Il caso Soumahoro è di una tristezza infinita, ed evidentemente, queste sono le conseguenze dell'amore su tutti i fronti. Le conseguenze del suo grande amore per la moglie che ha cambiato il corso degli eventi, il suo destino e, in parte, anche quello della sinistra italiana. Ci saranno gli avvoltoi che da destra si ciberanno delle sue carni, gongolando per aver potuto avallare i propri pregiudizi, e gli infami scaricabarile come la combriccola di Propaganda Live, la Boldrini e tutto il suo partitino di sinistra, ma il buon Soumahoro deve lamentarsi solo con se stesso. Avendo quasi tutti contro, verrebbe quasi voglia di difenderlo, ma purtroppo è indifendibile.
Una persona che per anni ha fatto meravigliose battaglie a favore dei migranti sfruttati, che ha dedicato buona parte della sua vita per i diritti degli ultimi, si trova nell'imbarazzante posizione (imbarazzante è un eufemismo), di aver sposato una persona i cui familiari gestiscono cooperative in termini delinquenziali.
In circa 20 anni nelle cooperative della famiglia della moglie arrivano 65 milioni di euro, ma i migranti non vedono un soldo, allora la Lega Braccianti inizia ad incazzarsi e fioccano le denunce di decine e decine di persone, tra migranti e dipendenti che continuano a non percepire alcun stipendio.
Nel frattempo, la cooperativa in questione, attraverso finte holding, ricicla i fondi "risparmiati" in Rhuanda, finanziando Hotel e locali, facendoli gestire ai parenti, nel peggior solco della mafia italiana.
La moglie del neo-deputato rosso-verde ufficialmente è disoccupata, ma riescono ad accedere ad un mutuo di circa 300 mila euro, ancor prima che lui fosse eletto.
Già dal 2017 i braccianti migranti si lamentavano del cibo e delle condizioni igieniche, della mancanza assoluta di stipendi, poi insieme hanno trovato il coraggio di denunciare questo schifo.
Inoltre, Soumahoro è accusato di aver fatto sparire 80.000 euro dai conti della Lega Braccianti e gli accusatori sono tutti gli ex-fondatori migranti della stessa Lega.
Ha la grave responsabilità di aver sputtanato definitivamente importanti lotte contro la discriminazione e da oggi, anche le cooperative oneste, avranno molti più problemi a raccogliere fondi.
Soumahoro non è ufficialmente indagato, ma è ridicolo ed impensabile non sapesse nulla, come è vergognoso che, proprio una persona che ha lottato contro le ingiustizie si faccia impelagare in questa triste vicenda che manda in vacca tutto il suo lavoro passato.
Ora si è autosospeso, ma continuerà a percepire 12 mila euro al mese, non prima di essersi presentato in parlamento con degli stivali sporchi di fango per far sapere che lui è un duro e puro.
Alla domanda su come avrebbe avuto accesso al mutuo prima di essere eletto e con la moglie disoccupata, ha risposto che ha scritto un libro.
Ecco, poteva almeno stare zitto o trovare una difesa migliore, perché rispondendo in questo modo, oltre al fatto di non sapere nulla dei lavoratori sfruttati, dei dipendenti non pagati, mentre si facevano loschi affari a sua insaputa, OVVIAMENTE, non ci crede nessuno, nemmeno lui.
Soumahoro cita Gramsci e l'Internazionale, ma forse poteva stare più attento ed informarsi su come venivano gestite le cooperative della famiglia della moglie.
Insomma, tengo famiglia...
Anche il paragone con Mimmo Lucano non regge, perché Lucano, pur avendo fatto errori anche gravi nella gestione dei fondi, aveva creato ricchezza e lavoro VERO ai migranti ed al paese che li ospitava, integrandoli completamente, inoltre, pagando in maniera ingiusta e sproporzionata le sue eventuali colpe.
In questa vicenda, invece, abbiamo milioni di euro spariti nel nulla e braccianti migranti che vivono in città lager, dipendenti senza stipendio e una gestione da kapo' nei campi di lavoro.
Buon contrappasso fratello!
Anche il paragone con Mimmo Lucano non regge, perché Lucano, pur avendo fatto errori anche gravi nella gestione dei fondi, aveva creato ricchezza e lavoro VERO ai migranti ed al paese che li ospitava, integrandoli completamente, inoltre, pagando in maniera ingiusta e sproporzionata le sue eventuali colpe.
In questa vicenda, invece, abbiamo milioni di euro spariti nel nulla e braccianti migranti che vivono in città lager, dipendenti senza stipendio e una gestione da kapo' nei campi di lavoro.
Buon contrappasso fratello!
Io invece parto da un presupposto diverso: questo tizio è sempre stato a libro paga di Soros e ingranaggio del piano Kalergy. La storiella della moglie non regge per motivi che capirebbe anche un bambino delle elementari. Se davvero hai tanto a cuore i tuoi connazionali sfruttati in Occidente e scopri le magagne della tua mogliettina, che invece sulle sofferenze degli africani come lei e te ci fa la bella vita, la molli e denunci il tutto, altro che amore. L'etica prima di tutto per chi ha davvero una coscienza.
RispondiEliminaMa qui la storia è a mio avviso molto diversa, e non è certamente l'unica. In Italia il vero cancro è il politicamente corretto e il senso di colpa per essere bianchi e italiani instillati da questa "sinistra" sorosiana e serva di Schwab (che pare abbia avuto un infarto, spero muoia o sia già morto come dicono), dell'UE e della NATO, ecco perché questo è un paese ormai invivibile. Tutti sempre pronti a difendere il diverso che non solo non è affatto diverso-ché il colore della pelle non basta a diversificare se non per i razzisti dentro col senso di colpa, appunto- ma è ancora peggiore di ciò che critichiamo a casa nostra. Tutta questa gente, e ci includo i finti profughi di guerra per i quali non provo alcuna simpatia- sono dei nazisti di merda, punto- se ne deve andare. Basta importare la mediocrità e l'inconsapevolezza da fuori, ne siamo pieni a casa. Basta buonismo d'accatto, è ora di pensare prima a sé stessi.
Una vicenda sicuramente tristissima che chiama in causa l'etica e la lungimiranza di un personaggio in cerca d'autore. Una storia che ha dimostrato, ancora una volta, l'indecenza della sinistra istituzionale per un pugno di voti. Una vicenda, ancora, in cui non si riesce a capire chi sia più stronzo e chi più coglione. La questione tuttavia andrebbe anche inquadrata nella più generale proliferazione di soggetti del genere all'interno di realtà sindacali emarginate dal Testo Unico sulla Rappresentanza Sindacale (che include anche l'USB degli inizi in cui militò) che permette da una parte di non ridursi a lucrare in queste modalità indecorose sulla pelle dei poveracci e dall'altra, però, uccide qualsiasi conflitto per statuto.
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