martedì 8 novembre 2022

LO STRANIERO CHE È DENTRO DI ME


Questa volta non voglio fare un discorso esclusivamente politico, ma più semplicemente umanitario, partendo dai migranti per arrivare a parlare del mio vissuto in relazione alle grandi tragedie.
Oggi voglio prendere ad esempio il braccio di ferro del nostro Governo, che si fa forte nel non voler far scendere nel porto tutti migranti rimasti sulla nave a Catania, mentre in Calabria sono regolarmente sbarcati.
Ritengo sia vergognosa questa becera propaganda sulla pelle delle persone, anche perché una volta fatti sbarcare donne, bambini e soggetti fragili, non puoi lasciare sulla nave tutti gli altri, ben sapendo che prima o poi scenderanno, o vogliamo aspettare succeda il peggio?
Si decida successivamente chi possiamo ospitare o far ospitare ad altri paesi, ma prima tutti devono scendere a terra.
Il Governo sta facendo l'ennesimo autogoal ed è prigioniero del proprio orgoglio, delle proprie regole che valevano anche per i precedenti esecutivi.
Vedete, siamo tutti coinvolti nella tragedia dell'immigrazione di massa.
L'occidente che per secoli ha saccheggiato e violentato quelle terre, causando guerre fratricide, colonialismo, schiavismo e miseria.
L'Europa che se ne frega e scarica il problema solo sull'Italia, guardandosene bene dall'affrontare la questione dell'accoglienza e della ridistribuzione dei migranti marittimi.
L'Italia che ieri ha contribuito a fare il colpo di Stato in Libia, creando i presupposti dei "lager d'accoglienza", oggi, facendo distrazione di massa per sviare da problemi più sostanziali ed economici.
I media e le opposizioni che fanno solo pietismo peloso per spettacolarizzare il fenomeno e per dividere i cittadini.
I paesi africani e mediorientali in mano a dittatori e regimi che causano immigrazione verso terre promesse pagate caro.
Le mafie che ci speculano in accordo con tutti i paesi, anche occidentali, che poi si scandalizzano o fingono di farlo.
Sono coinvolte indirettamente anche le ONG, che sicuramente salvano un 10% di migranti da naufragi certi, ma che contribuiscono ad alimentare questo meccanismo perverso, talvolta in accordo con i trafficanti ed i paesi del nord-Africa.

Non credo ci siano soluzioni facili, penso che nessuno possa fermare l'immigrazione di massa, almeno fino a quando vivremo in un sistema globale neoliberista e schiavista che si nutre da sempre del sud del pianeta. Logico che aumenterà la povertà e la conseguente richiesta di libertà, come della speranza per una vita più dignitosa.
Come è legittima e naturale la richiesta degli italiani di poter vivere tranquillamente nelle proprie città, senza più paura, coinvolti in una guerra tra poveri.
Il problema è immenso, perché bisogna tenere conto dei diritti umani dei migranti, della sicurezza dei cittadini, dell'accoglienza che talvolta non funziona, anche per le naturali differenze culturali tra popoli non sempre pronti a convivere tra loro.
Non credo basti nemmeno l'integrazione che, allo stato attuale, a parte rari casi, è solo una chimera. Oltre le quote di lavoratori stranieri in regola e perfettamente integrati che svolgono quei tanti lavori di fatica dimenticati dagli italiani, non credo sinceramente ci siano possibilità infinite per tutti, in un mondo in forte crisi economica e dove la contrazione del lavoro sarà sempre più pesante.
Non voglio illudermi, sono perfettamente a conoscenza di come sia difficile la gestione dell'immigrazione di massa, in assenza di seri accordi internazionali con i paesi nord-africani e con l'Europa.
La domanda che però mi pongo, nonostante le tragiche premesse, è la seguente:
Perché mai uno straniero che già vive in una dimensione esistenziale realmente distopica nel suo paese d'origine, dopo aver affrontato viaggi infernali, lager di confine ed essere arrivato finalmente all'agognato barcone di criminali trafficanti, dopo aver evitato il cimitero del mediterraneo, non dovrebbe sognare di avere anche lui un posto al sole?
Perché non dovrebbe coltivare come tutti noi i diritti di qualsiasi essere umano?
In questo inferno dantesco, comprendo coloro che vogliono fuggire, sono da sempre solidale con chi rischia tutto per una giusta causa, lo faremmo anche tutti noi se fossimo al posto loro, inutile girarci intorno.
Lo straniero che è dentro di me vuole fuggire anche lui, chissà dove vuole andare, ma non posso tarpare le sue ali.
Lo so, è argomento divisorio, siamo tutti ipocriti in un modo o nell'altro, forse non ce ne frega nulla e ci difendiamo sul fatto che i confini di una nazione sovrana vanno tutelati, che poi i migranti rimasti finiscono in mano alla malavita, che già abbiamo tanti problemi e non possiamo pensare ad accogliere tutti gli sfigati del mondo.
Tutto giusto, per carità, siamo gli eroi del buonsenso quando il discorso non ci riguarda personalmente.
Magari addirittura ci crogioliamo nell'egoismo, nell'indifferenza, nel rimuovere il problema perché ne abbiamo tanti anche noi e cosa vuoi farci, siamo fatti così, mors tua vita mea, lo capisco. Sento già fiondare i commenti degli indignati:
"Dillo ai cittadini che vivono come ostaggi nei quartieri in mano alla criminalità straniera...".
"E allora dillo a quelle ragazze stuprate, sfregiate, uccise da migranti, e pure a quelle persone derubate nelle proprie case...".


