Cambiano gli attori in campo, cambiano le strategie, cambiano le maschere, ma l'agenda neoliberista va avanti da sé. "Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi". La citazione tratta dal romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, esprime la strategia di cambiamento superficiale per preservare lo status quo. In pratica, si cambia tutto ciò che non minaccia le fondamenta del potere e del privilegio, in modo che le élite possano mantenere il controllo anche di fronte a mutamenti sociali e politici. Questo concetto si applica al "gattopardismo", ovvero al trasformismo politico e sociale, dove il cambiamento esterno serve a nascondere la continuità sostanziale del potere. Quindi, poco importa ci sia una governance di destra o di sinistra, perché il vero dominio capitalista è rappresentato da una sovragestione che utilizza i contenitori partitici come specchietto per le allodole, per veicolarsi democratica e farsi accettare dalla popolazione. Non solo, così operando, snatura qualsiasi ideologia passata, azzerando le differenze e ci mostra una sola via da percorrere, una sorta di eterno presente, immutabile come in un cerchio magico.
Questo paradigma che produce l'illusione della democrazia è in qualche modo sempre esistito, ma nel passato della sua breve vita, esistevano contraltari che hanno plasmato Stato sociale, diritti sociali e una visione di un'esistenza meno nichilista, dove era lecito sognare ed inseguire i propri desideri. Oggi, anche nell'evoluto occidente, si percepisce purtroppo una negatività quotidiana dovuta al bombardamento mediatico che azzera qualsiasi velleità. Pensavamo di vivere nel migliore dei mondi, guardavamo il resto del pianeta da un piedistallo ritenendoci fortunati, come fossimo i prescelti, invece, ci stiamo accorgendo che la nostra condizione esistenziale assomiglia sempre più al cosiddetto 3°mondo.
Si, certamente, siamo ancora i "più ricchi, i più belli e i più avanzati", ma siamo proprio sicuri durerà per sempre? Io credo di no! L'Europa pare sgretolarsi come un gigante d'argilla, la storia non ci appartiene più, altre realtà stanno emergendo senza però esprimere modelli di vita tanto differenti, anzi... Il fattore comune, a parte rare eccezioni che scompariranno in qualche decennio, è la condivisione dello stesso modello economico e culturale, il capitalismo. Un capitalismo che preserva se stesso, aggiornandosi giorno dopo giorno ai tempi che contribuisce a plasmare, sempre un passo avanti rispetto a qualsiasi dissenso popolare. Una realtà che si mostra come una guerra fratricida tra piramidi di potere, ma solo per la conquista del trono, non per esprimere differenti modelli culturali. La politica non esiste più, e non perché non ce ne sia più bisogno, ce ne sarebbe bisogno come l'aria che respiriamo, ma ci stiamo immergendo nel brodo bollente del post-umano, dove le ideologie sono bandite ed espresse solo in termini velleitari, in risse da salotto, tra un antifascismo e un anticomunismo da operetta, confinate al bar sport.
Siamo sicuri che le ideologie bandite dal sistema, e sventolate solo per un agonismo emozionale, non esistano più e che siano solo vecchi orpelli ed obsolete formule astratte che oggi lasciano il tempo che trovano? Secondo me, assolutamente no! Il peccato originale del post-moderno è l'antipolitica, il suo neo-linguaggio, l'azzeramento dei sentimenti di appartenenza, l'aver corrotto e destrutturato ogni pensiero ed ogni contenitore culturale, sociale e politico. Se sono tutti corrotti e sono tutti diversamente uguali, allora il popolo si defila e preferisce astenersi. Sia chiaro, la reazione è giusta e sacrosanta, anch'io negli ultimi 25 anni ho votato solo due volte, però mi rendo conto che questo processo di annichilimento è voluto e perseguito dal sistema. Certo, i piani intermedi dei partiti lamentano la diserzione popolare alle urne, ma i loro padroni si auspicano un qualunquismo dilagante, come allo stesso tempo esorcizzano qualsiasi conflitto sociale, qualsiasi criticità e dissenso, creando solo un dissenso utile alla causa.
Se qualsiasi individuo non crede più a nulla, se non combatte più per nulla, in tempi di globalismo, per il potere costituito questo è una manna dal cielo, perché l'unica forma politica-non politica sarà quella dell'oracolo capitalista. Dal crollo del muro di Berlino nel 89, fino ad oggi, il capitalismo non ha avuto più alcuna resistenza alla sua avanzata predatoria. Le guerre coloniali sono aumentate, le differenze sociali sono esplose a livelli terrificanti, i modelli vincenti sono diventati idoli religiosi.
