"RETAU 1974" è il nome in codice della setta o gruppo di appartenenza di diversi personaggi implicati nella storia del Mostro di Firenze.
Nome emblematico, ritrovato sul nuovo e inedito reperto, inerente al caso del MDF e presentato da "Pulp Podcast", il podcast di Mr. Marra e Fedez, dopo lo svelamento dell'ex-suora Elisabetta, al secolo Anna Maria Mazzari, tutrice spirituale di Pacciani in carcere fino alla sua morte e detentrice di un nutrito archivio d'epoca, curiosamente mai consultato in passato dagli inquirenti.
Documento successivamente periziato, oggi richiesto dalla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul caso Forteto per la sua rilevante importanza.
Permane in me la curiosità sul perchè sia uscito solo adesso dopo tanti anni. Perché la ex-suora è stata fulminata sulla via di Damasco? Perché come asserisce lei, alla sua età non si ha più paura di nulla? Tutta l'operazione è stata suggerita da qualcuno e poi è stato scelto un podcast molto popolare e trasversale per veicolare l'elenco e renderlo pubblico?
Domande che rimangono senza risposta, senza considerare che potrebbe addirittura essere l'ennesimo depistaggio dei Servizi, nonostante sia stato dimostrato scientificamente che il foglio e le parole stampate rimandino ad un'epoca lontana nel tempo, compreso l'utilizzo di una vecchia Olivetti. Consideriamo che in certi ambienti è facile recuperare materiale cartaceo e macchine da scrivere d'epoca, compresa l'eventuale uso della carta carbone. Quindi, i materiali ed i mezzi utilizzati potrebbero essere originali degli anni 70, ma il documento falsificato oggi e ulteriormente invecchiato ad hoc, senza troppi problemi.
Questa è una possibilità da tenere conto, anche se per ora opto per una genuinità del documento, pare tutto verosimile.
Un'altra possibilità potrebbe contemplare una manomissione da parte di ambienti amici, un artificio per corroborare e legittimare una tesi valida che, in caso contrario, non troverebbe alcun riscontro oggettivo in una nuova inchiesta. Lo deduco dalla dinamica del ritrovamento, nonostante l'ottimo lavoro degli autori di "Pulp Podcast".
Lo si deduce anche dal fatto che un nome è curiosamente barrato, quello del presunto Duca, che si distingue proprio perché è un titolo nobiliare o un potenziale soprannome, come se volesse essere evidenziato e differenziato dagli altri 7 nomi reali riportati.
Curioso anche il fatto che sia quello meno menzionato, talvolta in rete anche scartato mediaticamente, invece, ritengo sia quello più importante o almeno quello sul quale far ricadere maggior attenzione, secondo me, rappresenta il focus del documento.
Infine, accanto ai 7 nomi compare la lettera L con dei numeri (livello del singolo membro?), mentre accanto al Duca non compare nulla.
A parte queste mie valutazioni che ritengo centrali, vediamo i nomi e la sigla in esso contenuti.
2- LA SIGLA ENIGMATICA
La sigla RETAU potrebbe indicare i più disparati significati. Potrebbe essere un acronimo riferito a livelli superiori, un nome depistante, oppure, anche un' anagramma in codice noto solo ai membri del club. Sul web molti hanno sposato la tesi di UATER (water), quindi letta al contrario, con un inglese pronunciato all'italiana. Questa tesi sembra valida, perché riferita all'elemento dell'acqua. L'acqua negli omicidi rituali è presente perché simboleggia la "purificazione", legando il rito alla morte o a una trasformazione radicale attraverso l'immersione o l'aspersione. Però, mi pare troppo esplicita ed essoterica come soluzione, troppo spirituale e "bianca".
Il termine potrebbe anche essere una storpiatura di una lingua antica, riferita in senso conviviale, come in un cenacolo e potrebbe non riguardare il nome di una presunta setta, ma più banalmente rappresentare un'operazione rituale magica, un alert operativo militare.
RETUA Nella lingua d'oïl (il francese antico), la parola "retua'" (spesso scritta "retue" o "retuit") significa "ritirata", spesso in contesto di battaglia o ritirata strategica, derivando dal latino retrahere (tirar indietro).
Isolamento (Reclusione volontaria): Allontanarsi in luoghi isolati (eremi, boschi, stanze dedicate).
Rito di Passaggio: Segna una trasformazione, un passaggio da uno stato di coscienza all'altro (es. da profano a iniziato). Segna una trasformazione, un passaggio da uno stato di coscienza all'altro (es. da profano a iniziato).
Vediamo alcuni anagrammi curiosi, tenendo conto che trattasi solo di speculazioni e di suggestioni senza alcuna pretesa di verità.