Se per un attimo proviamo seriamente ad astrarci ed indossare gli scomodi abiti degli ultimi, chiunque essi siano, non possiamo non provare umana empatia, rispetto, solidarietà. Rimanendo solo nei nostri panni, alcuni proveranno probabilmente odio e paura, sentimenti legittimi ed umani anch'essi, ma non pretendo di giudicare nessuno, non ho soluzioni concrete oltre quelle citate, perché siamo tutti in un cul de sac esistenziale.
Io sono fatto così, non riesco ad essere indifferente verso nulla ed è un problema non da poco.
Non è una questione di senso di colpa, non provo alcun senso di colpa, a meno di non aver provocato io stesso dolore. Mi sono sempre preso qualsiasi responsabilità nel bene o nel male, non devo nulla a nessuno e credo sinceramente che ognuno si debba prendere le proprie responsabilità, costi quel che costi.
Il mio discorso verte solo sulla sofferenza che percepisco ogni volta si presenta un problema del genere. Purtroppo non ho i filtri giusti per non deprimermi, non sono sempre capace di sublimare e rimuovere certi sentimenti, ci convivo male. Per questo motivo, scrivere mi aiuta a scaricare tutti i demoni interiori.
Volevo chiedervi come diavolo fate voi a rimanere indifferenti alla sofferenza, al sopruso, alla cattiva sorte degli ultimi, chiunque essi siano, italiani o stranieri è la stessa identica cosa. Ho preso ad esempio questo tema, ma potrebbe riguardare anche la nostra povertà, le condizioni di civili in un conflitto bellico, una malattia di un nostro caro e tanto altro.
Vi invidio, vorrei essere anch'io un po' come voi, o forse no!




11 commenti:

  1. Il tuo articolo stimola molte riflessioni e mi piace che risulti "scomodo". Nello sciamanismo che come sai pratico da alcuni anni diciamo "occupati di ciò che puoi cambiare e non preoccuparti né fatti coinvolgere emotivamente da ciò che non puoi cambiare".
    Il punto chiave è questo: usano gli immigrati e questo tipo di notizie per far provare emotività che non è vera, è solo la reazione modello cane di Pavlov che vogliono ottenere da noi per mantenerci schiavi nella Matrix.
    E ci si casca assai velocemente nel trappole, se non si è adeguatamente preparati. Ma è pura illusione. Puoi provare tutti quello che vuoi, nulla cambierà fin quando quelle stesse persone che tanto si sforzano e rischiano per arrivare qui, non faranno altrettanto per combattere nei loro paesi.

    Continua...

