lunedì 19 ottobre 2015

"PSICOLOGIA DI MASSA DEL FASCISMO" (W. REICH) BLOG di Roberto Sassi


https://psicologiadimassadelfascismo.wordpress.com/
"PSICOLOGIA DI MASSA DEL FASCISMO"
SULLA ECONOMIA SESSUALE DELLA REAZIONE POLITICA E SULLA POLITICA SESSUALE PROLETARIA

SESSUALITÀ
LAVORO LIBERATO:
“Chiamiamo il rapporto di un uomo nei confronti del suo lavoro, quando lo esegue con gioia, “libidinoso”; il rapporto con il lavoro è contemporaneamente, poiché lavoro e sessualità (sia in senso stretto che in senso lato) sono strettamente legati, un problema che riguarda la sessuo-economia delle masse umane, nel senso che l’igiene del processo lavorativo dipende dal modo in cui le masse applicano e soddisfano la loro energia biologica. Lavoro e sessualità derivano dalla stessa energia biologica.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

PERVERSIONE PATRIARCALE:
“La sessualità infantile e giovanile che veniva valutata positivamente nell’originaria democrazia del lavoro del matriarcato, è soggetta a una repressione sistematica, diversa solo nelle forme.
Questa sessualità così deformata, disturbata, brutalizzata e umiliata sostiene ora a sua volta la stessa ideologia che l’ha generata. La negazione della sessualità può affermare ora a ragione che la sessualità è qualche cosa di inumano e di sporco; l’unica cosa di cui si dimentica è il fatto che questa sessualità sporca non è la sessualità naturale, ma soltanto la sessualità del patriarcato.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

SESSUALITÀ E PAURA:
“L’adolescente medio, in quanto preparato sin dalla primissima infanzia nell’ambito della casa paterna autoritaria, è in violento conflitto fra sessualità e paura. (…)
L’esperienza mistica lo mette in uno stato di eccitazione vegetativa che non raggiunge mai il naturale soddisfacimento organico. L’adolescente sviluppa una tendenza pulsionale di carattere omosessuale passiva; l’omosessualità passiva è, dal punto di vista pulsionale, l’antagonista più efficace della naturale sessualità virile perché sostituisce l’attività e l’aggressione con la passività e gli atteggiamenti masochisti, cioé proprio con quegli atteggiamenti che determinano la base strutturale di massa della mistica patriarcale-autoritaria. (…)
Nel lavoro sessuo-economico fra i giovani religioso-mistici bisogna contrapporre il naturale bisogno genitale alle pulsioni secondarie (omosessuali) e mistiche.
Questo compito psicologico di massa coincide completamente con la direzione obiettiva dello sviluppo del progresso sociale in campo sessuo-economico: abolizione della rinuncia genitale e affermazione della vita sessuale genitale dei giovani.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

ENERGIA DELLA REAZIONE:
“Sia la morale sessuale che inibisce la volontà di libertà sia le forze che favoriscono gli interessi autoritari traggono la loro energia dalla sessualità rimossa. Ora comprendiamo meglio una parte essenziale del processo della “ripercussione dell’ideologia sulla base economica”:L’inibizione sessuale modifica strutturalmente l’uomo economicamente oppresso in modo tale che agisce, sente e pensa contro il suo interesse materiale.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

L’UOMO APOLITICO
“L’uomo socialmente irresponsabile è l’uomo assorbito dai conflitti sessuali. Volerlo rendere socialmente responsabile eliminando la sessualità, come si è fatto finora, non solo è un’impresa senza speranza, ma è il mezzo più sicuro per consegnarlo alla reazione politica che sfrutta brillantemente le conseguenze della sua miseria sessuale.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

CAMERATISMO:
“Le aspirazioni sessuali naturali all’altro sesso, che sin dall’infanzia spingono al soddisfacimento, venivano sostituite sostanzialmente con sentimenti contraffatti, deviati, omosessuali e sadici, e in parte con l’ascetismo. Questo vale per esempio per il cosiddetto “spirito cameratesco” nei campi di lavoro obbligatorio, così come per l’inculcamento del cosiddetto “spirito di ordine e disciplina”. Essi avevano il compito di scatenare la brutalità e di utilizzarla nella guerra imperialista. Il sadismo nasce dal desiderio orgastico insoddisfatto.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

MASOCHISMO:
“La clinica sessuo-economica riuscì infatti a dimostrare che il desiderio di essere picchiati o le autopunizioni nascono dal desiderio pulsionale di raggiungere una distensione senza averne colpa.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo
https://youtu.be/CEYliFw8IEw

PAURA DELLA SESSUALITÀ:
“L’uomo educato e formato autoritariamente non conosce le leggi naturali della autoregolazione, non ha alcuna fiducia in se stesso; ha paura della propria sessualità perché non ha mai imparato a viverla naturalmente. Egli declina quindi ogni responsabilità per le proprie azioni e le proprie decisioni e chiede di essere diretto e guidato.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

SADISMO:

“Gran parte del sadismo di cui si serve una classe dominante per reprimere e sfruttare altre classi, va sostanzialmente attribuito al sadismo che nasce dalla sessualità repressa.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

