lunedì 13 luglio 2020

CHI NON HA PAURA DEL VIRUS E' MALATO...


Avete capito bene? 
Chi non ha paura di contagiarsi è una persona che soffre di disturbi di ansia depressiva reattiva. Qui siamo ben oltre qualsiasi distopia, secondo la benemerita Dottoressa Lucattini, chi fa l'aperitivo e sta in compagnia senza tremare al solo pensiero di essere accanto ad altre persone, significa che è malato e va curato. 
Esci in gruppo con amici? Sei un pazzo, devi farti curare, sei depresso.
Non usi la mascherina all'aperto, significa che soffri d'ansia e devi dimostrare a te stesso che sfidi il destino.
Vai al ristorante? Una specie di killer seriale pericoloso da internare.
Ultimamente abbiamo sentito parlare diversi politici di entrambe le fazioni, che poi fanno capo ad un'unica fazione, di TSO per chi risulta positivo al tampone e continua ad uscire fuori di casa, ma la sindrome da CORAGGIO sinceramente mi mancava. 
Chi osa sfidare la sorte lo farebbe perché in preda ai demoni depressivi che lo spingono sulla cattiva strada dello spritz. 
Guai abbracciarsi senza mascherina, colpa di questo virus depressivo che spinge gli uomini a trasformarsi in novelli untori senza remore, potenziali populisti del piacere e della socialità ritrovata, socialità che andrebbe bandita.
Come si permettono costoro a creare panico senza sapere di essere dei malati di mente?
Vergogna e alla gogna, ma una gogna soft, fatta di psichiatria, omeopatia e tanti buoni consigli.
Sbirro buono o sbirro cattivo?
Parliamoci chiaro, non è ammissibile che la gente non sia più spaventata come i mesi scorsi, questo mette a rischio tutto l'impianto del terrore e la conseguente propaganda padronale. 
Bisogna aspettare l'arrivo del messia, Lord Vaccino, che poco o niente servirà, perché il virus sarà mutato altre mille volte, magari allenandoci prima all'obbligatorietà di inutili vaccini antinfluenzali generici, preparatori per il grande arrivo su un tappetino di rose della sanificazione totale.
Un uomo nuovo è stato pensato, unto di amuchina gel, mascherato e silenzioso, meglio se casalingo e lavoratore a cottimo di smart working, vaccinato, protetto ed ovviamente impaurito.
Se però qualcuno, inconsapevole o meno, mette in discussione questo schema e smette per incanto di essere angosciato dal contagio, uscendo all'aperto senza museruola, incontrando persone, significa che ha una patologia e che deve essere preso in cura.

Questa è la società della presa in cura, però solo su ciò che ha a cuore il potere, per il resto possiamo tranquillamente privatizzare la sanità, impoverire ulteriormente le classi sociali, imporre dogmatismi parareligiosi.
Dio è morto e va sostituito con una fialetta sconosciuta, un intruglio degno dei riti voodoo, ed allora ecco che nasce un nuovo culto con i suoi oracoli, supportati dalla nuova tecnologia tumorale ed altamente inquinante.
Nessuno che si scandalizza per gli effetti nefasti di una tecnologia sempre più invasiva, implementata ovunque, effetti che hanno ricadute inquinanti sull'ambiente, sul fisico e sullo spirito, ma anche sui diritti e sulle libertà che, prima o poi, di questo passo, cesseranno di esistere.
GUAI lamentarsi e cercare di vivere senza problemi, perché ciò equivale ad essere un cittadino da curare, osservato e monitorato come una cavia, talvolta accarezzato sulla testolina, un po' affettuosamente, un po' severamente.
State attenti ragazzi, perché se scoprono che non vi contagiate più quando vi mescolate senza pudore, si mette in discussione tutto il paradigma della clausura, che sottende altri paradigmi contro le libertà di noi tutti.
Guai a mostrare coraggio, indifferenza, o semplicemente voglia di uscire, questo non va bene, rovinate tutto il lavoro che l'OMS ha realizzato per voi, andate a minare indirettamente gli interessi del backoffice del potere.
Hanno già fallito con l'APP IMMUNI, che nessuno ha scaricato, dando la colpa addirittura ai complottisti, hanno fallito con le previsioni di questa estate su un ritorno del virus, il vaccino pare un miraggio lontano (e questa è buona cosa), hanno bannato, dannato e censurato tutte le vere cure alternative perché anch'esse mettevano in discussione questo paradigma, ora non fate i gradassi mentre vi ubriacate di aperitivi e noccioline salate nei bar (luoghi di perdizione per eccellenza).
State attenti, potenziali depressi reattivi in crisi di ansia patogena endemica e speculare, rimettetevi la museruola, bevete acqua distillata, girate con i guanti e, soprattutto, FATEVI CURARE...
Lo avevano detto: "nulla sarà come prima". Ma voi goliardici goderecci impavidi e depressi, sembrate proprio dei conservatori reazionari, amate troppo le tradizioni, voi pretendete di divertirvi e spassarvela alla faccia di chi muore e di tutti quei virologi prezzolati che vi facevano la lezioncina dalle tv di tutto il mondo.
Abbiate un po' di rispetto, tarpatevi le ali, abbiate la vostra dose sana di paura e, soprattutto, fatevi curare. 
Leggiamo allora questo bell'articolo illuminante per capire le avanguardie della Santa Sanificazione.


