domenica 16 novembre 2025

BRIGATE ROSSE MANIPOLATE DALLA CIA ATTRAVERSO HYPERION


GENESI DI 3 LEADER BR:
1- CURCIO L'EX NAZIMAOISTA DI "GIOVANE NAZIONE"
2- MORETTI IL GIOVANE ISTRUITO DALL'ARISTOCRAZIA NERA DEI CASATI STAMPA, DI INIZIALI IDEE FASCISTE E CLERICALI
3- SIMIONI AGENTE DELLA CIA INFILTRATO MANOVRATORE DI FINTI RIVOLUZIONARI

Cacciato dal PSI, Simioni aveva lavorato per l’USIS (United States Information Service), poi aveva trascorso un biennio a Monaco di Baviera dedicandosi fra l’altro a studi di Teologia, quindi era tornato a Milano facendo il consulente per la Mondadori.
Alla vigilia del Sessantotto aveva fondato e diretto un non meglio definito CIP-Centro informazione politica (con sede in corso Italia, a Milano), al quale avevano poi aderito anche Renato Curcio, Duccio Berio, Franco Troiano, Sandro D’Alessandro e altri.
Il CIP era strutturato su un doppio livello, uno ufficiale e uno riservato: una doppiezza adottata poi anche nel CPM.
Nel 1969-70 Corrado Simioni è il capo del CPM, e vi svolge un’attività riservata, mentre il leader “pubblico” è il numero due Curcio.
Secondo la Commissione controinformazione di "Avanguardia operaia", Simioni ha collegamenti con l’intelligence statunitense, e sarebbe stato addestrato dalla CIA in Francia.
Una lista di presunti agenti della CIA attivi in Italia, comprendente il nome di “Simioni Corrado”, perverrà in forma anonima alla redazione del quotidiano “Lotta Continua”.
Renato Curcio ha studiato a Albenga (Savona) diplomandosi perito chimico, e ha militato dapprima in “Giovane nazione”, quindi in “Giovane Europa”, due minuscole organizzazioni di estrema destra. La giovanile militanza di Curcio nella destra radicale emergerà solo nel 1992, quando verranno resi pubblici i rapporti intercorsi fra Giovane Europa e l’estrema sinistra maoista, e risulterà evidente come tali rapporti avessero portato quadri dell’organizzazione nei
ranghi delle BR, «e al più alto livello».
Così si saprà anche di Curcio: «Il capo storico delle BR non ha iniziato la sua carriera politica a Trento nel 1967, come credono i suoi biografi, ma molto prima in Giovane nazione, poi in Giovane Europa.
Nel numero 4 della rivista “Giovane nazione” troviamo menzione della nomina del compagno Renato Curcio a capo della sezione di Albenga. Nel numero 5 dello stesso periodico si segnala il suo zelo di militante.
"Giovane nazione" servirà come trampolino di lancio per la creazione della rete italiana di "Jeune Europe", dove militerà Curcio.
Jean Luc, Giovane Europa, Barbarossa 1992, pagg. 46-47.
Nel 1962 si è trasferito a Trento, e presso la facoltà di Sociologia ha formato il gruppo della “Università negativa” (con Mauro Rostagno, Marco Boato, Duccio Berio, Mara Cagol, Vanni Mulinaris e altri).
Nel 1969 Curcio si è trasferito a Milano, e insieme all’amico Simioni, agente CIA, ha fondato il CPM, nel cui ambito svolge l’attività “pubblica”, speculare a quella occulta svolta da Simioni, che ne detta l'agenda per conto dei Servizi Segreti.
Dunque, nel caso di Renato Curcio, prossimo fondatore-ideologo delle Brigate Rosse, la tesi del cosiddetto «album di famiglia» del comunismo – tesi elaborata dalla giornalista Rossana Rossanda per collocarvi le radici delle BR – è una sciocchezza.
Idem per quanto riguarda l’anticomunista Corrado Simioni, alle origini delle BR ambiguo propugnatore della lotta armata
Infine, Moretti Mario, fino a poco tempo prima di entrare nel CPM gestito dall'agente CIA Simioni, da sempre clericale e fascista, ricordato come tale da tutti i suoi amici, sindacalisti e compagni di scuola.
Controinformatore provetto per dividere i sindacati ed anticomunista doc, poi fulminato improvvisamente sulla via di Damasco come lo stesso Curcio verso il marxismo.
Residente in via Gallarate 131, nello stesso palazzo dove viveva la sua ragazza e tal Cavallo, ex socialista riformista ed informatore dei Servizi Segreti.
Un vizio quello dei sedicenti BR di avere appoggio logistico nei palazzi di proprietà dell'Intelligence, storia che si ripeterà più volte anche nel Caso Moro e nella sua detenzione. Uomo istruito e finanziato da giovane dall'aristocrazia nera dei Casati Stampa, quelli del triplice delitto di via Puccini a Roma, padroni della villa che fu gabbata da Berlusconi, grazie all'intervento di Previti, per pochi spicci, e rubata alla legittima erede di famiglia.

