Buona lettura
L’anarchia non è la sostituzione dello Stato con un nuovo padrone, sia esso un individuo, una corporazione o un’oligarchia tecnologica. Se esiste un dominio, una gerarchia imposta dall’alto, non siamo di fronte all’anarchia, ma solo a una nuova forma di centralizzazione del potere, mascherata da libertà.
L’anarchia non è la sostituzione dello Stato con un nuovo padrone, sia esso un individuo, una corporazione o un’oligarchia tecnologica. Se esiste un dominio, una gerarchia imposta dall’alto, non siamo di fronte all’anarchia, ma solo a una nuova forma di centralizzazione del potere, mascherata da libertà.
Musk, Trump, Milei—nessuno di loro ha nulla di anarchico. Sono figure che si muovono entro il perimetro del potere esistente, ridefinendone gli assetti, ma mai mettendone in discussione il principio. Non importa se il controllo avviene tramite le istituzioni statali o mediante il monopolio tecnologico e finanziario: il problema è la concentrazione del potere, non il nome di chi lo detiene.
Questa società, che si racconta come sempre più "libera", in realtà si chiude in una gabbia più sofisticata: non serve più un esercito di poliziotti quando è l’intero sistema a rendere impossibile l’insubordinazione.
Questa società, che si racconta come sempre più "libera", in realtà si chiude in una gabbia più sofisticata: non serve più un esercito di poliziotti quando è l’intero sistema a rendere impossibile l’insubordinazione.
La sorveglianza capillare, l’integrazione totale tra la vita quotidiana e la tecnologia, il controllo economico attraverso le monete digitali e l’automazione dei meccanismi repressivi rendono lo Stato—così come lo conoscevamo—quasi superfluo.
Ma non è l’abolizione del dominio, è solo la sua evoluzione.
Ed è proprio qui l’inganno dell’anarco-capitalismo: non elimina il potere, lo privatizza.
Ed è proprio qui l’inganno dell’anarco-capitalismo: non elimina il potere, lo privatizza.
Non dissolve le gerarchie, le rafforza attraverso il capitale. E il capitale, una volta concentrato, crea il proprio Stato, senza bisogno di dichiararlo tale.
Il vero dilemma, allora, non è tra uno Stato centrale e un’autorità precostituita, ma tra accettare il principio stesso dell’autorità o abbandonarlo del tutto.
Il vero dilemma, allora, non è tra uno Stato centrale e un’autorità precostituita, ma tra accettare il principio stesso dell’autorità o abbandonarlo del tutto.
Perché un’organizzazione sociale non deve necessariamente basarsi su un potere che impone la propria legge dall’alto.
Le comunità possono autogestirsi, e la giustizia può emergere come reazione collettiva agli atti che ledono gli altri, piuttosto che come un codice immutabile calato dall’alto.
Quanto al teatro della politica, hai ragione: il vero problema non è Trump o Biden, ma l’organizzazione che entrambi servono, che si manifesta nella distruzione sistematica di Gaza, nella guerra in Ucraina, nel saccheggio globale di risorse. Personalizzare lo scontro serve solo a distogliere l’attenzione dai meccanismi reali.
Forse, più che guardare agli Stati e ai loro leader, dovremmo chiederci: qual è il loro vero potere se le persone smettessero di obbedire?
Quanto al teatro della politica, hai ragione: il vero problema non è Trump o Biden, ma l’organizzazione che entrambi servono, che si manifesta nella distruzione sistematica di Gaza, nella guerra in Ucraina, nel saccheggio globale di risorse. Personalizzare lo scontro serve solo a distogliere l’attenzione dai meccanismi reali.
Forse, più che guardare agli Stati e ai loro leader, dovremmo chiederci: qual è il loro vero potere se le persone smettessero di obbedire?
di Delio Bartolucci
Che è esattamente ciò che Malanga, e anch'io, diciamo da un bel po' di anni.
RispondiEliminaIl potere di dire NO è in ognuno di noi, ma l'uomo-massa questo non lo sa o non riesce a capirlo/elaborarlo, perché non avendo un IO individuale e dunque una personalità ma piuttosto un IO sociale come le formiche o i pesci, non sarà mai in grado di comprendere che la sua vita non dipende da niente e nessuno se non sé stesso e ciò che crea come realtà ogni giorno.
Non a caso fin da piccolissimi se avete notato, ci viene insegnato- o meglio martellato in testa - che dobbiamo sempre obbedire e dire SÌ. Al bambino non è permesso dire NO agli adulti, proprio in quanto esso deve essere abusato e privato della sua libertà fin da appena nato.
Come ha sempre detto Paolo Franceschetti, e sono d'accordo, non esiste un complotto dei "potenti" contro di noi ma un sistema ben strutturato, pianificato, ramificato e praticato, basato sul controllo mentale che non è MK Ultra, quello è solo la ciliegina su una torta già marcia, ma la famosa edu-castrazione di cui parla Brizzi da 20 anni. Basta quella per annientare lo spirito e l'anima della maggioranza e rendergli automi che si mettono in fila per votare e farsi "vaccinare".
Come se ne esce quindi?
Con un percorso spirituale, e di conseguenza umano, che porti a comprendere che siamo noi a creare il mondo esterno, e possiamo crearne uno che ci rappresenti al netto di tutte le cazzate che ci vengono propinate h24. Poi si manda tutto affanculo e si esce per quello che si può da questa società.
Si riparta dalle piccole comunità autogestite, vi assicuro che esistono popolazioni che attualmente lo fanno, e no non sono "primitive, sono assai più avanti di noi come tecnologia e spiritualità, cercare a sud dell'Antartide.
Fanculo le città, gli stati, i governi centrali, le fabbriche e il finto progresso che è solo una polpetta avvelenata.
Se esiste un futuro per l'umanità su questo pianeta, ripartirà dagli albori, e chissà che stavolta si riescano a cambiare completamente le regole del gioco.
Mentre iniziano a incrinarsi i rapporti di collaborazione fra i due alleati illusori, Russia e Cina nel frattempo: https://www.nogeoingegneria.com/uncategorized/e-possibile-monitorare-lattivita-cerebrale-e-modificarla-a-distanza/
RispondiEliminaTutto Vero. Il rifiuto delle norme imposte può ben concretizzarsi in Inazione, Evasione, Diserzione. Il tantissimo “spazio mentale” così guadagnato potrà poi essere utilizzato per creare la realtà desiderata. SempliceMente.
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