E' LA PRIMA VOLTA CHE PRENDO UN ARTICOLO DA UNA FONTE UFFICIALE COME WIKIPEDIA, DI SOLITO EVITO E SONO CONTRARIO, MA IN QUESTO CASO RIASSUME BENE LA STORIA DELLA ROSA DEI VENTI, DANDO SPUNTI PER UN'EVENTUALE APPROFONDIMENTO PERSONALE...
E' INTERESSANTE IL NOME, LA TIPOLOGIA DELL' ORGANIZZAZIONE, I COLLEGAMENTI, LA PIOVRA ED I SUOI TENTACOLI... E' INTERESSANTE CHE SIA LO STESSO SIMBOLO DELLA NATO, SIMBOLO CARDINALE MARITTIMO CON IL SUO EPICENTRO SITO A MALTA, SIMBOLO RUBATO ALLE SOCIETA' SEGRETE MILLENARIE, SIMBOLO DELLA BANDIERA TEMPLARE D'INGHILTERRA, SIMBOLO DELL'ESTREMISMO DI DESTRA, SIMBOLO ANCHE DEI GIOVANI DELLA "DESTRA", ODIERNO PARTITO DI STORACE, CHE ASSIEME ALLA FIAMMA DELLA SEMIRAMIDE DEL LOGO, IMMAGINE RUBATA AL CAPPELLO DEI CARABINIERI, PRESENTA LA ROSA IN UN PASTONE DI SIMBOLI ESOTERICI DA RASENTARE IL RIDICOLO...
E' UNA VARIANTE DELLA CROCE TEMPLARE, IN ASSETTO DA GUERRA... :-)
E' INCREDIBILE NOTARE COME L'MSI, DA ALCUNI TACCIATO COME UNICO PARTITO "PURO" DELLA VECCHIA REPUBBLICA, SIA STATO IN REALTA' LO STRUMENTO POLITICO PRINCIPE DELLA NATO IN ITALIA, MA ANCHE DELLA MASSONERIA NERA CHE PRENDEVA ORDINI DAI PIANI ALTI DEI RITI SCOZZESI ANGLOFONI...
GUARDIAMOCI IN QUESTO VIDEO COSA DICEVA UN TEMPO IL CAMERIERE DEGLI AMERICANI, TIPICO KAPO' DEL PARTITO FASCISTA, AMANTE DEI COLONNELLI GRECI... DISCORSI MOLTO SIMILI A QUELLI DI GELLI, MA ANCHE DEI REPUBBLICANI AMERICANI...
La Rosa dei venti fu un'organizzazione segreta italiana di stampo neofascista. Quasi certamente legata al tentativo di colpo di Stato denominato "Golpe Borghese", ha annoverato nelle sue file esponenti di primo piano come Junio Valerio Borghese, Stefano Delle Chiaiee altri membri e simpatizzanti della destra eversiva italiana, oltre ad alti membri delle forze armate e dei servizi segreti. Probabile era inoltre un legame con i servizi segreti della NATO. L'esistenza dell'organizzazione fu portata alla luce da un'inchiesta incominciata nell'Ottobre 1974 della magistratura di Padova, nel nome del giovane magistrato Giovanni Tamburino.
Nello stesso mese Tamburino ordinò l'arresto di Vito Miceli, capo del Servizio Informazioni Difesa (ex SIFAR), ma la Corte di Cassazione renderà vano il lavoro del magistrato portando al trasferimento del dibattimento dalla città veneta a Roma. Come sostiene il noto storico Paul Ginsborg, la scelta non sembra casuale dato che la magistratura romana si dimostra «meno tenace di Tamburino nel proseguire le indagini». In un secondo momento inoltre, il pubblico ministero Claudio Vitalone invocherà il segreto di stato e sulla questione cadrà il silenzio. Arnaldo Forlani a La Spezia (Novembre 1972) disse pubblicamente che vi erano prove che la vicenda fosse «il tentativo forse più pericoloso che la destra reazionaria abbia tentato e portato avanti dalla Liberazione ad oggi».
