venerdì 24 febbraio 2023

LA MONOLITICA SOCIETA' LIQUIDA


Il marketing capitalista nella pubblicistica ha sempre avuto necessità di rinominarsi più che innovarsi. Creare nuovi brand semplicemente riformulando lo slogan e fare passare questo processo nominalistico come novità. Morte e rinascita di un prodotto perpetuate all'infinito per creare aspettative e rinnovata fiducia nell'oggetto del piacere.
Quando l'autorità legittima il pensiero magico ed irrazionale dietro alle aspettative di un elisir di lunga vita, qualunque esso sia, opera sul plagio emozionale e sui ruoli sociali che ognuno di noi impara ad accettare fin da piccolo. L'illusione che un Nuovo Dash possa funzionare meglio di quello passato, opera sul binario fideistico religioso della rinascita e quindi della purezza del nuovo nato. In fondo noi ci fideremo del nuovo/vecchio Dash proprio perché, a livello subliminale, rappresenterà una sorta di simbolico avatar bambino. 
Allora benvenuto e lunga vita a Nuovo Dash!
Bruciamo il vecchione ed esorcizziamo la morte in questa valle di lacrime.
Ci sentiremo in pace con la nostra coscienza perché avremo fatto una buona azione. Il capitalismo ed il suo conseguente marketing è culto modernista e logica prosecuzione della religione, intesa come accettazione di un'illusione legittimata da un'autorità auto-proclamata.
L'evoluzione del capitalismo nella psicologia di massa e nella conseguente involuzione delle oramai obsolete democrazie verso l'instaurazione obbligata delle democrature, necessita quindi di essere liquida o di farsi percepire tale. Non potrà presentarsi come conservatrice, anche se intimamente lo resta. L'imposizione di questo paradigma ed il successivo neo-linguaggio di accompagnamento è in realtà pesante come un macigno e grava sulle nostre teste alla stessa stregua di un 11°comandamento.
Liquido deve essere tutto il resto ad esso contrapposto, quindi la società e la psiche dei suoi abitanti. Infatti, se l'alto ed il basso avessero lo stesso peso specifico si potrebbe concorrere verso il bene comune, ma questo non è previsto, anzi, è duramente osteggiato da chi detiene lo scettro.
Da un lato un moloch pervasivo, rigido e simmetrico e dall'altro lato una cascata liquida, informe di possibilità di scelta, ma inafferrabili nella loro vera essenza. Come avere una libreria infinita di file musicali scaricati senza ascoltarne e comprenderne nessuno. Quello che conta è riuscire a materializzare l'illusione di un cambiamento, di uno status da raggiungere, di un'evoluzione da percorrere. All'interno di questo schema si innestano ad effetto domino le regole interne del gioco da seguire, pena l'esclusione dalla comunità, dalla festa e dalle liturgie conseguenti. Tutti i format televisivi del panem et circenses mediatico puntano sull'esclusione e non all'inclusione, nessuno quindi vuol essere o sentirsi escluso dallo zoo. Se l'autorità, qualunque essa sia, viene vissuta come assoluta ed imprescindibile, tutto il resto contrapposto ad essa sarà necessariamente liquido, sfuggente, senza identità, precario o ancor peggio, irraggiungibile. Infatti, il mondo liquido e post-moderno è una creazione del neoliberismo per far accettare uno stato perenne di instabilità e precarietà su tutti i fronti, ma fatto accettare come ineluttabile condizione dello spirito e fatto passare come libera espressione ed opportunità per tutti. Una sorta di comunismo al ribasso gentilmente offerto dal Capitale. Questo paradigma è stato fatto confluire nel panorama dei diritti civili per indorare la pillola di un modello sociale frammentario e divisorio, in modo che venisse accettato come giusta e sacrosanta evoluzione di una società conservatrice e patriarcale.
Piuttosto che lavorare sulla realtà delle cose, rafforzare ed implementare la parità tra sessi in ogni ambito sociale ed economico reale, si vuol creare un metaverso di infinite scelte indotte e di infinite scissioni dell'atomo sulle possibilità di essere quello che vogliamo, senza esserlo mai.

In passato e, purtroppo ancora oggi in tanti mondi, l'omosessualità non è accettata, addirittura punita con il carcere, la tortura e la morte, mentre nelle cosiddette società moderne e civili la repressione viene sostituita dalla saturazione del desiderio, ampliando all'infinito le caselle dei generi.
Ogni gruppo tematico contro l'altro, dove verranno moltiplicati i ghetti per esorcizzare qualsiasi risveglio dal sonno della ragione e qualsiasi coscienza di classe.
Guelfi e ghibellini, vax e novax, eterosessuali contro omosessuali, femministe contro transessuali, democratici contro sovranisti e via dicendo.
Sono due modi opposti/uguali per non liberare la nostra energia sessuale, la nostra spiritualità o, se preferite, la nostra coscienza, e di censurare la nostra unicità ed individualità, sono due castrazioni che non risolvono il problema identitario.
Il fatto che si preferisca, e come potrebbe essere diversamente, vivere in un mondo liberato e/o illusoriamente libero, piuttosto che in un mondo repressivo e palesemente autoritario, non risolve il nostro problema esistenziale, anche perché una società liquida tenderà istintivamente a diventare repressiva su tanti altri fronti, negando di fatto i diritti civili tanto paventati, eliminando quelli sociali, vendendoci surrogati virtuali per far accettare il modello del migliore dei mondi possibili.