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  2. Ahia ho pubblicato come Anonimo, chiedo scusa.
    Dicevo: ha ragione Mohammed Konare quando dice che gli africani non devono venire qui a farsi sfruttare ma devono lottare insieme in Africa per liberarla dal giogo francese e dittatoriale in generale.
    Emigrare per trovare lavoro, cosa che ho fatto anch'io e non farò più, è una sconfitta. È arrendersi prima di aver lottato. Nessuno vuole lottare e sacrificarsi per un bene più grande oggi, né i giovani italiani che anziché ribellarsi scappano all'estero e né gli africani, che vengono qui a coltivare sogni di gloria destinati a finire nel cesso o davanti ad un supermercato.
    Non sono più i tempi giusti caro Maestro: adesso o si combatte a casa propria o si muore. Il vaccino sta facendo una strage silenziosa in tutto l'Occidente, a breve sarà impossibile tacitare il tutto, e la miseria farà scoppiare il caos. A quel punto ti assicuro che la solidarietà verso il prossimo dovrà attendere, perché verrà prima il salvarsi la pelle. E servirà a dividere "il grano dalla pula" ancora di più come si dice.
    Per gli immigrati non c'è posto, mi spiace, e non dovrebbero in alcun modo essere fatti sbarcare perché è traffico di esseri umani, né più né meno. Il passato non conta, e non deve diventare scusa facile per nessuno per venire qui a portare il caos che Kalergy voleva e che Soros sta attuando da anni.
    Non esiste alcun obbligo di accoglienza se non nelle menti programmate di chi si fa intortare dal sistema. I poveri di casa nostra vanno aiutati, se resta posto si pensa agli altri. Ogni paese deve pensare ai suoi, altrimenti gli stati smettano di esistere come entità politico-economiche.

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    1. L’Italia checché se ne dica è il paradiso degli extracomunitari, prova ne sia quelli imbarcati e sbarcati in Francia, per rimandarli a casa non ci sono voluti anni, con i quali le cooperative rosse fanno soldi a go-go, ai francesi sono serviti poco più di dieci giorni e tutti di nuovo a casa.

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  3. Caro Maestro,
    io sento esattamente come te! Del tuo post condivido perfino le virgole.
    Giorni fa ho ascoltato su Byo-Blu un giornalista, tale Manocchia, parlare di tre tipi di "clandestini", come li chiama lui: quelli utili, quelli inutili e quelli dannosi.
    Ora mi chiedo, ma chi si crede di essere, il manocchione, per definire la vita di esseri umani "inutile"? Anche il termine "utile" mi fa inorridire: se mi sei utile ti tengo, altrimenti via, aria.
    Queste persone hanno rinunciato alla loro umanità. semplicemente. E continuava a ripetere: "Non è una questione di razzismo, no no!".
    Gli ho commentato che forse non era una questione di razzismo, ma di disumanità, e che io preferisco restare umana.
    Costoro sono gli stessi che non hanno battuto ciglio di fronte 100.000 ucraini che ci siamo dovuti caricare, e che sono ospitati in albergo, hanno avuto case e ricevono un assegno mensile e pagano loro tutte le bollette. Con le nostre tasse.
    "Ma quelli sono profughi di guerra", si potrebbe obiettare. Non è così! I profughi di guerra si rifugiano nei paesi limitrofi, non vanno a duemilacinquecento chilometri di distanza per sfruttare la situazione, il welfare e farsi mantenere a tempo illimitato.
    Citano Kalergi ad minchiam, quando ai tempi di Kalergi (1894-1972) i flussi dall'Africa e dall'Oriente manco esistevano, e semmai erano gli europei poveri, di ogni nazionalità, a migrare nell'America del Nord e del Sud. Il suo era un discorso puramente teorico ed idealistico, da sognatore.
    Di certo era un massone, e bisognerebbe addebitargli la nefanda ideologia di un'Europa Unita.
    Ma questo è un altro discorso.

