(da wikipedia)
Nell'occultismo, una forma pensiero, egregore o eggregora, si riferisce a un'entità incorporea emanata da una o più persone in grado di influenzare i loro stessi pensieri e attitudini; se creata attraverso particolari metodi di meditazione collettiva viene utilizzato maggiormente il termine eggregora o egregore (dal greco antico ἐγρήγορος, il cui significato originario, «guardiano», sembra essersi confuso con quello di «gregario», o «seguace passivo di un gruppo»).[1]
Sempre secondo svariati filoni dell'esoterismo, le eggregore possono essere create pure inconsapevolmente da un pensiero ossessivo, e in tal caso si parla più comunemente di forme-pensiero elementali,[2] cioè di esseri conosciuti anche nella mitologia, comprendenti ad esempio le Lamie. Se negative, possono nuocere alla persona di cui sono parassite, sottraendole energia vitale.[3]
Niflungar, di Jeroen van Valkenburg (2000)
Sempre secondo svariati filoni dell'esoterismo, le eggregore possono essere create pure inconsapevolmente da un pensiero ossessivo, e in tal caso si parla più comunemente di forme-pensiero elementali,[2] cioè di esseri conosciuti anche nella mitologia, comprendenti ad esempio le Lamie. Se negative, possono nuocere alla persona di cui sono parassite, sottraendole energia vitale.[3]
Niflungar, di Jeroen van Valkenburg (2000)
Dalla parola greca proviene il concetto di grigori, termine utilizzato nella letteratura giudaica per indicare angeli o demoni, da cui sarebbe discesa la razza gigante dei Nephilim. La parola ἐγρήγοροι compare nella Septuaginta,[4] così come nel Libro dei Giubilei e nel Libro di Enoch. L'equivalente latino è stato attribuito ad egregius, che significa «notevole», «illustre», «eccezionale».[5]
Il termine odierno egregoro apparve nel 1857 in lingua francese negli scritti di Victor Hugo, che lo utilizzò nella sua Leggenda dei secoli (1859) sia come aggettivo che come sostantivo.[6]
In ambito ermetico-esoterico si deve invece a Eliphas Lévi l'uso di eggregore nel senso di forma-pensiero collettiva. René Guénon contestò il fatto che l'ambito psichico comunitario a cui si riferiva tale significato non comportava alcunché di spirituale, e ancor meno di iniziatico, ma consisteva in una semplice emanazione della psiche individuale in un'entità di gruppo.[7]
« In questa accezione si tratta di un termine che non ha niente di tradizionale e rappresenta soltanto una delle numerose fantasie del moderno linguaggio occultista. Il primo ad impiegarlo in questo modo è stato Eliphas Levi e, se i nostri ricordi sono esatti, è sempre lui che, per giustificare tale significato, ne ha dato un'inverosimile etimologia latina facendolo derivare da grex, «gregge», quando invece il termine è prettamente greco e in realtà ha sempre e soltanto avuto il senso di «colui che veglia». È noto d'altronde che questo termine si trova nel Libro di Enoch, ove designa certe entità di carattere piuttosto enigmatico, ma che in ogni caso sembrano appartenere al «mondo intermedio»: ecco tutto ciò che hanno in comune con le entità collettive cui si è preteso applicare lo stesso nome. Queste ultime in effetti, sono essenzialmente d'ordine psichico, ed è soprattutto questo che determina la gravità dell'equivoco da noi segnalato, perché, a questo proposito [...] ci appare in definitiva come un nuovo esempio di confusione tra psichico e spirituale. »
(René Guénon)
Iniziazione e realizzazione personale, VI, Influenze spirituali ed eggregori [8])
Secondo René Guénon, l'Eggregora può effettivamente essere creata intenzionalmente, con lo scopo di dirigere determinate energie psichiche, scaturite durante particolari ed arcane operazioni rituali, ma egli considerava questi aspetti come assolutamente secondari rispetto allo scopo principale delle organizzazioni religiose, spirituali, e soprattutto iniziatiche, che mirano a conferire delle qualità superiori di ordine autenticamente sopraindividuale, trascendenti il livello meramente psichico e corporeo.[8]
Per il resto, la maggior parte delle descrizioni delle funzioni di un'eggregore proviene dagli ambienti della società teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky nel 1875.[9]
Esse riguardano egregori negative, simili a larve psichiche aleggianti attorno all'individuo che le ha create, tali per cui ogni tipo di assuefazione o dipendenza da droghe, alcool, lussuria, autoconvincimenti o anche qualunque coazione a ripetere, è dovuto a questa sorta di parassiti astrali che ricercano il proprio nutrimento; solo se questo venisse loro negato si provocherebbe la loro distruzione o allontanamento.