RETAU come anagramma in codice di:
1- RE TAU - Re del Tau, inteso come "Dominio Spirituale": chi porta il Tau dimostra di essere "re" della propria vita, guidato dalla potenza della croce, o della lettera ebraica tau-tav, qui nell'accezione controiniziatica.
2- TER-AU - dall' unione del simbolo della trasmutazione alchemica tra materia grezza TER (terra), all'oro alchemico AU (aurum).
3- AURET derivante dal latino aurum (oro), forma flessa latina di origine poetica per indicare Aura dorata, oppure, aura splendente.
4- TAURE [plurale femm. di tauro]. Nome dato nell’Italia centrale al gemello di sesso femminile, sterile, quando nei bovini si hanno due gemelli di sesso diverso. Simbolo sacrificale funerario e di unione spezzata in senso controiniziatico.
5- UTERA, in esoterismo, Utera (o Utero) è un potente centro di potere femminile, il "Sacro Utero", simbolo di creazione, rigenerazione, spesso esplorato attraverso il risveglio delle memorie cellulari per accedere al potenziale creativo e curativo. In senso controiniziatico può rappresentare mutilazioni e il furto di parti anatomiche (feticci) delle vittime (le "esportazioni").
Il termine potrebbe anche essere una storpiatura di una lingua antica, riferita in senso conviviale, come in un cenacolo e potrebbe non riguardare il nome di una presunta setta, ma più banalmente rappresentare un'operazione rituale magica, un alert operativo militare.
RETUA Nella lingua d'oïl (il francese antico), la parola "retua'" (spesso scritta "retue" o "retuit") significa "ritirata", spesso in contesto di battaglia o ritirata strategica, derivando dal latino retrahere (tirar indietro).
Isolamento (Reclusione volontaria): Allontanarsi in luoghi isolati (eremi, boschi, stanze dedicate).
Rito di Passaggio: Segna una trasformazione, un passaggio da uno stato di coscienza all'altro (es. da profano a iniziato). Segna una trasformazione, un passaggio da uno stato di coscienza all'altro (es. da profano a iniziato).
Vediamo alcuni anagrammi curiosi, tenendo conto che trattasi solo di speculazioni e di suggestioni senza alcuna pretesa di verità.
RETAU come anagramma in codice di:
1- RE TAU - Re del Tau, inteso come "Dominio Spirituale": chi porta il Tau dimostra di essere "re" della propria vita, guidato dalla potenza della croce, o della lettera ebraica tau-tav, qui nell'accezione controiniziatica.
2- TER-AU - dall' unione del simbolo della trasmutazione alchemica tra materia grezza TER (terra), all'oro alchemico AU (aurum).
3- AURET derivante dal latino aurum (oro), forma flessa latina di origine poetica per indicare Aura dorata, oppure, aura splendente.
4- TAURE [plurale femm. di tauro]. Nome dato nell’Italia centrale al gemello di sesso femminile, sterile, quando nei bovini si hanno due gemelli di sesso diverso. Simbolo sacrificale funerario e di unione spezzata in senso controiniziatico.
5- UTERA, in esoterismo, Utera (o Utero) è un potente centro di potere femminile, il "Sacro Utero", simbolo di creazione, rigenerazione, spesso esplorato attraverso il risveglio delle memorie cellulari per accedere al potenziale creativo e curativo. In senso controiniziatico può rappresentare mutilazioni e il furto di parti anatomiche (feticci) delle vittime (le "esportazioni").
3- I 7 CAVALIERI NERI ?
Abbiamo un elenco interessante, tutti i personaggi all'epoca non erano entrati nella vicenda del MDF, ma sono stati in qualche modo coinvolti successivamente. In teoria non si dovevano conoscere, ma qui li ritroviamo insieme come membri dello stesso clan, ognuno con le sue peculiarità.
Joe Bevilacqua, all'epoca sconosciuto ed entrato in auge, prima nel 1994 e successivamente nel 2017, è stato accusato di essere il killer americano Zodiac.
Joe Bevilacqua, all'epoca sconosciuto ed entrato in auge, prima nel 1994 e successivamente nel 2017, è stato accusato di essere il killer americano Zodiac.
Uomo dei Servizi, professionista di false flag, militare utilizzato per diverse missioni segrete ed implicato in strani omicidi. Diventato in seguito direttore del Cimitero Americano di Firenze (situato nell'area a sud di Firenze dove sono avvenuti la maggior parte degli omicidi del Mostro). Lavoro di copertura palese che solitamente viene svolto da mercenari e contractor.
Francesco Narducci, di giorno medico stimato, gastroenterologo perugino integerrimo, di notte pervertito incallito, coinvolto nei riti sacrificali della Corazzin e di altre ragazze, oltre al caso del MDF. Nella sua villa si sono svolti rituali di sangue a scopo di iniziazione, ai quali hanno partecipato anche membri del Circeo. Izzo descrive puntualmente ogni particolare della villa, e successivamente viene fatto il sopraluogo dagli inquirenti (Mignini in primis), che verificano l'attendibilità delle sue parole. Il suo cadavere non viene mai ritrovato, perchè quello trovato nel lago Trasimeno, non è il suo (15 cm più basso, non longilineo, molto più robusto, con altri tratti somatici, color della pelle e degli occhi differente).
