Marino, politico mediocre piazzato in Campidoglio come specchietto per le allodole, doveva solo traghettare Roma per riorganizzare il parco buoi in vista del grande evento. Dopo sarebbero tornati i soliti macellai a riprendersi le carni e prepararle per il grande pasto rituale del Giubileo.
Serviva l'immagine di un uomo mite, fondamentalmente onesto, ma nei fatti insulso e di scarse qualità organizzative e politiche.
Serviva un utile idiota che mostrasse una faccia pulita della politica rispetto alla fogna precedente, ma ad un certo punto, e doveva immaginarselo, sarebbe giunto anche il suo momento, un tramonto anticipato di qualche ora. Era nell'aria da tempo, il Sindaco si sarebbe dovuto levare dalle palle, perché poteva essere un intralcio al sistema mafioso criminale vigente.
Il funerale Casamonica era una chiaro messaggio, era un funerale alla sua giunta, alla sua figura.
Troppe Rose Rosse sparse sul tappeto urbano e sulla Chiesa che beatificavano il rito di passaggio.
MORTE E RINASCITA...
Le sue eventuali colpe non sono certo individuabili negli scontrini taroccati, ma nel fatto di NON essere stato capace di costruire una vera unità di sinistra alternativa che potesse incidere a livello politico per attuare una svolta, almeno parziale, nella difficile gestione della capitale.
Tutto è rimasto come prima, questa è stata la fase del congelamento di tanti interessi in gioco, una città in standby.
Alcune siepi sono state concimate, 4 buche sono state asfaltate, la colonna sinistra della scuola elementare BUON GESU', rintonacata, poco più, nulla di vitale importanza è "partito", qualche annunciazione, quella si, qualche vana speranza di buona Governance per gli interessi della comunità, FORSE, ma solo millantata e riposta nelle buie catacombe.
Marino paga l'aver voluto dire la sua e l'aver creduto di essere il Sindaco di Roma, lui ci ha creduto veramente, ma il vero Sindaco occulto è sempre stato incarnato nella figura trentennale di Carminati & soci.
Si è illuso identificandosi nel ruolo e per entrare meglio nella parte non ha badato a spese, e proprio quelle piccole spese l'hanno ingenuamente fregato.
Un tempo si avvelenavano caffè, ora si stampano fatture e saldi cassa...
Cosa credeva, di mangiare ostriche e champagne e non pagare dazio???
"Ma chi crede di essere", si saranno chiesti i suoi padroni di partito, e allora via con la campagna mediatica denigratoria atta a sputtanarlo di essere un altro magnone, un magnone sostituibile, una volta svolto il suo compito a tempo determinato, anzi, determinatissimo.
E pensare che Orfini si era speso pubblicamente in suo favore, lo aveva difeso ed aveva riconfermato la fiducia del PD...
FRATELLI COLTELLI...
cit.
Marino un cittadino al di sotto di ogni sospetto, in attesa di essere spodestato dagli amici di Verdini, l'uomo preposto a risolvere problemi di varia natura e personaggio trasversale ad ogni schieramento politico che complotta e plasma il futuro appalto da appaltare, mentre rimaneva chiuso dentro il bagno del Circolo Aniene, colto da un cagotto improvviso.
Oggi minaccia di buttare i registi dietro le quinte giù dalla torre, e allora muoia Marino e tutti i filistei, ora minaccia di fare i nomi che sapeva fin dall'inizio, ma non farà nessuna lista dei cattivi, è privo dei gessi per scriverli in caratteri maiuscoli, si limiterà a mimare qualche disagio e a piangere lacrime di coccodrillo insieme ai suoi fan che lo reclamano avvolti da bandiere buoniste, mentre altri da destra aspettano il nuovo Duce, il nuovo ALE' MAGNO.
Ogni schieramento è alla ricerca del suo nuovo padrone preferito, in attesa dei croccantini e di grandi municipalizzate farcite.
Marino come la Crocerossa, un bersaglio mobile ed immobile, anche il Vaticano si augura un cambio di rotta, dopo anni di collusione e delle peggiori nefandezze criminali possibili, dopo aver conservato reliquie di vecchi mafiosi in cripte sicure, vicino a Santi e profeti.
Marino era la poltrona di vimini comprata usata al mercato delle pulci, bella ma fragile, usata e già compromessa nella sua stabilità, da piazzare in bella vista e poi riportare in cantina in mezzo a scatoloni e vecchi rottami.
Gli elettori dovevano sperare ed illudersi un'altra volta, l'ennesima volta, che sarebbe giunto quello "nuovo", una faccia onesta, un volto neutro, non troppo carismatico ne fotogenico, un passacarte senza troppi grilli per la testa, non uno squalo troppo ambizioso ma una sogliola lessata, che guidasse ed accompagnasse per mano Roma nel nuovo millennio. Invece, abbiamo conosciuto un OMINO manipolabile, un altro probabile incapace amministratore uscito dal cappello del mago di turno, un finto mite e non un mitomane arrivista come il precedente, ma pur sempre un mero aggiornamento di sistema.
Marino dal basso del suo peso specifico non si è limitato ad interpretare solo quel ruolo da altri designato, ad un certo punto ha osato borbottare ed andare contro certi interessi di Partito, ostacolando il fluire della continuità mafiosa in progress, senza fare nulla di particolare, magari solo per aver osato criticare la linea del governo ed alcune scelte da portare avanti, forse poteva iniziare a rappresentare un problema di carattere mediatico e simbolico, una piccola pagliuzza caduta nel grande ingranaggio della propaganda che pretendeva di dire la sua.
Un esempio da punire, ed essendo tutti gli attori della scena politica ricattabili, era giunto il momento di toglierselo di torno. Quindi ecco tutti i media di regime in una coralità sospetta, sollevarsi nel disdegno generale, uniti nel gridare allo scandalo delle cenette romantiche con la moglie e l'Ambasciatore del Pakistan o del Burundi, come se fossero queste sciocchezze le sue eventuali colpe.
Alla fine un capro annunciato, ed ora arriverà chi potrà dare seria ed affidabile continuità ad un sistema avviato e ben oliato da anni di malaffare.
Il nuovo Cesare potrà essere indistintamente del PD come del PDL, e se fosse del 5Stelle???
Sarebbe curioso ed istruttivo vedere come governerebbero i grillini una città come Roma, quanto oserebbero, per quanto tempo, come potrebbero essere eventualmente cooptati.
Qui ci vuole l'uomo giusto che sappia cavalcare e dominare un cavallo dal nome GIUBILEO, che sappia trarre profitti dall'intera operazione e sappia ben ridistribuire la torta nei vari piani, che si possa tornare a mangiare tutti o quasi.
ROMA AMOR chiede questo sacrificio perché ha fame, è alla ricerca di un buon cuoco, di un cameriere gentile e servizievole e di un lauto pasto da consumare con annesso boccone del prete.
MDD
RispondiEliminaGran bell' articolo, scritto benissimo.
E mi piace in special modo, quando come uno psicologo-giustiziere, sferri bastonate sarcastiche ai "meritevoli"...GODO ! ! !
Lilith
Bell articolo anche questo Master!
RispondiEliminaA proposito...hai visto nelle notizie che è morto un altro ragazzo in gita per l'EXPO?
SAcrifici di "apertura" e "chiusura" dell evento....
Ciao SoylentGreen
MDD
RispondiEliminaSi ho sentito...
Simile all'altro suicidato :-)
Marino era mediocre, il suo partito è molto peggio di lui...
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