Questa è la genesi dei finti ribelli a cui molti hanno creduto per anni, finti rivoluzionari, tanto sfortunati quanto manipolati. Ne viene fuori un quadro impietoso e tragicomico.
In pratica, al netto dell' italietta anni 70 e dello stragismo di Stato, i maldestri rivoluzionari BR hanno talvolta origine nella destra estrema, ambigue figure inconsapevoli/consapevoli di quello che passava sopra le loro teste, o legati ad ambienti CIA.
Tutti i profili, a parte i diretti agenti infiltrati, mostrano identità fragili e facilmente strumentalizzabili, che però hanno fascinato tanti ingenui seguaci che ne hanno avallato le gesta "eroiche".
Così meglio si comprende come il Caso Moro sia stato completamente creato, pilotato ed eterodiretto dalle forze atlantiche.
Non solo, diverse sedi del rapimento Moro erano di proprietà dei Servizi nostrani e della P2, ma lo si comprende anche dalle dinamiche dell'attentato.
Dove i burattini BR c'erano, come primo livello da incolpare, ma poi la mattanza fu eseguita direttamente da professionisti. 
Non saprei cosa aggiungere a questa triste storia di questi tristi figuri che si sono prestati e ancora si prestano a reggere questa commedia.


HYPERION LANGUAGE SCHOOL:

Quai de la Tournelle 27, Parigi
France 1976-1979


L'Hyperion di Parigi é una scuola di lingue fondata da tre esponenti della sinistra extraparlamentare italiana, Vanni Molinaris, Corrado Simioni e Duccio Berio. Tre personaggi ambigui che ebbero un ruolo nella storia delle Brigate rosse. Nel 1969 (con Renato Curcio, Alberto Franceschini e Mario Moretti), parteciparono al convegno del Collettivo politico metropolitano, in cui venne decisa la nascita delle Br. 
Secondo quanto dichiarato quasi trent'anni dopo da Franceschini nella sua audizione in Commissione Stragi, Molinaris, Simioni e Berio, malvisti dagli altri brigatisti perché ritenuti troppo violenti, avevano però un rapporto speciale con Moretti a un livello ancora più occulto delle Br: facevano parte di una struttura iperclandestina e dai contorni oggi ancora misteriosi denominata Superclan.
Un rapporto che si sarebbe ulteriormente rinsaldato dopo il 1974, quando dopo l'arresto di Curcio e Franceschini avvenuto alla stazione di Pinerolo, Moretti divenne il nuovo leader dell'organizzazione (doveva esserci anche lui, alla stazione, ma una provvidenziale telefonata anonima lo aveva avvertito della trappola preparata dai carabinieri: così non si presentò all'appuntamento con Curcio e Franceschini, e si guardò bene dall'avvisare i due compagni).
Durante il caso Moro, l'Hyperion era collegato a un altro istituto di lingue francese che aveva sede in piazza Campitelli, a 150 metri da via Caetani – dove fu ritrovato il cadavere di Moro. Poche settimane prima del sequestro, nel mese di febbraio, l'Hyperion aveva aperto un ufficio di rappresentanza a Roma, in via Nicotera 26 (in quello stesso edificio, c'erano alcune società coperte del Sismi). Quell'ufficio fu chiuso subito dopo il sequestro.