Ve ne possono tuttavia essere anche di positive, come quelle nate ad esempio da una fervente preghiera collettiva, da una terapia di gruppo, da un'energia di guarigione o in generale da un rituale che può essere di natura sciamanica.
Le forme-pensiero secondo Besant e Leadbeater
Un altro dei disegni del libro di Besant e Leadbeater che raffigura l'effetto prodotto dalla musica di Mendelssohn sulle materie sottili mentre risuona in una chiesa.
Il tema fu affrontato in particolare da due dei principali esponenti del movimento teosofico, Annie Besant e Charles Webster Leadbeater, nel loro libro Le forme pensiero del 1901. Secondo costoro, le forme-pensiero sono una sorta di vibrazione emanata da un individuo o da un gruppo, che continua a vivere di vita propria, alimentandosi dello stesso tipo di pensieri da cui sono state generate, inducendo perciò le persone con cui entrano in contatto a continuare a svilupparli.[10]
La persona che ne è vittima si troverebbe così sottomessa a ripetuti schemi di pensiero, proiezioni mentali o inclinazioni psicologiche, restandone imprigionata.
Una delle illustrazioni presenti nel libro Le Forme pensiero di Besant e Leadbeater (1901), che raffigura un vago sentimento religioso.
« Se i pensieri di un individuo o i suoi sentimenti sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di essa scaricandosi sui suoi veicoli astrale e mentale. Se invece il pensiero è egoistico o egocentrico (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagherà costantemente intorno al suo animatore, sempre pronto a reagire su di lui ogniqualvolta egli si trovi in condizione di passività. Prendiamo, ad esempio, il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potrà dimenticarli fintanto che è occupato nello svolgimento regolare delle suo occupazioni giornaliere, anche se le forme-pensiero da lui create gli aleggiano sempre intorno come una nebbia densa, perché la sua attenzione è diretta altrove ed il suo corpo astrale non è sensibile che a vibrazioni della medesima natura. Ma quando la tensione si rallenta e l'uomo si riposa lasciando la mente libera da qualsiasi pensiero concreto, egli si sentirà di nuovo assalito dall'insidia di vibrazioni impure. »
(A. Besant, C. W. Leadbeater, Le Forme pensiero [1901], trad. it., pag. 30, Milano, Anima Edizioni, 2005)
Una delle illustrazioni presenti nel libro Le Forme pensiero di Besant e Leadbeater (1901), che raffigura un vago sentimento religioso.
« Se i pensieri di un individuo o i suoi sentimenti sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di essa scaricandosi sui suoi veicoli astrale e mentale. Se invece il pensiero è egoistico o egocentrico (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagherà costantemente intorno al suo animatore, sempre pronto a reagire su di lui ogniqualvolta egli si trovi in condizione di passività. Prendiamo, ad esempio, il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potrà dimenticarli fintanto che è occupato nello svolgimento regolare delle suo occupazioni giornaliere, anche se le forme-pensiero da lui create gli aleggiano sempre intorno come una nebbia densa, perché la sua attenzione è diretta altrove ed il suo corpo astrale non è sensibile che a vibrazioni della medesima natura. Ma quando la tensione si rallenta e l'uomo si riposa lasciando la mente libera da qualsiasi pensiero concreto, egli si sentirà di nuovo assalito dall'insidia di vibrazioni impure. »
(A. Besant, C. W. Leadbeater, Le Forme pensiero [1901], trad. it., pag. 30, Milano, Anima Edizioni, 2005)
Con l'ausilio di alcuni disegni acclusi nel libro, Besant e Leadbeater illustrano i principi con cui si formano queste entità: [11]
La qualità dei sentimenti da cui hanno origine i pensieri ne determina il colore: ad esempio l'odio dà luogo al nero, la rabbiaal rosso, l'avarizia e l'egoismo al marrone, l'affetto al rosa, la religiosità al blu.[12]
La natura dei pensieri ne stabilisce la forma: ad esempio una forma-pensiero di amore e protezione rivolta ad una persona cara tenderà ad assumere l'aspetto di uno scudo che si posa su di essa, respingendo eventuali attacchi malefici contro di lei e rinforzandone le attitudini benefiche.