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    1. Di umani perfettamente inutili è pieno il mondo, e bene lo sa l'universo che attraverso vaccini e catastrofi ne sta facendo fuori e ne estinguerà un bel po' nei prossimi anni, per cui non me la prenderei con Manocchia, quanto con l'universo di cui ti senti cittadina ma che di ognuno di noi se ne frega alla stragrande e non conosce il concetto di cittadino quanto di energia utile o inutile 😊

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  4. ...Continua.
    Sai perché parlano così? Perché non sono mai stati in quei paesi, non ne conoscono le condizioni estreme di sopravvivenza, non sanno cos'è la vera miseria. Di quei paesi hanno visto solo cartoline.
    Anziché i viaggi alle Maldive o alle Seychelles, o le vacanze natalizie a Sharm-el-Sheikh, suggerisco loro un tour pedagogico in Nigeria, in Egitto, in Tunisia, in Sud Africa, in Senegal, in Kenya, in India.
    Io ci sono stata, ed ho visto chilometri di strade sterrate di terra battuta rossa, dove i bambini dei villaggi non vanno a scuola perché non c'è lo Scuolabus che li porta, dove le donne fanno anche quattro chilometri all'andata e quattro al ritorno per prendere l'acqua da un fiume (e chissà che acqua!),
    dove uno che vive in una casetta di tronchi di legno, col pavimento di terra battuta, è ricco.
    Ma bambini ed adulti hanno sempre un sorriso sulle labbra e sono ospitali con lo straniero.
    Io la vedo così: la Terra è il Pianeta che ospita l'Umanità, e sulla Terra gli umani possono spostarsi dove vogliono.
    Le migrazioni fanno parte della storia dell'Umanità, se ne facciano una ragione.
    Del resto, se gli Indo-Tibetani non avessero passato lo stretto di Bering, non avrebbero dato origine agli Inuit ed ai Nativi Americani.
    E se gli Arii, e, ahimé, i Dori e gli Unni, i Khazari, non si fossero spinti da Est verso Occidente, noi staremmo ancora a Cro -Magnon!
    Poi in Italia, terra che è stata colonizzata praticamente da tutti, questi soloni si svegliano una mattina e scoprono la nazionalità italiana!
    Semplicemente ridicoli.
    Io, ad esempio, discendo da una famiglia tedesca (bavarese) del 1700, da una parte, e da una famiglia sicula di origine araba e normanna.
    Mai sentita italiana! Sono Cittadina del Mondo, anzi, dell'Universo!
    Sei sempre in gamba e sempre adorabile!
    Anche nei tuoi interventi su Border Nights.
    Teniamo duro, oggi la Resistenza siamo noi.
    E.

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  5. Il maestro dovrebbe sapere che stimolare l'emotività su qualcosa su cui un individuo non può fare niente, come ha spiegato l'altro commentatore, significa togliere forza emotiva allo stesso individuo, il quale non ne avrà più quando dovrà occuparsi di ciò che può cambiare, ciò che gli sta a cuore, ciò che è di fondamentale importanza per il proprio bene.

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    1. Eh ma per capire questo devono mollare il programma mentale con cui sono stati cresciuti ed educati, e solo chi fa determinati percorsi spirituali lo sa fare. Non a caso chi persegue il risveglio non è mai preda di emotività creata e guidata da altri, agisce e non reagisce e si occupa di sé stesso perché è l'unico modo per cambiare la propria visione del mondo e dunque il mondo. Chi crede di "restare umano" provando emotività a comando su argomenti che il sistema sdogana non a caso in determinati periodi è solo una scimmia ammaestrata, e lo dico nel pieno rispetto delle scimmie, vittime di umani convinti di poter ammaestrare tutto, anche sé stessi in nome di una bontà fasulla, sentimenti fasulli e ideologie ancora più fasulle. Non si sprecano energie per battaglie già perse, ognuno ha un suo destino, piaccia o no.

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  6. Il karma del colonialismo ha raggiunto l'Europa, secondo me.
    E' dal 1492 che gli Europei invadono, torturano, uccidono e depredano Centro, Nord e Sud America, Africa, Asia e Oceania, compresi i Poli.
    Cinquecento anni di violenza coloniale oggi chiedono un riequilibrio.

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  7. Demoni interiori..il condominio malefico.

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