Siamo sicuri che le ideologie bandite dal sistema, e sventolate solo per un agonismo emozionale, non esistano più e che siano solo vecchi orpelli ed obsolete formule astratte che oggi lasciano il tempo che trovano? Secondo me, assolutamente no! Il peccato originale del post-moderno è l'antipolitica, il suo neo-linguaggio, l'azzeramento dei sentimenti di appartenenza, l'aver corrotto e destrutturato ogni pensiero ed ogni contenitore culturale, sociale e politico. Se sono tutti corrotti e sono tutti diversamente uguali, allora il popolo si defila e preferisce astenersi. Sia chiaro, la reazione è giusta e sacrosanta, anch'io negli ultimi 25 anni ho votato solo due volte, però mi rendo conto che questo processo di annichilimento è voluto e perseguito dal sistema. Certo, i piani intermedi dei partiti lamentano la diserzione popolare alle urne, ma i loro padroni si auspicano un qualunquismo dilagante, come allo stesso tempo esorcizzano qualsiasi conflitto sociale, qualsiasi criticità e dissenso, creando solo un dissenso utile alla causa.
Se qualsiasi individuo non crede più a nulla, se non combatte più per nulla, in tempi di globalismo, per il potere costituito questo è una manna dal cielo, perché l'unica forma politica-non politica sarà quella dell'oracolo capitalista. Dal crollo del muro di Berlino nel 89, fino ad oggi, il capitalismo non ha avuto più alcuna resistenza alla sua avanzata predatoria. Le guerre coloniali sono aumentate, le differenze sociali sono esplose a livelli terrificanti, i modelli vincenti sono diventati idoli religiosi.
La volontà del potere costituito è quella di spostare l'orologio indietro nel tempo, prima dei boom economici keynesiani, socialisti e democratici, di cui ancora oggi, forse per poco, ne godremo l'onda lunga. Tornare indietro nel tempo e fermarlo!
Basta benessere, caro occidente, semmai ce ne sia stato, da oggi si stringe ulteriormente la cinghia ed i vostri modelli di riferimento saranno sempre più divisori, classisti, reazionari, populisti. Il padronato la sua rivoluzione la fa quotidianamente, siamo noi che deficitiamo di coscienza di classe, di coscienza spirituale, da non confondere con quella religiosa. Per quella abbiamo già dato!
La livella generale è stata spostata anno dopo anno sempre più sul versante della reazione, del conservatorismo, e non intendo meramente solo a livello partitico, come dicevo prima quel livello non esiste più, è una chimera, intendo più a livello culturale, sostanziale, economico, quindi in direzione ordo-liberista. Nel senso di un sistema piramidale ed esclusivo, gerarchico e totalizzante.
La punta della piramide è sempre più visibile, ma sempre più distante. Abbiamo volenti o nolenti metabolizzato ed accettato un livello di ingiustizie sociali come mai in altri tempi avremmo fatto. Siamo come in un limbo gattopardesco, con i nostri feticci digitali, sempre più atomizzati e divisi, in cerca delle briciole che cadono dal tavolo imbandito per pochi. Accetta e continua? No, io salto giù dal treno in corsa, impazzito, cercando altri percorsi, altre vie, ovviamente, nel limite del possibile e delle mie capacità.
La cosiddetta sinistra, nella sua miseria esistenziale, negli ultimi 50 anni, anno dopo anno, è stata destrutturata e trasformata in una costola neoliberale, abdicando al suo compito storico, diventando nei fatti classista, un po' come lo sbirro "buono" che legittima quella cattivo. Questo però non significa che non esistano a livello concettuale più le ideologie, semplicemente le hanno eliminate per creare un nuovo mondo senza alcun equilibrio tra le parti e, sinceramente, non è il migliore dei mondi possibili. Il capitalismo non ha più freni, trasla anche la forma, senza più alcuna vergogna e calpesta il diritto internazionale come mai era accaduto dal dopoguerra ad oggi. Impone lockdown per la nostra salute, crea povertà e miseria come non ci fosse un domani, compie genocidi in diretta, mostra la sua brutalità, normalizzandola come fosse uno spot di uno yogurt, candidamente dal tubo catodico, creando quel senso di impotenza collettiva che fa gioco allo status quo, creando un popolo spettatore e non più attore della propria vita. Trasformando il soggetto in oggetto, natura in simulazione, umano in transumano.
Quale rivoluzione è possibile a questo marasma arcontico? A livello individuale riscoprire il nostro sé superiore, la nostra spiritualità, lavorando nella direzione dell'amore. Ah, l'amour... Quasi ci vergogniamo solo a pronunciarla questa bella parola ed io stesso un po' mi imbarazzo a scriverla, avendo paura di essere scambiato per un prete o un mollaccione qualsiasi. Invece no, l'unica via al nichilismo imperante, alle grandi ingiustizie di questo inferno chiamato Terra, è proprio l'amore, semplice concetto quanto profondo. E per amore non intendo peace & love, o qualsiasi sua banalizzazione, ma proprio quel valore fondante che dovrebbe riguardare la vita di noi tutti. "Omnia vincit amor". Quindi quel concetto che comprende l'empatia, la sensibilità, il mettersi al servizio del prossimo, senza dover necessariamente pensare di cambiare il mondo, ognuno nel suo piccolo. Come il preoccuparsi realmente dei nostri affetti e di tutto quello che ci circonda, conservare la magia e lo stupore del fanciullino che abita in noi, inseguire sempre i nostri desideri, non mollare mai la presa anche quando tutto sembra andare male, ergo, lottare e fare le nostre piccole e personali rivoluzioni. Creare bolle esistenziali, maturare consapevolezza, gnosi, creare i nostri mondi, avere i più svariati interessi, essere maledettamente curiosi, e non aver tempo di annoiarsi mai. Chi si annoia è perduto! Ridere del mondo e delle sue miserie, ma con immensa compassione e consapevolezza. Capire che questo gioco è anche illusione, ma un'illusione che va superata con la conoscenza e non subita passivamente.
