QUESTO SIMPATICO SIGNORE FA UN BAFFO AL MIGLIOR WOODY ALLEN ANNI 70...
NON E' IL TRAILER DEL NUOVO FILM DEI MONTY PYTHON, NON E' NEMMENO GUZZANTI CON IL LUCIDO DA SCARPE, E' IL BOSSI NERO CHE TUONA CONTRO I CLANDESTINI...
GRAZIE PER QUESTA PERLA TRASH, GRAZIE DI CUORE.
GRAZIE PER QUESTA PERLA TRASH, GRAZIE DI CUORE.
cit. Pele'
Impera il NON SENSE, oramai non c'è più pudore, abbiamo raschiato il fondo e abbiamo trovato LEGA NERA in mezzo al petrolio del PO'.
Toni Iwobi è il nostro uomo, non vive in una capanna, è un nero civilizzatosi in casa leghista, ha pure la stessa voce di Bossi e la stessa mimica, magari è lui celato dietro con la maschera di gomma.
L'accento broken-english nigeriano, paradossalmente, si presta anche a trasformarsi in dialetto bergamasco, e allora questa sorta di MAMONGA in salsa celtica, ci sta dentro e parla come quegli avi che non ha mai avuto ma che avrebbe voluto tanto avere, magari nati all'ombra di un capannone pieno di stranieri clandestini che talvolta servono ad arricchire qualcuno.
Sembra una brava persona, ad ascoltarlo ce la mette tutta per sembrare politicamente corretto, un po' meno durante i comizi di Pontida, dove si lascia andare e dice che: "se essere razzisti significa voler bloccare i clandestini, allora sono, siamo razzisti"...
E giù applausi scroscianti dei pizzicagnoli del Brenta, delle casalingue di Voghera e degli Esodati bergamaschi che mi ricordano dalle facce triviali quei film lombrosiani su certi montanari USA, come "Un tranquillo week-end di paura", pellicola che trasuda quella sorta di paura/desiderio nei confronti dello straniero o "Cane di paglia", dove i paesani della Cornovaglia volevano violentare questi usurpatori dei loro confini "naturali".
Iwobi è il novello ZIO TOM, anzi, Zio Toni, pronunciato "TONIII..."
Il nero affidabile, non come gli altri, quello che si è uniformato allo status quo, che si è de-negrizzato e fa pure un altro odore, quello al quale, anche i bianchi ariani wasp del profondo nord e della provincia grigio topo, lascerebbero in custodia i loro pargoli senza avere la fantasia malata che vengano violentati.
Sempre pronto a tagliare l'erba della villa del padrone vicino di casa e vigile nello scacciare i neri ciondolanti che gironzolano per il quartiere che, con odio osservano il loro fratello che si sta bianchizzando un po' troppo.
Sempre pronto a fare il delatore, quello più moralista e pericoloso, quello che denuncerebbe una poveretta che cerca di sbarcare il lunario facendo la colf senza aver ricevuto ancora il permesso di soggiorno.
La Lega che pretendeva di far la morale a Roma Ladrona e poi si è scoperta corrotta come tutti quanti, con la sua BANCA PADANA un po' ladra e un po' puttana, con i suoi cerchi magici, mafiosi e criminali.
A pensarci bene è sempre esistito un filo nero che unisce il mondo magico dei seguaci del DIO PO' agli africani, per esempio quando BELSITO faceva affari d'oro con i diamanti nascosti in Tanzania ed i fondi occulti della LEGA, distruggendo indirettamente e non, intere famiglie e popolazioni locali, che subivano poi queste speculazioni mafiose leghiste.
In fondo MATTEO Salvini fa la stessa operazione di propaganda della sua metà GIANOBIFRONTE MATTEO Renzi, si presenta modernista e invita il "diverso" insieme a LORO, ma da destra, Renzi, invece, ha fatto lo stesso con la Kyenge, facendo una finta operazione buonista di misericordia cattocomunista.
Entrambi hanno il LORO NERO fedele alla linea che giustifica e legittima tutto il resto, che li rende a NORMA ISO 88, per l'Agenda che portano avanti e per la quale furono scelti.
La prima Lega era separatista, poi divenne federalista, poi si trasformò e divenne anche meridionalista, ed infine candida un nigeriano al Ministero delle Difesa, dopo aver urlato per anni "NEGHER FURA DAJ BALL".
E' una gara a chi ha più stranieri consenzienti, più capanne dello zio Tom da erigere e strumentalizzare, due facce della stessa medaglia padronale, una che deve tirare la coperta ed una che deve fingere di stenderla sul letto di cadaveri in fondo al mare.
Allora è bello notare un certo imbarazzo dei leghisti della prima ora, quelli che solo a sentire l'odore si sentono minacciati dallo straniero, quelli che il BIANCO è il colore della purezza ed il NERO quello dello sporco. Il problema del razzismo endemico di una certa maggioranza silenziosa, non è solo culturale, è proprio di pelle, un'immersione nel brodo primordiale atavico della divisione tra umani, della lotta per il territorio, per la diversità biologica, il NON RICONOSCERSI nell'altro in quanto diverso, animalesco, selvaggio, nero, sporco, infine, schiavo...
BENVENUTO ZIO TONI, e mi raccomando poche spezie nella capanna e tanta polenta e osei...