sabato 14 gennaio 2023

IL CASO ORLANDI DOPO LA MORTE DI BENEDETTO XVI

 


La sparizione di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana di 15 anni, avvenne il 22 giugno 1983, mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica. 
Il fatto divenne uno dei più celebri casi irrisolti della storia italiana e vaticana, con implicazioni e sospetti che coinvolsero e chiamarono in causa lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano, l'Istituto per le opere di religione, il Banco Ambrosiano e i Servizi Segreti di diversi Stati, nonché la Banda della Magliana e alcune organizzazioni terroristiche internazionali. 
La vicenda fu collegata alla quasi contemporanea sparizione di un'altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983 e mai più ritrovata.

All'indomani della morte di Benedetto XVI, avvenuta curiosamente proprio il 31 Dicembre, il Vaticano per conto dello stesso Bergoglio e della sua fazione interna, quella gesuita e progressista, decide finalmente di aprire la prima inchiesta ufficiale sul caso di Emanuela Orlandi.
Contemporaneamente, esce un libro del braccio destro di Ratzinger, l'Arcivescovo Georg Gänswein, dal titolo emblematico "Nient'altro che la verità", dove vengono dedicate solo 5 pagine alla vicenda Orlandi e dove si afferma che non esiste nessun "Rapporto Orlandi".
Lo stesso Arcivescovo, come ha testimoniato l'avvocatessa della famiglia Orlandi Laura Sgrò, aveva inizialmente parlato dell'esistenza del dossier, e dello stesso fascicolo si era parlato nel caso Vaticanleacks
Dossier che diverse persone avevano confermato esistesse, come il defunto Paolo Gabriele, ex-maggiordomo di Georg Gänswein, o il capo della gendarmeria vaticana Giani.
Il fratello Pietro Orlandi conosceva molto bene queste persone che all'epoca parlarono dell'esistenza di questo fascicolo segreto. 
Oggi, forse, è l'ultima occasione per fare luce su uno dei più labirintici misteri della nostra storia, ma la verità, se trapelerà, sarà solo parziale, perché questo mistero coinvolge i Servizi Segreti vaticani, italiani, la CIA, l'Opus Dei, Papi, Cardinali e tantissimi altri attori e depistatori di ogni latitudine.

               

Durante il pontificato di Benedetto XVI ed ancor prima quello di Wojtyla, la vicenda Orlandi fu vergognosamente occultata, depistata ed ignorata. Lo stesso terribile silenzio è continuato nei primi 10 anni di pontificato di Papa Francesco perché i "tempi ecclesiali" non erano ancora maturi ed uno dei capi della fazione avversa era ancora in vita.
Ora la strategia del silenzio non regge più e le due fazioni in guerra all'interno della chiesa romana cercano di intestarsi la verità, probabilmente più per ragioni di potere e di scacchiere politico interno, che di ricerca dei colpevoli. 
Pietro Orlandi ha detto pubblicamente che all'inizio del suo pontificato, Papa Francesco gli aveva confessato che sua sorella era morta, senza però aggiungere altro. 
Oggi, dopo il decesso di Ratzinger la situazione politica interna al Vaticano evidentemente è mutata e questo famoso rapporto sul caso Orlandi potrà essere una buona arma ricattatoria contro la fazione conservatrice, coinvolta a piene mani sulla vicenda. 
Al netto delle confessioni del terrorista Alì Agca che sostiene sia ancora viva da qualche parte, che si addebita l'attentato a Wojtyla, che tratta e ritratta, che parla addirittura di poteri occulti che presiedono la chiesa stessa, al netto dei depistaggi dei Servizi, dell'omertà dei politici, in primis Pertini, dei magistrati e delle manipolazioni della malavita, strumentalizzata in diversi modi dalla sovragestione, traspare una terribile verità sulla pelle di innocenti. 
Un labirinto dell'orrore che attraversa pedofilia, Opus Dei, Banco Ambrosiano, omicidi, P2, faide interne, entità che sacrificano vittime per diversi ricatti, veri e propri rituali.
Rituali che avvengono contemporaneamente, come da prassi, su più piani della piramide. Alla sua base troviamo la pedofilia di alti Prelati che, a loro volta, potranno essere strumentalizzati nel corso del tempo come vittime, per logiche interne.
Poi troviamo i tanti depistatori e le suburre che operano come terra di mezzo, coinvolti per le conseguenze che si vengono a creare durante la strategia del silenzio.
Subito dopo, i Servizi Segreti di diversi paesi, che eteropilotano la vicenda, spostando i bersagli, creando di fatto la fiction e la sua sceneggiatura.
Infine, i cosiddetti poteri occulti interni ed esterni al Vaticano, che attraverso vicende criminose spostano di fatto la politica interna della chiesa, favorendo o sfavorendo una delle due fazioni in lotta da sempre, quella conservatrice e/o quella riformista, all'interno di un gioco geopolitico più ampio, dove lo stesso Vaticano diventerebbe solo uno degli elementi in campo. 
Questi poteri occulti comunicano attraverso messaggi, attraverso rituali, strumentalizzando vicende, facendo parlare candidati manciuriani come Alì Agca, mettendogli in bocca alcune verità, mezze verità e menzogne, ben sapendo che chi sa leggere tra le righe, potrà discernere le verità da tutto il resto.
Il caso Orlandi appartiene sia ai crimini del micromondo, sia a quelli del macromondo, ed è per questo motivo che dopo 40 anni stiamo ancora aspettando di scoprire cosa è successo realmente. Gli attori coinvolti a diverso titolo sono innumerevoli, sopra di loro una sovragestione utilizza questa liturgia nera per spostare le sue caselle, per ristabilire ruoli e nuovi corsi.

