Siamo in quarantena da quasi un mese e continuano i decessi
attribuiti a covid-19.
Il virologo Tarro sostiene che i decessi per CoronaVirus
rappresentano solo il 2% dei decessi totali, ad oggi 12.000, quindi il 98%
sarebbero morti per altre cause e conteggiati forzatamente per giustificare le
decisioni epocali prese dal nostro Governo e, ad effetto domino, anche dalla maggioranza dei governi del resto del
mondo.
Però, e nonostante i numeri siano ancora molto alti, da oggi
è completamente cambiata la comunicazione dell'ISS e dei media, molto più
pacata, tranquillizzante, speranzosa e meno allarmistica. Conseguentemente è
cambiata e di molto la percezione del problema da parte dei cittadini, e questo
lo si evince dai post e dai commenti sui tanti social dopo certe dichiarazioni,
così il problema appare un po' diverso, anche se per molte persone la misura è
colma.
Addirittura ed in forte contraddizione con le misure fino ad
ora intraprese, si è parlato di parziale apertura, di concessioni sulle uscite
da fare con i figli, forse pure per fare jogging, e si è vociferato che,
probabilmente, verso fine Aprile riprenderanno molte attività, se le cose dovessero
continuare così, e che siamo finalmente tutti ottimisti perché il peggio
sarebbe passato.
In realtà, da circa una settimana, i cosiddetti decessi per
covid-19 sono alti e stabili, perché allora questo cambiamento ulteriore e repentino
di programma?
Sicuramente perché stanno tutti comprendendo che l'economia
sta crollando e che in molte parti del paese questo blocco non è più
sostenibile per mille ragioni.
I virologi di Stato, giustamente dal canto loro, avvertono
la politica che non bisogna esagerare in ottimismo, perché questo andrebbe a
vanificare tutti gli sforzi intrapresi fino ad oggi.
Mi vien da dire che hanno ragione, dal punto di vista di chi
ha sempre spinto per una quarantena, è logicamente assurdo mollare proprio
adesso, sarebbe un grande errore e andrebbe a contraddire le decisioni
precedenti, proprio in questi giorni abbiamo avuto quasi mille morti
quotidiani, sarebbe appunto un controsenso.
Cosa ha ottenuto la quarantena? Secondo me nulla o poco più,
perché il virus era già partito da Febbraio e quindi ogni provvedimento preso
successivamente è stato comunque tardivo, anche dal punto di vista
dell'ufficialismo, e poi perché i maggiori decessi sono avvenuti proprio in
regime di quarantena. Capisco i primi decessi della prima decade di quarantena,
attribuibili a contagi avvenuti 10/15 giorni prima, ma i decessi degli ultimi
giorni ci raccontano un'altra storia, perché questi decessi sono avvenuti
all'interno di una già avviata quarantena. Sono stati paradossalmente contagiate
più persone durante gli ultimi 10 giorni che prima della quarantena, a meno che
il virus possa rimanere in latenza per più di 20 giorni. Qualcosa non torna,
anzi tutto non torna, perché a rigor di logica sarebbero dovuti diminuire i
morti, almeno ora.
Invece 3 giorni fa abbiamo superato 1.000 decessi, di gente
che probabilmente è rimasta contagiata durante la clausura.
Lasciando perdere queste vistose incongruenze, negli ultimi
giorni abbiamo scoperto grazie alla rete, alle riviste scientifiche internazionali
e poi, incalzati dai fatti, anche in TV, che esistono da tempo cure per il
covid-19.
Lo dicono candidamente dopo quasi 3 mesi di ritardo, aspettando i diktat degli scienziati del Patto Trasversale della Scienza, che pur sapendolo, pur essendone a conoscenza, hanno taciuto sui media, mentre si poteva evitare di saturare ospedali, di implementare cure sbagliate e, soprattutto, di far crollare l'economia. Salvo poi parlarne ora sui Talk-Show televisivi, come se nulla fosse, in grande ritardo, per evitare brutte figure, anzi, attribuendosene il merito. Ora parlano di un farmaco noto, di ben 70 anni fa; evidentemente qualcuno si è improvvisamente ricordato che esiste qualcosa che possa limitare il danno.
Al posto di fare inutili quarantene, dato che il Governo, grazie all'Intelligence, era informato già dai primi di Gennaio sulle potenzialità del contagio avvenuto prima in Cina ed ha aspettato due mesi senza attrezzarsi su come reperire posti letto e macchinari dedicati, produrre mascherine, organizzarsi ed avere un piano preciso d'azione, più semplicemente, si sarebbe potuto introdurre quei farmaci, almeno per iniziare a combattere questa influenza virale.