La cosiddetta sinistra, nella sua miseria esistenziale, negli ultimi 50 anni, anno dopo anno, è stata destrutturata e trasformata in una costola neoliberale, abdicando al suo compito storico, diventando nei fatti classista, un po' come lo sbirro "buono" che legittima quella cattivo. Questo però non significa che non esistano a livello concettuale più le ideologie, semplicemente le hanno eliminate per creare un nuovo mondo senza alcun equilibrio tra le parti e, sinceramente, non è il migliore dei mondi possibili. Il capitalismo non ha più freni, trasla anche la forma, senza più alcuna vergogna e calpesta il diritto internazionale come mai era accaduto dal dopoguerra ad oggi. Impone lockdown per la nostra salute, crea povertà e miseria come non ci fosse un domani, compie genocidi in diretta, mostra la sua brutalità, normalizzandola come fosse uno spot di uno yogurt, candidamente dal tubo catodico, creando quel senso di impotenza collettiva che fa gioco allo status quo, creando un popolo spettatore e non più attore della propria vita. Trasformando il soggetto in oggetto, natura in simulazione, umano in transumano.
Quale rivoluzione è possibile a questo marasma arcontico? A livello individuale riscoprire il nostro sé superiore, la nostra spiritualità, lavorando nella direzione dell'amore. Ah, l'amour... Quasi ci vergogniamo solo a pronunciarla questa bella parola ed io stesso un po' mi imbarazzo a scriverla, avendo paura di essere scambiato per un prete o un mollaccione qualsiasi. Invece no, l'unica via al nichilismo imperante, alle grandi ingiustizie di questo inferno chiamato Terra, è proprio l'amore, semplice concetto quanto profondo. E per amore non intendo peace & love, o qualsiasi sua banalizzazione, ma proprio quel valore fondante che dovrebbe riguardare la vita di noi tutti. "Omnia vincit amor". Quindi quel concetto che comprende l'empatia, la sensibilità, il mettersi al servizio del prossimo, senza dover necessariamente pensare di cambiare il mondo, ognuno nel suo piccolo. Come il preoccuparsi realmente dei nostri affetti e di tutto quello che ci circonda, conservare la magia e lo stupore del fanciullino che abita in noi, inseguire sempre i nostri desideri, non mollare mai la presa anche quando tutto sembra andare male, ergo, lottare e fare le nostre piccole e personali rivoluzioni. Creare bolle esistenziali, maturare consapevolezza, gnosi, creare i nostri mondi, avere i più svariati interessi, essere maledettamente curiosi, e non aver tempo di annoiarsi mai. Chi si annoia è perduto! Ridere del mondo e delle sue miserie, ma con immensa compassione e consapevolezza. Capire che questo gioco è anche illusione, ma un'illusione che va superata con la conoscenza e non subita passivamente.
Purtroppo, è un lusso avere questa visione e propensione vitale, me ne rendo conto.
Vallo a dire a un palestinese sotto i bombardamenti, ma l'esempio potrebbe riguardare qualsiasi tragedia anche personale. Però l'unica via, individuale e collettiva, consiste nella lotta per affermare il BENE, attraverso l'amore. Questa luce deve essere vista come azione, come arma per creare armonia interiore e poi esteriore. Perché le forme pensiero possano essere finalmente anche virtuose e non solo maligne. Questa lotta non deve quindi limitarsi ad una mera contemplazione di se stessi, come vorrebbero certe correnti spiritualiste, certe religioni e lo stesso sistema in cui viviamo, ma può esprimersi, oltre alla perseveranza, all'intelligenza, alla strategia, come estrema ratio, anche attraverso la forza.
L'agenda neoliberista va avanti da sé, ma anche noi dobbiamo necessariamente andare avanti e non indietreggiare mai, eliminando le sue regine, i suoi fanti e i suoi re, ovvero, le forze dell' ostacolo, evitando di subire il loro nefasto influsso sociale e sottile, diventando i re di noi stessi, ricordandoci chi siamo e la nostra origine divina.
I partigiani di ogni latitudine hanno versato il sangue contro qualsiasi totalitarismo, gli stessi cristiani sono stati perseguitati e massacrati, lo stesso Gesù cacciava i mercanti dal tempio. Non bisogna essere stupidamente buonisti, banniamolo questo buonismo, talvolta serve anche la forza per lottare contro qualsiasi sopruso. L'amore può essere una carezza, ma talvolta anche un sonoro ceffone.
"Questa mano po esse piuma e po esse fero" cit. Mario Brega
"Questa mano po esse piuma e po esse fero" cit. Mario Brega


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