Va inoltre fatto notare che erano noti i legami fra la famiglia Miceli e la Mafia, come mostrano i documenti delle commissioni parlamentari contro l'organizzazione criminale. “Ricevetti un ordine di un mio superiore militare appartenente all’organizzazione di sicurezza delle forze armate, che non ha finalità eversive ma si propone di proteggere le istituzioni contro il marxismo. Questo organismo non si identifica con il SID. Mi risulta che non ne facciano parte solo militari ma anche civili, industriali e politici. soltanto un vertice conosce tutto e ai vari livelli si rinvengono dei vertici parziali. Tale organizzazione è militare, ma ce n’è una parallela di civili. Al vertice dell’organizzazione militare stanno senz’altro dei militari; non posso dire che si tratti della vecchia struttura di De Lorenzo: io posso conoscere un superiore e un inferiore a me, niente di più. L’organizzazione serviva a garantire il rispetto del potere vigente e dei patti NATO sottoscritti riservatamente, nonché del regime sociale ed economico indotto da tali strutture. La filosofia ispiratrice è quella dell’appartenenza dell’Italia al blocco occidentale inteso come immutabile, mobilitato permanentemente contro il comunismo e finalizzato ad impedire l’ascesa alla direzione del paese da parte delle sinistre” (Amos Spiazzi, verbale 4 e 12 maggio 1974)
Si afferma oggi con sicurezza e senza perifrasi che la Rosa dei Venti sia stata un'organizzazione paragonabile a Gladio, una sorta di filiale locale di un servizio di intelligence NATO operante parallelamente —e su un piano superiore— rispetto ai servizi ufficialmente riconosciuti. Di questa realtà iniziatica si vuole vedere un riflesso nel provvedimento con cui nel 1978 la Corte di Cassazione tolse a Giovanni Tamburino la titolarità dell'indagine che minacciava di violare il mistero dell'apparato in esame. La vicenda investigativa nasce fortuitamente cinque anni prima.
Giampaolo Porta Casucci, un medico di La Spezia, un personaggio eccentrico che ostenta un folclore neonazista, venuto inspiegabilmente a conoscenza di numerose informazioni sulla Rosa dei Venti, ne aveva dettagliatamente riferito alla questura della sua città, depositando una sorta di versione aggiornata del Piano Solo. Tale iniziativa aveva destato un'imbarazzata sorpresa nell'ufficio di polizia, un cui funzionario, Rodolfo Venezia, si era precipitato a Roma per ottenere istruzioni su un affare di evidente delicatezza. L'approfondimento portò dapprima alla ribalta tre nomi di un certo spessore militare: generale Francesco Nardella, già comandante dell'Ufficio guerra psicologica di FTASE Verona; il suo successore in tale incarico tenente colonnello Angelo Dominioni; tenente colonnello Amos Spiazzi, vicecomandante del secondo gruppo artiglieria da campagna e comandante del relativo «Ufficio I». Una delle prime fonti (1974) che teorizzò apertamente il collegamento tra Rosa dei Venti ed USA —pur senza addurre elementi a sostegno di tale congettura— fu la rivista L'Espresso. Sul piano giudiziario, si cominciò ad aprire uno squarcio di luce nel marzo dello stesso anno, quando l'inquisito Roberto Cavallaro iniziò a collaborare con i giudici di Padova. Cavallaro è un'altra figura piuttosto originale.
Dopo aver vissuto l'esperienza del Sessantotto francese, per un qualche periodo era stato attivista sindacale, prima nella CISL e poi nella CISNAL. Nel 1972, dopo un breve idillio con l'MSI, era passato a posizioni più radicali, fondando (con altri) un'organizzazione di picchiatori della "Milano bene", che aveva un certo seguito soprattutto alla "Cattolica", il Gruppo Alfa. In quel momento usurpò la qualifica di magistrato militare, probabilmente con l'appoggio del SID. A suo dire, posto che la sua finta carriera si svolgeva a Verona, ovvero in una media città di provincia dove in teoria tutti si conoscono, ciò rappresentava la dimostrazione che le protezioni di cui beneficiava erano realmente valide. Fino al momento dell'arresto (novembre 1973) Cavallaro avrebbe partecipato a quello che lui chiamava colpo dello stato, agli ordini di un'imprecisata "organizzazione" che tirava le fila della Rosa dei Venti e di tanti altri gruppi eversivi di ogni colore, utilizzati prima di tutto come leve di provocazione (il disordine crea la necessità di riportare ordine). L' "organizzazione" —che non sappiamo se si potesse identificare con quello che tempo dopo la stampa battezzò "Supersid" o "Sid parallelo"— sarebbe nata contestualmente all'aborto del Piano Solo, ed avrebbe avuto una sorta di battesimo del fuoco nella controguerriglia in Alto Adige.
