Il tormentone estivo purtroppo è tornato.
Subito dopo Luglio, periodo che aveva portato un leggero allentamento da parte dei media sulla campagna terroristica del covid19, ecco che l'informazione ci ha pesantemente ammorbato con l'ennesima novella di sangue.
Una tragedia che ha colpito un po' tutti, soprattutto, perché la narrazione proposta, come succede spesso in questi casi, è stata reticente, ambigua e fuorviante.
Due morti assurde, una madre e suo figlio trovati nella boscaglia, ma distanti tra loro.
L'autopsia ammette di non comprendere le dinamiche della morte della madre, sembra un rebus senza fine, non si capisce o non si vuol capire come e cosa sia successo esattamente.
Si è scavato fin da subito sulle condizioni della DJ, è stato detto che era esaurita per via del Lockdown, ma chi di noi non si è esaurito in quel periodo surreale che pare non voglia finire mai?
Sono proprio i media che, consapevolmente e inconsapevolmente, legano le due vicende.
Non esiste nessuna correlazione tra l'eventuale stato di salute mentale di Viviana, dovuto alla quarantena e questa storia assurda.
Suona più come un depistaggio che altro, per scaricare le colpe e deviare sulle possibili cause della vicenda.
Un’altra pista, stranamente poco veicolata, arriva proprio dal racconto del supertestimone. Viviana prima di scomparire si era diretta verso la montagna, un luogo in cui si trova un uomo ritenuto vicino al clan dei Tortoriciani, visitato dalla polizia.
La mafia dei pascoli ha un ruolo nella scomparsa di Viviana e di Gioele?
Chissà, probabilmente no, però è curioso come sia stata sminuita questa testimonianza e come tutti si siano concentrati solo sul fattore omicidio-suicidio, che risolve sempre certe questioni scomode.
Ritengo sia importante questa notizia, più per il fatto che si sia sussurrata e nascosta tra le righe, che per il fatto sia un reale coinvolgimento da parte di una mafia locale.
Il super-testimone:
«La donna, che aveva un atteggiamento protettivo verso il bimbo, andava a passo spedito. Le ho chiesto se aveva bisogno di qualcosa, ma ha cominciato a camminare lungo un viottolo, l’ho seguita, ma poi c’erano dei rovi, mi sono fermato».
«La donna, che aveva un atteggiamento protettivo verso il bimbo, andava a passo spedito. Le ho chiesto se aveva bisogno di qualcosa, ma ha cominciato a camminare lungo un viottolo, l’ho seguita, ma poi c’erano dei rovi, mi sono fermato».
Questa importante dichiarazione, sempre sia vera, insieme con altre testimonianze che avrebbero detto di aver visto la madre scavalcare il guard-rail con in braccio il bambino vivo, sono in netta e pesante contraddizione con le nuove indagini che puntano sul fatto del decesso avvenuto precedentemente in auto, dopo il presunto tamponamento con un furgone di operai nella galleria.
Torniamo un attimo alla cronaca nazionale.
Il 14 Luglio il Governo ha permesso la parziale riapertura delle discoteche, questa pausa è durata un mese, giusto per placare la rabbia degli esercenti e dei lavoratori del settore, e per non affossare completamente il turismo estivo.
Un contentino strumentale, nel quale molti ingenuamente avevano creduto e sperato, durato quel tanto che basta per ristabilire ordine e fiducia nell'esecutivo.
La ripresa dei lavori dura fino al 15 Agosto e, dopo l'aumento di tamponi che hanno rilevato diversi contagiati asintomatici ed in buona salute, è stata decisa (ma era ovviamente cosa programmata) la nuova serrata dei locali, incriminati di ungere i poveri ragazzi italici ed i loro cari.
Il corpo di Viviana viene trovato proprio 5 giorni prima della chiusura delle discoteche, ed è curiosa la casualità che innesca la conseguente suggestione inerente al fatto che la vittima fosse una DJ.
Quello che fin da subito mi è venuto in mente è la relazione tra il lavoro della vittima e la chiusura delle discoteche. Uno dirà: ma perché creare questi scenari assurdi ed uccidere una madre con il figlio, inscenando un assurdo suicidio, solo per potenziare energeticamente un passaggio politico, per comunicare in codice programmi? Si, solo per quello, ma spesso le motivazioni che in termini assoluti nessuno può sapere o contemplare, sono più di una ed ogni livello della piramide deve soddisfare la sua posizione, magari non conoscendo le motivazioni dei piani più alti.
Muore DJ donna con suo figlio (donne e bambini sono i capri rituali tradizionali e preferiti di queste liturgie dell'orrore) e chiudono le discoteche.
È proprio il caso di dire quella carogna del "CARONIA-VIRUS..."