«VIA DALL’ANIMALE! VIA DALLA SESSUALITÀ»:
“Le scienze naturali ricordano continuamente all’uomo che in fondo è solo un piccolo verme nell’universo. Il politico che diffonde la peste psichica continua a fargli intendere che non è un animale ma un “animale politico”, quindi specificamente un non-animale, un portatore di valori, un “essere morale”. In fondo, quanti guai ha combinato la filosofia platonica dello Stato! E’ chiaro perché l’uomo conosce meglio il politicante dello studioso di scienze naturali: non vuole che gli si ricordi che in fondo è un animale sessuale. Egli non vuole essere un animale.”
Wilhelm Reich, Psicologia di massa del fascismo

https://psicologiadimassadelfascismo.wordpress.com/category/1-wilhelm-reich/sessualita/




martedì 13 ottobre 2015

MARINO, UN CITTADINO AL DI SOTTO DI OGNI SOSPETTO...


Marino, politico mediocre piazzato in Campidoglio come specchietto per le allodole, doveva solo traghettare Roma per riorganizzare il parco buoi in vista del grande evento. Dopo sarebbero tornati i soliti macellai a riprendersi le carni e prepararle per il grande pasto rituale del Giubileo.
Serviva l'immagine di un uomo mite, fondamentalmente onesto, ma nei fatti insulso e di scarse qualità organizzative e politiche.
Serviva un utile idiota che mostrasse una faccia pulita della politica rispetto alla fogna precedente, ma ad un certo punto, e doveva immaginarselo, sarebbe giunto anche il suo momento, un tramonto anticipato di qualche ora. Era nell'aria da tempo, il Sindaco si sarebbe dovuto levare dalle palle, perché poteva essere un intralcio al sistema mafioso criminale vigente.
Il funerale Casamonica era una chiaro messaggio, era un funerale alla sua giunta, alla sua figura.
Troppe Rose Rosse sparse sul tappeto urbano e sulla Chiesa che beatificavano il rito di passaggio.
MORTE E RINASCITA...
Le sue eventuali colpe non sono certo individuabili negli scontrini taroccati, ma nel fatto di NON essere stato capace di costruire una vera unità di sinistra alternativa che potesse incidere a livello politico per attuare una svolta, almeno parziale, nella difficile gestione della capitale.
Tutto è rimasto come prima, questa è stata la fase del congelamento di tanti interessi in gioco, una città in standby.
Alcune siepi sono state concimate, 4 buche sono state asfaltate, la colonna sinistra della scuola elementare BUON GESU', rintonacata, poco più, nulla di vitale importanza è "partito", qualche annunciazione, quella si, qualche vana speranza di buona Governance per gli interessi della comunità, FORSE, ma solo millantata e riposta nelle buie catacombe.
Marino paga l'aver voluto dire la sua e l'aver creduto di essere il Sindaco di Roma, lui ci ha creduto veramente, ma il vero Sindaco occulto è sempre stato incarnato nella figura trentennale di Carminati & soci.


Si è illuso identificandosi nel ruolo e per entrare meglio nella parte non ha badato a spese, e proprio quelle piccole spese l'hanno ingenuamente fregato.
Un tempo si avvelenavano caffè, ora si stampano fatture e saldi cassa...
Cosa credeva, di mangiare ostriche e champagne e non pagare dazio???
"Ma chi crede di essere", si saranno chiesti i suoi padroni di partito, e allora via con la campagna mediatica denigratoria atta a sputtanarlo di essere un altro magnone, un magnone sostituibile, una volta svolto il suo compito a tempo determinato, anzi, determinatissimo.
E pensare che Orfini si era speso pubblicamente in suo favore, lo aveva difeso ed aveva riconfermato la fiducia del PD...
FRATELLI COLTELLI...
cit.