La precisione dei pensieri si riverbera sulla loro nitidezza: una forma-pensiero ben definita avrà molta più potenza di una vaga e fumosa.
Quanto alla forma poi, Besant e Leadbeater distinguono tre tipi di forme-pensiero: [13]
quelle fatte a immagine del soggetto stesso che le produce, quando costui immagina di trovarsi in qualche luogo;
quelle che assumono la forma di oggetti o persone a cui si rivolga la propria attenzione;
quelle non riconducibili a realtà concrete, che esprimono la natura dei sentimenti da cui sono originate, e sono indirizzate, come già indicato, ad altre persone. Questi pensieri tuttavia, sia positivi che negativi, non possono influire sull'aura di un altro se non trovano in costui un'energia mentale già predisposta, ovvero consona alla loro frequenza vibratoria. Pensieri malvagi rivolti ad una persona spiritualmente elevata e amorevole non potrebbero cioè trovare in essa alcun varco né occasione per installarsi nel suo campo aurico, e pertanto verrebbero respinti indietro verso colui che li ha generati.
La qualità dei sentimenti da cui hanno origine i pensieri ne determina il colore: ad esempio l'odio dà luogo al nero, la rabbiaal rosso, l'avarizia e l'egoismo al marrone, l'affetto al rosa, la religiosità al blu.[12]
La natura dei pensieri ne stabilisce la forma: ad esempio una forma-pensiero di amore e protezione rivolta ad una persona cara tenderà ad assumere l'aspetto di uno scudo che si posa su di essa, respingendo eventuali attacchi malefici contro di lei e rinforzandone le attitudini benefiche.
La precisione dei pensieri si riverbera sulla loro nitidezza: una forma-pensiero ben definita avrà molta più potenza di una vaga e fumosa.
Quanto alla forma poi, Besant e Leadbeater distinguono tre tipi di forme-pensiero: [13]
quelle fatte a immagine del soggetto stesso che le produce, quando costui immagina di trovarsi in qualche luogo;
quelle che assumono la forma di oggetti o persone a cui si rivolga la propria attenzione;
quelle non riconducibili a realtà concrete, che esprimono la natura dei sentimenti da cui sono originate, e sono indirizzate, come già indicato, ad altre persone. Questi pensieri tuttavia, sia positivi che negativi, non possono influire sull'aura di un altro se non trovano in costui un'energia mentale già predisposta, ovvero consona alla loro frequenza vibratoria. Pensieri malvagi rivolti ad una persona spiritualmente elevata e amorevole non potrebbero cioè trovare in essa alcun varco né occasione per installarsi nel suo campo aurico, e pertanto verrebbero respinti indietro verso colui che li ha generati.
« Nessun impasto di materia può vibrare all'infuori di determinati limiti, e se la forma-pensiero si trova oltre i confini entro i quali l'aura può vibrare non potrà avere su di essa effetto alcuno. Anzi verrà respinta. [...] Da ciò proviene il detto che un cuore puro ed una mente elevata sono i migliori protettori contro possibili aggressioni; essi costruiranno un corpo astrale e un corpo mentale di materia fine e sottile, tale da non poter rispondere alle vibrazioni di materia pesante e grossolana. »
(Annie Besant, Charles Webster Leadbeater , Le Forme pensiero [1901], trad. it., pag. 34, Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991)
Incubi con sembianze animali (di Johann Heinrich Füssli, 1791)
(Annie Besant, Charles Webster Leadbeater , Le Forme pensiero [1901], trad. it., pag. 34, Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991)
Incubi con sembianze animali (di Johann Heinrich Füssli, 1791)
Le forme-pensiero in antroposofia
Rudolf Steiner, seguace della dottrina teosofica ma in seguito distaccatosene per fondare il movimento antroposofico, descrisse varie forme-pensiero, sia benefiche che malefiche. Si tratta per lui di entità elementali, come gli spiriti della natura presenti nei quattro elementi, ma che possono essere generate dall'uomo ed entrare a far parte del suo karma (o destino) in una vita successiva, andando a costiuire la sua fisionomia, o se maligne, ostacolandone lo sviluppo animico. Le menzogne e i pensieri cattivi, specie se collettivi, porterebbero ad alimentare dei veri demoni astrali, che giungerebbero a gravare sulle atmosfere di luoghi e di comunità terrestri, generando anche dei fenomeni ambientali distruttivi.[14]
Tra le altre cose, Steiner descrisse come ad esempio le forme sonore attirino esseri elementali della stessa frequenza, in grado di ripercuotersi sui pensieri umani: una musica elevata e sublime è penetrata da entità buone, una disarmonica e violenta è costituita invece da esseri mostruosi. Anche i macchinari elettro-magnetici e gli strumenti della moderna civiltà industriale svilupperebbero schiere di elementali arimanici. Persino ai suoni del linguaggio corrispondono, secondo Steiner, delle forme-pensiero, come quelle prodotte anticamente dalle parole dei sacerdoti egizi per porle a guardia dell'ingresso alle piramidi.
