Mentre i nostri anziani aspettano invano le secondi dosi dei vaccini PFIZER, senza le quali andrebbe alla malora la già inutile e dannosa campagna vaccinale anticovid19, l'EMA ha dichiarato beatamente, come nulla fosse e dopo ingenti investimenti miliardari di ogni nazione, che la VARIANTE INGLESE, potrebbe invalidare completamente la vaccinazione globale.
Con gli stessi soldi che gli Stati hanno speso ad minchiam per permettere speculazioni miliardarie ad una multinazionale già implicata in tanti, troppi scandali tutti pubblicamente documentati perfino da wikipedia e voci enciclopediche di ogni latitudine (strage di bambini in Nigeria con vaccini sperimentali, corruzione ed omicidi di politici locali e di giornalisti investigativi, la più grande frode economica di big pharma mai successa nella storia degli USA), potevamo fare grossi e proficui investimenti in ospedali pubblici, terapie intensive, personale medico e cure appropriate già esistenti da implementare.
Invece no, secondo l'EMA potrebbe andare tutto a puttane per colpa, mannaggia che sfiga, di questa variante inglese, che è poi quella che noi dietrologi chiamavamo banalmente e, forse più scientificamente, MUTAZIONE DEL VIRUS, che avrebbe invalidato la campagna vaccinale.
Il problema è che, quando e se rifaranno tutto dall'inizio come nel gioco dell'oca, alla fine del 2021 sarà uscita la variante bulgara, quella tailandese, quella veneta e quella ticinese.
Mentre aspettate invano il vaccino reloaded con il richiamo della 2° punturona, bisogna poi aver la fortuna di essere in quel range molto basso di risultati, "e che la variante inglese NON sia con voi", perché altrove si iniziano a contare i primi decessi e gravi problematiche per i pazienti anziani.
Pfizer gongola, motivo anche questo del ritardo profetizzato ed avverato, perché sta puntando sempre più in alto, giocando sulle possibilità offerte gentilmente dal mercato.
Proprio ieri Pfizer ha annunciato una riduzione delle forniture di vaccini del 29% in diversi Paesi europei a causa “dell'adeguamento delle strutture e dei processi in fabbrica che richiede nuovi test di qualità e approvazioni da parte delle autorità”. Lo stop, afferma Pfizer, ha l’obiettivo di ampliare la produzione a partire dal 15 febbraio. Secondo quanto ci comunica la casa farmaceutica, non esiste alcun collegamento tra i problemi emersi lo scorso novembre nel dialogo con i regolatori e l’attuale riduzione delle forniture.
In una mail interna del 24 novembre, un funzionario dell’Ema scrive di “differenze nel livello di integrità dell’mRna”, comparando il materiale per le prove cliniche e quello di alcuni lotti destinati all’immissione in commercio. Secondo i documenti ritrovati nel dark web “i vaccini utilizzati negli studi clinici avevano tra il 69% e l'81% di Rna "intatto". Al contrario, i dati sui lotti prodotti nelle linee di produzione hanno rivelato percentuali inferiori, in media 59%.
Il 25 novembre, secondo quanto emerge da un report contenuto nella “Rolling review” - strumento regolatorio che l’Ema usa per velocizzare l’approvazione di farmaci promettenti - l’agenzia scrive:
In un ulteriore Report interno del 30 novembre l’Ema scrive: “La comparabilità tra materiale clinico e commerciale non è stata ancora dimostrata, il che solleva incertezze sulla coerenza della qualità del prodotto e quindi incertezze per quanto riguarda la sicurezza e l'efficacia del prodotto commerciale”.
Dalla documentazione emerge che Pfizer è stata in grado di risolvere il problema, raggiungendo una integrità del 75%, ma ciò potrebbe aver comportato un rallentamento della produzione, come riportato anche del Wall Street Journal del 3 dicembre.
Nella documentazione degli Ema Leaks emergono anche le pressioni esercitate della Commissione e dagli Stati membri sui regolatori per arrivare nel più breve tempo possibile all’approvazione del vaccino. Nella puntata di lunedì 25 gennaio Report racconterà come è avvenuta l'autorizzazione dei vaccini, quali sono i dati sulla loro efficacia, e svelerà alcune dei documenti ufficiali dell'Ema Leak.