Marino un cittadino al di sotto di ogni sospetto, in attesa di essere spodestato dagli amici di Verdini, l'uomo preposto a risolvere problemi di varia natura e personaggio trasversale ad ogni schieramento politico che complotta e plasma il futuro appalto da appaltare, mentre rimaneva chiuso dentro il bagno del Circolo Aniene, colto da un cagotto improvviso.
Oggi minaccia di buttare i registi dietro le quinte giù dalla torre, e allora muoia Marino e tutti i filistei, ora minaccia di fare i nomi che sapeva fin dall'inizio, ma non farà nessuna lista dei cattivi, è privo dei gessi per scriverli in caratteri maiuscoli, si limiterà a mimare qualche disagio e a piangere lacrime di coccodrillo insieme ai suoi fan che lo reclamano avvolti da bandiere buoniste, mentre altri da destra aspettano il nuovo Duce, il nuovo ALE' MAGNO.
Ogni schieramento è alla ricerca del suo nuovo padrone preferito, in attesa dei croccantini e di grandi municipalizzate farcite.
Marino come la Crocerossa, un bersaglio mobile ed immobile, anche il Vaticano si augura un cambio di rotta, dopo anni di collusione e delle peggiori nefandezze criminali possibili, dopo aver conservato reliquie di vecchi mafiosi in cripte sicure, vicino a Santi e profeti.
Marino era la poltrona di vimini comprata usata al mercato delle pulci, bella ma fragile, usata e già compromessa nella sua stabilità, da piazzare in bella vista e poi riportare in cantina in mezzo a scatoloni e vecchi rottami.
Gli elettori dovevano sperare ed illudersi un'altra volta, l'ennesima volta, che sarebbe giunto quello "nuovo", una faccia onesta, un volto neutro, non troppo carismatico ne fotogenico, un passacarte senza troppi grilli per la testa, non uno squalo troppo ambizioso ma una sogliola lessata, che guidasse ed accompagnasse per mano Roma nel nuovo millennio. Invece, abbiamo conosciuto un OMINO manipolabile, un altro probabile incapace amministratore uscito dal cappello del mago di turno, un finto mite e non un mitomane arrivista come il precedente, ma pur sempre un mero aggiornamento di sistema.
Marino dal basso del suo peso specifico non si è limitato ad interpretare solo quel ruolo da altri designato, ad un certo punto ha osato borbottare ed andare contro certi interessi di Partito, ostacolando il fluire della continuità mafiosa in progress, senza fare nulla di particolare, magari solo per aver osato criticare la linea del governo ed alcune scelte da portare avanti, forse poteva iniziare a rappresentare un problema di carattere mediatico e simbolico, una piccola pagliuzza caduta nel grande ingranaggio della propaganda che pretendeva di dire la sua. 
Un esempio da punire, ed essendo tutti gli attori della scena politica ricattabili, era giunto il momento di toglierselo di torno. Quindi ecco tutti i media di regime in una coralità sospetta, sollevarsi nel disdegno generale, uniti nel gridare allo scandalo delle cenette romantiche con la moglie e l'Ambasciatore del Pakistan o del Burundi, come se fossero queste sciocchezze le sue eventuali colpe. 
Alla fine un capro annunciato, ed ora arriverà chi potrà dare seria ed affidabile continuità ad un sistema avviato e ben oliato da anni di malaffare. 
Il nuovo Cesare potrà essere indistintamente del PD come del PDL, e se fosse del 5Stelle??? 
Sarebbe curioso ed istruttivo vedere come governerebbero i grillini una città come Roma, quanto oserebbero, per quanto tempo, come potrebbero essere eventualmente cooptati.

Qui ci vuole l'uomo giusto che sappia cavalcare e dominare un cavallo dal nome GIUBILEO, che sappia trarre profitti dall'intera operazione e sappia ben ridistribuire la torta nei vari piani, che si possa tornare a mangiare tutti o quasi.
ROMA AMOR chiede questo sacrificio perché ha fame, è alla ricerca di un buon cuoco, di un cameriere gentile e servizievole e di un lauto pasto da consumare con annesso boccone del prete.






giovedì 8 ottobre 2015

CRITICA AL PENSIERO MAGICO DI BRIZZI...


Salvatore Brizzi ha delle belle pretese...
In questo video sostiene che la precarietà del lavoro è un'opportunità di libertà, mentre un lavoro sicuro atrofizzerebbe il cervello, quindi è da salutare come positiva, come se nella realtà una persona di 50 anni licenziata trovasse lavoro sicuro solo con il desiderio interiore, senza considerare che magari stava meglio prima di essere mandato a casa, quando non doveva pensare ai soldi, non era stressato ed era già felice.
Quindi tutti i licenziati dell'ILVA dovrebbero ringraziare i propri padroni (sicuramente lo spiritualista odia questo brutto termine, PADRONE, che lo riporta alla realtà, preferendo un neutro e rassicurante datore di lavoro).
Lavoratori prrr... 
cit.
La fa facile, vorrebbe un dipendente geniale, artista, che fosse imprenditore di se stesso, proiettato nel divenire dell'essere e dell'anima (sarebbe meglio la chiamasse SPIRITO, ma fa lo stesso).
La fa facile, lo vada a dire a coloro che dal giorno alla sera sono rimasti senza soldi con persone a carico e, disperate, hanno scelto il suicidio come ultima ratio...
Poi, per carità, talvolta da una brutta esperienza ci si può fortificare, la CRISI può essere opportunità di rinascita, può essere uno sprono a realizzare una vita migliore, ecc...
MA NON PER TUTTI, è questo che manca nella sua esposizione, questo piccolissimo particolare insignificante...
Ma la fa facile, il dottor Brizzi...
Sostiene la legge dell'attrazione, che in teoria o in parte è pure vera, almeno per quanto riguarda la nostra volontà inconscia di desiderare una cosa talmente tanto da attrarre situazioni positive, ma non fa i conti con la realtà esterna.
E' pure vero che spesso le nostre scelte avvengono per merito o per causa nostra, ma non tutto dipende da noi, almeno in questa realtà.
Fa i conti senza l'oste !!! 
O il frocio con il culo degli altri... per essere più volgare e meno shanti-freak.