Ogni pensiero, del resto, è per Steiner un'entità viva, al quale occorre risalire per comprenderne il modo in cui esplica i suoi effetti.
« Il contenuto di un pensiero vive come tale soltanto nell'anima di colui che lo ha pensato; ma questo contenuto provoca degli effetti nel mondo spirituale; e questi rappresentano il processo percepibile per l'occhio spirituale. Il pensiero parte quale realtà effettiva da una persona e scorre verso un'altra. E il modo come questo pensiero agisce sull'altra persona, viene sperimentato come un processo percepibile nel mondo spirituale. Così per colui in cui sono stati svegliati i sensi superiori, l'uomo fisicamente percepibile è solamente una parte dell'intero uomo. Questo uomo fisico diventa il centro di effluvii animicie spirituali. »
(Rudolf Steiner, Teosofia. Un'introduzione alla conoscenza sovrasensibile del mondo e del destino dell'uomo (1918), Le forme pensiero e l'aura umana [15])
Altre descrizioni
Se l'eggregore viene inteso come una forma-pensiero di natura collettiva, può essere assimilato per certi versi all'inconscio collettivo teorizzato da Carl Gustav Jung.[16]
Il concetto di "eggregora" come forma-pensiero di gruppo è inoltre stato sviluppato nelle opere della Golden Dawn e della Rosacroce ed è stato oggetto degli scritti di autori come Valentin Tomberg.[17]
Testa di Medusa (Caravaggio, 1596)
Per Eliphas Lévi, i rapporti ideologici di forza vigenti tra le eggregore dominanti sulla Terra riflettono le relazioni astrali tra i pianeti.
« Le forze organizatrici dei sistemi stellari influiscono oggi sulla nostra Terra. Le vere eggregore, cioè coloro che vegliano di notte, sono gli astri del cielo con i loro occhi che scintillano in continuazione. Sono gli angeli che governano le stelle. »
(Eliphas Lévy, Le Grand Arcane (1898), pag. 275, Parigi, G. Trédaniel, 1990 [18])
In quest'ottica si è sostenuto che le eggregori possano essere strumenti per agire sulla storia a livello archetipico, imprimendo mutamenti sociali e antropologici. Gli esoteristi Omraam Mikhaël Aïvanhov e Peter Deunov ad esempio intendevano farsi portatori dell'eggregora della cosiddetta «Fratellanza Bianca Universale», al fine di accelerare, a loro dire, l'avvento della nuova Era dell'Acquario, apportandole nutrimento con particolari simbologie e rituali.
In tal senso agirebbero anche le eggregore di chiese e logge massoniche, che oltre a presiedere all'insegnamento di dottrine tradizionali, svilupperebbero poteri in grado di influire, sia consciamente che inconsciamente, sull'evoluzione del mondo.[19]
« Un egregore è un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per esempio [...] i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Anche noi, come Fratellanza Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono fra di loro a chi sarà il più forte.
Ogni egregore aiuta la comunità che lo ha formato: esso è uno straordinario serbatoio di energie. Inoltre possiede una forma simbolica, spesso quella di un animale: orso, tigre, gallo, aquila, colomba, ecc. Ma l'essenziale consiste nel comprendere come si può formare un egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le creature. Solamente, attenzione: si può anche essere puniti e fulminati da un egregore se si ha tradito l'ideale che rappresenta. Sì, gli egregori si vendicano contro i membri che li hanno traditi. »
(Omraam Mikhaël Aïvanhov, La morte e la vita nell'aldilà, pp. 24-25, Edizioni Prosveta, 1987)
Per Eliphas Lévi, i rapporti ideologici di forza vigenti tra le eggregore dominanti sulla Terra riflettono le relazioni astrali tra i pianeti.
