martedì 29 marzo 2022

LA SOVRAGESTIONE: TERRA DI SOPRA E TERRA DI SOTTO parte 1°





Le analisi della guerra in Ucraina trattate fino ad oggi, riguardano i livelli frontali e più visibili, dove le posizioni dovrebbero essere abbastanza chiare, dove l'opinione pubblica si divide, dove esistono ragioni e rapporti di forza tra superpotenze e nazioni. Poi esistono livelli più ALTI, più sofisticati, complessi e trasversali che riguardano ambienti sovragestionali che hanno tutto da guadagnarci sullo scontro in atto, e che utilizzano la storia per cambiare gli assetti geopolitici, macro-economici eteropilotando gli eventi e le stesse fazioni in campo. Questa sovragestione è transnazionale e in qualche modo, più o meno direttamente, plasma i soggetti coinvolti. 
Questi due piani non sono in contraddizione sono complementari. 
Di questo livello più alto, più occulto, si intravedono le visioni e le progettualità, una di queste è quella che riguarda per ora, la non volontà di far entrare l'Ucraina nella NATO. 
Sono proprio gli USA ad aver permesso l'invasione di Putin aprendo i cordoni militari sui confini con la Russia. Sono proprio gli USA con Biden ad utilizzare l'Ucraina come Stato cuscinetto, per i laboratori di armi biologiche, per far pressione indiretta sulla Russia, per ridisegnare i confini occidentali. 
Iniziano a capirlo anche gli ucraini di essere stati strumento di altri attori e di essere vittime sacrificali dei rapporti di forza e di dominio altrui. Gli USA faranno di tutto per isolare l'Ucraina e legittimare Putin, nonostante su di un piano più visibile siano in conflitto e affermino il contrario.  
Serviva un conflitto, una falsa flag, una propaganda per creare i presupposti del solito trinomio (problema, reazione, soluzione).
Questo avviene nella TERRA DI SOPRA, nella TERRA DI SOTTO abbiamo le ragioni di un conflitto che più o meno conosciamo.