L'assonanza tra Corona e Caronia ci può stare, ma il significato etimologico è differente: "L'etimologia deriva da un'ipotetica forma del latino parlato caronia, derivata di caro-carne. Si tratta di una parola particolarmente interessante, nella sua semplicità. L'immagine del cadavere animale in decomposizione evoca una serie di caratteri che vengono astratti, e interpretati in maniera figurata: dalla corruzione della carne si passa alla corruzione morale.
La sgradevolezza che investe tutti i sensi e la pericolosa inclinazione ad avvelenare o a portare il CONTAGIO si attagliano bene a descrivere una persona spregevole, malvagia."
Per carità, non voglio alludere al fatto che una giovane donna sia stata uccisa con il figlio piccolo solo per comunicare in codice uno step governativo da entità preposte a farlo per incidere sul plagio emozionale dei telespettatori, però è molto curioso come spesso in queste tragedie mediatiche, l'etimologia di nomi e luoghi sia fortemente correlata con la storia.
L'etimologia parla di cadaveri animali in decomposizione, e nella realtà i corpi sono stati martoriati da animali selvatici, oltre al fatto che l'etimologia parla, sempre casualmente, di contagio e di persone malvagie.
Corruzione della carne fino alla corruzione morale, non certamente delle povere vittime, più probabilmente di coloro che devono leggere e tradurre il messaggio. Le attribuzioni sono sempre ribaltate.
Colpa dei lavoratori che insistono a lavorare in piena epidemia?
Colpa di una madre con seri problemi di salute mentale (la salute, questa sconosciuta)?
Secondo me, assolutamente no, e lo deduco proprio da come sono state confezionate queste veline, in modo subdolo e peloso. Ogni volta che la storia e le dinamiche ufficiali non reggevano, quasi a venire in soccorso della sceneggiatura scritta, sono stati inseriti elementi e ne sono stati celati altri, considerati strumentalmente poco rilevanti.
Oltretutto, la famiglia, gli amici, fino ai conoscenti in città, hanno tutti confermato come Viviana amasse la vita e suo figlio, sempre pronto ad accudirlo e proteggerlo. Non si capisce, quindi, il movente di un potenziale omicidio-suicidio. Manca completamente il movente, non stiamo parlando di una pericolosa serial killer aguzzina, ma di una persona normale con tutti i problemi delle persone comuni, ed anche i rumors sul fatto che non stesse bene e fosse depressa, non certificano affatto e, men che meno giustificano, quello che le è stato attribuito.
La ricostruzione mediatica è surreale e ridicola, piena di fallacie logiche.
Una donna in auto con a bordo il figlio piccolo, dopo aver urtato un furgone (è vero? Di chi era quel furgone, o era il furgone di chi la stava speronando?), si accosta dopo aver attraversato la galleria e incredibilmente scappa, scavalcando la recinzione del guard-rail, perdendosi nella boscaglia adiacente.
Tutto questo delirio avviene, secondo i media, perché voleva suicidarsi e uccidere il figlio.
Ma perché mai uccidere ed uccidersi in questo modo strampalato?
Sarà stato l'urto del furgone a risvegliare in lei insani pensieri di morte, o ha scelto la via più macchinosa, complessa ed assurda per compiere questo gesto insano?
Cosa c'entra il fatto che sia stata urtata da un furgone, se le intenzioni iniziali erano veramente quelle descritte dai media riguardo alla sua volontà omicida e suicidaria?
Nulla c'entrano, a questo punto avrebbero potuto dire qualsiasi cosa, per esempio, che aveva pulito alla perfezione la sua Opel Corsa, o che si era fermata un'ora prima a mangiare qualcosa in un bar.
Sono elementi assolutamente ininfluenti e fuorvianti, atti a coprire una dinamica che potrebbe aver visto un furgone INSEGUIRLA e lei scappare impaurita con il bambino appresso, addirittura sfidando la fitta vegetazione e la presenza di animali selvatici.
Per quale altro motivo, se non una fuga da qualcuno o qualcosa, dopo aver ricevuto minacce, una madre con il figlio in braccio si sarebbe dovuta fermare dopo una galleria, all'improvviso, e perdersi nella foresta siciliana in pieno giorno?
Se fosse una sceneggiatura di un film poliziesco, gli stessi che si bevono la versione dei TG, chiederebbero indietro i soldi del biglietto.
Arridateci i soldi!!! È troppo grottesca la storia imbastita per essere credibile, infatti, la famiglia non crede si sia uccisa ed abbia addirittura ucciso il figlio Gioele, e non comprende cosa può essere successo realmente.
