mercoledì 5 aprile 2023

LIBERATE OLINDO E ROSA BAZZI


Un noto psichiatra, scrittore e volto televisivo, quello con sguardo un po' truce ed autorevole, pare abbia deliberatamente manipolato Olindo e Rosa Bazzi, registrando un video dove confessano delitti mai commessi, i noti delitti di Erba. Questo video è stato commissionato dal primo avvocato di difesa della coppia, poi sostituito.
Prima del processo esce un libro che mette alla gogna la coppia di Erba, in barba alla privacy ed a tutte le regole del caso, libro che contiene fatti che solo la difesa poteva conoscere, spostando accuratamente l'opinione pubblica su posizioni colpevoliste e forcaiole.
La difesa dei coniugi di Erba non sembra svolgere il suo lavoro, per usare un eufemismo, così i due innocenti vengono condannati all'ergastolo, mentre i veri assassini sono ancora a piede libero.
In quasi tutti i casi mediatici famosi non torna mai il movente, spesso manca l'arma del delitto, sono presenti incoerenze ridicole, ci sono occultamenti, depistaggi, pesanti intromissioni dei Servizi, prove scomparse, false testimonianze, piste alternative volutamente scartate. Bastano questi banali elementi per capire che, spesso, i colpevoli portati su un piatto d'argento siano altri e non quelli frettolosamente indicati dalla procura.
Nel caso di Erba gli inquirenti non hanno riscontrato tracce ematiche sui vestiti e sui corpi dei presunti assassini che, magicamente, riescono ad attraversare le scale condominiali, entrano senza problemi negli appartamenti dei vicini, arrivando fino alla lavanderia esterna, il tutto levitando in aria, senza sporcarsi, rimanendo addirittura intonsi dopo la mattanza. Fanno un strage, uccidono tre persone (una quarta morirà successivamente in ospedale) e, senza batter ciglio, ammazzano addirittura un bambino di due anni.
Riescono, con estrema facilità e senza alcuno strumento o arma rinvenuta, ad entrare in ogni appartamento come fossero una squadra di S.W.A.T. e sempre senza lasciare alcuna traccia. Nemmeno una goccia di alcol viene rinvenuta nei loro abiti, quando "decidono" di bruciare l'intera palazzina, compreso il loro appartamento.
Sembrerebbe una storia noir tragicomica, se fossimo spettatori di un film chiederemmo subito il rimborso del biglietto, ma purtroppo è la sceneggiatura della storia ufficiale. Qualsiasi persona dotata di un QI minino sindacale capirebbe che qualcosa non torna. Invece, il noto psichiatra forense è talmente sicuro della loro colpevolezza che registra una confessione molto forzata e recitata, in cambio del miraggio di una riduzione della pena, evidentemente, dopo averli convinti con l'avvocato di difesa che per loro non c'è speranza.
La quarta persona, che morirà in ospedale, è il supertestimone Frigerio. Inizialmente descrive il suo assalitore di carnagione olivastra, alto, moro, magro e più giovane, un profilo completamente differente e contrario a quello di Olindo. Purtroppo, dopo diverse pressioni di un uomo delle Forze dell'Ordine che insiste sulla presenza di Olindo, si "convince", cambia versione e, successivamente, muore.