« Le forze organizatrici dei sistemi stellari influiscono oggi sulla nostra Terra. Le vere eggregore, cioè coloro che vegliano di notte, sono gli astri del cielo con i loro occhi che scintillano in continuazione. Sono gli angeli che governano le stelle. »
(Eliphas Lévy, Le Grand Arcane (1898), pag. 275, Parigi, G. Trédaniel, 1990 [18])
In quest'ottica si è sostenuto che le eggregori possano essere strumenti per agire sulla storia a livello archetipico, imprimendo mutamenti sociali e antropologici. Gli esoteristi Omraam Mikhaël Aïvanhov e Peter Deunov ad esempio intendevano farsi portatori dell'eggregora della cosiddetta «Fratellanza Bianca Universale», al fine di accelerare, a loro dire, l'avvento della nuova Era dell'Acquario, apportandole nutrimento con particolari simbologie e rituali.
In tal senso agirebbero anche le eggregore di chiese e logge massoniche, che oltre a presiedere all'insegnamento di dottrine tradizionali, svilupperebbero poteri in grado di influire, sia consciamente che inconsciamente, sull'evoluzione del mondo.[19]
« Un egregore è un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per esempio [...] i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Anche noi, come Fratellanza Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono fra di loro a chi sarà il più forte.
Ogni egregore aiuta la comunità che lo ha formato: esso è uno straordinario serbatoio di energie. Inoltre possiede una forma simbolica, spesso quella di un animale: orso, tigre, gallo, aquila, colomba, ecc. Ma l'essenziale consiste nel comprendere come si può formare un egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le creature. Solamente, attenzione: si può anche essere puniti e fulminati da un egregore se si ha tradito l'ideale che rappresenta. Sì, gli egregori si vendicano contro i membri che li hanno traditi. »
(Omraam Mikhaël Aïvanhov, La morte e la vita nell'aldilà, pp. 24-25, Edizioni Prosveta, 1987)
Secondo un filone del complottismo mondialista diffusosi sul web agli inizi degli anni 2000, vi sarebbero legioni di eggregori creati da gruppi occulti di potere, ritenuti appartenenti persino a razze aliene o ad altre dimensioni, al fine di sfruttare il potenziale energetico delle persone, che subirebbero una sorta di vampirismo da parte di entità chiamate ad esempio dallo scrittore Carlos Castaneda voladores, predatori che «hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie».[20]
Fra le modalità della terapia alternativa per liberarsi dalle forme-pensiero ossessive e negative, si ricorre a tecniche di meditazione volte a indurre un vuoto mentale, o si utilizzano ad esempio rimedi della floriterapia come White Chestnut, Chestnut Bud, Red Chestnut, e altri.[21]
Fra le modalità della terapia alternativa per liberarsi dalle forme-pensiero ossessive e negative, si ricorre a tecniche di meditazione volte a indurre un vuoto mentale, o si utilizzano ad esempio rimedi della floriterapia come White Chestnut, Chestnut Bud, Red Chestnut, e altri.[21]
Note
^ (EN) Etimologia di Gregoros.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pag. 20.
^ Livio Bessi, La spada occidentale: combattimento, arte sacra, iniziazione, pp. 84-87, Castelvecchi, 2005.
^ Septuaginta: Lamentazioni, capitolo 4, verso 5.
^ Così Eliphas Lévi (cfr. Le voile d'Isis / Etudes traditionnelles, pag. 151, Chacornac, 1911) che ne faceva derivare l'etimologia dal latino grex, «gregge».
^ Victor Hugo, "Le jour des rois", in La Légende des Siècles IV, V, e "L'Italie – Ratbert", in La Légende des Siècles VII, entrambi appartenenti alla prima serie del 1859.
^ «Si può ritenere che ogni collettività possieda una forza d'ordine sottile costituita in qualche modo dagli apporti di tutti i suoi membri passati e senti, forza sottile tanto più considerevole, e suscettibile di produrre effetti tanto più intensi, quanto più la collettività è d'antica data e composta di un gran numero di membri; è pertanto evidente che questa considerazione "quantitativa" implica trattarsi essenzialmente del dominio individuale, al di là del quale essa non ha evidentemente più alcuna ragione di intervenire» (René Guénon, Aperçus sur l'Initiation, trad. it., cap. XXIV).
^ a b René Guénon, Iniziazione e realizzazione personale, VI, trad. it., pag. 29: Influenze spirituali ed eggregori.
^ Livio Bessi, La spada occidentale: combattimento, arte sacra, iniziazione, pag. 85, Castelvecchi, 2005.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pag. 18.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pp. 26-30.
