sabato 20 luglio 2024

SALVATE ODIFREDDI DALLO SCIENTISMO



Il prof Odifreddi mi sta istintivamente simpatico. Una persona molto colta e preparata, un logico matematico, ottimo oratore e scrittore che utilizza sovente una sottile ironia per corroborare le sue tesi. Condivido molte cose che dice inerenti alla politica, alla geopolitica e non solo, amo ascoltare le sue conferenze. Ammetto che mi piacerebbe conoscerlo di persona per avere un confronto su diversi argomenti.
Proveniamo entrambi da sinistra, MA...
Un MA che mi lascia basito, grande come una casa su determinati temi, visioni differenti che stridono rispetto alle posizioni espresse su altre questioni.

Ci rimasi molto male quando l'ascoltai anni fa sui vaccini, sul greenpass, quando lo vidi inchinarsi alla narrativa ufficialista, oltre a non condividere per nulla la sua visione materialista e la sua concezione maccanicistica della vita, soprattutto, quando ancora oggi si perde nella glorificazione della scienza a prescindere, scadendo talvolta nello scientismo più bieco.
Un conto è la legittima critica anticlericale e al potere temporale delle religioni, che sostengo anch'io da sempre, un conto è escludere a priori aspetti spirituali e coscienziali che riguardano la natura umana.
Inoltre, spesso in contraddizione, perché la sua visione politico ideologica, mal si uniforma ad una certa concezione tecnologico scientifica in mano agli stessi poteri che, altrove, critica aspramente, tipo critica feroce al capitalismo e posizioni stranamente conformiste su big pharma, come fossero due entità distinte.
Quello che contesto a Odifreddi è la mancata visione olistica e LOGICA su come funziona la struttura capitalista che anche lui mette in croce, senza si accorga di queste vistose contraddizioni. Un conto è la libera scelta di vaccinarsi che io accetto, pur avendo evitato di farlo, un conto è costringere persone a perdere il lavoro e lo stipendio in assenza di GP.

Odifreddi è il classico intellettuale marxista che necessita incosciamente di trovare altre fedi, aggrappandosi ai numeri e alla logica, che poi sono i due concetti più astratti e metafisici che si possa immaginare, pur avendo ricadute empiriche nella realtà fisica.
Un po' "boomer" come scienziato.
Ho notato che fatica a comprendere ed apprezzare la nuova fisica quantistica e la filosofia che la permea e che conivolge, gioco forza, tante altre discipline.
In fondo il suo bias non gli permette di oltrepassare certi steccati scientifici del passato, sembra non rendersi conto che è proprio quella ricerca scientifica ad essersi evoluta, contaminandosi.
Non si rende conto che talvolta replica gli stessi schemi mentali delle religioni, semplicemente, sostituendo un oracolo ad un altro.
Purtroppo, non è l'unico intellettuale di sinistra a rimanere prigioniero di questo cerchio magico para-religioso, con le sue regole ed i suoi dogmi.
E' una forma mentis che riguarda tantissimi epigoni di una certa area ideologica di estrazione marxista.
Questa sua visione materialista estrema non gli consente di vedere oltre il suo naso, e talvolta, anche la sua tanto amata logica va a farsi fottere, perché rimane confinata al giardinetto di casa.
La sua come la LORO, è una forma di difesa mentale che ben comprendo e che, in altri casi, ha creato danni culturali nella psicologia di massa e, soprattutto, nella borghesia della classe dominante, sedicente progressista.
Però c'è sempre una speranza di cambiamento ed evoluzione individuale.
Proprio perché Odifreddi è uomo intelligente, pur essendo imprigionato in una gabbia culturale, negli ultimi anni si è distinto per posizioni anticonformiste su diverse tematiche, per esempio, sul politicamente corretto, sulle teorie woke, sul neolinguaggio.
Perfino sul Greenpass, in una comparsata TV, dopo averlo sempre appoggiato, si è trovato in difficoltà nel replicare a chi criticava certe scelte politiche liberticide, perché gli furono fatti esempi concreti che non contraddicevano la sua stessa concezione di logica, dovendosi così arrendere all'evidenza argomentativa.
In quell'occasione parve fare un passo indietro, forse comprendendo che i fatti non erano proprio come lui aveva sempre sostenuto, trincerandosi dietro il fatto che la democrazia compiuta non esiste. Ma proprio questo concetto sulla democrazia, anche da lui sempre sostenuto, contraddiceva il supporto al famoso lasciapassare verde, mandandolo in quell'occasione in cortocircuito.

Nella speranza di un'ulteriore risveglio dal sonno della ragione, attendo evoluzioni sincere su tante altre tematiche.
Un cordiale saluto, caro professore.

MDD

1 commento:

  1. Io invece lo trovo di un banale e insulso pazzeschi.
    Anni fa mi regalarono il suo libro "Perché non possiamo definirci cristiani" o qualcosa del genere, parlandomene come di una rara perla di saggezza.
    Lasciamo perdere. Lo avesse scritto un bambino delle elementari avrebbe portato argomentazioni assai meno banali e scontate, anche perché mi aspettavo chissà quali grandi dissertazioni. Ma de che.
    Il che mi riporta sempre alla stessa domanda che mi pongo da anni: ci stupiamo davvero che l'editoria italiana sia morta e sepolta? E anche: ma davvero abbiamo bisogno dei libri di 'sta gente o stiamo benissimo anche senza?
    Per me la seconda, ça va sans dire.

    Tra lui, Richard Dawkins e tutti gli altri materialisti atei che di sé stessi non hanno mai capito un assoluto cazzo, non ce n'è uno degno di nota o interesse, davvero. E che ci sia pure gente che gli va dietro per me è una conferma di quanto sia divertente e prevedibile la mente umana.

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