Francesco Calamandrei, noto come il "Farmacista". La sua ex moglie lo accusò di essere uno della banda del MDF, fu interdetta solo per questo motivo. Oggi forse non lo sarebbe più, alla luce dei nuovi documenti che coinvolgono il marito.
Rolf Reinecke, importante imprenditore tedesco, entrato nell’inchiesta sui delitti del “mostro”, quando il 9 settembre 1983, a Giogoli, vennero assassinati due turisti tedeschi, Jens-Uwe Rüsch e Horst Wilhelm Meyer, entrambi di 24 anni, che al momento dell’aggressione si trovavano a bordo del loro furgone con l’autoradio accesa. I giovani vennero raggiunti e uccisi da sette proiettili.
A differenza degli altri delitti, in quel caso mancò il macabro rito dell’asportazione del pube, semplicemente perché l’assassino si accorse solo dopo che si trattava di due uomini, mentre nell’oscurità si era lasciato ingannare dal lunghi capelli biondi di una delle due vittime.
Le indagini all’epoca fecero emergere che Reinecke aveva abitato proprio a Giogoli, nel comune di Scandicci, in una villa vicino al luogo in cui furono ritrovati i due giovani tedeschi assassinati. Descritto come persona piuttosto eccentrica, emerse che l’imprenditore tedesco possedeva una pistola calibro 22, dello stesso modello di quella attribuita al “mostro” dai proiettili ritrovati.
Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi fondatori della comunità Il Forteto.
Francesco Narducci, di giorno medico stimato, gastroenterologo perugino integerrimo, di notte pervertito incallito, coinvolto nei riti sacrificali della Corazzin e di altre ragazze, oltre al caso del MDF. Nella sua villa si sono svolti rituali di sangue a scopo di iniziazione, ai quali hanno partecipato anche membri del Circeo. Izzo descrive puntualmente ogni particolare della villa, e successivamente viene fatto il sopraluogo dagli inquirenti (Mignini in primis), che verificano l'attendibilità delle sue parole. Il suo cadavere non viene mai ritrovato, perchè quello trovato nel lago Trasimeno, non è il suo (15 cm più basso, non longilineo, molto più robusto, con altri tratti somatici, color della pelle e degli occhi differente).
Francesco Calamandrei, noto come il "Farmacista". La sua ex moglie lo accusò di essere uno della banda del MDF, fu interdetta solo per questo motivo. Oggi forse non lo sarebbe più, alla luce dei nuovi documenti che coinvolgono il marito.
Rolf Reinecke, importante imprenditore tedesco, entrato nell’inchiesta sui delitti del “mostro”, quando il 9 settembre 1983, a Giogoli, vennero assassinati due turisti tedeschi, Jens-Uwe Rüsch e Horst Wilhelm Meyer, entrambi di 24 anni, che al momento dell’aggressione si trovavano a bordo del loro furgone con l’autoradio accesa. I giovani vennero raggiunti e uccisi da sette proiettili.
A differenza degli altri delitti, in quel caso mancò il macabro rito dell’asportazione del pube, semplicemente perché l’assassino si accorse solo dopo che si trattava di due uomini, mentre nell’oscurità si era lasciato ingannare dal lunghi capelli biondi di una delle due vittime.
Le indagini all’epoca fecero emergere che Reinecke aveva abitato proprio a Giogoli, nel comune di Scandicci, in una villa vicino al luogo in cui furono ritrovati i due giovani tedeschi assassinati. Descritto come persona piuttosto eccentrica, emerse che l’imprenditore tedesco possedeva una pistola calibro 22, dello stesso modello di quella attribuita al “mostro” dai proiettili ritrovati.
Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi fondatori della comunità Il Forteto.
Secondo quanto emerso dalle vicende giudiziarie e da tre commissioni di inchiesta regionale e nazionale, all'interno della struttura si commisero abusi psicologici e sessuali nei confronti di minori e disabili che erano stati dati in affidamento dal Tribunale dei minori alla comunità.
La comunità è operante nel comune di Vicchio, e nel 2018 la cooperativa che ne gestiva le attività produttive è stata commissariata dal governo italiano.