Mi spiego meglio, in parte è possibile cambiare il nostro destino SOLO perché lo desideriamo con il cuore e la ragione, è cosa sana, giusta ed augurabile lavorare sulla nostra persona, ma dobbiamo fare i conti anche con i desideri e le volontà altrui che potrebbero non coincidere con le nostre aspettative.
DOBBIAMO FARE I CONTI ANCHE CON LA REALTA' ESTERNA... (A meno che non si decida di vivere isolati dentro una grotta come un santone...)
Anzi, talvolta le volontà altrui possono essere più forti della nostra e noi non cambieremo un bel niente, anche se sinceramente lo desideravamo tanto, forse alcuni saranno meno bravi, cazzi loro???
Altrove fa l'esempio della ricchezza e della povertà, dicendo che la povertà è una malattia perché in fondo ognuno di noi decide se essere povero o ricco, quindi non bisogna criticare il ricco perché non incide con la nostra situazione economica di povertà. 


La fa facile... Quello che lui considera NATURALE, è nella realtà dei fatti una SCELTA che non tutti possono fare o realizzare completamente.
Avrebbe senso se lui parlasse di un'umanità che più o meno inizia il proprio percorso dallo stesso punto di partenza comune, allora si che si vedrebbe chi è più dotato e chi no, chi è il migliore e chi si accontenta, chi si riversa nel masochismo o chi invece vuole emergere e brillare di luce propria.
Ma di quale mondo sta parlando???
E' arroccato su un piano metafisico ideale, e i suoi presupposti smettono di esistere, perché il mondo di cui parla, nei fatti non esiste.
Esistono vari mondi ed in alcuni di essi, la famosa SCELTA ed emancipazione, non è così scontata.
In certi mondi se non confliggi l'autorità e se accetti il ruolo che vorrebbero farti interpretare, è proprio vietato percepirsi libero e non schiavo, in altri è tecnicamente impossibile, in altri molto difficile, in altri ancora, probabile, in altri più evoluti può essere realizzato, ma DIPENDE da tanti fattori e non solo da noi, anche da noi ma non solo.
Non tiene conto del caos di certi mondi, la cui VOLONTA' è ben più potente, almeno in questa dimensione, di quella personale.

Afferma che il ricco non toglie nulla al povero africano, per fare un esempio banale e lui lo espone in un video.
Invece, eccome se "toglie" l'altrui ricchezza lasciando miseria, quel ricco che depreda un paese, lo bombarda e poi diventa ancor più ricco sull'altrui povertà. 
Se il suo desiderio di vita e di POTENZA va a limitare il LORO desiderio di libertà, eccome se il ricco incide sull'altrui povertà, AGGIUNGO, CHE SI BASA SULL'ALTRUI POVERTA'. 
Il capitalismo stesso si basa sul più forte ed aggressivo, sull'arricchimento basato sulla povertà altrui, è matematica, c'è poco da discutere...
Brizzi la fa facile, sembra che il suo mondo sia limitato ai dipendenti di un'azienda neutra ideale dove ognuno possa scegliere quello che vuole, che non frega nulla a nessuno se verrà licenziato, tanto sono ricco dentro, e allora è giusto esista il ricco che sfrutta il povero, tanto si sono incarnati per questo.
(Poi ci sarebbe da criticare il concetto naif di incarnazione tipo favoletta ed espresso in termini non simbolici ma antropomorfi, tipici di chi ha una cultura religiosa e paradossalmente, quella si, materialista e assolutamente non spirituale, ma mi taccio...)
Il suo è pensiero magico, il MONDO E' BEN ALTRO, e qui va in contraddizione con le sue basi esoteriche, ma manco se ne accorge, perché ad ogni NASCITA corrisponde una MORTE, la nostra ricchezza è la loro povertà, ad ogni effetto ne scaturisce una causa.
Mors tua vita mea, altro che attrazione...
Diciamo che, QUALCUNO si può permettere di scegliere, altri NO.
Vallo a dire a un bambino che viene bombardato in una capanna in Afghanistan dai ricchi petrolieri, se può operare una scelta, lui di certo non voleva essere massacrato, a chi la chiede la scelta, al PADRE ETERNO???
Lui obietterà che prima di incarnarsi si è scelto questo ruolo animico e che fa tutto parte del gioco. Ma la fa facile... Comodo sistemare tutto nel grande gioco delle incarnazioni come fosse il gioco dell'oca.
RICORDO che l'accettazione del proprio ruolo e della felicità da ritrovare altrove, è uno dei presupposti principe e magici del POTERE religioso, per convincere i propri sudditi che la loro situazione è NATURALE, che in fondo se la sono cercata, che è colpa loro, e lo dicevano anche dei malati di mente.

Bisognerebbe fare una beatificazione di HITLER allora, che ha dato questa fantastica possibilità ai deportati di morire soffrendo, così da fortificarsi nella prossima incarnazione.
(Capite come possa essere strumentalizzato questo paradigma filosofico, non a caso appannaggio spesso dell'estrema destra e di coloro che coltivano il pensiero magico coercitivo versus il prossimo, santoni, guru e capi branco di varia natura???)
Comodo dalla sua scrivania parlare per il resto dell'umanità dicendo sciocchezze immani, per non dire peggio, giustificando il mondo cattivo plasmandolo a piacere come fanno i bambini e che se una popolazione povera subisce un terremoto, in fondo se lo merita ed è incarnata per questo. 
Comodo, vai tu sotto i bombardamenti e poi vedi se cambi opinione sulla tua libera SCELTA, vedi quante possibilità avrai di scegliere ed evolverti.