https://www.adnkronos.com/salute/medicina/2020/06/30/allarme-psichiatra-migliaia-sfidano-virus-dietro-disturbo_I21qLtzUzi49eKeNNVwSlK.html?refresh_ce
01/07/2020 10:30
Migliaia di italiani 'sfidano' il coronavirus con comportamenti irragionevoli, violando ogni regola ed evitando qualsiasi precauzione anti-contagio Covid: niente mascherina, feste in casa ed happy hour, movida e contatti sociali, come se i rischi non esistessero.
E tutto questo "non avviene per semplice imprudenza o ignoranza, ma è legato a un disturbo cosiddetto da ansia depressiva reattiva: una 'risposta' alla paura che porta un'inversione del tono dell'umore, che si alza troppo, fino a negare la realtà". Con tutto ciò che ne consegue in termini di rischio di contagi.
A lanciare l'allarme sull'ennesimo strascico psicologico causato dal coronavirus e le sue restrizioni, nella fase 3, è Adelia Lucattini, psichiatra, psicoanalista ed esperta in omeopatia e medicine non convenzionali, che suggerisce delle 'terapie integrate' ad hoc per superare questo e altri disturbi 'Covid-indotti'.
"Le prime riaperture della fase 2 - spiega Lucattini all'Adnkronos Salute - hanno causato una serie di disturbi da ansia pura, quella rimasta 'congelata' durante la chiusura ed esplosa alla ripresa con attacchi di panico, agorafobia o claustrofobia, per fortuna regrediti in breve con il ritorno all'aria aperta e alle abitudini quotidiane". 
Ora, nella fase 3, a farla da padrona è dunque l'ansia depressiva reattiva che sta colpendo migliaia di persone in due modi: "C'è chi è totalmente inibito dalla paura del contagio, quindi prende precauzioni eccessive, dalla mascherina fissa all'evitare contatti con le persone - riferisce la psichiatra - e chi al contrario 'sfida il virus', negando la realtà e soprattutto sottovalutando i rischi per se stesso per gli altri".
"I più colpiti da quest'ansia depressivo-reattiva sono i giovani in due fasce di età: sotto i 18 anni e tra 26 e 37 anni. Per fortuna questo non vale per milioni di persone altrimenti sarebbe un disastro - riflette l'esperta - ma per migliaia di giovani che però rischiano di contagiare amici e famigliari".
A questo disturbo però se ne aggiungono altri, come quelli del sonno, che hanno accompagnato tanti italiani sin dall'inizio dell'epidemia: "Due i tipi di insonnia - spiega Lucattini - quella di tipo ansioso con difficoltà di addormentamento e quella di tipo depressivo, in cui le persone crollano alla sera, ma hanno risvegli precoci al mattino prestissimo senza riuscire più a riaddormentarsi. Sono sintomi che non vanno assolutamente sottovalutati - avverte l'esperta - perché la deprivazione di sonno causa di per sé sintomi depressivi su base organica".

A questo si sommano anche disturbi alimentari: "L'ansia infatti può provocare da un lato un aumento della necessità di assumere cibo, soprattutto dolci per tranquillizzarsi, ma anche una totale perdita dell'appetito. Così anche la depressione, nei casi più gravi, può comportare inappetenza fino alla totale dimenticanza del mangiare, così come l'abuso di cibo, senza per questo essere bulimia, come forma di consolazione, per riempire un vuoto o un momento di tristezza. 
Quest'ultimo fenomeno - allerta Lucattini - si sta osservando anche nei bambini e questo è pericoloso perché si rischia una carenza di principi nutritivi fondamentali con deperimento o al contrario a un eccessivo aumento di peso". E ancora: la fase 3, che si affaccia sull'estate, "porta con sé anche una certa malinconia, perché è sotto gli occhi di tutti che le vacanze non saranno sicuramente come quelle degli anni precedenti. 
I ragazzi ad esempio - osserva l'esperta - hanno chiuso l'anno scolastico e fatto gli esami in modo diverso, costretti a saltare quei rituali con gli amici, la cena di fine anno o il viaggio della maturità, e comunque a fare vacanze diverse. 
Questo vale anche per gli adulti, molti dei quali non si sono neanche organizzati le ferie. Sull'estate infatti ognuno investe tante aspettative, mentre quest'anno rischia di essere un periodo che tutti temono passi inosservato, come è successo per lo scorso inverno che è stato una specie di blackout, qualcosa sicuramente da non ricordare. 
Sarebbe invece importante - sottolinea Lucattini - pensare che è solo un periodo transitorio destinato a finire, e che la prossima estate non sarà così. Se siamo convinti di questo possiamo goderci il presente, altrimenti ci facciamo prendere dal panico e siamo preda di fantasie negative incontrollabili".