^ A tal proposito gli autori fanno riferimento alle descrizioni dei colori aurici da essi già illustrate nel libro L'uomo visibile e l'uomo invisibile (1902).
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pp. 31-35.
^ Gli esseri elementali secondo Steiner, rudolfsteiner.it.
^ Trad. it. di Emmelina de Renzis, Milano, Carlo Aliprandi editore, 1922, pag. 59.
^ Hervé Masson, Dictionnaire initiatique, pag. 190, Parigi, Belfond, 1970.
^ Fama Fraternitatis Rosae Crucis (1614), Manifesto: Positio. Epilogue, pag. 25.
^ Trad. it. in Michel Mirabail, Dizionario di esoterismo, pp. 106-107, Milano, Red, 2006.
^ Michel Mirabail, Dizionario di esoterismo, pp. 106-107, trad. it., Milano, Red, 2006.
^ Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito, pp. 248-250, Milano, Rizzoli, 2000.
^ Fabio Nocentini, Maria Laura Peruzzi, Il grande libro dei fiori di Bach, pp. 39-46, Giunti Editore, 2004.
Bibliografia
Annie Besant, Charles Webster Leadbeater, Le Forme pensiero [1901], con 58 illustrazioni, trad. it. di Sila Conti Varesi, Milano, Alaya, anni trenta
Annie Besant, Charles Webster Leadbeater, Le forme pensiero (PDF), 3ª ed., Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991, pp. 76, con 58 illustrazioni.
Charles Webster Leadbeater, L'uomo visibile e l'uomo invisibile. Come un charoveggente vede l'anima dell'uomo [1902], Trieste, Società Teosofica Italiana, 1983
Anne M. Givaudan, Forme-pensiero: trasformarle, guarirle, trad. it. di D. Muggia, Amrita, 2005
^ (EN) Etimologia di Gregoros.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pag. 20.
^ Livio Bessi, La spada occidentale: combattimento, arte sacra, iniziazione, pp. 84-87, Castelvecchi, 2005.
^ Septuaginta: Lamentazioni, capitolo 4, verso 5.
^ Così Eliphas Lévi (cfr. Le voile d'Isis / Etudes traditionnelles, pag. 151, Chacornac, 1911) che ne faceva derivare l'etimologia dal latino grex, «gregge».
^ Victor Hugo, "Le jour des rois", in La Légende des Siècles IV, V, e "L'Italie – Ratbert", in La Légende des Siècles VII, entrambi appartenenti alla prima serie del 1859.
^ «Si può ritenere che ogni collettività possieda una forza d'ordine sottile costituita in qualche modo dagli apporti di tutti i suoi membri passati e senti, forza sottile tanto più considerevole, e suscettibile di produrre effetti tanto più intensi, quanto più la collettività è d'antica data e composta di un gran numero di membri; è pertanto evidente che questa considerazione "quantitativa" implica trattarsi essenzialmente del dominio individuale, al di là del quale essa non ha evidentemente più alcuna ragione di intervenire» (René Guénon, Aperçus sur l'Initiation, trad. it., cap. XXIV).
^ a b René Guénon, Iniziazione e realizzazione personale, VI, trad. it., pag. 29: Influenze spirituali ed eggregori.
^ Livio Bessi, La spada occidentale: combattimento, arte sacra, iniziazione, pag. 85, Castelvecchi, 2005.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pag. 18.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pp. 26-30.
^ A tal proposito gli autori fanno riferimento alle descrizioni dei colori aurici da essi già illustrate nel libro L'uomo visibile e l'uomo invisibile (1902).
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pp. 31-35.
^ Gli esseri elementali secondo Steiner, rudolfsteiner.it.
^ Trad. it. di Emmelina de Renzis, Milano, Carlo Aliprandi editore, 1922, pag. 59.
^ Hervé Masson, Dictionnaire initiatique, pag. 190, Parigi, Belfond, 1970.
^ Fama Fraternitatis Rosae Crucis (1614), Manifesto: Positio. Epilogue, pag. 25.
^ Trad. it. in Michel Mirabail, Dizionario di esoterismo, pp. 106-107, Milano, Red, 2006.
^ Michel Mirabail, Dizionario di esoterismo, pp. 106-107, trad. it., Milano, Red, 2006.
^ Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito, pp. 248-250, Milano, Rizzoli, 2000.
^ Fabio Nocentini, Maria Laura Peruzzi, Il grande libro dei fiori di Bach, pp. 39-46, Giunti Editore, 2004.
