mercoledì 27 agosto 2025

PARTIRE È UN PO' COME MORIRE




PARTIRE È UN PO' COME MORIRE
cit. SpaceX, NASA e quant'altro.

Sono arrivato ad una triste conclusione.
Secondo me, quelli che credono, perché di fede religiosa si tratta, che l'uomo sia andato sulla Luna, su Marte con i sondini che ci trasmettono simulazioni fotografiche, coloro che hanno fiducia in questa ridicola e comica narrativa aereospaziale, puntualmente fallimentare nella modernità, ma stranamente vincente agli albori della tecnologia, sono semplicemente dei BABBEI.
Ci sta ignorare una tematica perché non la si è mai studiata, perché non si è mai indagato nel profondo la questione, perché #CELHANNODETTOLORO.
Anch'io da piccino credevo a babbo natale, alla befana un po' meno, credevo ingenuamente fossimo veramente andati sulla Luna, perché in fondo non mi ero mai posto il problema, lo davo come fatto documentale storico accertato, scontato, incontrovertibile. Ignoravo come tanti la realtà dei fatti.
Poi, con tanta umiltà e soprattutto curiosità, ho studiato, ho verificato personalmente i palesi castroni, tra foto, video, dinamiche surreali che rappresentano il più grande falso della storia, ho letto e riletto, soprattutto, ho comparato.
Alla fine ho compreso quello che avevo davanti agli occhi, ma ho avuto l'onesta intellettuale di ammettere l'ovvio, perché tutto è piuttosto chiaro. Non si può continuare a fingere di non vedere l'elefante in salotto, soprattutto, dopo che ha iniziato a devastarti casa.
Però a tutto c'é un limite. Se continui a perseverare, a fare l'ottuso perché un cambio di paradigma ti farebbe uscire dalla tua zona comfort, ti fa paura il salto nel buio, oltre ad essere ignorante (e quello lo siamo o siamo stati tutti), sei pure un po' coglione. 
E i coglioni fanno danni all'umanità, talvolta di più delle cosiddette persone malvagie.
Un limite che sfocia nell'ambito cognitivo e che diventa non più giustificabile. 
Una sorta di pensiero magico infantile, ma giustificato dalla fede scientista, che nulla ha a che fare con la scienza.
Ha a che fare più con aspetti caratteriali irrisolti, lasciate perdere il paravento della scienza.
Tutto questo per dire che, a questo ritmo, su Marte ci andremo se va bene, forse tra mille anni, sempre meteorite permettendo.
Meteorite che, a questo triste punto della storia, forse avrebbe ragione di palesarsi e fare il suo sporco lavoro.

Risposta: "Ah, vedrai che con l'AI faremo passi da giganti, eh... Il mondo migliorerà... Ci sarà un mega computer biologico e quantistico che piloterà da remoto le future astronavi per missioni che manco ti immagini. Abbi fede!
- NO, io non ho fede, mi dispiace. Anzi, ritengo che tutti i soldi pubblici (non mi parlate di soldi privati per favore, perché sono tutti pubblici, anche quelli del tossico suprematista Musk) spesi per le missioni spaziali, militari siano il male assoluto che l'uomo abbia mai pensato e creato per fottere il prossimo, per fottere proprio voi che avete fede. 
Anche perché siete le stesse persone che quando si parla di economia, di austerity, siete i primi a giustificarla, perché avremmo vissuto (?) oltre le nostre possibilità, e manco vi viene in mente che un infinitesimo di quei soldi buttati via, potrebbero risolvere qualsiasi problema dell'umanità (miseria, fame, malattie, istruzione pubblica, sanità pubblica, ricerca scientifica, lavoro, diritti sociali, ecc...). No, anche li mi rimanete nello stesso alveo magico di superstizioni che giustificano lo status quo. Non mi uscite dallo schema, siete in loop!
A voi manca tanto un oracolo, per quello ne avete eretto un altro che vi consoli.

Risposta: "Allora tu sei un comunista, Non sai che il comunismo ha fallito? Ha vinto la democrazia, il capitalismo, il neoliberismo, eh... Aggiornati, zecca rossa
- NO, io non sono comunista, sto molto più a "sinistra", forse anarchico, ma anche quella è una categoria che mi sta stretta. Ritengo il comunismo un'altra forma reazionaria primordiale che si prefiggeva di salvare il mondo, ma che ha espresso tragedie, per quanto logica e consequenziale fosse la sua natura, in contrapposizione al sistema industriale del passato con tutte le sue ingiustizie intrinseche. 
Posso condividerne concetti di fondo, sull'uguaglianza, sulla giustizia sociale, contro ogni sfruttamento dell'uomo sull'uomo, ma anche quella è una fase storica da superare concettualmente. In fondo i socialismi storici, che sono nati tutti dentro ambienti iniziatici e massonici, sono solo l'aggiornamento della gnosi cristiana, però mal applicati. 
Giusti e sacrosanti come ideali, ma realizzati alla cazzo di cane. Un po' come la Chiesa cattolica rispetto ai valori cristiani.
Lo stesso concetto di sinistra è superato ed obsoleto, anche se io non ho il pudore di utilizzarlo per farmi capire. 
Purtroppo, il capitalismo ha stravinto, mi correggo, il turbo-capitalismo, che alla fine è una sorta di sofisticato "fascismo bianco" in pillole, fatto accettare al suddito, scaricabile e compiacente. 
Quello che manca oggi è una rivoluzione interiore, chiamatela cognitiva, coscienziale, spirituale, non è importante il nome. Quel salto quantico che, a partire dalle cose piccine, fino a quelle grandi, ti faccia esprimere un dubbio, una perplessità, una discrepanza, ti faccia vedere oltre quello che siamo abituati a vedere e percepire. 
Almeno ti faccia capire che qualcuno ti sta prendendo per il culo da millenni, e voi no, come amanti ubriachi perseverate, aspettate l'invito a nozze, salvo poi scoprire che siete stati traditi ancora un'altra volta, ma sarà troppo tardi, nel frattempo le vostre stupide credenze avranno fatto ulteriori danni.

Cosa c'entra tutto questo con l'ennesimo fallimento di SpaceX?
C'entra eccome, perché questa narrazione tossica non fa che alimentare le vostre credenze e giustificare la prossima serie TV. La tematica potrebbe essere quella che preferite, c'è l'imbarazzo della scelta, tra guerre, povertà, pandemie, follia generalizzata sociale.
Vi seduce e vi illude, senza mai provocarvi un vero orgasmo. Non andate oltre ad un coito interruptus, un eterno standby snervante, ma che fa di voi dei veri resilienti ed instancabili dominati. Siete parte del gioco, siete la scenografia ridens, che applaude un'illusione, una vostra proiezione di impotenza cognitiva. 
La vostra perversa lussuria sta nell'essere sbandierati come polli in un girarrosto, ambite il prossimo giro e vi lamentate pure se il meccanismo si inceppa, che poi vi bruciate solo da un lato e la tintarella non è manco omogenea.
Invece, partire è un po' come morire, ma non più nell'accezione comica e fallimentare delle suddette missioni spaziali, ma come percorso interiore. Di questo parlo nell'articolo, il missile che non vuol partire, è una metafora, un po' come la nostra verità interiore che abbiamo paura emerga e che ci farebbe invece viaggiare liberi.
Lasciare la zavorra, il nostro passato fideistico, trasformandovi da bruco a farfalla, perché questo film lo abbiamo visto e rivisto, lo abbiamo imparato a memoria. 
Non abbiate più paura di partire, nemmeno di morire!

PARTIRE È UN PO' MORIRE
cit. Edmond Haraucourt




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