Allora perché non pensare a costruire un mondo dove chiunque abbia la possibilità di scegliere, invece di rimanere infognati in questo cerchio magico? 
A loro non interessa un mondo orizzontale, anzi giustificano quello attuale come facevano i credenti al cospetto del potere o i monarchi assoluti, ecco perché fa presa molto in certi ambienti e non a caso. E' il mondo che è stato creato da altrui VOLONTA' che va cambiato per cambiare noi stessi, ed è biunivoca la cosa, noi faremo solo una parte desiderando una scelta, ma sempre facendo i conti con l'oste che non è un'ente metafisico.
Il nostro mondo esterno, nella realtà materiale, esiste eccome ed ognuno ne deve fare i conti, ergo, per la maggioranza questa paventata SCELTA, va farsi benedire.
Altra cosa sarebbe, NEL LIMITE DELLE UMANE POSSIBILITA' E CONTINGENTI SITUAZIONI, di ricercare la propria felicità, di migliorarsi, di evolversi, ma sempre o anche in relazione al resto del mondo.
Sennò si cade nel delirio di onnipotenza o ancor peggio in delusioni esistenziali traumatiche.

La cosa più tragicomica è quando ci tiene a puntualizzare che bisogna essere puntualissimi a pagare debiti, bollette, perché ne soffrirebbe qualcun altro. Ma come, non ci ha rotto il cazzo con i suoi video che in fondo l'esterno non conta, che la ricchezza è interiore, però le bollette devo pagarle subito, anche se mi hanno licenziato, che per lui è pure giusto ed augurabile???
Le bollette quelle no eh, le devo pagare e zitto.
BRIZZI farebbe la fortuna come Adviser di una multinazionale, sarebbe quello preposto ad addormentare le masse operaie, con un po' di PNL, di esoterismo new age e finti sorrisi aggressivi passivi.
Altra cosa comica e per certi versi anche offensiva, è quella di ringraziare chi ci ha rubato soldi ed augurargli fortuna, un po' come novelli Fantozzi: "COME E' UMANO LEI..." cit.
Il povero non deve desiderare i soldi del ricco che glieli ha rubati prima, ma ringraziarlo, ciò gli porterà fortuna... Non deve appenderlo a testa in giù, deve ringraziarlo.
Un po' troppo Brizzi anche per Fantozzi (fatti dare due sberle e dopo pagami le tasse, scherzo eh, era una metafora...)
Ma poi quale fortuna, non sarebbe meglio saltare questa orrenda umiliazione e fare in modo che il povero non debba accattonare qualcosa e che abbia pari dignità sociale ed economica???
Ma di quale spiritualità parliamo, della spiritualità dal punto di vista del cavo' di una banca, quello andrebbe salvaguardato, mentre gli stolti manifestanti portati a più miti consigli???
La dignità non è solo stare zitti in un estatico e beota silenzio assenso da schiavo, non è solo lottare contro i nostri demoni interiori, quello è un lusso per pochi, talvolta bisogna sporcarsi le mani, avere coscienza di classe (che brutto termine, eh) e la forza non deve essere solo appannaggio del monaco guerriero, anzi, lui deve perire sotto i colpi del martello di chi ha sempre sfruttato.
BRIZZI il padre va ucciso, sennò ce lo scordiamo che il bruco diventi farfalla, se siamo incarnati in questa mondo, la dualità va vissuta e beatificata, il discorso dell'UNO è giusto ALTROVE, non sbagliamo pianeta.
E' bello notare come spinge l'acceleratore, GIUDICANDO e lui lo fa ma non se ne rende conto, il povero ma perdonando il ricco di essere tale, a prescindere dai meriti, anzi, meglio se malvagio. Come quando giudica i manifestanti che rompono vetrine, ma non critica chi crea situazioni indigenti e logiche conseguenze di piazza. La morale la fa solo da una parte, tipico atteggiamento reazionario ed elitario.
Sostiene che c'è ricchezza per tutti, anche per il monco sudafricano chiuso in carcere dai ricchi WASP, e la colpa è solo sua, perché giudica male il prossimo.
Il pensiero magico e soprattutto il pensiero magico di questa natura è sempre l'anticamera di ogni pensiero aristocratico ed elitario.
BRIZZI, evolviti ed immolati, FAI LA SCELTA GIUSTA...
cit. 