Bibliografia
Annie Besant, Charles Webster Leadbeater, Le Forme pensiero [1901], con 58 illustrazioni, trad. it. di Sila Conti Varesi, Milano, Alaya, anni trenta
Annie Besant, Charles Webster Leadbeater, Le forme pensiero (PDF), 3ª ed., Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991, pp. 76, con 58 illustrazioni.
Charles Webster Leadbeater, L'uomo visibile e l'uomo invisibile. Come un charoveggente vede l'anima dell'uomo [1902], Trieste, Società Teosofica Italiana, 1983
Anne M. Givaudan, Forme-pensiero: trasformarle, guarirle, trad. it. di D. Muggia, Amrita, 2005
https://it.wikipedia.org/wiki/Eggregora
Questi ultimi due articoli calzano a pennello con quello precedente sul fascismo universale e lo scontro delle civiltà, basta osservare le notizie, ora la propaganda sta cercando di surriscaldare rispettivamente gli animi, da una parte i neri (populisti e neofascisti), e dall'altra i"neri d'Africa", il classico meccanismo di contrapposizione delle eggregore predominanti, il quale a sua volta scaturisce e riflette il pensiero duale dell'essere umano, non a caso Castaneda nel suo penultimo libro "Tensegrità e i Passi magici dell'antico Messico", quindi quello successivo al "Lato attivo dell'Infinito", descrive come disfarsi dal giogo delle illusorie e false dicotomie, infatti descrive l'installazione estranea, cioè la mente o la forma mentis che ci viene innestata dai voladores come una sorta di "movimento a pendolo", (forse Vadim Zeland avrà attinto proprio da quest'ultimo il discorso dei "pendoli energetici o eggregore") in pratica è un chakra che il suo mentore Don Juan lo definisce come "anomalo" e che in ogni caso lui preferiva non averci niente a che fare, può essere ripristinato nel suo movimento originario soltanto riequilibrando gli altri centri di energia, modificando gradualmente la vibrazione energetica e la struttura dell'uovo luminoso rendendola sgradevole quindi vibrazionalmente non compatibile con l'energia dei parassiti eterici. Questo movimento dualistico genera un particolare modo di inquadrare la realtà elaborata dal cervello, generando cosi queste forme pensiero che come qualunque forma di vita cerca di sopravvivere a spese di chi le ha inconsapevolmente generate. (da li forse proviene la dicotomia politica fra la "destra" che cerca con la sua severità di portare con ordine nel caos e la "sinistra" che destabilizza l'ordine sociale vigente con la sua presunta idea di modernità e progressismo moralista, in sostanza risulta essere una brutta copia dell'interscambio reciproco fra lo yin e lo yang).
RispondiEliminaOltre al vuoto mentale e alla meditazione, occorre: -farsi responsabile di ogni singolo gesto,azione e pensiero; -ridurre la propria importanza personale e osservare tutti i trucchetti che usa per continuare ad autoalimentarsi delle nostre emozioni, l'importanza che ognuno di noi attribuisce a se stesso è un sentimento di sana e genuina autopreservazione del proprio io, ma che col tempo precisamente quando il bambino sviluppa un certa aderenza all'interpretazione cerebrale della realtà percepita può diventare un pretesto per "scroccare" piccoli quantitativi di energia emozionale ai propri simili(https://sorellalunaefratellosole.blogspot.it/2016/01/i-drammi-di-controllo.html); -coltivare il distacco emozionale in modo da mettere a "stecchetto" le forme pensiero, quando ci si identifica nei meccanismi delle forme pensiero gli si fornisce energia sviluppando un rapporto di reciproca dipendenza, l'individuo si senterà sicuro solo grazie al surplus di euforia che gli dà la forma pensiero alla quale aderisce, mentre la forma pensiero in cambio si garantisce l'alimentazione utile per la sua sopravvivenza; -rendersi conto ogni qualvolta che la mente cerca di scatenare dei conflitti sia nei riguardi di sè stessi e sia nei riguardi degli altri, o viceversa stare in guardia quando le eggregore antagoniste cercano di insinuarsi nella nostra mente al fine di farci vibrare sulla loro frequenza di risonanza; -accumulare un certo quantitativo di energia vitale che possa compensare le dispersioni energetiche sia fisiologiche che eteriche (i pensieri non sono a circuito chiuso ma hanno una loro massa di gravità che si può ripercuotere sia sulle condizioni di salute del corpo fisico e sia sull'ambiente circostante); -coltivare la consapevolezza della propria transitorietà in questo flusso esistenziale chiamato "vita", ovverosia agire con risolutezza, perchè non c'è tempo da perdere anche se poi il tempo non si può perdere ma siamo noi stessi che non riusciamo a cogliere il momento presenter; -fare in modo da trovare un equilibrio fra tutte le polarità con cui si entra in contatto, ad esempio un'alimentazione principalmente basata sul cibo alcalino aumenta le vibrazioni e innalza il proprio stato d'animo dove le forme pensiero ostili non possono interferire piu' di tanto sia sui processi mentali che su quelli digestivi, ma per contro se il ph sanguigno supera una certa soglia di alcalinità in eccesso, può condurre allo sviluppo dei calcoli renali; ridurre gli attaccamenti sul lato personale, sentimentale e materiale come anche l'insorgere di eventuali attaccamenti morbosi e patologici nei confronti di un qualsiasi oggetto di uso quotidiano o di potere come i cristalli, le orgoniti e gli amuleti portafortuna, ed anche i falsi desideri dell'ego i quali non potranno mai essere pienamente soddisfatti in quanto tutto è effimero al cospetto di ciò che dona senso alla vita, vale a dire la morte.