Non intendo affermare non esista alcun conflitto, il conflitto è reale ed esiste, con i suoi morti, con i suoi orrori, ma la realtà è più complessa di un mero scontro tra autocrati, dei quali uno protetto e strumentalizzato dall'occidente e l'altro visto come nemico pubblico #1 del mondo civile. 
Ovvio sia in atto un'invasione della Russia, come è ovvio e palese che questo conflitto esista da almeno 10 anni sotto altre forme.
Questo è un dato di fatto oggettivo, ma la realtà delle cose non si limita solo a questo piano d'analisi, perché questo, seppur vero e concreto, è solo un livello, dove la maggioranza delle persone si divide, scegliendo tra le fazioni in campo la sua fede come allo stadio.
I piani ALTI del potere non ragionano con la stessa logica comune di una lotta tra guelfi e ghibellini, ma ragionano secondo agenda e secondo una progettualità a lungo termine, senza un'ideologia granitica, adattandosi ai tempi ed ai templi che, contemporaneamente, contribuiscono a plasmare. 
Al contrario, la politica e le analisi superficiali rimangono confinate ai piani bassi, non escono da nessuna dicotomia, anzi, contribuiscono consapevolmente o meno ad alimentarla, perché ragionano giorno per giorno, senza alzare lo sguardo, un po' come l'uomo comune che pensa come campare. 
Per cui abbiamo fazioni in guerra "essoteriche" (palesi, visibili, con nomi e nomignoli), fazioni in guerra più esoteriche (nascoste ai più, invisibili). 
Il fatto che siano in guerra non esclude che, i nemici su di un piano della realtà, siano in qualche modo e per varie ragioni di potere, concordi su altri livelli. 
Non esclude il fatto che non esistano CONVERGENZE PARALLELE ed interessi comuni condivisi, ognuno per le sue personali ragioni. 
Non è una contraddizione, ma un'importante ed essenziale complementarietà che si riflette concretamente su tutti i livelli e sul "cui prodest" certi accadimenti, sicuramente non casuali. 
Non esiste solo un livello di comprensione dei fatti, un po' come nella vita dell'uomo non esiste solo la sfera materiale, ma anche quella spirituale e/o coscienziale, come le ragioni più profonde che celano la nostra essenza. 
Per questo motivo ogni macro evento di questa portata dovrebbe essere valutato su più piani e non solo su quello più fruibile e comodo, ovvero, su di un livello più essoterico e visibile. 
Questo per dire che la NATO, avversaria e nemica di Putin, è perfettamente consapevole di ciò che sta accadendo, lo è sempre stata, non solo, indirettamente, appoggia e favorisce con la sua ipocrisia l'intervento Russo, perché fa comodo si consolidino e si ridisegnino due blocchi contrapposti, con un' Europa sempre più debole, dipendente e desovranizzata che fungerà da macro-Ucraina. 
In questa visione ci viene in aiuto l'esempio dell'accordo stipulato proprio ora tra Russia e Cina, che sposterà in futuro il gas e l'energia ad est, mentre noi dipenderemo sempre più dagli USA e dai paesi arabi, suoi satelliti, a costi maggiori. 
La cosa fondamentale per tutti gli attori in campo di una sovragestione che esercita quotidianamente la sua lotta di classe per il mantenimento dello scettro del comando, è assicurarsi non esista alcuna opposizione sistemica al neoliberismo e che ogni Stato-provincia sia funzionale alle leggi monopolistiche dell'attuale mercato globale totalitario. Questa è la visione e l'opportunità che viene auspicata da alcuni controilluminati.
Ovvero, non esista più alcuna forma democratica per come la conosciamo e l'abbiamo conosciuta, nel bene e nel male, ma una sostanziale sostituzione con democrature sempre più illiberali, distopiche e dispotiche, magari fomentando nazionalismi per poi aver la legittimazione ad intervenire per imporre un nuovo ordine geopolitico condiviso ed accettato. Un mondo dove vige un modello unico e dove questi livelli di potere, oggi suddivisi, possano essere finalmente espressione unica e frontale del paradigma dell'UNIDIO, per come lo intende il Gran Maestro Di Bernardo od elite apolidi e trasversali. 
Un modello unico economico, militare e valoriale, però al ribasso, in una globalizzazione al ribasso ed a scapito dei sudditi dell'impero, magari suddivisi in distretti che possano mantenere, sempre non siano in forte contrapposizione, le rispettive peculiarità culturali e tradizionali, magari per essere poi salutate come pittoresche espressioni da preservare in eventuali zoo-safari e di come eravamo incolti e primitivi nel caos primordiale pre-ordine mondiale del neo millennium.
Il tutto in un'assenza di reale multipolarità, per una più apparente ed illusoria falsa multipolarità d'accatto, quindi, una sostanziale unipolarità nei fatti, dove il modello alveare Cina potrà incarnare una sorta di modello universale (UNIDIO di cui sopra), un iperliberismo ancora più pervasivo e scientifico, con l'aggiunta dell'apparato repressivo di stampo dittatoriale. Il peggio dei due sistemi, il meglio per chi sogna di governare la moltitudine della globalizzazione ed i cosiddetti tempi moderni in cui viviamo.
Una lotta che dovrà plasmare due o tre grossi moloch futuri, che condivideranno lo stesso sistema con piccole declinazioni divergenti, ma senza essere blocchi realmente contrapposti come un tempo, quando c'era un sistema, quello comunista, che faceva da contraltare a quello occidentale, esprimendo nella sua dualità, anche benessere, opportunità democratiche e diversità di stili di vita e di speranze, soprattutto, per noi europei. 
Qualcuno sogna una realtà simile per tutti, un eterno presente immanente, quasi una sorta di realtà immutevole e metafisica, dove non si possa neanche desiderare una differente organizzazione della società, in un agognato sonno della ragione collettiva.
La multipolarità 2.0 potrà presentare ufficialmente diversi blocchi attraverso il suo neolinguaggio, ma sarà contenitore unico dell'assenso e del dissenso, fino all'accettazione finale senza più criticità. 