Un carnevale di maschere interscambiabili senza esserne nessuna, anziché liberarsene ed essere finalmente noi stessi e basta, saltando giù da un treno in corsa senza più pilota. Non bastando più i brand di eterosessualità, omosessualità, bisessualità, bisognava introdurre nel mercato delle anime una frontiera infinita di aspettative per annullare qualsiasi reale identità della suddetta triade. Alla fine, oltre al Nuovo Dash, avremo comprato tutti i detersivi possibili, ma non avremo più i soldi per comprare la lavatrice.
Piuttosto che parlare di persone, si preferisce la classificazione mercantile delle anime.
Pensate come possa essere funzionale una società di individui che non possa contemplare l'idea di una nuovo mondo, che si esaurisca nell'ineluttabilità di un eterno presente per essere chiunque e nessuno. Un pensiero unico che ti offre la possibilità di essere consumatore differenziato anche a domicilio o all'interno del delirio di onnipotenza sui social. Una società monolitica, granitica come quella cosiddetta liquida, necessita assolutamente di assenza di identità dei popoli, delle persone, della destrutturazione dei diritti del lavoro, della divisione tra campanili, della catalogazione dei suoi sottoposti e nel conseguente controllo digitale, capillare ed emotivo, per esorcizzare qualsiasi voce fuori dal coro, talvolta saturandola e metabolizzandola in contenitori del dissenso.
Ne consegue una comunità che si trasforma nuovamente in bigotta, perché tenderà a censurare qualsiasi idea che non cali dall'alto, quindi ancora una volta una società elitaria e reazionaria. Novelli Savonarola che copriranno le nudità linguistiche e fisiche per psicoreati di sessismo in flagrante, favorendo la virtualità masturbatoria del metaverso e delle nuove frontiere pensate per noi dall'algoritmo. LUI, il signor algoritmo, ovviamente senza alcuna identità sessuale, ma stranamente declinato ancora una volta al maschile come il vecchio Dio delle religioni.





4 commenti:

  1. Analisi eccellente, Maestro.
    Hai sicuramente ripreso il concetto di società liquida dal grande sociologo Zygmunt Bauman, che resta il mio preferito, e di cui ho letto quasi tutto.
    Parliamo ora della libertà. Cosa è la libertà? Tutto il discorso da te fatto si applica come sempre alle masse inconsapevoli, la famosa "spazzatura animica-astrale" di cui parlano le entità con cui comunichiamo, e anche abitanti di altri pianeti. Per costoro ovviamente la libertà è quella di fare ciò che si vuole, possibilmente con le conseguenze minime possibili, non libertà DAL fare o non fare in quanto appunto esseri consapevoli e non cani di Pavlov.
    Per questo non sono mai stata a favore della libertà a cui aspirano le masse, perché è una libertà di cui non ho bisogno, essendomi liberata proprio da molti falsi bisogni, anche quello della libertà artificiale creata dal sistema, che se avete notato va sempre a braccetto col politicamente corretto e il fascismo di opinione. "Io sono libero/a di cambiare sesso e se tu non mi dai questa libertà e addirittura non ti piacciono i trans, i non binari e bla bla sei una merda e dovresti finire in galera". Oppure: "Libero di non vaccinati, ma dovrebbero gasarti perché sei un pericolo pubblico".
    E oso dunque dire che se solo esistesse una sorta di monarca assoluto assai poco egocentrico e assai evoluto spiritualmente, ecco io vorrei questa persona il cui genere non mi interessa, a capo della nuova Italia che potrebbe essere, vedremo.
    Dare la libertà degli schiavi alle masse è sempre un errore ma è anche sacrosanto, devono sbattere le corna e il muso nell'errore al fine di imparare una lezione che puntualmente non viene imparata. Ecco perché questo pianeta ci spazzerà via e il gioco ricomincerà daccapo: è il pianeta Terra ad essere stato creato così fin quando non si sarà raggiunta la famosa "massa critica", e allora tutto cambierà totalmente- anche perché dopo una catastrofe tipo glaciazione si ricomincia dalla Preistoria- e allora chissà che un'umanità finalmente evoluta e padrona dei propri poteri spirituali non cambi radicalmente il corso di una storia destinata a ripetersi all'infinito.

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  2. Maestro sento che farai prestissimo un articolo sul senatore Bruno Astorre trovato morto oggi -nel suo ufficio o nel cortile interno di Palazzo Cenci?- e sulla cui morte ci sono già fin troppe versioni contrastanti.
    Morte da malore improvviso come tanto è "di moda" di questi tempi o spintarella dal balcone in stile Davide Rossi?

    David Astori, Bruno Astorre....buon lavoro! 😀

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    1. Si, ci ho pensato subito, ma per ora non trovo praticamente nulla. Non saprei come iniziare. Anzi, faccio un appello. Chi ha letto o ha notizie, le scriva qui sotto nei commenti.

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  3. https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/strangolato-cintura-giallo-mosca-morto-scienziato-vaccino-2122840.html

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