RispondiEliminahttp://claudiolamparelli.blogspot.it/2017/09/oltre-il-due.html (L amparelli ha scritto degli ottimi libri sulle varie tecniche di meditazione sia orientali che occidentali, non li ho ancora letti perchè non li ho mai presi in considerazione piu di tanto, ma qualcosa mi dice che il contenuto di quei testi racchiude in sè un gran potenziale, questo tipo di letture mantengono la parte duale della mente in una condizione di quiete , sono delle vere e proprie meditazioni intellettuali). Comunque a proposito del pensiero duale aggiungo qui una mia riflessione in merito che è strettamente correlata con le eggregore: non voglio demonizzare la natura del pensiero duale perchè in un certo qual modo è ormai connaturato in ognuno di noi, però quando è sbilanciato genera indissolubilmente delle forme pensiero che rispecchiano la forma mentis di chi le ha generate, dipende tutto dal grado di limpidezza del pensiero che viene emesso.
RispondiEliminahttps://books.google.it/books?id=7SKtkPWrXL4C&pg=PT96&lpg=PT96&dq=tensegrit%C3%A0+movimento+a+pendolo&source=bl&ots=RKSIAcmquF&sig=JL2zDTO4SI8m19-O6nKWrH0L5MM&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiChIDln4nWAhXCaxQKHfwvDucQ6AEIPjAG#v=onepage&q=tensegrit%C3%A0%20movimento%20a%20pendolo&f=false (Il sesto centro, situato sulla sommità del capo, per don Juan era poco piu' di un'anomalia,tanto che non voleva averci nulla a che fare: diceva che è caratterizzato da un vortice simile a un pendolo, che va avanti e indietro ricordando in qualche modo il battito del cuore, invece di possedere un vortice circolare come tutti gli altri. Per quale motivo l'energia di quel centro è cosi diversa? Il sesto centro di energia non appartiene del tutto all'uomo. Vedi, in un certo senso noi essere umani siamo presi d'assedio, e quel centro è stato conquistato da un invasore, un predatore invisibile, e fortificare tutti gli altri centri è l'unico modo per sconfiggerlo. Non ti sembra che sentirsi presi d'assedio sia un atteggiamento paranoico don Juan? Per te, forse, ma non per me. Io vedo l'energia, e vedo che l'energia degli altri centri e si muove andando avanti e indietro, un movimento disgustoso e insolito. Vedo anche che in uno sciamano che è stato capace di sconfiggere la mente (installazione estranea), la fluttuazione di tale centro diventa uguale a quella degli altri centri.
Akakor
Bell'articolo.
RispondiEliminaL'utilizzo delle egreogore da parte dei secolaristi è evidente con l'uso dei mass media, sono oramai abili nel provocare, malattie, suicidi, violenze e in ultimo guerre.
Anche per questo Gesù disse, sono venuto a portare la spada, per dividere il Padre dal Figlio etc... se gli uomini non sviluppano un loro specifico senso critico ed autocritico, subiscono e contribuiscono al pensieto di massa che induce limiti nella loro conoscenza e nelle loro azioni quotidiane.
Bhè, forse i profeti non potevano parlare in termini difficili da comprendere e verificare, già parlare di Dio gli era difficile, visto che l'uomo medio a bisogno di ancorare una forma alla sostanza.