Quali sono dunque i rimedi per superare questi disturbi di ansia e di sindromi ansioso-depressive? "Io consiglio una psicoterapia cosiddetta focale - spiega Lucattini - ovvero una psicoterapia analitica breve, in 12 incontri, in cui si lavora sul problema specifico", in questo caso quello provocato dal coronavirus e le sue restrizioni, lockdown in testa. "Ma ritengo fondamentale e molto utile combinare le diverse terapie: la psicoterapia (che comunque ha tempi lunghi di risposta), i farmaci tradizionali (necessari in alcuni casi) e, in combinazione o meno, fitoterapici, integratori nutraceutici, alcune discipline fisiche 'dolci' che hanno un ottimo effetto sul tono dell'umore (dallo yoga al pilates, al Tai Chi), e l'omeopatia".
"L'omeopatia - spiega la psichiatra - ha un valore aggiunto perché va ad agire non direttamente sui sintomi, ma permette un'azione sul sistema immunitario, sulla risposta dell'organismo, e in alcuni casi funziona come coadiuvante, avendo un'interazione positiva con i farmaci tradizionali, senza interferire farmacologicamente, favorendo una guarigione più rapida e duratura. 
Bisogna anche considerare - sottolinea Lucattini - che molti disturbi, come quelli che abbiamo descritto, vanno ad abbassare molto le difese immunitarie perché agiscono sul cortisolo, quindi aiutare il sistema immunitario del paziente con le medicine non convenzionali li aiuta molto". 
E ancora: "Poiché il trattamento dei disturbi psicologici è estremamente personalizzato, basti pensare alla psicoterapia, alla psicoanalisi o ai farmaci - prosegue - l'omeopatia si inserisce naturalmente in questo tipo di trattamenti proprio perché altamente personalizzata. Dunque va a integrare la cura, e in certi casi anche la prevenzione delle ricadute, in modo del tutto naturale e scientificamente documentato".
"Per me - aggiunge la psichiatra - non esiste una contrapposizione, la medicina è unica, e usare tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per aiutare il paziente a stare meglio, guarire prima e attingere alle proprie risorse, credo sia deontologicamente corretto. Sono strumenti terapeutici in più per il medico, ma ovviamente - avverte - bisogna saperli utilizzare. Il valore di questa integrazione - spiega - è quello di mettere le persone in condizione di comprendere le cause del disturbo attraverso la psicoterapia, avere un aiuto farmacologico tradizionale, quando necessario, ma anche avere un'azione diretta sull'organismo che potenzi le risorse interne, ovvero le capacità del sistema immunitario e le capacità reattive. Per questo - conclude - una medicina integrata è necessaria in un momento in cui affrontiamo una situazione assolutamente straordinaria, che non si era mai vista prima e i cui sintomi hanno caratteristiche particolari. Dobbiamo insomma usare tutte le armi in nostro possesso per aiutare le persone a ritrovare la serenità e il benessere".




1 commento:

  1. L'unico "contagio" se lo si vuole interpretare come tale, è quello energetico-sottile, quando due o più persone interagiscono a pochi metri o centimetri di distanza i rispettivi campi elettromagnetici, i propri campi aurici si interscambiano le proprie fibre di luce, delle vere e proprie informazioni molecolari si vengono reciprocamente a mescolare con il risultato che dopo un certo periodo a causa dell'intensità emotiva è possibile assorbire aspetti del carattere della persona in questione viceversa con cui ci si sta relazionando. Per il resto parafrasando Totò "ccà nisciun è fess", gli Italiani secondo i notiziari temono più la crisi economica che il cojonavirus, forse il lockdown, ma non il fintovirus. Della Lucattini l'unica cosa che condivido: "fitoterapici, integratori nutraceutici, alcune discipline fisiche 'dolci' che hanno un ottimo effetto sul tono dell'umore (dallo yoga al pilates, al Tai Chi), e l'omeopatia". Quindi divertiamoci, godiamoci la vita, anche se non si dispone di ingenti risorse economiche, basta poco per essere sereni e centrati, con moderazione, non come fanno alla Movida di Milano dove ci scappano le risse e gli accoltellamenti, anzi la Lucattini ha dimenticato per rinforzare le difese immunitarie oltre alla classica meditazione anche lo yoga della risata:

    https://www.yogadellarisata.it/yoga-risata-scienza/

    I sostenitori del lockdown li considero e li metto per analogia sullo stesso piano dei folletti dispettosi, invidiosi e malevoli, in primo luogo perché metaforicamente parlando sono equiparabili a dei nani, nani dal punto di vista cognitivo, intellettuale ed emozionale, in secondo luogo perché cospirano a nostra insaputa e di tanto in tanto fanno delle apparizioni mostrandosi dei veri imbecilloidi che non sono altro, e per ultimo perché non sanno godere della vera genuinità del buon vivere senza fracassare gli zebedei altri (rompere i koglioni).

    https://www.youtube.com/watch?v=OsN1Qpwu4Bw

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