Forte di queste rivelazioni, Tamburino iniziò a torchiare Spiazzi, sino ad indurlo ad invocare un abboccamento riservato con Miceli, che però Tamburino avrebbe voluto trasformare in un confronto diretto tra i due ufficiali, reso tuttavia impossibile dal rifiuto di Miceli. Forse perché si era visto "scaricare" dai vertici dei servizi, Spiazzi uscì dall'ostinato riserbo mantenuto sino al momento, e rilasciò una serie di dichiarazioni che in gran parte concordavano con quelle di Cavallaro. In particolare confermò che l'"organizzazione" era «parallela alla struttura "I" ufficiale [ed era] sempre stata un'organizzazione in funzione anticomunista.» Nella tarda primavera del 1973 Spiazzi —attraverso canali ufficiali della gerarchia militare e con il ricorso a comunicazioni in codice secondo standard NATO— avrebbe ricevuto l'ordine di mettersi dapprima in contatto con due imprenditori liguri, e poi di recarsi a prendere ordini successivi presso la cosiddetta Piccola Caprera, un luogo sul lago di Garda considerato un sacrario fascista. La telefonata in questione, proveniente da una caserma dei carabinieri di Vittorio Veneto, era stata inviata dal maggiore Mauro Venturi, colui che successivamente sarebbe stato preposto ai Centri CS di Roma. L'inchiesta giudiziaria fu lasciata arenare, poiché —si motivò— non era possibile raggiungere la prova che la famosa telefonata fosse davvero ascrivibile a Venturi. Di conseguenza, non fu approfondito l'aspetto di questo oscuro "organismo di sicurezza" (definizione di Spiazzi) che sarebbe stato sovrapponibile con i vertici degli Uffici "I" delle nostre forze armate, in sovranazionale coordinamento con gli analoghi comandi degli alleati NATO. I membri del comitato dovevano godere di un nulla osta sicurezza (NOS) di livello superiore al COSMIC, ufficialmente il livello N.O.S. di rango più elevato. Questa selettività ultra-istituzionale determinava strane situazioni, poiché talora personalità di massimo spicco istituzionale non erano considerate abbastanza affidabili, e di conseguenza il super-comitato poteva anche decidere di agire per provocare il "siluramento" politico del soggetto indesiderato.
Forte di queste rivelazioni, Tamburino iniziò a torchiare Spiazzi, sino ad indurlo ad invocare un abboccamento riservato con Miceli, che però Tamburino avrebbe voluto trasformare in un confronto diretto tra i due ufficiali, reso tuttavia impossibile dal rifiuto di Miceli. Forse perché si era visto "scaricare" dai vertici dei servizi, Spiazzi uscì dall'ostinato riserbo mantenuto sino al momento, e rilasciò una serie di dichiarazioni che in gran parte concordavano con quelle di Cavallaro. In particolare confermò che l'"organizzazione" era «parallela alla struttura "I" ufficiale [ed era] sempre stata un'organizzazione in funzione anticomunista.» Nella tarda primavera del 1973 Spiazzi —attraverso canali ufficiali della gerarchia militare e con il ricorso a comunicazioni in codice secondo standard NATO— avrebbe ricevuto l'ordine di mettersi dapprima in contatto con due imprenditori liguri, e poi di recarsi a prendere ordini successivi presso la cosiddetta Piccola Caprera, un luogo sul lago di Garda considerato un sacrario fascista. La telefonata in questione, proveniente da una caserma dei carabinieri di Vittorio Veneto, era stata inviata dal maggiore Mauro Venturi, colui che successivamente sarebbe stato preposto ai Centri CS di Roma. L'inchiesta giudiziaria fu lasciata arenare, poiché —si motivò— non era possibile raggiungere la prova che la famosa telefonata fosse davvero ascrivibile a Venturi. Di conseguenza, non fu approfondito l'aspetto di questo oscuro "organismo di sicurezza" (definizione di Spiazzi) che sarebbe stato sovrapponibile con i vertici degli Uffici "I" delle nostre forze armate, in sovranazionale coordinamento con gli analoghi comandi degli alleati NATO. I membri del comitato dovevano godere di un nulla osta sicurezza (NOS) di livello superiore al COSMIC, ufficialmente il livello N.O.S. di rango più elevato. Questa selettività ultra-istituzionale determinava strane situazioni, poiché talora personalità di massimo spicco istituzionale non erano considerate abbastanza affidabili, e di conseguenza il super-comitato poteva anche decidere di agire per provocare il "siluramento" politico del soggetto indesiderato.