È ovvio, quindi, che l'introduzione del fantomatico furgone che l'avrebbe speronata, oppure, che avrebbe subito il tamponamento, serve solo a depistare e a giustificare la sua sosta, seguita poi dalla FUGA (non saprei chiamarla diversamente) in lidi sconosciuti e pericolosi.
Non ha alcun senso la sua fuga per alcuni chilometri con Gioele, in mezzo alla fitta boscaglia, per poi potersi finalmente suicidare da un'altura, non prima di aver ucciso il figlio a mezzo km altrove.
Se per assurdo avesse voluto suicidarsi con suo figlio, avrebbe avuto a disposizione infinite scelte più semplici, pratiche e plausibili, e non dopo un piccolo incidente in una galleria stradale.
Che senso ha, anche dal punto di vista della follia suicidaria ed omicidiaria questa dinamica grottesca?
Nessun senso! Non solo, il corpo della donna è stato ritrovato in un punto completamente diverso da quello del ritrovamento del bambino, corpo che per 13 giorni 70 professionisti non hanno trovato nemmeno con i cani molecolari, per poi essere ritrovato da un vecchio volontario, ex CC in pensione, in un pomeriggio senza alcun problema.
Riassumendo, la donna in preda allo shock per aver tamponato un furgoncino (fatto evidenziato da subito e con insistenza dai media), si accosta e scappa in bella vista in pieno giorno, sotto gli occhi dei passanti, per i boschi per suicidarsi, non prima di aver ucciso misteriosamente il figlio a mezzo km di distanza.
Non sembra una dinamica di una fuga?
Secondo me si, e allora ben si comprende il ruolo della notizia gancio del tamponamento avvenuto in galleria, perché è li la chiave della storia e non dopo.
Come dicevo, probabilmente fuggivano ed erano impauriti.
Immaginiamo, per un attimo che, una volta raggiunte le vittime dai loro carnefici, i corpi siano stati nascosti, e poi sicuramente, mangiati da animali selvatici. Per giustificare la diversa posizione dei cadaveri, qualcuno ha avuto la bella idea di raccontare che il corpo del bambino fosse distante a causa degli animali selvatici (quali?) che lo avrebbero trascinato in una tana, risparmiando però il corpo della madre (perché non è stato trascinato anche il suo?), ma non parlatemi di omicidio-suicidio, perché è veramente una forzatura per distorcere la dinamica dei fatti.
Non sapremo mai la verità e non ci accontenteremo della risoluzione del caso in TV, ma vedrete che daranno definitivamente la colpa alla madre.
Non sapremo mai la verità e non ci accontenteremo della risoluzione del caso in TV, ma vedrete che daranno definitivamente la colpa alla madre.
Pur non sapendo nulla e ben consapevole delle limitazioni delle mie congetture, intuitivamente, ritengo che questo omicidio mediatico, come tanti altri in passato, abbia una valenza simbolica e comunicativa, direi liturgica. Paradossalmente, anche fosse un suicidio o una casuale tragedia, l'uso cinico e strumentale dei media è lo stesso.
Bisognava veicolare questo fatto di sangue in un dato periodo, che rispondesse a certe logiche e certe grammatiche oscure le quali, talvolta, vengono usate da determinate entità che gestiscono le forme pensiero da veicolare alla massa ignara, oltre a comunicare messaggi per chi deve capire.
Anche in passato è successo diverse volte che determinate vittime (quasi sempre donne e bambini) siano state scelte per un rito simbolico che santifichi lo status quo e, contemporaneamente, svolga un compito di propaganda, di distrazione di massa e di tanto altro.
Anche in passato è successo diverse volte che determinate vittime (quasi sempre donne e bambini) siano state scelte per un rito simbolico che santifichi lo status quo e, contemporaneamente, svolga un compito di propaganda, di distrazione di massa e di tanto altro.
Quindi, se per ipotesi non fosse una tragedia casuale, un omicidio-suicidio, chi avrebbe materialmente ucciso questa famiglia? Chi commette questi delitti?
Spesso abbiamo parlato, e prima di me altri più noti ricercatori dell'occulto, di gruppi paramilitari, sicari, killer che vengono utilizzati per compiere delitti rituali.
"Ci sono diversi gruppi privati paramilitari che lavorano per entità (nome generico in cui confluire strutture segrete di alto livello). Contractors spregiudicati, profanamente classificati di "classe 5", che non sono soggetti alle Convenzioni di Ginevra e uccidono donne e bambini senza troppi problemi.
Questi gruppi segreti, per usare una terminologia più semplice, necessitano di liturgie, di memento mori, per svolgere la loro nota funzione egregorica, talvolta attraverso sacrifici da portare su un piatto lordo di sangue all'informazione, scelti per nome, attitudine, nomi di luoghi, e comunicare un certo linguaggio operativo."