Gli omicidi mediatici, a prescindere dalla loro natura e da chi li compie, sono un ottimo strumento di propaganda, servono a creare forme pensiero, instillando fedeltà nei confronti dell'autorità e del potere costituto. Prima attraverso la paura e lo shock che un fatto del genere possa accadere realmente, facendoci sentire insicuri, alzando il livello dell'ansia, perché il nostro odiato vicino potrebbe vendicarsi di qualche torto subito o percepito tale. In un secondo momento, attraverso la rassicurazione che il colpevole è stato prontamente individuato e consegnato alla giustizia. Risulta confortante che il colpevole di turno sia sempre un poveretto, una persona talvolta ignorante, il matto del quartierino, quasi mai una persona insospettabile appartenente alle classi più agiate.
Il caso di Erba è solo uno dei tanti casi televisivi con innocenti in carcere, e l'astinenza da rogo del popolino, alimentata dai media e da certi noti personaggi, conferma questo paradigma dell'orrore e chiude il cerchio. "Giustizia è fatta, domani è un altro giorno, possiamo dormire sonni tranquilli ed alzarci presto per andare a lavorare".
Per chi ancora si stupisce ingenuamente del fatto che, a volte, i presunti colpevoli confessino non senza contraddizioni i delitti di cui sono accusati, basta pensare al caso Pelosi, il cosiddetto assassino di Pasolini che, dopo tanti anni, ebbe il coraggio di ritrattare, affermando fosse stato costretto e ricattato a fare certe dichiarazioni.
Esistono varie tecniche psicologiche spinte, oltre a forti pressioni stressanti, per manipolare la mente, soprattutto, quando si tratta di persone molto emotive, oligofreniche, gente semplice che non ha strumenti per difendersi e ragionare secondo logica.
Il messaggio che ne deriva è servito. La funzione egregorica e propagandistica è molteplice, perché se gli assassini di certi delitti sono sempre gli ultimi della società, per osmosi significa che l'autorità e chi la governa, rappresenta la giustizia di cui fidarsi ed a cui affidarsi. Il potere costituito incarna così il "bene" e ci protegge come un buon padre. Ecco a cosa servono questi omicidi mediatici, a ristabilire i ruoli sociali in campo, perché ogni rito sacrificale rimette ordine ed alimenta la fede nell'oracolo, qualunque esso sia.
 
Chi segue certe tematiche è a conoscenza del fatto che, determinati fenomeni, siano governati dall'alto in una sottile quanto sofisticata strategia della tensione domestica. Esistono mondi occulti che strumentalizzano e talvolta creano questi eventi criminali per svariate ragioni di mantenimento dello status quo, organizzazioni predisposte a questo sporco lavoro che dispongono di mezzi e collegamenti inimmaginabili.
Per esempio, la funzione della nota "CONFRATERNITA FLOREALE" è quella di sfruttare, plasmare o addirittura eteropilotare gli "errori" della difesa e dei suoi fidi collaboratori, scrivendo di fatto la sceneggiatura ed il soggetto di queste tristi storie.
Lavorano al casting dell'orrore scegliendo i casi espiatori, manipolando psicologicamente persone indicate a priori come colpevoli, come dicevamo, solitamente tra le classi meno abbienti, meno scolarizzate, tra semplici casalinghe, pensionati, stranieri, tossicodipendenti e, nel migliore dei casi, tra studenti con problematiche, in modo che determinati omicidi mediatici funzionino e siano sempre deviati. 

Ci sono diversi livelli di operatività di certi personaggi utili alla nota organizzazione. Non appartengono necessariamente ad essa, ma ne sono in qualche modo manipolati e ricattati, in una sorta di piramide della malagiustizia dove ognuno svolge il suo ruolo.
In questo crudele meccanismo ben oliato sono coinvolti uomini corrotti delle forze dell'ordine, dei Sevizi Segreti con determinati ruoli di gatekeeping, magistrati, avvocati, giornalisti ed opinionisti. 
Di queste dinamiche ne erano a conoscenza noti intellettuali ed artisti di un tempo, come Pasolini, Elio Petri, Sciascia, persino il cantautore Rino Gaetano che pagò con la vita.