Dalla fine degli anni 70 in avanti, e poi ufficialmente dall'89, le sovragestioni esistenti hanno fatto un salto di qualità. Queste non sono solo le lobby, ma coloro che gestiscono tutte le parti in gioco in un grande network di interessi condivisi e talvolta contrapposti al loro interno. 
Quindi l'insieme delle lobby, degli apparati di Intelligence, spesso uniti da vincolo iniziatico, infiltrati in ogni tessuto nazionale. Questo processo è avvenuto proprio perché era stato abbattuto il comunismo, che un tempo faceva da contraltare all'imperialismo USA. 
Tutti o quasi i leader di ogni paese, nemico o amico, sono interni a filiere di logge sovranazionali. 
Queste Ur-logge non ragionano in termini di Stato nazione, ma di interessi geopolitici transnazionali, e sono tutte di segno neoliberista, anche se si possono esprimere in forme diverse, a seconda della zona geografica e della cultura vigente. 
In Cina, dal 77 e dopo la morte di Mao, i vertici dell'allora Partito Comunista cinese furono affiliati a logge sovranazionali occidentali. Motivo per cui, anche la Cina nel giro di 30 anni ha avuto un forte sviluppo capitalista, con diverse multinazionali e con magnati tra i più ricchi al mondo, pur mantenendo l'apparato repressivo. 
L'attuale premier cinese è nelle stesse logge sovranazionali, insieme ai "nemici" di sempre. 
Oggi non esiste quasi nessun paese al mondo che non abbia i suoi leader espressione di sovragestioni massoniche. 
Forse la Siria, il Venezuela, l'Iran ed alcuni paesi del 3° mondo sono fuori, in parte, da questo schema globale. 
Cina e Russia sono assolutamente dentro queste realtà latomistiche, e le rinate Triadi, sopite durante il regime di Mao, oggi gestiscono l'Hi-tec, la telefonia (vedi 3, simbolo del drago) ed apparati di industria bellica, oltre a gestire una polizia parallela nelle provincie e nelle campagne. 
Putin è stato strumento della sovragestione per innovare la Russia, perché a livello globale quel paese doveva interpretare certi ruoli geopolitici. Per traghettarla da un economia di Stato ad una economia liberista, come aveva malamente iniziato il suo predecessore, per portare la Russia in un alveo capitalista, consono agli equilibri della TERRA DI SOPRA. Lo stesso vale per la Cina che, oggi e non a caso, diventa modello del grande reset occidentale, quindi di un capitalismo che utilizza anche lo Stato per reprimere ed imporre modelli di controllo pervasivi e coercitivi. 
Le sovragestioni decidono il gioco, poi c'è la partita a scacchi dove esiste un range di contrapposizione reale tra i partecipanti (quello che vediamo noi nei media), ma sopra ci sono altri livelli, tutti rigorosamente sovranazionali. 

"La NATO avrebbe inventato un Putin se non fosse esistito".
cit.











2 commenti:

  1. analisi parecchio condivisibile, eccetto sull'iran totalmente controllato da forze massoniche ,cosi' come maduro ed il venezuela.

    una volta grillo il nostro zelensky ante litteram racconto una famosa barzelletta sui socialisti italiani che sono in visita in cina con una delegazione e de michelis o martelli a tavola chiedono a craxi : senti bettino qui sono un milardo e sono tutti socialisti;ma
    allora scusa achi rubano?

    maestro di dietrologia ma allora se sono tutti massoni a chi fanno la guerra?

    una volta paul newman ,grande giocatore di poker, disse in un intervista che sedendosi al tavolo verde quando iniziava a cercare di capire quale fosse quella sera il pollo da spennare si rese conto che solo il fatto di porsi la domanda automaticamente lo designava come il tacchino con cui avrebbero banchettato.

    insomma la guerra la fanno a noi

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  2. Ormai e' tutto molto chiaro e ci si arriva semplicemente usando la logica. Il denaro non e' ne di destra ne di sinistra. Non ha ideologie o dogmi di nessun tipo e domina le due teste (di cazzo) e chi lo controlla lo usa finanziando una e laltra parte a piacere modificando cosi il risultato come meglio gli conviene. Per fare il lavoro sporco si usala fazione dissolvente per poi far arrivare laltra in un continuo loop. Solve et coagula

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