Le TV ed i media, spesso anche ad effetto domino ed inconsapevolmente, replicano queste novelle ed inseguono il gossip quasi meccanicamente. Dall'alto chi decide che una certa notizia deve essere veicolata, la fa veicolare, anche perché le migliaia di altri suicidi ed omicidi "fisiologici" che purtroppo accadono ovunque, hanno uno spazio mediatico di un trafiletto sulla cronaca locale, quando va bene. Quelli prescelti, sono quelli che BISOGNA veicolare per gli start operativi conseguenti.
Quello che fin da subito mi è venuto in mente è la relazione tra il lavoro della vittima e la chiusura delle discoteche. Uno dirà: ma perché creare questi scenari assurdi ed uccidere una madre con il figlio, inscenando un assurdo suicidio, solo per potenziare energeticamente un passaggio politico, per comunicare in codice programmi? Si, solo per quello, ma spesso le motivazioni che in termini assoluti nessuno può sapere o contemplare, sono più di una ed ogni livello della piramide deve soddisfare la sua posizione, magari non conoscendo le motivazioni dei piani più alti.
Un tempo anche a me sembrava assurdo potesse accadere ciò, pensavo che certi fatti oscuri fossero legati solo a persone scomode, invece, mi sono dovuto ricredere. La realtà spesso supera e di molto la fantasia che, spesso e volentieri, è solo un suo specchio riflesso.
Dicevamo la piramide, infatti, i giornali hanno dato rilievo ad un'altra notizia strana e curiosa.
Pare che Viviana volesse recarsi con Gioele alla Piramide della Luce, e sinceramente non si comprende cosa c'entra il fatto che volesse farlo o che l'avesse in qualche modo comunicato su FB.
Che relazione ci sarebbe tra un omicidio-suicidio e la volontà di recarsi in questo luogo pubblico, dove sono presenti installazioni di opere d'arte moderna ed addirittura dove si pratica un rito inerente al solstizio. Se avesse comunicato precedentemente di voler andare in un Luna Park o al cinema, sarebbe stato riportato dai media?
Non credo, perché la sua eventuale volontà distruttiva non avrebbe avuto nessuna correlazione con ciò che dicono sia accaduto. Invece, questo elemento simbolico entra in maniera preponderante nella narrazione.
Perché allora veicolare la voglia di partecipare al Rito della Luce, presso la Piramide della Luce?
Per colorare la vicenda e darle un alone di mistero, o per veicolare una certa simbologia operativa?
Curioso che la storia si ripeta, seppur diversamente, ma comunque analogamente.
Negli anni 80, un importante imprenditore di nome Roberto Parisi, vittima della mafia, anche lui siciliano, perse la moglie e sua figlia nella strage di Ustica il 27 Giugno del 1980.
Un po' come nella scena finale di Shining, dove nella foto viene ritratto un giovane Nicholson vissuto all'inizio del 20° secolo, identico al padre padrone carnefice della sua famiglia. Anche in quel caso la storia si era ripetuta, come dentro un incantesimo, come in un loop magico, tipico di una certa ritualità che contempla i sacrifici di sangue.
Il padre incarna simbolicamente il potere che si esprime tradizionalmente con queste modalità criminali e quindi, nel caso dell'opera di Kubrick, il luogo dove viene descritta la storia rappresenta quel mondo dove i vincitori edificano il loro tempio o la loro piramide di potere sul sangue dei nativi (Overlook costruito sul cimitero indiano).
Non solo, proprio d'estate e durante il meeting di Rimini di CL, un rinnovato Draghi, tornato all'ovile keynesiano, si è espresso in modo chiaro su come affrontare il presente, ed il manager/politico ex FI Parisi, ha più volte mediaticamente commentato con affetto la sua uscita pubblica, sostenendolo a spada tratta.
Questi nomi e queste assonanze, sono sicuramente casuali, anzi, sapete cosa vi dico, che tutta la storia è un'assurda coincidenza senza né capo né coda, e che probabilmente hanno ragione i giornali a puntare il dito sulla DJ siciliana.
Non solo, ha ragione il Governo della Repubblica a chiudere le discoteche (DJ), minacciare di richiudere le scuole, anche quelle dopo averle momentaneamente riaperte, se qualcuno presenterà sintomi influenzali (bambini>Gioele) ed a tornare a terrorizzarci per conservare potere, posizioni di rendita e soddisfare i mandanti della loro Piramide della Luce, non certo dell'installazione d'Arte moderna siciliana, utilizzata a sproposito.
Come diceva il nostro Premier Conte qualche mese fa, questo non è il Governo delle Tenebre.
Forse, visto quello che sta succedendo, ci sarebbe perlomeno da cambiare lampadine o FARO!