Ma che cos'era in realtà l'Hyperion? L'istituto, con ogni probabilità, era in rapporto con servizi segreti di diversi paesi (dell'est, dell'ovest e israeliano). il sospetto - già affiorato in altre inchieste giudiziarie poi abortite - é che intellettuali ad esso collegati facessero parte del cervello politico delle brigate rosse.
Significative, a questo proposito, due cose dette dal giudice Rosario Priore (titolare di ben 4 inchieste sul caso Moro) intervenendo alla presentazione del libro di Fasanella & Rocca chez Bibli.
La prima: i servizi segreti di diversi paesi sapevano che in Italia si stava preparando il sequestro Moro.
La seconda: il direttore d'orchestra Igor Markevic aveva rapporti con l'Hyperion...
Sull'Hyperion indagò anche il giudice padovano Guido Calogero, convinto che lì fosse il cervello politico delle Brigate rosse. Ma la sua inchiesta abortì, perché la notizia di una sua visita segreta a Parigi trapelò e i Servizi segreti francesi negarono ogni aiuto al giudice italiano.
In Segreto di Stato, il libro-intervista pubblicato nel 2000 (Einaudi, autori Giovanni Fasanella e Claudio Sestieri), Giovanni Pellegrino per 7 anni alla guida della Commissione Stragi, avanza il sospetto che Hyperion fosse un punto d'incrocio tra Servizi segreti dell'Ovest e dell'Est, assolutamente necessario nella logica del mantenimento degli equilibri di Yalta. Hyperion, in altre parole, poteva essere uno strumento per operazioni comuni contro i nemici di Yalta. 
E Moro, con la sua politica di apertura al Pci, lo era.


FELIX MORLION, UN FRATE PER TUTTE LE STAGIONI:


Félix Morlion (1904-1987) è stato un presbitero belga dell'Ordine dei frati predicatori, punto di riferimento negli ambienti del cinema cattolico fino alla metà degli anni '50 e agente segreto della CIA a Roma, implicato marginalmente nel caso Moro.
Morlion fu uomo dei servizi segreti dello Stato Vaticano, fondatore del Movimento Pro Deo e guida indiscussa della multiforme istituzione cattolica denominata Pro Deo.
L’indirizzo e numero telefonico della Pro Deo furono rinvenuti nel corso della perquisizione (30/5/79) dell’appartamento-covo delle Brigate Rosse inviale Giulio Cesare 47 a Roma, dove furono arrestati Valerio Morucci ed Adriana Faranda (i “postini” delle BR durante il rapimento di Aldo Moro. 
Ma il nome di Morlion compare anche nelle inchieste sulla scuola Hyperion di Parigi, quella che per lungo tempo era stata sospettata di essere il centro direttivo delle Brigate Rosse (organizzata dall’ex agente dell’USIS Corrado Simioni) e che ebbe anche, per pochissimo tempo all’epoca del sequestro Moro, una sede a Roma. 
Sembra che Morlion avesse interceduto presso il governo francese che poneva difficoltà ad autorizzare l’apertura della scuola in quanto gli insegnanti erano per la maggior parte “rifugiati politici” inseguiti in Italia da mandati di cattura.

https://www.archivio900.it/it/sigle/sigl.aspx?id=702

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/27/il-pio-frate-che-lavorava-per-la.html

https://web.archive.org/web/20250327142450/https://www.iskrae.eu/hyperion-misteri-italiani-della-strategia-della-tensione/

https://www.colarieti.it/scuola-hyperion-gli-intrecci-con-il-caso-moro/

https://www.libroco.it/dl/Montuori-Luigi/Solfanelli/9788833054605/Felix-A-Morlion-e-il-servizio-segreto-vaticano-pro-deo/cw697814002895778.html#:~:text=Solfanelli,200%2C%20cm%2014x21.&text=Il%20frate%20domenicano%20belga%20Felix,Riflessioni%20sul%20cinema.

https://davidbenzion777.wordpress.com/2020/02/06/padre-robert-graham-sj-e-larchivio-segreto-vaticano/

https://www.facebook.com/photo/?fbid=506856548125536&set=a.449341173877074

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