I 5 LIVELLI DELLA MANIPOLAZIONE:
1- Il primo livello consta nell' occultare la verità e nello spostare scientemente il "bersaglio", cercando capri espiatori utili all'operazione, in modo che il pubblico si faccia un'opinione sbagliata.
2- Il secondo livello consta nel produrre distrazione di massa, creando le storie criminali, in modo da deviare l'attenzione dei cittadini dai veri problemi nazionali di natura politica, economica e sociale, che vengono taciuti o messi in secondo piano.
3- Il terzo livello consta nel coprire determinati eventi, come operazione sotto copertura, sovrapponendoli a storie create precedentemente per il pubblico in astinenza da rogo nell'arena mediatica.
4- Il quarto livello consta nel creare forme pensiero nelle persone, in modo da rieducare i cittadini ignari come fossero fedeli durante una messa, mutuando linguaggi e simboli dalla grammatica esoterica, religiosa e sapienziale per controllare la psicologia di massa, esercitando una vera e propria liturgia nera.
5- Il quinto livello riguarda la funzione delle forme pensiero sapientemente plasmate, per creare o rafforzare fede nell'autorità. Autorità che da in pasto all'opinione pubblica un colpevole rassicurante, che confermi la bias cognitiva dei fedeli. 
La giustizia ha prevalso anche questa volta, proteggendo il suo gregge e creando quel sentimento popolare di natura alveare. Un intervento sacro e genitoriale nei confronti del popolo bambino, bisognoso di cure e conferme, che potrà nuovamente esorcizzare il male, applaudendo e ringraziando il sacerdote per il lieto fine.







6 commenti:

  1. Franceschetti diceva sempre che i laureati non vanno mai in galera.
    Aveva ragione da vendere.
    Se guardiamo infatti a tutti gli omicidi mediatici della storia italiana abbiamo laureati ogni tanto inseriti nella lista degli indagati, a volte persino condannati in primo grado, vedi Alberto Stasi per il delitto di Chiara Poggi e Amanda Knox per quello di Meredith Kercher, poi la sentenza viene miracolosamente ribaltata e l'ordine -massonico- delle cose ristabilito. Nessun ribaltamento invece avviene per i poveracci con titolo di studio basso o inesistente come i Bazzi, o quelli alla Bossetti, semplici padri di famiglia rovinati per sempre. Quanti laureati stimati professionisti c'erano nelle liste indagati del mostro di Firenze? Quanti ne hanno arrestati? Chi hanno invece ingabbiato? Ma tre bifolchi semi analfabeti e avvinazzati, naturellement.
    La morale della favola all'italiana è che se sei un poveraccio con la terza media o meno, devi sempre dormire con entrambi gli occhi aperti e fare attenzione a frequentazioni e circoli di bocce dietro cui si nascondono sette esoteriche segrete, come pare succeda a Erba sempre secondo il Franceschetti.
    Spero anch'io che i poveri Bazzi escano di prigione, ma chi li risarcirà mai degli anni persi in cella, del dolore, del trauma subito?
    So che quello che sto per scrivere attirerà le ire funeste di chi legge il blog, ma la verità va detta, e ciccia a chi non piace:
    Per ognuno di noi ci sono prove da superare per imparare karmicamente delle lezioni importanti. C'è chi viene torturato, chi ammazzato, chi imprigionato ingiustamente e così via. Per i coniugi Bazzi doveva andare così, come per miliardi di altre persone ci sono eventi terribili da affrontare nella vita, spesso pagando con la vita stessa.
    Ma è giusto tutto questo, vi chiederete con rabbia?
    Ma col cazzo che lo è.
    È uno schifo, merda pura. Preparatevi tuttavia, perché a tempo debito capirete che l'universo non conosce giusto o sbagliato, e dall'altra parte ci sono leggi a cui dobbiamo sottostare ci piaccia o no.
    Insomma, la prigione non termina con la morte, se non ci si costruisce adeguata consapevolezza prima. Solo allora, come dice Malanga "saremo padroni del 90% di ciò che ci accade, e bisogna sudare per conquistarsi quel restante 10%".

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  2. https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/morta-psichiatra-aggredita-pisa-donati-organi/?chn

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  3. ciao MDD, ma questa notizia che la dottoressa uccisa a sprangate fosse a capo del traffico di organi??? potrebbe essere vero?

    ciao
    Beppe

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  4. https://www.tag24.it/596428-psichiatra-uccisa-a-pisa/ (Nei social, dove si definiva “sciamano mediatore fra invisibile e visibile”, c’era la denuncia di presunti complotti, invettive e attacchi contro politici, magistrati e medici e Barbara Capovani era stata messa di mirino. Il paziente in un delirio di complottismi accusava la dottoressa di riti satanici, traffico di bambini e staminali legato all’Ucraina, e di massoneria occulta).

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