Le "Trame Nere" s'esplicarono, a fine anni 70 in un tentativo di putsch organizzato da settori deviati delle forze armate e dei servizi segreti che venne bloccato improvvisamente nel suo svolgimento per un intervento diretto - pare - dei servizi segreti statunitensi. Trattasi del cosiddetto "Golpe Borghese", altrimenti noto come "La cospirazione della Rosa dei Venti". In realtà, pare che il golpe avesse un nome differente, come afferma lo stesso Spiazzi in un'intervista recente al settimanale L'Espresso.
In tale intervista, il generale Spiazzi rende noto che:
In tale intervista, il generale Spiazzi rende noto che:
- la tesi di fondo della cosiddetta "Strategia della tensione" sarebbe consistita nel "creare un'offensiva contemporanea sia verso la destra, che nei confronti della sinistra, al fine d'attuare un regime forte, tutelato da leggi eccezionali, quindi al di fuori parzialmente o totalmente dalle garanzie costituzionali, a puntello di una particolare cerchia politica";
- viene ad esser smentita la dichiarazione resa dal Gran Maestro della Loggia Massonica P2, Licio Gelli di esser stato l'autore della telefonata che bloccò l'evolversi del colpo di stato. Infatti, nell'intervista in questione, Spiazzi dichiara d'aver capito che a Borghese era stata tesa una trappola: all'esercito, la notte del golpe, era stato ordinato di eseguire la "Esigenza Triangolo", un piano segreto che prevedeva l'impiego di reparti scelti onde aiutare Carabinieri e Polizia a reprimere sul nascere disordini. Spiazzi afferma di esser stato egli stesso a telefonare a Junio Valerio Borghese per avvertirlo del pericolo, bloccando di fatto il tentativo di golpe;
- il fatto più inquietante risulta però essere quello che - secondo la testimonianza di Spiazzi - le cosiddette "Stragi di Stato", furono espressamente volute ed organizzate da servizi segreti stranieri, inquadrabili in "un gioco più sporco e più grande di quello che la politica locale riusciva ad osservare dal suo limitato orizzonte: un gioco a danno della popolazione civile inerme ed inconsapevole ordinato da interessi internazionali facenti capo a Washington ed a direttive nazionali - nella figura della Democrazia Cristiana - che rispecchiavano in pieno la sudditanza italiana all'Alleanza Atlantica. Le forze politiche nazionali più legate e devote agli Stati Uniti volevano e dovevano continuare a governare l'Italia a qualunque costo e con qualunque mezzo. Le minacce di colpi di stato erano un pericolo inventato, un modo per poter tenere in piedi un sistema di polizia. In breve, una dittatura pluripartitocratica, a detta di Spiazzi, da sessant'anni governa l'Italia non tenendo conto del volere dei cittadini;
- la "Rosa dei venti", in realtà, aveva nome "Organizzazione di Sicurezza" ("OS"), ed era formata da persone insospettabili, non iscritte ad alcun partito politico, altamente patriottiche e disposte ad impegnarsi fino alla morte - in caso d'invasione straniera - a difendere il territorio nazionale palmo a palmo. Come la nota struttura clandestina Gladio, anche la Rosa dei Venti era formata da "legionari" dormienti (attivabili su comando superiore) e continuamente addestrati a fronteggiare sia i pericoli esterni (il Patto di Varsavia), che interni (un'eventuale insurrezione comandata dal Partito Comunista Italiano). La differenza rispetto alla più celebre Gladio sta nel fatto, commenta Spiazzi, che mentre Gladio era formata da persone filo-americane ma poco inclini alla destra nazionale, la Rosa dei Venti era composta per lo più da militari della riserva selezionati e pronti a tutto. Ma, appunto perché militari od ex - militari, il gruppo della Rosa dei Venti era composto da uomini fidati gravitanti nell'area dell'estrema destra extraparlamentare. In tutti i reparti delle Forze Armate, continua Spiazzi, esistevano (ed erano note agli "addetti ai lavori") liste segrete di coscritti e di militari di professione, sia sottufficiali che ufficiali, su cui contare in caso di disordini;
- queste affermazioni costituiscono il fulcro del nuovo libro di Sandro Neri attualmente ancora in pubblicazione (2008). In esso si potrà leggere del fatto che Gladio (e strutture segrete simili) non è stata sciolta perché la sua presenza è contemplata dall'adesione alla NATO. I legionari operano tuttora e sono numerosi, così come l'intera struttura è pienamente operativa, non più in funzione anticomunista, bensì anti-islamica. Spiazzi ammette però di esserne oramai fuori, per cui consistenza numerica e contesto operativo di queste strutture parallele sono per lui note nei dettagli solamente nel periodo di effettivo servizio, mentre gli aggiornamenti attuali fanno capo unicamente a notizie pervenutegli da soggetti ancor oggi operativi.