sabato 3 ottobre 2015

DIO È UN FUNGO ALLUCINOGENO parte 2° di Andrea Fatale


DIO È UN FUNGO ALLUCINOGENO
(DROGATI IN NOME DI DIO: STORIA LISERGICA DELLA CIVILTÀ UMANA)

http://www.ukizero.com/dio-e-un-fungo-allucinogeno/


Ricordiamo che fin dalla fine degli anni 50, grazie allo studio sullo sciamanismo ed alle sostanze psicotrope usate dagli sciamani si intuirono alcuni segreti dei poteri della mente. I ricercatori scoprirono che attraverso le proprietà chimiche di queste piante, il cervello era appunto in grado di modificare non solo la propria percezione interiore soggettiva, ma perfino l’ambiente fisico! 
Questo voleva suggerire che l’allucinazione ed il “sogno” dello sciamano sotto l’influsso delle piante fosse reale quanto la realtà?
Poiché il “sogno” sognato dallo sciamano era in grado di predire, modificare od annullare la materia, la stessa allucinazione o “sogno”, paradossalmente, diventava la prova oggettiva della medianità latente nel cervello umano! Scoprirono che l’uso di certe sostanze psicoattive permetteva la visione a distanza, la diagnosi e cura delle malattie ed altri fenomeni ritenuti all’epoca miracolosi. 
Ora potremo chiederci: dietro tutto ciò c’e forse la possibilità che le menti s’influenzano reciprocamente ad ogni distanza? È forse l’estensione macroscopica di quello che succede nel microscopico; come la sconcertante scoperta secondo cui due fotoni riescono a “comunicare” fra di loro a qualsiasi distanza? La non località dei fotoni implica la non località delle menti, con l’implicita trasmissione dell’informazione con quel mezzo che per le nostre menti superstiziose e piene di pregiudizio- viene etichettato in maniera dispregiativa come telepatia? 
Il segreto era contenuto nell’effetto di alcuni specifici ormoni/neurotrasmettitori che guarda caso avevano configurazioni molecolari simili alle sostanze psicotrope di alcuni vegetali presenti in natura.
La struttura chimica di un fungo è molto simile a quella del cervello umano. 
In particolare nel nucleo indolico dei funghi psicotropi troviamo alcuni tra i più importanti neurotrasmettitori cerebrali che rende la struttura molecolare del fungo naturalmente riconoscibile dall’organismo umano, giacché simile in primis al sistema cerebrale appunto.
Non solo, come volevasi dimostrare, se sono stati i funghi ad ispirare le visioni spirituali dell’universo, questo non è certo stato un caso: infatti, sotto la nostra terra c’è una superstrada di collegamenti che consente alle piante di comunicare e di aiutarsi fra di loro: è una rete biologica fatta di miceli, ossia dei filamenti che nascono dalla base dei funghi. 
Circa il 90% delle specie di piante terrestri instaurano un rapporto di reciproco vantaggio con i funghi. Nel 19° secolo il biologo tedesco Albert Bernard Frank coniò il termine “micorrizia” per indicare queste associazioni, dove il fungo colonizza le radici di una pianta. 
Nelle associazioni delle micorrizie, le piante forniscono ai funghi il cibo sotto forma di carboidrati, i funghi aiutano le piante a pescare l’acqua e forniscono loro nutrienti quali il fosforo e l’azoto, attraverso i miceli. Fin dagli anni 60′ sappiamo che le micorrizie aiutano le singole piante a crescere.
Ma non è tutto. Ora sappiamo che le micorrizie connettono anche piante che potrebbero essere molto distanti fra loro. 
L’esperto di miceti Paul Stamets li ha definiti “l’internet naturale della Terra” in un discorso al TED 2008. Insomma, tutti gli organismi sono connessi; essi possono comunicare e organizzare le risorse collettivamente, grazie ad “una sorta di comunicazione elettrochimica tra le radici degli alberi” che partono principalmente dai funghi. Senza di essi la vita sul pianeta non sarebbe dunque così com’è, che i funghi siano dunque sacri, da assurgere addirittura a ‘rappresentanza’ del divino, è un fatto che a questo punto possiamo ben comprendere nel cerchio della vita e della nostra formazione religiosa.

