sabato 1 aprile 2023

INDOVINA CHI VIENE A CENA?

 


Da piccolo mia nonna, che la sapeva lunga come Riotta, mi raccontava le imprese delle mitiche sfogline dell'Oklahoma e della qualità dei tortellini e delle tagliatelle che producevano nelle fattorie. Per non parlare dei tortelloni del Missisipi e delle lasagne verdi del Texas, una vera prelibatezza.
Gli spaghetti al pomodoro furono addirittura esportati dai primi coloni inglesi, perché non vedevano l'ora di insegnare ai nativi americani la bontà della pasta asciutta. 
I nativi in cambio offrirono tutte le loro terre, perché colpiti positivamente dal cibo straniero, aggiungendo però l'uso del peperoncino, tanto da creare la nota ricetta "all'arrabbiata" che piaceva tanto a Toro Seduto; "Seduto" perché si mangiava così tanta pasta da non riuscire più ad alzarsi, e così smise pure di combattere inutilmente.
Mia nonna, che la sapeva lunga come Riotta, mi svelò un segreto sulla vera mozzarella di bufala, ma non ditelo in giro. 
Fu Buffalo Bill il primo depositario della ricetta originale, chiamata così non certo per caso, mentre suo figlio brevettò il Parmigiano solo pochi anni dopo, ma si pensa fu una truffa ai danni di Pecos Bill, che ne andava matto.
Nessuno lo sa, ma la pastiera napoletana era già in uso in Virginia nel lontano 800 e veniva commissionata dai latifondisti come premio ai migliori schiavi mentre, a quelli che si erano distinti, veniva donato pure un babà per colazione alla domenica.
E' poi storia nota a tutti, di come i gloriosi cow-boys fossero ghiotti e si nutrissero essenzialmente di pizza margherita, alternandola alle melanzane alla parmigiana, al panzerotto barese ed alla focaccia ligure. I nomi furono scelti perché i cow-boys studiavano latino ed erano grandi appassionati di letteratura italiana, tanto da decidere di chiamare le loro ricette con nomiglioli italiani, così per vezzo.

Avete mai sentito parlare della buonissima mortadella di Manhattan, finemente affettata fin dagli albori di Nuova York? Non credo!
Mentre è noto che il pecorino fosse essenzialmente un formaggio dei nativi e, solo successivamente, esportato in Italia, nessuno conosce la vera storia del cacciucco alla livornese, ma mia nonna che la sapeva lunga come Riotta, mi ha svelato l'arcano.
Il cacciucco nacque per errore e per mancanza di altre vettovaglie dai cuochi marinai nel 44 e consumato addirittura sulle navi prima dello sbarco in Normandia ed in Sicilia, dove invece fu esportato un caposaldo della cucina a stelle a strisce, ovvero, il mitico cannolo, un lusso riservato agli alti gradi.
Pensate che il prosciutto di Parma fu una scoperta dei minatori del Kansas, che smisero di cercare l'oro perché notarono il proliferare dentro le cave di giganteschi prosciuttoni e, solo in seguito, si trasferirono a Parma per esportare il noto salume crudo.
Ma la cosa più incredibile, a parte la pasta con il pesto che fu inventata in Alaska, terra di basilico, sono la mitica amatriciana e la carbonara, ricette già in uso in Georgia ed apprezzatissime dai Padri Fondatori, che però preferivano la pajata.
In ultimo, il prosecco sgorgava da sempre nelle cascate del Niagara, mentre il Barbera si pensa si trovasse già imbottigliato sotto la catena montuosa del Gran Canyon, al fresco ed al riparo dal sole.

Al contrario, il MC Donald's, lo esportammo noi durante la crisi del 29 e, probabilmente, fu la causa principale della grande crisi.
Non solo quella italiana è una creazione americana, ma TUTTE le tradizioni culinarie del pianeta lo sono, perfino quella cinese.

Grazie Riotta per averci ricordato le nostre origini culinarie e quelle di tutto il pianeta, però ti sei scordato di dire che i gladiatori erano in realtà dei Marines e Leonardo Da Vinci il generale Custer.
PS: Un sincero ringraziamento a @MAUIPIPPA per la documentazione storica ed al povero babbo defunto di Riotta, grande fonte di conoscenza e di misteri irrisolti, chiamato in causa perché anche lui, come il figlio e mia nonna, la sapeva lunga.





2 commenti:

  1. Ciao Maestro, ha ragione chi nei commenti a questo tweet totalmente penoso ha detto che l'idiozia è genetica a casa Riotta. D'altronde questo tizio è ben conosciuto per essere il giornalaio col più alto numero di stronzate sparate nella sua "carriera" di leccaculo dei poteri forti. Ma il problema ovviamente non è lui. Lui è solo uno dei tanti servi pagati per diffamare il suo stesso paese e la sua cultura, come da catechismo PD. Qui il punto è che c'è un attacco all'Italia senza precedenti, da tutti i fronti, ora e non ultimo quello della enogastronomia, perché dell'Italia non deve restare assolutamente nulla, devono disintegrarla sotto ogni punto di vista e in questo va detto che sono aiutati dagli stessi italiani, popolo ormai peggio dei pesci rossi in quanto a memoria, senso di appartenenza e lavaggio del cervello. La farsa pandemica o meglio la volontà di uccidere con la scusa della farsa non a caso ha ammazzato un sacco di gente in Italia, e da lì è ancora tutta una discesa agli Inferi che non accenna a fermarsi...a breve si incontrerà il muro si spera.
    A chiusura chiedo:
    Quanta paura devono avere gli yankee di noi e della nostra cultura se arrivano a inventarsi stronzate tanto grossolane e grottesche pur di tentare goffamente di ribadire il loro controllo su tutta l'area del Mediterraneo contro la cattivissima Russia?
    Che teatrini ragazzi!

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