- La confusione tra Golpe Borghese e "Rosa dei venti" è dovuta al fatto che nel processo per il golpe Borghese furono artificialmente riuniti tre tentativi di golpe diversi, quello del dicembre 1970 (il citato golpe Borghese), quello del dicembre 1971, e quello del dicembre 1972. Notare che i tentativi di golpe degli anni 1969, 1970, 1971, 1972, 1973 avvennero sempre nel mese di dicembre, all'approssimarsi delle festività natalizie, periodo nel quale la gente è poco propensa ad occuparsi di politica. Quello del 1974 ("golpe bianco") fa eccezione ma può seguire comunque lo stesso ragionamento, essendo avvenuto in contemporanea con un eccezionalmente lungo ponte di ferragosto; l'anticipazione ad agosto fu probabilmente dovuta al ricambio politico degli Stati Uniti (dimissioni di Nixon), il quale comportava necessità di accelerazione dei tempi. È difatti a seguito di tale ricambio che ogni futuro progetto di golpe fu abbandonato.
ORA UN VIDEO DI UN LORO EREDE CULTURALE...
SAYA, FASCISTA MASSONE DAL NOME SUFI, GRAN MAESTRO DI CABARET NERO... FRATELLO IN STANDBY CON AMICIZIE NEI SERVIZI SEGRETI, QUELLO DELLE RONDE NERE ... MEGLIO DI GUZZANTI, MEGLIO DI FASCISTI SU MARTE... UN VERO "FROCIO" DI STATO CHE ODIA I TRAVESTITI E GLI STRANIERI... UN TRAGICOMICO ESEMPIO DI COME UN INFILTRATO DEL MINISTERO DEL CHAOS, OPERI OVVIAMENTE SEMPRE DA DESTRA, PER STABILIZZARE IL POTERE SIONISTA, CREANDO CONFUSIONE E PARLANDO ALLA PANCIA DEL FEDELE CAPRONE ITALICO... !!!
SAYA, FASCISTA MASSONE DAL NOME SUFI, GRAN MAESTRO DI CABARET NERO... FRATELLO IN STANDBY CON AMICIZIE NEI SERVIZI SEGRETI, QUELLO DELLE RONDE NERE ... MEGLIO DI GUZZANTI, MEGLIO DI FASCISTI SU MARTE... UN VERO "FROCIO" DI STATO CHE ODIA I TRAVESTITI E GLI STRANIERI... UN TRAGICOMICO ESEMPIO DI COME UN INFILTRATO DEL MINISTERO DEL CHAOS, OPERI OVVIAMENTE SEMPRE DA DESTRA, PER STABILIZZARE IL POTERE SIONISTA, CREANDO CONFUSIONE E PARLANDO ALLA PANCIA DEL FEDELE CAPRONE ITALICO... !!!
PIU' EFFICACE DEI PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION... STESSA TECNICA MILITARE... :)
CONCLUDO CON QUESTO VIDEO STRABILIANTE DI FANTOZZI ED IL COMPAGNO FOLAGRA... :)
HASTA LUEGO... !!!