dal camion dei gelati, incredibilmente libero di accedere lungo il corso per un tragitto di 3 km, in zona transennata e vigilata, senza che nessuno sparasse alle ruote e colpisse il pilota nell'immediato.
Ricordiamo ai profani e non che, il sig. ERDOGAN è parte integrante di quei poteri sovranazionali che finanziano l'ISIS, è uno dei loro burattini visibili.
Il DRAGONE piagnone di MAMMA LI TURCHI è sotto il protettorato NATO, nessuno lo tocca, almeno fino a quando servirà al POTERE, e tutti i leader politici hanno preso immediatamente le sue difese e si sono pronunciati a suo favore ed a favore delle cosiddette libere elezioni turche.
Il popolo ha svolto una funzione importante difendendo il suo padrone, e da oggi ERDOGAN avrà pieni poteri e potrà essere legittimato a fare quello che ha sempre voluto fare, ovvero a continuare, nel suo piccolo, a servire la HATHOR e l'agenda.


Il vero bersaglio simbolico di questa operazione egregorica è la Germania.
Dopo il BREXIT, che intendeva sottilmente ammonire la culona tedesca di non alzare troppo i tacchi, ci sarà la vendetta del DRAGONE KEBAB per non essere stato accettato nella sua finta "2016:Fuga da Istanbul".
E' un segnale, forse è imminente che qualcosa bolle in pentola e accadrà in terra teutonica, tutti contro tutti e nessuno contro nessuno, il POTERE trasmuta per non cambiare mai e restare sempre in sella, cristallizzandosi attraverso sacrifici e dialogando attraverso grammatiche rituali simboliche.

In Francia per svoltare a destra con i patriot acts, si fanno attentati in giorni simbolici, giustificando il futuro assetto orwelliano, in Turchia si opera lo stesso concept, facendo finti golpe, cooptando emotivamente la piazza. E' chiaro che si sta operando per creare modelli sistemici sempre più assolutistici, agendo sulla psicologia di massa, e lo si fa in punta di piedi, un passo alla volta.
PROBLEMA REAZIONE SOLUZIONE

MAMMA LI TURCHI SON TANTO CATTIVI...
cit. Un turco napolitano



sabato 9 luglio 2016

EMMANUEL NERO... OMICIDIO "FERMO"


La storia di EMMANUEL e della sua famiglia è una rappresentazione brutale della storia dell'uomo.
Essa incarna tutti gli aspetti negativi che una persona può subire quando cerca di emanciparsi e di sognare una legittima speranza.
EMMANUEL credeva di salvarsi fuggendo dalla crudeltà di BOKO HARAM, non sapeva che quello era solo il primo step. Dopo perse il figlio durante il lungo viaggio nel girone dantesco, fino ad approdare nel paradiso di plastica, ma fu ucciso dalla stupidità di un mero ingranaggio del sistema.
La valenza egregorica delle sue gesta veicolate ad hoc, scolpiscono in negativo i nostri cuori,
ci rendono simili a lui e permettono un'empatia dettata dalla sfortuna e dalla malasorte, in fondo chi non piangerebbe per una tale cattiveria contro una vittima del genere?
I ruoli sono ben delineati, ci sono i BUONI ed i CATTIVI e la lavagna mediatica pronta ad essere scritta e riscritta, NOI SIAMO GLI ALUNNI: il FERMANO brutto, sporco, cattivo, fascista e razzista, per giunta ultras ma di una piccola realtà, quindi ancor di più inutile e dannoso, e il NIGERIANO, eroe che scappa dall'inferno, che lotta contro il male, contro tutti per ritrovarsi in un altro inferno in terra, più complesso e sfaccettato, caotico ed irrazionale come il primo dal quale è fuggito.
Poi arriva l'ANNUNCIAZIONE...
La SUPERTESTIMONE che ribalta la versione ufficiale è il goal della manipolazione mediatica.
E' il fulcro di questa brutta vicenda egregorica. 
L'unica certezza è la tragedia della morte del ragazzo ed il dolore della moglie, il resto è puro pensiero magico alimentato dai medium ripetitori.
Non so se sia peggio l'assassino del momento o la strumentalizzazione di turno degli avvoltoi politici che sacralizzano il sacrificio rituale.

EMMANUEL è morto 3 volte...
La prima volta perdendo il FIGLIO, la seconda volta perdendo il PADRE (se stesso) la terza volta lo SPIRITO SANTO (il suo spirito), cannibalizzato da parte del POTERE che santifica il suo sacrificio.
Lui voleva solo vivere in una società libera e laica, ma si è ritrovato OSTIA di una società ancora profondamente "magica" ed irrazionale, diversa/uguale alla sua.


E' di grande rilevanza simbolica la "FEDE ILICA" popolare al cospetto della supertestimone creata ad hoc, esorcizza il nostro lato oscuro e ci fa sentire meno cattivi, ovvero, ci nega introspezione e ci rimanda al cerchio magico dove siamo stati collocati, da bravi sudditi quali siamo, essa fa parte della manipolazione della stessa vicenda e rappresenta l'apice emozionale da veicolare.
Direi che tutta la storia è costruita sull'arrivo della supertestimone, che deve annunciare in termini religiosi/metaforici la supremazia dell'uomo bianco sul capro nero che è scappato dall'ISIS creato dallo stesso uomo bianco di cui sopra.
E' lo svelamento simbolico che è funzionale al plagio emozionale, attraverso la sua messa in scena.
Poco importa se la storia sia vera, falsa, parzialmente vera, che sia colpa del fascista o del nigeriano.
Quello che conta è la valenza proiettiva della psicologia di massa e la relativa strumentalizzazione emozionale da parte degli "sceneggiatori".
Il nigeriano buono, con giacca e cravatta, che scappa dall'inferno e che attraversa il MALE, perdendo anche il figlio, considerato dai SALVINI di turno, uno che si meritava lo status di profugo, rappresenta il perfetto capro rituale e il giusto contrappasso di una società elitaria, quella si, veramente razzista, come il rozzo fascista ultras caciottaro e barbaro, rappresenta perfettamente l'altra colonna del tempio, ovvero, lo strumento offensivo elitario che utilizza il sistema.