E oltretutto, le piante psicotrope e le sostanze enteogeniche sono state così da sempre associate alla religione.
Reperti iconografici archeologici relativi all’Amanita Muscaria, un tipo di fungo psicotropo, sono sparsi nelle più disparate zone del globo.
Da millenni viene usato dagli sciamani della Siberia, dalle popolazioni indoeuropee, se ne trovano tracce del II o I millennio A.C. nell’arte rupestre nella Francia meridionale, ma anche in quella svedese o su alcuni monoliti di Stonehenge. 
Durante la sua ricerca sulla cultura neolitica dell’Europa centrale, Marija Gimbutas parlava di alcuni manufatti in pietra verde dalla forma tipica fungina, affermando: «Aree residenziali a Vinca hanno dato un certo numero di funghi intagliati in cristalli rocciosi di colore verde chiaro, che possono essere stati eretti su altari domestici. 
I funghi sono noti universalmente come afrodisiaci e l’ingrossamento e la crescita di un fungo possono essere stati notati dagli antichi Europei e paragonati al fallo. E' possibile che i funghi di Vinca fossero associati a bevande inebrianti; in tutti i casi, essi sono imitazioni di falli». 
Questo perché le due energie principali “canalizzate” dagli sciamani erano le due leggi fisiche della estensione e della contrazione, gravità ed entropia, positivo e negativo, Yin e Yang, Paradiso e Inferno, Microcosmo e Macrocosmo, espirazione/inspirazione: il respiro dell’universo. Due forze opposte e complementari che erano simboleggiate dal fertile fallo che penetra e dà vita (elemento mascolino/Sole/fungo) e il ventre femminile che feconda (elemento femmineo/Luna/Madre Terra/ovulo). I monoliti fallici e le pietre circolari (simbolo femmineo) di Stonehenge ne sono un esempio. Così, l’orgasmo che segue all’unione del principio mascolino e femminino, di un uomo e una donna, è un atavico richiamo all’unione con la divinità. Infatti: come quel momento/istante di assoluto distacco da tutto ciò che è “esteriore” che proviamo in estasi durante l’orgasmo, la divinità è la pace dei sensi che si ottiene quando si è totalmente connessi con il divino, quando si è Essere, immutabili, infiniti, eterni.
Forse è per questo che la Chiesa (come tutte le religioni istituzionali) ripudia lo “hieròs gàmos” l’unione sacra tra uomo e donna, sacerdote e sacerdotessa, come riflesso dell’unione celeste. Il Cattolicesimo ha sempre voluto controllare il sesso: vietandolo ai preti, vendendolo come lascivo e peccaminoso agli uomini, un atto dove non a caso, a parer di cronaca, si celano i loro più ancestrali demoni interiori.
Alla loro faccia, gli antichi trombavano e si sballavano di divinità.

LE ORIGINI DELLA RELIGIONE NEL CULTO DELLE SOSTANZE ALLUCINOGENE
2.500 anni fa usavano la marijuana durante le loro cerimonie religiose gli Sciti, gli Egizi, i Cinesi e gli Assiri. In Iran si usava l’Haoma; il Soma invece viene descritto negli antichi inni Vedici dell’Induismo primitivo, che sembra derivi sempre da piante enteogeniche. Gli indiani del Nord America si sballavano invece di divinità col peyote, e sappiamo come stavano da favola in confronto agli spietati coloni inglesi. La mescalina, presente nel peyote, era anche in un cactus dell’Ecuador e del nord del Perù, il San Pedro (Trichocereus pachanoi). 
Nell’area amazzonica si incontrava il mondo degli spiriti invece per mezzo dell’ayahuasca. Sono noti oltre un centinaio di cosiddetti “funghi-pietra” (mushroom-stones) provenienti da diversi siti archeologici del Messico e del Guatemala. Molti di essi sono copie artigianali di archetipi che potrebbero risalire ai tempi precolombiani dell’America centrale.
Tutti una massa di drogati insomma…
È normale allora che oggi la droga sia resa illegale ma dosata dai potenti nel dietro le quinte della società. Sono piccole gocce di istanti epifanici che ci tengono in vita, che giacché resi così rari, sono divenuti per converso un anestetico per la mente, lo sballo di una serata, un caso mortale, mercificato per trasmettere i peggiori incubi a tutti quelli che ci cascano. 
Al riguardo Mircea Eliade ha scritto: «Le droghe non sono che un surrogato volgare della trance “pura”. Si è cercato di “imitare’’ con un’ebbrezza a base di droghe uno stato spirituale cui non si è più capaci di giungere in altro modo. Decadenza, oppure -bisogna aggiungere- volgarizzazione di una tecnica mistica».

In principio era ben diverso. 
L’Alchimia ad esempio tramandava la conoscenza dell’oro e dell’uovo filosofale secondo la figura dell’agarico muscario. Secondo due libretti lulliani del XVI secolo attraverso i funghi si poteva giungere alla Quintessenza. L’alchimia entrava in gioco anche nel capitolo sugli “alberi-fungo” dell’arte cristiana. Nel trattato alchemico “Splendor solis” di Salomon Trismosin (anche conosciuto come “Il Toson d’Oro”, la cui prima edizione conosciuta risale al 1532/35), l’Ermafrodita Divino è rappresentato con due teste, e in mano sembra tenere la parte inferiore del cappello e l’ovulo da cui nasce l’agarico muscario. L’ermafrodito è poi ritratto in un bosco di betulle, non a caso una delle specie di albero con le quali questo fungo intercorre essenziali rapporti simbiotici. Inoltre il rapporto fra il Sole e la Luna, rappresentati dalle due teste e dalle due ali dell’ermafrodita, le une rosse e le altre bianche, indicano l’Unione celeste simboleggiata proprio dal fungo.
Ma soprattutto, come non citare la cultura greca classica non certo ignara della conoscenza e dell’uso di vegetali psicoattivi, come dimostrano le documentazioni letterarie e archeologiche.
Per la tradizione greca, il divino, il sacro, è un’esperienza straordinaria, ed è all’origine dello spirito religioso greco. È l’esperienza di un “altrove” che sconvolge la coscienza ordinaria.

