giovedì 19 maggio 2022

IL SACRIFICIO DEL BAMBINO SOLDATO


Siamo veramente finiti in un labirinto virtuale dove tutto è falso, anche quello che accade realmente.
Falso nella sua narrazione e da entrambe le parti in conflitto.
Tutto ciò che accade deve giustificare la spesa militare, la guerra, le guerre ed il riassetto dello scacchiere geopolitico.
"Guerrieri facciamo la guerra? cit."
Ogni tanto arriva il momento di mostrare i muscoli, talvolta prevale l'istinto ilico collettivo e la natura animale dell'uomo lotta strenuamente contro la nostra parte razionale e spirituale.
Non c'è fine all'orrore anche nei piccoli dettagli sapientemente e volutamente veicolati per ragioni di Stato, ma anche di carattere più metafisico.
Tutti i giocatori in campo condividono lo stesso schema di gioco e poi, parallelamente, confliggono come fosse una competizione sportiva o musicale. Non sono in contraddizione questi concetti, bensì complementari tra loro, da intendersi come convergenze parallele, anche dandosele di santa ragione, ma tutti all'interno dello stesso modello, della stessa forma pensiero condivisa ed accettata.
Se la Russia volesse veramente porre fine al conflitto con successo, potrebbe bombardare in 3 giorni le zone top dell'Ucraina e conquistarla in breve tempo, questo tergiversare ha ragioni più profonde e svela il grande inganno.
Invece, Putin si limita a recitare il suo ruolo all'interno del gioco collettivo e permette agli americani di fare gli americani. Sembrano effettivamente alleati su piani alti ed inconfessabili, mentre i civili ne subiscono sempre le conseguenze su piani decisamente più materiali, essendo i servi della terra di mezzo del Deepstate imperiale ed apolide.

Lo schema necessita di sacrifici umani che nella quotidianità sono regolarmente celebrati attraverso omicidi mediatici veicolati dal potere attraverso i media, mentre durante le guerre attraverso la morte di civili e giovani militari, attraverso la spettacolarizzazione brutale del panem et circenses.
Oggi e secondo lo schema magico liturgico ancestrale si celebra il sacrificio del soldato russo arrestato ed a breve processato per crimini di guerra.
Un ragazzino di 20 anni, imberbe e attonito, come proiettato in una dimensione infernale e non sua, dovrà recitare il ruolo del cattivo per conto di altri. Il tutto in mondovisione.
Una punizione esemplare in stile religioso, un po' medievalista, un po' nazista e che riassume perfettamente la cultura reazionaria che da sempre permea quei lidi.
Dovrà pagare per tutti per aver ubbidito agli ordini di superiori?
Dicono che ha confessato, è stato lui ad uccidere il passante in bicicletta ucraino, ma gli era stato ordinato, che senso ha processarlo per crimini di guerra in conflitto in corso?
Che razza di giustizia atroce e spaventosa viene veicolata al mondo intero?
E' un monito rieducativo su larga scala?
Una sorta di sacrificio cristico, dove il soldato bambino esorcizza l'inferno da tutti alimentato con dovizia.
Purtroppo o per fortuna, il sacrificio è solo virtuale, è una fiction, come tutto quello che vediamo in tv.
Vero ma falso, vero per la valenza simbolica ed emozionale che si vuol raggiungere nella sua celebrazione, falso perché è palesemente costruito come demo belligerante, come meme ai posteri ed ai poster dei più plagiabili e/o sensibili.
L'importante è veicolare doppi messaggi e cortocircuiti, questa è la natura del biopotere, mostrando un prigioniero senza un graffio che sembra uscito da Eurovision, silente, affatto disperato, forse rassegnato, pulitino e truccato, quasi efebico. Sembra un giovane Putin però più buono, impassibile, ma per niente preoccupato di rischiare la pelle.
Anche i colori veicolati della sua felpa confermano una certa rappresentazione.
Il blu è associato a vari elementi naturali, come acqua e aria, ha effetti rilassanti e distensivi per la mente, il grigio dal punto di vista psicologico, può sollecitare in una persona un senso di stallo, di immobilità, senza alcuno stimolo decisionale. Praticamente un abito perfetto quel felpino processuale, no?
Ha confessato, avrebbe confessato cosa, chissà?
Si sacrifica simbolicamente una vergine che, pur nelle sue sembianze maschili, deve ricalcare il solco del rito crowelliano, almeno nella sua grammatica liturgica di antica fattura.
L'unica differenza con il passato è che diventa evento globale, diventando fiction, falso anche fosse vero, verissimo nella sua manipolazione e nel plagio emozionale conseguente, invero, costruito ad hoc, un po' come il mito dell'acciaieria di Azovstal, che deve nascondere ben altro.
Una serie tv interattiva che fa sponda tra mito, verità e post-verità.
Un partecipante non di AMICI, ma di NEMICI, nuovo Reality dove tutto è possibile e passibile di crimini efferati. Non quelli gerontocratici dominanti, ma dei loro fanti, meglio se giovanissimi.
In fondo ha confessato, allora sarà colpevole, lo dice l'oracolo, l'ha sempre detto l'oracolo, poco o nulla è cambiato dal tribalismo atavico, se non nella rappresentazione filmica tecnologica quanto pervasiva.
Tra uno Zelensky attore due volte, nato dal parto tra il nazionalismo più radicale e il deepstate USA, un Putin nella parte ancora del crudele aguzzino (KGB e poi dittatore), noi europei nel ruolo degli straccioni servili, accontentiamoci della vittoria della band ucraina e della visita di Bono degli U2 tra macerie, coca e champagne.
Mi chiedo allora perché guardare Netflix, quando il mondo reale è diventato una macro serie tv molto più interessante e potente.
Mi rimane solo un dubbio, è la narrativa distopica che influenza la realtà o, viceversa, è quest'ultima ad influenzare gli sceneggiatori tv nelle loro opere?
Reale o reality il sacrificio del bambino soldato?




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