Lo dicono candidamente dopo quasi 3 mesi di ritardo, aspettando i diktat degli scienziati del Patto Trasversale della Scienza, che pur sapendolo, pur essendone a conoscenza, hanno taciuto sui media, mentre si poteva evitare di saturare ospedali, di implementare cure sbagliate e, soprattutto, di far crollare l'economia. Salvo poi parlarne ora sui Talk-Show televisivi, come se nulla fosse, in grande ritardo, per evitare brutte figure, anzi, attribuendosene il merito. Ora parlano di un farmaco noto, di ben 70 anni fa; evidentemente qualcuno si è improvvisamente ricordato che esiste qualcosa che possa limitare il danno.
Al posto di fare inutili quarantene, dato che il Governo, grazie all'Intelligence, era informato già dai primi di Gennaio sulle potenzialità del contagio avvenuto prima in Cina ed ha aspettato due mesi senza attrezzarsi su come reperire posti letto e macchinari dedicati, produrre mascherine, organizzarsi ed avere un piano preciso d'azione, più semplicemente, si sarebbe potuto introdurre quei farmaci, almeno per iniziare a combattere questa influenza virale.
In Francia lo aveva per tempo indicato il professor
Didier Raoult, inizialmente ritenuto un ciarlatano, poi riabilitato a proferire
parola.
Invece, alcuni virologi negligenti quanto seguiti,
attraverso la complicità degli stessi media, hanno talmente condizionato e
ricattato i nostri ignavi governanti che, per pararsi il culo, hanno scelto la
via più facile e sicura legalmente per loro, ma più pericolosa per la comunità,
aumentando indirettamente il numero di contagi con provvedimenti assurdi e
nettamente peggiorativi.
Infatti gli ospedali hanno allargato il bacino dei
contagiati, quando bastava attrezzarsi farmacologicamente al proprio domicilio
e magari ricoverare solo persone in pericolo di vita.
La situazione sarebbe stata completamente differente, le
cose sarebbe andate in modo diverso e ci saremmo evitati questa sciagura.
Hanno evitato scientemente di parlare di altre cure,
"alternative", in realtà, solamente diverse dai loro paradigmi
vaccinali del futuro, hanno così perso tempo facendo solo propaganda ed
allarmismo.
Sarebbe bastato, quindi, utilizzare le cure che oggi
INCREDIBILMENTE stanno emergendo ed avremmo risolto molte problematiche come
negli anni passati, dove già erano venute fuori più di una volta, senza creare
apocalissi artificiali e psicosi di massa, che avranno ripercussioni pesanti
sulla società e sulle persone.
Ecco allora i farmaci anti-Covid per curarsi a casa, e li
prescriverà il medico di famiglia, pensate che scoperta fantastica, abbiamo
atteso cure che già esistevano, venute fuori dopo il pressing dal basso sui
social, ma bravi i nostri cervelloni.
Via libera dell’Agenzia del farmaco all’impiego per uso
domiciliare degli antimalarici e degli antivirali usati contro l’Aids che
saranno rimborsabili.
Leggiamo, quindi, sul SOLE24ORE un bell'articolo esaustivo
di Marzio Bartoloni che ci illumina finalmente sull'ovvio, fino ad oggi
vigliaccamente e miseramente occultato, articolo che smentisce un mese e mezzo
di silenzio sulle potenziali cure, ed immagino chissà quante altre simili
verranno fuori con il tempo, magari quando tutti si ricorderanno quello che
avevano rimosso nei primi anni di Università.
di Marzio Bartoloni (SOLE42ORE)
Cosa sappiamo finora del Coronavirus
Cosa sappiamo finora del Coronavirus
Curarsi a casa con le terapie che al momento sembrano più
promettenti per sconfiggere il coronavirus quando ancora i sintomi non sono
gravi. È quello che potrà fare chi è contagiato grazie al via libera dell’Aifa,
l’Agenzia del farmaco, all’impiego per uso domiciliare degli antimalarici e
degli antivirali usati contro l’Aids che saranno rimborsati dal Servizio
sanitario nazionale. Per poterli utilizzare sarà necessaria una prescrizione
medica e presto, ha avvertito l’Aifa, sarà sufficiente la ricetta del medico di
famiglia.
Le terapie a carico del Ssn
La determina dell’Aifa che autorizza in Italia e a carico
del Servizio sanitario nazionale è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e
riguarda i farmaci antimalarici clorochina e idrossiclorochina e gli antivirali
usati contro l'Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir,
ritonavir «per il trattamento anche in regime domiciliare dei pazienti affetti
da infezione da SARS-CoV». «I medicinali a base di clorochina,
idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir,
ritonavir - si legge ancora nel documento - sono a totale carico del Servizio
sanitario nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da
SARS-CoV2 (COVID-19), nel rispetto delle condizioni per esso indicate».