Platone distingueva due generi di “delirio”: quello prodotto da “umana debolezza”, e quello prodotto da “divino estraniarsi dalle normali regole di condotta”; quest’ultimo è attribuito all’intervento di una divinità: l’ispirazione profetica ad Apollo, l’estasi mistica a Dioniso, il rapimento amoroso ad Afrodite e a Eros, l’ispirazione poetica alle Muse. I greci definivano questo stato di “eccezionalità psichica”: éntheos, “un dio dentro”, ad indicare ilcontatto diretto con la divinità. 
I Grandi Misteri Eleusi non erano nient’altro che questo: riti collettivi in cui si usava il kykeon (ciceone), bevanda sacramentale che procurava visioni celestiali.
Allo stesso tempo, vegetali enteogenici e bevande inebrianti erano associati ai significati simbolici dei percorsi iniziatici delle scuole misteriche. 
Nella tradizione classica, il dio dell’ebbrezza per eccellenza è Dioniso, il dio di una vita “altra”, la divinità che procurava una “uscita da se”: la “follia mistica”, la manìa. 
Dionisio è identificato come il dio della vite e dell’ebbrezza alcolica, ma sappiamo che l’alcool non provoca un’esperienza estatica, l’alcool è un depressivo del sistema nervoso centrale, non da allucinazioni, perciò, dal momento che l’estasi dionisiaca è invece caratterizzata da eccitazione esasperata, grande vigore fisico, stati allucinatori e identificazione mistica con la divinità, sembra più veritiera la recente teoria che vede il culto di Dioniso, quello più arcaico, come un culto estatico caratterizzato dall’utilizzo di funghi psicotropi, nella fattispecie dell’agarico muscario. 
Diversi autori hanno voluto vedere nelle bevande fermentate, a base d’orzo o di altri cereali, gli agenti psicoattivi dionisiaci precedenti il vino d’uva. Per Jacque Brosse, nel contesto dionisiaco «il vino non sarebbe che il punto di arrivo di una serie [di inebrianti], che parte dal nettare divino passando attraverso la sacra pozione delle Baccanti». In effetti, l’Amanita muscaria cresce in relazione simbiotica principalmente con la betulla, un fiore sempre presente anche con Dionisio. L’impiego del vino nelle cerimonie religiose cristiane è un lontano ricordo di questi riti più antichi…

Non solo, Dionisio sembra provenire da ataviche tradizioni indoeuropee come evidenzia la radice del suo nome, infatti, la prima sillaba del nome è la radice designante la `divinità in genere´ nella lingua ariana: “dio” proviene dalla radice indoeuropea “dei”, “di”, indicante l’ “Essere Supremo”: l’ “impersonale” elemento di Luce -come si ritrova in molti nomi composti quali Dyauspita (sanscrito), Zeus (greco), Diupiter o Jupiter (latino). “Splendente” e “luce” sono anche attributi indistinti di tutti gli esseri divini, come nel sanscrito deva, nell’antico iranico daeva, nel latino deus, nell’antico irlandese dia, nel lituano dievas, ecc…
Un mito di 5000 anni fa, apparso più di 3000 anni prima del cristianesimo, raccontava la storia della Madre Terra che chiedeva al sole di Dio di portare l’acqua dal mare per innaffiare i grappoli d’uva, affinché si potesse fare del buon vino, da qui prese forma il culto dionisiaco, e da cui proseguirono anche le primitive tribù ebraiche chiamando questo mito: “la cerimonia di nozze di Canaan”.
Secondo gli ultimi studi e scoperte degli esperti il nostro Gesù Cristo sembrerebbe discendere infatti dalla mitologia di Horus, Krishna o Dionisio… Tutti questi dèi nacquero da una vergine il 25 Dicembre, morirono e resuscitarono, compirono miracoli e furono chiamati il “Salvatore”, proprio come il “nostro” Gesù. Perciò se andiamo a scavare nella mitologia originaria, troviamo anche che la rappresentazione del serpenteattorcigliato all’Albero della Vita, che invita Eva a cibarsi del frutto proibito, è stato in principio illustrato proprio come un albero-fungo. Numerose sono le raffigurazioni che lo documentano e quella più conosciuta, ma non l’unica, è il famoso albero-fungo (amanita muscaria) della cappella di Plaincourault in Francia, riportata nel libro esauritissimo da anni “Il Fungo Sacro e la Croce” di John Allegro.

In conclusione, la nostra civiltà, compresa quella occidentale figlia della cultura greca, è nata dalle visioni, dalle alterazioni di coscienza e dai profondi stati emozionali procurati dall’uso di piante psicotrope e di altre sostanze enteogeniche. Di queste sostanze ne è composto il nostro cervello, essenze che sembrano essere il legame, il ponte e l’arcobaleno che ci unisce con la Sostanza Assoluta e divina.
Forse è sempre per questo, allora, che il Cattolicesimo (insieme alle altre religioni istituzionali) si è ben guardata dal voler elargire sostanze psicoattive alla massa di fedeli che riempiono una chiesa, immaginate che situazione “allucinante” si sarebbe potuta creare! Soprattutto avrebbe potuto prender vita un certo slancio libertino…
Una situazione in cui molti, inebriati di emozioni, avrebbero guardato con i propri occhi e sentito con la propria coscienza la divinità… 
Una cosa alquanto scomoda per la Chiesa, non pensate?