Giulio Cesare Zucconi. nel fascicolo che lo riguardava c’erano almeno due lettere anonime. Nella prima, giunta ai carabinieri il 14 gennaio 1996, lo si “segnalava quale soggetto che aveva a che vedere con le indagini sui delitti del Mostro”; nella seconda, scritta con ritagli di giornale e il cui timbro riportava la data del 18 gennaio 1997, si poteva leggere: “Cercate la pistola del Mostro dentro la bara del dott. Zucconi”. In una terza lettera, pervenuta al PM proprio in quei giorni, l’1 dicembre 1997 – evidentemente anch’essa stimolata dalla freschissima deposizione di Lotti – il ginecologo veniva indicato come persona alla quale, insieme ad amici tra cui Mario Vanni, “piaceva fare visita alle ragazze. Le spogliava e metteva nella cicalina un tralcio di vite”
4- NOME IN CODICE DUCA
Giulio Cesare Zucconi. nel fascicolo che lo riguardava c’erano almeno due lettere anonime. Nella prima, giunta ai carabinieri il 14 gennaio 1996, lo si “segnalava quale soggetto che aveva a che vedere con le indagini sui delitti del Mostro”; nella seconda, scritta con ritagli di giornale e il cui timbro riportava la data del 18 gennaio 1997, si poteva leggere: “Cercate la pistola del Mostro dentro la bara del dott. Zucconi”. In una terza lettera, pervenuta al PM proprio in quei giorni, l’1 dicembre 1997 – evidentemente anch’essa stimolata dalla freschissima deposizione di Lotti – il ginecologo veniva indicato come persona alla quale, insieme ad amici tra cui Mario Vanni, “piaceva fare visita alle ragazze. Le spogliava e metteva nella cicalina un tralcio di vite”
4- NOME IN CODICE DUCA
Il duca è un titolo nobiliare di alto rango, derivato dal latino dux (capo, condottiero), che storicamente indicava il governatore militare di una provincia e nel Medioevo divenne un signore ereditario di un territorio (ducato).
Il magistrato Vigna era soprannominato il Duca, da alcuni indicato come il mostro o uno dei mostri di Firenze.
Mi torna in mente il film "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".
Mi torna in mente il film "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".
Nel capolavoro di Elio Petri, non solo si parlava dell'impunità del potere, ma del fatto che è la stessa autorità a indagare sui crimini che compie.
E potrebbe essere il caso di Vigna, magistrato dell'antimafia, dell'antiterrorismo.
Nella lista il Duca è barrato con una riga, non si capisce se per evidenziarlo ulteriormente, fingendo di cancellarlo, o per qualche altro motivo ignoto.E potrebbe essere il caso di Vigna, magistrato dell'antimafia, dell'antiterrorismo.
Su Vigna si è parlato tanto in passato, sul fatto che una sua casa fosse nei pressi di un duplice omicidio, sulla simbologia del tralcio di vite ritrovato nella vagina della ragazza, nel primo duplice omicidio del mostro.
Un'altra coincidenza. Considerando che "Il Silenzio degli Innocenti" scritto da Thomas Harris, si ispira al lato esoterico della storia del MDF, è quantomeno curiosa la somiglianza tra Vigna e l'attore Anthony Hopkins. Thomas Harris ha collegato il personaggio di Hannibal Lecter al Mostro di Firenze nel suo libro Hannibal (1999) e nel successivo film di Ridley Scott, presentandolo come un caso risolto dall'ispettore Pazzi, inserendo un legame narrativo tra il serial killer letterario e la figura reale, anche se nel film alcune scene furono tagliate perché superflue, mantenendo un collegamento con il mistero di Firenze.
5- CONCLUSIONI
Nella lista ritrovata ci sono persone che, secondo gli atti, non dovevano e potevano conoscersi all'epoca, ma che, invece, pare facessero parte di una sorta di setta ancillare ad altre entità magico rituali. Ecco, questa è la mia considerazione finale.
5- CONCLUSIONI
Nella lista ritrovata ci sono persone che, secondo gli atti, non dovevano e potevano conoscersi all'epoca, ma che, invece, pare facessero parte di una sorta di setta ancillare ad altre entità magico rituali. Ecco, questa è la mia considerazione finale.
Il fatto che oggi venga veicolato il nome del gruppo come RETAU 1974 e accettato come dato di fatto da tutti, distoglie da alcune verità, solo parzialmente emerse, riguardo alle passate indagini sulla "Rosa Rossa", svolte da Giuttari, da Mignini, da ricercatori quali Cosco, la Carlizzi e Franceschetti.
Il risultato è che nessuno parla più di quelle indagini e le cronologie del web spostano l'attenzione dei curiosi, quando RETAU potrebbe significare altro e, focalizzandosi solo su questo nuovo nome, del quale non possiamo conoscere il vero significato, si potrebbero indirettamente depistare eventuali nuove ricerche, seppur in buona fede.
Come se una manina avesse voluto che si creasse questo scompiglio, utilizzando personaggi che sicuramente hanno agito onestamente, come strumento di veicolazione.
Ai poster(i) l'ardua sententia...


Nessun commento:
Posta un commento