L’efficacia dei farmaci
In attesa di una terapia efficace e sicura ad hoc per
contrastare il Covid 19 sono diverse le sperimentazioni di farmaci nati per
altre indicazioni ma che stanno mostrando una efficacia nel trattamento dei
pazienti positivi al coronavirus. È il caso a esempio degli antivirali anti
Aids che secondo i protocolli attualmente in uso presso i principali centri
clinici ma anche le più recenti linee guida Simit Lombardia mostrerebbero una
certa efficacia se utilizzati nelle fasi più precoci e in pazienti meno
compromessi. Qualche dubbio in più riguarda l’utilizzo degli antimalarici come
ha sottolineato il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini che parla di
possibili «rischi» legati agli effetti collaterali ed è quindi «necessaria
maggiore cautela rispetto ad un uso di massa». I farmaci dovranno essere
dispensati dalle farmacie ospedaliere, ed «è fatto obbligo alla struttura
prescrittrice di trasmettere tempestivamente all’area pre-autorizzazione
dell’Aifa i dati relativi ai pazienti trattati». Ma è stato lo stesso dg
dell’Aifa Magrini, dopo la richiesta avanzata dall’Ordine dei medici (Fnomceo),
ad annunciare che nei prossimi giorni arriverà il via libera alla possibilità
per i medici di famiglia di prescrivere queste terapie anti-Covid.
Giorni fa su FB anch'io elencavo una serie di possibili cure
contro il covid-19, lette nelle ultime settimane su riviste scientifiche e
quotidiani esteri come The Guardian, tra le quali la Clorochina e l'AVIGAN,
usato in Giappone, farmaco con molte controindicazioni ed utile solo per
pazienti non gravi.
Magari non risolutivo, anche se già sperimentato, però era
già qualcosa che esisteva e che è stato taciuto da tutti i virologi, medici e
media. Sicuramente non la cura voluta, come hanno asserito in tanti, meno
sicuro e promettente di altri farmaci sopra citati, ovvero gli antimalarici
come clorochina e idrossiclorochina e quelli usati contro
l'AIDS, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, ritonavir, ma pur sempre
una possibilità che poteva essere almeno discussa e magari pure sconfessata
pubblicamente in una sana dialettica che dovrebbe essere lo spirito della
scienza quando si mette in discussione, rinnovandosi senza preclusioni.
Invece NO, silenzio assoluto, è stato detto per due mesi che
non esisteva nulla, che non c'era proprio nulla di nulla all'orizzonte, almeno
fino a quando qualcuno da lassù non avrebbe trovato il vaccino finale.
L'onda di queste possibili e "nuove" cure è stata
veicolata prima in rete e poi, a scoppio ritardato, anche sui giornali, infine,
timidamente in TV ad un mese dal contagio.
Perché nessun politico, medico o giornalista italiano ne ha
parlato, se non fino a quando non si poteva più EVITARE di parlarne?
Dato che nella comunità scientifica queste cose si sapevano
(almeno voglio sperarlo, dato che lo sapevo io che medico non sono), perché si
è aspettato tanto?
Perché, al posto di allarmare inutilmente i cittadini ed
alimentare la psicosi di massa, fino dai primi giorni del contagio, non sono venute
fuori queste notizie, almeno per dare qualche speranza, qualche possibilità
rispetto al nulla quantico e mortifero di un sovraesposto Burioni (che poi si è
aggiornato da Fazio, salvandosi in corner)?
La risposta è molto semplice, perché Big Pharma ed i suoi
epigoni hanno invaso i media raccontandoci la buona novella del terrore ed
evitato di parlare di possibili altre cure sperimentali, snobbandole, perché
lor signori devono implementare i protocolli di certe multinazionali.
Multinazionali che occupano spazi televisivi per evitare di
parlare di possibili farmaci, favorendo il paradigma delle vaccinazioni di
massa imposto dall'alto, almeno fino a quando è possibile farlo e fino a quando
certe notizie non diventano troppo virali ed evitabili.
Io non so se queste cure ed altre future possibili saranno
risolutive, però mi auguro che questo delirio che stiamo vivendo sia servito
almeno a capire quanto sia importante la ricerca e la sperimentazione fuori dal
coro conformista, quanto certi vaccini (non tutti ovviamente) siano
sopravvalutati e non l'unica verità assodata, quanto la sanità pubblica nel suo
complesso sia fondamentale e che debba necessitare di grande spesa a deficit
senza troppi spauracchi neoliberisti che ne tarpino le ali.
https://www.ilsole24ore.com/art/ecco-farmaci-anti-covid-curarsi-casa-li-prescrivera-medico-famiglia-ADjUuRG?fbclid=IwAR2niPTHvgfj_AWezteUtD-6mo88YGgpQSe8mnWfDdJYkj4RXgh7NG_mmJg&refresh_ce=1
https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/03/18/news/coronavirus_il_farmaco_contro_la_malaria_funziona_in_3_casi_su_4-251594568/?refresh_ce&fbclid=IwAR1wmjkpRXZZWkpIneD6SVnRPV9mvLeWhtRoUtp_5Ss_rb8c-ckqWabTLys
https://www.theguardian.com/world/2020/mar/18/japanese-flu-drug-clearly-effective-in-treating-coronavirus-says-china?fbclid=IwAR2sR3hbHRlfPk3FyPNRTjGG6nDT1NJ6HmSbvmuym_lwrzr4jd-aGJxLQd8