Nella sua performance poetica, il sommo buonista dell'ovvio, si è superato in un racconto non richiesto, ma perfettamente in sincrono con l'accaduto della tragedia.
Molti si sono allora chiesti il perché di questi svelamenti. I social sono esplosi tra chi ha lodato il coraggioso eroe senza macchia e tra chi non si capacitava del perché una rete ufficialista del genere mandasse in onda questa pagliacciata.
Il sommo buonista dell'ovvio, come da copione, dopo aver lanciato il sasso ed aver descritto nei dettagli come funziona il cloud-seeding, facendo riferimenti storici precisi senza tralasciare le possibili conseguenze nefaste che potrebbero derivarne, ha poi ritirato la manina dicendo che lui non intedeva associare l'inseminazione delle nuvole all'alluvione e che è stato frainteso. Non solo, ha ribadito, nel solco della tradizione governativa, che lui ha sempre combattuto i complottisti ed i complottismi, e che non vuole essere associato al volgare tema delle scie chimiche.
Insomma, il tizio se la canta e se la suona, ma il bello è che afferma di non averla mai suonata e nemmeno cantata questa musica un po' stonata, o meglio, dice di averlo fatto ma che intendeva dire altro, ce l'ha cantata ma non era un canto.
Dopo aver terrorizzato in diretta il pubblico incredulo e aver soffiato sul fuoco, stuzzicando i palati di tutti noi visionari cospirazionisti, ha fatto 13 passi indietro. Eppure, le sue parole erano fin troppo chiare, chiarissime. Nessuno avrebbe mai osato pretendere tanto dalla TV, eppure ciò è avvenuto.
Stefano Massini parte con una fiaba cinese che nessuno conosceva, il Signore della Pioggia, descrivendo come questa sorta di demiurgo, con il suo cavallo alato, riuscisse ad andare sulle nuvole per scaricare l'acqua da un grande secchio e far piovere su quelle aride terre.
La metafora del signore della pioggia sarebbe già di per se' fin troppo esplicativa, ma lui non si è fermato alla simbologia del racconto, non gli bastava ovviamente, ma l'ha collegata alla nostra realtà, facendo un breve ma eloquente excursus storico sulla geoingengneria utilizzata dall'uomo da 70 anni ad oggi.
Nel suo racconto spiega come la follia dell'uomo possa arrivare a tanto, soprattutto quando non tiene conto delle conseguenze che potrebbero accadere alla natura, il tutto con esempi lampanti e dettagliati.
Al netto della storiella, una qualsiasi persona dotata di un QI minimo sindacale, si chiederebbe allora del perché di questo svelamento agli spettatori, del perché proprio ora dopo questa incredibile sciagura. Invece, in TV è passata in sordina.
Io penso di aver capito la funzione di questo losco gatekeeping.
Il sommo vate di LA7 ha avuto evidentemente carta bianca o magari un suggerimento di qualche oscuro messagero per scrivere un pezzo del genere, per aprire definitivamente e pubblicamente la Finestra di Overton su questa tematica che, in futuro, non potrà più essere taciuta. Overton studia il percorso e le tappe attraverso le quali, ogni idea, sia pur assurda e balzana, può trovare una sua “finestra” di opportunità. Qualunque idea, se abilmente e progressivamente incanalata nel circuito dei media e dell’opinione pubblica, può entrare a far parte del mainstream, cioè del pensiero diffuso e dominante. Comportamenti ieri inaccettabili, oggi possono essere considerati normali, domani saranno incoraggiati e dopodomani diventeranno regola, il tutto senza apparenti forzature.
Questa in sintesi è la motivazione del perché si sia lanciato in questa avventura distopica, ma salutata come svelatrice o, nel peggiore dei casi, non compresa.
L'indomani il vate è stato massacrato nei commenti sui social, ma anche ringraziato dagli ufficialisti, e non si capisce poi il perché, dato che il fenomeno viene comunque negato o rimosso nella mente dei più realisti del Re.
Purtroppo, in molti si sono scordati il finale della novella, dove il Massini ci ammoniva tutti sul gran finale, riguardo ad una probabile estinzione del genere umano. E tutti a grattarsi i maroni!
Un colpo al cerchio e una alla botte, forse due o tre.
Si chiude il sipario, si spengono le luci, il buonista dell'ovvio esce di scena, e le informazioni si depositano nel nostro inconscio, ci si chiede: "ma ha proprio detto così? Allora è tutto vero? Esiste la geoingegneria per inseminare le nubi, e le previsioni sono così catastrofiche? Ma non era quello che dicevano da anni i complottisti? Cosa voleva dirci?".
Pubblicità, arrivano i materassi...
Il pubblico cambia canale, si guarda una serie, magari va a letto e domani, un domani, chissà, si dirà che in fondo lo avevamo sempre saputo.
Esiste ma non esiste, c'è ma non c'è, è giorno ma è anche notte, tutto contemporaneamente in un bel cortocircuito condiviso e accettato con il macete.
La confusione cresce, tutto potrebbe essere, ma sicuramente non c'entra con quello che è successo, ma allora perché dirlo per poi ritrattarlo? Non c'entra, si c'entra, ma però dai, non c'entra! Vero e falso, entrambe le cose.
In fondo il signore della pioggia è sempre esistito e, a questo punto, inizio a pensare che, quella nel grande secchio, non era proprio acqua.
Esiste ma non esiste, c'è ma non c'è, è giorno ma è anche notte, tutto contemporaneamente in un bel cortocircuito condiviso e accettato con il macete.
La confusione cresce, tutto potrebbe essere, ma sicuramente non c'entra con quello che è successo, ma allora perché dirlo per poi ritrattarlo? Non c'entra, si c'entra, ma però dai, non c'entra! Vero e falso, entrambe le cose.
In fondo il signore della pioggia è sempre esistito e, a questo punto, inizio a pensare che, quella nel grande secchio, non era proprio acqua.
Inizio a pensare che sul suo cavallo alato, da quelle nubi, ci abbia sempre pisciato in testa.
L'ha fatto con il nostro beneplacito, dopo averci fatto pagare il biglietto.
L'ha fatto con il nostro beneplacito, dopo averci fatto pagare il biglietto.
E si torna così alla narrazione ufficiale conformista, come per la tanto decantata versione apocalittica di Ultima Generazione.
Loro, i cavalli di Troia del paradigma Green e dell'ONU, le giovani avanguardie fanatiche e sacrificabili della Fontana di Trevi. Si torna a credere che tutto ciò accade perché non abbiamo l'auto elettrica e i nuovi infissi alle finestre. Ma forse erano ben altre le finestre in questione, chissà?