Oltre alla curiosità sull'apertura di questa inchiesta, avvenuta subito dopo la morte di Benedetto XVI, il 31 Dicembre (13), e dell'immediata uscita del libro del suo antagonista l'Arcivescovo Georg Gänswein, prevista per oggi 14 Gennaio (5), che tenterà di depistare ulteriormente la vicenda, smentendo se stesso riguardo l'esistenza del dossier Orlandi, si aggiunge un'ulteriore confessione di Alì Agca che svela un fantomatico ritorno di Emanuela proprio nell'anniversario del 40° anno della sua scomparsa, esattamente durante il suo 55° compleanno (5). Queste uscite sono da annoverare tra i messaggi che gli uomini dei Servizi mandano per diversi motivi, indirizzate a chi sa riconoscere i codici in essi contenuti, muovendosi tra fake, boutade, mezzi svelamenti e quant'altro.
Oggi 14 Gennaio (5) nasceva Emanuela Orlandi, speriamo e confidiamo venga svelato l'arcano, almeno parzialmente, i tempi sono decisamente maturi per la ricerca della verità.
Sono maturi anche per il regolamento di conti tra le due piramidi in guerra, all'interno di quello che, teoricamente, dovrebbe essere il tempio di Cristo, mentre più probabilmente è solo la casa millenaria più criminale della storia.
Amen

                         













4 commenti:

  1. Il Vaticano è luogo ove si fanno da sempre e tuttora sacrifici umani. Trovare le vittime e far sparire i corpi per loro è molto facile per motivi che chiunque abbia due neuroni funzionanti capisce.
    Detto questo, forse sarebbe ora che Pietro Orlandi accettasse che la sorella molto probabilmente è stata uccisa entro le mura vaticane quasi subito e che non riavrá mai il corpo, così come non avrà alcuna verità, perché chi ha le palle in Italia per dire pubblicamente che il Vaticano è un covo di satanisti camuffato da basilica dedicata al santo che secondo la leggenda, poiché è solo questo, ha creato la chiesa cattolica?
    Diceva bene Franceschetti anni fa, qui il problema sono i parenti delle vittime di "certi giri" perché è più facile accettare una finta verità comoda che comprendere in che mondo vivono.
    A me non hanno mai fatto pena perché la stupidità unita all'ignavia alla fine si devono pagare, punto.

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  2. https://t.me/s/crorama (L' Avversario fa il bene per fare il male
    L' Avversario agisce dietro facciate "positive", pratica il bene per fare il male....)

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  3. Ciao M., Tira ária di conclave, fare visibilita' alla vicenda potrebbe servire a fare pressiono su bergoglio perche' si dimetta cosi' come su gruppi di cardinali aí fini Della successione. Mai momento Fu piu' propício....😉

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